Altri racconti (original) (raw)

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Altri racconti

Altri raccontiLiber Liber2022-05-18T10:59:52+02:00

Completiamo con questo e-book la pubblicazione delle opere di Biagio Zagarrio. Sono, questi racconti, tutti quelli che la nipote Ginetta potè rintracciare tra quanti pubblicati su giornali e periodici e che radunò nella sezione appunto “Altri racconti” del libro da lei curato e che propone l’opera omnia di Zagarrio. Come per i precedenti e-book di questo autore già pubblicati il testo di riferimento è appunto quello curato dalla nipote Ginetta.

Dei tredici racconti di questa raccolta, undici furono pubblicati dal quotidiano socialista genovese “Il lavoro”, con il quale Zagarrio collaborava, tra il 1940 e il 1942. Troviamo in questi brevi bozzetti affetti e luoghi familiari come sfondo alle esperienze nelle quali Zagarrio è stato coinvolto o di cui è stato testimone. Scorgiamo quindi le consuete ambientazioni nella casa paterna e nel paese natìo e i personaggi della sua infanzia – come lo zio Ciccio – che già abbiamo conosciuto nelle altre due raccolte di racconti, ma anche le Alpi Apuane e le sue cave di marmo, Camogli e le sue strette strade e le caratteristiche case. La famiglia si staglia sempre nella sua complessiva sacralità. La madre dedita all’educazione dei figli con rigore e tenerezza e con l’attenzione costante per il rispetto del prossimo in primo piano. Il padre incarna invece l’elemento di sicurezza, attraverso l’esempio e la bontà. L’elemento autobiografico è sempre predominante e mette in secondo piano la necessità che il racconto abbia una “conclusione”. Le scorrevolezza del racconto incarna lo spirito poetico e la sincera passione dell’autore, il quale non dimentica mai uno sguardo verso gli umili e i diseredati che comprenda anche il loro riscatto, tra la malinconia delle persone e l’ammiccare ridente della natura.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del primo racconto Terra di Apuania:

Il gruppo delle Alpi Apuane, massa possente di energie accumulate nei lontani millenni dalla provvida natura, domina queste terre d’Apuania. Gruppo delle Apuane: mole possente di lavoro non ancora nato. Dalle mille strade di lavoro che in esse hanno avuto la sorgente e che si sono allungate per la penisola, sui mari, per sfociare, infine, nei cantieri, nei laboratori di tutti i continenti, si può, con fede, credere alle mille, centomila nuove polle di lavoro che da esse scaturiranno nei secoli futuri. Verranno nuove, nodose mani a strappare la roccia, a martellare le pareti; nuovi boati franeranno, di vallata in vallata, a portare, giù, sulle sponde del Carrione, ad Apuania, ove avranno ansiti nuovi le segherie e battiti vigorosi i laboratori, la notizia che nuovo lavoro è nato. Verranno, allora, scapezzatori, squadratori, lizzatori, filistri, tecnici, scultori, architetti ed i monumenti sbocceranno, e gli edifici, gli stadi sorgeranno.

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