Parigi (original) (raw)

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Parigi

ParigiLiber Liber2020-07-28T16:11:51+02:00

Parigi è il terzo e ultimo volume, dopo Lourdes (1894) e Roma (1896), del ciclo Les trois villes, pubblicato nel 1897, che lo scrittore francese Émile Zola dedicò all’analisi del ruolo della religione nella società moderna.
Il libro è un affresco affascinante delle contraddizioni della città francese. Il protagonista è sempre l’abate Pierre Froment, che dopo aver perduto del tutto la sua fede, decide di consacrare la sua vita ad attività di carità verso il prossimo, ma senza successo. Egli si oppone al fratello, scienziato e anarchico, che ha realizzato un nuovo congegno esplosivo con il quale intende terrorizzare il mondo per convertirlo alla nuova fede anarchica. Pierre riesce a convincerlo a non utilizzarlo, ma al tempo stesso viene persuaso dal fratello ad abbracciare la tesi di un necessario rinnovamento della società, fondata su una maggiore giustizia e solidarietà.

Sinossi a cura di Roberto Del Grosso

Dall’incipit del libro:

L’abate Pietro Froment, che aveva in quel giorno della fine di gennaio una messa da dire al Sacro Cuore di Montmartre, si trovava fin dalle otto sul poggio davanti alla basilica. E prima d’entrare guardò per un momento Parigi che gli si svolgeva, sterminata, sotto i piedi. Era, dopo due mesi di freddo intenso, di neve e di ghiaccio, una Parigi sommersa sotto un’umidità tetra e piena di brividi. Dal vasto cielo color di piombo, pioveva il lutto di una fitta nebbia. Tutta la parte orientale della città, i quartieri di miseria e di lavoro, pareva affondata in nembi di fumo rossastro dove s’indovinavano i soffi dei cantieri e delle officine; mentre verso l’occidente, verso i quartieri di ricchezza e di godimento, l’inondazione della nebbia si diradava, diventando un velo tenue, immobile di vapore. S’intravedeva appena la linea dell’orizzonte; il campo sconfinato delle case somigliava un deserto sassoso, sparso di gore stagnanti, che mettevano nei vani un vapore pallido, a cui sovrastavano le cime degli edifizi e delle vie superiori, di un nero di fuliggine. Una Parigi di mistero, velata di nembi, come sepolta sotto la cenere di qualche disastro, già quasi scomparsa nel dolore e nell’obbrobrio che la sua immensità dissimulava.

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