Mario Cassar | University of Malta (original) (raw)
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PAPERS IN EDITED BOOKS by Mario Cassar
This paper is divided in two sections. The first (and preliminary) part includes (a) a brief acco... more This paper is divided in two sections. The first (and preliminary) part includes (a) a brief account of the Semitic strain in the Maltese language, and (b) a brief account of Arabic naming practices, particulalry the use of ism, kunyah, nisba, and laqab.
The second (and main) part analyzes the etymology of several extant Maltese surnames, such as Saliba, Cassar, Abdilla, Farrugia, Micallef, Sammut, Fenech, and Zammit (all dating back to medieval times) which, in some way or another, reflect such Arabic nomenclature. It will be observed that most of these surnames also prevail in present-day Sicily, which was similarly under Arab rule.
Redazione informatica e impaginazione a cura di ARUN MALTESE (bear.am@savonaonline.it) È vietata ... more Redazione informatica e impaginazione a cura di ARUN MALTESE (bear.am@savonaonline.it) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41
PAPERS IN ACADEMIC JOURNALS by Mario Cassar
The geopolitical, cultural and religious connections between Malta and Sicily have been extensive... more The geopolitical, cultural and religious connections between Malta and Sicily have been extensively reviewed by several historians and ethnographers. In my case, I would like to back up this manifest bond in a collateral way. In fact, the aim of this paper is to enhance the long-standing ties between the two neighbouring islands via the scrutiny of their overlapping cognominal pool. The number of Sicilian surnames in Malta is simply staggering; however, Maltese surnames are equally discernable in Sicily. Thereby, this cross-fertilization of family names has undoubtedly been a two-way affair. The conditions and circumstances underlying this intriguing process are therefore worthy of examination.
Rivista Italiana di Onomastica» RION, XXIV (2018), 2 Saggi FRANCESCO MANNA (Milano), Una ricerca ... more Rivista Italiana di Onomastica» RION, XXIV (2018), 2 Saggi FRANCESCO MANNA (Milano), Una ricerca morfologica tra cognomi e dialetti: il suffisso -atto 567-592 GIUSEPPE STACCIOLI (Firenze) / MARIO CASSAR (Malta), Barqūq, Mišmiš. Itinerari onomastici dell'albicocca e una nuova etimologia per il cognome Musumeci 593-606 LUIGI MATT (Sassari), Storia di sardegnolo 607-632 ALBERTO MANCO (Napoli), A proposito di una ricerca su toponimi ed etnici dell'Italia antica 633-642 ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), La ciatrina della Valle Soana 643-649 YORICK GOMEZ GANE (Rende-Cosenza), Giorgio Pasquali e i nomi di persona italiani 649-661 PAOLO D'ACHILLE (Roma), Ma il principe azzurro quanti anni ha? 663-667 KEVIN DE VECCHIS (Roma), "Famo compagnia a Ciceruacchio": uno studio linguistico sul soprannome di Angelo Brunetti 669-720 MIRO TASSO (Venezia), Fascismo e cognomi: il fallito onomasticidio di Stato altoatesino 721-746 Varietà ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), Per un pugno di nomi... Note di onomastica sul Western all'italiana 748-764 EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Gli stadi italiani di calcio e i loro nomi. Materiali per un'indagine onomastico-culturale 765-799 FEDERICO MUSSANO (Roma), Ferraresi tra onomastica ed enigmistica 800-804 Minima onomastica ELVIRA ASSENZA (Messina), La bonifica di un microtoponimo siciliano 806 XAVERIO BALLESTER (Valéncia), Macrotopònims ibèrics en Catalunya 807 MARINO BONIFACIO (Trieste), I cognomi romanzi di Umago (Istria) 808 GUIDO BORGHI (Genova), Vicolo della Busta (Treviso) < indoeuropeo *Bŭh x stăh 2/4 'rigonfiamento' 809 REMO BRACCHI (Roma), Magliàga, la terra che ingoia 810 ENZO CAFFARELLI (Roma), Replicazione pluritipologica: i casi Mantova e Verona 811 FURIO CICILIOT (Savona), Toponimi derivati da gamahal (Editto di Rotari, 362) 812 EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Caravaggio, due pittori, qualche ambiguità odonimica 813 LYDIA FLÖSS (Trento), Il toponimo Marilleva 814 CATERINA GAGLIARDI (Rende-Cosenza), Il nome di fantasia tra cronaca giornalistica e prosa romanzata 815 ARTUR GAŁKOWSKI (ŁódŹ), Strutture e motivazioni culturali dei nomi delle autostrade in Italia 816 OTTAVIO LURATI (Basel), Verzasca e Lavertezzo (Cantone Ticino) 817 LUCA MORLINO (Gdańsk), Addenda sui nomi del Guerrin Meschino nel Novecento 818 MASSIMO PITTAU (Sassari), Cerimonia: origine dell'appellativo dal toponimo Caere 819 PAOLO POCCETTI (Roma), Il nome di Assisi nella poesia latina 820 ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), Ufficio deonomastici smarriti: Polignac 821 GIOVANNI RAPELLI (Verona), I "vò" di Verona 822 LUISA REVELLI (Aosta), Mimetismi asmarini, tra Otto-e Novecento 823 ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Il melo firminello o pertusello 824 FRANCESCO SESTITO (Saarbrücken), Ipotesi di derivazione toponimica per tre cognomi settentrionali: Fiorani, Menozzi, Perico 825 MIRO TASSO (Venezia), Distribuzione dei cognomi e grecità salentina 826 LEONARDO TERRUSI (Bari), Il nome Pomena nella Comedìa delle ninfe fiorentine 827 MARIANNO TROVATO (Palermo), Resistenze e innovazioni: soprannominare a scuola 828 Rubriche Materiali bibliografici Recensioni Elena Papa / Daniela Cacia (a cura di), Di nomi e di parole. Studi in onore di Alda Rossebastiano (Roma, SER 2017) [FRANCESCO SESTITO (Saarbrücken)] 830-837
Riassunto: I cognomi derivati da toponimi sono particolarmente diffusi nella folta schiera dei co... more Riassunto: I cognomi derivati da toponimi sono particolarmente diffusi nella folta schiera dei cognomi esistenti a Malta. Questi sono a loro volta derivati da una toponomastica eterogenea di nomi già preesistenti: fattorie, villaggi, borghi, città, e anche altre denominazioni abitate come distretti, province, regioni e addirittura paesi. Questo saggio prende in analisi una selezione di cognomi maltesi di origine italiana che sono derivati dalle seguenti fonti diverse: toponimi siciliani (p.es. Messina, Delicata); toponimi di regioni e di province italiane (Genovese, Salerno); toponimi di regioni e di città straniere (Navarro, Desira); comunità etniche diverse (Albanese, Spagnol). Questo studio mette a fuoco alcuni cognomi, i quali a prescindere dalla loro localizzazione precisa, sono soggetti a interpretazioni ambivalenti.
L’onomastica di Malta è multistrato e multilingue. In modo particolare i cognomi sono penetrati n... more L’onomastica di Malta è multistrato e multilingue. In modo particolare i cognomi sono penetrati nell’isola lungo alcuni secoli, conformemente alla complessità delle vicende storiche e linguistiche. alcuni dei cognomi più antichi sono di origine etimologica araba ma la deportazione dei musulmani nel Duecento ruppe i legami dell’isola con il mondo arabo-berbero. Da quei tempi, a parte il recente influsso inglese, le maggiori
fonti culturali sono state la Sicilia, l’Italia e altre nazioni europee, in ispecie del mediterraneo. La lunga presenza dei Cavalieri di San Giovanni (1530-1798) moltiplicò la popolazione e il conseguente influsso di cognomi neolatini e continentali. Il presente studio esamina tre documenti rappresentativi che forniscono un quadro affidabile
dei loro tempi: (a) l’elenco della Militia del 1419-20, che è il vero punto di
partenza per lo studio demografico dell’isola nel periodo tardo-medievale; (b) lo Status Animarum, cioè il censimento diocesano del 1687, che illustra i cognomi del periodo dei Cavalieri; e (c) il censimento nazionale del 2005, che ritrae il profilo sociodemografico della popolazione isolana nel primo decennio del secolo XXI.
Maltese onomastics is polystratal and polyglot. Family names, in particular, have reached the island over many centuries in complicated historical and linguistic conditions. Some of the oldest Maltese surnames are of Arabic origin; however, the expulsion of the Muslims in the thirteenth century brought about the final rupture of the powerful cultural ties which had bound Malta to the Arabo-Berber world. Since then, barring latter-day English influence, the dominant cultural driving force in Malta has come from Sicily, Italy and other European, mainly Mediterranean, countries. The prolonged presence of the Knights of St John (1530-1798) produced, in a more pronounced manner, an influx of neo-Latin and continental surnames. The present paper discusses three representative documents which serve as reliable snapshots of their
times: (a) the militia List of c. 1419/20, which is truly a starting point for the study of Malta’s demographic make-up in the Late middle ages; (b) the Status Animarum or diocesan census of 1687, which throws significant light on Malta’s cognominal pool in the Hospitaller era; and (c) the national Census of 2005, which provides a socio-demographic
profile of the local population in the early years of the twenty-first century.
Rev. Thaddeus O'Malley (1796-1877), the renowned cleric known as the 'Father of Irish Federalism'... more Rev. Thaddeus O'Malley (1796-1877), the renowned cleric known as the 'Father of Irish Federalism', was rector of the University of Malta between 1841 and 1842. During his tenure, he devised a rudimentary linguistic project with the intention of 'improving the Maltese Dialect'. He intended to carry into effect a plan for the introduction in primary schools of a more purely Arabic form of the local tongue. With the help of still unknown informants, he also formulated a new alphabet for the Maltese language.
Quando viene trattata la vicenda dei musulmani di Sicilia trasferiti dall'imperatore Federico II,... more Quando viene trattata la vicenda dei musulmani di Sicilia trasferiti dall'imperatore Federico II, negli anni 1220 e nei decenni successivi, nella Puglia settentrionale, a quel tempo Capitanata, ci si riferisce quasi esclusivamente ai saraceni che abitarono la città di Lucera. Questa fu interamente a loro disposizione fino al 1300 quando il re angioino Carlo II la prese con le armi, privò i saraceni della loro libertà e li vendette come schiavi. 1 Anche i pochi documenti della storiografia araba che ricordano lo spostamento dei musulmani siciliani parlano solo della città di Lucera. Riportano inoltre che, sotto il regno di Manfredi, nella stessa città vi era una corte composta quasi per intero da saraceni devoti e fedeli, anche dal punto di vista della religione islamica. 2 Tuttavia dai documenti angioini la situazione risulta più complessa perché una consistente frazione dei musulmani abitò altre cittadine della Capitanata. Queste non sono tutte facilmente individuabili, ma senza dubbio i saraceni le condivisero con le popolazioni cristiane che si vi trovavano in maggioranza. Non presentano problemi di identificazione le località di Stornara e Castelluccio dei Sauri, mentre di altre località più piccole non è rimasta traccia. Si può parlare di presenza saracena in queste ultime solo indirettamente per le notizie riportate nel Documentum de Reparatione Castrorum 3 che dettava le servitù e le prestazioni lavorative richieste alle popolazioni cristiane e saracene, sia della località dove si trovava il castello (oppure la domus) da riparare, sia dei paesi nelle vicinanze all' edificio bisognoso di restauro. Quando nell'agosto del 1300 la città di Lucera fu occupata dall'esercito di Carlo II d'Angiò e gli abitanti venduti come schiavi, la stessa sorte toccò anche ai saraceni residenti negli altri centri della Capitanata. Diversamente dalla città di l Pietro EGIDI, La colonia saracena di Lucera e la sua distruzione, Napoli, 1912; Julie TAYLOR, Muslims in Medievalltaly. The Colony at Lucera, Lanham, Lexington, 2003; Giuseppe STACCIOLI & Mario CASSAR, L'ultima città musulmana: Lucera, Bari, Caratterimobili, 2012. 2 Francesco GABRIELI, Storici delle Crociate, Torino, Einaudi, 1987, p. 273. "C'era una città a nome Lucera, i cui abitanti sono tutti musulmani di Sicilia; lì si tiene la pubblica preghiera del venerdì e si professa aperta-mente il culto musulmano". J Eduard STHAMER, L'amministrazione dei castelli nel Regno di Sicilia sotto Federico 2° e Carlo l° d'Angiò.
Neither the Romans nor the Arabs had surnames in the present-day sense of the word. In early time... more Neither the Romans nor the Arabs had surnames in the present-day sense of the word. In early times, the Romans had only one name, but during the whole republican era, and later in the Empire, they adopted the tria nomina system. A typical Roman three-element name comprised the praenomen (the individual's forename or personal name), the nomen [gentile] or gens (a clan name shared by members of the same family), and the cognomen (an appellation which distinguished the individual among his kin). A full Roman name would hence run as Gaius Julius Caesar or Titus Maccius Plautus. Of these three terms, it is quite clear that the nomen, rather than the cognomen, comes closest to the modern notion of a surname. 1
The Pater Noster ('The Lord's Prayer) is undoubtedly the most widely-known prayer in the Christia... more The Pater Noster ('The Lord's Prayer) is undoubtedly the most widely-known prayer in the Christian canon. Beyond its theological import, many comparative linguists and travel writers in the past often used this formulaic prayer as a sample of the various languages under discussion, including Maltese. The vernacular version of the Lord's Prayer (known as I/-Missierna) is. here discussed from a historical linguistic and orthographic point of view. The various transcriptions documented since 1725 constitute an indirect reflex of the complex trajectory which written Maltese underwent until it achieved its present codified form.
This paper is divided in two sections. The first (and preliminary) part includes (a) a brief acco... more This paper is divided in two sections. The first (and preliminary) part includes (a) a brief account of the Semitic strain in the Maltese language, and (b) a brief account of Arabic naming practices, particulalry the use of ism, kunyah, nisba, and laqab.
The second (and main) part analyzes the etymology of several extant Maltese surnames, such as Saliba, Cassar, Abdilla, Farrugia, Micallef, Sammut, Fenech, and Zammit (all dating back to medieval times) which, in some way or another, reflect such Arabic nomenclature. It will be observed that most of these surnames also prevail in present-day Sicily, which was similarly under Arab rule.
Redazione informatica e impaginazione a cura di ARUN MALTESE (bear.am@savonaonline.it) È vietata ... more Redazione informatica e impaginazione a cura di ARUN MALTESE (bear.am@savonaonline.it) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41
The geopolitical, cultural and religious connections between Malta and Sicily have been extensive... more The geopolitical, cultural and religious connections between Malta and Sicily have been extensively reviewed by several historians and ethnographers. In my case, I would like to back up this manifest bond in a collateral way. In fact, the aim of this paper is to enhance the long-standing ties between the two neighbouring islands via the scrutiny of their overlapping cognominal pool. The number of Sicilian surnames in Malta is simply staggering; however, Maltese surnames are equally discernable in Sicily. Thereby, this cross-fertilization of family names has undoubtedly been a two-way affair. The conditions and circumstances underlying this intriguing process are therefore worthy of examination.
Rivista Italiana di Onomastica» RION, XXIV (2018), 2 Saggi FRANCESCO MANNA (Milano), Una ricerca ... more Rivista Italiana di Onomastica» RION, XXIV (2018), 2 Saggi FRANCESCO MANNA (Milano), Una ricerca morfologica tra cognomi e dialetti: il suffisso -atto 567-592 GIUSEPPE STACCIOLI (Firenze) / MARIO CASSAR (Malta), Barqūq, Mišmiš. Itinerari onomastici dell'albicocca e una nuova etimologia per il cognome Musumeci 593-606 LUIGI MATT (Sassari), Storia di sardegnolo 607-632 ALBERTO MANCO (Napoli), A proposito di una ricerca su toponimi ed etnici dell'Italia antica 633-642 ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), La ciatrina della Valle Soana 643-649 YORICK GOMEZ GANE (Rende-Cosenza), Giorgio Pasquali e i nomi di persona italiani 649-661 PAOLO D'ACHILLE (Roma), Ma il principe azzurro quanti anni ha? 663-667 KEVIN DE VECCHIS (Roma), "Famo compagnia a Ciceruacchio": uno studio linguistico sul soprannome di Angelo Brunetti 669-720 MIRO TASSO (Venezia), Fascismo e cognomi: il fallito onomasticidio di Stato altoatesino 721-746 Varietà ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), Per un pugno di nomi... Note di onomastica sul Western all'italiana 748-764 EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Gli stadi italiani di calcio e i loro nomi. Materiali per un'indagine onomastico-culturale 765-799 FEDERICO MUSSANO (Roma), Ferraresi tra onomastica ed enigmistica 800-804 Minima onomastica ELVIRA ASSENZA (Messina), La bonifica di un microtoponimo siciliano 806 XAVERIO BALLESTER (Valéncia), Macrotopònims ibèrics en Catalunya 807 MARINO BONIFACIO (Trieste), I cognomi romanzi di Umago (Istria) 808 GUIDO BORGHI (Genova), Vicolo della Busta (Treviso) < indoeuropeo *Bŭh x stăh 2/4 'rigonfiamento' 809 REMO BRACCHI (Roma), Magliàga, la terra che ingoia 810 ENZO CAFFARELLI (Roma), Replicazione pluritipologica: i casi Mantova e Verona 811 FURIO CICILIOT (Savona), Toponimi derivati da gamahal (Editto di Rotari, 362) 812 EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Caravaggio, due pittori, qualche ambiguità odonimica 813 LYDIA FLÖSS (Trento), Il toponimo Marilleva 814 CATERINA GAGLIARDI (Rende-Cosenza), Il nome di fantasia tra cronaca giornalistica e prosa romanzata 815 ARTUR GAŁKOWSKI (ŁódŹ), Strutture e motivazioni culturali dei nomi delle autostrade in Italia 816 OTTAVIO LURATI (Basel), Verzasca e Lavertezzo (Cantone Ticino) 817 LUCA MORLINO (Gdańsk), Addenda sui nomi del Guerrin Meschino nel Novecento 818 MASSIMO PITTAU (Sassari), Cerimonia: origine dell'appellativo dal toponimo Caere 819 PAOLO POCCETTI (Roma), Il nome di Assisi nella poesia latina 820 ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), Ufficio deonomastici smarriti: Polignac 821 GIOVANNI RAPELLI (Verona), I "vò" di Verona 822 LUISA REVELLI (Aosta), Mimetismi asmarini, tra Otto-e Novecento 823 ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Il melo firminello o pertusello 824 FRANCESCO SESTITO (Saarbrücken), Ipotesi di derivazione toponimica per tre cognomi settentrionali: Fiorani, Menozzi, Perico 825 MIRO TASSO (Venezia), Distribuzione dei cognomi e grecità salentina 826 LEONARDO TERRUSI (Bari), Il nome Pomena nella Comedìa delle ninfe fiorentine 827 MARIANNO TROVATO (Palermo), Resistenze e innovazioni: soprannominare a scuola 828 Rubriche Materiali bibliografici Recensioni Elena Papa / Daniela Cacia (a cura di), Di nomi e di parole. Studi in onore di Alda Rossebastiano (Roma, SER 2017) [FRANCESCO SESTITO (Saarbrücken)] 830-837
Riassunto: I cognomi derivati da toponimi sono particolarmente diffusi nella folta schiera dei co... more Riassunto: I cognomi derivati da toponimi sono particolarmente diffusi nella folta schiera dei cognomi esistenti a Malta. Questi sono a loro volta derivati da una toponomastica eterogenea di nomi già preesistenti: fattorie, villaggi, borghi, città, e anche altre denominazioni abitate come distretti, province, regioni e addirittura paesi. Questo saggio prende in analisi una selezione di cognomi maltesi di origine italiana che sono derivati dalle seguenti fonti diverse: toponimi siciliani (p.es. Messina, Delicata); toponimi di regioni e di province italiane (Genovese, Salerno); toponimi di regioni e di città straniere (Navarro, Desira); comunità etniche diverse (Albanese, Spagnol). Questo studio mette a fuoco alcuni cognomi, i quali a prescindere dalla loro localizzazione precisa, sono soggetti a interpretazioni ambivalenti.
L’onomastica di Malta è multistrato e multilingue. In modo particolare i cognomi sono penetrati n... more L’onomastica di Malta è multistrato e multilingue. In modo particolare i cognomi sono penetrati nell’isola lungo alcuni secoli, conformemente alla complessità delle vicende storiche e linguistiche. alcuni dei cognomi più antichi sono di origine etimologica araba ma la deportazione dei musulmani nel Duecento ruppe i legami dell’isola con il mondo arabo-berbero. Da quei tempi, a parte il recente influsso inglese, le maggiori
fonti culturali sono state la Sicilia, l’Italia e altre nazioni europee, in ispecie del mediterraneo. La lunga presenza dei Cavalieri di San Giovanni (1530-1798) moltiplicò la popolazione e il conseguente influsso di cognomi neolatini e continentali. Il presente studio esamina tre documenti rappresentativi che forniscono un quadro affidabile
dei loro tempi: (a) l’elenco della Militia del 1419-20, che è il vero punto di
partenza per lo studio demografico dell’isola nel periodo tardo-medievale; (b) lo Status Animarum, cioè il censimento diocesano del 1687, che illustra i cognomi del periodo dei Cavalieri; e (c) il censimento nazionale del 2005, che ritrae il profilo sociodemografico della popolazione isolana nel primo decennio del secolo XXI.
Maltese onomastics is polystratal and polyglot. Family names, in particular, have reached the island over many centuries in complicated historical and linguistic conditions. Some of the oldest Maltese surnames are of Arabic origin; however, the expulsion of the Muslims in the thirteenth century brought about the final rupture of the powerful cultural ties which had bound Malta to the Arabo-Berber world. Since then, barring latter-day English influence, the dominant cultural driving force in Malta has come from Sicily, Italy and other European, mainly Mediterranean, countries. The prolonged presence of the Knights of St John (1530-1798) produced, in a more pronounced manner, an influx of neo-Latin and continental surnames. The present paper discusses three representative documents which serve as reliable snapshots of their
times: (a) the militia List of c. 1419/20, which is truly a starting point for the study of Malta’s demographic make-up in the Late middle ages; (b) the Status Animarum or diocesan census of 1687, which throws significant light on Malta’s cognominal pool in the Hospitaller era; and (c) the national Census of 2005, which provides a socio-demographic
profile of the local population in the early years of the twenty-first century.
Rev. Thaddeus O'Malley (1796-1877), the renowned cleric known as the 'Father of Irish Federalism'... more Rev. Thaddeus O'Malley (1796-1877), the renowned cleric known as the 'Father of Irish Federalism', was rector of the University of Malta between 1841 and 1842. During his tenure, he devised a rudimentary linguistic project with the intention of 'improving the Maltese Dialect'. He intended to carry into effect a plan for the introduction in primary schools of a more purely Arabic form of the local tongue. With the help of still unknown informants, he also formulated a new alphabet for the Maltese language.
Quando viene trattata la vicenda dei musulmani di Sicilia trasferiti dall'imperatore Federico II,... more Quando viene trattata la vicenda dei musulmani di Sicilia trasferiti dall'imperatore Federico II, negli anni 1220 e nei decenni successivi, nella Puglia settentrionale, a quel tempo Capitanata, ci si riferisce quasi esclusivamente ai saraceni che abitarono la città di Lucera. Questa fu interamente a loro disposizione fino al 1300 quando il re angioino Carlo II la prese con le armi, privò i saraceni della loro libertà e li vendette come schiavi. 1 Anche i pochi documenti della storiografia araba che ricordano lo spostamento dei musulmani siciliani parlano solo della città di Lucera. Riportano inoltre che, sotto il regno di Manfredi, nella stessa città vi era una corte composta quasi per intero da saraceni devoti e fedeli, anche dal punto di vista della religione islamica. 2 Tuttavia dai documenti angioini la situazione risulta più complessa perché una consistente frazione dei musulmani abitò altre cittadine della Capitanata. Queste non sono tutte facilmente individuabili, ma senza dubbio i saraceni le condivisero con le popolazioni cristiane che si vi trovavano in maggioranza. Non presentano problemi di identificazione le località di Stornara e Castelluccio dei Sauri, mentre di altre località più piccole non è rimasta traccia. Si può parlare di presenza saracena in queste ultime solo indirettamente per le notizie riportate nel Documentum de Reparatione Castrorum 3 che dettava le servitù e le prestazioni lavorative richieste alle popolazioni cristiane e saracene, sia della località dove si trovava il castello (oppure la domus) da riparare, sia dei paesi nelle vicinanze all' edificio bisognoso di restauro. Quando nell'agosto del 1300 la città di Lucera fu occupata dall'esercito di Carlo II d'Angiò e gli abitanti venduti come schiavi, la stessa sorte toccò anche ai saraceni residenti negli altri centri della Capitanata. Diversamente dalla città di l Pietro EGIDI, La colonia saracena di Lucera e la sua distruzione, Napoli, 1912; Julie TAYLOR, Muslims in Medievalltaly. The Colony at Lucera, Lanham, Lexington, 2003; Giuseppe STACCIOLI & Mario CASSAR, L'ultima città musulmana: Lucera, Bari, Caratterimobili, 2012. 2 Francesco GABRIELI, Storici delle Crociate, Torino, Einaudi, 1987, p. 273. "C'era una città a nome Lucera, i cui abitanti sono tutti musulmani di Sicilia; lì si tiene la pubblica preghiera del venerdì e si professa aperta-mente il culto musulmano". J Eduard STHAMER, L'amministrazione dei castelli nel Regno di Sicilia sotto Federico 2° e Carlo l° d'Angiò.
Neither the Romans nor the Arabs had surnames in the present-day sense of the word. In early time... more Neither the Romans nor the Arabs had surnames in the present-day sense of the word. In early times, the Romans had only one name, but during the whole republican era, and later in the Empire, they adopted the tria nomina system. A typical Roman three-element name comprised the praenomen (the individual's forename or personal name), the nomen [gentile] or gens (a clan name shared by members of the same family), and the cognomen (an appellation which distinguished the individual among his kin). A full Roman name would hence run as Gaius Julius Caesar or Titus Maccius Plautus. Of these three terms, it is quite clear that the nomen, rather than the cognomen, comes closest to the modern notion of a surname. 1
The Pater Noster ('The Lord's Prayer) is undoubtedly the most widely-known prayer in the Christia... more The Pater Noster ('The Lord's Prayer) is undoubtedly the most widely-known prayer in the Christian canon. Beyond its theological import, many comparative linguists and travel writers in the past often used this formulaic prayer as a sample of the various languages under discussion, including Maltese. The vernacular version of the Lord's Prayer (known as I/-Missierna) is. here discussed from a historical linguistic and orthographic point of view. The various transcriptions documented since 1725 constitute an indirect reflex of the complex trajectory which written Maltese underwent until it achieved its present codified form.
Lorenzo Hervas y Pandura (1735-1809) kien Giiwita Spanjol, poligIotta, u fiIologu famui . Il-kapu... more Lorenzo Hervas y Pandura (1735-1809) kien Giiwita Spanjol, poligIotta, u fiIologu famui . Il-kapulavur tieghu kien it-trattat koimoiogiku fi 22 voIum intitoIat Idea dell 'Universo, Cesena, 1778-92. Voiumi XVIT(Catalogo delle lingue conosciute, 1784)
The life and dispersion of Lucerine Muslims in Apulia (c.1220–1300) are examined from the onomast... more The life and dispersion of Lucerine Muslims in Apulia (c.1220–1300) are examined from the onomastic point of view. Many Muslim names are recorded in Latin-scripted official documents. These do not differ greatly from those reported by Salvatore Cusa and those found in the Maltese Militia List of 1419/20. Some Lucerine names present several variants which can be used as ‘markers’ to locate the presence of Muslims after their dispersion. The diffusion of modern surnames related to these markers confirms reports in Angevin documents, namely that the cities of Naples and Barletta were the main centres for the subsequent relocation of Muslims. However, large concentrations of these surnames are to be found also in the regions of Latium and the Marches.
A book in Italian on the etymology of Italian surnames of direct or mediated Arabic origin
A book in Italian about the medieval Muslim colony of Lucera, which was inhabited by several Malt... more A book in Italian about the medieval Muslim colony of Lucera, which was inhabited by several Maltese Muslims deported by Emperor Frederick II
A volume on the origin, etymology, and history of Maltese surnames
A manual of Maltese orthography and stylistics.
The geopolitical, cultural and religious connections between Malta and Sicily have been extensive... more The geopolitical, cultural and religious connections between Malta and Sicily have been extensively reviewed by several historians and ethnographers. In my case, I would like to back up this manifest bond in a collateral way. In fact, the aim of this paper is to enhance the long-standing ties between the two neighbouring islands via the scrutiny of their overlapping cognominal pool. The number of Sicilian surnames in Malta is simply staggering; however, Maltese surnames are equally discernible in Sicily. Thereby, this cross-fertilization of family names has undoubtedly been a two-way affair. The conditions and circumstances underlying this intriguing process are therefore worthy of examination.peer-reviewe
Rivista italiana di onomastica, 2021
The Pater Noster ('The Lord's Prayer) is undoubtedly the most widely-known prayer in the Christia... more The Pater Noster ('The Lord's Prayer) is undoubtedly the most widely-known prayer in the Christian canon. Beyond its theological import, many comparative linguists and travel writers in the past often used this formulaic prayer as a sample of the various languages under discussion, including Maltese. The vernacular version of the Lord's Prayer (known as I/-Missierna) is. here discussed from a historical linguistic and orthographic point of view. The various transcriptions documented since 1725 constitute an indirect reflex of the complex trajectory which written Maltese underwent until it achieved its present codified form.
Rev. Thaddeus O'Malley (1796-1877), the renowned cleric known as the 'Father of Irish Federalism'... more Rev. Thaddeus O'Malley (1796-1877), the renowned cleric known as the 'Father of Irish Federalism', was rector of the University of Malta between 1841 and 1842. During his tenure, he devised a rudimentary linguistic project with the intention of 'improving the Maltese Dialect'. He intended to carry into effect a plan for the introduction in primary schools of a more purely Arabic form of the local tongue. With the help of still unknown informants, he also formulated a new alphabet for the Maltese language.
kienu ppubblikati serva biex ghadd ta ' studjuzi u viiitaturi ohra barranin aktar tard ilTegistra... more kienu ppubblikati serva biex ghadd ta ' studjuzi u viiitaturi ohra barranin aktar tard ilTegistrawhom f'kitbiethom. Ix-xorti kbira 1i gawdew dawn iI-versi umli tixhed il-qawwa ta ' l-istampa.
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Abstract: The life and dispersion of Lucerine Muslims in Apulia (c.12201300) are examined from t... more Abstract: The life and dispersion of Lucerine Muslims in Apulia (c.12201300) are examined from the onomastic point of view. Many Muslim names are recorded in Latin-scripted official documents. These do not differ greatly from those reported by Salvatore Cusa and those ...
Riassunto: I cognomi derivati da toponimi sono particolarmente diffusi nella folta schiera dei co... more Riassunto: I cognomi derivati da toponimi sono particolarmente diffusi nella folta schiera dei cognomi esistenti a Malta. Questi sono a loro volta derivati da una toponomastica eterogenea di nomi già preesistenti: fattorie, villaggi, borghi, città, e anche altre denominazioni abitate come distretti, province, regioni e addirittura paesi. Questo saggio prende in analisi una selezione di cognomi maltesi di origine italiana che sono derivati dalle seguenti fonti diverse: toponimi siciliani (p.es. Messina, Delicata); toponimi di regioni e di province italiane (Genovese, Salerno); toponimi di regioni e di città straniere (Navarro, Desira); comunità etniche diverse (Albanese, Spagnol). Questo studio mette a fuoco alcuni cognomi, i quali a prescindere dalla loro localizzazione precisa, sono soggetti a interpretazioni ambivalenti.