Andrea Sartori | Nankai University (original) (raw)
Books by Andrea Sartori
'Pur senza citare Fortini, Steffen Hven elabora una teoria del cinema come messa in atto (enactio... more 'Pur senza citare Fortini, Steffen Hven elabora una teoria del cinema come messa in atto (enaction) di mondi, non di mera rappresentazione degli stessi, facendo leva sulla relazione incarnata – atmosferica e affettiva – tra spettatore e film, una relazione che egli coglie all’opera in maniera magistrale nel film più brechtiano e straniante di Lars von Trier, Dogville (2003). La prossimità tra spettatore e scena, in questo caso, non è istituita da alcuna tecnologia tattile che ci faccia “precipitare” nello schermo, né dagli effetti speciali, “immersivi”, delle immagini digitali. Al contrario, se d’identificazione con Grace e con la comunità che abusa di lei si può parlare, questo avviene secondo Hven proprio grazie al minimalismo geometrico, brechtiano, del film, ovvero grazie alla geometrizzazione a oltranza, per così dire, delle passioni che il film stesso chiama a raccolta.
Come per Fortini, è nella consapevolezza della distanza (una consapevolezza esasperata, nel caso di Dogville) che si dà vicinanza, e con essa la possibilità d’un senso per le percezioni, anche violente, che oggi c’inondano da ogni dove. Al punto da divenire, tali percezioni, il tratto dominante della cultura in cui viviamo: una cultura non della televisione, non dei media digitali, ma del percepire stesso come “fenomeno” distinto dal pensare criticamente'.
As Gramsci observed, in a period of crisis “the great masses [become] detached from their traditi... more As Gramsci observed, in a period of crisis “the great masses [become] detached from their traditional ideologies, and no longer believe what they used to believe previously […]; in this interregnum a great variety of morbid symptoms appear.” The protagonists of the novels analyzed in this book, including those of Svevo, De Roberto, Pirandello, and Borgese, show a variety of the “morbid symptoms” of which Gramsci wrote. In fact, Alfonso Nitti, Consalvo Uzeda and his “mad” family, Mattia Pascal, Vitangelo Moscarda, Filippo Rubé – including Pirandello’s six dramatic Characters – suffer in various ways from issues related to their own “being-in-the-world”, that is, to adaptation, social competitiveness (or, in Morselli’s words, “competition for life”), and loss of both purpose and material wealth.
Darwin’s On the Origin of Species (1859) lent to the writers we examine a scientific vocabulary that was a literary one as well. The case of Darwin’s innovation in biology and of the modern Italian novel points out that stories, in a sense, take up the mandate of analyzing, deciphering, (bio)fictionalizing and working through the negativity of the “morbid symptoms” scattered throughout what Gramsci called an “interregnum.”
Such a mandate is not exhausted today, during years of technological growth, political unrest, gender-based violence, war, climate crisis and an ongoing global pandemic; years in which, as both Mark Fisher and Dario Gentili maintain, a specific version of Darwin’s thought – so-called “social Darwinism” – is the true ideology of our neoliberal (or late-capitalistic) context.
What emerges from our consideration of the struggle for life and the modern Italian novel, however, is that Darwin’s innovative approach to the bios (to life) set the conditions for telling a story different from one that is petrified (and naturalized) by the imperatives of social Darwinism and by the ostensible absence of an alternative. In Svevo’s case, for instance, such an otherwise consisted in literaturizing life. In Pirandello’s case, instead, life’s morbid symptoms, in the last analysis, were acted out by theatricalizing life itself.
Journal of Modern Italian Studies, 03 May , 2024
"The Struggle For Life and the Modern Italian Novel, 1859–1925 is an erudite and original book by... more "The Struggle For Life and the Modern Italian Novel, 1859–1925 is an erudite and original book by a thoughtful reader of Italian and European modernity. In it, Andrea Sartori offers a fascinating exploration of the ideological context and changing imaginary of Italian writers at the turn of the century, at a time when identity came to be ‘inevitably trapped in a logic of oppression’ (210), and in which ‘violence, enmity and oppression seem to resist any attempt to overcome them’ (210). While the last three chapters focus on a specific male writer from this era (Svevo, De Roberto and Pirandello, with ventures in, and references to Borgese and Primo Levi, among others), offering very productive analyses of their works, the book is best described as a broad exploration of the presence of Darwin’s thought, and of the (mis-)interpretations of Darwin’s work within the
Italian cultural context in the late nineteenth and early twentieth century".
Annali d'Italianistica, 41, 650-652 , 2023
Brown Digital Publishing, 2018
Papers by Andrea Sartori
La Balena Bianca - Rivista di Cultura Militante, March, 2024
Nell'agosto dello scorso anno, Luiss University Press ha opportunamente ripubblicato la traduzion... more Nell'agosto dello scorso anno, Luiss University Press ha opportunamente ripubblicato la traduzione in italiano del saggio del 1985 del sociologo e teorico dei media americano Neil Postman (1931-2003), dal titolo 'Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell'era dello spettacolo' (Prefazione di Matteo Bittanti). Quaranta anni fa, all'epoca dell'uscita per Viking (Penguin Random House) di 'Amusing Ourselves to Death: Public Discourse in the Age of Show Business', Postman faceva sedere la televisione al banco degli imputati della critica dei media. Questo non significa che rileggere il suo lavoro oggi equivalga a una mera operazione archeologica sui mezzi della comunicazione. 'Divertirsi da morire', infatti, ci fornisce obliquamente delle indicazioni anche circa quel che sta accadendo nella nostra contemporaneità , segnata dal predominio dei social media, dei relativi codici comunicativi, e dei poteri economici che li alimentano (a partire da quelli di Mark Zuckerberg ed Elon Musk). La tesi sostenuta in queste righe, ricavata da alcune riflessioni che Postman svolge su un testo di Northrop Frye ('Il grande codice. Bibbia e letteratura' [1981], Vita e Pensiero, 2018), è che i social intensificano fino al parossismo una predisposizione o 'affordance' che è propria della TV e già della parola scritta, benché in quest'ultimo caso essa sia sviluppata in misura minore. Frye, come riporta Postman (p. 27), sostiene che «la parola scritta è molto più potente che non il semplice ricordare: essa ricrea il passato nel presente, e ci dà , non solo la cosa ricordata, ma l'intensità eccitante di un'allucinazione» ('The Great Code: The Bible and Literature, Academic Press', 1981, p. 227). Se la parola scritta è meno vaga del ricordare (ovvero di quell'aspetto della memoria che per Giacomo Leopardi era invece il paradossale punto di forza della ricordanza), le tecnologie successive alla parola scritta, secondo Postman, rendono presente quel che è assente con ancora maggior potenza, riconsegnandoci l'intensità talvolta adrenalinica d'una nient'affatto vaga allucinazione-d'un allucinare e d'un illudersi fuori controllo, non ammaestrati per bene, né governati dalla versificazione del poeta, del 'miglior fabbro' incaricato di forgiare il senso dal caos incomprensibile, dal balbettare sine regula. Vale la pena affidarsi all'illusoria potenza demiurgica di mezzi animati da una sempre più intensa e puntiforme, rigida, a suo modo fissa e ripetitiva capacità allucinatoria? Postman suggerisce che la parola scritta è in realtà più interessante per gli esseri umani, e per le loro complesse facoltà immaginative e di pensiero, perché non appiattisce queste ultime sulla dimensione esclusivamente emotiva e istantanea, distratta, d'una comunicazione prettamente visuale, d'un 'linguaggio' la cui cifra è in realtà la disconnessione, la frammentazione, la ripartita riduzione a brandelli di opinioni e fatti, significati e immagini (si pensi, ad esempio, all'affastellamento di input visivi su Instagram).
Italian Studies, 72, 2024
In questo saggio svolgo delle riflessioni utili a inquadrare l'opera trilingue e transnazionale d... more In questo saggio svolgo delle riflessioni utili a inquadrare l'opera trilingue e transnazionale della poetessa ebrea Amelia Rosselli (Parigi, 1930-Roma, 1996) in quel filone della letteratura italiana che Maria Anna Mariani ha inscritto nell'atmosfera, nel clima culturale e nella 'geografia' delle questioni etico-politiche caratterizzanti l'era nucleare. Il saggio si sofferma soprattutto su alcuni aspetti strutturali, stilistici e biografici della prima raccolta di poesie Variazioni belliche (1964) e della successiva prosa intitolata Storia di una malattia (pubblicata in Nuovi Argomenti nel 1977), a lungo ritenuta poco più della prova lampante dello stato di sofferenza mentale in cui versava la sua autrice. Innanzitutto, che cosa s'intende per letteratura italiana dell'era nucleare? Inoltre: quali sono le coordinate, concettuali e di poetica, di questa letteratura, entro le quali collocare la scrittura di Rosselli?
Le Parole e Le Cose (leparoleelecose.it), February, 2024
Le Parole e Le Cose (leparoleelecose.it), Decemberber, 2023
A partire da un libro recente di Giuseppe Lupo sulla letteratura industriale, svolgo delle rifles... more A partire da un libro recente di Giuseppe Lupo sulla letteratura industriale, svolgo delle riflessioni sull'Italia, gli Usa e la modernità.
Kepos. Semestrale di letteratura italiana, 6, 1, 2023, 38-60
La Balena Bianca - Rivista di Cultura Militante, November, 2023
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), July, 2023
Le contraddizioni delle società liberali, da ultimo quelle che la Cancel Culture fa fiorire in se... more Le contraddizioni delle società liberali, da ultimo quelle che la Cancel Culture fa fiorire in seno alla difesa nominalistica della libertà, rendo oggi difficile ragionare di censura.
A Century of Italian War Narratives. Voices from the Sidelines, edited by L. Gussago and P. Palma. Leiden-Boston: Brill, 157-176, 2023
Italian Poetry Review. Plurilingual Journal of Creativity and Criticism, 16, 147-163, 2021
Versione integrale per Italian Poetry Review, diretta da Paolo Valesio, dell'articolo da cui è tr... more Versione integrale per Italian Poetry Review, diretta da Paolo Valesio, dell'articolo da cui è tratta l'anticipazione su Amelia Rosselli per Le Parole e le Cose.
'All’inizio del ’900 si palesa quella che Martin Heidegger in Essere e tempo (1927) chiama «crisi dei concetti […] fondamentali». Si tratta di una crisi in verità preannunciata in modi tra loro differenti dalle filosofie ottocentesche e anti-idealistiche di Arthur Schopenhauer, Søren Kierkegaard e Friedrich
Nietzsche. Essa, secondo Heidegger, stravolge i tradizionali punti di
riferimento della matematica, della fisica, della biologia, delle scienze umane e della teologia. La Krisis, come la definisce Massimo Cacciari in un libro del 1975, finisce per manifestarsi concretamente agli occhi e nelle vite degli individui tramite le grandi trasformazioni della società di massa con cui esordisce il ventesimo secolo. I processi di specializzazione
(e alienazione) del lavoro, l’incipiente atomizzazione sociale e la razionalizzazione dell’economia e della società in vista di scopi da guadagnare – ma a danno dei valori e delle tradizioni d’un tempo, come
ha ben chiaro la sociologia di Max Weber – cospirano a frammentare
e a disgregare il Tutto organico e concluso che per Nietzsche, secondo l’analisi da lui svolta nel Caso Wagner (1888), si esprimeva prima di
allora nel 'grande stile'".
L’Ulisse. Rivista di poesia, arti e scritture, Stili della poesia contemporanea, edited by S. Salvi, I. Testa, P. Zublena, 25, 171-180, 2022
Due riduzionismi di segno opposto – uno culturalista, l’altro biologista – hanno per lungo tempo ... more Due riduzionismi di segno opposto – uno culturalista, l’altro biologista – hanno per lungo tempo impedito di pensare lo stile quale termine medio tra un fenomeno culturale come la letteratura (nello specifico, la poesia) e il corpo naturale. Gli opposti riduzionismi, in altri termini, hanno vietato di sostenere che la poesia sia inscritta, seppure in modi per certi versi sfuggenti, nel bíos, nel vivente, e che in questa inscrizione lo stile abbia un ruolo determinante.
Il 1975 è l’anno a cui va fatta risalire l’origine d’una fenditura epistemologica, nel cui solco si sono sviluppati due versanti di pensiero opposti ma tra loro speculari. Quell’anno, infatti, hanno visto la luce l’influente saggio dell’antropologa culturale Rubin Gayle intitolato The Traffic in Women, e il libro Sociobiology del biologo Edward O. Wilson. Da allora e per decenni – soprattutto in ambito angloamericano e in una temperie culturale in prevalenza post-strutturalista e post-moderna – la fenditura tra le due direzioni di ricerca in merito ai rapporti tra la sfera biologica e la sfera sociale ha creato, da un lato, una profonda inimicizia (se non una reciproca demonizzazione) tra le Humanities e la biologia. Tale fenditura, dall’altro lato, ha dato luogo a tentativi spesso isolati di interpretare i fenomeni letterari in chiave esclusivamente biologica, limitando in senso deterministico la creatività, la libertà e l’imprevedibilità del gesto artistico.
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), January, 2023
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), November, 2022
Questo libro si concentra sul rapporto tra la darwiniana lotta per la vita e il romanzo italiano ... more Questo libro si concentra sul rapporto tra la darwiniana lotta per la vita e il romanzo italiano moderno poiché, negli anni tra l'uni cazione d'Italia e l'ascesa del fascismo, diversi scrittori diedero voce, in maniere differenti, a delle ansietà connesse all'idea d'evoluzione. Diventare italiani (o vivere per anni nella periferia meridionale dell'Impero Austro-Ungarico, nel caso di Italo Svevo) comportava la possibilità di scoprirsi non
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), November, 2022
L'appello di Serenella Iovino rivolto alla sinistra a fare "qualcosa di darwiniano" ("la Repubbli... more L'appello di Serenella Iovino rivolto alla sinistra a fare "qualcosa di darwiniano" ("la Repubblica", 31 ottobre, 2022), può valere tanto per l'Italia quanto per il Paese che l'8 novembre s'appresta a delle elezioni di midterm, le quali si preannunciano problematiche per i dem e in generale per la cultura liberal d'oltreoceano.
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), October, 2022
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), July, 2022
'Pur senza citare Fortini, Steffen Hven elabora una teoria del cinema come messa in atto (enactio... more 'Pur senza citare Fortini, Steffen Hven elabora una teoria del cinema come messa in atto (enaction) di mondi, non di mera rappresentazione degli stessi, facendo leva sulla relazione incarnata – atmosferica e affettiva – tra spettatore e film, una relazione che egli coglie all’opera in maniera magistrale nel film più brechtiano e straniante di Lars von Trier, Dogville (2003). La prossimità tra spettatore e scena, in questo caso, non è istituita da alcuna tecnologia tattile che ci faccia “precipitare” nello schermo, né dagli effetti speciali, “immersivi”, delle immagini digitali. Al contrario, se d’identificazione con Grace e con la comunità che abusa di lei si può parlare, questo avviene secondo Hven proprio grazie al minimalismo geometrico, brechtiano, del film, ovvero grazie alla geometrizzazione a oltranza, per così dire, delle passioni che il film stesso chiama a raccolta.
Come per Fortini, è nella consapevolezza della distanza (una consapevolezza esasperata, nel caso di Dogville) che si dà vicinanza, e con essa la possibilità d’un senso per le percezioni, anche violente, che oggi c’inondano da ogni dove. Al punto da divenire, tali percezioni, il tratto dominante della cultura in cui viviamo: una cultura non della televisione, non dei media digitali, ma del percepire stesso come “fenomeno” distinto dal pensare criticamente'.
As Gramsci observed, in a period of crisis “the great masses [become] detached from their traditi... more As Gramsci observed, in a period of crisis “the great masses [become] detached from their traditional ideologies, and no longer believe what they used to believe previously […]; in this interregnum a great variety of morbid symptoms appear.” The protagonists of the novels analyzed in this book, including those of Svevo, De Roberto, Pirandello, and Borgese, show a variety of the “morbid symptoms” of which Gramsci wrote. In fact, Alfonso Nitti, Consalvo Uzeda and his “mad” family, Mattia Pascal, Vitangelo Moscarda, Filippo Rubé – including Pirandello’s six dramatic Characters – suffer in various ways from issues related to their own “being-in-the-world”, that is, to adaptation, social competitiveness (or, in Morselli’s words, “competition for life”), and loss of both purpose and material wealth.
Darwin’s On the Origin of Species (1859) lent to the writers we examine a scientific vocabulary that was a literary one as well. The case of Darwin’s innovation in biology and of the modern Italian novel points out that stories, in a sense, take up the mandate of analyzing, deciphering, (bio)fictionalizing and working through the negativity of the “morbid symptoms” scattered throughout what Gramsci called an “interregnum.”
Such a mandate is not exhausted today, during years of technological growth, political unrest, gender-based violence, war, climate crisis and an ongoing global pandemic; years in which, as both Mark Fisher and Dario Gentili maintain, a specific version of Darwin’s thought – so-called “social Darwinism” – is the true ideology of our neoliberal (or late-capitalistic) context.
What emerges from our consideration of the struggle for life and the modern Italian novel, however, is that Darwin’s innovative approach to the bios (to life) set the conditions for telling a story different from one that is petrified (and naturalized) by the imperatives of social Darwinism and by the ostensible absence of an alternative. In Svevo’s case, for instance, such an otherwise consisted in literaturizing life. In Pirandello’s case, instead, life’s morbid symptoms, in the last analysis, were acted out by theatricalizing life itself.
Journal of Modern Italian Studies, 03 May , 2024
"The Struggle For Life and the Modern Italian Novel, 1859–1925 is an erudite and original book by... more "The Struggle For Life and the Modern Italian Novel, 1859–1925 is an erudite and original book by a thoughtful reader of Italian and European modernity. In it, Andrea Sartori offers a fascinating exploration of the ideological context and changing imaginary of Italian writers at the turn of the century, at a time when identity came to be ‘inevitably trapped in a logic of oppression’ (210), and in which ‘violence, enmity and oppression seem to resist any attempt to overcome them’ (210). While the last three chapters focus on a specific male writer from this era (Svevo, De Roberto and Pirandello, with ventures in, and references to Borgese and Primo Levi, among others), offering very productive analyses of their works, the book is best described as a broad exploration of the presence of Darwin’s thought, and of the (mis-)interpretations of Darwin’s work within the
Italian cultural context in the late nineteenth and early twentieth century".
Annali d'Italianistica, 41, 650-652 , 2023
Brown Digital Publishing, 2018
La Balena Bianca - Rivista di Cultura Militante, March, 2024
Nell'agosto dello scorso anno, Luiss University Press ha opportunamente ripubblicato la traduzion... more Nell'agosto dello scorso anno, Luiss University Press ha opportunamente ripubblicato la traduzione in italiano del saggio del 1985 del sociologo e teorico dei media americano Neil Postman (1931-2003), dal titolo 'Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell'era dello spettacolo' (Prefazione di Matteo Bittanti). Quaranta anni fa, all'epoca dell'uscita per Viking (Penguin Random House) di 'Amusing Ourselves to Death: Public Discourse in the Age of Show Business', Postman faceva sedere la televisione al banco degli imputati della critica dei media. Questo non significa che rileggere il suo lavoro oggi equivalga a una mera operazione archeologica sui mezzi della comunicazione. 'Divertirsi da morire', infatti, ci fornisce obliquamente delle indicazioni anche circa quel che sta accadendo nella nostra contemporaneità , segnata dal predominio dei social media, dei relativi codici comunicativi, e dei poteri economici che li alimentano (a partire da quelli di Mark Zuckerberg ed Elon Musk). La tesi sostenuta in queste righe, ricavata da alcune riflessioni che Postman svolge su un testo di Northrop Frye ('Il grande codice. Bibbia e letteratura' [1981], Vita e Pensiero, 2018), è che i social intensificano fino al parossismo una predisposizione o 'affordance' che è propria della TV e già della parola scritta, benché in quest'ultimo caso essa sia sviluppata in misura minore. Frye, come riporta Postman (p. 27), sostiene che «la parola scritta è molto più potente che non il semplice ricordare: essa ricrea il passato nel presente, e ci dà , non solo la cosa ricordata, ma l'intensità eccitante di un'allucinazione» ('The Great Code: The Bible and Literature, Academic Press', 1981, p. 227). Se la parola scritta è meno vaga del ricordare (ovvero di quell'aspetto della memoria che per Giacomo Leopardi era invece il paradossale punto di forza della ricordanza), le tecnologie successive alla parola scritta, secondo Postman, rendono presente quel che è assente con ancora maggior potenza, riconsegnandoci l'intensità talvolta adrenalinica d'una nient'affatto vaga allucinazione-d'un allucinare e d'un illudersi fuori controllo, non ammaestrati per bene, né governati dalla versificazione del poeta, del 'miglior fabbro' incaricato di forgiare il senso dal caos incomprensibile, dal balbettare sine regula. Vale la pena affidarsi all'illusoria potenza demiurgica di mezzi animati da una sempre più intensa e puntiforme, rigida, a suo modo fissa e ripetitiva capacità allucinatoria? Postman suggerisce che la parola scritta è in realtà più interessante per gli esseri umani, e per le loro complesse facoltà immaginative e di pensiero, perché non appiattisce queste ultime sulla dimensione esclusivamente emotiva e istantanea, distratta, d'una comunicazione prettamente visuale, d'un 'linguaggio' la cui cifra è in realtà la disconnessione, la frammentazione, la ripartita riduzione a brandelli di opinioni e fatti, significati e immagini (si pensi, ad esempio, all'affastellamento di input visivi su Instagram).
Italian Studies, 72, 2024
In questo saggio svolgo delle riflessioni utili a inquadrare l'opera trilingue e transnazionale d... more In questo saggio svolgo delle riflessioni utili a inquadrare l'opera trilingue e transnazionale della poetessa ebrea Amelia Rosselli (Parigi, 1930-Roma, 1996) in quel filone della letteratura italiana che Maria Anna Mariani ha inscritto nell'atmosfera, nel clima culturale e nella 'geografia' delle questioni etico-politiche caratterizzanti l'era nucleare. Il saggio si sofferma soprattutto su alcuni aspetti strutturali, stilistici e biografici della prima raccolta di poesie Variazioni belliche (1964) e della successiva prosa intitolata Storia di una malattia (pubblicata in Nuovi Argomenti nel 1977), a lungo ritenuta poco più della prova lampante dello stato di sofferenza mentale in cui versava la sua autrice. Innanzitutto, che cosa s'intende per letteratura italiana dell'era nucleare? Inoltre: quali sono le coordinate, concettuali e di poetica, di questa letteratura, entro le quali collocare la scrittura di Rosselli?
Le Parole e Le Cose (leparoleelecose.it), February, 2024
Le Parole e Le Cose (leparoleelecose.it), Decemberber, 2023
A partire da un libro recente di Giuseppe Lupo sulla letteratura industriale, svolgo delle rifles... more A partire da un libro recente di Giuseppe Lupo sulla letteratura industriale, svolgo delle riflessioni sull'Italia, gli Usa e la modernità.
Kepos. Semestrale di letteratura italiana, 6, 1, 2023, 38-60
La Balena Bianca - Rivista di Cultura Militante, November, 2023
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), July, 2023
Le contraddizioni delle società liberali, da ultimo quelle che la Cancel Culture fa fiorire in se... more Le contraddizioni delle società liberali, da ultimo quelle che la Cancel Culture fa fiorire in seno alla difesa nominalistica della libertà, rendo oggi difficile ragionare di censura.
A Century of Italian War Narratives. Voices from the Sidelines, edited by L. Gussago and P. Palma. Leiden-Boston: Brill, 157-176, 2023
Italian Poetry Review. Plurilingual Journal of Creativity and Criticism, 16, 147-163, 2021
Versione integrale per Italian Poetry Review, diretta da Paolo Valesio, dell'articolo da cui è tr... more Versione integrale per Italian Poetry Review, diretta da Paolo Valesio, dell'articolo da cui è tratta l'anticipazione su Amelia Rosselli per Le Parole e le Cose.
'All’inizio del ’900 si palesa quella che Martin Heidegger in Essere e tempo (1927) chiama «crisi dei concetti […] fondamentali». Si tratta di una crisi in verità preannunciata in modi tra loro differenti dalle filosofie ottocentesche e anti-idealistiche di Arthur Schopenhauer, Søren Kierkegaard e Friedrich
Nietzsche. Essa, secondo Heidegger, stravolge i tradizionali punti di
riferimento della matematica, della fisica, della biologia, delle scienze umane e della teologia. La Krisis, come la definisce Massimo Cacciari in un libro del 1975, finisce per manifestarsi concretamente agli occhi e nelle vite degli individui tramite le grandi trasformazioni della società di massa con cui esordisce il ventesimo secolo. I processi di specializzazione
(e alienazione) del lavoro, l’incipiente atomizzazione sociale e la razionalizzazione dell’economia e della società in vista di scopi da guadagnare – ma a danno dei valori e delle tradizioni d’un tempo, come
ha ben chiaro la sociologia di Max Weber – cospirano a frammentare
e a disgregare il Tutto organico e concluso che per Nietzsche, secondo l’analisi da lui svolta nel Caso Wagner (1888), si esprimeva prima di
allora nel 'grande stile'".
L’Ulisse. Rivista di poesia, arti e scritture, Stili della poesia contemporanea, edited by S. Salvi, I. Testa, P. Zublena, 25, 171-180, 2022
Due riduzionismi di segno opposto – uno culturalista, l’altro biologista – hanno per lungo tempo ... more Due riduzionismi di segno opposto – uno culturalista, l’altro biologista – hanno per lungo tempo impedito di pensare lo stile quale termine medio tra un fenomeno culturale come la letteratura (nello specifico, la poesia) e il corpo naturale. Gli opposti riduzionismi, in altri termini, hanno vietato di sostenere che la poesia sia inscritta, seppure in modi per certi versi sfuggenti, nel bíos, nel vivente, e che in questa inscrizione lo stile abbia un ruolo determinante.
Il 1975 è l’anno a cui va fatta risalire l’origine d’una fenditura epistemologica, nel cui solco si sono sviluppati due versanti di pensiero opposti ma tra loro speculari. Quell’anno, infatti, hanno visto la luce l’influente saggio dell’antropologa culturale Rubin Gayle intitolato The Traffic in Women, e il libro Sociobiology del biologo Edward O. Wilson. Da allora e per decenni – soprattutto in ambito angloamericano e in una temperie culturale in prevalenza post-strutturalista e post-moderna – la fenditura tra le due direzioni di ricerca in merito ai rapporti tra la sfera biologica e la sfera sociale ha creato, da un lato, una profonda inimicizia (se non una reciproca demonizzazione) tra le Humanities e la biologia. Tale fenditura, dall’altro lato, ha dato luogo a tentativi spesso isolati di interpretare i fenomeni letterari in chiave esclusivamente biologica, limitando in senso deterministico la creatività, la libertà e l’imprevedibilità del gesto artistico.
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), January, 2023
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), November, 2022
Questo libro si concentra sul rapporto tra la darwiniana lotta per la vita e il romanzo italiano ... more Questo libro si concentra sul rapporto tra la darwiniana lotta per la vita e il romanzo italiano moderno poiché, negli anni tra l'uni cazione d'Italia e l'ascesa del fascismo, diversi scrittori diedero voce, in maniere differenti, a delle ansietà connesse all'idea d'evoluzione. Diventare italiani (o vivere per anni nella periferia meridionale dell'Impero Austro-Ungarico, nel caso di Italo Svevo) comportava la possibilità di scoprirsi non
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), November, 2022
L'appello di Serenella Iovino rivolto alla sinistra a fare "qualcosa di darwiniano" ("la Repubbli... more L'appello di Serenella Iovino rivolto alla sinistra a fare "qualcosa di darwiniano" ("la Repubblica", 31 ottobre, 2022), può valere tanto per l'Italia quanto per il Paese che l'8 novembre s'appresta a delle elezioni di midterm, le quali si preannunciano problematiche per i dem e in generale per la cultura liberal d'oltreoceano.
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), October, 2022
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), July, 2022
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), May, 2022
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), April, 2022
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), September, 2021
Le righe che seguono sono un estratto del capitolo IX d'un manoscritto in via di perfezionamento,... more Le righe che seguono sono un estratto del capitolo IX d'un manoscritto in via di perfezionamento, provvisoriamente intitolato Assaliti dalle mille luci del cielo. La cultura della percezione. In questo manoscritto viene messa a fuoco quella che può essere chiamata «cultura della percezione», la quale sembra avere attecchito innanzitutto, ma non solo, nella società marcatamente identitaria degli Stati Uniti. L'idea è che tra la percezione e la sua industria (Hollywood, la Silicon Valley) da un lato e la realtà dall'altro, si sia allargato il pertugio della follia, dello scollamento dal reale. Questa 'diagnosi' è sempre più spesso impiegata per indicare il razzismo, l'uso disinvolto e criminale delle armi, il clima diffuso d'incertezza e d'insicurezza, la polarizzazione esasperata del dibattito politico, il ricorso sistematico alla menzogna nell'informazione, persino alcuni aspetti delle discussioni accademiche. Tale follia e le sue origini culturali possono essere interrogate nello specchio della cultura europea, in particolare in quello della Mitteleuropa d'inizio '900. Non è detto, infatti, che gli Stati Uniti di oggi ci forniscano solamente un'indicazione di quel che accadrà presto al di qua dell'Atlantico, come spesso si sostiene. Forse vale anche il contrario, e alcuni temi della filosofia, della letteratura e della sociologia del 'vecchio' continente-inclusa l'Italia-sono utili per capire le dinamiche dell'odierna way of life a stelle e strisce.
Letteratura e Scienze, Atti delle sessioni parallele del XXIII Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti), Pisa, 12-14 settembre 2019, edited by A. Casadei, F. Fedi, A. Nacinovich, A. Torre. Roma: Adi editore, 1-10 , 2021
Questo saggio prende in considerazione la funzione che il positivismo ottocentesco e la poetica n... more Questo saggio prende in considerazione la funzione che il positivismo ottocentesco e la poetica naturalistica ad esso ispirata hanno nell'opera di Federico De Roberto, in particolare nel romanzo I Viceré. Il positivismo non è qui presentato come un paradigma monolitico, ma come un campo di tensioni epistemologiche che rende conto, al proprio interno, della crisi dell'oggettività sperimentale. Ne I Viceré, a fare le spese di una tale crisi è la nozione naturalistica e zoliana d'ereditarietà, che tuttavia non scompare dal romanzo ma vi riveste un'importante funzione retorica. Questa funzione risulta preliminare a una riflessione condotta nelle pagine conclusive del romanzo-sul vuoto costitutivo del potere politico. Tale vuoto, percepito da De Roberto alla fine dell'800, sembra anticipare inquietudini che caratterizzeranno la politica italiana da lì a pochi decenni.
Associazione Insegnanti Italiani di Lingua Italiana in Cina (AIILIC - aiilic.com/blog, Bookshelf), May, 2024
Associazione Insegnanti Italiani di Lingua Italiana in Cina (AIILIC - aiilic.com/blog), January, 2024
Annali d’Italianistica, Vol. 41, 623-627, 2023
Pirandello Studies. Journal of the Society for Pirandello Studies, Vol. 43, 206-210, 2023
Annali d'Italianistica, 40, 643-645, 2022
Spesso si dice che, nella filmografia di Nanni Moretti, Caro diario (1993) segna un decisivo pass... more Spesso si dice che, nella filmografia di Nanni Moretti, Caro diario (1993) segna un decisivo passaggio all'autobiografismo.
Annali d’Italianistica, 40, 519-522, 2022
Annali d'Italianistica, 40, 567-571, 2022
Pirandello Studies. Journal of the Society for Pirandello Studies, 42, 2022, 128-133
Nuova Informazione Bibliografica, il Mulino, 1, gennaio-marzo, 2022
Annali d’Italianistica, 39, 626-628 , 2021
Italica, Vol. 97, 4, Winter 2020, 923-926, 2020
Annali d'Italianistica, 37, 675-677, 2019
Quaderni d'Italianistica, 39, 1, 78-80, 2019
Annali d’Italianistica, 35, 614-616, 2017
Annali d’Italianistica, 34, 696-698, 2016
Annali d’Italianistica, 33, 406-408, 2015
Silence Speaks Symposium - June, 2024
From the Introduction by Roberta Iannacito-Provenzano and Lorella Di Cintio: "The Silence Spe... more From the Introduction by Roberta Iannacito-Provenzano and Lorella Di Cintio:
"The Silence Speaks Symposium is a continuation of discourse and celebrationof the publication of Domestic Goods: Silence Speaks in our objects, clothing, keepsakes, and interiors in The Italian Canadiana Journal, University of Toronto, Volume 38 (2024). The provocation has opened room for more probing discourse about how silence speaks in our interiors, objects, and keepsakes. How can we grieve, memorialize, and challenge the archive of domesticity, interiority, and its objects as it navigates from personal to political? Conversations about kinships and identities can move back and forth through time: an item may first be framed as inanimate and mundane, then as a cherished heirloom, and then inhabit authorized space as a museum artifact [...]".
Center for Science and Thought (University of Bonn) - 23-24 May, 2024
At this conference I present the short version of a paper centered on neuroscientist Anil Seth's ... more At this conference I present the short version of a paper centered on neuroscientist Anil Seth's brain-based theory of perception and its possible use in literary studies (Pirandello and some narratological aspects of modernist literature in general).
Thursday 25 April 2024 - 16:00-17:30 - The Society of Fellows in the Liberal Arts, Southern University of Science and Technology, Shenzhen
This special issue of the Journal of the Pirandello Society of America will delve into Pirandello... more This special issue of the Journal of the Pirandello Society of America will delve into Pirandello's concept of alienation in all its declinations and across genres. From Mattia Pascal's impression to be "cut off from life" and to continue living "without knowing just how," to the camera operator turned machine in Quaderni di Serafino Gubbio (1925), alienation for Pirandello stands for both private madness and the dehumanizing effects of technology, against a historical background connotated by the end of the political ideals of the past, and, in particular, of the Risorgimento (I vecchi e i giovani, 1909). In this disenchanted world, science has shown that "everything is matter" and that man is nothing more than "the product of Nature's slow development" (Il fu Mattia Pascal, 1904). And yet, even though modernity seems to have expropriated humanity of its presumed essence or soul, this very "beast that steals, kills and lies"-humanity itself and its materiality/physicality-"can also write the Divine Comedy" (ibidem). Conjugating the modal verb in the present tense-humanity can indeed write the Divine Comedy, not could-Pirandello implicitly characterizes alienation as the realm of the possible (Serafino adapting to machines and thus becoming posthuman), and not just as a domain ruled by loss, emptiness, violence, and the absence of any apparent logic. In this sense, we invite contributors to send us paper proposals that not only outline a Pirandellian definition or definitions of "alienation," but also look beyond the author and his times and explore how experiences of isolation, estrangement, expropriation, and purposelessness can create new meanings at the personal, socio-cultural, and techno-scientific levels. We encourage contributions that offer a transhistorical, interdisciplinary perspective on Pirandello's concept(s) of alienation, one that can be updated and integrated into 21st century ideas of human-centeredness and AI (Schneiderman 2022), human self-realization and Digital Humanism (Werthner et al., 2021), human autonomy in the age of surveillance capitalism (Zuboff, 2018), etc. The following themes and approaches are welcome:
L'Ulisse, 2023
Il numero XXVI de L'Ulisse. Rivista di poesia, arti e scritture sarà dedicato al tema Poesia e mu... more Il numero XXVI de L'Ulisse. Rivista di poesia, arti e scritture sarà dedicato al tema Poesia e musica oggi (dal secondo Novecento al presente). L'indagine sarà focalizzata su un arco cronologico che va dal secondo Novecento sino alle scritture poetiche e esperienze musicali più recenti, con attenzione ad autori italiani ma anche ad altre tradizioni linguistiche, europee ed extraeuropee.
Abstracts Submission Deadline: Friday, February 21st 2020
In "The Struggle for Life and the Modern Italian Novel, 1859–1925" Andrea Sartori indaga I’impatt... more In "The Struggle for Life and the Modern Italian Novel, 1859–1925"
Andrea Sartori indaga I’impatto delle teorie darwiniane nella letteratura italianafra Otto e Novecento. In questo workshop esploreremo l’influenza che il concetto di “lotta per la vita”, il rischio di soccombere a tale lotta, l’incapacità – o l’impossibilità – di adattarsi alle trasformazioni sociali messe in moto dall’industrializzazione hanno avuto nelle opere di Federico de Roberto, Italo Svevo, Luigi Pirandello e altri autori nel contesto culturale dell’Italia postunitaria.