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Papers by Antonio Marson Franchini
Studenti e maestri sotto la lente dei predicatori: il XIII secolo come spartiacque
Questo elaborato ha per oggetto l’analisi dei vizi propri di studenti e maestri dell’Università m... more Questo elaborato ha per oggetto l’analisi dei vizi propri di studenti e maestri dell’Università medievale. Lo studio si avvale di fonti di tipo omiletico, i sermones ad status, e non, in modo da offrire un quadro completo sulle figure di scholares e doctores. La comparazione dei sermoni di Jacques de Vitry, Humbert de Romans, Guibert de Tournai, Luca Lettore e Federico Visconti con testi di natura laica avviene evidenziando gli elementi comuni nel testo e le sovrapposizioni che sono presenti. L’intera analisi mira ad evidenziare come all’interno del milieu mendicante, che dell’insegnamento universitario aveva iniziato ad occuparsi fin da subito, ci sia una malcelata avversione nei confronti degli eccessi di vizio che lo studio e l’insegnamento potevano comportare. A fronte del lavoro svolto è possibile quindi riscontrare una sostanziale omogeneità nel pensiero medievale nei confronti dell’ambiente studentesco.
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This work aims to analyse the vices of students and teachers of the medieval University. A wide variety of sources have been employed, primarily the omiletic ones, in the form of sermones ad status, and others that have originated in a laic environment. Among the authors of sermons Jacques de Vitry, Humbert de Romans, Guibert de Tournai, Luca Lettore and Federico Visconti have been chosen for this comparison. The whole analysis has had as a result the outlining of a badly concealed aversion toward the excesses in vices that are present in scholars and professors during the medieval times. It is possible to find substantial homogeneity among all the authors analysed on the subject of medieval student’s behaviour.
This work is part of a broader analysis of ad status sermons and their link to pedagogic handbook... more This work is part of a broader analysis of ad status sermons and their link to pedagogic handbooks and texts that were in use during the thirteenth century. The complete paper was published on «I quaderni del m.ae.s. – Journal of m.ae.s.» 1 by AlmaJournal, the Bologna University's platform for digital open access publishing.
Introduzione 5 1. La contemporaneità di santa Radegonda 7 1.1. La Turingia: storia e rapporti con... more Introduzione 5 1. La contemporaneità di santa Radegonda 7 1.1. La Turingia: storia e rapporti con il mondo franco 7 1.2. Leggi e usanze germaniche 11 1.3. Donne e clero un'unione necessaria 16 2. Il percorso di santa Radegonda 23 2.1. Gli agiografi di santa Radegonda 23 2.2. Dal rapimento al diaconato 29 2.3. La fondazione del monastero e lo stile di vita di Radegonda 37 3. Radegonda tra ascesi e saeculum 45 3.1. L'interesse per la patria 45 3.2. La missione evangelizzatrice e l'acquisizione delle reliquie 50 3.3. Modelli di santità nella vita di Radegonda 59 Conclusione 69 Allegati 71 Bibliografia 79 INTRODUZIONE Nel presente elaborato mi propongo di trattare la figura di santa Radegonda di Poitiers a partire dai testi agiografici a lei dedicati.
A partire dalla definizione che offre il Grande Dizionario della Lingua Italiana veniamo informat... more A partire dalla definizione che offre il Grande Dizionario della Lingua Italiana veniamo informati della presunta origine celtica 1 di tale vocabolo e di come nel corso del tempo, più precisamente a partire dall'XI secolo questo abbia subito, specialmente in area lombarda, una profonda modificazione del suo significato. È necessario individuare un origine che lo Scoliaste di Giovenale non esita ad individuare, partendo da Giovenale 8.234, nel termine allobrogio, usato dal poeta per indicare una popolazione gallica. Brogio corrisponderebbe per lo scrittore latino al termine romano agrum come riporta il Lexicon Totius Latinitatis del Forcellini 2 . Questa derivazione gallica e non latina è condivisa anche dal Gothic Etymological Dictionary che porrebbe in relazione broga con la parola gotica mruig che darebbe origine al più moderno marka 3 ovvero una porzione di territorio ben definito. Il Pertz non è però d'accordo con la derivazione celtica del termine brolio che viene messo in relazione con il corrispettivo greco di περιβόλαια che già il Du Cange nel suo Glossarium ad scriptores mediae et infimae graecitatis aveva individuato nella parola περιβόλιον 4 , che significa giardino cinto di mura o siepi, il sinonimo del brolium usato in area latina. Anche in tal caso l'origine di tale parola non sarebbe greca quanto più persiana e quindi mutuata durante il periodo ellenistico 5 , lo stesso Muratori nella sua Dissertazione XXIII dice:
Il restauro del Castello Sforzesco di Milano si inserisce tra gli interventi che alla fine dell'o... more Il restauro del Castello Sforzesco di Milano si inserisce tra gli interventi che alla fine dell'ottocento portarono l'attenzione dell'opinione pubblica sulle bellezze architettoniche presenti nelle città della Penisola. Costruzione ad uso militare ed elemento di sconforto per i milanesi a causa dell'uso del fabbricato da parte degli occupanti stranieri, riuscì, grazie all'azione dell'architetto Luca Beltrami ad assicurarsi un posto nel cuore della comunità meneghina che finì per riconoscerlo parte della propria identità al pari del Duomo. Con questo elaborato mi propongo di fornire una sintesi della storia del Castello, degli interventi del Beltrami e del ragionamento, ad essi sotteso, sulle funzioni e gli obiettivi del restauro architettonico tra la fine dell'ottocento e il primo novecento. La trattazione si dividerà in tre parti: nella prima analizzerò il delinearsi della costruzione del Castello nel corso dei secoli XIV e XV soffermandomi sui principali avvenimenti storici, nella seconda mi dedicherò ad una descrizione di due dei principali e più controversi interventi di restauro operati dal Beltrami infine nella terza ed ultima parte cercherò di esporre in breve il pensiero e la poetica alla base del lavoro di Luca Beltrami.
Book Chapters by Antonio Marson Franchini
in Annuario 2017, Bologna, ALI, 2017, pp. 35-43.
La città Medievale, in Beatrice Borghi (a cura di) "Il faro dell'umanità. Jaques le Goff e la storia", Pàtron editore, Bologna 2016
Il Faro dell'umanità. Jacques Le Goff e la storia. (a cura di Beatrice Borghi), Jul 2016
In questo lavoro viene tratteggiato il pensiero di Jacques Le Goff e gli studi da lui condotti su... more In questo lavoro viene tratteggiato il pensiero di Jacques Le Goff e gli studi da lui condotti sul tema della città medievale. Si tratta di un capitolo contenuto in "Il faro dell'umanità. Jaques le Goff e la storia"
a cura di Beatrice Borghi, Pàtron Editore, Bologna 2016.
In this work Jacques Le Goff's vision of the medieval city is explained with an extensive look on all his production. This essay is a chapter of "Il faro dell'umanità. Jaques le Goff e la storia" edited by Beatrice Borghi and published by Pàtron Editore, Bologna 2016.
Drafts by Antonio Marson Franchini
Conference Presentations by Antonio Marson Franchini
This poster, presented at the XXI Symposium of the International Medieval Sermon Studies Society ... more This poster, presented at the XXI Symposium of the International Medieval Sermon Studies Society aims to investigate the ties between two model sermons made by Gerard de Mailly and Thomas Agni de Lentini in the second half of the XIII century.
Studenti e maestri sotto la lente dei predicatori: il XIII secolo come spartiacque
Questo elaborato ha per oggetto l’analisi dei vizi propri di studenti e maestri dell’Università m... more Questo elaborato ha per oggetto l’analisi dei vizi propri di studenti e maestri dell’Università medievale. Lo studio si avvale di fonti di tipo omiletico, i sermones ad status, e non, in modo da offrire un quadro completo sulle figure di scholares e doctores. La comparazione dei sermoni di Jacques de Vitry, Humbert de Romans, Guibert de Tournai, Luca Lettore e Federico Visconti con testi di natura laica avviene evidenziando gli elementi comuni nel testo e le sovrapposizioni che sono presenti. L’intera analisi mira ad evidenziare come all’interno del milieu mendicante, che dell’insegnamento universitario aveva iniziato ad occuparsi fin da subito, ci sia una malcelata avversione nei confronti degli eccessi di vizio che lo studio e l’insegnamento potevano comportare. A fronte del lavoro svolto è possibile quindi riscontrare una sostanziale omogeneità nel pensiero medievale nei confronti dell’ambiente studentesco.
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This work aims to analyse the vices of students and teachers of the medieval University. A wide variety of sources have been employed, primarily the omiletic ones, in the form of sermones ad status, and others that have originated in a laic environment. Among the authors of sermons Jacques de Vitry, Humbert de Romans, Guibert de Tournai, Luca Lettore and Federico Visconti have been chosen for this comparison. The whole analysis has had as a result the outlining of a badly concealed aversion toward the excesses in vices that are present in scholars and professors during the medieval times. It is possible to find substantial homogeneity among all the authors analysed on the subject of medieval student’s behaviour.
This work is part of a broader analysis of ad status sermons and their link to pedagogic handbook... more This work is part of a broader analysis of ad status sermons and their link to pedagogic handbooks and texts that were in use during the thirteenth century. The complete paper was published on «I quaderni del m.ae.s. – Journal of m.ae.s.» 1 by AlmaJournal, the Bologna University's platform for digital open access publishing.
Introduzione 5 1. La contemporaneità di santa Radegonda 7 1.1. La Turingia: storia e rapporti con... more Introduzione 5 1. La contemporaneità di santa Radegonda 7 1.1. La Turingia: storia e rapporti con il mondo franco 7 1.2. Leggi e usanze germaniche 11 1.3. Donne e clero un'unione necessaria 16 2. Il percorso di santa Radegonda 23 2.1. Gli agiografi di santa Radegonda 23 2.2. Dal rapimento al diaconato 29 2.3. La fondazione del monastero e lo stile di vita di Radegonda 37 3. Radegonda tra ascesi e saeculum 45 3.1. L'interesse per la patria 45 3.2. La missione evangelizzatrice e l'acquisizione delle reliquie 50 3.3. Modelli di santità nella vita di Radegonda 59 Conclusione 69 Allegati 71 Bibliografia 79 INTRODUZIONE Nel presente elaborato mi propongo di trattare la figura di santa Radegonda di Poitiers a partire dai testi agiografici a lei dedicati.
A partire dalla definizione che offre il Grande Dizionario della Lingua Italiana veniamo informat... more A partire dalla definizione che offre il Grande Dizionario della Lingua Italiana veniamo informati della presunta origine celtica 1 di tale vocabolo e di come nel corso del tempo, più precisamente a partire dall'XI secolo questo abbia subito, specialmente in area lombarda, una profonda modificazione del suo significato. È necessario individuare un origine che lo Scoliaste di Giovenale non esita ad individuare, partendo da Giovenale 8.234, nel termine allobrogio, usato dal poeta per indicare una popolazione gallica. Brogio corrisponderebbe per lo scrittore latino al termine romano agrum come riporta il Lexicon Totius Latinitatis del Forcellini 2 . Questa derivazione gallica e non latina è condivisa anche dal Gothic Etymological Dictionary che porrebbe in relazione broga con la parola gotica mruig che darebbe origine al più moderno marka 3 ovvero una porzione di territorio ben definito. Il Pertz non è però d'accordo con la derivazione celtica del termine brolio che viene messo in relazione con il corrispettivo greco di περιβόλαια che già il Du Cange nel suo Glossarium ad scriptores mediae et infimae graecitatis aveva individuato nella parola περιβόλιον 4 , che significa giardino cinto di mura o siepi, il sinonimo del brolium usato in area latina. Anche in tal caso l'origine di tale parola non sarebbe greca quanto più persiana e quindi mutuata durante il periodo ellenistico 5 , lo stesso Muratori nella sua Dissertazione XXIII dice:
Il restauro del Castello Sforzesco di Milano si inserisce tra gli interventi che alla fine dell'o... more Il restauro del Castello Sforzesco di Milano si inserisce tra gli interventi che alla fine dell'ottocento portarono l'attenzione dell'opinione pubblica sulle bellezze architettoniche presenti nelle città della Penisola. Costruzione ad uso militare ed elemento di sconforto per i milanesi a causa dell'uso del fabbricato da parte degli occupanti stranieri, riuscì, grazie all'azione dell'architetto Luca Beltrami ad assicurarsi un posto nel cuore della comunità meneghina che finì per riconoscerlo parte della propria identità al pari del Duomo. Con questo elaborato mi propongo di fornire una sintesi della storia del Castello, degli interventi del Beltrami e del ragionamento, ad essi sotteso, sulle funzioni e gli obiettivi del restauro architettonico tra la fine dell'ottocento e il primo novecento. La trattazione si dividerà in tre parti: nella prima analizzerò il delinearsi della costruzione del Castello nel corso dei secoli XIV e XV soffermandomi sui principali avvenimenti storici, nella seconda mi dedicherò ad una descrizione di due dei principali e più controversi interventi di restauro operati dal Beltrami infine nella terza ed ultima parte cercherò di esporre in breve il pensiero e la poetica alla base del lavoro di Luca Beltrami.
in Annuario 2017, Bologna, ALI, 2017, pp. 35-43.
La città Medievale, in Beatrice Borghi (a cura di) "Il faro dell'umanità. Jaques le Goff e la storia", Pàtron editore, Bologna 2016
Il Faro dell'umanità. Jacques Le Goff e la storia. (a cura di Beatrice Borghi), Jul 2016
In questo lavoro viene tratteggiato il pensiero di Jacques Le Goff e gli studi da lui condotti su... more In questo lavoro viene tratteggiato il pensiero di Jacques Le Goff e gli studi da lui condotti sul tema della città medievale. Si tratta di un capitolo contenuto in "Il faro dell'umanità. Jaques le Goff e la storia"
a cura di Beatrice Borghi, Pàtron Editore, Bologna 2016.
In this work Jacques Le Goff's vision of the medieval city is explained with an extensive look on all his production. This essay is a chapter of "Il faro dell'umanità. Jaques le Goff e la storia" edited by Beatrice Borghi and published by Pàtron Editore, Bologna 2016.
This poster, presented at the XXI Symposium of the International Medieval Sermon Studies Society ... more This poster, presented at the XXI Symposium of the International Medieval Sermon Studies Society aims to investigate the ties between two model sermons made by Gerard de Mailly and Thomas Agni de Lentini in the second half of the XIII century.