Danilo Manca | University of Pisa (original) (raw)
Books by Danilo Manca
Adottando come filo conduttore le riflessioni di Hegel e Husserl, il volume si interroga sulla tr... more Adottando come filo conduttore le riflessioni di Hegel e Husserl, il volume si interroga sulla travagliata ricerca da parte della filosofia di un linguaggio che sia adeguato ai propri interessi. In che misura il linguaggio può essere considerato l’espressione del pensiero? È più uno specchio deformante o un insieme di giochi che traducono in discorsi delle pratiche sociali intersoggettivamente istituite? Quali sono i limiti e le potenzialità della ricerca di un linguaggio formalizzato? È possibile flettere il linguaggio ordinario a vantaggio degli scopi del discorso filosofico?
Nel presente studio domande come queste permettono al confronto teorico fra Hegel e Husserl di dipanarsi considerando i filtri che hanno determinato la loro diversa concezione dell’oggettività del pensare (Bolzano, Lotze, Natorp), di coinvolgere nella discussione gli esponenti della svolta linguistica (dai più classici come Frege e Wittgenstein ai più recenti come Brandom), di interrogarsi sulla filosofia come genere letterario che riflette sulla propria capacità comunicativa e delinea dei modelli di lettore ideale.
Leonardo e i filosofi, ETS, 2019
In occasione del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci, pubblichiamo la traduzione d... more In occasione del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci, pubblichiamo la traduzione di Léonard et les philosophes (1929) di Paul Valéry. Il testo fu scritto come introduzione al saggio Leonardo o dell’arte di Leo Ferrero.
Valéry ha contribuito in modo decisivo a rendere il genio di Leonardo modello dell’uomo europeo. In questo saggio, alla filosofia astratta, che non riconosce di essere un gioco linguistico e un genere letterario, Valéry contrappone la filosofia come arte del pensare. Leonardo ha la pittura per filosofia e sviluppa un esercizio della mente in cui interagiscono sensibilità e ragione, parola e disegno.
La traduzione è accompagnata da uno scritto di Antonietta Sanna sulla persistenza del mito di Leonardo nel pensiero di Valéry, da uno studio di Danilo Manca sulla lettura valéryana della filosofia di Leonardo e i suoi esiti in campo filosofico (Benjamin, Jauss, Blumenberg, Merleau-Ponty, Derrida) e da una ricerca bibliografica sui saggi dedicati al Leonardo di Valéry.
Esperienza della Ragione. Hegel e Husserl in dialogo, 2016
Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi pe... more Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi per filosofare e influenzato intere epoche. Tuttora il loro rapporto rimane scarsamente indagato. Il presente saggio contribuisce a colmare questa lacuna, partendo dal confronto che i due autori muovono agli esiti del progetto critico di Kant, e servendosi delle riflessioni che Heidegger e Fink dedicarono al rapporto teoretico fra i due. Protagoniste sono la Fenomenologia dello spirito e Crisi delle scienze europee: il manifesto programmatico di Hegel e l’ultima parola di Husserl. Entrambe le opere s’interrogano sulla natura della ricerca filosofica servendosi di un ampliamento semantico della nozione kantiana di esperienza (Erfahrung). L’esperienza in questione non è solo quella che la ragione fa di se stessa, ma anche quella noi – uomini, cittadini, aspiranti filosofi, autori e lettori di questo libro – possiamo fare della ragione attraverso cui cerchiamo un senso per il nostro vivere.
La disputa su ispirazione e composizione. Valéry fra Poe e Borges, 2018
Il saggio indaga l’esplorazione della mente resa possibile dall’esperienza poetica. L’occasione è... more Il saggio indaga l’esplorazione della mente resa possibile dall’esperienza poetica. L’occasione è fornita dalla ricostruzione di quella che T.S. Eliot considerava una vera e propria corrente estetica, fondata da Baudelaire ispirandosi al saggio di E. A. Poe The Philosophy of Composition. I caratteri di questa corrente sarebbero poi stati delineati da Mallarmé e Valéry. L’idea di fondo è che l’autore tragga piacere dall’apparire ispirato al proprio lettore celando il lavoro e la riflessione in realtà richiesti dall’atto della composizione e a loro volta fonte di piacere nel momento della creazione artistica. Accogliendo un suggerimento dello stesso Eliot si individua in J.L. Borges quel poeta che ha integrato e trasceso l’idea di un primato della composizione sull’ispirazione, confrontandosi nei suoi scritti con Valéry e riflettendo sul concetto di memoria inconscia. Il saggio non è solo un’indagine storico-estetica ma anche una riflessione teoretico-gnoseologica su quello che il filosofo come scrittore potrebbe apprendere su se stesso se si confrontasse con le esplorazioni della mente condotte da poeti-filosofi come Valéry e Borges.
2015_ETS. I problemi e le sfide posti dal proliferare delle immagini nella nostra società non pot... more 2015_ETS. I problemi e le sfide posti dal proliferare delle immagini nella nostra società non potevano non produrre, anche da parte della riflessione filosofica, un effetto di amplificazione dell’interesse rivolto verso le questioni che, in maniera sempre più urgente, si pongono come sfide teoriche ma anche pratiche per il pensiero. In questo volume, giovani studiosi di grande valore hanno interrogato alcune delle figure maggiori della filosofia moderna e contemporanea per sondarne il pensiero e porne in luce aspetti poco noti o degni di maggior attenzione. Con taglio rigoroso le opere di Spinoza, Kant, Hegel, Darwin, Cassirer, Benjamin e Husserl vengono discusse e interrogate nell’intento di farne emergere l’importanza e la complessità.
Link_https://www.unipi.it/index.php/studenti/item/9002-pubblicazione-del-volume-linguaggi-dell-immaginazione
C’è ancora oggi uno spazio per la riflessione sulla filosofia della storia e su una ragione che c... more C’è ancora oggi uno spazio per la riflessione sulla filosofia della storia e su una ragione che cerchi di definirsi in relazione alla temporalità? È mantenendo sullo sfondo tale questione, che i contributi di questo volume si dipanano in un confronto con le
indagini sulla storia di Lafitau, Turgot e Diderot, di Kant e Hegel, di Sartre, Benjamin, Horkheimer e Adorno. Indagandone presupposti temporali e concettuali, i saggi qui raccolti – risultato di uno dei laboratori di ricerca di Zetesis – cercano di delineare i tratti di una ragione che non si rapporta al movimento del reale come uno spettatore esterno e indifferente, ma che si attua e si concretizza nella e con la storia, configurando il mondo e gli schemi che permettono di pensarlo.
Articles by Danilo Manca
LA SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI, 2020
Combining phenomenology with gender studies, Hegelian philosophy and current philosophy of emotio... more Combining phenomenology with gender studies, Hegelian philosophy and current philosophy of emotions, in this article I explore the phenomenon of complicity in terms of an affective disposition. In particular, I first identify complicity with an expression of mutual empathy, then I ask whether the connection of complicity with reciprocity can be integrated with a view that acknowledges the presence of a conflictual component in this affective relationship. Finally, this leads me to reflect on the role complicity plays in the process of recognition and erotic practices.
PHÄNOMENOLOGISCHE FORSCHUNGEN, 2021
In this article, I propose a comparison between Natorp, Husserl, and Sellars that has a twofold a... more In this article, I propose a comparison between Natorp, Husserl, and Sellars that has a twofold aim. First, I ask to what extent Sellars's perspective can be considered to be Neo-Kantian. Second, I demonstrate that the point of divergence among these three thinkers does not have to do with the role they ascribe to giveness in knowledge, but with the way they conceive the activity of thinking. Focusing on Husserl's reading of Natorp's theses concerning the subjective and objective ground of knowledge, I show that both Natorp and Husserl agree with Sellars on the limits of a positivistic and empiricist perspective that relies on what is given in perception for the justification of one's epistemic beliefs. On the other hand, the differences between the three thinkers emerge as soon as we consider how they attempt to integrate the spontaneity of thinking into the sphere of intuition from a renewed Kantian perspective.
Studi Kantiani, 2021
The article traces Leonardo Amoroso’s legacy by focusing on his interpretation of Kant. The main ... more The article traces Leonardo Amoroso’s legacy by focusing on his interpretation of Kant. The main aim is to find in Amoroso’s hermeneutic approach to transcendental philosophy the original motifs of his research into the field of aesthetics. I discuss the close link he sees between Kant and Heidegger, and I point out the meta-critical attitude underlying his philosophical inquiries
AESTHETICA. PRE-PRINT, 2021
In this paper, I explore the conception of melancholy that emerges from Hölderlin’s poem "Mnemosy... more In this paper, I explore the conception of melancholy that emerges from Hölderlin’s poem "Mnemosyne", reflecting on the extent to which it inspired Beckett’s play "Krapp’s Last Tape". First, I show that Hölderlin recasts a vision of heroic melancholy, according to which the poet inherits from the tragic hero the inability to end mourning. Therefore, I highlight the difference between this conception of melancholy and that which Beckett rooted in black humour and his dianoetic conception of laughter. Furthermore, in the first section of the article, focusing on Dieter Henrich’s "Sein oder Nichts", I ask why, in contrast to thinkers such as Heidegger, who finds in Hölderlin a philosophy of being, Beckett recognizes in that poet the will to explore nothingness. Instead, in the second section, following Adorno and Benjamin, I insist on the close relationship between melancholy and language, linking Hölderlin’s paratactic style to Beckett’s protocol (empty of the meaning) sentences. This allows me to compare the underlying dialectics of the two thinkers and to differentiate the role they attribute to nature in modern art.
Giornale di Metafisica, 2022
Starting from the conviction that Sellars advocates a form of neo-Kantianism, in this article, I ... more Starting from the conviction that Sellars advocates a form of neo-Kantianism, in this article, I will discuss how Sellars re-elaborates some key issues of what he con- siders Kant’s metaphysics. My investigation will adopt the arguments of Sellars’s Science and Metaphysics as a common thread. In the first section, I will focus on what ‘metaphysics’ means to Sellars, insisting on the point of divergence with Kant. In the second section, I will describe how Sellars reads Kant’s distinction between phenomenon and noumenon in light of his scientific realism. In the last section, I will reconstruct Sellars’s interpretation of Kant’s ambiguous use of the notion of intuition (understood as both “sheer receptivity” and “blind spontaneity”), and how McDowell and Brandom interpret this point differently in turn.
Philosophical Inquiries , 2022
The aim of this article is to assess whether the notion of "life-world" could be helpful for a ph... more The aim of this article is to assess whether the notion of "life-world" could be helpful for a philosophical theory that assigns a primacy to the scientific view of the world when it comes to establish what exists. I set out to integrate the concept of "life-world" as understood in Husserl's late phenomenology with the point of view defended by Sellars in Philosophy and the Scientific Image of Man in the World. In what follows, I will consider the image of nature proposed by the standard "Copenhagen" version of quantum physics. This will allow me to challenge Sellars's assumptions that reality cannot be conceived as stratified, and that the term "phenomenon" has to be meant as "illusory appearance" in a supposedly Kantian sense. At the same time, I will discuss Husserl's conviction that the 'technization' of science entails a philosophical loss of meaning of the scientific image of the world.
European Journal of Pragmatism and American Philosophy XIV-2, 2022
In this article, I discuss the primacy that, following Sellars, Robert Brandom ascribes to the in... more In this article, I discuss the primacy that, following Sellars, Robert Brandom ascribes to the intersubjective and discursive space of reasons over all other processes in which the human mind is involved. I will compare Brandom’s perspective with that of the situated approach to the study of mind. At first, my aim is to show that the origin of intentionality has to be found in the sphere of sentience and the living body. Second, by comparing the enactivist account of language that derives from the naturalization of Husserl’s phenomenology with the neo-pragmatist approach to the linguistic turn, I argue for a heuristic primacy owing to the linguistic practice of giving and asking for reasons. This allows me to reflect with a meta-philosophical approach on to what extent two families of views such as pragmatism and phenomenology, with their different variants, interact in the attempt to blend things together, i.e., nature and culture; mind and world; and what happens inside the human body and what happens outside it.
Bollettino Filosofico, 2023
The Technological Mediation within the Conflict between the two Images of the World. Sellars, Hus... more The Technological Mediation within the Conflict between the two Images of the World. Sellars, Husserl and the Extension of Mind In this article, I will reflect on the use of technology in scientific investigation. My aim is to understand the extent to which such reflection can contribute to the dispute between the manifest and the scientific image of man in the world. I will begin by pointing out the aporias underlying Sellars's arguments, thus comparing them with Husserl's theses on how the "technization" of knowledge breaks with the life-world. In light of this, in the second part of the essay, I will firstly consider how Ihde's critique of Husserl's concealment of the role of the technology of science meets with the theory of niche construction; secondly, I will focus on the sense in which we can describe language as a tool (or artefact) according to the extended approach to mind.
Studi Sartriani, 2020
In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discu... more In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discussing two apparently alternative views propounded by Herbert Marcuse and Jean Wahl on Sartre’s conception of freedom in Being and Nothingness, I will first propose a distinction between those interpreters that in the 1940s attributed to Sartre a form of Bergsonism from those who saw in his transformation of Husserl's perspective a way to retrieve Hegelian phenomenology. In the second section, I will focus on Aron Gurwitsch’s appeal to Sartre’s non-egological conception of consciousness, as well as on Sartre’s interpretation of consciousness as an impersonal spontaneity and an ongoing flux. Finally, in the third section, I will deal with Maurice Natanson’s critique of Sartre’s ontology by paying specific attention
to the importance he attributes to sexual desire. As will be shown, his account is consistent with Marcuse’s and anticipates what his student Judith Butler will later argue in her masterpiece Subjects of Desire.
Studi Sartriani, 2020
In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discu... more In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discussing two apparently alternative views propounded by Herbert Marcuse and Jean Wahl on Sartre’s conception of freedom in Being and Nothingness, I will first propose a distinction between those interpreters that in the 1940s attributed to Sartre a form of Bergsonism from those who saw in his transformation of Husserl's perspective a way to retrieve Hegelian phenomenology. In the second section, I will focus on Aron Gurwitsch’s appeal to Sartre’s non-egological conception of consciousness, as well as on Sartre’s interpretation of consciousness as an impersonal spontaneity and an ongoing flux. Finally, in the third section, I will deal with Maurice Natanson’s critique of Sartre’s ontology by paying specific attention to the importance he attributes to sexual desire. As will be shown, his account is consistent with Marcuse’s and anticipates what his student Judith Butler will later argue in her masterpiece Subjects of Desire.
Discipline Filosofiche, 2020
In this article, I adopt the problem of world-experience as a clue to tackling the issue of the t... more In this article, I adopt the problem of world-experience as a clue to tackling the issue of the transformation of Husserl’s phenomenology in the United States. Starting from Landgrebe’s article on the world as a phenomenological problem I distinguish those thinkers who see in Husserl’s treatment of the life-world the fundamental issue of phenomenology from those who, by contrast, describe phenomenology as an analysis of the given experience. Through a comparison between Farber and Schutz, I reflect on the ways to conciliate the phenomenological method with a natural view of the world, and finally, referring to Gurwitsch’s perspective, I ask to what extent this sort of mundane phenomenology could deal with constitutive analyses.
Etica & Politica / Ethics & Politics, 2019
This article aims to bring to light the unpolitical nature of the philosophical investigation. To... more This article aims to bring to light the unpolitical nature of the philosophical investigation. To pursue this goal, I will focus on the disenchantment before modern conception of philosophy that led Karl Löwith and Leo Strauss to diagnose the crisis of modernity. In the first section, I will present the problem of human nature and its historicity as opening the debate on the crisis of modernity in their correspondence. In the second section, I will compare the two contrasting models they adopt for describing the disenchantment of the philosopher before the cave of modernity, namely Burckhardt for Löwith and Socrates for Strauss. In the third section, I will show that Strauss's rediscovery of a Socratian political philosophy is one with the recognition of the unpolitical origin of philosophizing. In the fourth, focusing on Löwith's interpretation of Va-léry, I will argue that Löwith defends himself from Strauss's accuse of remaining in the perspective of historicism, by adopting a new form of conventionalism.
HUMANA.MENTE, 2019
In the present essay I would like to explore the different meanings of the emotion named Schadenf... more In the present essay I would like to explore the different meanings of the emotion named Schadenfreude from a perspective integrating Plato's and Aristotle's moral philosophy with the analyses of phenomenological anthropologists such as Scheler, Plessner and Blumenberg. In the first half of my essay I will focus on Aristotle's distinction between, on the one hand, a pleasure at another's misfortune which does not necessarily obstruct pity in the opposite position and provides relief from indignation, and a malicious pleasure at another's misfortune (epichairekakia) understood as the opposite of envy. In the second half of the essay I will examine the link between the joy involved in Schadenfreude and laughter by asking whether and to what extent this contemplative emotion contributes to the emergence of a theoretical attitude.
Studi Sartriani, 2019
This article deals with the way Sartre attempts to resolve the paradox that subjectivity appears ... more This article deals with the way Sartre attempts to resolve the paradox that subjectivity appears to be part of the world and acted upon, but at the same time it also ‘founds’ the world and bestows sense up-on it. The guiding principle is Sartre’s identification of spontaneity and consciousness in The Transcendence of the Ego.
First, I discuss Sartre’s attempt to demonstrate the spontaneity of the phenomenological departure from the natural attitude. In the second section, I focus on Sartre’s
identification of transcendental consciousness with an impersonal and pre-human spontaneity. Finally, in the third section, I show how Sartre abandoned the distinction
between transcendental subjectivity and human reality in Being and Nothingness only to then recast it in the Critique of Dialectical Reason in terms of notions such as “practical spontaneity” and “critical experience”.
Adottando come filo conduttore le riflessioni di Hegel e Husserl, il volume si interroga sulla tr... more Adottando come filo conduttore le riflessioni di Hegel e Husserl, il volume si interroga sulla travagliata ricerca da parte della filosofia di un linguaggio che sia adeguato ai propri interessi. In che misura il linguaggio può essere considerato l’espressione del pensiero? È più uno specchio deformante o un insieme di giochi che traducono in discorsi delle pratiche sociali intersoggettivamente istituite? Quali sono i limiti e le potenzialità della ricerca di un linguaggio formalizzato? È possibile flettere il linguaggio ordinario a vantaggio degli scopi del discorso filosofico?
Nel presente studio domande come queste permettono al confronto teorico fra Hegel e Husserl di dipanarsi considerando i filtri che hanno determinato la loro diversa concezione dell’oggettività del pensare (Bolzano, Lotze, Natorp), di coinvolgere nella discussione gli esponenti della svolta linguistica (dai più classici come Frege e Wittgenstein ai più recenti come Brandom), di interrogarsi sulla filosofia come genere letterario che riflette sulla propria capacità comunicativa e delinea dei modelli di lettore ideale.
Leonardo e i filosofi, ETS, 2019
In occasione del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci, pubblichiamo la traduzione d... more In occasione del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci, pubblichiamo la traduzione di Léonard et les philosophes (1929) di Paul Valéry. Il testo fu scritto come introduzione al saggio Leonardo o dell’arte di Leo Ferrero.
Valéry ha contribuito in modo decisivo a rendere il genio di Leonardo modello dell’uomo europeo. In questo saggio, alla filosofia astratta, che non riconosce di essere un gioco linguistico e un genere letterario, Valéry contrappone la filosofia come arte del pensare. Leonardo ha la pittura per filosofia e sviluppa un esercizio della mente in cui interagiscono sensibilità e ragione, parola e disegno.
La traduzione è accompagnata da uno scritto di Antonietta Sanna sulla persistenza del mito di Leonardo nel pensiero di Valéry, da uno studio di Danilo Manca sulla lettura valéryana della filosofia di Leonardo e i suoi esiti in campo filosofico (Benjamin, Jauss, Blumenberg, Merleau-Ponty, Derrida) e da una ricerca bibliografica sui saggi dedicati al Leonardo di Valéry.
Esperienza della Ragione. Hegel e Husserl in dialogo, 2016
Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi pe... more Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi per filosofare e influenzato intere epoche. Tuttora il loro rapporto rimane scarsamente indagato. Il presente saggio contribuisce a colmare questa lacuna, partendo dal confronto che i due autori muovono agli esiti del progetto critico di Kant, e servendosi delle riflessioni che Heidegger e Fink dedicarono al rapporto teoretico fra i due. Protagoniste sono la Fenomenologia dello spirito e Crisi delle scienze europee: il manifesto programmatico di Hegel e l’ultima parola di Husserl. Entrambe le opere s’interrogano sulla natura della ricerca filosofica servendosi di un ampliamento semantico della nozione kantiana di esperienza (Erfahrung). L’esperienza in questione non è solo quella che la ragione fa di se stessa, ma anche quella noi – uomini, cittadini, aspiranti filosofi, autori e lettori di questo libro – possiamo fare della ragione attraverso cui cerchiamo un senso per il nostro vivere.
La disputa su ispirazione e composizione. Valéry fra Poe e Borges, 2018
Il saggio indaga l’esplorazione della mente resa possibile dall’esperienza poetica. L’occasione è... more Il saggio indaga l’esplorazione della mente resa possibile dall’esperienza poetica. L’occasione è fornita dalla ricostruzione di quella che T.S. Eliot considerava una vera e propria corrente estetica, fondata da Baudelaire ispirandosi al saggio di E. A. Poe The Philosophy of Composition. I caratteri di questa corrente sarebbero poi stati delineati da Mallarmé e Valéry. L’idea di fondo è che l’autore tragga piacere dall’apparire ispirato al proprio lettore celando il lavoro e la riflessione in realtà richiesti dall’atto della composizione e a loro volta fonte di piacere nel momento della creazione artistica. Accogliendo un suggerimento dello stesso Eliot si individua in J.L. Borges quel poeta che ha integrato e trasceso l’idea di un primato della composizione sull’ispirazione, confrontandosi nei suoi scritti con Valéry e riflettendo sul concetto di memoria inconscia. Il saggio non è solo un’indagine storico-estetica ma anche una riflessione teoretico-gnoseologica su quello che il filosofo come scrittore potrebbe apprendere su se stesso se si confrontasse con le esplorazioni della mente condotte da poeti-filosofi come Valéry e Borges.
2015_ETS. I problemi e le sfide posti dal proliferare delle immagini nella nostra società non pot... more 2015_ETS. I problemi e le sfide posti dal proliferare delle immagini nella nostra società non potevano non produrre, anche da parte della riflessione filosofica, un effetto di amplificazione dell’interesse rivolto verso le questioni che, in maniera sempre più urgente, si pongono come sfide teoriche ma anche pratiche per il pensiero. In questo volume, giovani studiosi di grande valore hanno interrogato alcune delle figure maggiori della filosofia moderna e contemporanea per sondarne il pensiero e porne in luce aspetti poco noti o degni di maggior attenzione. Con taglio rigoroso le opere di Spinoza, Kant, Hegel, Darwin, Cassirer, Benjamin e Husserl vengono discusse e interrogate nell’intento di farne emergere l’importanza e la complessità.
Link_https://www.unipi.it/index.php/studenti/item/9002-pubblicazione-del-volume-linguaggi-dell-immaginazione
C’è ancora oggi uno spazio per la riflessione sulla filosofia della storia e su una ragione che c... more C’è ancora oggi uno spazio per la riflessione sulla filosofia della storia e su una ragione che cerchi di definirsi in relazione alla temporalità? È mantenendo sullo sfondo tale questione, che i contributi di questo volume si dipanano in un confronto con le
indagini sulla storia di Lafitau, Turgot e Diderot, di Kant e Hegel, di Sartre, Benjamin, Horkheimer e Adorno. Indagandone presupposti temporali e concettuali, i saggi qui raccolti – risultato di uno dei laboratori di ricerca di Zetesis – cercano di delineare i tratti di una ragione che non si rapporta al movimento del reale come uno spettatore esterno e indifferente, ma che si attua e si concretizza nella e con la storia, configurando il mondo e gli schemi che permettono di pensarlo.
LA SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI, 2020
Combining phenomenology with gender studies, Hegelian philosophy and current philosophy of emotio... more Combining phenomenology with gender studies, Hegelian philosophy and current philosophy of emotions, in this article I explore the phenomenon of complicity in terms of an affective disposition. In particular, I first identify complicity with an expression of mutual empathy, then I ask whether the connection of complicity with reciprocity can be integrated with a view that acknowledges the presence of a conflictual component in this affective relationship. Finally, this leads me to reflect on the role complicity plays in the process of recognition and erotic practices.
PHÄNOMENOLOGISCHE FORSCHUNGEN, 2021
In this article, I propose a comparison between Natorp, Husserl, and Sellars that has a twofold a... more In this article, I propose a comparison between Natorp, Husserl, and Sellars that has a twofold aim. First, I ask to what extent Sellars's perspective can be considered to be Neo-Kantian. Second, I demonstrate that the point of divergence among these three thinkers does not have to do with the role they ascribe to giveness in knowledge, but with the way they conceive the activity of thinking. Focusing on Husserl's reading of Natorp's theses concerning the subjective and objective ground of knowledge, I show that both Natorp and Husserl agree with Sellars on the limits of a positivistic and empiricist perspective that relies on what is given in perception for the justification of one's epistemic beliefs. On the other hand, the differences between the three thinkers emerge as soon as we consider how they attempt to integrate the spontaneity of thinking into the sphere of intuition from a renewed Kantian perspective.
Studi Kantiani, 2021
The article traces Leonardo Amoroso’s legacy by focusing on his interpretation of Kant. The main ... more The article traces Leonardo Amoroso’s legacy by focusing on his interpretation of Kant. The main aim is to find in Amoroso’s hermeneutic approach to transcendental philosophy the original motifs of his research into the field of aesthetics. I discuss the close link he sees between Kant and Heidegger, and I point out the meta-critical attitude underlying his philosophical inquiries
AESTHETICA. PRE-PRINT, 2021
In this paper, I explore the conception of melancholy that emerges from Hölderlin’s poem "Mnemosy... more In this paper, I explore the conception of melancholy that emerges from Hölderlin’s poem "Mnemosyne", reflecting on the extent to which it inspired Beckett’s play "Krapp’s Last Tape". First, I show that Hölderlin recasts a vision of heroic melancholy, according to which the poet inherits from the tragic hero the inability to end mourning. Therefore, I highlight the difference between this conception of melancholy and that which Beckett rooted in black humour and his dianoetic conception of laughter. Furthermore, in the first section of the article, focusing on Dieter Henrich’s "Sein oder Nichts", I ask why, in contrast to thinkers such as Heidegger, who finds in Hölderlin a philosophy of being, Beckett recognizes in that poet the will to explore nothingness. Instead, in the second section, following Adorno and Benjamin, I insist on the close relationship between melancholy and language, linking Hölderlin’s paratactic style to Beckett’s protocol (empty of the meaning) sentences. This allows me to compare the underlying dialectics of the two thinkers and to differentiate the role they attribute to nature in modern art.
Giornale di Metafisica, 2022
Starting from the conviction that Sellars advocates a form of neo-Kantianism, in this article, I ... more Starting from the conviction that Sellars advocates a form of neo-Kantianism, in this article, I will discuss how Sellars re-elaborates some key issues of what he con- siders Kant’s metaphysics. My investigation will adopt the arguments of Sellars’s Science and Metaphysics as a common thread. In the first section, I will focus on what ‘metaphysics’ means to Sellars, insisting on the point of divergence with Kant. In the second section, I will describe how Sellars reads Kant’s distinction between phenomenon and noumenon in light of his scientific realism. In the last section, I will reconstruct Sellars’s interpretation of Kant’s ambiguous use of the notion of intuition (understood as both “sheer receptivity” and “blind spontaneity”), and how McDowell and Brandom interpret this point differently in turn.
Philosophical Inquiries , 2022
The aim of this article is to assess whether the notion of "life-world" could be helpful for a ph... more The aim of this article is to assess whether the notion of "life-world" could be helpful for a philosophical theory that assigns a primacy to the scientific view of the world when it comes to establish what exists. I set out to integrate the concept of "life-world" as understood in Husserl's late phenomenology with the point of view defended by Sellars in Philosophy and the Scientific Image of Man in the World. In what follows, I will consider the image of nature proposed by the standard "Copenhagen" version of quantum physics. This will allow me to challenge Sellars's assumptions that reality cannot be conceived as stratified, and that the term "phenomenon" has to be meant as "illusory appearance" in a supposedly Kantian sense. At the same time, I will discuss Husserl's conviction that the 'technization' of science entails a philosophical loss of meaning of the scientific image of the world.
European Journal of Pragmatism and American Philosophy XIV-2, 2022
In this article, I discuss the primacy that, following Sellars, Robert Brandom ascribes to the in... more In this article, I discuss the primacy that, following Sellars, Robert Brandom ascribes to the intersubjective and discursive space of reasons over all other processes in which the human mind is involved. I will compare Brandom’s perspective with that of the situated approach to the study of mind. At first, my aim is to show that the origin of intentionality has to be found in the sphere of sentience and the living body. Second, by comparing the enactivist account of language that derives from the naturalization of Husserl’s phenomenology with the neo-pragmatist approach to the linguistic turn, I argue for a heuristic primacy owing to the linguistic practice of giving and asking for reasons. This allows me to reflect with a meta-philosophical approach on to what extent two families of views such as pragmatism and phenomenology, with their different variants, interact in the attempt to blend things together, i.e., nature and culture; mind and world; and what happens inside the human body and what happens outside it.
Bollettino Filosofico, 2023
The Technological Mediation within the Conflict between the two Images of the World. Sellars, Hus... more The Technological Mediation within the Conflict between the two Images of the World. Sellars, Husserl and the Extension of Mind In this article, I will reflect on the use of technology in scientific investigation. My aim is to understand the extent to which such reflection can contribute to the dispute between the manifest and the scientific image of man in the world. I will begin by pointing out the aporias underlying Sellars's arguments, thus comparing them with Husserl's theses on how the "technization" of knowledge breaks with the life-world. In light of this, in the second part of the essay, I will firstly consider how Ihde's critique of Husserl's concealment of the role of the technology of science meets with the theory of niche construction; secondly, I will focus on the sense in which we can describe language as a tool (or artefact) according to the extended approach to mind.
Studi Sartriani, 2020
In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discu... more In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discussing two apparently alternative views propounded by Herbert Marcuse and Jean Wahl on Sartre’s conception of freedom in Being and Nothingness, I will first propose a distinction between those interpreters that in the 1940s attributed to Sartre a form of Bergsonism from those who saw in his transformation of Husserl's perspective a way to retrieve Hegelian phenomenology. In the second section, I will focus on Aron Gurwitsch’s appeal to Sartre’s non-egological conception of consciousness, as well as on Sartre’s interpretation of consciousness as an impersonal spontaneity and an ongoing flux. Finally, in the third section, I will deal with Maurice Natanson’s critique of Sartre’s ontology by paying specific attention
to the importance he attributes to sexual desire. As will be shown, his account is consistent with Marcuse’s and anticipates what his student Judith Butler will later argue in her masterpiece Subjects of Desire.
Studi Sartriani, 2020
In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discu... more In this article, I examine the early reception of Sartre’s philosophy in the United States. Discussing two apparently alternative views propounded by Herbert Marcuse and Jean Wahl on Sartre’s conception of freedom in Being and Nothingness, I will first propose a distinction between those interpreters that in the 1940s attributed to Sartre a form of Bergsonism from those who saw in his transformation of Husserl's perspective a way to retrieve Hegelian phenomenology. In the second section, I will focus on Aron Gurwitsch’s appeal to Sartre’s non-egological conception of consciousness, as well as on Sartre’s interpretation of consciousness as an impersonal spontaneity and an ongoing flux. Finally, in the third section, I will deal with Maurice Natanson’s critique of Sartre’s ontology by paying specific attention to the importance he attributes to sexual desire. As will be shown, his account is consistent with Marcuse’s and anticipates what his student Judith Butler will later argue in her masterpiece Subjects of Desire.
Discipline Filosofiche, 2020
In this article, I adopt the problem of world-experience as a clue to tackling the issue of the t... more In this article, I adopt the problem of world-experience as a clue to tackling the issue of the transformation of Husserl’s phenomenology in the United States. Starting from Landgrebe’s article on the world as a phenomenological problem I distinguish those thinkers who see in Husserl’s treatment of the life-world the fundamental issue of phenomenology from those who, by contrast, describe phenomenology as an analysis of the given experience. Through a comparison between Farber and Schutz, I reflect on the ways to conciliate the phenomenological method with a natural view of the world, and finally, referring to Gurwitsch’s perspective, I ask to what extent this sort of mundane phenomenology could deal with constitutive analyses.
Etica & Politica / Ethics & Politics, 2019
This article aims to bring to light the unpolitical nature of the philosophical investigation. To... more This article aims to bring to light the unpolitical nature of the philosophical investigation. To pursue this goal, I will focus on the disenchantment before modern conception of philosophy that led Karl Löwith and Leo Strauss to diagnose the crisis of modernity. In the first section, I will present the problem of human nature and its historicity as opening the debate on the crisis of modernity in their correspondence. In the second section, I will compare the two contrasting models they adopt for describing the disenchantment of the philosopher before the cave of modernity, namely Burckhardt for Löwith and Socrates for Strauss. In the third section, I will show that Strauss's rediscovery of a Socratian political philosophy is one with the recognition of the unpolitical origin of philosophizing. In the fourth, focusing on Löwith's interpretation of Va-léry, I will argue that Löwith defends himself from Strauss's accuse of remaining in the perspective of historicism, by adopting a new form of conventionalism.
HUMANA.MENTE, 2019
In the present essay I would like to explore the different meanings of the emotion named Schadenf... more In the present essay I would like to explore the different meanings of the emotion named Schadenfreude from a perspective integrating Plato's and Aristotle's moral philosophy with the analyses of phenomenological anthropologists such as Scheler, Plessner and Blumenberg. In the first half of my essay I will focus on Aristotle's distinction between, on the one hand, a pleasure at another's misfortune which does not necessarily obstruct pity in the opposite position and provides relief from indignation, and a malicious pleasure at another's misfortune (epichairekakia) understood as the opposite of envy. In the second half of the essay I will examine the link between the joy involved in Schadenfreude and laughter by asking whether and to what extent this contemplative emotion contributes to the emergence of a theoretical attitude.
Studi Sartriani, 2019
This article deals with the way Sartre attempts to resolve the paradox that subjectivity appears ... more This article deals with the way Sartre attempts to resolve the paradox that subjectivity appears to be part of the world and acted upon, but at the same time it also ‘founds’ the world and bestows sense up-on it. The guiding principle is Sartre’s identification of spontaneity and consciousness in The Transcendence of the Ego.
First, I discuss Sartre’s attempt to demonstrate the spontaneity of the phenomenological departure from the natural attitude. In the second section, I focus on Sartre’s
identification of transcendental consciousness with an impersonal and pre-human spontaneity. Finally, in the third section, I show how Sartre abandoned the distinction
between transcendental subjectivity and human reality in Being and Nothingness only to then recast it in the Critique of Dialectical Reason in terms of notions such as “practical spontaneity” and “critical experience”.
Hegel Jahrbuch, 2019
In the Preface to the Phenomenology of Spirit, Hegel claims that philosophy ought to become “exot... more In the Preface to the Phenomenology of Spirit, Hegel claims that philosophy ought to become “exoteric, comprehensible, and capable of being learned and possessed by everybody.” Yet philosophy appears as “the esoteric possession of a few individuals” insofar as it is “only available in its concept or in what is internal to it." In this way, Hegel raises the issue of the viability of philosophy. In this article, I would like to focus on the way Hegel tackles this issue in the different versions of Encyclopaedia at the level of subjective spirit. In the first part of the article, I will deal with the fact that philosophy
appears unintelligible to ordinary consciousness. In the second one, I will defend the thesis that in order to be viable philosophy should become practicable in the first place.
Rivista di Estetica, 2019
In the present article, I will address the question of whether Paul Valéry’s thought can somehow ... more In the present article, I will address the question of whether Paul Valéry’s thought can somehow contribute to the recent debate concerning the philosophy of literature. Firstly, I will focus on the idea according to which philosophy can be meant not only as a literary genre but also as an art of thinking. This allows Valéry to state that the poet, too, has a philosophy insofar as he or she is able to think abstractly by practicing his or her own mind. Secondly, following some remarks of Derrida and Rorty, I will discuss Valéry’s idea according to which the philosopher is a philosopher to the extent that he or she forgets that philosophy has to be written. This will lead me to distinguish the peculiar aesthetics of the philosopher as a writer from that of the poet
Paradigmi, 2018
The aim of this paper is to show that Husserl’s concept of a constituting life can be described a... more The aim of this paper is to show that Husserl’s concept of a constituting life can be described as the phenomenological Unconscious. This allows one to argue that Husserl’s distinction between passive and active syntheses must be integrated by that which is between conscious and unconscious syntheses. Starting from this perspective, the living organism reveals to be the primordial form of the constitutive process. Such theses will be defended
Studi Sartriani, 2018
Nell'articolo si tenta un inedito confronto tra Benjamin e Sartre. In primo luogo, si mostra come... more Nell'articolo si tenta un inedito confronto tra Benjamin e Sartre. In primo luogo, si mostra come la diagnosi del processo di industrializzazione proposta da Benjamin nel Passagenwerk possa essere descritta come una scoperta del fascino dell’inerte; in secondo luogo, si dimostra come Sartre e Benjamin condividano l’idea di un’origine inconscia della prassi rivoluzionaria; infine, si cerca di mettere in luce i punti di convergenza e di divergenza delle loro interpretazioni della struttura dialettica della storia.
in: Lotze's Back (a cura di D. De Santis), Philosophical Readings, X, 2/2018, 2018
Abstract. In the present article, I will discuss Lotze’s attempt to “sublate” (aufheben) Hegel’s ... more Abstract. In the present article, I will discuss Lotze’s attempt to “sublate” (aufheben) Hegel’s conception of logic in his Logic of 1874. I will demonstrate that Lotze operates as a filter by recasting many Hegelian notions in a way that will influence the 20th-century philosophers in a decisive manner. In the first section, I will focus on how, according to both Hegel and Lotze, the relationship between representation and language conditions the transition from sensible impressions to concepts. In the second section, I will discuss Lotze's re-elaboration of Hegel's idea of the objectivity of thought based on his notion of validity. In the third part, I will finally show how Lotze's revaluation of the function of imagination in the domain of “logic” (in a straightforward opposition to Hegel’s underestimation thereof) allows us to re-discover the early modern idea of logic understood as an ‘ars inveniendi’.
Odradek. Studies in Philosophy of Literature, Aesthetics, and New Media Theories, 2018
In this article, my aim is to compare the treatment of melancholy in Beckett’s Endgame with Benja... more In this article, my aim is to compare the treatment of melancholy in Beckett’s Endgame with Benjamin’s theses on the nature of the tragic. This allows me to evaluate to what extent Endgame can be seen as an allegory, to depict the emergence of melancholy in a tragic context, and to discuss the role that the laughter linked to the figure of Democritus plays in the modern drama.
Leo Strauss and Contemporary Thought. Reading Strauss Outside the Lin, 2021
I compare Strauss’s and Blumenberg’s attempts to re-open the quarrel between the ancients and the... more I compare Strauss’s and Blumenberg’s attempts to re-open the quarrel between the ancients and the moderns, by considering their use of Plato’s allegory of the cave
Ragione estetica ed ermeneutica del senso. Studi in memoria di Leonardo Amoroso, 2022
È uno studio dei risvolti metafilosofici dell'approccio ermeneutico di Leonardo Amoroso, che tocc... more È uno studio dei risvolti metafilosofici dell'approccio ermeneutico di Leonardo Amoroso, che tocca alcuni dei suoi autori (Hegel, Schiller, Heidegger, Kierkegaard, Meschonnic) e altri autori di cui non si è occupato ma che ci permettono di riflettere sul suo metodo di indagine (Benjamin, Fink e Strauss)
L'estetica pragmatista in dialogo. Tradizioni, confronti, prospettive, 2022
In questo breve saggio mi soffermo sui risvolti metafilosofici del dialogo fra pragmatismo e feno... more In questo breve saggio mi soffermo sui risvolti metafilosofici del dialogo fra pragmatismo e fenomenologia, indagando i modi in cui Dewey e Husserl intendono l’arte e l’esperienza estetica.
Hobbes nel Novecento. Modernità, politica e filosofia, 2022
In this article, I examine Leo Strauss’s studies on Thomas Hobbes in order to find in them an ela... more In this article, I examine Leo Strauss’s studies on Thomas Hobbes in order to find in them an elaboration of Strauss’s early thesis of a second cave characterizing the modern thought. My main aim is to consider how the analysis of Hobbes’s political thought allows Strauss to reflect on the way modernity defined itself on the onset and to re-open the quarrel between the ancients and the moderns. To pursue my goals, I compare Strauss’s perspective with Blumenberg’s. In particular, I focus on the relationship between the disenchantment of the world arising out of Hobbes’s critique of religion and Blumenberg’s reading of the origin of modern thought as self-affirmation of a new scientific and political paradigm.
Leonardo e il '900. Tra storia e mito, 2022
In questo contributo vorrei soffermarmi su una particolare variazione che ha permesso al mito di ... more In questo contributo vorrei soffermarmi su una particolare variazione che ha permesso al mito di Leonardo filosofo di affrancarsi dal problema della sua storicità. Prenderò le mosse da Leonardo e i filosofi di Paul Valéry, che sulla scia del saggio di Leo Ferrero, Leonardo o dell’arte, di cui è l’introduzione, sviluppa la convinzione che Leonardo sia filosofo in quanto pittore e non a margine del suo apporto alla storia dell’arte e della scienza. A differenza di Cassirer, con il quale condivide diverse intuizioni sul funzionamento della mente di Leonardo, Valéry evita così di dover andare alla ricerca della corrente filosofica in cui inserire Leonardo, esponendosi al rischio di una falsificazione storico-filosofica delle sue tesi. Piuttosto porta il processo di mitizzazione alle sue vette presentando Leonardo come quel pensatore che più di tutti ha messo in discussione l’approccio alla conoscenza dei filosofi propriamente detti e il loro stile letterario. Nei due paragrafi successivi mostrerò come questa posizione abbia influenzato importanti esponenti della filosofia novecentesca. In particolare nel secondo mi soffermerò sul ruolo che Leonardo ha giocato nello sviluppo dell’estetica dell’effetto di Benjamin, mentre nel terzo discuterò la funzione che la figura di Leonardo assolve nella prospettiva filosofica di Merleau-Ponty.
Edmund Husserl's Cartesian Meditations. Commentary, Interpretations, Discussions, 2023
In this contribution, I will not be looking for Hegelian motifs that Fink may have introduced int... more In this contribution, I will not be looking for Hegelian motifs that Fink may have introduced into Husserlian phenomenology from the outside. More radically, I will show to what extent such Hegelian motifs were already underlying some crucial unresolved problems of Husserl’s Cartesian Meditations, and Fink’s merit was that of bringing them to light. In particular, I will focus on three aspects. In the first section, I will address the issue of the transition from the natural to the transcendental attitude. In the second, I will turn my attention to the splitting of the ego that follows the actualization of the phenomenological epoche. Finally, I will deal with the unconscious dimension of constituting life and the way in which phenomenology arrives at the thematization of its own method.
Wilfrid Sellars and Phenomenology. Intersections, encounters, oppositions, 2023
In recent years, scholars have begun to realize that Husserlian phenomenology is a significant co... more In recent years, scholars have begun to realize that Husserlian
phenomenology is a significant counterpart to Sellars’s thought
and have been delving more deeply into the interaction between
the two perspectives from a historical- philosophical
and/or a theoretical point of view. By integrating these two
possible approaches to the issue, I would like to contribute
to the debate by comparing Husserl’s theory of the lifeworld
with Sellars’s distinction between the two conflicting images
of the human being in the world: the manifest image and the
scientific image.
More specifically, in the first section of this chapter, I will
wonder whether Husserl’s theory of the lifeworld can be considered
one of the most sophisticated examples of the manifest
image; in the second section I will discuss Sellars’s scientific realism
in terms of Husserl’s conception of phenomenon; and in
the third section I will tackle the issue of how the two images
can blend together in a unitary view.
Fenomenologia e metodo storico, 2023
Saggio di introduzione a approfondimento della traduzione del testo di Jacob Klein "Phenomenology... more Saggio di introduzione a approfondimento della traduzione del testo di Jacob Klein "Phenomenology e History of Science". Si mostra come Klein abbia voluto accreditarsi come fenomenologo nel solco della tradizione husserliana, reinterpretando il metodo genealogico di Husserl e valorizzando la concezione della storia elaborata da quest'ultimo dal saggio su "La filosofia come scienza rigorosa" sino a "La Crisi delle scienze europee".
Meditazioni sull’Europa. Variazioni filosofiche e letterarie sul tema nietzscheano del ‘buon europeo’, 2023
Il contributo discute il nesso che in Nietzsche e Husserl intercorre tra la riflessione sul senso... more Il contributo discute il nesso che in Nietzsche e Husserl intercorre tra la riflessione sul senso storico e la tematizzazione dell'ideale di un ethos europeo adottando come paradigma ermeneutico quello della seconda caverna, introdotto da Strauss e rielaborato da Blumenberg.
Presupposti e pregiudizi. Elementi di critica della conoscenza e critica dei preconcetti, 2023
In questo contributo mi occupo della concezione husserliana del pregiudizio. Come mostro nel prim... more In questo contributo mi occupo della concezione husserliana del pregiudizio. Come mostro nel primo paragrafo, Husserl sembra condividere l’accezione negativa di pregiudizio introdotta dall’illuminismo. Nel secondo mi soffermo sui limiti di questa concezione, considerando la critica che Stanley Rosen muove alla concezione husserliana del mondo della vita. Nell’ultimo paragrafo individuo nella concezione di una forma germinale di giudizio che precede quella apofantica della scienza, nelle sedimentazioni e nei moventi storici di una prassi teoretica i sensi in cui si può trovare in Husserl una rivalutazione del pregiudizio.
Hegel and Phenomenology, Springer, edited by A. Ferrarin, D. Moran, E. Magrì, D. Manca , 2019
In the present essay, I will compare Hegel’s and Husserl’s conceptions of the history of philosop... more In the present essay, I will compare Hegel’s and Husserl’s conceptions of the history of philosophy. I will show how Hegel and Husserl recast Kant’s idea of a philosophizing history of philosophy in two different ways. Both Hegel and Husserl share the conviction that reason unfolds itself in history. Nonetheless, whereas Hegel identifies the history of philosophy with the contingent manifesta- tion of the self-actualization of the Idea, Husserl develops a critical history of ideas. On the one hand, Hegel conceives of the history of philosophy as a complex whole and each determinate philosophy as interpreting a specific articulation of the logical deduction of thought-determinations. On the other hand, perhaps influenced by Windelband, Husserl appropriates the Kantian thesis according to which the objects of the history of reason represent specific constellations of problems.
Leonardo e i filosofi
Si tratta di uno studio di approfondimento in appendice alla traduzione del saggio di P. Valéry "... more Si tratta di uno studio di approfondimento in appendice alla traduzione del saggio di P. Valéry "Leonardo e i filosofi". Ci si sofferma sul tentativo di Valéry di individuare una filosofia in Leonardo. Nel primo paragrafo ci si focalizza sulle novità teoriche che l'ultimo dei tre saggi su Leonardo apporta nella riflessione di Valéry sul più importante dei suoi miti, nella seconda parte si discutono le domande che Valéry pone ai filosofi, cercando di spronarli a riconoscere che la loro è un'arte del pensare come anche un genere letterario e un gioco linguistico. Nella terza e ultima parte si discute l'influenza che questo saggio tanto trascurato quando depredato ha esercitato su importanti filosofi del Novecento: Benjamin, Blumenberg, Derrida, Jauss e Merleau-Ponty
Mathesis, Grund, Vernunft. Die philosophische und geistige Identität Europas zwischen Deutschem Idealismus und Phänomenologie, ERGON, 2019
In the essay, I address the issue of whether in Hegel's and Husserl's conception of philosophy th... more In the essay, I address the issue of whether in Hegel's and Husserl's conception of philosophy there is a room for the modern conception of mathesis. I start from Lachterman's observation that mathesis is not an axiomatic or formalized system from which an infinity of statements can be derived, but it is rather a set of useful prescriptions for the motion of mind. From this perspective I claim that Hegel appropriates this conviction by refusing, however, to identify his logical set of prescriptions with mathesis, while Husserl leaves a room for it, thank to his criticism of the "technization" of science, even though he really never realizes it.
Immaginazione, oggettività e significato, ETS, 2018
In questo contributo si considera il ruolo giocato dalla fenomenologia husserliana nel modo in cu... more In questo contributo si considera il ruolo giocato dalla fenomenologia husserliana nel modo in cui Sellars si appropria della nozione kantiana di immaginazione produttiva in "The Role of Imagination in Kant's Theory of Experience" (1978). In quest'ottica nel primo paragrafo ci si interroga di come Sellars descriva nel saggio il punto di vista del fenomenologo. Nel secondo paragrafo si considerano le obiezioni che Husserl potrebbe muovere a questa descrizione di Sellars. Nell'ultimo paragrafo si cercano di individuare i punti di contatto fra Husserl e Sellars soffermandosi sui modi in cui entrambi riconoscono all'intuizione la capacità di far affiorare forme categoriali
in: L'estetica tedesca da Kant a Hegel (a cura di L. Filieri e M. Vero, con prefazione di L. Amoroso), 2018
In questo contributo mi occuperò del legame che intercorre fra ironia ed entusiasmo nella teoria... more In questo contributo mi occuperò del legame che intercorre fra ironia ed entusiasmo nella teoria poetologica di Friedrich Schlegel. Nel primo paragrafo, partendo da un famoso passo del Discorso sulla mitologia, si cerca di capire come per Schlegel le due disposizioni d’animo dovrebbero interagire. Nel secondo paragrafo ci si sofferma sull’influenza che i suoi studi sulla filosofia socratica e sulla poesia antica esercitarono nella definizione del suddetto legame. Infine, servendomi di alcuni brani del romanzo incompiuto Lucinde, si mostra il ruolo cruciale giocato dall’idillio nella reciproca determinazione fra ironia ed entusiasmo.
in: Arte e fenomenologia: rifrazioni reciproche (a cura di Filippo Nobili, con prefazione di Massimo Fusillo), 2017
Esaminando l’opera teorica di Wolfgang Iser, Das Akt des Lesen, e un articolo di Georges Poulet i... more Esaminando l’opera teorica di Wolfgang Iser, Das Akt des Lesen, e un articolo di
Georges Poulet intitolato Phenomenology of Reading, si prova ad applicare le descrizioni fenomenologiche dell’atto della lettura all’opera dello stesso Husserl. Obiettivo del saggio è prendere posizione su un cruciale problema sollevato per la prima volta da Fink in un contributo del 1933 su Kant Studien riguardante la leggibilità del testo fenomenologico, ossia la capacità del discorso fenomenologico messo per iscritto di essere comunicato a quell'uomo ordinario la cui coscienza dovrebbe smuovere convincendola ad attuare l'epoché fenomenologico-trascendentale.
in: Emozioni e corporeità (a cura di Valeria Bizzari e Leonardo Massantini, con prefazione di Roberta Lanfredini), 2017
In questo contributo ci si sofferma sul nesso che intercorre fra il riso e l’emozione conosciuta ... more In questo contributo ci si sofferma sul nesso che intercorre fra il riso e l’emozione conosciuta come Schadenfreude, ossia piacere per le sventure altrui. Al centro dell'indagine c'è l’ambiguo caso di Schadenfreude messo in scena nella famosa pièce di Samuel Beckett, Finale di partita. In particolare, nel primo paragrafo si analizza le forme di riso cui Beckett rivolge la sua attenzione cercando di mostrare perché il riso dianoetico arrivi a configurarsi come espressione di Schadenfreude. Nel secondo paragrafo, invece, vengono esaminate le conseguenze di questo legame fra Schadenfreude e riso dianoetico. Per questa analisi di stampo fenomenologico ci si serve dell’aiuto delle riflessioni di Plessner sul riso e di Sartre sulla natura delle emozioni. Nell’intero contributo si allestisce un confronto per contrasto fra la concezione aristotelica della dinamica emotiva messa in atto dalla tragedia e quella sviluppata invece da Beckett.
in: Storicità della ragione (a cura di Agnese Di Riccio), 2017
Tema di questo contributo è il ruolo giocato dalla dimensione dell’immaginario nel processo di ri... more Tema di questo contributo è il ruolo giocato dalla dimensione dell’immaginario
nel processo di ridestamento dell’impulso rivoluzionario a partire dalla condizione di alienazione in cui la coscienza si trova storicamente catapultata. Per affrontare questo problema, si imbocca una via poco solcata, comparando le prospettive
di Benjamin e Sartre. Si propone un confronto tra la nozione di inconscio collettivo sviluppata da Benjamin rielaborando un principio di Jung, e l'idea sartriana di una funzione pratica dell'inerte. Si insiste sul fatto che l'impulso rivoluzione si forma in maniera inconscia nella coscienza alienata attraverso la sua dimensione affettiva e immaginifica.
in: Estetica, antropologia, ricezione. Studi su Friedrich Schiller (a cura di Francesco Rossi), 2016
Assumendo come filo conduttore il saggio di Cassirer "Die Methodik des Idealismus in Schillers ph... more Assumendo come filo conduttore il saggio di Cassirer "Die Methodik des
Idealismus in Schillers philosophischen Schriften", pubblicato in "Idee und Gestalt" nel 1921, si indaga lo stretto nesso che intercorre in Schiller tra teoria estetica, stile di scrittura e attività poetico-drammaturgica. Ci si interroga sull'ipotesi di Cassirer secondo cui in Schiller si possa trovare una delle fonti della nozione di dialettica sviluppata poi da Fichte, Schelling e Hegel.
Ci si sofferma sulla convinzione di Schiller secondo cui è necessario che nell’opera d’arte vi sia riflessione
e che nell’opera filosofica vi sia spontaneità. Il contributo intende perciò esplorare l'origine del problema teoretico della scrittura filosofica.
in: Hegel e la fenomenologia trascendentale (a cura di Danilo Manca, Elisa Magrì e Alfredo Ferrarin), 2015
Senso comune e scienze si trovano spesso a condividere delle perplessità circa l'intelligibilità ... more Senso comune e scienze si trovano spesso a condividere delle perplessità circa l'intelligibilità dell'indagine filosofica. In questo contributo si indaga quello che Hegel e Husserl pensano della capacità della filosofia di dire qualcosa in più sul mondo sia rispetto all'opinione comune sia rispetto all'indagine scientifica. Nel § 1 si evidenziano le affinità che intercorrono tra la nozione hegeliana di “rappresentazione” e quella husserliana di “mondo della vita”. Entrambe designano la sfera del senso comune, di ciò che è universalmente noto, ma non ancora scientificamente conosciuto. Nel § 2 si mostra come i due autori affidino alla scienza obiettiva e all’attività dell’intelletto il compito di indagare la sfera del noto, pur non appiattendo a essa il compito della filosofia. Nel § 3 ci si sofferma sulle differenze tra le loro ontologie della soggettività.
Contributions to phenomenology, 2019
The use of general descriptive names, registered names, trademarks, service marks, etc. in this p... more The use of general descriptive names, registered names, trademarks, service marks, etc. in this publication does not imply, even in the absence of a specific statement, that such names are exempt from the relevant protective laws and regulations and therefore free for general use.
European Journal of Pragmatism and American Philosophy
Kultur è una raccolta di saggi presentati da Wolfgang Welsch in occasione di alcune conferenze te... more Kultur è una raccolta di saggi presentati da Wolfgang Welsch in occasione di alcune conferenze tenute tra il 2013 e il 2015 e adesso riproposti dall'autore sotto una rinnovata veste unitaria. I contributi che compongono il volume vogliono rendere conto delle grandi trasformazioni che interessano l'arte e l'estetica contemporanee, coniugando sapientemente teoria estetologica e interpretazione artistica. Riprendendo il punto di vista sviluppato nei suoi ultimi scritti-in particolare in Homo mundanus e in Mensch und Welt-Welsch indaga la relazione tra esperienza estetica ed essere-nel-mondo dell'uomo a partire da una critica radicale al dualismo natura-cultura. Come si colloca l'esperienza artistica ed estetica alla luce di un rapporto non oppositivo tra uomo e mondo? E, soprattutto, quale posizione può assumere l'estetica contemporanea rispetto alla ritrovata "mondanità" (Welthaftigkeit) dell'esistenza umana, una volta che sia caduto il pregiudizio antropico? Questo orizzonte problematico costituisce il Leitmotiv dei sei saggi che compongono il volume e viene sviluppato dall'autore secondo tre principali direttrici: seguendo il filone delle teorie scientifiche e antropologiche evoluzionistiche, che sostengono la sostanziale continuità tra regno animale e mondo umano, tra natura e cultura; in opposizione al costruttivismo moderno, secondo cui l'uomo, in quanto essere autonomo, non esperisce ma costruisce la realtà; ed infine, sulla base di un nuovo realismo, per il quale l'uomo fa esperienza del mondo e lo scopre in modo del tutto reale. Welsch intende innanzitutto mostrare in che modo l'esperienza estetica dischiuda una visione del mondo totale e inclusiva, tesa a superare la distinzione categoriale tra natura e cultura. Nell'arte, in modo particolare, si realizza questa apertura totale verso il mondo,
Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia, 2017
Riassunto: Il 12 e il 13 gennaio 2017 si e svolto a Pisa un seminario di studi su La filosofia di... more Riassunto: Il 12 e il 13 gennaio 2017 si e svolto a Pisa un seminario di studi su La filosofia di Massimo Barale . Di seguito si presenta un resoconto degli interventi tenuti in quell’occasione dagli ultimi allievi di Massimo Barale e da alcuni degli studenti che hanno seguito i suoi ultimi corsi. Gli interventi abbracciano gran parte degli interessi e degli studi di Massimo Barale, dalla critica al metodo adottato da Kant nella Critica della ragion pura alla valorizzazione della prospettiva della Critica del Giudizio condotta sulla scia dell’influenza di Eric Weil, dalla sua originale interpretazione delle prospettive dell’idealismo tedesco e della fenomenologia di Husserl e di Sartre sino al suo confronto con le filosofie della mente, per concludersi con una discussione dei limiti e delle potenzialita della rivalutazione di Barale del punto di vista trascendentale in filosofia. Parole chiave: Massimo Barale; Filosofia trascendentale; Idealismo tedesco; Fenomenologia; Filosofia del...
Verlag Karl Alber eBooks, 2023
European Journal of Pragmatism and American Philosophy
Edizioni ETS, 2016
Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi pe... more Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi per filosofare e influenzato intere epoche. Tuttora il loro rapporto rimane scarsamente indagato. Il presente saggio contribuisce a colmare questa lacuna. Protagoniste sono la Fenomenologia dello spirito e Crisi delle scienze europee: il manifesto programmatico di Hegel e l’ultima parola di Husserl. Entrambe le opere s’interrogano sulla natura della ricerca filosofica servendosi di un ampliamento semantico della nozione kantiana di esperienza (Erfahrung). L’esperienza in questione non è solo quella che la ragione fa di se stessa, ma anche quella che noi – uomini, cittadini, aspiranti filosofi, autori e lettori di questo libro – possiamo fare della ragione attraverso cui cerchiamo un senso per il nostro vivere. Hegel and Husserl are two of the most important philosophers in modern times. They developed two different way to philosophize and influenced entire epochs. The relationship between their systems of philosophy is still scarcely explored. This study contributes to fill this gap. In particular, I focus on Phenomenology of Spirit and Crisis of European Sciences, since they respectively represents a manifesto of Hegel's thought and Husserl's last word. Both works address the issue of the nature of philosophical research by broadening Kant's notion of experience (Erfahrung). With this term Hegel and Husserl mean not only the experience that reason does of itself but also the experience that we - seen as men, citizens, philosophers to be, authors or readers - does of reason.
ETS, 2015
Obiettivo del contributo è dimostrare come le immagini giochino un ruolo fondamentale nel process... more Obiettivo del contributo è dimostrare come le immagini giochino un ruolo fondamentale nel processo di formazione dell'atteggiamento filosofico perché permettono di mettere in discussione l'atteggiamento ordinario dall'interno. Si mette in risalto l'intrinseca negatività delle immagini soffermandosi in particolare sulle analisi dedicate da Benjamin e Husserl all'esperienza fotografica. Introducendo la nozione di inconscio ottico, Benjamin sostiene che il rivolgimento riflessivo avvenga nel soggetto fruitore d'immagini in modo inintenzionale. Nonostante Husserl sia il maggiore studioso della sfera intenzionale della coscienza, attraverso il confronto con Benjamin si cerca di mettere in risalto la dimensione inconscia, benché non passiva, implicata dall'idea husserliana del triplo oggetto della coscienza d'immagine. Nella parte finale del testo, si confronta la teoria mimetica della scrittura proposta da Benjamin con la teoria della scrittura proposta da Husserl nel saggio pubblicato postumo da Fink e valorizzato da Derrida, "Sull'origine della geometria".
The article introduces to the volume on the quarrel between poetry and philosophy, by focusing on... more The article introduces to the volume on the quarrel between poetry and philosophy, by focusing on Leo Strauss's interpretation of this issue in Plato, who is widely recognized as the originator of the quarrel. Furthermore, the article describes how the quarrel is developed in the philosophical and poetic perspectives of some key thinkers such as Leopardi, Benjamin and Proust
Phänomenologische Forschungen, 2021
Phänomenologische Forschungen, 2022
In this article, I propose a comparison between Natorp, Husserl, and Sellars that has a twofold a... more In this article, I propose a comparison between Natorp, Husserl, and Sellars that has a twofold aim. First, I ask to what extent Sellars’s perspective can be considered to be Neo-Kantian. Second, I demonstrate that the point of divergence among these three thinkers does not have to do with the role they ascribe to givenness in knowledge, but with the way they conceive the activity of thinking. Focusing on Husserl’s reading of Natorp’s theses concerning the subjective and objective ground of knowledge, I show that both Natorp and Husserl agree with Sellars on the limits of a positivistic and empiricist perspective that relies on what is given in perception for the justification of one’s epistemic beliefs. On the other hand, the differences between the three thinkers emerge as soon as we consider how they attempt to integrate the spontaneity of thinking into the sphere of intuition from a renewed Kantian perspective.
In the present article, I will discuss Lotze's attempt to "sublate" (<em>aufh... more In the present article, I will discuss Lotze's attempt to "sublate" (<em>aufheben</em>) Hegel's conception of logic in his <em>Logic </em>of 1874. I will demonstrate that Lotze operates as a filter by recasting many Hegelian notions in a way that will influence the 20th-century philosophers in a decisive manner. In the first section, I will focus on how, according to both Hegel and Lotze, the relationship between representation and language conditions the transition from sensible impressions to concepts. In the second section, I will discuss Lotze's re-elaboration of Hegel's idea of the objectivity of thought based on his notion of validity. In the third part, I will finally show how Lotze's revaluation of the function of imagination in the domain of "logic" (in a straightforward opposition to Hegel's underestimation thereof) allows us to re-discover the early modern idea of logic understood as an 'ars inveniend...
Metodo. International Studies in Phenomenology and Philosophy, 2013
Sin dai Prolegomeni ad una logica pura, la critica al naturalismo ha accompagnato le riflessioni ... more Sin dai Prolegomeni ad una logica pura, la critica al naturalismo ha accompagnato le riflessioni di Husserl, permettendogli di definire meglio i suoi propositi e di circoscrivere il terreno dell'indagine fenomenologica. 1 In La filosofia come scienza rigorosa, Husserl annoverava fra le diverse varianti di naturalismo lo psicologismo, il materialismo comune, il monismo sensistico e l'energetismo. 2 Tuttavia, nel corso degli anni, il significato del termine "naturalismo" ha arricchito le sue sfumature di senso. Un apporto importante a riguardo è stato dato dagli studi di Marvin Farber. In Naturalism and Subjectivism la sua analisi dei volumi di Idee era tesa a mostrare che non tutte le possibili forme di naturalismo si presentano come tendenza filosofica antitetica al puro soggettivismo: un naturalismo critico orientato al progresso scientifico non può non diventare interlocutore privilegiato di una prospettiva filosofica, quale la fenomenologia, che s'interroga sull'origine intenzionale delle scienze e dei loro campi di indagine. 3 Gli studi di Farber furono proseguiti con più successo dal suo allievo Wilfrid Sellars. Negli ultimi vent'anni, diversi pensatori che si rifanno proprio a Sellars hanno descritto la loro prospettiva come "naturalistica" ed alcuni sono arrivati anche a teorizzare la possibilità di scorgere forme specifiche di "naturalismo" in autori del passato. Si pensi ad esempio all'«Aristotelian naturalism» professato da McDowell in Mind and World e ripreso in un recentissimo saggio da Terry Pinkard per descrivere la prospettiva filosofica sviluppata da Hegel, soprattutto nella Fenomenologia dello spirito e nelle sezioni dell'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio dedicate alla "filosofia della natura" e alla "filosofia dello spirito soggettivo". Alla luce di ciò, in questo contributo vorrei interrogarmi sulla possibilità di riconoscere una forma di naturalismo che non sia alternativa alla prospettiva fenomenologica. Per riuscire in questo intento cercherò di sviluppare un serrato confronto fra la critica al naturalismo mossa da Husserl in La filosofia come scienza rigorosa, in Idee II e in Crisi delle scienze europee e la classificazione dei tre stili di naturalismo proposta da McDowell nella quarta lezione di Mind and World. Il mio intento è duplice. 1. Vorrei mostrare come una completa comprensione di cosa sia "natura" sia subordinata alla possibilità di comprendere che cosa venga meno nella moderna concezione meccanicistica della natura come regno di leggi misurabili. A venir meno 1 Per una ricostruzione dello sviluppo della nozione di "naturalismo" cfr. Moran 2008. 2 Husserl 1994, 14 (9). Indicherò tra parentesi tonde la pagina dell'edizione originale dei testi citati. 3 Sulla questione si veda ovviamente Farber 1959, ma anche la terza prefazione a Farber 1943, in particolare pp. vi-vii.
Hegel and Phenomenology, 2019
In the present essay, I will compare Hegel’s and Husserl’s conceptions of the history of philosop... more In the present essay, I will compare Hegel’s and Husserl’s conceptions of the history of philosophy. I will show how Hegel and Husserl recast Kant’s idea of a philosophizing history of philosophy in two different ways. Both Hegel and Husserl share the conviction that reason unfolds itself in history. Nonetheless, whereas Hegel identifies the history of philosophy with the contingent manifestation of the self-actualization of the Idea, Husserl develops a critical history of ideas. On the one hand, Hegel conceives of the history of philosophy as a complex whole and each determinate philosophy as interpreting a specific articulation of the logical deduction of thought-determinations. On the other hand, perhaps influenced by Windelband, Husserl appropriates the Kantian thesis according to which the objects of the history of reason represent specific constellations of problems.
КЛЮЧЕВЫЕ СЛОВА: коммуникативные компетенции; межкультурные коммуникации; межкультурное взаимодейс... more КЛЮЧЕВЫЕ СЛОВА: коммуникативные компетенции; межкультурные коммуникации; межкультурное взаимодействие; русские студенты; методика преподавания китайского языка; китайский язык как иностранный; сравнительный анализ. АННОТАЦИЯ. Статья посвящена исследованию понятия «межкультурная коммуникативная компетенция» при обучении иностранным языкам. В статье не только подчеркнута важность коммуникативного и межкультурного подходов в языковом обучении, но и представлено исследование обучения языку и культуре в Китае, выделены культурные аспекты в языковом обучении. Приведены примеры, показывающие различия в русской и китайской культурах. В статье аргументировано доказано, что процесс формирования межкультурной коммуникативной компетенции у русских студентов-лингвистов уже на начальном этапе обучения китайскому языку как иностранному становится более эффективным, если с самого начала в процессе обучения всем языковым аспектам китайского языка знакомить студентов с традициями, обычаями и культурой китайского народа. Таким образом, при обучении китайскому языку как иностранному языку у студентов формируется практико-ориентированная иноязычная компетенция в действии. На основе коммуникативных упражнений, направленных на познание культуры китайского народа, формируется также межкультурная компетенция. В статье, с точки зрения русских и китайских ученых, рассматриваются основополагающие понятия компетентностного подхода: «компетенция», «коммуникативная компетенция», «коммуникативная иноязычная компетенция» и «межкультурная коммуникативная компетенция», а также «межкультурная коммуникация» и дается их сравнительно-сопоставительный анализ. Исследование понятия «межкультурная коммуникативная компетенция» основано на сравнительносопоставительном анализе особенностей коммуникации, принятых в России и Китае, а также на сравнении дефиниций, данных этому понятию русскими и китайскими учеными. Результаты исследования, приведенные в данной статье, могут быть использованы преподавателями при обучении китайскому языку как иностранному.
Mathesis, Grund, Vernunft, 2019
The effects of the initial preheating perturbation on the dynamical behaviors of FGC wave propaga... more The effects of the initial preheating perturbation on the dynamical behaviors of FGC wave propagation instability for low-velocity FGC in packed bed are studied numerically. The behaviors of the flame front inclination, break, and shrinking instabilities are always observed in experiments. Based on the experimental phenomena, an initial thermal perturbation model is numerically proposed as to predict the deformation behaviors of the flame front instabilities. The typical flame shapes are obtained depending on filtration velocity, equivalence ratio, and initial preheating temperature difference. It is demonstrated that the development of flame front inclination instability is proportional to the magnitude of initial preheating perturbation. At a lower equivalence ratio, the initial thermal perturbation of 300 K leads to the evolution of flame front break. Increasing filtration velocity leads to the appearance of flame front break, due to the intensification of the hydrodynamic instability. In addition, a perculiar instability of flame front shifting is also confirmed with the initial thermal perturbation of 400 K, which results in a fuel leakage of incomplete combustion.
Hegel Jahrbuch, 2019
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The volume offers the first systematic discussion of Husserl's Cartesian Meditations. Beginning w... more The volume offers the first systematic discussion of Husserl's Cartesian Meditations. Beginning with a commentary on the text of the five Meditations, the essays published here examine and clarify some of the most important concepts of Husserl's philosophy: intentionality, synthesis, evidence, inter-subjectivity. In addition, the volume provides the first discussion of Husserl's late version of transcendental philosophy and its relevance for contemporary debates in both continental and analytic philosophy.