Monica Livadiotti | Politecnico di Bari (original) (raw)

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Books by Monica Livadiotti

Research paper thumbnail of Exornata Aedes. La Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna

Monografie di Archeologia Libica XLVI, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2018

Research paper thumbnail of Isabella Baldini, Monica Livadiotti (eds.), Archeologia protobizantina a Kos. La città e il complesso episcopale

Collana DiSCi 6, Bononia University Press, Bologna 2015, pp. 1-537, ISSN 2284-3523, ISBN 978-88-7... more Collana DiSCi 6, Bononia University Press, Bologna 2015, pp. 1-537, ISSN 2284-3523, ISBN 978-88-7395-991-5

Nel 2011 è stato pubblicato nella Collana “Studi e Scavi” dell’ex Dipartimento di Archeologia il volume sulle ricerche nell’area suburbana di S. Gabriele (Archeologia proto bizantina a Kos. La basilica di S. Gabriele, a cura di Isabella Baldini e Monica Livadiotti), frutto delle ricerche effettuate tra il 2006 e il 2009 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari.
A quel lavoro si aggiunge ora questo volume che si incentra sulla topografia urbana di Kos attraverso una serie di contributi che consentono di comporne il quadro complessivo durante la tarda antichità. Si conferma in questo modo l’immagine di una città che mantiene un notevole tono urbano sia per estensione che per impegno monumentale. Nel volume si pubblicano i risultati delle campagne archeologiche, di rilievo e studio, effettuate tra il 2007 e il 2013 nell’area delle Terme Occidentali, dove dall’età giustinianea si impianta un nuovo e ampio complesso episcopale in uso fino all’VIII secolo. Si è voluto cercare di contestualizzarne lo sviluppo considerando il rapporto con il pregresso (il ginnasio ellenistico e le grandi terme dei quartieri occidentali) e con il contesto insediativo di riferimento.
Le ricerche, condotte in modo interdisciplinare sempre in collaborazione tra il DiSCi dell’Università di Bologna “Alma Mater” e il DICAR del Politecnico di Bari, sono state svolte in accordo con l’Eforia alle Antichità del Dodecaneso (Rodi).

In 2011, in the series “Studies and Excavations” of the former Department of Archaeology, the volume on research in the suburban area of St. Gabriel in Kos was published (Isabella Baldini and Monica Livadiotti editors, Archeologia protobizantina a Kos. La basilica di S. Gabriele). The volume illustrated the result of research carried out between 2006 and 2009 in collaboration with the Department of Civil Engineering and Architecture of the Polytechnic of Bari.
That work is now joined by the present volume, which focuses on the urban topography of Kos through a series of contributions that allow to compose the overall picture of the town during the late antiquity. The image of a city that maintains a remarkable tone for both urban extension and monumental effort is confirmed. The book publishes the results of the archaeological campaigns conducted between 2007 and 2013 in the Western Baths district, where from the age of Justinian a new and large episcopal complex, in use until the eighth century, is implanted. The aim was to contextualize the development of the Christian complex by considering the relationship with the previous phases (a Hellenistic gymnasium and a large Imperial baths) and its settlement context.
The researches, carried out in an interdisciplinary way and again in cooperation between the DiSCi of the Alma Mater University of Bologna and the DICAR of the Polytechnic of Bari, have been carried out in accordance with the Ephorate of Antiquities of Dodecanese (Rhodes).

Research paper thumbnail of Isabella Baldini, Monica Livadiotti (eds.), Archeologia protobizantina a Kos: la basilica di S. Gabriele

Il volume raccoglie i risultati delle campagne 2007-2009 svolte a Kos dal Dipartimento di Archeol... more Il volume raccoglie i risultati delle campagne 2007-2009 svolte a Kos dal Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna in collaborazione con la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari. Oggetto delle ricerche è la basilica protobizantina di S. Gabriele, scoperta da L. Morricone ed H. Balducci negli anni '30 del secolo scorso, durante il periodo di presenza italiana nel Dodecaneso.
La pubblicazione offre pertanto un reale progresso negli studi dell'architettura religiosa in Grecia tra il V e il VII secolo e costituisce al tempo stesso un'operazione di recupero della storia culturale italiana. L'analisi del monumento e delle sue diverse fasi di sviluppo, insieme alla sua contestualizzazione storica e topografica, si accompagna a riflessioni sulle potenzialità di musealizzazione e fruizione del sito archeologico.

Research paper thumbnail of Architettura greca. Storia e monumenti del mondo della polis dalle origini al V secolo a.C.

Le recenti ricerche archeologiche hanno ampliato e modificato in maniera sensibile le conoscenze ... more Le recenti ricerche archeologiche hanno ampliato e modificato in maniera sensibile le conoscenze sul mondo greco. Una migliore comprensione del fenomeno storico e politico antico, la scoperta di nuovi monumenti e documentazioni epigrafiche, la revisione di numerosi complessi già noti offrono un quadro nuovo e più complesso del mondo delle poleis greche. Tra gli aspetti fondanti dell’identità culturale ellenica, l’architettura è certamente tra i più significativi, per la continuità di monumenti sempre rimasti visibili, dal Partenone ai templi di Paestum, per essere l’archetipo dell’espressione classicistica, dall’età imperiale romana sino al recente post-moderno, per i suoi stessi contenuti costruttivi e formali, per la consapevolezza della creazione architettonica e per la capacità di tradurre la materia in un linguaggio ricco e complesso. La verifica di una storica lacuna su questo tema nella saggistica in lingua italiana, che non ha mai visto l’edizione di una storia dell’architettura greca raffrontabile con i pure datati manuali tedeschi o anglosassoni, ha indotto a considerare la necessità di un intervento in tal senso. Si è quindi realizzato un manuale adeguato non solo alle esigenze conoscitive e di consultazione di ricercatori specifici, ma aperto anche al pubblico più vasto degli archeologi, degli architetti, degli studenti di quelle facoltà di Lettere e Filosofia, di Beni Culturali e di Architettura che impartiscono corsi inerenti, e a tutta quella fascia di pubblico esterna agli “addetti ai lavori”, ma animata da interessi culturali individuali.
La presentazione è stata suddivisa in due parti: la prima di carattere discorsivo e storicistico, la seconda costituita da un catalogo dei monumenti trattato per schede; quest’ultimo offre la base conoscitiva e di consultazione, permettendo di alleggerire il testo iniziale dagli aspetti puramente descrittivi ed informativi e costituendo nel contempo un pratico ed efficiente strumento didattico. A questo si accompagnano le “schede tematiche”, concepite per illustrare alcuni aspetti tecnici e per alleggerire la trattazione di tutte le spiegazioni che avrebbero reso difficoltosa la lettura.
In particolare, all’interno dell’opera M. Livadiotti è autore dei seguenti paragrafi:
Testo generale: §§ III.1, IV.1, V.1, V.1.2, VI.1, VI.1.2, VI.1.4, VI.1.5, VII.1, VII.1.3, VII.1.4, VII.1.5, VIII.1, VIII.1.6, VIII.1.7, VIII.2, VIII.2.1, VIII.2.2;
Schede tematiche (pp. 861-909);
Catalogo dei monumenti, voci: Atene, Attica, Acropoli: Cortile occidentale - Ionia, Mileto: Assessos - Corinzia, Corinto: Grande Tempio - Corinzia, Corinto: Tempio vicino al teatro - Cicladi, Paros: Delion - Lemnos, Hephestia: Hieron - Lemnos, Chloi: Kabirion - Dodecaneso, Rodi: Ialiso - Dodecaneso, Rodi: Vroulià - Ionia, Chios: ambitato di Emporion.

Research paper thumbnail of M. Livadiotti, G. Rocco, Il tempio di Roma e Augusto

Lo studio architettonico del tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna fa parte dell’edizione dei t... more Lo studio architettonico del tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna fa parte dell’edizione dei tre templi che chiudono da nord-ovest il Foro Vecchio di Leptis Magna, rimasti quasi del tutto inediti a più di 70 anni dallo scavo. Così, mentre la ricca messe di sculture del tempio di Roma e Augusto è stata più volte oggetto di approfondite pubblicazioni scientifiche, si è continuata ad esempio a tramandare l’ipotesi – che ora è stata dimostrata erronea – che il tempio avesse due celle. A questo errore di planimetria, che rischiava di perpetuarsi nella letteratura archeologica, si aggiunga che, non essendo mai stati neppure schedati gli elementi architettonici pertinenti, era mancato finora un qualsiasi serio studio anche dei partiti architettonici. Il lavoro, che si avvale di tutti i dettagli necessari a raggiungere una ricostruzione attendibile dell’edificio, individua le fasi che ne scandiscono la vita e permette una nuova valutazione dell’architettura leptitana del I sec. a.C. – I sec. d.C., il momento cioè in cui Leptis si apprestava ad entrare nell’orbita di Roma.
Dallo studio del tempio di Roma e Augusto, si conferma, nel fenomeno di ellenizzazione degli Empori tripolitani, il peso significativo di Alessandria - anche attraverso la grecità cirenaica - pure nella persistenza di tradizioni costruttive locali e nell’adozione di modelli tipologici di ispirazione italico-romana.

Research paper thumbnail of La presenza italiana nel Dodecaneso (1911-1948), La ricerca archeologica, la conservazione, le scelte progettuali

Il volume è soprattutto volto a fornire una pubblicazione preliminare del vasto patrimonio di arc... more Il volume è soprattutto volto a fornire una pubblicazione preliminare del vasto patrimonio di architettura portato alla luce dagli scavi italiani condotti negli anni dell’occupazione delle isole del Dodecaneso. La pubblicazione è stata resa possibile dal reperimento di una ricca documentazione d’epoca, soprattutto grafica e fotografica, raccolta nei principali archivi di Rodi e Kos, oltre alle cospicue donazioni pervenute alla Scuola Archeologica Italiana di Atene da parte degli eredi dei funzionari italiani impegnati in quelle aree. I contributi di M. Livadiotti e G. Rocco all’interno del volume sono soprattutto volti a fornire una pubblicazione preliminare di importanti edifici antichi inediti e a dare conto di alcuni interventi di restauro, condotti in quegli anni, di strutture antiche e medievali. M. Livadiotti ha inoltre curato l’Appendice Documentaria, selezionando i principali documenti che illustrano la vicenda della ricerca archeologica, della tutela, della pianificazione urbana nelle aree in esame.
In particolare, all’interno dell’opera, oltre alla cura generale M. Livadiotti è autore dei seguenti contributi: L’isola di Rodi, storia degli scavi; Rodi, lo stadio; Rodi, l’odeion; Rodi, le necropoli; Rodi, la ‘Tomba dei Tolemei’; Ialiso, gli scavi sull’acropoli; Coo, Il piano regolatore di Coo del 1934: un progetto di città archeologica; Gli scavi nella città di Coo; Lo scavo di “Città Murata”; Il “Santuario del Porto”; La stoà orientale; L’odeion; Le ‘Terme Occidentali’; Il ‘Tempio di Zeus Alseios’; Il teatro; I monumenti bizantini e medievali sul Monte Fileremo: il restauro degli affreschi della Cappella di S. Giorgio; La chiesa bizantina della città bassa; Appendice documentaria.

Papers by Monica Livadiotti

Research paper thumbnail of Dal Tempio A del Santuario di Apollo a Hierapolis di Frigia, una nuova messa a punto sull’architettura e la decorazione architettonica dell’Asia Minore di età ellenistico-romana - TOMMASO ISMAELLI, HIERAPOLIS DI FRIGIA X. IL TEMPIO A NEL SANTUARIO DI APOLLO. ARCHITETTURA, DECORAZIONE E CONTESTO (...

Journal of Roman Archaeology, 2019

Dedicato alla memoria di Laura Fabbrini e Gianfilippo Carettoni, che avevano intrapreso estese ri... more Dedicato alla memoria di Laura Fabbrini e Gianfilippo Carettoni, che avevano intrapreso estese ricerche negli anni ’60 del Novecento, questa bella monografia dedicata al tempio A del Santuario di Apollo a Hierapolis costituisce il X volume di una collana, magistralmente diretta da F. D’Andria, che in pochi anni sta dando alla città frigia una monumentale illustrazione. La definizione di “monumentale” si può intendere a diversi livelli semantici a proposito di questo libro, che fa parlare la pietra nel suo ricco e gravoso contesto come nei più minuti dettagli. In primo luogo va rimarcata la qualità editoriale del volume, che mostra l’alto livello raggiunto dall’editore turco Ege Yayinlari. Non solo le foto, per lo più a colori (603 immagini solo per il testo di T. Ismaelli), che sono sempre molto pertinenti e chiare, ma lo stesso impaginato realizza quel rapporto diretto e preciso fra testo e immagini che rende la lettura più agevole. Il necessario riassunto in turco è posto in fine di ciascun capitolo e quello in inglese alla fine del volume, aprendo utilmente la lettura ai non-italofoni. Il sommario iniziale, molto dettagliato, permette una visione orientativa sullo sviluppo della ricerca.

Research paper thumbnail of Exornata Aedes : la Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna

Quando Antonino Di Vita dette lavvio allambizioso progetto di pubblicazione dei monumenti del For... more Quando Antonino Di Vita dette lavvio allambizioso progetto di pubblicazione dei monumenti del Foro Vecchio di Leptis Magna, fulcro della vita cittadina per secoli, con il proposito di saldare finalmente quel debito che gli archeologi italiani che avevano operato in Libia prima della guerra avevano lasciato insoluto, decise di porre la massima attenzione innanzitutto ai tre templi che si aprivano sul lato nord-occidentale della piazza. In questo studio coinvolse gli architetti suoi antichi allievi alla Scuola archeologica Italiana di Atene, che già avevano dato prova di estrema competenza e capacità nella lettura non solo di un monumento architettonico ma anche nellinterpretazione di quei dati provenienti da scavi, che, effettuati con metodi antichi e con indubbia celerità come era in uso in quei decenni lontani, così in Grecia come in Libia, risultavano insufficienti a comprendere la successione delle fasi edilizie dei vari monumenti e, talvolta, anche il loro inserimento in un organico piano di sviluppo urbanistico che aveva interessato le città. Fu così che la complessa edizione filologicamente ineccepibile di quei tre edifici sacri vide luce nel 2005, pochi anni dopo il suo affidamento a Giorgio Rocco e Monica Livadiotti per il tempio di Roma e Augusto, a Nicolò Masturzo per il tempio c.d. di Liber Pater e a Maria Ricciardi per il tempio di MilkAshtart 1. Solo negli anni seguenti il progetto di edizione dei monumenti del Foro e delle aree limitrofe proseguì, con le ricerche rivolte ad altri due straordinari monumenti, la Curia, cardine, per la sua stessa funzione, della vita di Leptis fin dalletà flavia, che fu affidata ancora una volta alla riconosciuta competenza di Giorgio Rocco e Monica Livadiotti, e della loro équipe del Politecnico di Bari, e il tempio della Magna Mater, affidato alle cure di Gilberto Montali dellUniversità di Macerata. In pochi anni, coadiuvati da una schiera di valenti collaboratori che avevano nel frattempo formato, seguendo le orme e gli interessi del loro Maestro, Antonino Di Vita, e creando presso il Politecnico di Bari lunica Scuola in Italia rivolta alla storia dellarchitettura antica, Monica Livadiotti e Giorgio Rocco hanno portato a termine un lavoro estremamente difficile, che aveva fino ad allora scoraggiato qualsiasi studioso. Chiunque conosca Leptis, ricorderà limmenso campo di rovine che attualmente costituisce la Curia, con frammenti sparsi dovunque allintorno, frammenti che solo un faticoso e serrato esame, supportato da una solida conoscenza dellarchitettura antica, dei materiali usati, delle tecniche murarie e delle specifiche tipologie architettoniche e dei modelli stilistici di riferimento, avrebbe potuto consentire di attribuire a precisi edifici. Il volume ripercorre nei paragrafi iniziali le vicende che hanno interessato il complesso monumentale, a partire dalle ricerche di Renato Bartoccini prima, dagli scavi di Giacomo Guidi negli anni 30 e di Umberto Ciotti negli anni 50, che avevano però lasciato di fatto irrisolti tutti i problemi che poneva un edificio di così difficile lettura, peraltro anche oggetto di parziali restauri, già negli anni 30 per ciò che riguardava la ricomposizione di taluni elementi architettonici e lanastilosi di numerosi blocchi, e poi negli anni 50 per molti elementi della fronte, non senza una serie di fraintendimenti ed errori. Gli scavi di Guidi, forse interrotti nella loro sistematicità - che prevedeva criteri certo ben diversi dagli odierni - dalla sua prematura morte, lasciavano dunque un enorme campo di rovine, non facilmente interpretabili. E gli scavi di Ciotti, di cui purtroppo non è stato possibile, malgrado lunghe ricerche, ritrovare, se non in minima parte, la documentazione originaria - anche se lacribia degli Autori ha permesso di rintracciare e posizionare almeno le aree dove i saggi erano stati effettuati - non avevano di fatto portato molte novità rispetto agli scavi degli anni 30. In effetti la difficoltà di leggere il monumento nella sua realtà architettonica aveva fatto sì che la Curia di Leptis - pur sorgendo in una città così importante e pur essendo così significativa sul piano politico e sociale nel nuovo ordinamento che interessò Leptis in età flavia, con la trasformazione dellantico emporio di origine fenicia in municipio di diritto latino - fosse di fatto poco trattata nel fondamentale volume dedicato nel 1991 a questa tipologia di edifici da J.-Ch. Balty, il quale, seguendo lopinione a suo tempo espressa da R. Bartoccini, riteneva ancora che la Curia leptitana fosse stata adattata in una fase tarda allinterno di un precedente edificio templare. Alla storia degli studi e delle ricerche, segue poi un inquadramento topografico del monumento, che mantiene il rapporto funzionale di contiguità con la piazza del Foro Vecchio, anche se non vi si affaccia, e che risulta legato alla c.d. basilica vetus dalla quale lo separa solo una strada. Lorientamento della Curia, che si discosta da quello del Foro, riflette -…

Research paper thumbnail of Building the Route Over Time

Cityscapes and Monuments of Western Asia Minor, 2017

Research paper thumbnail of Lo hestiatorion dell'Asklepieion di Kos*

Il contenuto risponde alle norme della legislazione italiana in materia di proprietà intellettual... more Il contenuto risponde alle norme della legislazione italiana in materia di proprietà intellettuale ed è di proprietà esclusiva dell'Editore ed è soggetta a copyright. Le opere che figurano nel sito possono essere consultate e riprodotte su supporto cartaceo o elettronico con la riserva che l'uso sia strettamente personale, sia scientifico che didattico, escludendo qualsiasi uso di tipo commerciale. La riproduzione e la citazione dovranno obbligatoriamente menzionare l'editore, il nome della rivista, l'autore e il riferimento al documento. Qualsiasi altro tipo di riproduzione è vietato, salvo accordi preliminari con l'Editore. Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l., via Ajaccio 41-43, 00198 Roma (Italia) http://www.edizioniquasar.it/ ISSN 2279-7297 Tutti i diritti riservati Come citare l'articolo: M. Livadiotti, Lo hestiatorion dell'Asklepieion di Kos, Thiasos, 2.2, 2013, pp. 39-58 Gli articoli pubblicati nella Rivista sono sottoposti a referee nel sist...

Research paper thumbnail of Gortys of Crete: the excavations in the nymphaeum block

Research paper thumbnail of La rete idrica della Kos di età romana: persistenze e modificazioni rispetto alla città ellenistica

Research paper thumbnail of Il santuario di Asclepio, Hygeia ed Homonoia nel demo di Isthmos a Coo

Research paper thumbnail of La Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna: risultati preliminari di un nuovo studio architettonico

Research paper thumbnail of La Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna: un caso poco noto di anastilosi parziale

Research paper thumbnail of Il tempio di Athena Polias a Ialiso: un contributo alla conoscenza dell’architettura rodia

Research paper thumbnail of L'architettura del IV secolo

Research paper thumbnail of Le ricerche italiane della Kos protobizantina

Research paper thumbnail of New data on the gymnasion of paides in Kos

Research paper thumbnail of Aspetti architettonici cretesi di età tardo-ellenistica: il caso del Ginnasio al Pretorio di Gortina

Research paper thumbnail of Exornata Aedes. La Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna

Monografie di Archeologia Libica XLVI, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2018

Research paper thumbnail of Isabella Baldini, Monica Livadiotti (eds.), Archeologia protobizantina a Kos. La città e il complesso episcopale

Collana DiSCi 6, Bononia University Press, Bologna 2015, pp. 1-537, ISSN 2284-3523, ISBN 978-88-7... more Collana DiSCi 6, Bononia University Press, Bologna 2015, pp. 1-537, ISSN 2284-3523, ISBN 978-88-7395-991-5

Nel 2011 è stato pubblicato nella Collana “Studi e Scavi” dell’ex Dipartimento di Archeologia il volume sulle ricerche nell’area suburbana di S. Gabriele (Archeologia proto bizantina a Kos. La basilica di S. Gabriele, a cura di Isabella Baldini e Monica Livadiotti), frutto delle ricerche effettuate tra il 2006 e il 2009 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari.
A quel lavoro si aggiunge ora questo volume che si incentra sulla topografia urbana di Kos attraverso una serie di contributi che consentono di comporne il quadro complessivo durante la tarda antichità. Si conferma in questo modo l’immagine di una città che mantiene un notevole tono urbano sia per estensione che per impegno monumentale. Nel volume si pubblicano i risultati delle campagne archeologiche, di rilievo e studio, effettuate tra il 2007 e il 2013 nell’area delle Terme Occidentali, dove dall’età giustinianea si impianta un nuovo e ampio complesso episcopale in uso fino all’VIII secolo. Si è voluto cercare di contestualizzarne lo sviluppo considerando il rapporto con il pregresso (il ginnasio ellenistico e le grandi terme dei quartieri occidentali) e con il contesto insediativo di riferimento.
Le ricerche, condotte in modo interdisciplinare sempre in collaborazione tra il DiSCi dell’Università di Bologna “Alma Mater” e il DICAR del Politecnico di Bari, sono state svolte in accordo con l’Eforia alle Antichità del Dodecaneso (Rodi).

In 2011, in the series “Studies and Excavations” of the former Department of Archaeology, the volume on research in the suburban area of St. Gabriel in Kos was published (Isabella Baldini and Monica Livadiotti editors, Archeologia protobizantina a Kos. La basilica di S. Gabriele). The volume illustrated the result of research carried out between 2006 and 2009 in collaboration with the Department of Civil Engineering and Architecture of the Polytechnic of Bari.
That work is now joined by the present volume, which focuses on the urban topography of Kos through a series of contributions that allow to compose the overall picture of the town during the late antiquity. The image of a city that maintains a remarkable tone for both urban extension and monumental effort is confirmed. The book publishes the results of the archaeological campaigns conducted between 2007 and 2013 in the Western Baths district, where from the age of Justinian a new and large episcopal complex, in use until the eighth century, is implanted. The aim was to contextualize the development of the Christian complex by considering the relationship with the previous phases (a Hellenistic gymnasium and a large Imperial baths) and its settlement context.
The researches, carried out in an interdisciplinary way and again in cooperation between the DiSCi of the Alma Mater University of Bologna and the DICAR of the Polytechnic of Bari, have been carried out in accordance with the Ephorate of Antiquities of Dodecanese (Rhodes).

Research paper thumbnail of Isabella Baldini, Monica Livadiotti (eds.), Archeologia protobizantina a Kos: la basilica di S. Gabriele

Il volume raccoglie i risultati delle campagne 2007-2009 svolte a Kos dal Dipartimento di Archeol... more Il volume raccoglie i risultati delle campagne 2007-2009 svolte a Kos dal Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna in collaborazione con la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari. Oggetto delle ricerche è la basilica protobizantina di S. Gabriele, scoperta da L. Morricone ed H. Balducci negli anni '30 del secolo scorso, durante il periodo di presenza italiana nel Dodecaneso.
La pubblicazione offre pertanto un reale progresso negli studi dell'architettura religiosa in Grecia tra il V e il VII secolo e costituisce al tempo stesso un'operazione di recupero della storia culturale italiana. L'analisi del monumento e delle sue diverse fasi di sviluppo, insieme alla sua contestualizzazione storica e topografica, si accompagna a riflessioni sulle potenzialità di musealizzazione e fruizione del sito archeologico.

Research paper thumbnail of Architettura greca. Storia e monumenti del mondo della polis dalle origini al V secolo a.C.

Le recenti ricerche archeologiche hanno ampliato e modificato in maniera sensibile le conoscenze ... more Le recenti ricerche archeologiche hanno ampliato e modificato in maniera sensibile le conoscenze sul mondo greco. Una migliore comprensione del fenomeno storico e politico antico, la scoperta di nuovi monumenti e documentazioni epigrafiche, la revisione di numerosi complessi già noti offrono un quadro nuovo e più complesso del mondo delle poleis greche. Tra gli aspetti fondanti dell’identità culturale ellenica, l’architettura è certamente tra i più significativi, per la continuità di monumenti sempre rimasti visibili, dal Partenone ai templi di Paestum, per essere l’archetipo dell’espressione classicistica, dall’età imperiale romana sino al recente post-moderno, per i suoi stessi contenuti costruttivi e formali, per la consapevolezza della creazione architettonica e per la capacità di tradurre la materia in un linguaggio ricco e complesso. La verifica di una storica lacuna su questo tema nella saggistica in lingua italiana, che non ha mai visto l’edizione di una storia dell’architettura greca raffrontabile con i pure datati manuali tedeschi o anglosassoni, ha indotto a considerare la necessità di un intervento in tal senso. Si è quindi realizzato un manuale adeguato non solo alle esigenze conoscitive e di consultazione di ricercatori specifici, ma aperto anche al pubblico più vasto degli archeologi, degli architetti, degli studenti di quelle facoltà di Lettere e Filosofia, di Beni Culturali e di Architettura che impartiscono corsi inerenti, e a tutta quella fascia di pubblico esterna agli “addetti ai lavori”, ma animata da interessi culturali individuali.
La presentazione è stata suddivisa in due parti: la prima di carattere discorsivo e storicistico, la seconda costituita da un catalogo dei monumenti trattato per schede; quest’ultimo offre la base conoscitiva e di consultazione, permettendo di alleggerire il testo iniziale dagli aspetti puramente descrittivi ed informativi e costituendo nel contempo un pratico ed efficiente strumento didattico. A questo si accompagnano le “schede tematiche”, concepite per illustrare alcuni aspetti tecnici e per alleggerire la trattazione di tutte le spiegazioni che avrebbero reso difficoltosa la lettura.
In particolare, all’interno dell’opera M. Livadiotti è autore dei seguenti paragrafi:
Testo generale: §§ III.1, IV.1, V.1, V.1.2, VI.1, VI.1.2, VI.1.4, VI.1.5, VII.1, VII.1.3, VII.1.4, VII.1.5, VIII.1, VIII.1.6, VIII.1.7, VIII.2, VIII.2.1, VIII.2.2;
Schede tematiche (pp. 861-909);
Catalogo dei monumenti, voci: Atene, Attica, Acropoli: Cortile occidentale - Ionia, Mileto: Assessos - Corinzia, Corinto: Grande Tempio - Corinzia, Corinto: Tempio vicino al teatro - Cicladi, Paros: Delion - Lemnos, Hephestia: Hieron - Lemnos, Chloi: Kabirion - Dodecaneso, Rodi: Ialiso - Dodecaneso, Rodi: Vroulià - Ionia, Chios: ambitato di Emporion.

Research paper thumbnail of M. Livadiotti, G. Rocco, Il tempio di Roma e Augusto

Lo studio architettonico del tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna fa parte dell’edizione dei t... more Lo studio architettonico del tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna fa parte dell’edizione dei tre templi che chiudono da nord-ovest il Foro Vecchio di Leptis Magna, rimasti quasi del tutto inediti a più di 70 anni dallo scavo. Così, mentre la ricca messe di sculture del tempio di Roma e Augusto è stata più volte oggetto di approfondite pubblicazioni scientifiche, si è continuata ad esempio a tramandare l’ipotesi – che ora è stata dimostrata erronea – che il tempio avesse due celle. A questo errore di planimetria, che rischiava di perpetuarsi nella letteratura archeologica, si aggiunga che, non essendo mai stati neppure schedati gli elementi architettonici pertinenti, era mancato finora un qualsiasi serio studio anche dei partiti architettonici. Il lavoro, che si avvale di tutti i dettagli necessari a raggiungere una ricostruzione attendibile dell’edificio, individua le fasi che ne scandiscono la vita e permette una nuova valutazione dell’architettura leptitana del I sec. a.C. – I sec. d.C., il momento cioè in cui Leptis si apprestava ad entrare nell’orbita di Roma.
Dallo studio del tempio di Roma e Augusto, si conferma, nel fenomeno di ellenizzazione degli Empori tripolitani, il peso significativo di Alessandria - anche attraverso la grecità cirenaica - pure nella persistenza di tradizioni costruttive locali e nell’adozione di modelli tipologici di ispirazione italico-romana.

Research paper thumbnail of La presenza italiana nel Dodecaneso (1911-1948), La ricerca archeologica, la conservazione, le scelte progettuali

Il volume è soprattutto volto a fornire una pubblicazione preliminare del vasto patrimonio di arc... more Il volume è soprattutto volto a fornire una pubblicazione preliminare del vasto patrimonio di architettura portato alla luce dagli scavi italiani condotti negli anni dell’occupazione delle isole del Dodecaneso. La pubblicazione è stata resa possibile dal reperimento di una ricca documentazione d’epoca, soprattutto grafica e fotografica, raccolta nei principali archivi di Rodi e Kos, oltre alle cospicue donazioni pervenute alla Scuola Archeologica Italiana di Atene da parte degli eredi dei funzionari italiani impegnati in quelle aree. I contributi di M. Livadiotti e G. Rocco all’interno del volume sono soprattutto volti a fornire una pubblicazione preliminare di importanti edifici antichi inediti e a dare conto di alcuni interventi di restauro, condotti in quegli anni, di strutture antiche e medievali. M. Livadiotti ha inoltre curato l’Appendice Documentaria, selezionando i principali documenti che illustrano la vicenda della ricerca archeologica, della tutela, della pianificazione urbana nelle aree in esame.
In particolare, all’interno dell’opera, oltre alla cura generale M. Livadiotti è autore dei seguenti contributi: L’isola di Rodi, storia degli scavi; Rodi, lo stadio; Rodi, l’odeion; Rodi, le necropoli; Rodi, la ‘Tomba dei Tolemei’; Ialiso, gli scavi sull’acropoli; Coo, Il piano regolatore di Coo del 1934: un progetto di città archeologica; Gli scavi nella città di Coo; Lo scavo di “Città Murata”; Il “Santuario del Porto”; La stoà orientale; L’odeion; Le ‘Terme Occidentali’; Il ‘Tempio di Zeus Alseios’; Il teatro; I monumenti bizantini e medievali sul Monte Fileremo: il restauro degli affreschi della Cappella di S. Giorgio; La chiesa bizantina della città bassa; Appendice documentaria.

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Journal of Roman Archaeology, 2019

Dedicato alla memoria di Laura Fabbrini e Gianfilippo Carettoni, che avevano intrapreso estese ri... more Dedicato alla memoria di Laura Fabbrini e Gianfilippo Carettoni, che avevano intrapreso estese ricerche negli anni ’60 del Novecento, questa bella monografia dedicata al tempio A del Santuario di Apollo a Hierapolis costituisce il X volume di una collana, magistralmente diretta da F. D’Andria, che in pochi anni sta dando alla città frigia una monumentale illustrazione. La definizione di “monumentale” si può intendere a diversi livelli semantici a proposito di questo libro, che fa parlare la pietra nel suo ricco e gravoso contesto come nei più minuti dettagli. In primo luogo va rimarcata la qualità editoriale del volume, che mostra l’alto livello raggiunto dall’editore turco Ege Yayinlari. Non solo le foto, per lo più a colori (603 immagini solo per il testo di T. Ismaelli), che sono sempre molto pertinenti e chiare, ma lo stesso impaginato realizza quel rapporto diretto e preciso fra testo e immagini che rende la lettura più agevole. Il necessario riassunto in turco è posto in fine di ciascun capitolo e quello in inglese alla fine del volume, aprendo utilmente la lettura ai non-italofoni. Il sommario iniziale, molto dettagliato, permette una visione orientativa sullo sviluppo della ricerca.

Research paper thumbnail of Exornata Aedes : la Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna

Quando Antonino Di Vita dette lavvio allambizioso progetto di pubblicazione dei monumenti del For... more Quando Antonino Di Vita dette lavvio allambizioso progetto di pubblicazione dei monumenti del Foro Vecchio di Leptis Magna, fulcro della vita cittadina per secoli, con il proposito di saldare finalmente quel debito che gli archeologi italiani che avevano operato in Libia prima della guerra avevano lasciato insoluto, decise di porre la massima attenzione innanzitutto ai tre templi che si aprivano sul lato nord-occidentale della piazza. In questo studio coinvolse gli architetti suoi antichi allievi alla Scuola archeologica Italiana di Atene, che già avevano dato prova di estrema competenza e capacità nella lettura non solo di un monumento architettonico ma anche nellinterpretazione di quei dati provenienti da scavi, che, effettuati con metodi antichi e con indubbia celerità come era in uso in quei decenni lontani, così in Grecia come in Libia, risultavano insufficienti a comprendere la successione delle fasi edilizie dei vari monumenti e, talvolta, anche il loro inserimento in un organico piano di sviluppo urbanistico che aveva interessato le città. Fu così che la complessa edizione filologicamente ineccepibile di quei tre edifici sacri vide luce nel 2005, pochi anni dopo il suo affidamento a Giorgio Rocco e Monica Livadiotti per il tempio di Roma e Augusto, a Nicolò Masturzo per il tempio c.d. di Liber Pater e a Maria Ricciardi per il tempio di MilkAshtart 1. Solo negli anni seguenti il progetto di edizione dei monumenti del Foro e delle aree limitrofe proseguì, con le ricerche rivolte ad altri due straordinari monumenti, la Curia, cardine, per la sua stessa funzione, della vita di Leptis fin dalletà flavia, che fu affidata ancora una volta alla riconosciuta competenza di Giorgio Rocco e Monica Livadiotti, e della loro équipe del Politecnico di Bari, e il tempio della Magna Mater, affidato alle cure di Gilberto Montali dellUniversità di Macerata. In pochi anni, coadiuvati da una schiera di valenti collaboratori che avevano nel frattempo formato, seguendo le orme e gli interessi del loro Maestro, Antonino Di Vita, e creando presso il Politecnico di Bari lunica Scuola in Italia rivolta alla storia dellarchitettura antica, Monica Livadiotti e Giorgio Rocco hanno portato a termine un lavoro estremamente difficile, che aveva fino ad allora scoraggiato qualsiasi studioso. Chiunque conosca Leptis, ricorderà limmenso campo di rovine che attualmente costituisce la Curia, con frammenti sparsi dovunque allintorno, frammenti che solo un faticoso e serrato esame, supportato da una solida conoscenza dellarchitettura antica, dei materiali usati, delle tecniche murarie e delle specifiche tipologie architettoniche e dei modelli stilistici di riferimento, avrebbe potuto consentire di attribuire a precisi edifici. Il volume ripercorre nei paragrafi iniziali le vicende che hanno interessato il complesso monumentale, a partire dalle ricerche di Renato Bartoccini prima, dagli scavi di Giacomo Guidi negli anni 30 e di Umberto Ciotti negli anni 50, che avevano però lasciato di fatto irrisolti tutti i problemi che poneva un edificio di così difficile lettura, peraltro anche oggetto di parziali restauri, già negli anni 30 per ciò che riguardava la ricomposizione di taluni elementi architettonici e lanastilosi di numerosi blocchi, e poi negli anni 50 per molti elementi della fronte, non senza una serie di fraintendimenti ed errori. Gli scavi di Guidi, forse interrotti nella loro sistematicità - che prevedeva criteri certo ben diversi dagli odierni - dalla sua prematura morte, lasciavano dunque un enorme campo di rovine, non facilmente interpretabili. E gli scavi di Ciotti, di cui purtroppo non è stato possibile, malgrado lunghe ricerche, ritrovare, se non in minima parte, la documentazione originaria - anche se lacribia degli Autori ha permesso di rintracciare e posizionare almeno le aree dove i saggi erano stati effettuati - non avevano di fatto portato molte novità rispetto agli scavi degli anni 30. In effetti la difficoltà di leggere il monumento nella sua realtà architettonica aveva fatto sì che la Curia di Leptis - pur sorgendo in una città così importante e pur essendo così significativa sul piano politico e sociale nel nuovo ordinamento che interessò Leptis in età flavia, con la trasformazione dellantico emporio di origine fenicia in municipio di diritto latino - fosse di fatto poco trattata nel fondamentale volume dedicato nel 1991 a questa tipologia di edifici da J.-Ch. Balty, il quale, seguendo lopinione a suo tempo espressa da R. Bartoccini, riteneva ancora che la Curia leptitana fosse stata adattata in una fase tarda allinterno di un precedente edificio templare. Alla storia degli studi e delle ricerche, segue poi un inquadramento topografico del monumento, che mantiene il rapporto funzionale di contiguità con la piazza del Foro Vecchio, anche se non vi si affaccia, e che risulta legato alla c.d. basilica vetus dalla quale lo separa solo una strada. Lorientamento della Curia, che si discosta da quello del Foro, riflette -…

Research paper thumbnail of Building the Route Over Time

Cityscapes and Monuments of Western Asia Minor, 2017

Research paper thumbnail of Lo hestiatorion dell'Asklepieion di Kos*

Il contenuto risponde alle norme della legislazione italiana in materia di proprietà intellettual... more Il contenuto risponde alle norme della legislazione italiana in materia di proprietà intellettuale ed è di proprietà esclusiva dell'Editore ed è soggetta a copyright. Le opere che figurano nel sito possono essere consultate e riprodotte su supporto cartaceo o elettronico con la riserva che l'uso sia strettamente personale, sia scientifico che didattico, escludendo qualsiasi uso di tipo commerciale. La riproduzione e la citazione dovranno obbligatoriamente menzionare l'editore, il nome della rivista, l'autore e il riferimento al documento. Qualsiasi altro tipo di riproduzione è vietato, salvo accordi preliminari con l'Editore. Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l., via Ajaccio 41-43, 00198 Roma (Italia) http://www.edizioniquasar.it/ ISSN 2279-7297 Tutti i diritti riservati Come citare l'articolo: M. Livadiotti, Lo hestiatorion dell'Asklepieion di Kos, Thiasos, 2.2, 2013, pp. 39-58 Gli articoli pubblicati nella Rivista sono sottoposti a referee nel sist...

Research paper thumbnail of Gortys of Crete: the excavations in the nymphaeum block

Research paper thumbnail of La rete idrica della Kos di età romana: persistenze e modificazioni rispetto alla città ellenistica

Research paper thumbnail of Il santuario di Asclepio, Hygeia ed Homonoia nel demo di Isthmos a Coo

Research paper thumbnail of La Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna: risultati preliminari di un nuovo studio architettonico

Research paper thumbnail of La Curia del Foro Vecchio di Leptis Magna: un caso poco noto di anastilosi parziale

Research paper thumbnail of Il tempio di Athena Polias a Ialiso: un contributo alla conoscenza dell’architettura rodia

Research paper thumbnail of L'architettura del IV secolo

Research paper thumbnail of Le ricerche italiane della Kos protobizantina

Research paper thumbnail of New data on the gymnasion of paides in Kos

Research paper thumbnail of Aspetti architettonici cretesi di età tardo-ellenistica: il caso del Ginnasio al Pretorio di Gortina

Research paper thumbnail of Le aree pubbliche

Research paper thumbnail of I tre templi del lato nord-ovest del Foro Vecchio a Leptis Magna. Il Tempio di Roma e Augusto. Monografie di Archeologia Libica XII

... MONOGRAFIE DI ARCHEOLOGIA LIBICA - XII I TRE TEMPLI DEL LATO NORD-OVEST DEL FORO VECCHIO A LE... more ... MONOGRAFIE DI ARCHEOLOGIA LIBICA - XII I TRE TEMPLI DEL LATO NORD-OVEST DEL FORO VECCHIO A LEPTIS MAGNA a cura di ANTONINO Di VITA e MONICA LIVADIOTTI testi di ANTONINO Di VITA, MONICA LIVADIOTTI, NICOLO MASTURZO, MARIA RICCIARDI e ...

Research paper thumbnail of Archeologia protobizantina a Kos. La città e il complesso episcopale

Research paper thumbnail of Le ricerche italiane

Research paper thumbnail of Cultura artistica, paesaggio urbano e modelli identitari ad Agrigentum

Research paper thumbnail of The infrastructure of a Hellenistic town and its persistence in Imperial period: the case of Kos

Research paper thumbnail of Summer School "Kymata 2015", Agrigento

La Summer School “Kymata”, di cui questa è la prima edizione, è un percorso formativo interdiscip... more La Summer School “Kymata”, di cui questa è la prima edizione, è un percorso formativo interdisciplinare tra archeologia, storia dell’architettura, rilievo, progettazione e restauro, offerto dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e Ambientali del Politecnico di Bari - Dipartimento DICAR, in collaborazione con l’Università di Palermo e il Parco Archeologico di “Valle dei Templi di Agrigento”. Prevista per la settimana dal 6 all’11 luglio 2015, la Summer School è destinata a tutti coloro che vogliano approfondire le proprie conoscenze in tema di storia dell’architettura e restauro dei monumenti antichi; nel corso del workshop, a partire dal rilievo manuale e strumentale delle strutture e dei frammenti architettonici si arriverà alla resa tridimensionale, con l’uso dei più sofisticati software oggi disponibili, e infine al progetto di anastilosi e di sistemazione d’area. Oggetto della sperimentazione è il complesso monumentale porticato del cosiddetto “Iseion” di età ellenistico-romana. Oltre all’attività didattica e sul campo, a cura di docenti e collaboratori del Politecnico di Bari e dell’Università di Palermo, il corso comprende anche visite guidate ai principali monumenti dell’antica Akragas, a cura del personale scientifico dell’Ente Parco Archeologico della Valle dei Templi.

Per altre informazioni: www.specializzazionepoliba.it

Research paper thumbnail of Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Research paper thumbnail of Bari, Facoltà di Architettura: corso "classico"

Research paper thumbnail of Concorso di ammissione alla Scuola di Specializzazione di Bari AA. 2020-21

È indetto, per l’anno accademico 2020/2021, il concorso pubblico, per titoli ed esami, aperto a c... more È indetto, per l’anno accademico 2020/2021, il concorso pubblico, per titoli ed esami, aperto a cittadini italiani e comunitari, nonché cittadini extracomunitari per l’ammissione alla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, afferente al Dipartimento ICAR del Politecnico di Bari –A.A. 2020/2021. Il numero massimo degli specializzandi ammessi al primo anno del corso è pari a 20 di cui 2 riservati a candidati extracomunitari e non stabilmente soggiornanti in Italia. Si precisa che i cittadini extracomunitari che, a qualsiasi titolo, risiedano regolarmente nel territorio italiano sono equiparati ai cittadini comunitari ai fini dell’espletamento delle procedure concorsuali. I corsi della Scuola di Specializzazione si terranno a Taranto presso il convento di S. Domenico, sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Eventuali convegni e conferenze collegate alle attività della Scuola di Specializzazione potranno svolgersi presso il Convento di S. Antonio anch’esso sede della Soprintendenza. Il Corso avrà inizio nel mese di gennaio 2021. La durata del corso è di 2 anni accademici e prevede l’acquisizione complessiva di 120 CFU.
Anche per l'anno accademico 2020-21 la Regione Puglia ha finanziato 10 borse di studio per i primi classificati al concorso di ammissione. Le borse coprono le spese di iscrizione e quelle di alloggio a Taranto durante i periodi di didattica..

Il Bando è pubblicato in data 09/10/2020 sull’Albo Pretorio del Politecnico di Bari, con la documentazione necessaria e le modalità di iscrizione al test di ammissione:

https://www.poliba.it/it/amministrazione-e-servizi/albo/bando-scuola-di-specializzazione

Research paper thumbnail of CONVEGNO INTERNAZIONALE “THEATROEIDEIS. L’IMMAGINE DELLA CITTÀ, LA CITTÀ DELLE IMMAGINI”

Bari, Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura (DICAR), via Orabona 4: ... more Bari, Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura (DICAR), via Orabona 4: 15-16-17- giugno
Bari, Auditorium Diocesano La Vallisa, Piazza del Ferrarese, 4: 18-19 giugno

La città ellenistica sviluppa una nuova forma marcatamente scenografica dell’impianto urbano, che fa dell’impatto visuale il suo punto qualificante; questo si esplica attraverso modi nuovi dell’architettura, più attenta al complesso monumentale che non al singolo edificio, in funzione di una rinnovata visibilità sociale e politica. Attraverso prospettive, vedute privilegiate, quinte e fondali, la città allestisce un’architettura che si fa scenografia della vita urbana. La progettazione architettonica e urbana diventano così sempre più il luogo del confronto politico, sociale e culturale, filtrato attraverso le esigenze della propaganda del potere e dell’affermazione sociale. Alla fine dell’antichità il Mediterraneo e l’Europa vivono una cultura urbana complessa, accolta ed elaborata dai periodi successivi. Forme e modi di comportamento urbano continuano a confrontarsi con architetture e città scenografiche in un dialogo sempre più stratificato nel tempo e nello spazio che arriva fino alle esperienze delle città contemporanee. Il convegno vuole dunque indagare il senso dell’architettura e della pianificazione scenografica nella città occidentale dall’ellenismo alla modernità sia in relazione alle scelte architettoniche e progettuali, sia alle funzioni e ai significati sociali e culturali che di volta in volta assume.
Organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del paesaggio e dal Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura del Politecnico di Bari in collaborazione con il Centro Studi per la Storia dell'Architettura (CSSAR), il convegno prevede diversi temi di ricerca che riguardano tanto la città antica, di matrice greco-romana, quanto la città medievale, moderna e contemporanea.

The Hellenistic city develops a new clear theatrical character, and the visual impact becomes the key point. This is carried out through new ways of architecture design and building practice, which pay more attention to the monumental complex than to the single building, in an attempt to reach a renewed social and political visibility. The city adopts an architecture that becomes the stage of urban life through perspectives, designed landscapes, and backgrounds. Architectural and urban design
is now a basis for political, social, and cultural debate, filtered through the needs of propaganda of power and social achievement. At the end of the Antiquity, Europe and the Mediterranean area are experiencing a complex urban culture, received and developed by the following periods. Architecture and scenographic cities still deal with urban behaviors in a debate which is increasingly stratified in space and time.
This process gives way to the contemporary city experiences.
Organized by the Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio and by the Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura of the Polytecnic University of Bari in cooperation with the Centro Studi per la Storia dell'Architettura (CSSAR),the conference aims to investigate the meaning of architecture and urban design in the Western cities from Hellenism to Post modernity, as far as architectural and design choices are concerned, as well as all the functions, social and cultural meanings that the city can assume.

Research paper thumbnail of Call for paper: Theatroeides. Images of city/City of images

Organized by the Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio of... more Organized by the Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio of the Polytechnic University of Bari, in collaboration with the Department DICAR and with CSSAR – Centro di Studi per la Storia dell'Architettura (Rome).
Date of the Congress: 16-19 June 2015
Abstracts are to be sent by January 30th 2016, at the latest.
Texts (maximum 1000 characters) must be sent to theatroeideis@thiasos.eu
For further information, see the call for paper.
For an Italian version see on Thiasos (www.thiasos.eu)

Research paper thumbnail of 500 studiosi - 500 scholars

500 studiosi per la salvaguardia del patrimonio archeologico della Libia e dell'Africa Settentrio... more 500 studiosi per la salvaguardia del patrimonio archeologico
della Libia e dell'Africa Settentrionale
500 scholars for the safeguard of Libyan and North African
cultural heritage

Research paper thumbnail of Ancora sull'Abilitazione scientifica nazionale - Settore 08/E2: Restauro e Storia dell'Architettura

"A seguito dei risultati della procedura di valutazione per l'Abilitazione Scientifica Nazionale,... more "A seguito dei risultati della procedura di valutazione per l'Abilitazione Scientifica Nazionale, più di 70 studiosi italiani (ICAR 18 e ICAR 19) hanno scritto la lettera al Ministro Giannini qui allegata. Si tratta di ricercatori e associati i quali, nonostante anni di insegnamento nelle nostre Università e una produzione scientifica di tutto rispetto, si sono visti negare l'Abilitazione, spesso sulla base di giudizi definibili nei migliori dei casi come "sintetici".
La lettera è stata ieri pubblicata su Roars, la cui Redazione vorrei ringraziare pubblicamente per il prezioso lavoro di informazione che sta svolgendo in questo difficile periodo per il mondo universitario italiano."

Research paper thumbnail of Abilitazione scientifica nazionale - Settore 08/E2: Restauro e Storia dell'Architettura

Sono stati pubblicati i risultati dell’Abilitazione Scientifica Nazionale per il settore 08/E2 (R... more Sono stati pubblicati i risultati dell’Abilitazione Scientifica Nazionale per il settore 08/E2 (Restauro e Storia dell’Architettura). I risultati sono stati i seguenti: per la II fascia, su 394 candidati, ne sono stati abilitati 97, con una percentuale del 24,6%. Per la I fascia, su 134 candidati, ne sono stati abilitati 44, con una percentuale del 32.8%. I valori sono tra i più bassi, nonostante l’alto numero di candidati seri e competenti, ponendo anche una questione di disparità di comportamento tra le diverse commissioni giudicatrici non solo dell’area 08, ma dell’intera procedura di abilitazione.
Nell’esito di questi concorsi c’è però, almeno nel nostro caso, la traccia di vere e proprie politiche culturali, che sembrano essere state perseguite con lucida determinazione. Per quanto riguarda il settore concorsuale 08/E2 Restauro e Storia dell’Architettura, non sono stati infatti abilitati, pur avendo superato largamente tutti gli indicatori numerici relativi alla produzione bibliografica, tutti gli studiosi di storia dell’architettura antica, per altro accomunati dal fatto di essere tutti provenienti dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene, la più prestigiosa Istituzione italiana all’estero dedicata agli studi sull’antico (e anche quella falcidiata negli ultimi anni da continui tagli di bilancio). Era il caso, in un paese come il nostro, depositario di un patrimonio culturale che ha pochi confronti nel mondo, di depotenziare un insegnamento che porta alla formazione di architetti in grado di operare a vario titolo sui monumenti antichi?
Su questo tema abbiamo scritto una lettera aperta al Ministro Giannini e, per conoscenza, al Presidente dell'Anvur, inserita qui in allegato.

Research paper thumbnail of News about the antiquities of Kos

Ho ricevuto da Toula Marketou l'articolo allegato, inviato ieri al giornale locale "Bema tes Ko" ... more Ho ricevuto da Toula Marketou l'articolo allegato, inviato ieri al giornale locale "Bema tes Ko" e riguardante la tutela delle antichità di Kos e, in particolare, la zona archeologica di Serraglio. Questa è di grande interesse per le fasi micenee e geometriche dell'antico insediamento ma, nonostante la sua importanza, è ora minacciata da interventi moderni. L'articolo è dedicato alla memoria di Luigi Morricone, che negli anni Trenta portò alla luce questa testimonianza del passato più antico di Kos.

I received from Toula Marketou the attached article, sent yesterday to the local newspaper "Bema tes Ko", regarding the protection of the antiquities of Kos and, in particular, the archaeological zone of Seraglio. The area is of great interest for the Mycenaean and Geometric phases of the ancient settlement but, despite its importance, it is now menaced by modern interventions. The article is dedicated to the memory of Luigi Morricone who in the thirties brought to light these historic evidences of Kos.

"Bema tes Ko"

Research paper thumbnail of Breaking the heart of Thessaloniki through time? Save city’s byzantine center, the city’s memory and identity

Recent rescue excavations conducting by the Greek Archaeological Service at the historical center... more Recent rescue excavations conducting by the Greek Archaeological Service at the historical center of Thessaloniki, Greece, due to the construction of Metro, revealed significant evidence of the city’s urban life at 6th – 9th century: the monumental Gate placed at the crossroad of the marble paved avenue (ca. 76 m in length), framed by public buildings, with the road leading to the harbor. These extraordinary finds constitute a unique evidence of the social, commercial, and everyday life in early byzantine Thessaloniki. The decision by the State of removing this rare piece of world heritage at an ex-army camp undermines the essence of the unmovable archaeological monument according to the Greek and International Law. Consider what will be the Eiffel Tower or the Big Ben removed from their original place? Please sign up and vote in order to save this irreplaceable monument. There are technical solutions to preserve and place it straight to heart of Thessaloniki’s modern life.