Anna Cicalese | University of Salerno (original) (raw)
Books by Anna Cicalese
È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qu... more È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941
La narrazione al plurale, 2003
49 narrare il potere e la follia: una lettura di "qualcuno volò sul nido del cuculo" anna cicales... more 49 narrare il potere e la follia: una lettura di "qualcuno volò sul nido del cuculo" anna cicalese iNTrOduziONE narrare vuol dire creare storie, ovvero rendere noto, far conoscere. l'esi-genza del racconto, secondo alcuni psicologi dell'età evolutiva, appartie-ne all'essere umano già a due anni e mezzo, età in cui il bambino inizia ad esprimere il proprio "pensiero narrativo" per comunicare l'esperienza ed appropriarsi della "realtà del possibile". appare evidente, dunque, che la capacità di produrre racconti sia un movimento interiore fondamenta-le nell'individuo, essendo modalità universale che mette in relazione il sé con l'esterno, con l'ambiente e la cultura in cui vive, sia tramite storie vere che finzionali. In ambedue i casi, le storie-soprattutto quando verosimili-raccontano perciò gli assetti sociali, attraverso la messa in scena dei tratti distintivi che ne identificano la costituzione attraverso segni specifici. La produzione testuale diventa allora particolarmente ri-levante per comprendere il mondo in cui viviamo perché grazie ai segni narrati siamo in grado di ricostruire azioni, discorsi e rituali che rivelano e regolano i comportamenti sociali ammessi e rigettati. leggere o meglio "infraleggere" un testo narrativo è un'operazione tanto semplice quanto complessa perché può coinvolgere livelli multi-pli di scomposizione e numerosi tragitti di senso derivanti dagli scopi dell'analisi 1. quella che qui proponiamo utilizza discipline diverse che possono rivelare percorsi interpretativi conniventi in una data fabula: semiotica della cultura, semiotica delle passioni, sociologia e filosofia ci serviranno perciò da base di partenza per spiegare il microcosmo sociale narrato nella pellicola. Uscito nel 1975 per la regia di M. Forman il film, tratto dall'opera del 1962 di K. Kesey (che scrive il romanzo in seguito alla sua esperienza da volontario all'interno del «veterans administra-Se aveste rispettato il regolamento fin dall'inizio, non avreste perso niente (citazione dal film)
Papers by Anna Cicalese
Il volume percorre i principi di base della semiotica generale e della semiotica del testo. A par... more Il volume percorre i principi di base della semiotica generale e della semiotica del testo. A partire dalle teorie dei padri fondatori, l’europeo F. de Saussure e l’americano C.S.Peirce, vengono sviluppate in parallelo le due correnti da questi iniziate ovvero quella di matrice strutturalista, che ha difeso l’idea di segno fisso, di codice e di sistema, e quella di matrice cognitivista che, viceversa, ha considerato il segno aperto ed instabile, perché sottoposto al lavoro interpretativo da parte di un soggetto attivo. Dunque, se da una parte la semiologia saussuriana si è profilata come una scienza alla ricerca di modelli formali generali, dall’altra la semiotica peirciana è apparsa come una teoria dei processi di significazione rivolti alla scoperta del senso. Gli stessi studi sulla comunicazione e sulla testualità hanno seguito questa svolta, adottando dapprima rigidi metodi descrittivi, poi deviando verso un più imponderabile impianto pragmatico. Numerosi esempi tratti da diversi ambiti e media (social network, televisione, cinema, pubblicità, musica, letteratura, fumetto ecc.) mostrano che la semiotica può abbracciare l’intero universo significante e, pertanto, va pensata non come una disciplina a se stante bensì come una lente che filtra e mette a fuoco fenomeni di vario ordine: essa offrirebbe, in tal senso, modalità di osservazione grazie alle quali aiutare le scienze umane ad acquistare nuove prospettive nell’analisi dei fatti sociali. Pensato per la didattica dei corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione, il volume è organizzato in dieci lezioni corredate da schede di approfondimento e da domande di verifica
In questo articolo discuteremo la nozione di "carrier verbs" (secondo la definizione del linguist... more In questo articolo discuteremo la nozione di "carrier verbs" (secondo la definizione del linguista americano Zellig Harris) o di "light verbs" (come denominato all'inizio del XX secolo da Otto Jespersen). La nostra cornice teorica è rappresentata dal lessico-grammatica di Maurice Gross, una teoria iniziata negli anni settanta a partire dalla sintassi del francese sulle basi matematiche già individuate per la lingua inglese da Zellig Harris. In particola-re, discuteremo di come alcuni verbi locativi dell'italiano possano essere usati come verbi supporto (secondo la definizione data da Gross dei "light verbs" harrisiani) e assumano il ruolo sintattico una volta attribuito dai grammatici greci e latini alla copula esse. Parole chiave: verbo supporto; trasformazione; operatore; argomento; relazione parafrastica. Abstract. Locative verbs in Italian as a variety of support verbs In this article we aim at discussing the notion of carrier verbs (according to the definition provided by the American linguist Zellig Harris) or of light verbs (as defined at the beginning of the twentieth century by Otto Jespersen). Our theoretical framework is represented by Maurice Gross' lexicon-grammar, a theory developed during the seventies on the French syntax and directly inspired by Zellig Harris' mathematical grammar of English. Particularly, we are going to discuss of how some Italian locative verbs can be used as support verbs (according to the definition which Maurice Gross has given of the harrisian light verbs) and can play the syntactic role traditionally given to the copula esse by the Greek and Latin grammarians.
È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qu... more È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941
La narrazione al plurale, 2003
49 narrare il potere e la follia: una lettura di "qualcuno volò sul nido del cuculo" anna cicales... more 49 narrare il potere e la follia: una lettura di "qualcuno volò sul nido del cuculo" anna cicalese iNTrOduziONE narrare vuol dire creare storie, ovvero rendere noto, far conoscere. l'esi-genza del racconto, secondo alcuni psicologi dell'età evolutiva, appartie-ne all'essere umano già a due anni e mezzo, età in cui il bambino inizia ad esprimere il proprio "pensiero narrativo" per comunicare l'esperienza ed appropriarsi della "realtà del possibile". appare evidente, dunque, che la capacità di produrre racconti sia un movimento interiore fondamenta-le nell'individuo, essendo modalità universale che mette in relazione il sé con l'esterno, con l'ambiente e la cultura in cui vive, sia tramite storie vere che finzionali. In ambedue i casi, le storie-soprattutto quando verosimili-raccontano perciò gli assetti sociali, attraverso la messa in scena dei tratti distintivi che ne identificano la costituzione attraverso segni specifici. La produzione testuale diventa allora particolarmente ri-levante per comprendere il mondo in cui viviamo perché grazie ai segni narrati siamo in grado di ricostruire azioni, discorsi e rituali che rivelano e regolano i comportamenti sociali ammessi e rigettati. leggere o meglio "infraleggere" un testo narrativo è un'operazione tanto semplice quanto complessa perché può coinvolgere livelli multi-pli di scomposizione e numerosi tragitti di senso derivanti dagli scopi dell'analisi 1. quella che qui proponiamo utilizza discipline diverse che possono rivelare percorsi interpretativi conniventi in una data fabula: semiotica della cultura, semiotica delle passioni, sociologia e filosofia ci serviranno perciò da base di partenza per spiegare il microcosmo sociale narrato nella pellicola. Uscito nel 1975 per la regia di M. Forman il film, tratto dall'opera del 1962 di K. Kesey (che scrive il romanzo in seguito alla sua esperienza da volontario all'interno del «veterans administra-Se aveste rispettato il regolamento fin dall'inizio, non avreste perso niente (citazione dal film)
Il volume percorre i principi di base della semiotica generale e della semiotica del testo. A par... more Il volume percorre i principi di base della semiotica generale e della semiotica del testo. A partire dalle teorie dei padri fondatori, l’europeo F. de Saussure e l’americano C.S.Peirce, vengono sviluppate in parallelo le due correnti da questi iniziate ovvero quella di matrice strutturalista, che ha difeso l’idea di segno fisso, di codice e di sistema, e quella di matrice cognitivista che, viceversa, ha considerato il segno aperto ed instabile, perché sottoposto al lavoro interpretativo da parte di un soggetto attivo. Dunque, se da una parte la semiologia saussuriana si è profilata come una scienza alla ricerca di modelli formali generali, dall’altra la semiotica peirciana è apparsa come una teoria dei processi di significazione rivolti alla scoperta del senso. Gli stessi studi sulla comunicazione e sulla testualità hanno seguito questa svolta, adottando dapprima rigidi metodi descrittivi, poi deviando verso un più imponderabile impianto pragmatico. Numerosi esempi tratti da diversi ambiti e media (social network, televisione, cinema, pubblicità, musica, letteratura, fumetto ecc.) mostrano che la semiotica può abbracciare l’intero universo significante e, pertanto, va pensata non come una disciplina a se stante bensì come una lente che filtra e mette a fuoco fenomeni di vario ordine: essa offrirebbe, in tal senso, modalità di osservazione grazie alle quali aiutare le scienze umane ad acquistare nuove prospettive nell’analisi dei fatti sociali. Pensato per la didattica dei corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione, il volume è organizzato in dieci lezioni corredate da schede di approfondimento e da domande di verifica
In questo articolo discuteremo la nozione di "carrier verbs" (secondo la definizione del linguist... more In questo articolo discuteremo la nozione di "carrier verbs" (secondo la definizione del linguista americano Zellig Harris) o di "light verbs" (come denominato all'inizio del XX secolo da Otto Jespersen). La nostra cornice teorica è rappresentata dal lessico-grammatica di Maurice Gross, una teoria iniziata negli anni settanta a partire dalla sintassi del francese sulle basi matematiche già individuate per la lingua inglese da Zellig Harris. In particola-re, discuteremo di come alcuni verbi locativi dell'italiano possano essere usati come verbi supporto (secondo la definizione data da Gross dei "light verbs" harrisiani) e assumano il ruolo sintattico una volta attribuito dai grammatici greci e latini alla copula esse. Parole chiave: verbo supporto; trasformazione; operatore; argomento; relazione parafrastica. Abstract. Locative verbs in Italian as a variety of support verbs In this article we aim at discussing the notion of carrier verbs (according to the definition provided by the American linguist Zellig Harris) or of light verbs (as defined at the beginning of the twentieth century by Otto Jespersen). Our theoretical framework is represented by Maurice Gross' lexicon-grammar, a theory developed during the seventies on the French syntax and directly inspired by Zellig Harris' mathematical grammar of English. Particularly, we are going to discuss of how some Italian locative verbs can be used as support verbs (according to the definition which Maurice Gross has given of the harrisian light verbs) and can play the syntactic role traditionally given to the copula esse by the Greek and Latin grammarians.
RILA, 2017
È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qu... more È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941