Gabriele Gambaro | University of Salerno (original) (raw)

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Papers by Gabriele Gambaro

Research paper thumbnail of Intermedialità: la percezione in azione nello spazio dei media

Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e ... more Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e spesso distanti campi di ricerca, producono notevoli risultati quando messi in relazione reciproca: ciò che rende feconda questa relazione è la sua dimensione esperienziale. Interrogarsi su spazio e azione allora vuol dire interrogarsi sulla natura di questa esperienza in cui gli elementi in gioco si co-determinano. Alcuni recenti lavori pongono in felice tensione la filosofia estetica e la filosofia politica, affermando che i media oggi sono utilizzati per la produzione di immagini che offrono un'interpretazione satura del mondo delle cose, di fatto addomesticando il senso e an-estetizzando la stessa percezione. L'analisi di questi processi ha permesso di identificare la rete dei media come una dispositivo tecnico globale o, come è stata argutamente definita, una " bioestetica " annoverabile tra gli strumenti di controllo del biopotere. La mia proposta di analisi vuole soffermarsi su alcuni oggetti, propriamente artistici, scelti per il comune interesse esibito verso l'investigazione delle modalità delle percezione e il suo legame con la facoltà dell'immaginazione: mi riferisco da una parte all'esperienza dell'Expanded Cinema, dall'altra all'attività dell'artista dello " Space and Light movement " James Turrell. L'esperienza di queste opere d'arte esemplifica il modo in cui si possa restituire all'aisthesis il ruolo fondamentale di aprirsi e quindi aprire al senso del mondo, da intendersi come ambiente vissuto attraverso oggetti tecnici. Fondamentale sarà il concetto di " intermedialità " , attraverso il quale si può comprendere come percezione ed immaginazione, considerate tecniche che si nutrono di immagini preesistenti, riescano ad esercitare il loro carattere riflessivo e creativo quando possono rivolgersi alla relazione che l'immagine intrattiene con ciò che è fuori da sé. Se la bioestetica ha lo scopo di svuotare di senso il sensibile riducendolo a pura sensazione o a sensazionalismo, attraverso la pratica di processi intermediali si può invece recuperare la dimensione estetica dell'esperienza che ci permette di considerare i media come un vero e proprio habitat, le cui forme di vita – propriamente tecniche – interagiscono nella e per la produzione di un mondo aperto al senso.

Research paper thumbnail of Ecological Aesthetics

An updated outline of current studies, critical positions and salient issues in contemporary aest... more An updated outline of current studies, critical positions and salient issues in contemporary aesthetics about the concept of "Ecological Aesthetics

Research paper thumbnail of Matter of Immaterials. Una prospettiva ecologica per l’estetica degli ambienti mediali

I analyze James Turrell’s artwork Sight Unseen to investigate the dematerialization of the art ob... more I analyze James Turrell’s artwork Sight Unseen to investigate the dematerialization of the art object. Exploring the installation, spectators can perceive the ephemeral qualities of artificial lights as matter. As consequence of the immaterial aesthetic relations emerging from this atmospheric situation, audience experiences the spatial reorganization of the artistic environment. I assume an ecological aesthetic perspective to understand the crucial role of technologies to pursue both the materialization of light and the degradation of the art object intended by Turrell: the aesthetic experience. In conclusion, my analysis on the artistic dispositif endeavors broader considerations about the conditions affecting the daily experience related to the technical habitat in which we are immersed

Research paper thumbnail of Elena Tavani, Estetica dell’istallazione (l’atlante) – in dialogo con Bianco&Valente

Protocollo del Seminario "Estetica dell’istallazione (l’atlante)" presentato dalla prof... more Protocollo del Seminario "Estetica dell’istallazione (l’atlante)" presentato dalla prof.ssa Elena Tavani in dialogo con gli artisti visivi Bianco&Valente. SIE Summer School 2019 "L'Estetica e le arti: traiettorie e percorsi", organizzato da Società Italiana di Estetica e Università L’Orientale di Napoli, presso la Scuola per l’Alta Formazione ‘Conservatorio delle Orfane’, Isola di Procida (Na), 17-19 giugno 2019

Research paper thumbnail of Delirious Storytelling. L’esperienza museale del visitatore attraverso le narrazioni visive di Instagram

The use of mobile devices as means and media for communication on social network is rapidly chang... more The use of mobile devices as means and media for communication on social network is rapidly changing the relationship between art institutions and audience. Through new conversational and sharing practices (Gunthert 2015), visitors have been redefining the subjective and intersubjective value of experiences connected to artworks and exhibition spaces. My proposal investigates audience-bricoleur’s (Casetti 2015) museum experiences starting from the analysis of images on the visual social network Instagram. Posts are collected and analysed through a Digital Humanities approach that combines methodologies both from Visual Culture Studies and Social Research. The combined interpretation of visual and textual content suggests new institutional and spectatorial storytelling practices that underpin the renewed theoretical interest about post-photography issues (Fontcuberta 2017). Following the visual tracks whereby visitors-users relate themselves on (and to) the fragmented discourse about...

Research paper thumbnail of La spazialità del colore nell’opera di James Turrell. Una prospettiva ecologica sul carattere cromatico della luce

James Turrell's installation Sight Unseen can provide useful elements concerning the philosophica... more James Turrell's installation Sight Unseen can provide useful elements concerning the philosophical discourse on colors. The artwork shows how the physical nature of the light allows the environmental diffusion of colors. Meant as character of light itself, the color organizes and disposes the perception of the space explored by spectators. I assume an ecological aesthetic perspective to understand the perceptual phenomena that affect the senses of the spectators' living body and broaden the current physicalist and representationalist models emerged within theories of color.

Research paper thumbnail of Intermedialità: la percezione in azione nello spazio dei media

Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e ... more Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e spesso distanti campi di ricerca, producono notevoli risultati quando messi in relazione reciproca: ciò che rende feconda questa relazione è la sua dimensione esperienziale. Interrogarsi su spazio e azione allora vuol dire interrogarsi sulla natura di questa esperienza in cui gli elementi in gioco si co-determinano. Alcuni recenti lavori pongono in felice tensione la filosofia estetica e la filosofia politica, affermando che i media oggi sono utilizzati per la produzione di immagini che offrono un'interpretazione satura del mondo delle cose, di fatto addomesticando il senso e an-estetizzando la stessa percezione. L'analisi di questi processi ha permesso di identificare la rete dei media come una dispositivo tecnico globale o, come è stata argutamente definita, una " bioestetica " annoverabile tra gli strumenti di controllo del biopotere. La mia proposta di analisi vuole soffermarsi su alcuni oggetti, propriamente artistici, scelti per il comune interesse esibito verso l'investigazione delle modalità delle percezione e il suo legame con la facoltà dell'immaginazione: mi riferisco da una parte all'esperienza dell'Expanded Cinema, dall'altra all'attività dell'artista dello " Space and Light movement " James Turrell. L'esperienza di queste opere d'arte esemplifica il modo in cui si possa restituire all'aisthesis il ruolo fondamentale di aprirsi e quindi aprire al senso del mondo, da intendersi come ambiente vissuto attraverso oggetti tecnici. Fondamentale sarà il concetto di " intermedialità " , attraverso il quale si può comprendere come percezione ed immaginazione, considerate tecniche che si nutrono di immagini preesistenti, riescano ad esercitare il loro carattere riflessivo e creativo quando possono rivolgersi alla relazione che l'immagine intrattiene con ciò che è fuori da sé. Se la bioestetica ha lo scopo di svuotare di senso il sensibile riducendolo a pura sensazione o a sensazionalismo, attraverso la pratica di processi intermediali si può invece recuperare la dimensione estetica dell'esperienza che ci permette di considerare i media come un vero e proprio habitat, le cui forme di vita – propriamente tecniche – interagiscono nella e per la produzione di un mondo aperto al senso.

Research paper thumbnail of Intermedialità: la percezione in azione nello spazio dei media

Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e ... more Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e spesso distanti campi di ricerca, producono notevoli risultati quando messi in relazione reciproca: ciò che rende feconda questa relazione è la sua dimensione esperienziale. Interrogarsi su spazio e azione allora vuol dire interrogarsi sulla natura di questa esperienza in cui gli elementi in gioco si co-determinano. Alcuni recenti lavori pongono in felice tensione la filosofia estetica e la filosofia politica, affermando che i media oggi sono utilizzati per la produzione di immagini che offrono un'interpretazione satura del mondo delle cose, di fatto addomesticando il senso e an-estetizzando la stessa percezione. L'analisi di questi processi ha permesso di identificare la rete dei media come una dispositivo tecnico globale o, come è stata argutamente definita, una " bioestetica " annoverabile tra gli strumenti di controllo del biopotere. La mia proposta di analisi vuole soffermarsi su alcuni oggetti, propriamente artistici, scelti per il comune interesse esibito verso l'investigazione delle modalità delle percezione e il suo legame con la facoltà dell'immaginazione: mi riferisco da una parte all'esperienza dell'Expanded Cinema, dall'altra all'attività dell'artista dello " Space and Light movement " James Turrell. L'esperienza di queste opere d'arte esemplifica il modo in cui si possa restituire all'aisthesis il ruolo fondamentale di aprirsi e quindi aprire al senso del mondo, da intendersi come ambiente vissuto attraverso oggetti tecnici. Fondamentale sarà il concetto di " intermedialità " , attraverso il quale si può comprendere come percezione ed immaginazione, considerate tecniche che si nutrono di immagini preesistenti, riescano ad esercitare il loro carattere riflessivo e creativo quando possono rivolgersi alla relazione che l'immagine intrattiene con ciò che è fuori da sé. Se la bioestetica ha lo scopo di svuotare di senso il sensibile riducendolo a pura sensazione o a sensazionalismo, attraverso la pratica di processi intermediali si può invece recuperare la dimensione estetica dell'esperienza che ci permette di considerare i media come un vero e proprio habitat, le cui forme di vita – propriamente tecniche – interagiscono nella e per la produzione di un mondo aperto al senso.

Research paper thumbnail of Ecological Aesthetics

An updated outline of current studies, critical positions and salient issues in contemporary aest... more An updated outline of current studies, critical positions and salient issues in contemporary aesthetics about the concept of "Ecological Aesthetics

Research paper thumbnail of Matter of Immaterials. Una prospettiva ecologica per l’estetica degli ambienti mediali

I analyze James Turrell’s artwork Sight Unseen to investigate the dematerialization of the art ob... more I analyze James Turrell’s artwork Sight Unseen to investigate the dematerialization of the art object. Exploring the installation, spectators can perceive the ephemeral qualities of artificial lights as matter. As consequence of the immaterial aesthetic relations emerging from this atmospheric situation, audience experiences the spatial reorganization of the artistic environment. I assume an ecological aesthetic perspective to understand the crucial role of technologies to pursue both the materialization of light and the degradation of the art object intended by Turrell: the aesthetic experience. In conclusion, my analysis on the artistic dispositif endeavors broader considerations about the conditions affecting the daily experience related to the technical habitat in which we are immersed

Research paper thumbnail of Elena Tavani, Estetica dell’istallazione (l’atlante) – in dialogo con Bianco&Valente

Protocollo del Seminario "Estetica dell’istallazione (l’atlante)" presentato dalla prof... more Protocollo del Seminario "Estetica dell’istallazione (l’atlante)" presentato dalla prof.ssa Elena Tavani in dialogo con gli artisti visivi Bianco&Valente. SIE Summer School 2019 "L'Estetica e le arti: traiettorie e percorsi", organizzato da Società Italiana di Estetica e Università L’Orientale di Napoli, presso la Scuola per l’Alta Formazione ‘Conservatorio delle Orfane’, Isola di Procida (Na), 17-19 giugno 2019

Research paper thumbnail of Delirious Storytelling. L’esperienza museale del visitatore attraverso le narrazioni visive di Instagram

The use of mobile devices as means and media for communication on social network is rapidly chang... more The use of mobile devices as means and media for communication on social network is rapidly changing the relationship between art institutions and audience. Through new conversational and sharing practices (Gunthert 2015), visitors have been redefining the subjective and intersubjective value of experiences connected to artworks and exhibition spaces. My proposal investigates audience-bricoleur’s (Casetti 2015) museum experiences starting from the analysis of images on the visual social network Instagram. Posts are collected and analysed through a Digital Humanities approach that combines methodologies both from Visual Culture Studies and Social Research. The combined interpretation of visual and textual content suggests new institutional and spectatorial storytelling practices that underpin the renewed theoretical interest about post-photography issues (Fontcuberta 2017). Following the visual tracks whereby visitors-users relate themselves on (and to) the fragmented discourse about...

Research paper thumbnail of La spazialità del colore nell’opera di James Turrell. Una prospettiva ecologica sul carattere cromatico della luce

James Turrell's installation Sight Unseen can provide useful elements concerning the philosophica... more James Turrell's installation Sight Unseen can provide useful elements concerning the philosophical discourse on colors. The artwork shows how the physical nature of the light allows the environmental diffusion of colors. Meant as character of light itself, the color organizes and disposes the perception of the space explored by spectators. I assume an ecological aesthetic perspective to understand the perceptual phenomena that affect the senses of the spectators' living body and broaden the current physicalist and representationalist models emerged within theories of color.

Research paper thumbnail of Intermedialità: la percezione in azione nello spazio dei media

Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e ... more Spazio e azione sono due concetti che, alla luce delle riflessioni che hanno investito diversi e spesso distanti campi di ricerca, producono notevoli risultati quando messi in relazione reciproca: ciò che rende feconda questa relazione è la sua dimensione esperienziale. Interrogarsi su spazio e azione allora vuol dire interrogarsi sulla natura di questa esperienza in cui gli elementi in gioco si co-determinano. Alcuni recenti lavori pongono in felice tensione la filosofia estetica e la filosofia politica, affermando che i media oggi sono utilizzati per la produzione di immagini che offrono un'interpretazione satura del mondo delle cose, di fatto addomesticando il senso e an-estetizzando la stessa percezione. L'analisi di questi processi ha permesso di identificare la rete dei media come una dispositivo tecnico globale o, come è stata argutamente definita, una " bioestetica " annoverabile tra gli strumenti di controllo del biopotere. La mia proposta di analisi vuole soffermarsi su alcuni oggetti, propriamente artistici, scelti per il comune interesse esibito verso l'investigazione delle modalità delle percezione e il suo legame con la facoltà dell'immaginazione: mi riferisco da una parte all'esperienza dell'Expanded Cinema, dall'altra all'attività dell'artista dello " Space and Light movement " James Turrell. L'esperienza di queste opere d'arte esemplifica il modo in cui si possa restituire all'aisthesis il ruolo fondamentale di aprirsi e quindi aprire al senso del mondo, da intendersi come ambiente vissuto attraverso oggetti tecnici. Fondamentale sarà il concetto di " intermedialità " , attraverso il quale si può comprendere come percezione ed immaginazione, considerate tecniche che si nutrono di immagini preesistenti, riescano ad esercitare il loro carattere riflessivo e creativo quando possono rivolgersi alla relazione che l'immagine intrattiene con ciò che è fuori da sé. Se la bioestetica ha lo scopo di svuotare di senso il sensibile riducendolo a pura sensazione o a sensazionalismo, attraverso la pratica di processi intermediali si può invece recuperare la dimensione estetica dell'esperienza che ci permette di considerare i media come un vero e proprio habitat, le cui forme di vita – propriamente tecniche – interagiscono nella e per la produzione di un mondo aperto al senso.