Normativa Ue: comincia l'era del caricabatterie universale, con lo standard Usb-C (original) (raw)
I principali dispositivi, venduti nei Paesi del blocco, dovranno avere una porta di ricarica standard usb di tipo C
Addio gomitoli di caricabatterie. D'ora in poi in Ue 250 milioni di euro risparmiati ogni anno e l'ambiente ringrazia: con loro diminuiranno le 11mila tonnellate di rifiuti elettronici. Sarà l'effetto dell'entrata in vigore della nuova normativa europea sul caricatore elettronico unico. Dunque i principali dispositivi, venduti nei Paesi del blocco, dovranno avere una porta di ricarica standard usb di tipo C, già ampiamente diffusa tra i principali produttori di tecnologia. La novità riguarda anche oggetti come mouse, tastiere, cuffie e console, oltre a smartphone, tablet, altoparlanti. Insomma i device elettronici, e dal 28 aprile 2026, anche i computer portatili.
La norma si applica ai nuovi dispositivi, e non a quelli già in commercio, e permette di semplificare la vita dei consumatori, con un caricabatterie universale. Per capire le dimensioni del fenomeno, rileva l'associazione dei consumatori Aduc, nel 2020 in Ue sono stati venduti 420 milioni di cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. Per questi ognuno possiede in media tre caricabatterie, di cui ne utilizza regolarmente solo due. Secondo la Commissione europea il 38% dei cittadini sostiene di avere difficoltà a caricare il proprio cellulare, generalmente perché il caricabatterie è incompatibile. In questo modo finisce anche la fidelizzazione che diversi produttori di device hanno praticato e, di conseguenza, il consumatore risparmia.
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