Alessandro Corretti | Scuola Normale Superiore (original) (raw)
Papers by Alessandro Corretti
ANNALI SCUOLA NORMALE SUPERIORE - CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA, Mar 8, 2024
The 2022 investigations greatly expanded the architectural and functional view of the sacred comp... more The 2022 investigations greatly expanded the architectural and functional view of the sacred complex along the northwestern flank of the q. 542 elevation. To the north, near a gypsum stone quarry, a three-room axial building was in use until the late 4th/early 3rd century BC. On the detrital layers, new frequentation took place between the late 3rd and 2nd centuries BC. On the southern side, a large roofless space flanked this building, and after a small trapezoidal room with a different orientation, following the slope of the hill, a large room revealed a row of small cavities in the ground. Two cavities contained intact votive offerings, among them a statuette representing Athena. A fire destroyed this southern building in the late 4th-early 3rd century BC.
Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole f... more Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole fortezze sulle alture, a controllo dei principali punti di approdo e a protezione del commercio del ferro; due di esse, Monte Castello di Procchio e Castiglione di San Martino, sono state oggetto di scavo. Il volume che qui si presenta racconta la storia della seconda. Lo scavo, iniziato nel 1978 e durato per circa un decennio, rivela, nella seconda met\ue0 del V secolo, all\u2019interno di una struttura solida e modesta, un mondo vivacissimo: ceramica da mensa attica, anfore vinarie etrusche, greco-orientali e massaliote. Anche nel IV e nei primi decenni del III secolo c\u2019\ue8 una grande abbondanza di anfore e una notevole raffinatezza di ceramica. Dopo una distruzione violenta, tra il 280 e il 260 a.C., probabilmente ad opera di Roma, la fortezza, subito ricostruita, continua la sua vita fino al 150-140 a.C., in un contesto politico e sociale del tutto cambiato
Journal of Archaeological Science: Reports, 2018
The Etruscan site of Populonia-Baratti (Southern Tuscany, Italy) became in the first millennium B... more The Etruscan site of Populonia-Baratti (Southern Tuscany, Italy) became in the first millennium BCE one of the most important iron metalworking sites in the Mediterranean region thanks to the exploitation of nearby Elba Island iron ores. Recent studies, however, have demonstrated that, before iron, copper was smelted therein (9th-8th century BCE). The ancient Hellenistic text De mirabilibus auscultationibus by Pseudo-Aristotle states that the ancient inhabitants of Elba Island firstly exploited copper and that, later in, iron was won from the same mines by the inhabitants of Populonia. However, copper occurrences are extremely scanty on the island, while mainland southern Tuscany hosts a number of copper-rich deposits which could have been profitably exploited since Eneolithic. In order to investigate if, and to what extent, copper mining and smelting/working was practiced in this area in Final Bronze Age (FBA) to Early Iron Age (EIA), we have thus compared the lead isotope composition of copper slags found in the Populonia-Baratti area and dated to the 9th-8th century BCE with those of copper-rich ore deposits of southern Tuscany and Elba Island. In addition, few copper-based items from to FBA-EIA hoards of Elba Island have been investigated as well. All copper slag from Baratti-Populonia have lead isotope composition fully comprised within the nearby Campiglia Marittima district, but the ophiolitic copper (either form Tuscan mainland or the neighboring island of Elba) was never worked in this site. Differently, all items from the island of Elba do not show clear genetic relationship neither with Elban nor with the Tuscan mainland copper ores but display a "foreign" Pb signature, suggesting that, even before iron exploitation started, the island of Elba-one of the main crossroads of the Mediterranean Sea-was probably involved in metal trading (rather than metal working) with other regions.
Proceedings of the 37th International Symposium on Archaeometry, 13th - 16th May 2008, Siena, Italy, 2010
... A. Corretti Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo antico, Scuola Normale S... more ... A. Corretti Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo antico, Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa, Italy F ... was to establish the settlement of Entella as one of the most importantproductioncentres ofgeometricallypaintedtablewareintheareaduringthe Archaic Age ...
Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole f... more Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole fortezze sulle alture, a controllo dei principali punti di approdo e a protezione del commercio del ferro; due di esse, Monte Castello di Procchio e Castiglione di San Martino, sono state oggetto di scavo. Il volume che qui si presenta racconta la storia della seconda. Lo scavo, iniziato nel 1978 e durato per circa un decennio, rivela, nella seconda met\ue0 del V secolo, all\u2019interno di una struttura solida e modesta, un mondo vivacissimo: ceramica da mensa attica, anfore vinarie etrusche, greco-orientali e massaliote. Anche nel IV e nei primi decenni del III secolo c\u2019\ue8 una grande abbondanza di anfore e una notevole raffinatezza di ceramica. Dopo una distruzione violenta, tra il 280 e il 260 a.C., probabilmente ad opera di Roma, la fortezza, subito ricostruita, continua la sua vita fino al 150-140 a.C., in un contesto politico e sociale del tutto cambiato
‘Aithale’ è il nome del gruppo di ricerca che dal 2010 unisce in una convenzione Scuola Normale S... more ‘Aithale’ è il nome del gruppo di ricerca che dal 2010 unisce in una convenzione Scuola Normale Superiore, Università di Firenze e Siena. Un comune obiettivo scientifico (la ricostruzione del rapporto tra risorse dell’isola, popolamento antico, dinamiche commerciali) viene declinato secondo le diverse prerogative proprie di ognuna delle istituzioni coinvolte.Le campagne di scavo dell’Università di Siena in quella che nel frattempo è diventata la villa rustica di San Giovanni si sono susseguite con cadenza annuale restituendo una quantità, complessità e nitidezza di dati. Si accenna anche alle indagini archeometallurgiche condotte dall’équipe dell’Università di Firenze, coordinata da Marco Benvenuti, che hanno consentito di dimostrare la provenienza non elbana, forse sarda, della lega metallica impiegata in manufatti e ritagli di bronzo da Cima del Monte, all’isola d’Elba. Il riconoscimento mediante analisi delle anomalie di stagno e tungsteno nel minerale di ferro (ematite) della miniera elbana di Rio, applicato a numerosi campioni da contesti archeologici, ha consentito poi di documentare in modo certo la diffusione del minerale elbano sotto forma di materia prima non lavorata lungo tutto il bacino tirrenico, da Genova, a Pisa, a Ischia, a Velia fin da epoca etrusca.L’attività accademica è stata infatti affiancata da un enorme lavoro di divulgazione e di coinvolgimento della comunità locale condotto avvalendosi anche della fortunata collaborazione con la sezione ‘Arcipelago Toscano’ di Italia Nostra, particolarmente attiva e vicina al gruppo Aithale. Da subito si è condivisa l’idea che occorreva rinsaldare o addirittura ricreare il legame tra la comunità locale e quel patrimonio storico, archeologico, culturale, naturalistico, paesaggistico che costituisce la ‘nuova’ risorsa dell’isola e che meriterebbe maggiore attenzione. Si tratta di un sentire che accomuna ovviamente tante altre associazioni che operano sull’isola, e che ci ha permesso di intrecciare sinergie talora inattese, sempre positive. I giovani sono stati i primi e i principali destinatari di questo sforzo. A migliaia, ogni anno, gli studenti delle scuole elbane hanno visitato i cantieri di scavo; a decine hanno operato sullo scavo con la formula dell’Alternanza Scuola Lavoro. I riscontri che gli insegnanti ci hanno trasmesso mostrano che il messaggio è stato recepito, e che sta crescendo una generazione per cui è normale, e quindi indispensabile, che nel panorama delle attività dell’isola ci siano anche gli archeologi. All’interno di questo vivace e fecondo clima si colloca in particolare lo scavo della villa di San Giovanni. Il sito di San Giovanni si trova nell’estremità Est della pianura costiera di Portoferraio, ai piedi del promontorio su cui sorge la villa romana delle Grotte, fondata nella seconda metà del I sec. a.C. e abbandonata nella seconda metà del I sec. d.C., della quale rimangono i cospicui resti relativi alla parte residenziale che si affaccia sul mare.Il caso di studio descritto in questo contributo, ovvero la piccola villa rustica di San Giovanni di Portoferraio, rappresenta una declinazione locale della tipologia di edifici ancora definibili come “catoniani”. Questa ricerca ha stimolato una riflessione sul tipo di agricoltura descritto da Catone e sulle esperienze che hanno costituito la base pratica per la stesura di questo testo. Nel progetto elbano abbiamo provato ad aggregare ricerche storiche, archeologiche, archeometriche e bioarcheologiche. Seguendo questo approccio vogliamo tentare di ricostruire una fase del paesaggio della villa che segue il tradizionale modello catoniano e precede di almeno mezzo secolo la villa perfetta di Varrone
The island of Elba, the largest island of the Tuscan archipelago, is since ancient times the cent... more The island of Elba, the largest island of the Tuscan archipelago, is since ancient times the central joint between the Tyrrhenian cabotage routes and the route to the large islands in the Tyrrhenian Sea (Corsica and Sardinia). Though the Neolithic is recognizable on the island of Elba only through scarce evidence, the presence of obsidian items demonstrates that in this period the island was already part of a wide network, especially with Corsica and Sardinia. From the Eneolithic, traces of settlement on the island seem in strong connection with the supplying and processing of copper ores, at least partially on the spot. Bronze objects and fragments are frequent in Elban sites lying next to copper outcrops. Analyses carried on some of these bronze items show anyway that they had been made with Sardinian (not Elban) copper. Metallurgy on the spot, with local and imported metal resources (mixed sulphides), suggests a high degree of organization and social complexity for the late Bronze Age - early Iron Age Elban communities, interested therefore in control of land and sea routes. Later (Hellenistic) literary evidence preserves the memory of bronze-working activity on the island in remote times. In Late Bronze Age - Early Iron Age the peculiar funerary custom (collective deposition in natural rock shelters) testifies to a deep cultural syncretism between the island of Elba and the central-northern territories of Sardinia and Corsica.
The material and literary evidence is admittedly too scarce to assess the existence of a sanctuar... more The material and literary evidence is admittedly too scarce to assess the existence of a sanctuary in the Portoferraio Gulf. Even so, it is suggestive in this sense. The stratification of cults and myths in the area (from the Argonauts, to Herakles, to Menelaos) as testified by the written sources parallels the complex history of the island, exposed to different foreign influences and frequented by a variegate crowd of sailors and traders who could perhaps find a safe meeting point in the shared cult place in limēn Argōos
ANNALI SCUOLA NORMALE SUPERIORE - CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA, Mar 8, 2024
The 2022 investigations greatly expanded the architectural and functional view of the sacred comp... more The 2022 investigations greatly expanded the architectural and functional view of the sacred complex along the northwestern flank of the q. 542 elevation. To the north, near a gypsum stone quarry, a three-room axial building was in use until the late 4th/early 3rd century BC. On the detrital layers, new frequentation took place between the late 3rd and 2nd centuries BC. On the southern side, a large roofless space flanked this building, and after a small trapezoidal room with a different orientation, following the slope of the hill, a large room revealed a row of small cavities in the ground. Two cavities contained intact votive offerings, among them a statuette representing Athena. A fire destroyed this southern building in the late 4th-early 3rd century BC.
Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole f... more Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole fortezze sulle alture, a controllo dei principali punti di approdo e a protezione del commercio del ferro; due di esse, Monte Castello di Procchio e Castiglione di San Martino, sono state oggetto di scavo. Il volume che qui si presenta racconta la storia della seconda. Lo scavo, iniziato nel 1978 e durato per circa un decennio, rivela, nella seconda met\ue0 del V secolo, all\u2019interno di una struttura solida e modesta, un mondo vivacissimo: ceramica da mensa attica, anfore vinarie etrusche, greco-orientali e massaliote. Anche nel IV e nei primi decenni del III secolo c\u2019\ue8 una grande abbondanza di anfore e una notevole raffinatezza di ceramica. Dopo una distruzione violenta, tra il 280 e il 260 a.C., probabilmente ad opera di Roma, la fortezza, subito ricostruita, continua la sua vita fino al 150-140 a.C., in un contesto politico e sociale del tutto cambiato
Journal of Archaeological Science: Reports, 2018
The Etruscan site of Populonia-Baratti (Southern Tuscany, Italy) became in the first millennium B... more The Etruscan site of Populonia-Baratti (Southern Tuscany, Italy) became in the first millennium BCE one of the most important iron metalworking sites in the Mediterranean region thanks to the exploitation of nearby Elba Island iron ores. Recent studies, however, have demonstrated that, before iron, copper was smelted therein (9th-8th century BCE). The ancient Hellenistic text De mirabilibus auscultationibus by Pseudo-Aristotle states that the ancient inhabitants of Elba Island firstly exploited copper and that, later in, iron was won from the same mines by the inhabitants of Populonia. However, copper occurrences are extremely scanty on the island, while mainland southern Tuscany hosts a number of copper-rich deposits which could have been profitably exploited since Eneolithic. In order to investigate if, and to what extent, copper mining and smelting/working was practiced in this area in Final Bronze Age (FBA) to Early Iron Age (EIA), we have thus compared the lead isotope composition of copper slags found in the Populonia-Baratti area and dated to the 9th-8th century BCE with those of copper-rich ore deposits of southern Tuscany and Elba Island. In addition, few copper-based items from to FBA-EIA hoards of Elba Island have been investigated as well. All copper slag from Baratti-Populonia have lead isotope composition fully comprised within the nearby Campiglia Marittima district, but the ophiolitic copper (either form Tuscan mainland or the neighboring island of Elba) was never worked in this site. Differently, all items from the island of Elba do not show clear genetic relationship neither with Elban nor with the Tuscan mainland copper ores but display a "foreign" Pb signature, suggesting that, even before iron exploitation started, the island of Elba-one of the main crossroads of the Mediterranean Sea-was probably involved in metal trading (rather than metal working) with other regions.
Proceedings of the 37th International Symposium on Archaeometry, 13th - 16th May 2008, Siena, Italy, 2010
... A. Corretti Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo antico, Scuola Normale S... more ... A. Corretti Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo antico, Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa, Italy F ... was to establish the settlement of Entella as one of the most importantproductioncentres ofgeometricallypaintedtablewareintheareaduringthe Archaic Age ...
Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole f... more Dalla met\ue0 del V secolo a. C. all\u2019isola d\u2019Elba venne costruita una rete di piccole fortezze sulle alture, a controllo dei principali punti di approdo e a protezione del commercio del ferro; due di esse, Monte Castello di Procchio e Castiglione di San Martino, sono state oggetto di scavo. Il volume che qui si presenta racconta la storia della seconda. Lo scavo, iniziato nel 1978 e durato per circa un decennio, rivela, nella seconda met\ue0 del V secolo, all\u2019interno di una struttura solida e modesta, un mondo vivacissimo: ceramica da mensa attica, anfore vinarie etrusche, greco-orientali e massaliote. Anche nel IV e nei primi decenni del III secolo c\u2019\ue8 una grande abbondanza di anfore e una notevole raffinatezza di ceramica. Dopo una distruzione violenta, tra il 280 e il 260 a.C., probabilmente ad opera di Roma, la fortezza, subito ricostruita, continua la sua vita fino al 150-140 a.C., in un contesto politico e sociale del tutto cambiato
‘Aithale’ è il nome del gruppo di ricerca che dal 2010 unisce in una convenzione Scuola Normale S... more ‘Aithale’ è il nome del gruppo di ricerca che dal 2010 unisce in una convenzione Scuola Normale Superiore, Università di Firenze e Siena. Un comune obiettivo scientifico (la ricostruzione del rapporto tra risorse dell’isola, popolamento antico, dinamiche commerciali) viene declinato secondo le diverse prerogative proprie di ognuna delle istituzioni coinvolte.Le campagne di scavo dell’Università di Siena in quella che nel frattempo è diventata la villa rustica di San Giovanni si sono susseguite con cadenza annuale restituendo una quantità, complessità e nitidezza di dati. Si accenna anche alle indagini archeometallurgiche condotte dall’équipe dell’Università di Firenze, coordinata da Marco Benvenuti, che hanno consentito di dimostrare la provenienza non elbana, forse sarda, della lega metallica impiegata in manufatti e ritagli di bronzo da Cima del Monte, all’isola d’Elba. Il riconoscimento mediante analisi delle anomalie di stagno e tungsteno nel minerale di ferro (ematite) della miniera elbana di Rio, applicato a numerosi campioni da contesti archeologici, ha consentito poi di documentare in modo certo la diffusione del minerale elbano sotto forma di materia prima non lavorata lungo tutto il bacino tirrenico, da Genova, a Pisa, a Ischia, a Velia fin da epoca etrusca.L’attività accademica è stata infatti affiancata da un enorme lavoro di divulgazione e di coinvolgimento della comunità locale condotto avvalendosi anche della fortunata collaborazione con la sezione ‘Arcipelago Toscano’ di Italia Nostra, particolarmente attiva e vicina al gruppo Aithale. Da subito si è condivisa l’idea che occorreva rinsaldare o addirittura ricreare il legame tra la comunità locale e quel patrimonio storico, archeologico, culturale, naturalistico, paesaggistico che costituisce la ‘nuova’ risorsa dell’isola e che meriterebbe maggiore attenzione. Si tratta di un sentire che accomuna ovviamente tante altre associazioni che operano sull’isola, e che ci ha permesso di intrecciare sinergie talora inattese, sempre positive. I giovani sono stati i primi e i principali destinatari di questo sforzo. A migliaia, ogni anno, gli studenti delle scuole elbane hanno visitato i cantieri di scavo; a decine hanno operato sullo scavo con la formula dell’Alternanza Scuola Lavoro. I riscontri che gli insegnanti ci hanno trasmesso mostrano che il messaggio è stato recepito, e che sta crescendo una generazione per cui è normale, e quindi indispensabile, che nel panorama delle attività dell’isola ci siano anche gli archeologi. All’interno di questo vivace e fecondo clima si colloca in particolare lo scavo della villa di San Giovanni. Il sito di San Giovanni si trova nell’estremità Est della pianura costiera di Portoferraio, ai piedi del promontorio su cui sorge la villa romana delle Grotte, fondata nella seconda metà del I sec. a.C. e abbandonata nella seconda metà del I sec. d.C., della quale rimangono i cospicui resti relativi alla parte residenziale che si affaccia sul mare.Il caso di studio descritto in questo contributo, ovvero la piccola villa rustica di San Giovanni di Portoferraio, rappresenta una declinazione locale della tipologia di edifici ancora definibili come “catoniani”. Questa ricerca ha stimolato una riflessione sul tipo di agricoltura descritto da Catone e sulle esperienze che hanno costituito la base pratica per la stesura di questo testo. Nel progetto elbano abbiamo provato ad aggregare ricerche storiche, archeologiche, archeometriche e bioarcheologiche. Seguendo questo approccio vogliamo tentare di ricostruire una fase del paesaggio della villa che segue il tradizionale modello catoniano e precede di almeno mezzo secolo la villa perfetta di Varrone
The island of Elba, the largest island of the Tuscan archipelago, is since ancient times the cent... more The island of Elba, the largest island of the Tuscan archipelago, is since ancient times the central joint between the Tyrrhenian cabotage routes and the route to the large islands in the Tyrrhenian Sea (Corsica and Sardinia). Though the Neolithic is recognizable on the island of Elba only through scarce evidence, the presence of obsidian items demonstrates that in this period the island was already part of a wide network, especially with Corsica and Sardinia. From the Eneolithic, traces of settlement on the island seem in strong connection with the supplying and processing of copper ores, at least partially on the spot. Bronze objects and fragments are frequent in Elban sites lying next to copper outcrops. Analyses carried on some of these bronze items show anyway that they had been made with Sardinian (not Elban) copper. Metallurgy on the spot, with local and imported metal resources (mixed sulphides), suggests a high degree of organization and social complexity for the late Bronze Age - early Iron Age Elban communities, interested therefore in control of land and sea routes. Later (Hellenistic) literary evidence preserves the memory of bronze-working activity on the island in remote times. In Late Bronze Age - Early Iron Age the peculiar funerary custom (collective deposition in natural rock shelters) testifies to a deep cultural syncretism between the island of Elba and the central-northern territories of Sardinia and Corsica.
The material and literary evidence is admittedly too scarce to assess the existence of a sanctuar... more The material and literary evidence is admittedly too scarce to assess the existence of a sanctuary in the Portoferraio Gulf. Even so, it is suggestive in this sense. The stratification of cults and myths in the area (from the Argonauts, to Herakles, to Menelaos) as testified by the written sources parallels the complex history of the island, exposed to different foreign influences and frequented by a variegate crowd of sailors and traders who could perhaps find a safe meeting point in the shared cult place in limēn Argōos