Matilde Flamigni | Scuola Normale Superiore (original) (raw)

Chapters in ed. volumes by Matilde Flamigni

Research paper thumbnail of "Tra schiavitù e libertà. Status e diritti nello spazio caraibico, XIX secolo" in Bella, L., Casales, F., Ciappia, E., Marchi, C. (a cura di), Conflicting Subjects. Between Clash and Recognition., Pavia University Press, 2022.

"Tra schiavitù e libertà. Status e diritti nello spazio caraibico, XIX secolo" in Bella, L., Casales, F., Ciappia, E., Marchi, C. (a cura di), Conflicting Subjects. Between Clash and Recognition., Pavia University Press, 2022.

In 1843, six free Blacks from Jamaica were accused of abolitionist propaganda in Spanish Cuba. At... more In 1843, six free Blacks from Jamaica were accused of abolitionist propaganda in Spanish Cuba. At the same time, some men and women in bondage applied to the British Consulate in Havatra to have their free status recognized. In the XIX century, the revolts against the institution of slavery multiplied, raising the spectre of the Haitian revolution in the Atlantic world. Based on materials collected in European colonial archives (Madrid, London, and Aix-en-Provence), this paper deals whit the anti-slavery conflicts and the legal battles for the recognition of freedom in the Caribbean empires.

Research paper thumbnail of "La vita transatlantica di Agostino Codazzi (1793-1859)" in Federica Morelli e Sofia Venturoli (a cura di) GEOGRAFIA, RAZZA E TERRITORIO. Agostino Codazzi e la Commissione Corografica in Colombia, Bologna,  Il Mulino, 2021, pp. 21-46.

Papers by Matilde Flamigni

Research paper thumbnail of "In consequence of considering herself to be free". Freedom and (im)mobility in the trans-imperial Caribbean space of the 19 th century

Labour History, 2023

Based on both archival material from the European colonial archives in Aix-en-Provence, Madrid, a... more Based on both archival material from the European colonial archives in Aix-en-Provence, Madrid, and London and documents held at the Archivo Nacional de la República de Cuba, this paper analyses court cases related to petitions submitted by enslaved people to foreign diplomacy in Cuba, exploring the entanglement between mobility in trans-imperial Caribbean space and the use of law by enslaved people in the Age of Abolition. Drawing mainly on legal sources, it emphasizes how slavery and freedom remain ambiguous and contested concepts in the shifting boundaries between free and unfree labor. (Im)mobility-understood both as the transition from one legal status to another and as migration-represented a practice to escape coercion and a tool of control, through which new forms of coercion emerged and were regulated.

Research paper thumbnail of Las mujeres y las familias multirraciales en la redefinición de los estatus de los libres de color : el caso de las negras francesas en Cuba, siglo XIX

Haitian History Journal/Revue d'Histoire Haïtienne, 2019

Recently historiography has highlighted the role played by women in the redefinition of slave sta... more Recently historiography has highlighted the role played by women in the redefinition of slave status. These studies allow us to take into account that the slave can’t be considered as a neutral being but, in recognizing his sexuality, has to be understood with regards to the different way in which black men and women are related to slavery, with their own social status and with the white free population.

Research paper thumbnail of From Haiti to Cuba: Migrations, Slavery and Race in the Atlantic World / Da Haiti a Cuba. Migrazioni, schiavitù e razza nel mondo atlantico (1790-1840)

Studi Culturali, Il Mulino, 2018

Once an object forgotten by the historiography, now the Haitian Revolution is attributed with its... more Once an object forgotten by the historiography, now the Haitian Revolution is attributed with its relevance. It was the first victorious uprising against the slave system and it marked the beginning of a wider reflection on slavery and colonialism in the Atlantic world. Indeed, its consequences not only contributed in making the threat of the revolutionary contagion more concrete on the slaves and on the African descendent people in the rest of Caribbean, but they also caused important waves of migration in the region. The paper analyzes the effects that the revolts in the French colonial territory had on Cuba island, both from the point of view of the migratory processes and from the one of the social-economic transformations.

La serie di rivolte che prese il nome collettivo di Rivoluzione haitiana sconvolse la colonia francese di Saint Domingue, tra il 1790 e il 1804, anno della dichiarazione di indipendenza della repubblica di Haiti. La ribellione, violenta e organizzata, della popolazione nera e servile contro i coloni bianchi portò all'indipendenza dell'isola caraibica dall'assoggettamento francese, annunciando l'avvento di un tempo nuovo e l'imposizione di un modello di società e di un'idea di umanità libe-rati sia dalla dominazione coloniale sia dalla schiavitù. Allo stesso tempo tuttavia, sin dall'inizio dell'insurrezione, le notizie sulle rivolte degli schiavi del territorio francese di Saint-Domingue circolarono ampiamente sia tra gli amministratori coloniali sia tra gli schiavi delle altre isole dei Caraibi. In tutto il mondo atlantico, insieme alle informazioni su ciò che stava avvenendo nell'isola, si estendeva la paura e il terrore che ciò che era accaduto a Haiti potesse estendersi anche agli altri territori coloniali (Gómez 2013). Le notizie sulle rivolte che circolarono in tutto lo spazio atlantico contribui-rono a creare un ritratto di Haiti come di un luogo violento, selvaggio e dominato dalla barbarie, trasformando l'oppressione coloniale nella condanna all'isolamento sociale, politico e economico che caratterizza l'isola ancora oggi e alimentando al contempo violenti pregiudizi e discriminazioni nei confronti degli haitiani.

Book Reviews by Matilde Flamigni

Research paper thumbnail of Chi vuole evitare il passato? Recensione di Saidiya Hartman, "Perdi la madre. Un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavi", trad. Valeria Gennari, Tamu Edizioni, Napoli, 2021, pp. 332.

Chi vuole evitare il passato? lavoroculturale.org/chi-vuole-evitare-il-passato/matilde-flamigni/2... more Chi vuole evitare il passato? lavoroculturale.org/chi-vuole-evitare-il-passato/matilde-flamigni/2021/ Table of Goods (2017), installazione di Grada Kilomba. L'amore non c'entra nulla con questo; l'amore c'entra eccome. Originariamente pubblicato con il titolo Lose Your Mother. A Journey Along the Atlantic Slave Route (Farrar, Straus and Giroux, New York, 2007), il libro di Saidiya Hartman offre una potente riflessione sull'utilizzo della storia e della memoria per affrontare le questioni della tratta atlantica, della schiavitù e delle sue ricadute sul presente. Oggi Perdi la Madre è finalmente disponibile in italiano, grazie all'impegno della casa editrice indipendente Tamu e all'ottima traduzione di Valeria Gennari, che con cura permette di meglio avvicinarsi ad un testo complesso e, al contempo, necessario.

Research paper thumbnail of Nancy P. Appelbaum, Mapping the Country of Regions. The Chorographic Commission of Nineteenth-Century Colombia, Chapel Hill, The University of North Carolina Press, 2016, 304 p.

Nuevo Mundo/Mundos Nuevo, 2017

http://journals.openedition.org/nuevomundo/71471 El libro de Nancy Appelbaum, historiadora nortea... more http://journals.openedition.org/nuevomundo/71471
El libro de Nancy Appelbaum, historiadora norteamericana especialista de cuestiones
raciales, analiza los trabajos de la Comisión Corografica que recurriò el país colombiano a mediados del siglo XIX. Dirigida por el geógrafo, cartógrafo y militar Agostino Codazzi
(1793 -1859) y subvencionada entonces por el gobierno del Nueva Granada, la comisión
produjo y recogió entre el 1850 y el 1859 una gran cantidad de datos sobre el país latinoamericano, que representan una de las principales fuentes del siglo XIX sobre la geografía, la etnografía, la demografía y la economía colombianas.

Conference Presentations by Matilde Flamigni

Research paper thumbnail of People of Colour in the Mediterranean and the Atlantic, 1750-1880: Physical Characteristics, Ethnic Origin and Work

Research paper thumbnail of "Freedom and (Im)Mobility, Urban Slavery and Abolition in the Trans-Imperial Caribbean Space, 19th Century". Session:" Im/mobility and the Law", Research Meeting: Sites and Intersections of Labour Im/mobility, June 24-25th 2021

Research paper thumbnail of "Mobilità, status e libertà. Donne nere a L’Avana tra schiavitù e abolizione, XIX sec.", Panel: "Ripensando alla distanza. Mobilità femminile e legami sociali negli spazi urbani tra età moderna e contemporanea", VIII CONGRESSO SIS, Verona 9-12 Giugno 2021

Dopo lo Slave Trade Act del 1807, la Gran Bretagna siglò con le altre potenze coloniali diversi t... more Dopo lo Slave Trade Act del 1807, la Gran Bretagna siglò con le altre potenze coloniali diversi trattati bi e multi laterali per sopprimere la tratta degli schiavi. Nonostante gli sforzi per abolire il traffico internazionale di esseri umani, la prima metà del XIX secolo fu un periodo particolarmente importante per il commercio atlantico di uomini e donne in schiavitù. Infatti, mai come allora le Americhe potevano contare su una popolazione schiava così numericamente estesa, e la richiesta di nuova manodopera continuava a crescere. Grazie alla possibilità di usufruire del lavoro coatto, si svilupparono delle nuove zone di produzione, in particolare nel nord del Brasile, nel sud degli Stati Uniti e nella colonia spagnola di Cuba. Tuttavia, lo scontro tra schiavitù e abolizione faceva parte di un più ampio processo di riforma sociale e politica e, alla fine del secolo, la schiavitù venne abolita in diverse parti del mondo, e nei Caraibi.
Per le persone di origine e discendenza africana, le possibilità di ottenere la libertà dallo stato di coercizione si moltiplicarono, non solo per la maggiore regolamentazione della schiavitù, ma anche grazie alla mobilità – forzata o volontaria – nell'area caraibica. Infatti, all'interno di questo spazio, molti territori appartenenti a imperi distinti – e, quindi, a sistemi giuridici differenti – erano legati da scambi e connessioni di idee, persone, pratiche e istituzioni. Gli uomini e le donne in cattività, così come coloro che erano stati emancipati, si muovevano tra società in cui la schiavitù era permessa dalla legge e regimi giuridici in cui era stata abolita.
A partire dal materiale raccolto negli archivi coloniali europei di Spagna ed Inghilterra (Siviglia, Madrid, Londra), questo articolo si occupa della relazione tra la mobilità nello spazio caraibico trans-imperiale e l'uso della legge da parte delle persone libere di colore e schiave come strategia e pratica per accedere a nuovi status e diritti attraverso la migrazione e le decisioni giuridiche. Infatti, il paper si propone di analizzare le esperienze di tre donne nere schiave a Cuba che, nell’età del passaggio tra la schiavitù e la sua abolizione, si rapportarono a diverse legislazioni imperiali, districandosi tra differenti istituzioni e facendo appello alle autorità coloniali spagnole e straniere per ottenere la libertà. In particolare, il contributo si concentra sul ruolo della diplomazia britannica a L’Avana, e sul ricorso al suo intervento da parte di queste donne nelle dispute giuridiche sul territorio spagnolo per le richieste di affrancamento dalla schiavitù.
La contrattazione del proprio status posta in essere dalle donne per sé e per i propri figli aiuta a mettere in discussione il rapporto tra colonizzati e colonizzatori e il ruolo che, nelle complesse relazioni di esclusione/inclusione all'interno della colonia, assunsero le reti di relazioni parentali e i legami sociali costruiti nello spazio urbano. Inoltre, le loro storie permettono di utilizzare la comparazione tra legislazioni coloniali differenti concentrandosi sulle questioni della mobilità da uno status ad un altro e della migrazione, forzata o meno, all’interno dello spazio caraibico, rendendo concreto un approccio che vada oltre i tradizionali confini degli imperi e degli stati e che tenti di mettere le persone e i loro spostamenti al centro della riflessione.
Il genere, unitamente all’acquisizione di nuovi status, all’accesso o meno alla mobilità, all’intreccio tra lavoro libero e non libero nelle attività domestiche e servili, permette quindi di interrogare in forme inedite la fragilità della nozione di libertà, così come la definizione del concetto di razza e di cittadinanza.

Research paper thumbnail of "Tra schiavitù e libertà. Status e diritti nello spazio caraibico, XIX secolo", STUDENT CONFERENCE 2021: Conflicting Subjects. Between Clash and Recognition, Pavia 10th/11th/12th May 2021

Nel 1843 a L’Avana si tiene un processo contro sei uomini neri liberi provenienti dalla Jamaica. ... more Nel 1843 a L’Avana si tiene un processo contro sei uomini neri liberi provenienti dalla Jamaica. A Cuba, dove la schiavitù è ancora vigente, i sei sono accusati di propaganda abolizionista e di avere incitato la popolazione schiava della colonia spagnola alla ribellione. Nello stesso periodo, diversi uomini e donne schiavi si rivolgono al consolato britannico dell’Avana per dichiararsi sudditi della Corona e sfruttare così la differente legislazione imperiale per ottenere il riconoscimento della propria libertà. A metà del XIX secolo, nello spazio caraibico si moltiplicano le rivolte e le ribellioni degli schiavi e dei liberi di colore contro l’istituzione della schiavitù, continuando a fare aleggiare nelle colonie lo spettro della rivoluzione di Haiti.
A partire dal materiale raccolto negli archivi coloniali europei di Francia, Spagna e Gran Bretagna, l’intervento intende concentrarsi sui processi e le battaglie legali per il riconoscimento della libertà. L’accesso a nuovi status e diritti da parte della popolazione nera e servile permette di indagare le differenti forme di resistenza alla schiavitù nel complesso dialogo tra insurrezioni collettive e lotte individuali.
Nel fare ciò, il contributo pone al centro della riflessione la questione della mobilità, intesa sia come lo scambio e la connessione di persone e idee nello spazio atlantico sia come il passaggio da uno status legale ad un altro nelle diverse società coloniali caraibiche.
Inoltre, analizzando il contro-utilizzo della conoscenza giuridica da parte di soggetti normalmente rappresentati come passivi e inerti, intendo mostrare come gli schiavi e le schiave siano stati in grado di mobilitare risorse e conoscenze inaspettate per utilizzare i differenti sistemi normativi a proprio vantaggio. In effetti, in alcuni casi le persone di discendenza africana hanno avuto la capacità di inserirsi negli interstizi del discorso giuridico dominante, passando dall'essere oggetti all'interno di transazioni economiche a soggetti nelle battaglie legali.
2
Il contributo proposto si basa su una ricca bibliografia, che ha evidenziato come l'abolizionismo nel mondo atlantico colleghi l'alta politica imperiale, le associazioni europee e americane e i discendenti africani nella trasformazione delle istituzioni sociali, del lavoro, delle relazioni economiche e internazionali. A partire dal contributo di Paul Gilroy in The Black Atlantic, diversi studi hanno avuto il merito di analizzare le società schiaviste nel contesto della più ampia questione razziale e sociale. Attraverso un approccio meno eurocentrico, la storia dell'abolizione della schiavitù viene letta non solo dal punto di vista dei progressi della moralità europea, ma ridando centralità alle lotte degli schiavi e dei liberi dal colore, restituendo agency alla popolazione nera e mulatta.
Rifacendomi a Frederick Cooper e Ann Laura Stoler in Tensions of Empire, dall’età delle rivoluzioni la rivendicazione di una cittadinanza generalizzata e di diritti sociali inclusivi ha dovuto confrontarsi con la questione centrale dell’applicabilità di quegli stessi principi negli imperi d'oltremare. In questo senso, il processo di emancipazione dalla schiavitù rappresenta una prima importante divaricazione tra il contesto metropolitano e coloniale.
Durante tutto il XIX secolo, infatti, lo status delle persone di discendenza africana rimase ambiguo, sottolineando come le questioni della razza e del colore restino rilevanti per comprendere ancora oggi i processi di esclusione dalla piena cittadinanza.

Research paper thumbnail of "Agostino Codazzi: A Transatlantic Life (1793-1859)", Conference: Revolutionary cosmopolitanism. Transnational migration and political activism, 1815-1848

The Italian political migration and the lives of exiles in the Risorgimento are increasingly stud... more The Italian political migration and the lives of exiles in the Risorgimento are increasingly studied from transnational perspectives. On the other hand, less historians have chosen to deal with military migrations to the Americas. Therefore, the stories of the many former Napoleonic officers and Italian corsairs who fought in the Bolivarian revolutions still remain to be investigated.
Joining the Napoleonic troops had marked the identities of these soldiers in a cosmopolitan sense, preparing them for the Latin American wars of independence experience. Indeed, the ‘encounter’ between Europe and America helped to create a real transnational culture of adventure.
At the same time, their legacy underlines the links between Italy and the former Spanish America which influenced the identities, the economies and the political and intellectual orientations of the new republics.
Among them, the geographer Agostino Codazzi (Lugo, 1793 – Espiritu Santu, 1859) is one of the Bolívar’s officers of which much testimonies remain.
Following the events that led Codazzi to fight in the troops of the Napoleonic Kingdom of Italy to embarking for the Americas, enlisting in the Bolivarian armies and, finally, putting his cartographic knowledge at the service of the new republics, the paper aims to reconstruct his transatlantic life.
Moreover, the purpose is to read the Codazzi’s geographical expeditions in Venezuela and New Granada as a new space of adventure and a tool to analyze the social, economic and political transformations of the post-colonial context. With the end of Spanish domination, the main concern of the Latin American territories was to reinvent themselves as independent nations. However, the Codazzi’s transnational citizenship highlights how this evolution was the result of a process involving intellectual efforts on both sides of the Atlantic.

Research paper thumbnail of Le negras francesas a Cuba, XIX secolo. Donne e famiglie multirazziali nella ridefinizione degli status dei liberi di colore

CONVEGNO CITTADINANZE; Panel: Colonial Citizenships; Paper: “Le negras francesas a Cuba, XIX seco... more CONVEGNO CITTADINANZE; Panel: Colonial Citizenships; Paper: “Le negras francesas a Cuba, XIX secolo. Donne e famiglie multirazziali nella ridefinizione degli status dei liberi di colore”, University of Turin, Department of Culture, Politics and Society.

Research paper thumbnail of La distopia della rivoluzione haitiana

Research paper thumbnail of "Tra schiavitù e libertà. Status e diritti nello spazio caraibico, XIX secolo" in Bella, L., Casales, F., Ciappia, E., Marchi, C. (a cura di), Conflicting Subjects. Between Clash and Recognition., Pavia University Press, 2022.

"Tra schiavitù e libertà. Status e diritti nello spazio caraibico, XIX secolo" in Bella, L., Casales, F., Ciappia, E., Marchi, C. (a cura di), Conflicting Subjects. Between Clash and Recognition., Pavia University Press, 2022.

In 1843, six free Blacks from Jamaica were accused of abolitionist propaganda in Spanish Cuba. At... more In 1843, six free Blacks from Jamaica were accused of abolitionist propaganda in Spanish Cuba. At the same time, some men and women in bondage applied to the British Consulate in Havatra to have their free status recognized. In the XIX century, the revolts against the institution of slavery multiplied, raising the spectre of the Haitian revolution in the Atlantic world. Based on materials collected in European colonial archives (Madrid, London, and Aix-en-Provence), this paper deals whit the anti-slavery conflicts and the legal battles for the recognition of freedom in the Caribbean empires.

Research paper thumbnail of "La vita transatlantica di Agostino Codazzi (1793-1859)" in Federica Morelli e Sofia Venturoli (a cura di) GEOGRAFIA, RAZZA E TERRITORIO. Agostino Codazzi e la Commissione Corografica in Colombia, Bologna,  Il Mulino, 2021, pp. 21-46.

Research paper thumbnail of "In consequence of considering herself to be free". Freedom and (im)mobility in the trans-imperial Caribbean space of the 19 th century

Labour History, 2023

Based on both archival material from the European colonial archives in Aix-en-Provence, Madrid, a... more Based on both archival material from the European colonial archives in Aix-en-Provence, Madrid, and London and documents held at the Archivo Nacional de la República de Cuba, this paper analyses court cases related to petitions submitted by enslaved people to foreign diplomacy in Cuba, exploring the entanglement between mobility in trans-imperial Caribbean space and the use of law by enslaved people in the Age of Abolition. Drawing mainly on legal sources, it emphasizes how slavery and freedom remain ambiguous and contested concepts in the shifting boundaries between free and unfree labor. (Im)mobility-understood both as the transition from one legal status to another and as migration-represented a practice to escape coercion and a tool of control, through which new forms of coercion emerged and were regulated.

Research paper thumbnail of Las mujeres y las familias multirraciales en la redefinición de los estatus de los libres de color : el caso de las negras francesas en Cuba, siglo XIX

Haitian History Journal/Revue d'Histoire Haïtienne, 2019

Recently historiography has highlighted the role played by women in the redefinition of slave sta... more Recently historiography has highlighted the role played by women in the redefinition of slave status. These studies allow us to take into account that the slave can’t be considered as a neutral being but, in recognizing his sexuality, has to be understood with regards to the different way in which black men and women are related to slavery, with their own social status and with the white free population.

Research paper thumbnail of From Haiti to Cuba: Migrations, Slavery and Race in the Atlantic World / Da Haiti a Cuba. Migrazioni, schiavitù e razza nel mondo atlantico (1790-1840)

Studi Culturali, Il Mulino, 2018

Once an object forgotten by the historiography, now the Haitian Revolution is attributed with its... more Once an object forgotten by the historiography, now the Haitian Revolution is attributed with its relevance. It was the first victorious uprising against the slave system and it marked the beginning of a wider reflection on slavery and colonialism in the Atlantic world. Indeed, its consequences not only contributed in making the threat of the revolutionary contagion more concrete on the slaves and on the African descendent people in the rest of Caribbean, but they also caused important waves of migration in the region. The paper analyzes the effects that the revolts in the French colonial territory had on Cuba island, both from the point of view of the migratory processes and from the one of the social-economic transformations.

La serie di rivolte che prese il nome collettivo di Rivoluzione haitiana sconvolse la colonia francese di Saint Domingue, tra il 1790 e il 1804, anno della dichiarazione di indipendenza della repubblica di Haiti. La ribellione, violenta e organizzata, della popolazione nera e servile contro i coloni bianchi portò all'indipendenza dell'isola caraibica dall'assoggettamento francese, annunciando l'avvento di un tempo nuovo e l'imposizione di un modello di società e di un'idea di umanità libe-rati sia dalla dominazione coloniale sia dalla schiavitù. Allo stesso tempo tuttavia, sin dall'inizio dell'insurrezione, le notizie sulle rivolte degli schiavi del territorio francese di Saint-Domingue circolarono ampiamente sia tra gli amministratori coloniali sia tra gli schiavi delle altre isole dei Caraibi. In tutto il mondo atlantico, insieme alle informazioni su ciò che stava avvenendo nell'isola, si estendeva la paura e il terrore che ciò che era accaduto a Haiti potesse estendersi anche agli altri territori coloniali (Gómez 2013). Le notizie sulle rivolte che circolarono in tutto lo spazio atlantico contribui-rono a creare un ritratto di Haiti come di un luogo violento, selvaggio e dominato dalla barbarie, trasformando l'oppressione coloniale nella condanna all'isolamento sociale, politico e economico che caratterizza l'isola ancora oggi e alimentando al contempo violenti pregiudizi e discriminazioni nei confronti degli haitiani.

Research paper thumbnail of Chi vuole evitare il passato? Recensione di Saidiya Hartman, "Perdi la madre. Un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavi", trad. Valeria Gennari, Tamu Edizioni, Napoli, 2021, pp. 332.

Chi vuole evitare il passato? lavoroculturale.org/chi-vuole-evitare-il-passato/matilde-flamigni/2... more Chi vuole evitare il passato? lavoroculturale.org/chi-vuole-evitare-il-passato/matilde-flamigni/2021/ Table of Goods (2017), installazione di Grada Kilomba. L'amore non c'entra nulla con questo; l'amore c'entra eccome. Originariamente pubblicato con il titolo Lose Your Mother. A Journey Along the Atlantic Slave Route (Farrar, Straus and Giroux, New York, 2007), il libro di Saidiya Hartman offre una potente riflessione sull'utilizzo della storia e della memoria per affrontare le questioni della tratta atlantica, della schiavitù e delle sue ricadute sul presente. Oggi Perdi la Madre è finalmente disponibile in italiano, grazie all'impegno della casa editrice indipendente Tamu e all'ottima traduzione di Valeria Gennari, che con cura permette di meglio avvicinarsi ad un testo complesso e, al contempo, necessario.

Research paper thumbnail of Nancy P. Appelbaum, Mapping the Country of Regions. The Chorographic Commission of Nineteenth-Century Colombia, Chapel Hill, The University of North Carolina Press, 2016, 304 p.

Nuevo Mundo/Mundos Nuevo, 2017

http://journals.openedition.org/nuevomundo/71471 El libro de Nancy Appelbaum, historiadora nortea... more http://journals.openedition.org/nuevomundo/71471
El libro de Nancy Appelbaum, historiadora norteamericana especialista de cuestiones
raciales, analiza los trabajos de la Comisión Corografica que recurriò el país colombiano a mediados del siglo XIX. Dirigida por el geógrafo, cartógrafo y militar Agostino Codazzi
(1793 -1859) y subvencionada entonces por el gobierno del Nueva Granada, la comisión
produjo y recogió entre el 1850 y el 1859 una gran cantidad de datos sobre el país latinoamericano, que representan una de las principales fuentes del siglo XIX sobre la geografía, la etnografía, la demografía y la economía colombianas.

Research paper thumbnail of People of Colour in the Mediterranean and the Atlantic, 1750-1880: Physical Characteristics, Ethnic Origin and Work

Research paper thumbnail of "Freedom and (Im)Mobility, Urban Slavery and Abolition in the Trans-Imperial Caribbean Space, 19th Century". Session:" Im/mobility and the Law", Research Meeting: Sites and Intersections of Labour Im/mobility, June 24-25th 2021

Research paper thumbnail of "Mobilità, status e libertà. Donne nere a L’Avana tra schiavitù e abolizione, XIX sec.", Panel: "Ripensando alla distanza. Mobilità femminile e legami sociali negli spazi urbani tra età moderna e contemporanea", VIII CONGRESSO SIS, Verona 9-12 Giugno 2021

Dopo lo Slave Trade Act del 1807, la Gran Bretagna siglò con le altre potenze coloniali diversi t... more Dopo lo Slave Trade Act del 1807, la Gran Bretagna siglò con le altre potenze coloniali diversi trattati bi e multi laterali per sopprimere la tratta degli schiavi. Nonostante gli sforzi per abolire il traffico internazionale di esseri umani, la prima metà del XIX secolo fu un periodo particolarmente importante per il commercio atlantico di uomini e donne in schiavitù. Infatti, mai come allora le Americhe potevano contare su una popolazione schiava così numericamente estesa, e la richiesta di nuova manodopera continuava a crescere. Grazie alla possibilità di usufruire del lavoro coatto, si svilupparono delle nuove zone di produzione, in particolare nel nord del Brasile, nel sud degli Stati Uniti e nella colonia spagnola di Cuba. Tuttavia, lo scontro tra schiavitù e abolizione faceva parte di un più ampio processo di riforma sociale e politica e, alla fine del secolo, la schiavitù venne abolita in diverse parti del mondo, e nei Caraibi.
Per le persone di origine e discendenza africana, le possibilità di ottenere la libertà dallo stato di coercizione si moltiplicarono, non solo per la maggiore regolamentazione della schiavitù, ma anche grazie alla mobilità – forzata o volontaria – nell'area caraibica. Infatti, all'interno di questo spazio, molti territori appartenenti a imperi distinti – e, quindi, a sistemi giuridici differenti – erano legati da scambi e connessioni di idee, persone, pratiche e istituzioni. Gli uomini e le donne in cattività, così come coloro che erano stati emancipati, si muovevano tra società in cui la schiavitù era permessa dalla legge e regimi giuridici in cui era stata abolita.
A partire dal materiale raccolto negli archivi coloniali europei di Spagna ed Inghilterra (Siviglia, Madrid, Londra), questo articolo si occupa della relazione tra la mobilità nello spazio caraibico trans-imperiale e l'uso della legge da parte delle persone libere di colore e schiave come strategia e pratica per accedere a nuovi status e diritti attraverso la migrazione e le decisioni giuridiche. Infatti, il paper si propone di analizzare le esperienze di tre donne nere schiave a Cuba che, nell’età del passaggio tra la schiavitù e la sua abolizione, si rapportarono a diverse legislazioni imperiali, districandosi tra differenti istituzioni e facendo appello alle autorità coloniali spagnole e straniere per ottenere la libertà. In particolare, il contributo si concentra sul ruolo della diplomazia britannica a L’Avana, e sul ricorso al suo intervento da parte di queste donne nelle dispute giuridiche sul territorio spagnolo per le richieste di affrancamento dalla schiavitù.
La contrattazione del proprio status posta in essere dalle donne per sé e per i propri figli aiuta a mettere in discussione il rapporto tra colonizzati e colonizzatori e il ruolo che, nelle complesse relazioni di esclusione/inclusione all'interno della colonia, assunsero le reti di relazioni parentali e i legami sociali costruiti nello spazio urbano. Inoltre, le loro storie permettono di utilizzare la comparazione tra legislazioni coloniali differenti concentrandosi sulle questioni della mobilità da uno status ad un altro e della migrazione, forzata o meno, all’interno dello spazio caraibico, rendendo concreto un approccio che vada oltre i tradizionali confini degli imperi e degli stati e che tenti di mettere le persone e i loro spostamenti al centro della riflessione.
Il genere, unitamente all’acquisizione di nuovi status, all’accesso o meno alla mobilità, all’intreccio tra lavoro libero e non libero nelle attività domestiche e servili, permette quindi di interrogare in forme inedite la fragilità della nozione di libertà, così come la definizione del concetto di razza e di cittadinanza.

Research paper thumbnail of "Tra schiavitù e libertà. Status e diritti nello spazio caraibico, XIX secolo", STUDENT CONFERENCE 2021: Conflicting Subjects. Between Clash and Recognition, Pavia 10th/11th/12th May 2021

Nel 1843 a L’Avana si tiene un processo contro sei uomini neri liberi provenienti dalla Jamaica. ... more Nel 1843 a L’Avana si tiene un processo contro sei uomini neri liberi provenienti dalla Jamaica. A Cuba, dove la schiavitù è ancora vigente, i sei sono accusati di propaganda abolizionista e di avere incitato la popolazione schiava della colonia spagnola alla ribellione. Nello stesso periodo, diversi uomini e donne schiavi si rivolgono al consolato britannico dell’Avana per dichiararsi sudditi della Corona e sfruttare così la differente legislazione imperiale per ottenere il riconoscimento della propria libertà. A metà del XIX secolo, nello spazio caraibico si moltiplicano le rivolte e le ribellioni degli schiavi e dei liberi di colore contro l’istituzione della schiavitù, continuando a fare aleggiare nelle colonie lo spettro della rivoluzione di Haiti.
A partire dal materiale raccolto negli archivi coloniali europei di Francia, Spagna e Gran Bretagna, l’intervento intende concentrarsi sui processi e le battaglie legali per il riconoscimento della libertà. L’accesso a nuovi status e diritti da parte della popolazione nera e servile permette di indagare le differenti forme di resistenza alla schiavitù nel complesso dialogo tra insurrezioni collettive e lotte individuali.
Nel fare ciò, il contributo pone al centro della riflessione la questione della mobilità, intesa sia come lo scambio e la connessione di persone e idee nello spazio atlantico sia come il passaggio da uno status legale ad un altro nelle diverse società coloniali caraibiche.
Inoltre, analizzando il contro-utilizzo della conoscenza giuridica da parte di soggetti normalmente rappresentati come passivi e inerti, intendo mostrare come gli schiavi e le schiave siano stati in grado di mobilitare risorse e conoscenze inaspettate per utilizzare i differenti sistemi normativi a proprio vantaggio. In effetti, in alcuni casi le persone di discendenza africana hanno avuto la capacità di inserirsi negli interstizi del discorso giuridico dominante, passando dall'essere oggetti all'interno di transazioni economiche a soggetti nelle battaglie legali.
2
Il contributo proposto si basa su una ricca bibliografia, che ha evidenziato come l'abolizionismo nel mondo atlantico colleghi l'alta politica imperiale, le associazioni europee e americane e i discendenti africani nella trasformazione delle istituzioni sociali, del lavoro, delle relazioni economiche e internazionali. A partire dal contributo di Paul Gilroy in The Black Atlantic, diversi studi hanno avuto il merito di analizzare le società schiaviste nel contesto della più ampia questione razziale e sociale. Attraverso un approccio meno eurocentrico, la storia dell'abolizione della schiavitù viene letta non solo dal punto di vista dei progressi della moralità europea, ma ridando centralità alle lotte degli schiavi e dei liberi dal colore, restituendo agency alla popolazione nera e mulatta.
Rifacendomi a Frederick Cooper e Ann Laura Stoler in Tensions of Empire, dall’età delle rivoluzioni la rivendicazione di una cittadinanza generalizzata e di diritti sociali inclusivi ha dovuto confrontarsi con la questione centrale dell’applicabilità di quegli stessi principi negli imperi d'oltremare. In questo senso, il processo di emancipazione dalla schiavitù rappresenta una prima importante divaricazione tra il contesto metropolitano e coloniale.
Durante tutto il XIX secolo, infatti, lo status delle persone di discendenza africana rimase ambiguo, sottolineando come le questioni della razza e del colore restino rilevanti per comprendere ancora oggi i processi di esclusione dalla piena cittadinanza.

Research paper thumbnail of "Agostino Codazzi: A Transatlantic Life (1793-1859)", Conference: Revolutionary cosmopolitanism. Transnational migration and political activism, 1815-1848

The Italian political migration and the lives of exiles in the Risorgimento are increasingly stud... more The Italian political migration and the lives of exiles in the Risorgimento are increasingly studied from transnational perspectives. On the other hand, less historians have chosen to deal with military migrations to the Americas. Therefore, the stories of the many former Napoleonic officers and Italian corsairs who fought in the Bolivarian revolutions still remain to be investigated.
Joining the Napoleonic troops had marked the identities of these soldiers in a cosmopolitan sense, preparing them for the Latin American wars of independence experience. Indeed, the ‘encounter’ between Europe and America helped to create a real transnational culture of adventure.
At the same time, their legacy underlines the links between Italy and the former Spanish America which influenced the identities, the economies and the political and intellectual orientations of the new republics.
Among them, the geographer Agostino Codazzi (Lugo, 1793 – Espiritu Santu, 1859) is one of the Bolívar’s officers of which much testimonies remain.
Following the events that led Codazzi to fight in the troops of the Napoleonic Kingdom of Italy to embarking for the Americas, enlisting in the Bolivarian armies and, finally, putting his cartographic knowledge at the service of the new republics, the paper aims to reconstruct his transatlantic life.
Moreover, the purpose is to read the Codazzi’s geographical expeditions in Venezuela and New Granada as a new space of adventure and a tool to analyze the social, economic and political transformations of the post-colonial context. With the end of Spanish domination, the main concern of the Latin American territories was to reinvent themselves as independent nations. However, the Codazzi’s transnational citizenship highlights how this evolution was the result of a process involving intellectual efforts on both sides of the Atlantic.

Research paper thumbnail of Le negras francesas a Cuba, XIX secolo. Donne e famiglie multirazziali nella ridefinizione degli status dei liberi di colore

CONVEGNO CITTADINANZE; Panel: Colonial Citizenships; Paper: “Le negras francesas a Cuba, XIX seco... more CONVEGNO CITTADINANZE; Panel: Colonial Citizenships; Paper: “Le negras francesas a Cuba, XIX secolo. Donne e famiglie multirazziali nella ridefinizione degli status dei liberi di colore”, University of Turin, Department of Culture, Politics and Society.

Research paper thumbnail of La distopia della rivoluzione haitiana