Elisabetta Todisco | Università degli Studi di Bari (original) (raw)

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Books by Elisabetta Todisco

Research paper thumbnail of Storia romana. Dalle origini alla tarda antichità. Nuova edizione, Roma 2014

Research paper thumbnail of I vici rurali nel paesaggio dell'Italia romana

In this book we examine the form and the structure of rural vici in the organization of the roman... more In this book we examine the form and the structure of rural vici in the organization of the roman countryside; literary, epigraphic, juridical sources are useful to reconstruct what vici looked like; what were their administrative and juridical organization; the relationship with the other rural forms; the life within them; the mechanism of village community’s identity. A picture which reveals that municipia and coloniae were not the only forms that Rome used to organized territory.

Research paper thumbnail of I veterani in Italia in età imperiale, Bari, Edipuglia, 1999

Research paper thumbnail of Società e istituzioni di Roma antica, Roma, Carocci, 2005

Research paper thumbnail of Storia romana. Dalle origini alla tarda antichità, Roma, Carocci, 2008

Papers by Elisabetta Todisco

Research paper thumbnail of VARRO’S WRITINGS ON THE SENATE: A RECONSTRUCTIVE HYPOTHESIS, in BICS, 60.2, 2017, pp. 49-60

Abstract: On first becoming consul in 70 bc, Pompey asked his friend Varro to provide him with a ... more Abstract: On first becoming consul in 70 bc, Pompey asked his friend Varro to provide him with a manual on how to conduct a session of the senate. The manual was later lost. Varro returned to the subject decades later in one or more letters to Oppianus. Aulus Gellius reports on both stages of Varro’s composition, political assistance and literary composition, summarizing the contents of the letter to Oppianus. Here I will attempt to reconstruct the work, putting it in its context and discussing its implications.

Research paper thumbnail of Griselda16_popolo_Todisco.pdf

Research paper thumbnail of Dal commentario isagogico all’epistola d Oppiano. Riscritture politiche varroniane, in M. Chelotti, M. Silvestrini (a cura di), Epigrafia e territorio. Politica e società- temi di antichità romana, 10, 2016, pp. 476-488.

Gellius in his Noctes Atticae 14.7.1-8 reports a summary of a varronian writing on the Senate. Po... more Gellius in his Noctes Atticae 14.7.1-8 reports a summary of a varronian writing on the Senate. Pompeius, consul for the first time (70 B.C.), asked Varro to write him a small book of instructions on how to convene and consult the Senate. This commentarius εἰσαγωγικός, as Varro himself called it, was lost. Varro revisited the subject in one epistula to Oppianus. It is this rewriting that Gellius can read. In this article we discuss the date in which Varro wrote this second version of the book on the Senate and the consequences of this newly proposed date; we reflect also on the role of Varro’s “antiquarian” knowledge on the roman political and institutional life.

Research paper thumbnail of Il frammento curia / cura nel de vita populi Romani di Varrone tra etimologia e politica, in M. Chelotti, M. Silvestrini (a cura di), Epigrafia e territorio. Politica e società- temi di antichità romana, 10, 2016, pp. 487-495

This paper focus on a passage from M. Terentius Varro’ s de vita populi Romani, specifically the ... more This paper focus on a passage from M. Terentius Varro’ s de vita populi Romani, specifically the one dedicated to the etimology of curia from cura. Varro proposes the same etimology in his de lingua Latina, but the explanation of the link curia/cura in the fragment of the de vita populi Romani is different from that of the de lingua Latina. In these pages the meaning of this definition and the reason of the choice of Varro in the de vita populi Romani are discussed also from a political perspective.

Research paper thumbnail of Sulla creazione dei “savoirs d’empire”. Alcune riflessioni in margine ad un recente volume, in "Politica Antica. Rivista di prassi e cultura politica nel mondo greco e romano", VI. 2016, pp. 175-189

Prompted by the recent appearance of a book on the subject, this article discusses the birth and ... more Prompted by the recent appearance of a book on the subject, this article discusses the birth and the development of the imperial govermental and administrative culture in the republican period. Starting with the Romans' self awareness as an imperial republic in the second half of the second century B.C, we explore, through the first century B.C., the evidence of, and the elements (cultural, political, administrative) contributing to, the constructions of the imperial know how.

Research paper thumbnail of La politica augustea dei reclutamenti straordinari, in Le métier de soldat dans le monde roman. Textes réunis par

L'ultimo secolo dell'età repubblicana vede in campo vari modelli di reclutamento: l'esercito rego... more L'ultimo secolo dell'età repubblicana vede in campo vari modelli di reclutamento: l'esercito regolare (gli arma publka nella definizione di Tacito, Ann. 1.2.2), in cui militavano cives Romani, arruolati o tramite coscrizione obbligatoria o volontari secondo la procedura introdotta da Gaio Mario; gli eserciti personali dei dinasti (usando la denominazione adoperata da Appiano e Plutarco per i leader tardorepubblicani), da questi a proprie spese arruolati, facendo leva anche su rapporti clientelari consolidati e ricorrendo, non di rado, al reclutamento di schiavi1: nel 37 a.C. Ottaviano stesso li inserì nella sua flotta contro Sesto Pompeo (Svet., Aug. 16.1)2. Tuttavia, la presenza di schiavi e di liberti nell'esercito di Roma (in tutte le sue articolazioni) non è una novità degli eserciti personali di fine Repubblica, ma costituisce, sebbene eccezionalmente3, una fonte di reclutamento già nella Roma mediorepubblicana, indotta da condizioni di assoluta emergenza, aggravate dalla penuria di soldati4. La prima notizia della coscrizione di liberti (insieme ai seniores) è del 296 a.C: siamo nel pieno della terza guerra sannitica, quando viene indetta, insieme al iustitium, una vera e propria leva di massa (Liv. 10.21.4)5, un'ulteriore modalità di reclutamento, dunque, quest'ultima, certamente connessa, almeno talvolta, alla proclamazione del tutnultus6. E durante la II guerra punica, però, che lo stato 1 Per gli schiavi negli eserciti privati, J. Vendrand-Voyer (1983: p. 72 nt. 145); N. Lenski (2009: p. 149), il quale ritiene che denunciare la presenza di schiavi nell'esercito avversario servisse a sminuirlo, considerato il valore denigratorio della militanza schiavile. 2 Anche in questa occasione, come vedremo farà anche in seguito, egli provvide a manometterli (Svet., Aug. 16.1), vd. S. Panciera (2006a: p. 1284 e nt. 15). 3 La tradizione letteraria riferisce casi di reclutamento di schiavi e liberti come eccezionali, confermando la prassi romana della milizia come pratica riservata ai cittadini, vd. G. Crifò (1964: p. 388 nt. 5); J. Vendrand-Voyer (1983: p. 70), ritiene che la prerogativa alla milizia dei cittadini sarebbe da connettersi con la sacralità legata alla milizia. G. Forni (1953: p. 115-117), pone in evidenza la contraddizione esistente riguardo alla presenza di liberti nelle legioni: a fronte della considerazione che essa fosse ammessa nei soli corpi speciali, egli propone tre testimonianze epigrafiche di libertini legionari ai quali era stata concessa la restituito natalium; giunge pertanto a ritenere che a titolo individuale i liberti, proprio come i peregrini, recuperati all'ingenuità tramite una fiato, fossero ammessi nelle legioni. 4 Per i reclutamenti di liberti, G. Fabre (1981: p. 52 nt. 95); di schiavi, G. Fabre (1981: p. 51-52).

Research paper thumbnail of la percezione dello straniero nelle fonti letterarie latine.pdf

Research paper thumbnail of illic signa et aquilam amplexus sese tutabatur (Ta. Ann. 1.39-4).pdf

Research paper thumbnail of la strategia dei praesidia romani nelle città italiche.pdf

Research paper thumbnail of Cicerone politico e la scientia civilium commutationum

Research paper thumbnail of Sebuini o Sesuini? Una nuova lettura e interpretazione della iscrizione dei vicani di Angera (CIL V 5471), Segno e Testo 11, 2013

Research paper thumbnail of Esempi di alfabetismo nella campagna romana in età imperiale (Italia e province occidentali), ZPE 187, 2013, pp. 295-301

La lettura e l'esegesi delle fonti letterarie, epigrafi che e normative di età romana relative al... more La lettura e l'esegesi delle fonti letterarie, epigrafi che e normative di età romana relative al vicus hanno permesso di disegnare un profi lo dei vici che si discosta in qualche misura dall'immagine topica del villaggio di campagna sospeso in un'atmosfera lenta e bucolica, suggerendone piuttosto l'idea di agglomerato dinamico e in dialogo con le altre realtà costitutive del paesaggio rurale, per le quali costituisce, non di rado, un punto di riferimento per il disbrigo di funzioni legate alla vita quotidiana. Si tratta, com'è ovvio, di conclusioni e giudizi che non riguardano ogni villaggio rurale: è evidente che non tutti i vici rurali, già distinti nella glossa festina (Festo, s.v. vicus, 502L; 508L) in ragione di un diverso statuto giuridico-istituzionale in vici con res publica e ius dicitur e vici privi dell'una e dell'altro, conobbero il medesimo sviluppo, ebbero la medesima vocazione, furono caratterizzati dalla medesima vivacità 2 .

Research paper thumbnail of La strategia dei praesidia romani nelle città italiche (Electrum 2008)

Research paper thumbnail of L'immigrato e la comunità cittadina.Una riflessione sulle dinamiche di integrazione

In questo lavoro ci si propone una riconsiderazione sull'atteggiamento della società romana nei c... more In questo lavoro ci si propone una riconsiderazione sull'atteggiamento della società romana nei confronti dell'immigrazione che coinvolgeva individui all'interno dell'impero e sui processi di integrazione. Si cercherà quindi di tracciare alcune linee di confronto con i rapporti relativi a queste tematiche nella realtà moderna, attraverso alcuni indirizzi culturali di continuità o di rottura rispetto all'eredità del passato. Qui in particolare, considerata la coesistenza per il cittadino nel mondo romano dell'appartenenza a due patrie, Roma e la propria città di origine, si concentrerà l'attenzione sulle dinamiche di integrazione nella piccola patria, cioè all'interno delle comunità locali che rappresentano dal punto di vista istituzionale come anche sociale e comunitario il concreto spazio di integrazione dell'individuo.

Research paper thumbnail of non solum in legibus publicis sed etiam in privatorum libertate: cittadinanza romana e voluntas nella pro Balbo di cicerone

Research paper thumbnail of Storia romana. Dalle origini alla tarda antichità. Nuova edizione, Roma 2014

Research paper thumbnail of I vici rurali nel paesaggio dell'Italia romana

In this book we examine the form and the structure of rural vici in the organization of the roman... more In this book we examine the form and the structure of rural vici in the organization of the roman countryside; literary, epigraphic, juridical sources are useful to reconstruct what vici looked like; what were their administrative and juridical organization; the relationship with the other rural forms; the life within them; the mechanism of village community’s identity. A picture which reveals that municipia and coloniae were not the only forms that Rome used to organized territory.

Research paper thumbnail of I veterani in Italia in età imperiale, Bari, Edipuglia, 1999

Research paper thumbnail of Società e istituzioni di Roma antica, Roma, Carocci, 2005

Research paper thumbnail of Storia romana. Dalle origini alla tarda antichità, Roma, Carocci, 2008

Research paper thumbnail of VARRO’S WRITINGS ON THE SENATE: A RECONSTRUCTIVE HYPOTHESIS, in BICS, 60.2, 2017, pp. 49-60

Abstract: On first becoming consul in 70 bc, Pompey asked his friend Varro to provide him with a ... more Abstract: On first becoming consul in 70 bc, Pompey asked his friend Varro to provide him with a manual on how to conduct a session of the senate. The manual was later lost. Varro returned to the subject decades later in one or more letters to Oppianus. Aulus Gellius reports on both stages of Varro’s composition, political assistance and literary composition, summarizing the contents of the letter to Oppianus. Here I will attempt to reconstruct the work, putting it in its context and discussing its implications.

Research paper thumbnail of Griselda16_popolo_Todisco.pdf

Research paper thumbnail of Dal commentario isagogico all’epistola d Oppiano. Riscritture politiche varroniane, in M. Chelotti, M. Silvestrini (a cura di), Epigrafia e territorio. Politica e società- temi di antichità romana, 10, 2016, pp. 476-488.

Gellius in his Noctes Atticae 14.7.1-8 reports a summary of a varronian writing on the Senate. Po... more Gellius in his Noctes Atticae 14.7.1-8 reports a summary of a varronian writing on the Senate. Pompeius, consul for the first time (70 B.C.), asked Varro to write him a small book of instructions on how to convene and consult the Senate. This commentarius εἰσαγωγικός, as Varro himself called it, was lost. Varro revisited the subject in one epistula to Oppianus. It is this rewriting that Gellius can read. In this article we discuss the date in which Varro wrote this second version of the book on the Senate and the consequences of this newly proposed date; we reflect also on the role of Varro’s “antiquarian” knowledge on the roman political and institutional life.

Research paper thumbnail of Il frammento curia / cura nel de vita populi Romani di Varrone tra etimologia e politica, in M. Chelotti, M. Silvestrini (a cura di), Epigrafia e territorio. Politica e società- temi di antichità romana, 10, 2016, pp. 487-495

This paper focus on a passage from M. Terentius Varro’ s de vita populi Romani, specifically the ... more This paper focus on a passage from M. Terentius Varro’ s de vita populi Romani, specifically the one dedicated to the etimology of curia from cura. Varro proposes the same etimology in his de lingua Latina, but the explanation of the link curia/cura in the fragment of the de vita populi Romani is different from that of the de lingua Latina. In these pages the meaning of this definition and the reason of the choice of Varro in the de vita populi Romani are discussed also from a political perspective.

Research paper thumbnail of Sulla creazione dei “savoirs d’empire”. Alcune riflessioni in margine ad un recente volume, in "Politica Antica. Rivista di prassi e cultura politica nel mondo greco e romano", VI. 2016, pp. 175-189

Prompted by the recent appearance of a book on the subject, this article discusses the birth and ... more Prompted by the recent appearance of a book on the subject, this article discusses the birth and the development of the imperial govermental and administrative culture in the republican period. Starting with the Romans' self awareness as an imperial republic in the second half of the second century B.C, we explore, through the first century B.C., the evidence of, and the elements (cultural, political, administrative) contributing to, the constructions of the imperial know how.

Research paper thumbnail of La politica augustea dei reclutamenti straordinari, in Le métier de soldat dans le monde roman. Textes réunis par

L'ultimo secolo dell'età repubblicana vede in campo vari modelli di reclutamento: l'esercito rego... more L'ultimo secolo dell'età repubblicana vede in campo vari modelli di reclutamento: l'esercito regolare (gli arma publka nella definizione di Tacito, Ann. 1.2.2), in cui militavano cives Romani, arruolati o tramite coscrizione obbligatoria o volontari secondo la procedura introdotta da Gaio Mario; gli eserciti personali dei dinasti (usando la denominazione adoperata da Appiano e Plutarco per i leader tardorepubblicani), da questi a proprie spese arruolati, facendo leva anche su rapporti clientelari consolidati e ricorrendo, non di rado, al reclutamento di schiavi1: nel 37 a.C. Ottaviano stesso li inserì nella sua flotta contro Sesto Pompeo (Svet., Aug. 16.1)2. Tuttavia, la presenza di schiavi e di liberti nell'esercito di Roma (in tutte le sue articolazioni) non è una novità degli eserciti personali di fine Repubblica, ma costituisce, sebbene eccezionalmente3, una fonte di reclutamento già nella Roma mediorepubblicana, indotta da condizioni di assoluta emergenza, aggravate dalla penuria di soldati4. La prima notizia della coscrizione di liberti (insieme ai seniores) è del 296 a.C: siamo nel pieno della terza guerra sannitica, quando viene indetta, insieme al iustitium, una vera e propria leva di massa (Liv. 10.21.4)5, un'ulteriore modalità di reclutamento, dunque, quest'ultima, certamente connessa, almeno talvolta, alla proclamazione del tutnultus6. E durante la II guerra punica, però, che lo stato 1 Per gli schiavi negli eserciti privati, J. Vendrand-Voyer (1983: p. 72 nt. 145); N. Lenski (2009: p. 149), il quale ritiene che denunciare la presenza di schiavi nell'esercito avversario servisse a sminuirlo, considerato il valore denigratorio della militanza schiavile. 2 Anche in questa occasione, come vedremo farà anche in seguito, egli provvide a manometterli (Svet., Aug. 16.1), vd. S. Panciera (2006a: p. 1284 e nt. 15). 3 La tradizione letteraria riferisce casi di reclutamento di schiavi e liberti come eccezionali, confermando la prassi romana della milizia come pratica riservata ai cittadini, vd. G. Crifò (1964: p. 388 nt. 5); J. Vendrand-Voyer (1983: p. 70), ritiene che la prerogativa alla milizia dei cittadini sarebbe da connettersi con la sacralità legata alla milizia. G. Forni (1953: p. 115-117), pone in evidenza la contraddizione esistente riguardo alla presenza di liberti nelle legioni: a fronte della considerazione che essa fosse ammessa nei soli corpi speciali, egli propone tre testimonianze epigrafiche di libertini legionari ai quali era stata concessa la restituito natalium; giunge pertanto a ritenere che a titolo individuale i liberti, proprio come i peregrini, recuperati all'ingenuità tramite una fiato, fossero ammessi nelle legioni. 4 Per i reclutamenti di liberti, G. Fabre (1981: p. 52 nt. 95); di schiavi, G. Fabre (1981: p. 51-52).

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Research paper thumbnail of illic signa et aquilam amplexus sese tutabatur (Ta. Ann. 1.39-4).pdf

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Research paper thumbnail of Sebuini o Sesuini? Una nuova lettura e interpretazione della iscrizione dei vicani di Angera (CIL V 5471), Segno e Testo 11, 2013

Research paper thumbnail of Esempi di alfabetismo nella campagna romana in età imperiale (Italia e province occidentali), ZPE 187, 2013, pp. 295-301

La lettura e l'esegesi delle fonti letterarie, epigrafi che e normative di età romana relative al... more La lettura e l'esegesi delle fonti letterarie, epigrafi che e normative di età romana relative al vicus hanno permesso di disegnare un profi lo dei vici che si discosta in qualche misura dall'immagine topica del villaggio di campagna sospeso in un'atmosfera lenta e bucolica, suggerendone piuttosto l'idea di agglomerato dinamico e in dialogo con le altre realtà costitutive del paesaggio rurale, per le quali costituisce, non di rado, un punto di riferimento per il disbrigo di funzioni legate alla vita quotidiana. Si tratta, com'è ovvio, di conclusioni e giudizi che non riguardano ogni villaggio rurale: è evidente che non tutti i vici rurali, già distinti nella glossa festina (Festo, s.v. vicus, 502L; 508L) in ragione di un diverso statuto giuridico-istituzionale in vici con res publica e ius dicitur e vici privi dell'una e dell'altro, conobbero il medesimo sviluppo, ebbero la medesima vocazione, furono caratterizzati dalla medesima vivacità 2 .

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In questo lavoro ci si propone una riconsiderazione sull'atteggiamento della società romana nei c... more In questo lavoro ci si propone una riconsiderazione sull'atteggiamento della società romana nei confronti dell'immigrazione che coinvolgeva individui all'interno dell'impero e sui processi di integrazione. Si cercherà quindi di tracciare alcune linee di confronto con i rapporti relativi a queste tematiche nella realtà moderna, attraverso alcuni indirizzi culturali di continuità o di rottura rispetto all'eredità del passato. Qui in particolare, considerata la coesistenza per il cittadino nel mondo romano dell'appartenenza a due patrie, Roma e la propria città di origine, si concentrerà l'attenzione sulle dinamiche di integrazione nella piccola patria, cioè all'interno delle comunità locali che rappresentano dal punto di vista istituzionale come anche sociale e comunitario il concreto spazio di integrazione dell'individuo.

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Research paper thumbnail of Le attività economiche dei veterani

Research paper thumbnail of La glossa vicus di Festo e la giurisdizione delle aree rurali nell'Italia romana

Il riferimento all'attività giusdicente in una tipologia di vicus nell'apposita glossa del lessic... more Il riferimento all'attività giusdicente in una tipologia di vicus nell'apposita glossa del lessico di Festo induce ad una riconsiderazione dell'assetto giurisdizionale delle aree rurali in Italia da parte di Roma e di alcune sue dinamiche. Rifacciamoci preliminarmente al quadro generale.

Research paper thumbnail of Cicerone politico e la scientia civilium commutationum

Research paper thumbnail of La percezione dello straniero nelle fonti letterarie latine

Research paper thumbnail of Donne pericolose nel territorio della civitas