Giuseppe Russo | Università della Basilicata (original) (raw)
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Papers by Giuseppe Russo
I Francescani in Calabria, 2021
Il volume raccoglie i contributi di studiosi del francescanesimo: Giuseppe Russo, che esamina alc... more Il volume raccoglie i contributi di studiosi del francescanesimo: Giuseppe Russo, che esamina alcuni importanti aspetti biografici di frate Pietro, fondatore nel 1220 del Protoconvento francescano di Castrovillari; Ippolito Fortino, che racconta la tragica sorte dei sette frati calabresi decapitati il 10 ottobre 1227 a Ceuta in Marocco; Luca Parisoli, che esamina la figura del francescano Angelo Clareno (XIII-XIV secolo), che «trovò nella geocultura calabrese un conforto e un riparo»; Alessandro Saraceni, che presenta un francescano musicista, vissuto nel XVII secolo, frate Daniele, originario, con ogni probabilità, di Castrovillari; Maria Paola Borsetta, che recupera e illustra preziosi documenti relativi al convento di San Francesco d'Assisi di Rossano, che vanno dal 1570 al 1824.
Archivio Storico per la Calabria e la Lucania - Anno LXXXVII, pp. 117-165, 2021
Il contributo ricostruisce le vicende del monastero italogreco dei SS. Elia e Anastasio di Carbon... more Il contributo ricostruisce le vicende del monastero italogreco dei SS. Elia e Anastasio di Carbone, in Basilicata, tra il XIII e il XV secolo, a partire, dunque, dalla conquista angioina del Mezzogiorno fino all’inizio della commenda, che ne segnò la decadenza spirituale, culturale ed economica, testimoniata anche nel corso della visita di Atanasio Calceopulo del 1458. Il lavoro passa in rassegna lo stato delle ricerche del monastero, che ancora attende l’annunciata riedizione dell’intero fondo documentario, già pubblicato da Gertrude Robinson negli anni 1929-1930, conservato a Roma nell’Archivio Doria Pamphilj; tratta, parimenti, le vicende della sua sottomissione all’arcivescovado siciliano di Monreale. L’edizione di un inedito documento privato latino del 1316, presentato in appendice, che offre anche l’occasione per una disamina sulla grancia carbonese di S. Filippo di Senise, rappresenta una tessera utile ai fini di una ricostruzione più accreditata della storia del cenobio.
‘ὀνόματα διελεῖν’. Studi in onore di John Trumper per il suo 75° genetliaco, a cura di L. Di Vasto, edizioni aicc castrovillari , 2020
all'Jonio si conserva un documento in pergamena del 27 giugno 1505 riguardante un contratto di ve... more all'Jonio si conserva un documento in pergamena del 27 giugno 1505 riguardante un contratto di vendita rogato dal notaio Troilo Terranova di Castrovillari. Luca Policastrello, della predetta terra, e sua madre Emilia Palatina, vedova di Angelo Policastrello e madre anche di Alfonso, dichiaravano di esser pressati da diverse persone che vantavano dei crediti nei confronti del defunto Angelo, per una somma complessiva di duecentocinquanta ducati, tra cui figurava, per conto della regia curia, lo spagnolo Giovanni Medrano, il quale contestava ad Angelo una sua certam rebellionem. Dopo aver rivolto una petizione a Martino Vilella, regio capitano della terra di Castrovillari-affinché Alfonso, figlio minorenne, avesse licenza a poter vendere i beni di famiglia ed Emilia fosse nominata sua tutrice-ed ottenuto l'assenso, Luca ed Emilia, per poter pagare parte dei debiti, vendevano al notaio Loisio Papasidero un casaleno posto a Castrovillari nella contrada San Luca, per il prezzo di sedici ducati 1. tra cui Giovanni, hostulanus o hospes, detto 'Fragasso', il magister Iosepi Albufacz, pure spagnolo, e Francesco Yspano (che era anche suo vicino di casa): si tratta certamente di spagnoli di origine ebrea che vivevano a Castrovillari. Inoltre, era in stretti contatti con la duchessa di Montalto 10-peraltro nominata sua esecutrice testamentaria, unitamente ad Antonuccio de Franco, al cappellano Antonello Bruno e a Raffaele Leonetto, viceduca di Montalto-e con individui di quella terra, dove, in effetti, era presente una folta comunità giudaica, intorno alla quale gravitavano quelle dei Valdesi di San Sisto e Guardia. D'altronde, altri documenti attestano le relazioni tra gli Ebrei di Castrovillari e quelli di Montalto: il 3 febbraio 1480, come si riscontra in un contratto rogato dal notaio Troilo Terranova di Castrovillari, Giacomo Banzanello vendeva all'ebreo Antonio, magister phisicus di Montalto, abitante in Castrovillari, un fondaco di una casa seu catogium, sito sotto il solaio di proprietà di Natale Banzanello nella contrada di San Leonardo; da un altro contratto del predetto notaio Terranova, vergato il 20 ottobre 1480, apprendiamo che Natale Banzanello vendeva all'ebreo Aron Mele, magister phisicus di Montalto, abitante in Castrovillari, una casa coperta con tavole, sita nella medesima contrada di San Leonardo 11. Ancora, il 29 novembre 1480 Sabato de lo Russo e il magister phisicus Aron, giudei di Montalto, facevano ricorso contro l'università di Castrovillari che voleva sottoporre a tassazione le loro mercanzie vendute in questa terra, seppur essi non vi abitassero e già pagassero un canone in quella di Montalto; parimenti, il medico ebreo David 10 La duchessa di Montalto in quell'anno era Castellana de Cardona, sorella di Raimondo (che nel 1510 divenne viceré di Napoli), la quale era andata in sposa nel 1510 a Ferdinando d'Aragona, duca di Montalto, figlio naturale di Ferdinando I, re di
Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, 2020
Il monastero italo-greco di San Giovanni Terista di Stilo, fondato nella prima metà dell’XI secol... more Il monastero italo-greco di San Giovanni Terista di Stilo, fondato nella prima metà dell’XI secolo, è stato oggetto di svariati studi, dedicati, particolarmente, al Santo titolare, al suo ricco patrimonio bibliotecario e alla sua architettura. Grazie, poi, all’edizione dei documenti greci del fondo archivistico del monastero, conservati nel Vat. gr. 2650 della Biblioteca Apostolica Vaticana, curata da André Guillou, si è fatta luce sulla sua storia durante il periodo normanno-svevo. In questo contributo sono ora ricostruite le vicende del monastero nei secoli XIV e XV, anche attraverso i documenti latini inediti, inclusi nel codice Vat. lat. 13118 della predetta Biblioteca, di cui se ne presenta in appendice la loro edizione.
TESTI E STUDI BIZANTINO-NEOELLENICI Collezione diretta da Andrea Luzzi, ἀνατολὴ καὶ δύσις Studi in memoria di Filippo Burgarella, a cura di G. Strano e C. Torre, 2020
Copertina e composizione grafica a cura di Marco Pigliapoco È vietata la riproduzione non autoriz... more Copertina e composizione grafica a cura di Marco Pigliapoco È vietata la riproduzione non autorizzata, anche parziale, realizzata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. PREMESSA Questo volume di studi bizantini e medievali nasce dall'affetto e dalla stima che Amici e Colleghi hanno voluto esprimere alla memoria di Filippo Burgarella, per il ruolo rivestito dallo Studioso nel campo delle ricerche sull'Italia bizantina (e non solo), fra Tardoantico ed età medievale.
«Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica», n.s. III (2019) Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, 2019
In questo contributo sono prese in esame le pergamene più antiche del Fondo Putignani (1303-1429)... more In questo contributo sono prese in esame le pergamene più antiche del Fondo Putignani (1303-1429) della Biblioteca Nazionale «Sagarriga Visconti Volpi» di Bari acquistato nel 1914, che consta complessivamente di centoquattro pezzi membranacei, per un arco cronologico compreso tra il 1303 e il 1742.
Il corpus documentario si presenta poco uniforme per contenuti e alquanto variegato per tipologia, includendo documenti pubblici e privati di varia provenienza. Per quest’ultima tipologia, considerato anche il mediocre stato di conservazione, sono forniti accurati regesti con note storiche e prosopografiche. Si tratta di atti di compravendite, permute e ratifiche, riguardanti, prevalentemente, la città di Tricarico (Matera): uno di questi, in particolare, aggiunge nuovi tasselli in merito ai rapporti intercorrenti tra la stessa città e Barletta, le cui vicende si intrecciano nel corso del XIV secolo tramite la contessa Sveva de Bessano. Altri tre documenti notarili interessano l’abitato di Anzi, nei pressi di Potenza.
Di quattro membrane, relative a litterae intitolate ai re Ladislao e Giovanna II e suo marito Giacomo della Marca, comprese tra il 1408 e il 1416 e concernenti concessioni, immunità e grazie rilasciate dai regnanti Angioini a favore di Tricarico, è data, inoltre, in appendice l’edizione critica.
Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, 2019
Nell’archivio della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale della Badia di Cava è conservato u... more Nell’archivio della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale della Badia di Cava è conservato un foglio in pergamena dell’anno 1259. Si tratta di un contratto di permuta di beni stabili riguardante la città di Cosenza e il monastero di San Giovanni in Fiore. Sulla scorta di una nota tergale, che ne indica la sua probabile provenienza dalla chiesa florense del casale cosentino di Scalzati, dove la membrana pervenne in qualità di munimen, sono fornite le motivazioni inerenti alla sua presenza nell’archivio cavense. Il contributo analizza il documento, finora conosciuto solo attraverso un breve regesto, inserendolo nel contesto storico del monastero Florense e della gestione del suo patrimonio nella prima metà del Duecento, e ne offre l’edizione critica.
Non mancano documenti rogati in maniera fraudolenta dagli stessi notai nel Mezzogiorno, specie pe... more Non mancano documenti rogati in maniera fraudolenta dagli stessi notai nel Mezzogiorno, specie per conto di abbazie benedettine, quali -per citare solo le più importanti -la SS. Trinità di Cava, Santa Maria di Montevergine, Santa Maria di Banzi, San Michele di Montescaglioso, la SS. Trinità di Venosa e le dipendenze dell'ordine di Santa Maria di Valle Josaphat, quest'ultime, in particolare, autentiche fucine di falsi e falsari (10). Per limitarci alla Calabria, oltre alcune note falsificazioni di carte notarili del periodo normanno riguardanti l'abbazia di Santa Maria della Matina , è 99 NUOVI DOCUMENTI DEL XV SECOLO DI AREA CALABRO-LUCANA 102 GIUSEPPE RUSSO
La più antica notizia tratta da fonti scritte documentarie riguardante Castrovillari risalirebbe ... more La più antica notizia tratta da fonti scritte documentarie riguardante Castrovillari risalirebbe all'anno 1064, allorquando sembra che Roberto il Guiscardo la conquistasse, unitamente a Cassano e Matera, tra marzo ed aprile, per raggiungere subito dopo la Sicilia * Questa mia breve nota storica sulla falsa notizia della menzione di Castrovillari nell'anno 1064 è già apparsa all'inizio dell'anno in una strenna pubblicata dall'Associazione Italiana di Cultura Classica, delegazione di Castrovillari, fortemente voluta dal prof. Leonardo Di Vasto in memoria del compianto prof. Filippo Burgarella, sempre attento e partecipe agli eventi culturali dell'Associazione sin dal 1995, quando partecipò come relatore al convegno nazionale sul tema La Calabria classica e bizantina. Ora è qui riproposta con qualche aggiunta.
Per la sezione Saggi, la redazione si avvale anche di valutatori esterni in forma anonima. ROSSAN... more Per la sezione Saggi, la redazione si avvale anche di valutatori esterni in forma anonima. ROSSANO, CARIATI E IL LORO HINTERLAND NEL XV SECOLO ATTRAVERSO FONTI INEDITE I documenti, qui editi per la prima volta, provengono da archivi privati di alcune famiglie della città di Rossano, noto centro bizantino del Cosentino: due di questi sono custoditi in quello della famiglia Amarelli 1 ; la restante documentazione si trova in un altro archivio privato della cittadina jonica calabrese e doveva appartenere, probabilmente, alla famiglia Malatacca, originaria di Casabona, ma impiantatasi nella prima metà del XV secolo anche a Cariati e Rossano 2 .
Nel corso del XVIII secolo, e con maggiore intensificazione negli anni Ottanta, in Calabria si as... more Nel corso del XVIII secolo, e con maggiore intensificazione negli anni Ottanta, in Calabria si assistette alla riconfigurazione in veste barocca di numerosi edifici, particolarmente di quelli ecclesiastici, con l'importazione di altari corredati da sculture di angeli a figura intera o da semplici teste alate (1). In molte chiese e conventi di località calabresi, come nella Certosa di Serra San Bruno, a Reggio Calabria, Scilla, Gerace, Vibo, Catanzaro, nel convento Domenicano di Soriano Calabro, Crotone, Cosenza, Rende, Mormanno, Morano Calabro e Castrovillari, tra i secoli XVII e XVIII, fur realizzata la maggior parte degli altari in marmi policromi. Molti andarono distrutti in seguito al tremendo terremoto del 1783 che sconvolse l'intera regione (2).
La redazione si avvale per i SAGGI della consulenza, oltre che del Comitato scientifico, di refer... more La redazione si avvale per i SAGGI della consulenza, oltre che del Comitato scientifico, di referees esterni.
Nel fondo «Miscellanea» del diplomatico dell'Archivio di Stato di Bari, unitamente al diploma di ... more Nel fondo «Miscellanea» del diplomatico dell'Archivio di Stato di Bari, unitamente al diploma di re Carlo II d'Angiò del 29 ottobre 1294, relativo all'aggregazione del territorio di Canne a quello di Barletta 1 , si conserva un interessante documento, fino ad ora inedito, del quale se ne fornisce in appendice l'edizione critica 2 .
I Francescani in Calabria, 2021
Il volume raccoglie i contributi di studiosi del francescanesimo: Giuseppe Russo, che esamina alc... more Il volume raccoglie i contributi di studiosi del francescanesimo: Giuseppe Russo, che esamina alcuni importanti aspetti biografici di frate Pietro, fondatore nel 1220 del Protoconvento francescano di Castrovillari; Ippolito Fortino, che racconta la tragica sorte dei sette frati calabresi decapitati il 10 ottobre 1227 a Ceuta in Marocco; Luca Parisoli, che esamina la figura del francescano Angelo Clareno (XIII-XIV secolo), che «trovò nella geocultura calabrese un conforto e un riparo»; Alessandro Saraceni, che presenta un francescano musicista, vissuto nel XVII secolo, frate Daniele, originario, con ogni probabilità, di Castrovillari; Maria Paola Borsetta, che recupera e illustra preziosi documenti relativi al convento di San Francesco d'Assisi di Rossano, che vanno dal 1570 al 1824.
Archivio Storico per la Calabria e la Lucania - Anno LXXXVII, pp. 117-165, 2021
Il contributo ricostruisce le vicende del monastero italogreco dei SS. Elia e Anastasio di Carbon... more Il contributo ricostruisce le vicende del monastero italogreco dei SS. Elia e Anastasio di Carbone, in Basilicata, tra il XIII e il XV secolo, a partire, dunque, dalla conquista angioina del Mezzogiorno fino all’inizio della commenda, che ne segnò la decadenza spirituale, culturale ed economica, testimoniata anche nel corso della visita di Atanasio Calceopulo del 1458. Il lavoro passa in rassegna lo stato delle ricerche del monastero, che ancora attende l’annunciata riedizione dell’intero fondo documentario, già pubblicato da Gertrude Robinson negli anni 1929-1930, conservato a Roma nell’Archivio Doria Pamphilj; tratta, parimenti, le vicende della sua sottomissione all’arcivescovado siciliano di Monreale. L’edizione di un inedito documento privato latino del 1316, presentato in appendice, che offre anche l’occasione per una disamina sulla grancia carbonese di S. Filippo di Senise, rappresenta una tessera utile ai fini di una ricostruzione più accreditata della storia del cenobio.
‘ὀνόματα διελεῖν’. Studi in onore di John Trumper per il suo 75° genetliaco, a cura di L. Di Vasto, edizioni aicc castrovillari , 2020
all'Jonio si conserva un documento in pergamena del 27 giugno 1505 riguardante un contratto di ve... more all'Jonio si conserva un documento in pergamena del 27 giugno 1505 riguardante un contratto di vendita rogato dal notaio Troilo Terranova di Castrovillari. Luca Policastrello, della predetta terra, e sua madre Emilia Palatina, vedova di Angelo Policastrello e madre anche di Alfonso, dichiaravano di esser pressati da diverse persone che vantavano dei crediti nei confronti del defunto Angelo, per una somma complessiva di duecentocinquanta ducati, tra cui figurava, per conto della regia curia, lo spagnolo Giovanni Medrano, il quale contestava ad Angelo una sua certam rebellionem. Dopo aver rivolto una petizione a Martino Vilella, regio capitano della terra di Castrovillari-affinché Alfonso, figlio minorenne, avesse licenza a poter vendere i beni di famiglia ed Emilia fosse nominata sua tutrice-ed ottenuto l'assenso, Luca ed Emilia, per poter pagare parte dei debiti, vendevano al notaio Loisio Papasidero un casaleno posto a Castrovillari nella contrada San Luca, per il prezzo di sedici ducati 1. tra cui Giovanni, hostulanus o hospes, detto 'Fragasso', il magister Iosepi Albufacz, pure spagnolo, e Francesco Yspano (che era anche suo vicino di casa): si tratta certamente di spagnoli di origine ebrea che vivevano a Castrovillari. Inoltre, era in stretti contatti con la duchessa di Montalto 10-peraltro nominata sua esecutrice testamentaria, unitamente ad Antonuccio de Franco, al cappellano Antonello Bruno e a Raffaele Leonetto, viceduca di Montalto-e con individui di quella terra, dove, in effetti, era presente una folta comunità giudaica, intorno alla quale gravitavano quelle dei Valdesi di San Sisto e Guardia. D'altronde, altri documenti attestano le relazioni tra gli Ebrei di Castrovillari e quelli di Montalto: il 3 febbraio 1480, come si riscontra in un contratto rogato dal notaio Troilo Terranova di Castrovillari, Giacomo Banzanello vendeva all'ebreo Antonio, magister phisicus di Montalto, abitante in Castrovillari, un fondaco di una casa seu catogium, sito sotto il solaio di proprietà di Natale Banzanello nella contrada di San Leonardo; da un altro contratto del predetto notaio Terranova, vergato il 20 ottobre 1480, apprendiamo che Natale Banzanello vendeva all'ebreo Aron Mele, magister phisicus di Montalto, abitante in Castrovillari, una casa coperta con tavole, sita nella medesima contrada di San Leonardo 11. Ancora, il 29 novembre 1480 Sabato de lo Russo e il magister phisicus Aron, giudei di Montalto, facevano ricorso contro l'università di Castrovillari che voleva sottoporre a tassazione le loro mercanzie vendute in questa terra, seppur essi non vi abitassero e già pagassero un canone in quella di Montalto; parimenti, il medico ebreo David 10 La duchessa di Montalto in quell'anno era Castellana de Cardona, sorella di Raimondo (che nel 1510 divenne viceré di Napoli), la quale era andata in sposa nel 1510 a Ferdinando d'Aragona, duca di Montalto, figlio naturale di Ferdinando I, re di
Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, 2020
Il monastero italo-greco di San Giovanni Terista di Stilo, fondato nella prima metà dell’XI secol... more Il monastero italo-greco di San Giovanni Terista di Stilo, fondato nella prima metà dell’XI secolo, è stato oggetto di svariati studi, dedicati, particolarmente, al Santo titolare, al suo ricco patrimonio bibliotecario e alla sua architettura. Grazie, poi, all’edizione dei documenti greci del fondo archivistico del monastero, conservati nel Vat. gr. 2650 della Biblioteca Apostolica Vaticana, curata da André Guillou, si è fatta luce sulla sua storia durante il periodo normanno-svevo. In questo contributo sono ora ricostruite le vicende del monastero nei secoli XIV e XV, anche attraverso i documenti latini inediti, inclusi nel codice Vat. lat. 13118 della predetta Biblioteca, di cui se ne presenta in appendice la loro edizione.
TESTI E STUDI BIZANTINO-NEOELLENICI Collezione diretta da Andrea Luzzi, ἀνατολὴ καὶ δύσις Studi in memoria di Filippo Burgarella, a cura di G. Strano e C. Torre, 2020
Copertina e composizione grafica a cura di Marco Pigliapoco È vietata la riproduzione non autoriz... more Copertina e composizione grafica a cura di Marco Pigliapoco È vietata la riproduzione non autorizzata, anche parziale, realizzata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. PREMESSA Questo volume di studi bizantini e medievali nasce dall'affetto e dalla stima che Amici e Colleghi hanno voluto esprimere alla memoria di Filippo Burgarella, per il ruolo rivestito dallo Studioso nel campo delle ricerche sull'Italia bizantina (e non solo), fra Tardoantico ed età medievale.
«Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica», n.s. III (2019) Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, 2019
In questo contributo sono prese in esame le pergamene più antiche del Fondo Putignani (1303-1429)... more In questo contributo sono prese in esame le pergamene più antiche del Fondo Putignani (1303-1429) della Biblioteca Nazionale «Sagarriga Visconti Volpi» di Bari acquistato nel 1914, che consta complessivamente di centoquattro pezzi membranacei, per un arco cronologico compreso tra il 1303 e il 1742.
Il corpus documentario si presenta poco uniforme per contenuti e alquanto variegato per tipologia, includendo documenti pubblici e privati di varia provenienza. Per quest’ultima tipologia, considerato anche il mediocre stato di conservazione, sono forniti accurati regesti con note storiche e prosopografiche. Si tratta di atti di compravendite, permute e ratifiche, riguardanti, prevalentemente, la città di Tricarico (Matera): uno di questi, in particolare, aggiunge nuovi tasselli in merito ai rapporti intercorrenti tra la stessa città e Barletta, le cui vicende si intrecciano nel corso del XIV secolo tramite la contessa Sveva de Bessano. Altri tre documenti notarili interessano l’abitato di Anzi, nei pressi di Potenza.
Di quattro membrane, relative a litterae intitolate ai re Ladislao e Giovanna II e suo marito Giacomo della Marca, comprese tra il 1408 e il 1416 e concernenti concessioni, immunità e grazie rilasciate dai regnanti Angioini a favore di Tricarico, è data, inoltre, in appendice l’edizione critica.
Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, 2019
Nell’archivio della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale della Badia di Cava è conservato u... more Nell’archivio della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale della Badia di Cava è conservato un foglio in pergamena dell’anno 1259. Si tratta di un contratto di permuta di beni stabili riguardante la città di Cosenza e il monastero di San Giovanni in Fiore. Sulla scorta di una nota tergale, che ne indica la sua probabile provenienza dalla chiesa florense del casale cosentino di Scalzati, dove la membrana pervenne in qualità di munimen, sono fornite le motivazioni inerenti alla sua presenza nell’archivio cavense. Il contributo analizza il documento, finora conosciuto solo attraverso un breve regesto, inserendolo nel contesto storico del monastero Florense e della gestione del suo patrimonio nella prima metà del Duecento, e ne offre l’edizione critica.
Non mancano documenti rogati in maniera fraudolenta dagli stessi notai nel Mezzogiorno, specie pe... more Non mancano documenti rogati in maniera fraudolenta dagli stessi notai nel Mezzogiorno, specie per conto di abbazie benedettine, quali -per citare solo le più importanti -la SS. Trinità di Cava, Santa Maria di Montevergine, Santa Maria di Banzi, San Michele di Montescaglioso, la SS. Trinità di Venosa e le dipendenze dell'ordine di Santa Maria di Valle Josaphat, quest'ultime, in particolare, autentiche fucine di falsi e falsari (10). Per limitarci alla Calabria, oltre alcune note falsificazioni di carte notarili del periodo normanno riguardanti l'abbazia di Santa Maria della Matina , è 99 NUOVI DOCUMENTI DEL XV SECOLO DI AREA CALABRO-LUCANA 102 GIUSEPPE RUSSO
La più antica notizia tratta da fonti scritte documentarie riguardante Castrovillari risalirebbe ... more La più antica notizia tratta da fonti scritte documentarie riguardante Castrovillari risalirebbe all'anno 1064, allorquando sembra che Roberto il Guiscardo la conquistasse, unitamente a Cassano e Matera, tra marzo ed aprile, per raggiungere subito dopo la Sicilia * Questa mia breve nota storica sulla falsa notizia della menzione di Castrovillari nell'anno 1064 è già apparsa all'inizio dell'anno in una strenna pubblicata dall'Associazione Italiana di Cultura Classica, delegazione di Castrovillari, fortemente voluta dal prof. Leonardo Di Vasto in memoria del compianto prof. Filippo Burgarella, sempre attento e partecipe agli eventi culturali dell'Associazione sin dal 1995, quando partecipò come relatore al convegno nazionale sul tema La Calabria classica e bizantina. Ora è qui riproposta con qualche aggiunta.
Per la sezione Saggi, la redazione si avvale anche di valutatori esterni in forma anonima. ROSSAN... more Per la sezione Saggi, la redazione si avvale anche di valutatori esterni in forma anonima. ROSSANO, CARIATI E IL LORO HINTERLAND NEL XV SECOLO ATTRAVERSO FONTI INEDITE I documenti, qui editi per la prima volta, provengono da archivi privati di alcune famiglie della città di Rossano, noto centro bizantino del Cosentino: due di questi sono custoditi in quello della famiglia Amarelli 1 ; la restante documentazione si trova in un altro archivio privato della cittadina jonica calabrese e doveva appartenere, probabilmente, alla famiglia Malatacca, originaria di Casabona, ma impiantatasi nella prima metà del XV secolo anche a Cariati e Rossano 2 .
Nel corso del XVIII secolo, e con maggiore intensificazione negli anni Ottanta, in Calabria si as... more Nel corso del XVIII secolo, e con maggiore intensificazione negli anni Ottanta, in Calabria si assistette alla riconfigurazione in veste barocca di numerosi edifici, particolarmente di quelli ecclesiastici, con l'importazione di altari corredati da sculture di angeli a figura intera o da semplici teste alate (1). In molte chiese e conventi di località calabresi, come nella Certosa di Serra San Bruno, a Reggio Calabria, Scilla, Gerace, Vibo, Catanzaro, nel convento Domenicano di Soriano Calabro, Crotone, Cosenza, Rende, Mormanno, Morano Calabro e Castrovillari, tra i secoli XVII e XVIII, fur realizzata la maggior parte degli altari in marmi policromi. Molti andarono distrutti in seguito al tremendo terremoto del 1783 che sconvolse l'intera regione (2).
La redazione si avvale per i SAGGI della consulenza, oltre che del Comitato scientifico, di refer... more La redazione si avvale per i SAGGI della consulenza, oltre che del Comitato scientifico, di referees esterni.
Nel fondo «Miscellanea» del diplomatico dell'Archivio di Stato di Bari, unitamente al diploma di ... more Nel fondo «Miscellanea» del diplomatico dell'Archivio di Stato di Bari, unitamente al diploma di re Carlo II d'Angiò del 29 ottobre 1294, relativo all'aggregazione del territorio di Canne a quello di Barletta 1 , si conserva un interessante documento, fino ad ora inedito, del quale se ne fornisce in appendice l'edizione critica 2 .
Il lavoro comprende l’edizione critica di centocinquanta documenti, provenienti dalla Biblioteca ... more Il lavoro comprende l’edizione critica di centocinquanta documenti, provenienti dalla Biblioteca Comunale “Pietro De Nava” e dall’Archivio di Stato di Reggio Calabria. L’autore, con una puntuale e articolata introduzione, ha inserito i diplomi nel contesto storico che li ha prodotti e che questi contribuiscono a delineare in tanti aspetti significativi e importanti che s’intrecciano con gli eventi politici e bellici che hanno connotato la storia della Calabria durante il periodo angioino ed aragonese. La trascrizione integrale dei diplomi, corredata da note critiche (storiche, diplomatiche, prosopografiche, filologiche), ed il loro studio ha consentito di conoscere approfonditamente la vita politico-amministrativa ed economica di Reggio tra la fine del XIII ed il XVI secolo. I documenti forniscono dati significativi su attività mercantili e portuali, produzione agricola e boschiva, consuetudini locali, fiere e mercati, usi civici (diritti di pascoli, di legnatico, di utilizzo delle acque, del sale), tasse doganali, varie gabelle cittadine, controllo urbano contro gli abusivismi e manutenzione delle strade e delle mura di cinta.
Il lavoro include l'edizione delle più antiche pergamene conservate negli Archivi Diocesani di C... more Il lavoro include l'edizione delle più antiche pergamene conservate negli Archivi Diocesani di Cosenza, Rossano e Cassano all'Jonio, negli Archivi di Stato di Cosenza e nella sezione di Castrovillari, nella Biblioteca Civica di Cosenza.
In concomitanza con il II centenario della nascita di Carlo Maria L'Occaso e con i 150 anni dell'... more In concomitanza con il II centenario della nascita di Carlo Maria L'Occaso e con i 150 anni dell'Unità d'Italia, l'Associazione Italiana di Cultura Classica Delegazione di Castrovillari è ben lieta di assumersi l'onere della stampa dell'inedito cartulario dell'illustre storico, letterato e patriota castrovillarese, la cui edizione e le note di commento ai documenti sono state curate da Giuseppe Russo, studioso attento e rigoroso del periodo medievale, già noto agli storici della Calabria medievale e, in genere, al mondo accademico per le sue edizioni delle pergamene latine di Castrovillari e di documenti provenienti da archivi calabresi.
Il volume di Donatella Gerardi relativo all'edizione dei documenti medievali del monastero di San... more Il volume di Donatella Gerardi relativo all'edizione dei documenti medievali del monastero di San Michele Arcangelo di Montescaglioso (secc. XI-XV), nell'ordine, è il terzo del Codice Diplomatico Materano, avviato un decennio fa ed egregiamente diretto da Francesco Panarelli, a cura del quale sono già stati pubblicati i primi due volumi, relativi ai fondi Annunziata e Santa Lucia (1). Restano ancora i fondi Cattedrale, Capitolo ed Università per completare il piano dell'opera.
La Calabria bizantina, 2024
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di studi su La Calabria bizantina, che si è svolto a Ca... more Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di studi su La Calabria bizantina, che si è svolto a Castrovillari l'11 ottobre 2023 e che la Delegazione A.I.C.C. ha organizzato non solo per incrementare la conoscenza di un periodo storico significativo per la Calabria, ma pure per segnare una continuazione degli incontri sempre illuminanti con il prof. Filippo Burgarella, docente di Storia bizantina per molti anni nell'Università della Calabria. Il volume include i saggi di Vera von Falkenahusen, Gioacchino Strano, Horst Enzensberger e Cristina Torre.