Alessandro Lazzarini | Università di Bologna (original) (raw)
Thesis Chapters by Alessandro Lazzarini
The purpose of this thesis is to discuss the impact of China’s Belt and Road Initiative (BRI) on ... more The purpose of this thesis is to discuss the impact of China’s Belt and Road Initiative (BRI) on the Mediterranean region. The research addresses two main questions. First, it investigates the factors driving the BRI and China’s involvement in the Mediterranean. Second, it evaluates how the initiative affects China’s foreign policy posture toward the region and its relationship with regional powers.
The thesis first argues that the Belt and Road Initiative can be seen as the product of the convergence of two sets of factors. On one hand, the BRI is driven by economic imperatives necessary to sustain China’s economic growth and development in the future and to address domestic economic imbalances. On the other hand, the BRI represents the flagship tool for China to claim greater space in the international system and to pursue the long-held objective of returning to great-power status.
The expansion of China's footprint in the Mediterranean reflects some of the economic priorities at the core of the initiative. By operating, acquiring, and expanding some of the most relevant ports in almost every country of the basin, China has established a broad and well-connected network of maritime infrastructures that fosters the circulation and the distribution of Chinese goods. The research further maintains that, while China’s increasing economic exposure in the Mediterranean sets the stage for a more proactive foreign policy, its involvement in regional security dynamics is still limited.
The purpose of this thesis is to discuss the impact of China's Belt and Road Initiative (BRI) on ... more The purpose of this thesis is to discuss the impact of China's Belt and Road Initiative (BRI) on the Mediterranean region. The research addresses two main questions. First, it investigates the factors driving the BRI and China's involvement in the Mediterranean.
Il tema della Dottrina Monroe è stato affrontato da molti studi che ne hanno messo in evidenza le... more Il tema della Dottrina Monroe è stato affrontato da molti studi che ne hanno messo in evidenza le origini, il contesto, gli obiettivi e le motivazioni che si trovano alla base. Pochi autori si sono invece impegnati ad approfondire questo tema in una prospettiva storica più ampia ed in relazione alla contemporaneità. Di certo fondamentale è il contributo di Sexton, che ha efficacemente utilizzato la Dottrina Monroe come lente fondamentale per interpretare l’ascesa degli Stati Uniti come potenza imperiale all’inizio del Ventesimo secolo, passando attraverso le fasi del progressivo consolidamento dell’indipendenza e della costruzione della nazione. Importante è anche lo spunto offerto da Mariano, che ha sottolineato l’importanza della Dottrina Monroe nel “metabolizzare mutamenti radicali nel rapporto tra gli Stati Uniti con l’Europa da una parte e l’America Latina dall’altra”. L’obiettivo non è solo quello di ricostruire l’importanza della dottrina nel orientare la politica estera degli Stati Uniti, dalla fine del periodo rivoluzionario alla chiusura dell’esperienza kennediana, ma anche di porre in evidenza il contributo dell’ideologia monroviana nel determinare la continua rielaborazione di cosa sia e dove sia l’America, di cosa sia e cosa contenga l’Occidente, di come questi due termini si completino, si confrontino, possano persino contrapporsi. Centrale nell’elaborazione di questa tesi è stato anche il contributo di Smith, che ha posto l’accento sulla significativa influenza che la logica bipolare ha impresso sull’evoluzione della Dottrina Monroe e di come, viceversa, il rapporto con l’Unione Sovietica nell’emisfero occidentale, presenti significativi punti di contatto e continuità con l’ideologia monroviana.
Questo lavoro è innanzitutto una riflessione sull’ideologia della politica estera americana e sulla sua capacità di imprimere un senso di continuità alle decisioni prese di volta in volta dagli Stati Uniti. In circa due secoli di esistenza, la Dottrina Monroe è stata spesso messa in discussione, criticata e soprattutto alterata nel suo significato originale, ma mai del tutto abbandonata. Benché invero i fatti storici trovino una spiegazione valida e razionale nel concatenamento di eventi domestici e razionali, non bisogna mai sottostimare l’influenza dell’ideologia della politica estera nel processo di decisione politica, poiché capace di fornire un punto di riferimento fondamentale nell’identificare e promuovere un’unica e coerente visione del proprio ruolo e dei propri obiettivi nel sistema internazionale.
L’obiettivo principale di questa tesi è infatti quello di discutere l’influenza dell’ideologia monroviana nel contribuire adefinire ed orientare le linee generali della politica estera dell’Amministrazione di Ronald Reagan (1981-1989 ). La scelta di questo preciso periodo storico per dimostrare la validità della Dottrina Monroe non è di certo casuale, ma si basa su una riflessione sulle circostanze domestiche e internazionali che hanno anticipato ed accompagnato il periodo di permanenza di Ronald Reagan alla Casa Bianca. Il recupero di una concezione maggiormente ortodossa della Guerra Fredda e della contrapposizione all’Unione Sovietica, la presenza di situazioni di instabilità all’interno dell’emisfero occidentale e la significativa dimensione ideologica che Reagan conferì alla propria amministrazione, costituivano un “background” adatto al recupero dei principi della Dottrina Monroe. Inoltre, per poter sviluppare questa riflessione in modo efficace, occorre tener conto di un’altra variabile fondamentale, vale a dire delle significative variazioni del significato originale della Dottrina Monroe. In particolare, è con la proclamazione del Corollario Roosevelt che la Dottrina, da principio difensivo e anticoloniale, diventa la base ideologica di una più vigorosa politica estera e della “svolta imperiale” dei primi anni del Novecento. È proprio sulla base di questa trasformazione fondamentale che ho deciso di valutare il ruolo e l’influenza della Dottrina Monroe nel corso dell’amministrazione Reagan.
Oltre a ciò, la scelta di questo preciso tema di ricerca deriva anche dalla volontà di offrire, per quanto possibile, un contributo personale alla discussione. Benché infatti sia la Dottrina Monroe che la politica estera di Ronald Reagan rappresentino due percorsi di ricerca ampiamente approfonditi nella storiografia contemporanea, non sono molte le riflessioni ad aver sistematicamente preso in esame l’interazione tra questi due temi (The Last Years of the Monroe Doctrine di Gaddis Smith è di certo il lavoro più completo in questo senso). Per fare ciò ho deciso di articolare la tesi in tre capitoli. Nel primo capitolo viene fornita un’introduzione della Dottrina Monroe attraverso un excursus storico che ne ripercorre le principali fasi dell’evoluzione a partire dalla sua formulazione originaria (1823) fino all’inizio dell’amministrazione di Ronald Reagan (1981). L’obiettivo di questa prima sezione è di sottolineare la capacità della Dottrina Monroe di dispiegare la propria valenza ideologica nel lungo periodo, adattandosi a contesto politici, sociali ed economici radicalmente diversi da quelli che l’avevano originata. In particolare, ho cercato di mettere in evidenza tre passaggi fondamentali: la proclamazione del Corollario Roosevelt (1904), il tentativo di “multilateralizzazione” della Dottrina a seguito della Seconda Guerra Mondiale e, infine, il passaggio da Carter a Reagan.
Il secondo capitolo entra nel merito della discussione riguardo all’influenza della Dottrina Monroe nel corso dell’amministrazione di Ronald Reagan. In questo capitolo il discorso è condotto su un piano teorico e critico, il cui obiettivo è di analizzare i fattori identitari, ideologici ed economici che hanno determinato l’approccio dell’amministrazione Reagan alla Dottrina Monroe. In particolare, è evidenziato il ruolo dei cosiddetti neoconservatori, sia all’interno che all’esterno dell’amministrazione nel contribuire a porre nuovamente al centro del dibattito alcuni degli assunti fondamentali dell’ideologia monroviana. Nel terzo e conclusivo capitolo viene invece discussa l’implementazione dell’agenda estera dell’amministrazione nelle tre aree focali di crisi: Nicaragua, El Salvador e Grenada. L’obiettivo di questa ultima parte è quello di valutare se, effettivamente, anche in questi casi pratici la Dottrina Monroe abbia avuto un ruolo significativo nel definire le modalità di attuazione delle varie strategie o se, al contrario, essa debba essere considerata come un’importante pratica discorsiva, utile sul piano teorico e per contestualizzare il discorso politico ma allo stesso tempo distinta dalla realtà e dalla costruzione dei fatti.
The purpose of this thesis is to discuss the impact of China’s Belt and Road Initiative (BRI) on ... more The purpose of this thesis is to discuss the impact of China’s Belt and Road Initiative (BRI) on the Mediterranean region. The research addresses two main questions. First, it investigates the factors driving the BRI and China’s involvement in the Mediterranean. Second, it evaluates how the initiative affects China’s foreign policy posture toward the region and its relationship with regional powers.
The thesis first argues that the Belt and Road Initiative can be seen as the product of the convergence of two sets of factors. On one hand, the BRI is driven by economic imperatives necessary to sustain China’s economic growth and development in the future and to address domestic economic imbalances. On the other hand, the BRI represents the flagship tool for China to claim greater space in the international system and to pursue the long-held objective of returning to great-power status.
The expansion of China's footprint in the Mediterranean reflects some of the economic priorities at the core of the initiative. By operating, acquiring, and expanding some of the most relevant ports in almost every country of the basin, China has established a broad and well-connected network of maritime infrastructures that fosters the circulation and the distribution of Chinese goods. The research further maintains that, while China’s increasing economic exposure in the Mediterranean sets the stage for a more proactive foreign policy, its involvement in regional security dynamics is still limited.
The purpose of this thesis is to discuss the impact of China's Belt and Road Initiative (BRI) on ... more The purpose of this thesis is to discuss the impact of China's Belt and Road Initiative (BRI) on the Mediterranean region. The research addresses two main questions. First, it investigates the factors driving the BRI and China's involvement in the Mediterranean.
Il tema della Dottrina Monroe è stato affrontato da molti studi che ne hanno messo in evidenza le... more Il tema della Dottrina Monroe è stato affrontato da molti studi che ne hanno messo in evidenza le origini, il contesto, gli obiettivi e le motivazioni che si trovano alla base. Pochi autori si sono invece impegnati ad approfondire questo tema in una prospettiva storica più ampia ed in relazione alla contemporaneità. Di certo fondamentale è il contributo di Sexton, che ha efficacemente utilizzato la Dottrina Monroe come lente fondamentale per interpretare l’ascesa degli Stati Uniti come potenza imperiale all’inizio del Ventesimo secolo, passando attraverso le fasi del progressivo consolidamento dell’indipendenza e della costruzione della nazione. Importante è anche lo spunto offerto da Mariano, che ha sottolineato l’importanza della Dottrina Monroe nel “metabolizzare mutamenti radicali nel rapporto tra gli Stati Uniti con l’Europa da una parte e l’America Latina dall’altra”. L’obiettivo non è solo quello di ricostruire l’importanza della dottrina nel orientare la politica estera degli Stati Uniti, dalla fine del periodo rivoluzionario alla chiusura dell’esperienza kennediana, ma anche di porre in evidenza il contributo dell’ideologia monroviana nel determinare la continua rielaborazione di cosa sia e dove sia l’America, di cosa sia e cosa contenga l’Occidente, di come questi due termini si completino, si confrontino, possano persino contrapporsi. Centrale nell’elaborazione di questa tesi è stato anche il contributo di Smith, che ha posto l’accento sulla significativa influenza che la logica bipolare ha impresso sull’evoluzione della Dottrina Monroe e di come, viceversa, il rapporto con l’Unione Sovietica nell’emisfero occidentale, presenti significativi punti di contatto e continuità con l’ideologia monroviana.
Questo lavoro è innanzitutto una riflessione sull’ideologia della politica estera americana e sulla sua capacità di imprimere un senso di continuità alle decisioni prese di volta in volta dagli Stati Uniti. In circa due secoli di esistenza, la Dottrina Monroe è stata spesso messa in discussione, criticata e soprattutto alterata nel suo significato originale, ma mai del tutto abbandonata. Benché invero i fatti storici trovino una spiegazione valida e razionale nel concatenamento di eventi domestici e razionali, non bisogna mai sottostimare l’influenza dell’ideologia della politica estera nel processo di decisione politica, poiché capace di fornire un punto di riferimento fondamentale nell’identificare e promuovere un’unica e coerente visione del proprio ruolo e dei propri obiettivi nel sistema internazionale.
L’obiettivo principale di questa tesi è infatti quello di discutere l’influenza dell’ideologia monroviana nel contribuire adefinire ed orientare le linee generali della politica estera dell’Amministrazione di Ronald Reagan (1981-1989 ). La scelta di questo preciso periodo storico per dimostrare la validità della Dottrina Monroe non è di certo casuale, ma si basa su una riflessione sulle circostanze domestiche e internazionali che hanno anticipato ed accompagnato il periodo di permanenza di Ronald Reagan alla Casa Bianca. Il recupero di una concezione maggiormente ortodossa della Guerra Fredda e della contrapposizione all’Unione Sovietica, la presenza di situazioni di instabilità all’interno dell’emisfero occidentale e la significativa dimensione ideologica che Reagan conferì alla propria amministrazione, costituivano un “background” adatto al recupero dei principi della Dottrina Monroe. Inoltre, per poter sviluppare questa riflessione in modo efficace, occorre tener conto di un’altra variabile fondamentale, vale a dire delle significative variazioni del significato originale della Dottrina Monroe. In particolare, è con la proclamazione del Corollario Roosevelt che la Dottrina, da principio difensivo e anticoloniale, diventa la base ideologica di una più vigorosa politica estera e della “svolta imperiale” dei primi anni del Novecento. È proprio sulla base di questa trasformazione fondamentale che ho deciso di valutare il ruolo e l’influenza della Dottrina Monroe nel corso dell’amministrazione Reagan.
Oltre a ciò, la scelta di questo preciso tema di ricerca deriva anche dalla volontà di offrire, per quanto possibile, un contributo personale alla discussione. Benché infatti sia la Dottrina Monroe che la politica estera di Ronald Reagan rappresentino due percorsi di ricerca ampiamente approfonditi nella storiografia contemporanea, non sono molte le riflessioni ad aver sistematicamente preso in esame l’interazione tra questi due temi (The Last Years of the Monroe Doctrine di Gaddis Smith è di certo il lavoro più completo in questo senso). Per fare ciò ho deciso di articolare la tesi in tre capitoli. Nel primo capitolo viene fornita un’introduzione della Dottrina Monroe attraverso un excursus storico che ne ripercorre le principali fasi dell’evoluzione a partire dalla sua formulazione originaria (1823) fino all’inizio dell’amministrazione di Ronald Reagan (1981). L’obiettivo di questa prima sezione è di sottolineare la capacità della Dottrina Monroe di dispiegare la propria valenza ideologica nel lungo periodo, adattandosi a contesto politici, sociali ed economici radicalmente diversi da quelli che l’avevano originata. In particolare, ho cercato di mettere in evidenza tre passaggi fondamentali: la proclamazione del Corollario Roosevelt (1904), il tentativo di “multilateralizzazione” della Dottrina a seguito della Seconda Guerra Mondiale e, infine, il passaggio da Carter a Reagan.
Il secondo capitolo entra nel merito della discussione riguardo all’influenza della Dottrina Monroe nel corso dell’amministrazione di Ronald Reagan. In questo capitolo il discorso è condotto su un piano teorico e critico, il cui obiettivo è di analizzare i fattori identitari, ideologici ed economici che hanno determinato l’approccio dell’amministrazione Reagan alla Dottrina Monroe. In particolare, è evidenziato il ruolo dei cosiddetti neoconservatori, sia all’interno che all’esterno dell’amministrazione nel contribuire a porre nuovamente al centro del dibattito alcuni degli assunti fondamentali dell’ideologia monroviana. Nel terzo e conclusivo capitolo viene invece discussa l’implementazione dell’agenda estera dell’amministrazione nelle tre aree focali di crisi: Nicaragua, El Salvador e Grenada. L’obiettivo di questa ultima parte è quello di valutare se, effettivamente, anche in questi casi pratici la Dottrina Monroe abbia avuto un ruolo significativo nel definire le modalità di attuazione delle varie strategie o se, al contrario, essa debba essere considerata come un’importante pratica discorsiva, utile sul piano teorico e per contestualizzare il discorso politico ma allo stesso tempo distinta dalla realtà e dalla costruzione dei fatti.