Anna Pellegrino | Università di Bologna (original) (raw)

Articles by Anna Pellegrino

Research paper thumbnail of Les travailleurs artisans en Italie 1880-1940: continuitè, trasformation et cultures du travail in N. Hatzfeld, M. Pigenet, X. Vigna (dir.), “ Travail, travailleurs et ouvriers d'Europe au XXe siècle”, Editions universitaires de Dijon, (EUD), 2016, pp. 229-241.

Research paper thumbnail of Identità nazionale e solidarietà sociale La Fratellanza Artigiana d'Italia fra patriottismo e mutuo soccorso nei primi anni dopo l’Unità, in  G. Chianese, M.P. Del Rossi , Lavoro e sindacato nei 150 anni della storia d’Italia, Annali della Fondazione Di Vittorio, Roma, Ediesse, 2012 p. 373 -405.

Research paper thumbnail of Al di là della corporazione: beccai e macellai a Firenze dall’Unità al Fascismo” in L’Europa della carne: storie e cultura di mercati e macellai, a cura di F. Mineccia, A. Zagli, Firenze, Polistampa, 2003, pp. 75-116.

Research paper thumbnail of « Des ouvriers intellectuels ». Les travailleurs italiens face au progrès technique in “Cahiers de RECITS”, décembre 2014, pp. 73-88.

Research paper thumbnail of “Egli la fece…e loro la festeggiano”. Il lavoro e le grandi esposizioni in Alberto Abruzzese, Luca Massidda, Expo 1851-2015. Storia e Immagini delle grandi Esposizioni, Utet Grandi Opere, Torino, 2015, pp. 83-101.

Research paper thumbnail of La presse illustrée du mouvement des travailleurs italiens. Langages, Modéles et tecnique de propagande (1892-1914) in Quand l’image (dé) mobilise. Iconographie et mouvement sociaux au XX siécle, Presse Universitaire de Namur, 2015, pp. 219-230.

Research paper thumbnail of Dall’Unità a Fine Ottocento: la presenza massonica fra umanitarismo e anticlericalismo in F. Conti (a cura di), La massoneria a Firenze. Dall’età dei Lumi al secondo Novecento, Bologna, il Mulino, 2007, pp. 141-241.

Research paper thumbnail of Democrazia e imperi. L’Italia all’esposizione di Parigi nel 1889, in Esposizioni Universali in Europa. Attori, pubblici, memorie tra metropoli e colonie, 1851-1939,  a cura di G.L. Fontana, A. Pellegrino, Ricerche Storiche, XLV, 1-2, 2015, pp. 57-68.

Democrazia e imperi. L’Italia all’esposizione di Parigi nel 1889, in Esposizioni Universali in Europa. Attori, pubblici, memorie tra metropoli e colonie, 1851-1939, a cura di G.L. Fontana, A. Pellegrino, Ricerche Storiche, XLV, 1-2, 2015, pp. 57-68.

Research paper thumbnail of Il lavoro artigiano in Storia del lavoro in Italia, Volume Sesto, Il Novecento, a cura di Stefano Musso, Roma, Castelvecchi, 2015, pp. 80-124

Research paper thumbnail of Firenze noir. Criminalità e marginalità a Firenze tra Otto e Novecento in Diacronie n. 21/1/2015, marzo 2015, pp. 2-22.

San Frediano, al cuore del grande e popoloso quartiere di Santo Spirito, tra la fine dell'Ottocen... more San Frediano, al cuore del grande e popoloso quartiere di Santo Spirito, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del '900 era il rione "nero" di Firenze. Nero in diversi sensi: in primo luogo, per la sua delinquenza endemica, direttamente connessa alla situazione sociale del quartiere, il più malfamato della città; in secondo luogo, perché oggetto privilegiato di una certa letteratura (ispirata ai Misteri di Parigi di Eugène Sue); in terzo luogo, perché estraneo ai movimenti socialisti e riformisti; nero, infine, perché nel 1901 un sesto della sua popolazione risultava ammonita o sorvegliata dalla polizia. Il mio saggio si propone di sondare una serie di fonti per dipanare il rapporto fra il volto luminoso di Firenze, sede privilegiata del turismo colto europeo, e il "volto oscuro" «della marginalità, dell'esclusione, delle relazioni border line o oltre il confine della legalità», che si intrecciavano poche decine di metri più in là, separate solo dalla sottile striscia del fiume. Firenze noir. Criminalità e marginalità a Firenze tra Otto e Novecento Diacronie. Studi di Storia Contemporanea 2

Research paper thumbnail of Fra panopticon e public display: le esposizioni come dispositivo di inclusione sociale fra XIX e XX secolo in “Contemporanea”, 1, 2015, pp. 140-149. 5.

Research paper thumbnail of Gli spettacoli del capitale. Le radici storiche delle esposizioni universali, in La tradizione dell’innovazione. L’Expo nella Storia, il Veneto nell’Expo, Venezia, Marsilio, 2014, pp. 13-41.

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi. org e sito web www.clearedi.org Referenze fotografiche Anna Pellegrino 13 Gli spettacoli del capitale. Le radici storiche delle esposizioni universali 13 La storia delle esposizioni universali dalle origini al XX secolo 18 La «Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations» -19 Il "social mixing" del principe Alberto -20 Arte e politica. Il confronto fra Parigi e Londra -25 Oltre l'Europa -26 Dalla Tour Eiffel alla White City -28 Democrazie e imperi alle esposizioni: la metropoli nello specchio delle colonie -32 «Paris vaut mieux que toute exposition»: la metropoli e la cittadella espositiva -34 La Fiera Colombiana di Chicago -35 Parigi 1900 36 La storia e le esposizioni 36 Le Olimpiadi del progresso -38 Dal Panopticon al "public display" -40 Lo spettacolo delle esposizioni Guido Zucconi 42 Non soltanto un palcoscenico per arti, architettura e città 42 Il grande pubblico di fronte all'industria 45 Il Crystal Palace 48 Le arti applicate 50 Il confronto tra le arti, prima e dopo le esposizioni 54 Lo spettacolo della conoscenza 57 Repliche architettoniche 60 L'architecture pour tous 63 L'estetica della macchina 66 Esposizioni e città 69 Dall'Europa all'America Luigi Contegiacomo -Laura Fasolin 72 La partecipazione veneta alle esposizioni universali e internazionali 72 Il contesto storico 74 I primi passi dell'industria nel Veneto

Research paper thumbnail of ITALIAN WORKERS AND THE UNIVERSAL EXHIBITIONS OF THE 19th CENTURY:  IMAGINARIES AND REPRESENTATIONS OF TECHNOLOGY AND SCIENCE in Quaderns d’Història de l’Enginyeria, volume 13 (2012), pp. 97-114.

This article aims to analyze the reports written by Italian workers during their visits to the W... more This article aims to analyze the reports written by Italian workers during their visits to the World Expositions of the Nineteenth century. The stories of the workers express at the same time the astonishment and the enthusiasm face to face with the latest "wonders" of progress. The relationship with technology and with the machines is one of the most recurrent topics in the accounts of workers. The new machines and new technologies are described with metaphors that range from the mysterious to the fantastic, as “fairies” or as “monstrous devices”. On the one hand, technology has a spectacular value in itself and it summarises the essential values - of the idea of progress. It is the pivotal subject of the message conveyed by the exhibitions, and the workers are very interested to this subject. In their writings, they express, in an naive and innocent way, their amazement at the phantasmagoric demiurgic strength of technology, especially when it appears as a direct expression of science. Electrical energy may be considered as an emblematic case in this regard, as it only becomes visible through technological applications. Through the spectacular play of lights arranged for the Exhibition, electricity comes to represent the triumph of science and takes on a metaphorical value. Indeed, it personifiees the deepest values and the most typical ideas of progress itself. On the other hand, the Exhibition is the place where workers’ professional profile is greatly undermined. The reactions, as we have seen, are numerous and varied, but rarely take the form of an uncritical acceptance or a radical opposition. By far the most common reaction is a cautious and critical approval, accepting the dominant message of positivity and strength of the technology and the inevitability of scientific and technical progress, but at the same time strongly suggesting the theme of the preservation and protection of workers’ prerogatives.

Research paper thumbnail of “Paris vaut bien plus que toute exposition ». L’image de Paris dans les récits des ouvriers italiens envoyés aux Expositions Universelles parisiennes : 1878-1900 in L. Pérez-C. Demeulanere, Les expositions universelles. Les identités au défi de la modernité, PUR, 2014, pp. 131-148.

Le phénomène des voyages ouvriers aux expositions est très répandu au XIX siècle. Les classes dir... more Le phénomène des voyages ouvriers aux expositions est très répandu au XIX siècle. Les classes dirigeantes européennes, à partir de la première exposition nationale française tenue en 1798 au Champ de Mars de Paris, et puis de manière de plus en plus ample au cours du XIX siècle, organisent des voyages spéciaux avec trains de "plaisir" pour envoyer des équipes d'ouvriers sélectionnés aux expositions universelles, dans une œuvre complexe d'implication des classes populaires dans l'idéologie du progrès et du capitalisme industriel. En puisant dans les comptes-rendus de voyage des travailleurs italiens envoyés à plusieurs reprises dans la capitale française à l'occasion des expositions universelles, on arrive à analyser comment la richesse et la complexité de la vie urbaine faisaient de Paris le lieu symbole de la modernité aux yeux des travailleurs italiens. Il s’agit d’un un matériel documentaire très vaste, peu connu, considéré parfois « mineur », qui cependant fournit un regard singulier et inhabituel sur la ville de Paris entre XIXe et XXe siècle. Ces sources rendent compte en effet de l’image « exceptionnelle » de la ville de Paris, telle qu’elle apparaît aux yeux des « touristes ouvriers ». Ceux-ci ne sont pas plongés, comme des touristes ordinaires, dans la vie quotidienne. Le Paris qu’ils visitent est une ville qui s'habille, qui se maquille pour l'occasion, qui affiche un visage extraordinaire, tout comme est extraordinaire la condition de ces travailleurs. Il s'agit de textes d'écriture populaire, qui, même imprégnés de stéréotypes et reprenant des formules stylistiques dérivés de modèles plus cultivés, font apparaître souvent une fraîcheur dans l’imagination et la narration qui parvient à dessiner un portrait de Paris assez différent de celui qui était alors répandu dans et par les groupes sociaux d’un niveau culturel plus élevé. La rédaction de ces comptes-rendus est une obligation imposée aux ouvriers par les classes dirigeantes pour témoigner de leur capacité de profiter de l'expérience de la visite. Et l'image multiforme de Paris créée par une multitude d’hommes de lettres, d’artistes, de visiteurs aristocratiques et bourgeois, oriente dans une certaine mesure le regard des travailleurs. Si, d'un côté, ils sont très personnels, c'est-à-dire rarement neutres, et s’ils laissent donc transparaître à la fois une grande admiration pour la France ou un amour pour leur patrie qui se pose en antagoniste du modèle français, de l'autre côté, ils tendent à refléter beaucoup de clichés, de perceptions diffuses et acceptées, en cherchant souvent la confirmation d’une image de Paris et de la France qui, largement partagée, préexiste à leur voyage.

Research paper thumbnail of Entre clasicismo e industria: imágenes del país del arte en las Exposiciones Universales del siglo XIX, en Sofía Diéguez Patao (ed.), Los lugares del arte: Identidad y representación, Barcelona, Laertes, 2014, vol. II, pp. 149-173.

¡Figurillas! ¡Bonitas figurillas! [...] Los lectores ya han entendido que nos encontramos en la S... more ¡Figurillas! ¡Bonitas figurillas! [...] Los lectores ya han entendido que nos encontramos en la Sección Italiana de la Industria, donde hay una verdadera profusión de estatuillas y pequeñas esculturas, grupos y conjuntos de todo género, materia y color; de mármol, alabastro, terracota y madera. Las han puesto un poco por todas partes, en la galería principal, en el atrio, en la galería de comunicación y hasta bajo la marquesina de la vecina taberna. Con esto no quiero decir que en la Sección italiana falten otros productos más importantes y serios de nuestra industria, sino hacer notar que las bagatelas de la estatuaria ocupan un espacio realmente excesivo.» 2 Con estas palabras comenzaba su artículo sobre la sección de industria italiana el enviado del Corriere della Sera a la Exposición de París de 1889. Más adelante, el articulista subrayaba la especificidad de aquel 1/ «Bel paese» en el original; se opta en la traducción por la habitual expresión en castellano «país del arte», que alude a la privilegiada belleza artística, monumental y paisajística que tradicionalmente se atribuye a Italia y que se corresponde con el sentido al que se alude en el texto [NdT]. 2/ «Le industrie italiane all'Esposizione di Parigi», Corriere della Sera (Milán), 8 de junio de 1889 [Texto original: «Figurine! Figurine belle! (...) I lettori hanno già capito che ci troviamo nella Sezione Italiana dell'Industria, dove c'è una vera profusione di statuette e statuine, gruppi e gruppetti d'ogni genere, materia e colore; in marmo, alabastro, terra cotta e legno. Ne hanno messo un po' dappertutto, nella galleria principale, nell'atrio, nella galleria di comunicazione e fin sotto la tettoia della taverna vicina. Con ciò non voglio dire che nella Sezione italiana manchino altri prodotti più importanti e serii della nostra industria, ma soltanto far notare che i ninnoli della statuaria vi occupano uno spazio certamente eccessivo»].

Research paper thumbnail of Continuité et innovation dans la fabrication de la céramique à Florence entre XIX et XX siècles, actes du XXVII Congrès Préhistorique de France (Bordeaux 1-5 Juin 2010),“Transition, ruptures et continuità en Préhistoire”, LES EDITIONS LA SIMARRE, Tours, 2013, pp. 113-119.

La fabrication de la céramique à Florence représente un cas d’évolution des techniques caract... more La fabrication de la céramique à Florence représente un cas d’évolution des techniques caractérisé par une séquence de périodes de relative sta- bilité qui alternent avec des phases de fort changement. Dans cette évolu- tion interviennent soit des éléments démographiques, soit des modifications de l’environnement, soit finalement des influences extérieures. J’ai essayé d’analyser les modalités selon lesquelles le changement des rapports sur le marché international conditionne les activités productives locales, mais aussi de considérer comment toutes les variables internes à un groupe social déterminé contribuent à la création de nouveaux équilibres. Dans le cas de la céramique à Florence, en 1737 l’installation d’une première grande fabrique moderne atteste la rencontre d’une culture traditionnelle (le fondateur, le marquis Carlo Ginori était un noble florentin), et d’une culture technique européenne : l’innovation technologique dans ce cas dérivait de contacts directs avec l’étranger, d’où provenait la grande partie du personnel qualifié, alors que la main-d’œuvre moins qualifiée était directement issue des possessions agraires du marquis. En 1861 avec l’Unification de l’Italie les équilibres changent ; on assiste, dans un marché qui va s’élargir, à une forte transformation technologique. Ce développe- ment technique s’accompagne d’une adhésion forte au contexte culturel florentin. Alors qu’à Milan la fabrique Richard ouvre le chemin de l’inno- vation et de la rationalisation technologique «moderne» pour un marché de masse, la fabrique Ginori à Florence reste liée à un marché de qualité. L’innovation technologique s’accompagne encore d’un lien fort avec la tradition, qui s’exprime aussi dans la reprise au niveau stylistique d’anté- cédents de la Renaissance comme les œuvres des Della Robbia. La fabrique s’insère parfaitement dans le procès de requalification et de modernisation des activités traditionnelles et artisanales qui caractérise Florence et le «produit florentin» dans cette période historique. Au début du XXe siècle on aura un autre virage, avec la fusion entre la fabrique Ginori et la fabrique Richard, ce qui détermine un nouveau changement technique. Dans son ensemble, l’exemple de la céramique florentine pourrait offrir un cas d’étude pour analyser le rapport complexe entre ruptures techno- logiques et continuités culturelles dans la période qui va de la première à la deuxième révolution industrielle.

Research paper thumbnail of L’Italia alle esposizioni universali del XIX secolo: identità nazionale e strategie comunicative, in  Le Esposizioni: propaganda e costruzione identitaria attraverso la fantasmagoria del moderno, Diacronie, n. 18. 2014, pp. 1-21.

This paper examines the way in which the presence of an “italian product” confirms and spreads it... more This paper examines the way in which the presence of an “italian product” confirms and spreads itself in international exhibitions of the second half of the nineteenth century, showing the national style in some specific specialized areas, particularly in luxury and craftsmanship. The analysis unfolds along two parallel directions: on one hand, the effective presence of Italian exhibitors from a quantitative point of view; on the other hand, the way in which the Italian products were represented in some significant cases on the international illustrated press.

Research paper thumbnail of Aux Olympiades du progrès: les ouvriers italiens aux expositions universelles au XIXe siècle, in Documents pour l’histoire des techniques n. 18 – décembre 2009, pp. 113-129.

Documents pour l'histoire des techniques n° 18 -décembre 2009  113 différencié réservé à ces dis... more Documents pour l'histoire des techniques n° 18 -décembre 2009  113 différencié réservé à ces dispositifs complexes. Non seulement les intellectuels socialistes ont pu être critiques, mais il semble que les publics populaires aient été parfois désorientés, comme en témoigne cette remarque d'un ouvrier italien en 1906 : « Les images qui nous en recevons sont variées et innombrables, au point que la somme de celles-ci et leur réflexion dans l'esprit seraient à comparer, s'il est permis, à la sensation psychologiquement opposée mais également tumultueuse décrite dans « Une tempête sous un crâne » dont Victor Hugo parle magistralement, dans un de ses travaux plus connus » 2 . 2 Relazione di Renzi Giulio, meccanico, aggiustatore, montatore della fabbrica di automobili Florentia, Archives municipales de Florence [ensuite AM Florence], Cerimonie, Festeggiamenti, Esposizioni, cart. 3, n. 5050 (« le imagini [sic]

Research paper thumbnail of Réseaux associatifs, solidarité sociale et identité nationale lors de l’unification de l’Italie. L’exemple de la solidarité artisanale, in « RECMA », Revue Internationale de l’Economie Sociale, n. 329, 2013, pp. 52-64.

Dans l’Italie après l’unification (1861), un réseau associatif s’attacha à promouvoir le développ... more Dans l’Italie après l’unification (1861), un réseau associatif s’attacha à promouvoir le développement économique et la solidarité sociale, autour de la figure sociale du petit artisan en tant que chef d’entreprise ou travailleur autonome. La Fraternité Artisanale d’Italie anticipait certaines formes de division sociale du travail (« fabrique collective ») et témoignait de la réaction des petits entrepreneurs au processus d’industrialisation de masse. La présente étude vise à mettre en évidence l’extrême diversité des positions professionnelles à l’intérieur de l’association ; l’importance des relations familiales, de groupe et de voisinage ; les nombreux services que la Fraternité offrait à ses adhérents pour faciliter l’accès au crédit, au commerce et à l’innovation technologique ; les activités de représentation ou d’éducation de l’association. La Fraternité constitue en ce sens un modèle pour le mouvement ouvrier en gestation. Son histoire contribue à éclairer l’existence aujourd’hui des districts industriels, réseau dense de petites entreprises, sur la base de la spécialisation des fonctions mais aussi des liens de solidarité familiales ou territoriales.

Research paper thumbnail of Les machines : “fées ” ou “monstrueux mécanismes”? Technologie et progrès dans les comptes rendus des travailleurs italiens aux Expositions Universelles de Paris (1867 – 1900) - Les expositions universelles en France au XIXe siècle, Paris, CNRS Éditions, Coll. Alpha, 2012, pp. 331-345.

Research paper thumbnail of Les travailleurs artisans en Italie 1880-1940: continuitè, trasformation et cultures du travail in N. Hatzfeld, M. Pigenet, X. Vigna (dir.), “ Travail, travailleurs et ouvriers d'Europe au XXe siècle”, Editions universitaires de Dijon, (EUD), 2016, pp. 229-241.

Research paper thumbnail of Identità nazionale e solidarietà sociale La Fratellanza Artigiana d'Italia fra patriottismo e mutuo soccorso nei primi anni dopo l’Unità, in  G. Chianese, M.P. Del Rossi , Lavoro e sindacato nei 150 anni della storia d’Italia, Annali della Fondazione Di Vittorio, Roma, Ediesse, 2012 p. 373 -405.

Research paper thumbnail of Al di là della corporazione: beccai e macellai a Firenze dall’Unità al Fascismo” in L’Europa della carne: storie e cultura di mercati e macellai, a cura di F. Mineccia, A. Zagli, Firenze, Polistampa, 2003, pp. 75-116.

Research paper thumbnail of « Des ouvriers intellectuels ». Les travailleurs italiens face au progrès technique in “Cahiers de RECITS”, décembre 2014, pp. 73-88.

Research paper thumbnail of “Egli la fece…e loro la festeggiano”. Il lavoro e le grandi esposizioni in Alberto Abruzzese, Luca Massidda, Expo 1851-2015. Storia e Immagini delle grandi Esposizioni, Utet Grandi Opere, Torino, 2015, pp. 83-101.

Research paper thumbnail of La presse illustrée du mouvement des travailleurs italiens. Langages, Modéles et tecnique de propagande (1892-1914) in Quand l’image (dé) mobilise. Iconographie et mouvement sociaux au XX siécle, Presse Universitaire de Namur, 2015, pp. 219-230.

Research paper thumbnail of Dall’Unità a Fine Ottocento: la presenza massonica fra umanitarismo e anticlericalismo in F. Conti (a cura di), La massoneria a Firenze. Dall’età dei Lumi al secondo Novecento, Bologna, il Mulino, 2007, pp. 141-241.

Research paper thumbnail of Democrazia e imperi. L’Italia all’esposizione di Parigi nel 1889, in Esposizioni Universali in Europa. Attori, pubblici, memorie tra metropoli e colonie, 1851-1939,  a cura di G.L. Fontana, A. Pellegrino, Ricerche Storiche, XLV, 1-2, 2015, pp. 57-68.

Democrazia e imperi. L’Italia all’esposizione di Parigi nel 1889, in Esposizioni Universali in Europa. Attori, pubblici, memorie tra metropoli e colonie, 1851-1939, a cura di G.L. Fontana, A. Pellegrino, Ricerche Storiche, XLV, 1-2, 2015, pp. 57-68.

Research paper thumbnail of Il lavoro artigiano in Storia del lavoro in Italia, Volume Sesto, Il Novecento, a cura di Stefano Musso, Roma, Castelvecchi, 2015, pp. 80-124

Research paper thumbnail of Firenze noir. Criminalità e marginalità a Firenze tra Otto e Novecento in Diacronie n. 21/1/2015, marzo 2015, pp. 2-22.

San Frediano, al cuore del grande e popoloso quartiere di Santo Spirito, tra la fine dell'Ottocen... more San Frediano, al cuore del grande e popoloso quartiere di Santo Spirito, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del '900 era il rione "nero" di Firenze. Nero in diversi sensi: in primo luogo, per la sua delinquenza endemica, direttamente connessa alla situazione sociale del quartiere, il più malfamato della città; in secondo luogo, perché oggetto privilegiato di una certa letteratura (ispirata ai Misteri di Parigi di Eugène Sue); in terzo luogo, perché estraneo ai movimenti socialisti e riformisti; nero, infine, perché nel 1901 un sesto della sua popolazione risultava ammonita o sorvegliata dalla polizia. Il mio saggio si propone di sondare una serie di fonti per dipanare il rapporto fra il volto luminoso di Firenze, sede privilegiata del turismo colto europeo, e il "volto oscuro" «della marginalità, dell'esclusione, delle relazioni border line o oltre il confine della legalità», che si intrecciavano poche decine di metri più in là, separate solo dalla sottile striscia del fiume. Firenze noir. Criminalità e marginalità a Firenze tra Otto e Novecento Diacronie. Studi di Storia Contemporanea 2

Research paper thumbnail of Fra panopticon e public display: le esposizioni come dispositivo di inclusione sociale fra XIX e XX secolo in “Contemporanea”, 1, 2015, pp. 140-149. 5.

Research paper thumbnail of Gli spettacoli del capitale. Le radici storiche delle esposizioni universali, in La tradizione dell’innovazione. L’Expo nella Storia, il Veneto nell’Expo, Venezia, Marsilio, 2014, pp. 13-41.

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi. org e sito web www.clearedi.org Referenze fotografiche Anna Pellegrino 13 Gli spettacoli del capitale. Le radici storiche delle esposizioni universali 13 La storia delle esposizioni universali dalle origini al XX secolo 18 La «Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations» -19 Il "social mixing" del principe Alberto -20 Arte e politica. Il confronto fra Parigi e Londra -25 Oltre l'Europa -26 Dalla Tour Eiffel alla White City -28 Democrazie e imperi alle esposizioni: la metropoli nello specchio delle colonie -32 «Paris vaut mieux que toute exposition»: la metropoli e la cittadella espositiva -34 La Fiera Colombiana di Chicago -35 Parigi 1900 36 La storia e le esposizioni 36 Le Olimpiadi del progresso -38 Dal Panopticon al "public display" -40 Lo spettacolo delle esposizioni Guido Zucconi 42 Non soltanto un palcoscenico per arti, architettura e città 42 Il grande pubblico di fronte all'industria 45 Il Crystal Palace 48 Le arti applicate 50 Il confronto tra le arti, prima e dopo le esposizioni 54 Lo spettacolo della conoscenza 57 Repliche architettoniche 60 L'architecture pour tous 63 L'estetica della macchina 66 Esposizioni e città 69 Dall'Europa all'America Luigi Contegiacomo -Laura Fasolin 72 La partecipazione veneta alle esposizioni universali e internazionali 72 Il contesto storico 74 I primi passi dell'industria nel Veneto

Research paper thumbnail of ITALIAN WORKERS AND THE UNIVERSAL EXHIBITIONS OF THE 19th CENTURY:  IMAGINARIES AND REPRESENTATIONS OF TECHNOLOGY AND SCIENCE in Quaderns d’Història de l’Enginyeria, volume 13 (2012), pp. 97-114.

This article aims to analyze the reports written by Italian workers during their visits to the W... more This article aims to analyze the reports written by Italian workers during their visits to the World Expositions of the Nineteenth century. The stories of the workers express at the same time the astonishment and the enthusiasm face to face with the latest "wonders" of progress. The relationship with technology and with the machines is one of the most recurrent topics in the accounts of workers. The new machines and new technologies are described with metaphors that range from the mysterious to the fantastic, as “fairies” or as “monstrous devices”. On the one hand, technology has a spectacular value in itself and it summarises the essential values - of the idea of progress. It is the pivotal subject of the message conveyed by the exhibitions, and the workers are very interested to this subject. In their writings, they express, in an naive and innocent way, their amazement at the phantasmagoric demiurgic strength of technology, especially when it appears as a direct expression of science. Electrical energy may be considered as an emblematic case in this regard, as it only becomes visible through technological applications. Through the spectacular play of lights arranged for the Exhibition, electricity comes to represent the triumph of science and takes on a metaphorical value. Indeed, it personifiees the deepest values and the most typical ideas of progress itself. On the other hand, the Exhibition is the place where workers’ professional profile is greatly undermined. The reactions, as we have seen, are numerous and varied, but rarely take the form of an uncritical acceptance or a radical opposition. By far the most common reaction is a cautious and critical approval, accepting the dominant message of positivity and strength of the technology and the inevitability of scientific and technical progress, but at the same time strongly suggesting the theme of the preservation and protection of workers’ prerogatives.

Research paper thumbnail of “Paris vaut bien plus que toute exposition ». L’image de Paris dans les récits des ouvriers italiens envoyés aux Expositions Universelles parisiennes : 1878-1900 in L. Pérez-C. Demeulanere, Les expositions universelles. Les identités au défi de la modernité, PUR, 2014, pp. 131-148.

Le phénomène des voyages ouvriers aux expositions est très répandu au XIX siècle. Les classes dir... more Le phénomène des voyages ouvriers aux expositions est très répandu au XIX siècle. Les classes dirigeantes européennes, à partir de la première exposition nationale française tenue en 1798 au Champ de Mars de Paris, et puis de manière de plus en plus ample au cours du XIX siècle, organisent des voyages spéciaux avec trains de "plaisir" pour envoyer des équipes d'ouvriers sélectionnés aux expositions universelles, dans une œuvre complexe d'implication des classes populaires dans l'idéologie du progrès et du capitalisme industriel. En puisant dans les comptes-rendus de voyage des travailleurs italiens envoyés à plusieurs reprises dans la capitale française à l'occasion des expositions universelles, on arrive à analyser comment la richesse et la complexité de la vie urbaine faisaient de Paris le lieu symbole de la modernité aux yeux des travailleurs italiens. Il s’agit d’un un matériel documentaire très vaste, peu connu, considéré parfois « mineur », qui cependant fournit un regard singulier et inhabituel sur la ville de Paris entre XIXe et XXe siècle. Ces sources rendent compte en effet de l’image « exceptionnelle » de la ville de Paris, telle qu’elle apparaît aux yeux des « touristes ouvriers ». Ceux-ci ne sont pas plongés, comme des touristes ordinaires, dans la vie quotidienne. Le Paris qu’ils visitent est une ville qui s'habille, qui se maquille pour l'occasion, qui affiche un visage extraordinaire, tout comme est extraordinaire la condition de ces travailleurs. Il s'agit de textes d'écriture populaire, qui, même imprégnés de stéréotypes et reprenant des formules stylistiques dérivés de modèles plus cultivés, font apparaître souvent une fraîcheur dans l’imagination et la narration qui parvient à dessiner un portrait de Paris assez différent de celui qui était alors répandu dans et par les groupes sociaux d’un niveau culturel plus élevé. La rédaction de ces comptes-rendus est une obligation imposée aux ouvriers par les classes dirigeantes pour témoigner de leur capacité de profiter de l'expérience de la visite. Et l'image multiforme de Paris créée par une multitude d’hommes de lettres, d’artistes, de visiteurs aristocratiques et bourgeois, oriente dans une certaine mesure le regard des travailleurs. Si, d'un côté, ils sont très personnels, c'est-à-dire rarement neutres, et s’ils laissent donc transparaître à la fois une grande admiration pour la France ou un amour pour leur patrie qui se pose en antagoniste du modèle français, de l'autre côté, ils tendent à refléter beaucoup de clichés, de perceptions diffuses et acceptées, en cherchant souvent la confirmation d’une image de Paris et de la France qui, largement partagée, préexiste à leur voyage.

Research paper thumbnail of Entre clasicismo e industria: imágenes del país del arte en las Exposiciones Universales del siglo XIX, en Sofía Diéguez Patao (ed.), Los lugares del arte: Identidad y representación, Barcelona, Laertes, 2014, vol. II, pp. 149-173.

¡Figurillas! ¡Bonitas figurillas! [...] Los lectores ya han entendido que nos encontramos en la S... more ¡Figurillas! ¡Bonitas figurillas! [...] Los lectores ya han entendido que nos encontramos en la Sección Italiana de la Industria, donde hay una verdadera profusión de estatuillas y pequeñas esculturas, grupos y conjuntos de todo género, materia y color; de mármol, alabastro, terracota y madera. Las han puesto un poco por todas partes, en la galería principal, en el atrio, en la galería de comunicación y hasta bajo la marquesina de la vecina taberna. Con esto no quiero decir que en la Sección italiana falten otros productos más importantes y serios de nuestra industria, sino hacer notar que las bagatelas de la estatuaria ocupan un espacio realmente excesivo.» 2 Con estas palabras comenzaba su artículo sobre la sección de industria italiana el enviado del Corriere della Sera a la Exposición de París de 1889. Más adelante, el articulista subrayaba la especificidad de aquel 1/ «Bel paese» en el original; se opta en la traducción por la habitual expresión en castellano «país del arte», que alude a la privilegiada belleza artística, monumental y paisajística que tradicionalmente se atribuye a Italia y que se corresponde con el sentido al que se alude en el texto [NdT]. 2/ «Le industrie italiane all'Esposizione di Parigi», Corriere della Sera (Milán), 8 de junio de 1889 [Texto original: «Figurine! Figurine belle! (...) I lettori hanno già capito che ci troviamo nella Sezione Italiana dell'Industria, dove c'è una vera profusione di statuette e statuine, gruppi e gruppetti d'ogni genere, materia e colore; in marmo, alabastro, terra cotta e legno. Ne hanno messo un po' dappertutto, nella galleria principale, nell'atrio, nella galleria di comunicazione e fin sotto la tettoia della taverna vicina. Con ciò non voglio dire che nella Sezione italiana manchino altri prodotti più importanti e serii della nostra industria, ma soltanto far notare che i ninnoli della statuaria vi occupano uno spazio certamente eccessivo»].

Research paper thumbnail of Continuité et innovation dans la fabrication de la céramique à Florence entre XIX et XX siècles, actes du XXVII Congrès Préhistorique de France (Bordeaux 1-5 Juin 2010),“Transition, ruptures et continuità en Préhistoire”, LES EDITIONS LA SIMARRE, Tours, 2013, pp. 113-119.

La fabrication de la céramique à Florence représente un cas d’évolution des techniques caract... more La fabrication de la céramique à Florence représente un cas d’évolution des techniques caractérisé par une séquence de périodes de relative sta- bilité qui alternent avec des phases de fort changement. Dans cette évolu- tion interviennent soit des éléments démographiques, soit des modifications de l’environnement, soit finalement des influences extérieures. J’ai essayé d’analyser les modalités selon lesquelles le changement des rapports sur le marché international conditionne les activités productives locales, mais aussi de considérer comment toutes les variables internes à un groupe social déterminé contribuent à la création de nouveaux équilibres. Dans le cas de la céramique à Florence, en 1737 l’installation d’une première grande fabrique moderne atteste la rencontre d’une culture traditionnelle (le fondateur, le marquis Carlo Ginori était un noble florentin), et d’une culture technique européenne : l’innovation technologique dans ce cas dérivait de contacts directs avec l’étranger, d’où provenait la grande partie du personnel qualifié, alors que la main-d’œuvre moins qualifiée était directement issue des possessions agraires du marquis. En 1861 avec l’Unification de l’Italie les équilibres changent ; on assiste, dans un marché qui va s’élargir, à une forte transformation technologique. Ce développe- ment technique s’accompagne d’une adhésion forte au contexte culturel florentin. Alors qu’à Milan la fabrique Richard ouvre le chemin de l’inno- vation et de la rationalisation technologique «moderne» pour un marché de masse, la fabrique Ginori à Florence reste liée à un marché de qualité. L’innovation technologique s’accompagne encore d’un lien fort avec la tradition, qui s’exprime aussi dans la reprise au niveau stylistique d’anté- cédents de la Renaissance comme les œuvres des Della Robbia. La fabrique s’insère parfaitement dans le procès de requalification et de modernisation des activités traditionnelles et artisanales qui caractérise Florence et le «produit florentin» dans cette période historique. Au début du XXe siècle on aura un autre virage, avec la fusion entre la fabrique Ginori et la fabrique Richard, ce qui détermine un nouveau changement technique. Dans son ensemble, l’exemple de la céramique florentine pourrait offrir un cas d’étude pour analyser le rapport complexe entre ruptures techno- logiques et continuités culturelles dans la période qui va de la première à la deuxième révolution industrielle.

Research paper thumbnail of L’Italia alle esposizioni universali del XIX secolo: identità nazionale e strategie comunicative, in  Le Esposizioni: propaganda e costruzione identitaria attraverso la fantasmagoria del moderno, Diacronie, n. 18. 2014, pp. 1-21.

This paper examines the way in which the presence of an “italian product” confirms and spreads it... more This paper examines the way in which the presence of an “italian product” confirms and spreads itself in international exhibitions of the second half of the nineteenth century, showing the national style in some specific specialized areas, particularly in luxury and craftsmanship. The analysis unfolds along two parallel directions: on one hand, the effective presence of Italian exhibitors from a quantitative point of view; on the other hand, the way in which the Italian products were represented in some significant cases on the international illustrated press.

Research paper thumbnail of Aux Olympiades du progrès: les ouvriers italiens aux expositions universelles au XIXe siècle, in Documents pour l’histoire des techniques n. 18 – décembre 2009, pp. 113-129.

Documents pour l'histoire des techniques n° 18 -décembre 2009  113 différencié réservé à ces dis... more Documents pour l'histoire des techniques n° 18 -décembre 2009  113 différencié réservé à ces dispositifs complexes. Non seulement les intellectuels socialistes ont pu être critiques, mais il semble que les publics populaires aient été parfois désorientés, comme en témoigne cette remarque d'un ouvrier italien en 1906 : « Les images qui nous en recevons sont variées et innombrables, au point que la somme de celles-ci et leur réflexion dans l'esprit seraient à comparer, s'il est permis, à la sensation psychologiquement opposée mais également tumultueuse décrite dans « Une tempête sous un crâne » dont Victor Hugo parle magistralement, dans un de ses travaux plus connus » 2 . 2 Relazione di Renzi Giulio, meccanico, aggiustatore, montatore della fabbrica di automobili Florentia, Archives municipales de Florence [ensuite AM Florence], Cerimonie, Festeggiamenti, Esposizioni, cart. 3, n. 5050 (« le imagini [sic]

Research paper thumbnail of Réseaux associatifs, solidarité sociale et identité nationale lors de l’unification de l’Italie. L’exemple de la solidarité artisanale, in « RECMA », Revue Internationale de l’Economie Sociale, n. 329, 2013, pp. 52-64.

Dans l’Italie après l’unification (1861), un réseau associatif s’attacha à promouvoir le développ... more Dans l’Italie après l’unification (1861), un réseau associatif s’attacha à promouvoir le développement économique et la solidarité sociale, autour de la figure sociale du petit artisan en tant que chef d’entreprise ou travailleur autonome. La Fraternité Artisanale d’Italie anticipait certaines formes de division sociale du travail (« fabrique collective ») et témoignait de la réaction des petits entrepreneurs au processus d’industrialisation de masse. La présente étude vise à mettre en évidence l’extrême diversité des positions professionnelles à l’intérieur de l’association ; l’importance des relations familiales, de groupe et de voisinage ; les nombreux services que la Fraternité offrait à ses adhérents pour faciliter l’accès au crédit, au commerce et à l’innovation technologique ; les activités de représentation ou d’éducation de l’association. La Fraternité constitue en ce sens un modèle pour le mouvement ouvrier en gestation. Son histoire contribue à éclairer l’existence aujourd’hui des districts industriels, réseau dense de petites entreprises, sur la base de la spécialisation des fonctions mais aussi des liens de solidarité familiales ou territoriales.

Research paper thumbnail of Les machines : “fées ” ou “monstrueux mécanismes”? Technologie et progrès dans les comptes rendus des travailleurs italiens aux Expositions Universelles de Paris (1867 – 1900) - Les expositions universelles en France au XIXe siècle, Paris, CNRS Éditions, Coll. Alpha, 2012, pp. 331-345.

Research paper thumbnail of Les Fées machines». Les ouvriers italiens aux Expositions universelles (1851-1911), Paris, Classiques Garnier, 2017, prefazione di Nicolas Hatzfeld

« Lieux de pèlerinage de la marchandise fétiche » pour Benjamin, « stupides » selon Marx et Engel... more « Lieux de pèlerinage de la marchandise fétiche » pour Benjamin, « stupides » selon Marx et Engels, « sujet de délire du xixe siècle » pour Flaubert, les expositions universelles ont représenté l’un des principaux canaux de diffusion et de promotion de la culture industrielle au xixe siècle. Leur message destiné à valoriser l’industrie et le progrès scientifique et technique touchait toutes les couches de la population, même la catégorie des travailleurs, contribuant à atténuer les tendances anti-industrialistes et luddites initiales. Ce livre examine les témoignages des ouvriers italiens délégués aux grandes expositions universelles du xixe siècle. Il en ressort un cadre d’adhésion critique aux valeurs de la société industrielle moderne.

Research paper thumbnail of La città più artigiana d’Italia. Firenze 1861-1929, Milano, FrancoAngeli, 2012.

Research paper thumbnail of Macchine come fate. Gli operai italiani alle Esposizioni Universali 1851-1911, Milano, Guerini e Associati, 2011

Research paper thumbnail of Patria e Lavoro. La Fratellanza Artigiana d’Italia fra identità sociale e pedagogia nazionale (1861-1932), Firenze, Polistampa, 2012.

Research paper thumbnail of “Operai intellettuali”. Lavoro Tecnologia e progresso all’Esposizione di Milano (1906), Manduria-Bari-Roma Lacaita, 2008.

Research paper thumbnail of I ceti medi nell'Italia del Novecento. Politica, rappresentanza, impresa e welfare in una prospettiva internazionale - II incontro, Ravenna 1 dicembre 2017