Giulia Nieddu | Università di Bologna (original) (raw)
Papers by Giulia Nieddu
di Giulia Nieddu giulia.nieddu2@studio.unibo.it
Questo lavoro propone un’analisi degli spazi della Biblioteca Salaborsa di Bologna, a partire da ... more Questo lavoro propone un’analisi degli spazi della Biblioteca Salaborsa di Bologna, a partire da una serie di osservazioni in loco a cui sono stati poi integrati i contenuti estratti dal sito web della biblioteca stessa. L’ipotesi che si pone in partenza è che Salaborsa non sia solo una biblioteca comunale, ma che piuttosto si presenti come un vero e proprio centro cittadino e culturale: situata al centro di Bologna, al contempo pone la città al centro di se stessa. Questo saggio tenterà dunque di descrivere ed esplicare questo dialogo, questo duplice inglobamento reciproco tra la città e una delle sue biblioteche più importanti.
The analysis in this paper starts from a few fragments of the documentary by Claude Lanzmann's Sh... more The analysis in this paper starts from a few fragments of the documentary by Claude Lanzmann's Shoah (1985), fragments that give the testimony of some survivors of the German concentration camps. These survivors, however, have a special status: in fact, they were members of the Sonderkommando, the "Special Team" engaged in various tasks throughout the process that led to the cremation of deportees. In large part, it is precisely for this reason that they have actually survived: they were given better food rations and they had better living conditions.
Taking as a starting point their testimony, this essay attempts to build a coherent analysis of their position within the camp, as well as of their status in terms of subjectivity and identity, seen from a semiotic point of view. This analysis would thus suggest the ways in which a profound trauma such as that of extermination can effectively be represented and communicated.
Il presente lavoro nasce con l'obiettivo di esplorare una direttrice del campo mediatico contempo... more Il presente lavoro nasce con l'obiettivo di esplorare una direttrice del campo mediatico contemporaneo, nella misura in cui essa introduce, per urgenze note quali sono gli attacchi terroristici che l'Europa occidentale sta subendo, quello che si potrebbe definire il "discorso sullo Stato Islamico", l'ISIS.
Non si tratta qui di capire come vengano confezionate le notizie in ambito giornalistico (in sostanza quelle che occupano la prima pagina in giornali e telegiornali); piuttosto l'attenzione è rivolta a formati giornalistici più lunghi, come l'inchiesta o il reportage, attraverso i quali non si tenta primariamente di riferire di avvenimenti, bensì di fornire un approfondimento, una spiegazione che si vorrebbe più complessiva e completa di un breve servizio, riguardo una data situazione o un dato avvenimento.
Gli oggetti mediali presi qui in considerazione sono pertanto due esempi tratti dall'ambito dell'inchiesta giornalistica, i quali si concentrano sul fenomeno dei cosiddetti jihadisti europei, i "foreign fighters". Uno dei due testi considerati è la puntata del 1 luglio 2016 del programma televisivo "Confessione reporter", in onda su Rete4; l'altro testo è invece il reportage girato da Saïd Ramzi, pseudonimo di un giornalista musulmano francese che si è infiltrato per sei mesi in una cellula jihadista, reportage il cui titolo è "I soldati di Allah", in onda in Italia il 17 luglio 2016 su SkyTG24 e prodotto da Takia Prod in collaborazione con il francese Canal+.
The promise of reality TV is not that of access to unmediated reality [...] so much as it is the ... more The promise of reality TV is not that of access to unmediated reality [...]
so much as it is the promise of access to the reality of mediation.
(Andrejevic, 2004: 215)
In questo saggio si prendono in analisi numerosi spot destinati a pubblicizzare i Gay Pride, seco... more In questo saggio si prendono in analisi numerosi spot destinati a pubblicizzare i Gay Pride, secondo una prospettiva diacronica, con l’obiettivo di capire come si è modificata la comunicazione pubblicitaria di questo evento lungo un periodo di circa 10 anni (dal 2007 al 2016). Nella prima parte si esplora il panorama internazionale, ossia gli Stati Uniti, l’America Latina e alcune capitali europee. Nella seconda parte, invece, il focus è sul caso italiano. L’analisi si concentra in particolare sulla rappresentazione dei corpi: come sono offerti, costruiti, interpretati; quali effetti di senso produce la rappresentazione della dimensione relazionale in cui sono immersi; come vengono rappresentati socialmente gli eventi in sé e i soggetti che vi partecipano.
Un'analisi su come è nata e si è sviluppata la dimensione del fandom della serie televisiva Lost.
Tracce del modello dell'opera aperta nella serialità televisiva contemporanea
di Giulia Nieddu giulia.nieddu2@studio.unibo.it
Questo lavoro propone un’analisi degli spazi della Biblioteca Salaborsa di Bologna, a partire da ... more Questo lavoro propone un’analisi degli spazi della Biblioteca Salaborsa di Bologna, a partire da una serie di osservazioni in loco a cui sono stati poi integrati i contenuti estratti dal sito web della biblioteca stessa. L’ipotesi che si pone in partenza è che Salaborsa non sia solo una biblioteca comunale, ma che piuttosto si presenti come un vero e proprio centro cittadino e culturale: situata al centro di Bologna, al contempo pone la città al centro di se stessa. Questo saggio tenterà dunque di descrivere ed esplicare questo dialogo, questo duplice inglobamento reciproco tra la città e una delle sue biblioteche più importanti.
The analysis in this paper starts from a few fragments of the documentary by Claude Lanzmann's Sh... more The analysis in this paper starts from a few fragments of the documentary by Claude Lanzmann's Shoah (1985), fragments that give the testimony of some survivors of the German concentration camps. These survivors, however, have a special status: in fact, they were members of the Sonderkommando, the "Special Team" engaged in various tasks throughout the process that led to the cremation of deportees. In large part, it is precisely for this reason that they have actually survived: they were given better food rations and they had better living conditions.
Taking as a starting point their testimony, this essay attempts to build a coherent analysis of their position within the camp, as well as of their status in terms of subjectivity and identity, seen from a semiotic point of view. This analysis would thus suggest the ways in which a profound trauma such as that of extermination can effectively be represented and communicated.
Il presente lavoro nasce con l'obiettivo di esplorare una direttrice del campo mediatico contempo... more Il presente lavoro nasce con l'obiettivo di esplorare una direttrice del campo mediatico contemporaneo, nella misura in cui essa introduce, per urgenze note quali sono gli attacchi terroristici che l'Europa occidentale sta subendo, quello che si potrebbe definire il "discorso sullo Stato Islamico", l'ISIS.
Non si tratta qui di capire come vengano confezionate le notizie in ambito giornalistico (in sostanza quelle che occupano la prima pagina in giornali e telegiornali); piuttosto l'attenzione è rivolta a formati giornalistici più lunghi, come l'inchiesta o il reportage, attraverso i quali non si tenta primariamente di riferire di avvenimenti, bensì di fornire un approfondimento, una spiegazione che si vorrebbe più complessiva e completa di un breve servizio, riguardo una data situazione o un dato avvenimento.
Gli oggetti mediali presi qui in considerazione sono pertanto due esempi tratti dall'ambito dell'inchiesta giornalistica, i quali si concentrano sul fenomeno dei cosiddetti jihadisti europei, i "foreign fighters". Uno dei due testi considerati è la puntata del 1 luglio 2016 del programma televisivo "Confessione reporter", in onda su Rete4; l'altro testo è invece il reportage girato da Saïd Ramzi, pseudonimo di un giornalista musulmano francese che si è infiltrato per sei mesi in una cellula jihadista, reportage il cui titolo è "I soldati di Allah", in onda in Italia il 17 luglio 2016 su SkyTG24 e prodotto da Takia Prod in collaborazione con il francese Canal+.
The promise of reality TV is not that of access to unmediated reality [...] so much as it is the ... more The promise of reality TV is not that of access to unmediated reality [...]
so much as it is the promise of access to the reality of mediation.
(Andrejevic, 2004: 215)
In questo saggio si prendono in analisi numerosi spot destinati a pubblicizzare i Gay Pride, seco... more In questo saggio si prendono in analisi numerosi spot destinati a pubblicizzare i Gay Pride, secondo una prospettiva diacronica, con l’obiettivo di capire come si è modificata la comunicazione pubblicitaria di questo evento lungo un periodo di circa 10 anni (dal 2007 al 2016). Nella prima parte si esplora il panorama internazionale, ossia gli Stati Uniti, l’America Latina e alcune capitali europee. Nella seconda parte, invece, il focus è sul caso italiano. L’analisi si concentra in particolare sulla rappresentazione dei corpi: come sono offerti, costruiti, interpretati; quali effetti di senso produce la rappresentazione della dimensione relazionale in cui sono immersi; come vengono rappresentati socialmente gli eventi in sé e i soggetti che vi partecipano.
Un'analisi su come è nata e si è sviluppata la dimensione del fandom della serie televisiva Lost.
Tracce del modello dell'opera aperta nella serialità televisiva contemporanea