Eleonora Musicco | Università Cattolica del Sacro Cuore (Catholic University of the Sacred Heart) (original) (raw)
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Papers by Eleonora Musicco
Le prime attestazioni di Ottavio Semino nella letteratura artistica lombarda si trovano all'inter... more Le prime attestazioni di Ottavio Semino nella letteratura artistica lombarda si trovano all'interno delle opere di Giovan Paolo Lomazzo. Lo scrittore poeta, già pittore celebre a Milano e ipovedente da qualche anno, nomina il genovese nel suo Trattato dell'arte de la pittura, scoltura et architettura, 1 edito nel 1584 da Paolo Gottardo da Ponte: una breve menzione per includere Ottavio, fratello di Andrea Semino, nell'elenco dei pittori ingegnosi in «ravvolgimenti di carte, scartozzi, scudi, epitafii, grotteschi, festoni e simili», insieme a «Giovan Battista Bergamo et Evangelista Lovini» oltre agli altri fratelli genovesi Lazzaro e Pantaleo Calvi.
Thesis Chapters by Eleonora Musicco
Il presente lavoro di tesi nasce dalla curiosità personale per la vicenda milanese del pittore Ot... more Il presente lavoro di tesi nasce dalla curiosità personale per la vicenda milanese del pittore Ottavio Semino, nato a Genova in una famiglia di artisti nella prima metà del Cinquecento e
attivo a Milano per una parte della sua carriera, fino alla sua morte. Tale interesse era
soprattutto dovuto al ritratto aneddotico tramandato dalle fonti, in particolar modo dal Soprani, che narra una vicenda personale del pittore piena di lati oscuri, intrecciata inscindibilmente al suo talento per l’arte della pittura. Eppure, è proprio il Soprani stesso, solitamente così ben informato sui pittori genovesi, a lasciare più incerti i contorni del
soggiorno milanese del Semino, di cui il Morigia invece fornisce qualche nota molto positiva nella sua Nobiltà di Milano. Una visione così dicotomica, ulteriormente complicata
dalle notizie fornite dal Lomazzo e dalla qualità non eccelsa dei lavori di Semino a Milano, ha suscitato il desiderio di indagare la realtà storica e di conoscere meglio l’attività artistica del Semino, individuandone i modelli e le influenze.
Il punto sorgivo di questa ricerca è stato dunque una ricognizione delle fonti e della bibliografia moderna su Ottavio Semino, poi confluita nella prima parte della tesi. Questa prima parte ha consentito una visione d’insieme del giudizio che negli anni si è dato sul Semino - così soggetto ai mutamenti del gusto – e la compilazione di un catalogo di opere,
certe o attribuite, da lui realizzate dopo aver lasciato la Liguria.
Si è quindi proseguito analizzando singolarmente i diversi cantieri dove Semino ha operato - specialmente cappelle nelle chiese più importanti della Milano del tempo - raccogliendo in un’unica sede la bibliografia più recente, le informazioni storiche e l’analisi stilistica delle opere, strumento indispensabile per mettere in luce i modelli di Semino e per chiarire la datazione di alcune opere, rifiutando o accertando le ipotesi formulate dalla critica.
Il lavoro è stato poi completato dalla rilettura dei documenti già noti o semplicemente menzionati dagli studiosi, che ha permesso la ricostruzione dei legami che il pittore stava intessendo con stuccatori, architetti e nobiluomini della città ambrosiana. Un ulteriore passo
avanti in tal senso è stato il lavoro di ricerca presso l’archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo, che ha consentito l’emergere di alcune novità non indifferenti per la conoscenza storica di Ottavio Semino.
Le prime attestazioni di Ottavio Semino nella letteratura artistica lombarda si trovano all'inter... more Le prime attestazioni di Ottavio Semino nella letteratura artistica lombarda si trovano all'interno delle opere di Giovan Paolo Lomazzo. Lo scrittore poeta, già pittore celebre a Milano e ipovedente da qualche anno, nomina il genovese nel suo Trattato dell'arte de la pittura, scoltura et architettura, 1 edito nel 1584 da Paolo Gottardo da Ponte: una breve menzione per includere Ottavio, fratello di Andrea Semino, nell'elenco dei pittori ingegnosi in «ravvolgimenti di carte, scartozzi, scudi, epitafii, grotteschi, festoni e simili», insieme a «Giovan Battista Bergamo et Evangelista Lovini» oltre agli altri fratelli genovesi Lazzaro e Pantaleo Calvi.
Il presente lavoro di tesi nasce dalla curiosità personale per la vicenda milanese del pittore Ot... more Il presente lavoro di tesi nasce dalla curiosità personale per la vicenda milanese del pittore Ottavio Semino, nato a Genova in una famiglia di artisti nella prima metà del Cinquecento e
attivo a Milano per una parte della sua carriera, fino alla sua morte. Tale interesse era
soprattutto dovuto al ritratto aneddotico tramandato dalle fonti, in particolar modo dal Soprani, che narra una vicenda personale del pittore piena di lati oscuri, intrecciata inscindibilmente al suo talento per l’arte della pittura. Eppure, è proprio il Soprani stesso, solitamente così ben informato sui pittori genovesi, a lasciare più incerti i contorni del
soggiorno milanese del Semino, di cui il Morigia invece fornisce qualche nota molto positiva nella sua Nobiltà di Milano. Una visione così dicotomica, ulteriormente complicata
dalle notizie fornite dal Lomazzo e dalla qualità non eccelsa dei lavori di Semino a Milano, ha suscitato il desiderio di indagare la realtà storica e di conoscere meglio l’attività artistica del Semino, individuandone i modelli e le influenze.
Il punto sorgivo di questa ricerca è stato dunque una ricognizione delle fonti e della bibliografia moderna su Ottavio Semino, poi confluita nella prima parte della tesi. Questa prima parte ha consentito una visione d’insieme del giudizio che negli anni si è dato sul Semino - così soggetto ai mutamenti del gusto – e la compilazione di un catalogo di opere,
certe o attribuite, da lui realizzate dopo aver lasciato la Liguria.
Si è quindi proseguito analizzando singolarmente i diversi cantieri dove Semino ha operato - specialmente cappelle nelle chiese più importanti della Milano del tempo - raccogliendo in un’unica sede la bibliografia più recente, le informazioni storiche e l’analisi stilistica delle opere, strumento indispensabile per mettere in luce i modelli di Semino e per chiarire la datazione di alcune opere, rifiutando o accertando le ipotesi formulate dalla critica.
Il lavoro è stato poi completato dalla rilettura dei documenti già noti o semplicemente menzionati dagli studiosi, che ha permesso la ricostruzione dei legami che il pittore stava intessendo con stuccatori, architetti e nobiluomini della città ambrosiana. Un ulteriore passo
avanti in tal senso è stato il lavoro di ricerca presso l’archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo, che ha consentito l’emergere di alcune novità non indifferenti per la conoscenza storica di Ottavio Semino.