Viviana Triscari | Università di Catania (original) (raw)
Papers by Viviana Triscari
Artista. Per una morfologia dell autorappresentazione, 2024
Autoritratti e autobiografie traggono il loro movente dal comune prefisso αὐτός, la cui apposizi... more Autoritratti e autobiografie traggono il loro movente dal comune prefisso
αὐτός, la cui apposizione trasforma i gesti dello scrivere e del dipingere/
disegnare in atti di riflessione e di produzione tanto dell’io che degli
sguardi che lo osservano. Intendere l’immagine dell’artista alla stregua di
un testo che prenda forma nel doppio codice, verbale e visuale, consente
di farne emergere una figura più complessa e sfaccettata, vista, per usare
una metafora che rimanda sia al quadro sia alla pagina, dal dritto e dal
rovescio.
Il volume, attraverso l’analisi comparata dell’opera autobiografica e autoritrattistica
di tre autori (Odilon Redon, Alfred Kubin, Alberto Martini),
intende abbozzare una possibile tassonomia relativa alle relazioni tra
genere letterario e genere figurativo focalizzando l’attenzione su quella
parte di leggenda che l’artista autoproduce e che è dunque opera essa
stessa, nonché sui modi per interpretarla
Alberto Martini. Un artista europeo, 2024
Atti del Convegno Internazionale MOD. Fatti e finzioni, Napoli, 2022
Il presente contributo intende indagare i meccanismi autocensori (e contemporaneamente riparatori... more Il presente contributo intende indagare i meccanismi autocensori (e contemporaneamente riparatori) implicati nella scrittura di due testi contemporanei appartenenti a due differenti letterature nazionali: Memorie di ragazza della scrittrice francese Annie Ernaux e Scrissi d'arte dell'italiano Tommaso Pincio. Entrambe le opere, pur nella loro evidente diversità strutturale (per il secondo si tratta infatti di un testo ibrido, a metà tra autofiction e critica d'arte) e presentano alcune affinità concernenti la funzione della scrittura auto-finzionale come mezzo di 'auto-cancellazione' di un passato che si è scelto di obliare in favore della reinvenzione di un nuovo sé tramite la parola scritta. Saranno presi in esame, dunque, i due autoritratti in fieri di Pincio ed Ernaux, nell'intento di far emergere, anche attraverso le riflessioni metaletterarie presenti in ciascuno di essi, il ruolo che la pratica della scrittura assume ai fini di una rimediazione identitaria giocata dialetticamente tra rifiuto e accettazione di un passato che si è cercato di rimuovere.
Intorno a Cabiria di Giovanni Pastrone: Sofonisba come figura di coalescenza, 2024
Sempre, di fronte a un'immagine, ci troviamo di fronte al tempo.
LECTURE ET MÉMOIRE DE DANTE ENTRE XIXe ET XXe SIÈCLE / READING AND MEMORY OF DANTE BETWEEN 19TH AND 20TH CENTURY, 2024
Rivista Poli – Femo, n. 24, anno 2022, Scritti letterari a cura di artisti non letterati, a cura di L. Brignoli, S. Lombardi Valluri, 2022
Artemisia scrittrice: «se'l mio non è, chiaro, e famoso inchiostro» 3 3 di Edoardo Bassetti Agate... more Artemisia scrittrice: «se'l mio non è, chiaro, e famoso inchiostro» 3 3 di Edoardo Bassetti Agate, falene, cartigli e torsi… La scrittura polimorfa nell'Ebdòmero di Giorgio De Chirico 21 di Giuseppe Crivella «Libro d'artista e non d'uom di lettere». Strategie di autorappresentazione e Doppelbegabung nell'opera di Alberto Martini 39 di Viviana Triscari From Paint to Pen: The Surreal Novels of Ithell Colquhoun and Leonora Carrington 53 di Stephanie Studzinski MERIDIANI François Morellet, "che fare?" 69 33 di Coline Degruson L'alleanza delle arti nel Jardin d'Alioff di Farhad Ostovani 85 53 di Simona Pollicino La scrittura e il silenzio. La prosa di Luigi Ghirri 101 69 di Francesca Gatta La torsione letteraria come simbolo della trascendenza estetica musicale, negli scritti di Federico Incardona 115 69 di Stefano Lombardi Vallauri «La musica è come un origami, se la spieghi diventa un foglio»: esercizi intorno alle Saghe mentali di un "cantascrittore" 131 di Chiara Tavella
«A monomaniac character of a novel and extraordinary form». The fantastic illustrations by Alberto Martini for Edgar Allan Poe’s tales, Between vol. XIII, n. 25, 2023
The general aim of this article is to question the opportunities offered by the tools of classica... more The general aim of this article is to question the opportunities offered by the tools of classical narratology for image analysis, particularly those images that accompany or derive from text. This would probe the legitimacy of parallelism between systems of description and interpretation, which could be used for both media (metarelations, according to Kibédi Varga's theoretical indication). An attempt has been made to demonstrate the value of this proposal through a case study taken from the cycle of illustrations created by Alberto Martini (1876-1954) for E. A. Poe's tales: specifically, the work related to his The TellTale Heart. A comparison was made between the narratological categories associated with the fantastic genre by Tzvetan Todorov, and the dynamics of Martini's visual syntax. A further comparison was made with illustrations inspired by the same text but created by different artists. The result of these correlations highlights a structural correspondence leading to the same reading effect, which is the peculiar feature of fantastic art.
Contronarrazioni Il racconto del potere nella modernità letteraria Atti del XXII Convegno Internazionale della MOD 17-19 giugno 2019
La definizione è tratta da https://www.treccani.it/vocabolario/segreto1/.
Rivista Polifemo, n.24, 2022
This contribution aims to investigate the multiform production of Alberto Martini (1876-1954), dr... more This contribution aims to investigate the multiform production of Alberto Martini (1876-1954), draftsman, painter, engraver, through the critical category of the double talent, starting from the taxonomy proposed in recent years by Michele Cometa (Cometa 2005; 2014). The analysis of his writings, almost totally unpublished and kept in the artist’s private archive, shows, beyond the evident dissymmetry between the two vocations, the presence of a single imaginal universe at the origin of his double expression and also allows a privileged access «dans la fabrique» (Hamon 2001) albertomartiniana.
This study will mainly focus on papers that show explicit literary intentions: poetic cycles, short stories, and, in particular, autobiography. The latter, conceived by the author to be illustrated through images made by his own hand, is to be read as a manifesto of a Doppelbegabung that seems to respond primarily to existential and self-representative urgencies, partly taking up the famous Cellini model. The poems and stories instead suggest the usefulness of a comparative study of the two productions, verbal and visual, searching both thematic and structural coin- cidences with the aim of verifying the concrescence of the two expressive forms, their mutual collaboration and cogenesis (Cometa 2005; 2014).
Frédéric Pajak, Manifesto Incerto. Sotto il cielo di Parigi con Nadja, André Breton, Walter Benjamin, 2022
è il secondo dei nove tomi che compongono quella che è stata definita «l'impresa letteraria di un... more è il secondo dei nove tomi che compongono quella che è stata definita «l'impresa letteraria di una vita» (così si legge nello stesso risvolto di copertina) scritta e disegnata da Frédéric Pajak. In Italia il volume è stato tradotto da Nicolò Petruzzella e pubblicato nella primavera del 2021 da L'orma editore.
Il tempo sono io che lo creo,-disse la linea,-io separo le stratificazioni dell'inconscio, unisco... more Il tempo sono io che lo creo,-disse la linea,-io separo le stratificazioni dell'inconscio, unisco i lembi della memoria… Italo Calvino Pensieri della mano (Milano, Adelphi 2014) è una conversazione tra colleghi, è un piccolo viaggio alla scoperta di quello che c'è dietro e dentro l'universo immaginativo di Tullio Pericoli, «il pittore dei giornali» per sua stessa felice definizione, all'interno del quale il lettore è invitato a farsi strada con la guida di Domenico Rosa, redattore del «Sole 24 ore». Sin dalla prima pagina emerge la volontà di parlare della pittura e del disegno innanzitutto come esperienze vissute fisicamente, di ricongiungere il momento ideativo ed esecutivo, che confluiscono nel gesto unico della mano che traccia la linea sul foglio, gesto duplice, in quanto consapevole e istintivo allo stesso tempo. Secondo Pericoli, infatti, «nella mano c'è una sapienza, e insieme, a volte, il peso della sapienza»: è per questo che essa va anche lasciata libera di seguire i propri percorsi, spesso imprevedibili e inattesi, di fare le proprie scelte, come quella della carta da utilizzare, spesso determinata da un semplice contatto fisico. La tentazione di Rosa in un primo momento è, forse, quella di lasciarsi andare al dettaglio tecnico, di approfondire il discorso sui supporti, sugli strumenti, sul modo di tracciare una linea, la cui invenzione-così crede Pericoli-non è stata meno importante e rivoluzionaria rispetto a quella della ruota o del fuoco. Tali preliminari servono ai fini di un moderno 'elogio della mano' che intende ricordarci l'importanza del più prezioso tra gli strumenti d'artista, il cui ruolo nell'arte contemporanea sembra essere progressivamente dimenticato e misconosciuto, a causa di un'epoca che ha allontanato lo spettatore dall'opera, o almeno dalla sua dimensione fattiva, al punto che quest'ultima «spesso non richiede più di essere vista, è sufficiente descriverla al telefono».
Scrive Northrop Frye che la letteratura si colloca «a metà strada tra il musicale e il visuale» a... more Scrive Northrop Frye che la letteratura si colloca «a metà strada tra il musicale e il visuale» alludendo alle due polarità, di visibile e udibile, presenti in modo inestricabile nella parola, e più che mai in quella poetica. Il volume di Teresa Spignoli, Giuseppe Ungaretti. Poesia, musica, pittura (Pisa, ETS 2014) indaga, seguendo questa traccia, le molteplici tangenze e forme di interazione rintracciabili nell'opera del poeta con altre espressioni artistiche quali la musica e la pittura, testimoniate da collaborazioni, saggi critici e riflessioni teoriche oltre che dalla stessa produzione poetica. Il metodo seguito dalla studiosa per tutte e tre le sezioni tematiche prescelte consiste nella creazione di un tessuto testuale densissimo di riferimenti e citazioni tratte non soltanto dall'opera ungarettiana ma anche dalla penna di intellettuali e artisti che col poeta condivisero le medesime istanze culturali, al fine di rendere sia la complessità e la varietà di tali interazioni sia la frequente circolazione di motivi comuni. Le sezioni dedicate al rapporto con la musica e la pittura sono costruite secondo un movimento che procede dal generale al particolare: dal significato e dalla definizione che esse assumono nel macrotesto ungarettiano, e dunque nella riflessione teorica, si passa poi alle declinazioni concrete che tali rapporti assumono nella prassi scrittoria del poeta. Così l'interesse di Ungaretti per il musicale, oggetto della prima parte del libro, si esplica, come per la pittura, su due livelli: simbolico e prosodico. Il primo attiene all'origine mitica e ancestrale del linguaggio stesso, andando a ritroso fino a quel tempo in cui la parola era ancora musica, «ritmo fisico, passo, danza battiti del cuore». L'attenzione alle «qualità acustiche della parola», di ascendenza mallarméana, «situa il ritmo-e dunque la musica-all'origine della poesia» e riunisce entrambe sotto il comune denominatore di «arti auditive» in opposizione a quelle visive, rimandando allo stesso tempo alla celebre distinzione di Lessing tra le arti del tempo e quelle dello spazio. Il secondo livello riguarda la struttura metrica dei componimenti, l'analisi delle «infinite possibilità musicali del verso», ed è oggetto di alcuni saggi quali Difesa dell'endecasillabo (1927) e Punto di mira (1924). All'ambito musicale infine rimandano frequentemente i titoli dell'autore, pensiamo a Cori descrittivi di stati d'animo di Didone,
The series I Classici dell'arte is composed by one hundred and eleven monographics, published by ... more The series I Classici dell'arte is composed by one hundred and eleven monographics, published by the publishing house Rizzoli, between 1966 and 1985. Each of them opens with a presentation of the the artist and his work, that in many cases bears the signature of famous authors of our contemporary literature. This contribution is a first attempt to classify the different methods of approach implemented by writers and poets dealing with critical writing. Starting from the identification of three textual macro-categories, we procedeed with the analysis of the micro-stylistic aspects (such as rethorical, syntactic and grammatical) and at the same time we observed the thematic and formal analogies found between the writer and the artist.
Eventi 2.2. Minòs. Dalla risemantizzazione dantesca alle interpretazioni visuali novecentesche ... more Eventi 2.2. Minòs. Dalla risemantizzazione dantesca alle interpretazioni visuali novecentesche di Viviana Triscari Share Categorie 19/12/21, 11:08 2.2. Minòs. Dalla risemantizzazione dantesca alle interpretazioni visuali novecentesche-Arabeschi Rivista di studi su letteratu… www.arabeschi.it/22-mins-dalla-risemantizzazione-dantesca-alle-interpretazioni-visuali-novecentesche/ 2/7 I mostri, i demoni della Commedia, sono il frutto del lavoro di assemblaggio operato da Dante, e il suo Minosse, in questo senso, può intendersi quale figura di un modo di procedere che riguarda un po' tutta la costruzione dell'Inferno, ed è dunque, per Pertile figura del sincretismo dantesco: Dante […] concepisce la Commedia come il suo Minosse, un luogo di incontro tra cultura alta e cultura popolare, tra cultura di dotti e cultura d'idioti. Questa pagina fa parte di: «Noi leggiavamo…». Fortuna iconografica e rimediazioni visuali dell'episodio di Paolo e Francesca fra XIX e XXI secolo → Gallerie
Artista. Per una morfologia dell autorappresentazione, 2024
Autoritratti e autobiografie traggono il loro movente dal comune prefisso αὐτός, la cui apposizi... more Autoritratti e autobiografie traggono il loro movente dal comune prefisso
αὐτός, la cui apposizione trasforma i gesti dello scrivere e del dipingere/
disegnare in atti di riflessione e di produzione tanto dell’io che degli
sguardi che lo osservano. Intendere l’immagine dell’artista alla stregua di
un testo che prenda forma nel doppio codice, verbale e visuale, consente
di farne emergere una figura più complessa e sfaccettata, vista, per usare
una metafora che rimanda sia al quadro sia alla pagina, dal dritto e dal
rovescio.
Il volume, attraverso l’analisi comparata dell’opera autobiografica e autoritrattistica
di tre autori (Odilon Redon, Alfred Kubin, Alberto Martini),
intende abbozzare una possibile tassonomia relativa alle relazioni tra
genere letterario e genere figurativo focalizzando l’attenzione su quella
parte di leggenda che l’artista autoproduce e che è dunque opera essa
stessa, nonché sui modi per interpretarla
Alberto Martini. Un artista europeo, 2024
Atti del Convegno Internazionale MOD. Fatti e finzioni, Napoli, 2022
Il presente contributo intende indagare i meccanismi autocensori (e contemporaneamente riparatori... more Il presente contributo intende indagare i meccanismi autocensori (e contemporaneamente riparatori) implicati nella scrittura di due testi contemporanei appartenenti a due differenti letterature nazionali: Memorie di ragazza della scrittrice francese Annie Ernaux e Scrissi d'arte dell'italiano Tommaso Pincio. Entrambe le opere, pur nella loro evidente diversità strutturale (per il secondo si tratta infatti di un testo ibrido, a metà tra autofiction e critica d'arte) e presentano alcune affinità concernenti la funzione della scrittura auto-finzionale come mezzo di 'auto-cancellazione' di un passato che si è scelto di obliare in favore della reinvenzione di un nuovo sé tramite la parola scritta. Saranno presi in esame, dunque, i due autoritratti in fieri di Pincio ed Ernaux, nell'intento di far emergere, anche attraverso le riflessioni metaletterarie presenti in ciascuno di essi, il ruolo che la pratica della scrittura assume ai fini di una rimediazione identitaria giocata dialetticamente tra rifiuto e accettazione di un passato che si è cercato di rimuovere.
Intorno a Cabiria di Giovanni Pastrone: Sofonisba come figura di coalescenza, 2024
Sempre, di fronte a un'immagine, ci troviamo di fronte al tempo.
LECTURE ET MÉMOIRE DE DANTE ENTRE XIXe ET XXe SIÈCLE / READING AND MEMORY OF DANTE BETWEEN 19TH AND 20TH CENTURY, 2024
Rivista Poli – Femo, n. 24, anno 2022, Scritti letterari a cura di artisti non letterati, a cura di L. Brignoli, S. Lombardi Valluri, 2022
Artemisia scrittrice: «se'l mio non è, chiaro, e famoso inchiostro» 3 3 di Edoardo Bassetti Agate... more Artemisia scrittrice: «se'l mio non è, chiaro, e famoso inchiostro» 3 3 di Edoardo Bassetti Agate, falene, cartigli e torsi… La scrittura polimorfa nell'Ebdòmero di Giorgio De Chirico 21 di Giuseppe Crivella «Libro d'artista e non d'uom di lettere». Strategie di autorappresentazione e Doppelbegabung nell'opera di Alberto Martini 39 di Viviana Triscari From Paint to Pen: The Surreal Novels of Ithell Colquhoun and Leonora Carrington 53 di Stephanie Studzinski MERIDIANI François Morellet, "che fare?" 69 33 di Coline Degruson L'alleanza delle arti nel Jardin d'Alioff di Farhad Ostovani 85 53 di Simona Pollicino La scrittura e il silenzio. La prosa di Luigi Ghirri 101 69 di Francesca Gatta La torsione letteraria come simbolo della trascendenza estetica musicale, negli scritti di Federico Incardona 115 69 di Stefano Lombardi Vallauri «La musica è come un origami, se la spieghi diventa un foglio»: esercizi intorno alle Saghe mentali di un "cantascrittore" 131 di Chiara Tavella
«A monomaniac character of a novel and extraordinary form». The fantastic illustrations by Alberto Martini for Edgar Allan Poe’s tales, Between vol. XIII, n. 25, 2023
The general aim of this article is to question the opportunities offered by the tools of classica... more The general aim of this article is to question the opportunities offered by the tools of classical narratology for image analysis, particularly those images that accompany or derive from text. This would probe the legitimacy of parallelism between systems of description and interpretation, which could be used for both media (metarelations, according to Kibédi Varga's theoretical indication). An attempt has been made to demonstrate the value of this proposal through a case study taken from the cycle of illustrations created by Alberto Martini (1876-1954) for E. A. Poe's tales: specifically, the work related to his The TellTale Heart. A comparison was made between the narratological categories associated with the fantastic genre by Tzvetan Todorov, and the dynamics of Martini's visual syntax. A further comparison was made with illustrations inspired by the same text but created by different artists. The result of these correlations highlights a structural correspondence leading to the same reading effect, which is the peculiar feature of fantastic art.
Contronarrazioni Il racconto del potere nella modernità letteraria Atti del XXII Convegno Internazionale della MOD 17-19 giugno 2019
La definizione è tratta da https://www.treccani.it/vocabolario/segreto1/.
Rivista Polifemo, n.24, 2022
This contribution aims to investigate the multiform production of Alberto Martini (1876-1954), dr... more This contribution aims to investigate the multiform production of Alberto Martini (1876-1954), draftsman, painter, engraver, through the critical category of the double talent, starting from the taxonomy proposed in recent years by Michele Cometa (Cometa 2005; 2014). The analysis of his writings, almost totally unpublished and kept in the artist’s private archive, shows, beyond the evident dissymmetry between the two vocations, the presence of a single imaginal universe at the origin of his double expression and also allows a privileged access «dans la fabrique» (Hamon 2001) albertomartiniana.
This study will mainly focus on papers that show explicit literary intentions: poetic cycles, short stories, and, in particular, autobiography. The latter, conceived by the author to be illustrated through images made by his own hand, is to be read as a manifesto of a Doppelbegabung that seems to respond primarily to existential and self-representative urgencies, partly taking up the famous Cellini model. The poems and stories instead suggest the usefulness of a comparative study of the two productions, verbal and visual, searching both thematic and structural coin- cidences with the aim of verifying the concrescence of the two expressive forms, their mutual collaboration and cogenesis (Cometa 2005; 2014).
Frédéric Pajak, Manifesto Incerto. Sotto il cielo di Parigi con Nadja, André Breton, Walter Benjamin, 2022
è il secondo dei nove tomi che compongono quella che è stata definita «l'impresa letteraria di un... more è il secondo dei nove tomi che compongono quella che è stata definita «l'impresa letteraria di una vita» (così si legge nello stesso risvolto di copertina) scritta e disegnata da Frédéric Pajak. In Italia il volume è stato tradotto da Nicolò Petruzzella e pubblicato nella primavera del 2021 da L'orma editore.
Il tempo sono io che lo creo,-disse la linea,-io separo le stratificazioni dell'inconscio, unisco... more Il tempo sono io che lo creo,-disse la linea,-io separo le stratificazioni dell'inconscio, unisco i lembi della memoria… Italo Calvino Pensieri della mano (Milano, Adelphi 2014) è una conversazione tra colleghi, è un piccolo viaggio alla scoperta di quello che c'è dietro e dentro l'universo immaginativo di Tullio Pericoli, «il pittore dei giornali» per sua stessa felice definizione, all'interno del quale il lettore è invitato a farsi strada con la guida di Domenico Rosa, redattore del «Sole 24 ore». Sin dalla prima pagina emerge la volontà di parlare della pittura e del disegno innanzitutto come esperienze vissute fisicamente, di ricongiungere il momento ideativo ed esecutivo, che confluiscono nel gesto unico della mano che traccia la linea sul foglio, gesto duplice, in quanto consapevole e istintivo allo stesso tempo. Secondo Pericoli, infatti, «nella mano c'è una sapienza, e insieme, a volte, il peso della sapienza»: è per questo che essa va anche lasciata libera di seguire i propri percorsi, spesso imprevedibili e inattesi, di fare le proprie scelte, come quella della carta da utilizzare, spesso determinata da un semplice contatto fisico. La tentazione di Rosa in un primo momento è, forse, quella di lasciarsi andare al dettaglio tecnico, di approfondire il discorso sui supporti, sugli strumenti, sul modo di tracciare una linea, la cui invenzione-così crede Pericoli-non è stata meno importante e rivoluzionaria rispetto a quella della ruota o del fuoco. Tali preliminari servono ai fini di un moderno 'elogio della mano' che intende ricordarci l'importanza del più prezioso tra gli strumenti d'artista, il cui ruolo nell'arte contemporanea sembra essere progressivamente dimenticato e misconosciuto, a causa di un'epoca che ha allontanato lo spettatore dall'opera, o almeno dalla sua dimensione fattiva, al punto che quest'ultima «spesso non richiede più di essere vista, è sufficiente descriverla al telefono».
Scrive Northrop Frye che la letteratura si colloca «a metà strada tra il musicale e il visuale» a... more Scrive Northrop Frye che la letteratura si colloca «a metà strada tra il musicale e il visuale» alludendo alle due polarità, di visibile e udibile, presenti in modo inestricabile nella parola, e più che mai in quella poetica. Il volume di Teresa Spignoli, Giuseppe Ungaretti. Poesia, musica, pittura (Pisa, ETS 2014) indaga, seguendo questa traccia, le molteplici tangenze e forme di interazione rintracciabili nell'opera del poeta con altre espressioni artistiche quali la musica e la pittura, testimoniate da collaborazioni, saggi critici e riflessioni teoriche oltre che dalla stessa produzione poetica. Il metodo seguito dalla studiosa per tutte e tre le sezioni tematiche prescelte consiste nella creazione di un tessuto testuale densissimo di riferimenti e citazioni tratte non soltanto dall'opera ungarettiana ma anche dalla penna di intellettuali e artisti che col poeta condivisero le medesime istanze culturali, al fine di rendere sia la complessità e la varietà di tali interazioni sia la frequente circolazione di motivi comuni. Le sezioni dedicate al rapporto con la musica e la pittura sono costruite secondo un movimento che procede dal generale al particolare: dal significato e dalla definizione che esse assumono nel macrotesto ungarettiano, e dunque nella riflessione teorica, si passa poi alle declinazioni concrete che tali rapporti assumono nella prassi scrittoria del poeta. Così l'interesse di Ungaretti per il musicale, oggetto della prima parte del libro, si esplica, come per la pittura, su due livelli: simbolico e prosodico. Il primo attiene all'origine mitica e ancestrale del linguaggio stesso, andando a ritroso fino a quel tempo in cui la parola era ancora musica, «ritmo fisico, passo, danza battiti del cuore». L'attenzione alle «qualità acustiche della parola», di ascendenza mallarméana, «situa il ritmo-e dunque la musica-all'origine della poesia» e riunisce entrambe sotto il comune denominatore di «arti auditive» in opposizione a quelle visive, rimandando allo stesso tempo alla celebre distinzione di Lessing tra le arti del tempo e quelle dello spazio. Il secondo livello riguarda la struttura metrica dei componimenti, l'analisi delle «infinite possibilità musicali del verso», ed è oggetto di alcuni saggi quali Difesa dell'endecasillabo (1927) e Punto di mira (1924). All'ambito musicale infine rimandano frequentemente i titoli dell'autore, pensiamo a Cori descrittivi di stati d'animo di Didone,
The series I Classici dell'arte is composed by one hundred and eleven monographics, published by ... more The series I Classici dell'arte is composed by one hundred and eleven monographics, published by the publishing house Rizzoli, between 1966 and 1985. Each of them opens with a presentation of the the artist and his work, that in many cases bears the signature of famous authors of our contemporary literature. This contribution is a first attempt to classify the different methods of approach implemented by writers and poets dealing with critical writing. Starting from the identification of three textual macro-categories, we procedeed with the analysis of the micro-stylistic aspects (such as rethorical, syntactic and grammatical) and at the same time we observed the thematic and formal analogies found between the writer and the artist.
Eventi 2.2. Minòs. Dalla risemantizzazione dantesca alle interpretazioni visuali novecentesche ... more Eventi 2.2. Minòs. Dalla risemantizzazione dantesca alle interpretazioni visuali novecentesche di Viviana Triscari Share Categorie 19/12/21, 11:08 2.2. Minòs. Dalla risemantizzazione dantesca alle interpretazioni visuali novecentesche-Arabeschi Rivista di studi su letteratu… www.arabeschi.it/22-mins-dalla-risemantizzazione-dantesca-alle-interpretazioni-visuali-novecentesche/ 2/7 I mostri, i demoni della Commedia, sono il frutto del lavoro di assemblaggio operato da Dante, e il suo Minosse, in questo senso, può intendersi quale figura di un modo di procedere che riguarda un po' tutta la costruzione dell'Inferno, ed è dunque, per Pertile figura del sincretismo dantesco: Dante […] concepisce la Commedia come il suo Minosse, un luogo di incontro tra cultura alta e cultura popolare, tra cultura di dotti e cultura d'idioti. Questa pagina fa parte di: «Noi leggiavamo…». Fortuna iconografica e rimediazioni visuali dell'episodio di Paolo e Francesca fra XIX e XXI secolo → Gallerie