Paola Mondani - Academia.edu (original) (raw)
Talks by Paola Mondani
Paola Mondani, "Zuccate su la zucca": proverbi e modi di dire del fiorentino vivo di Doni tra sopravvivenza (regionale?) e scomparsa
Paola Mondani, Correzioni e variazioni autografe nel Paradiso degli Alberti: una questione di sti... more Paola Mondani, Correzioni e variazioni autografe nel Paradiso degli Alberti: una questione di stile?
III Giornata dell'ASLI per i dottorandi 21-23 novembre 2019 Firenze, Accademia della Crusca Paol... more III Giornata dell'ASLI per i dottorandi
21-23 novembre 2019
Firenze, Accademia della Crusca
Paola Mondani, Tracce di un cursus boccacciano nella novellistica dal XIV al XVI secolo
Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 21-13 settembre 201... more Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 21-13 settembre 2019)
Paola Mondani, Ad alta voce. L'essenza fonico-acustica e gestuale del cursus nel Decameron
Papers by Paola Mondani
Società editrice fiorentina eBooks, 2023
Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Par... more Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Paradiso degli Alberti: le molte cancellature, riscritture e integrazioni sono traccia della volontà stilistica dell’autore, il quale sembra operare essenzialmente in tre direzioni: la “superlativizzazione” (aggiunta di aggettivi al grado superlativo), la “poetizzazione” della prosa (inserzione di versi, cadenze ritmiche e figure retoriche) e gli emendamenti lessicali (che garantiscono il rispetto della variatio). This paper examines some stylistic and rhythmic-rhetorical aspects in the autograph of Paradiso degli Alberti. The many erasures, rewritings and additions testify to the author’s stylistic will, which seems to operate essentially in three directions: “superlativization” (addition of superlative adjectives), prose “poetization” (insertion of verses, rhythmic cadences and rhetorical figures) and lexical amendments (ensuring compliance with the variatio).
Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2019
Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse... more Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse, in its prosaic masterpieces (the Filocolo, the Elegy of Madonna Fiammetta and the Decameron), of mediaeval rhetorical-rhythmics rules, the essay offers an analysis of cursus applied to Decameron, realized by separating the text into three parts: introductive-proemial section, narrative section and dialogue section. The rhetorical devices are more strictly employed both in the first part, when the author or the internal storytellers speak, and into speeches given by characters in the middle of the narration. This, according to the original function of Greek cursus, would suggest its use in Boccaccio’s prose as a mimetic device, that replicates the oratory declamation.
Bollettino di italianistica, 2019
In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and I... more In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and Italian literary prose. Concerning the object definition, it is reported a discrepancy between two different reconstructive and interpretative streams: the ancient one goes back to the rules described into the Forma dictandi by Albert of Morra, whereas the other one ruled starting from XII century, due to the praxis of the Roman Curia. The essay is an attempt as well as an invitation to clarify a subject that, maybe because of its elusive nature, hasn’t been exactly put into a clear focus yet.
Italiano linguadue, Jun 23, 2024
Ma, tornando alla divulgazione linguistica, quali sono gli aspetti di questa disciplina che susci... more Ma, tornando alla divulgazione linguistica, quali sono gli aspetti di questa disciplina che suscitano l'interesse del pubblico non specialista? In altri termini, quali temi e contenuti hanno bisogno di essere divulgati? In primo luogo, un certo interesse è riservato ad aspetti relativi all'etimologia, alla semantica e alla neologia, e quindi al significato e all'uso delle parole in prospettiva sia diacronica sia sincronica, anche in rapporto ai prestiti da altre lingue. Inoltre, le persone sono sempre più spesso in cerca di risposte in merito a dubbi sull'uso della lingua; dubbi che, si badi, solo in parte sono suscitati dalla curiosità, derivando il più delle volte proprio dal desiderio di parlare e scrivere "bene" in società. Per avere un'idea della portata di questo fenomeno, sia in televisione sia in rete, è sufficiente dare uno sguardo al portale dell'Accademia della Crusca dedicato alla consulenza linguistica 8 e agli indici dei volumi che prima Beccaria (1988) e poi Sabatini (2010) hanno pubblicato dopo il successo dei loro interventi televisivi 9. Le linguiste e i linguisti hanno insomma un dovere professionale rispetto a questa «curiosità puntuale del "si dice o non si dice?"»; sono chiamati a «fornire un orientamento rispetto alla domanda che l'utente comune rivolge loro, aspettandosi, forse in modo un po' ingenuo, una risposta netta» (Serianni, 2019: 80). In tal senso, allora, si dovrà parlare, oltre che di divulgazione linguistica, anche e soprattutto di educazione linguistica (e sociolinguistica), nella misura in cui il fine ultimo di questo lavoro di diffusione è quello di guidare la persona non specialista verso il superamento di un atteggiamento normativo che spinge a voler «decidere sempre, in un'alternativa, che una forma è giusta e le altre sono sbagliate. La lingua, però, tante volte non decide» (Serianni, 2019: 81). Ma perché parlare di "linguaggio" della divulgazione e dell'educazione linguistica in tivvù e non, invece, di "lingua"? Sebbene, com'è noto, entrambe le definizioni siano accolte per lo più come sinonimi nelle ricerche dedicate a questi temi, sulla scorta di Proietti (2010), Gualdo-Telve (2011) e Serianni (2012), si preferisce impiegare il sostantivo linguaggio, che risulta più appropriato in special modo in relazione al mezzo televisivo; mentre il termine lingua, infatti, denota esclusivamente il codice verbale, il termine linguaggio si riferisce a un tipo di «comunicazione, verbale e non verbale» (Serianni, 2012: 89), che veicola messaggi anche attraverso gesti, immagini e suoni. Alla luce di queste considerazioni preliminari, nel presente contributo s'intende mettere in rilievo sia la sistematicità e l'uniformità nell'impiego di alcune strategie di semplificazione del linguaggio specialistico e tecniche retoriche proprie della comunicazione televisiva in programmi o spazi di educazione o divulgazione linguistica in tivvù, dalle origini al presente, sia, d'altro canto, la singolarità di alcune scelte didatticoeducative e comunicative, che come si proverà a dimostrare sembrano ascrivibili da un lato alla diversità dei format, dall'altro a scelte individuali. Nello specifico, muovendo dal programma Non è mai troppo tardi, che ha dato avvio alla vocazione educativa della televisione italiana (e, più precisamente, all'insegnamento dell'italiano), s'intende confermare, da un lato, la sostanziale sovrapponibilità degli aspetti 8 https://accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte. Si vedano anche i seguenti volumi, nati proprio a partire da blog di consulenza linguistica: Novelli (2015) e Accademia della Crusca (2024). 9 Questi volumi rappresentano una raccolta dei principali argomenti trattati nel corso delle trasmissioni: dubbi ortografici relativi all'uso dell'apostrofo e dell'accento (qual è; sé stesso; un po'), incertezze sulla pronuncia degli anglolatinismi (junior; media; senior), origine e significato di espressioni idiomatiche, riflessioni in merito all'errore linguistico (o presunto tale), che innesca la variazione linguistica in diacronia (si pensi, per esempio, al passaggio da far l'agresto, cioè, 'fare il vino con l'uva acre non giunta a completa maturazione, avanzata dalla vendemmia', a fare la cresta, cioè 'guadagnare maggiorando i prezzi effettivi delle cose', per un'erronea interpretazione della forma agresto come sonorizzazione tipica del dialetto romanesco: cfr. Beccaria (1988: 145). 10 Si veda, a titolo esemplificativo, la descrizione figurale impiegata dal dott. Claudio Ferri, medico internista dell'Università dell'Aquila, in una puntata del programma Rai Elisir, per facilitare la comprensione della differenza tra il colesterolo cosiddetto buono e quello cosiddetto cattivo: «il colesterolo è unico / però in realtà appartiene a una famiglia e in ogni famiglia ci sono persone buone e le persone non buone […] il cattivo ragazzo della gang / della famiglia ipotetica del colesterolo / è quello che bisogna che tutti quanti / come intuisco dal suo sorriso che lei vuol dire / invece di chiamarlo cattivo chiamiamolo con il suo nome / LDL / perché è così che lo troviamo scritto» (Elisir, stagione 2022-23, puntata del 18/04/2023, disponibile in rete all'indirizzo https://www.raiplay.it/video/2023/04/Elisir-Puntata-del-18042023-e1c0304f-ea99-4582-887b-f34214a5a860.html, al min. 31:00).
federalismi.it, 2024
Nel contributo si dà conto dell'origine e della diffusione in contesti divulgativi delle espressi... more Nel contributo si dà conto dell'origine e della diffusione in contesti divulgativi delle espressioni che denotano i nuovi diritti della sfera neurale (la parola neurodiritti e le polirematiche continuità psicologica, integrità mentale, libertà cognitiva, potenziamento neurale, pregiudizio algoritmico e privacy mentale) e se ne offre una definizione lessicografica. L'analisi linguistica è svolta secondo i metodi e con gli strumenti della lessicografia neologica.
This paper accounts for the origin and dissemination of expressions denoting the emerging rights within the neural sphere, providing lexicographic definitions of such multi-word constructs. Among them are terms such as ‘neurorights’ and ‘neuroenhancement’, and phrasemes like ‘psychological continuity’, ‘mental integrity’, ‘cognitive liberty’, ‘algorithmic bias’, and ‘mental privacy’. The present linguistic analysis has been carried out in compliance with methods and tools of neological lexicography.
La sintassi del mondo. La mappa e il testo, 2023
Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Par... more Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Paradiso degli Alberti: le molte cancellature, riscritture e integrazioni sono traccia della volontà stilistica dell’autore, il quale sembra operare essenzialmente in tre direzioni: la “superlativizzazione” (aggiunta di aggettivi al grado superlativo), la “poetizzazione” della prosa (inserzione di versi, cadenze ritmiche e figure retoriche) e gli emendamenti lessicali (che garantiscono il rispetto della variatio).
This paper examines some stylistic and rhythmic-rhetorical aspects in the autograph of Paradiso degli Alberti. The many erasures, rewritings and additions testify to the author’s stylistic will, which seems to operate essentially in three directions: “superlativization” (addition of superlative adjectives), prose “poetization” (insertion of verses, rhythmic cadences and rhetorical figures) and lexical amendments (ensuring compliance with the variatio).
In fieri, 3. Ricerche di linguistica italiana, 2021
Il contributo sintetizza alcuni aspetti peculiari della prosa ritmica del Decameron e, percorrend... more Il contributo sintetizza alcuni aspetti peculiari della prosa ritmica del Decameron e, percorrendo la direttrice della modellizzazione linguistica e stilistica dell'opera di Boccaccio, mira a portare in luce la presenza di cadenze di cursus in alcune raccolte di novelle dei secoli XIV, XV e XVI.
Ad alta voce: l’essenza fonico-acustica e gestuale del cursus nel Decameron, 2020
Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse... more Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse, in its prosaic masterpieces (the Filocolo, the Elegy of Madonna Fiammetta and the Decameron), of mediaeval rhetorical-rhythmics rules, the essay offers an analysis of cursus applied to Decameron, realized by separating the text into three parts: introductive-proemial section, narrative section and dialogue section. The rhetorical devices are more strictly employed both in the first part, when the author or the internal storytellers speak, and into speeches given by characters in the middle of the narration. This, according to the original function of Greek cursus, would suggest its use in Boccaccio’s prose as a mimetic device, that replicates the oratory declamation.
Bollettino di italianistica, 2019
In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and I... more In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and Italian literary prose. Concerning the object definition, it is reported a discrepancy between two different reconstructive and interpretative streams: the ancient one goes back to the rules described into the Forma dictandi by Albert of Morra, whereas the other one ruled starting from XII century, due to the praxis of the Roman Curia. The essay is an attempt as well as an invitation to clarify a subject that, maybe because of its elusive nature, hasn’t been exactly put into a clear focus yet.
Books by Paola Mondani
Franco Cesati Editore, 2022
L’esercizio retorico del cursus nella letteratura volgare è davvero circoscrivibile alla prosa le... more L’esercizio retorico del cursus nella letteratura volgare è davvero circoscrivibile alla prosa letteraria delle origini o tracce di un suo re-impiego più moderno sopravvivono in tutto il Medioevo e nel Rinascimento? La diffusa cura del dettato, nel Novelliere di Sercambi, l’insistita versificazione nel Pecorone, le calibrate cadenze nei Ragionamenti di Firenzuola e negli Ecatommiti di Giraldi Cinzio, o, ancora, l’aggettivazione esasperata e le puntuali corrispondenze ritmiche tra membri e chiuse di frase nel Paradiso degli Alberti sono solo alcuni degli aspetti della novellistica post-boccacciana che sembrano confermarne la discendenza stilistica dal Decameron. Il libro, dopo una ricostruzione della storia del cursus e dei principali studi dedicati a questo antico artificio retorico – volta a metterne in rilievo la particolare natura fonico-acustica e gestuale e l’importante funzione mimetica – delinea gli elementi chiave e “modellizzanti” del ritmo prosastico nella principale opera di Boccaccio, marcando così una possibile direttrice di recupero, sviluppo ed evoluzione del cursus nella novellistica italiana.
Paola Mondani, "Zuccate su la zucca": proverbi e modi di dire del fiorentino vivo di Doni tra sopravvivenza (regionale?) e scomparsa
Paola Mondani, Correzioni e variazioni autografe nel Paradiso degli Alberti: una questione di sti... more Paola Mondani, Correzioni e variazioni autografe nel Paradiso degli Alberti: una questione di stile?
III Giornata dell'ASLI per i dottorandi 21-23 novembre 2019 Firenze, Accademia della Crusca Paol... more III Giornata dell'ASLI per i dottorandi
21-23 novembre 2019
Firenze, Accademia della Crusca
Paola Mondani, Tracce di un cursus boccacciano nella novellistica dal XIV al XVI secolo
Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 21-13 settembre 201... more Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 21-13 settembre 2019)
Paola Mondani, Ad alta voce. L'essenza fonico-acustica e gestuale del cursus nel Decameron
Società editrice fiorentina eBooks, 2023
Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Par... more Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Paradiso degli Alberti: le molte cancellature, riscritture e integrazioni sono traccia della volontà stilistica dell’autore, il quale sembra operare essenzialmente in tre direzioni: la “superlativizzazione” (aggiunta di aggettivi al grado superlativo), la “poetizzazione” della prosa (inserzione di versi, cadenze ritmiche e figure retoriche) e gli emendamenti lessicali (che garantiscono il rispetto della variatio). This paper examines some stylistic and rhythmic-rhetorical aspects in the autograph of Paradiso degli Alberti. The many erasures, rewritings and additions testify to the author’s stylistic will, which seems to operate essentially in three directions: “superlativization” (addition of superlative adjectives), prose “poetization” (insertion of verses, rhythmic cadences and rhetorical figures) and lexical amendments (ensuring compliance with the variatio).
Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2019
Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse... more Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse, in its prosaic masterpieces (the Filocolo, the Elegy of Madonna Fiammetta and the Decameron), of mediaeval rhetorical-rhythmics rules, the essay offers an analysis of cursus applied to Decameron, realized by separating the text into three parts: introductive-proemial section, narrative section and dialogue section. The rhetorical devices are more strictly employed both in the first part, when the author or the internal storytellers speak, and into speeches given by characters in the middle of the narration. This, according to the original function of Greek cursus, would suggest its use in Boccaccio’s prose as a mimetic device, that replicates the oratory declamation.
Bollettino di italianistica, 2019
In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and I... more In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and Italian literary prose. Concerning the object definition, it is reported a discrepancy between two different reconstructive and interpretative streams: the ancient one goes back to the rules described into the Forma dictandi by Albert of Morra, whereas the other one ruled starting from XII century, due to the praxis of the Roman Curia. The essay is an attempt as well as an invitation to clarify a subject that, maybe because of its elusive nature, hasn’t been exactly put into a clear focus yet.
Italiano linguadue, Jun 23, 2024
Ma, tornando alla divulgazione linguistica, quali sono gli aspetti di questa disciplina che susci... more Ma, tornando alla divulgazione linguistica, quali sono gli aspetti di questa disciplina che suscitano l'interesse del pubblico non specialista? In altri termini, quali temi e contenuti hanno bisogno di essere divulgati? In primo luogo, un certo interesse è riservato ad aspetti relativi all'etimologia, alla semantica e alla neologia, e quindi al significato e all'uso delle parole in prospettiva sia diacronica sia sincronica, anche in rapporto ai prestiti da altre lingue. Inoltre, le persone sono sempre più spesso in cerca di risposte in merito a dubbi sull'uso della lingua; dubbi che, si badi, solo in parte sono suscitati dalla curiosità, derivando il più delle volte proprio dal desiderio di parlare e scrivere "bene" in società. Per avere un'idea della portata di questo fenomeno, sia in televisione sia in rete, è sufficiente dare uno sguardo al portale dell'Accademia della Crusca dedicato alla consulenza linguistica 8 e agli indici dei volumi che prima Beccaria (1988) e poi Sabatini (2010) hanno pubblicato dopo il successo dei loro interventi televisivi 9. Le linguiste e i linguisti hanno insomma un dovere professionale rispetto a questa «curiosità puntuale del "si dice o non si dice?"»; sono chiamati a «fornire un orientamento rispetto alla domanda che l'utente comune rivolge loro, aspettandosi, forse in modo un po' ingenuo, una risposta netta» (Serianni, 2019: 80). In tal senso, allora, si dovrà parlare, oltre che di divulgazione linguistica, anche e soprattutto di educazione linguistica (e sociolinguistica), nella misura in cui il fine ultimo di questo lavoro di diffusione è quello di guidare la persona non specialista verso il superamento di un atteggiamento normativo che spinge a voler «decidere sempre, in un'alternativa, che una forma è giusta e le altre sono sbagliate. La lingua, però, tante volte non decide» (Serianni, 2019: 81). Ma perché parlare di "linguaggio" della divulgazione e dell'educazione linguistica in tivvù e non, invece, di "lingua"? Sebbene, com'è noto, entrambe le definizioni siano accolte per lo più come sinonimi nelle ricerche dedicate a questi temi, sulla scorta di Proietti (2010), Gualdo-Telve (2011) e Serianni (2012), si preferisce impiegare il sostantivo linguaggio, che risulta più appropriato in special modo in relazione al mezzo televisivo; mentre il termine lingua, infatti, denota esclusivamente il codice verbale, il termine linguaggio si riferisce a un tipo di «comunicazione, verbale e non verbale» (Serianni, 2012: 89), che veicola messaggi anche attraverso gesti, immagini e suoni. Alla luce di queste considerazioni preliminari, nel presente contributo s'intende mettere in rilievo sia la sistematicità e l'uniformità nell'impiego di alcune strategie di semplificazione del linguaggio specialistico e tecniche retoriche proprie della comunicazione televisiva in programmi o spazi di educazione o divulgazione linguistica in tivvù, dalle origini al presente, sia, d'altro canto, la singolarità di alcune scelte didatticoeducative e comunicative, che come si proverà a dimostrare sembrano ascrivibili da un lato alla diversità dei format, dall'altro a scelte individuali. Nello specifico, muovendo dal programma Non è mai troppo tardi, che ha dato avvio alla vocazione educativa della televisione italiana (e, più precisamente, all'insegnamento dell'italiano), s'intende confermare, da un lato, la sostanziale sovrapponibilità degli aspetti 8 https://accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte. Si vedano anche i seguenti volumi, nati proprio a partire da blog di consulenza linguistica: Novelli (2015) e Accademia della Crusca (2024). 9 Questi volumi rappresentano una raccolta dei principali argomenti trattati nel corso delle trasmissioni: dubbi ortografici relativi all'uso dell'apostrofo e dell'accento (qual è; sé stesso; un po'), incertezze sulla pronuncia degli anglolatinismi (junior; media; senior), origine e significato di espressioni idiomatiche, riflessioni in merito all'errore linguistico (o presunto tale), che innesca la variazione linguistica in diacronia (si pensi, per esempio, al passaggio da far l'agresto, cioè, 'fare il vino con l'uva acre non giunta a completa maturazione, avanzata dalla vendemmia', a fare la cresta, cioè 'guadagnare maggiorando i prezzi effettivi delle cose', per un'erronea interpretazione della forma agresto come sonorizzazione tipica del dialetto romanesco: cfr. Beccaria (1988: 145). 10 Si veda, a titolo esemplificativo, la descrizione figurale impiegata dal dott. Claudio Ferri, medico internista dell'Università dell'Aquila, in una puntata del programma Rai Elisir, per facilitare la comprensione della differenza tra il colesterolo cosiddetto buono e quello cosiddetto cattivo: «il colesterolo è unico / però in realtà appartiene a una famiglia e in ogni famiglia ci sono persone buone e le persone non buone […] il cattivo ragazzo della gang / della famiglia ipotetica del colesterolo / è quello che bisogna che tutti quanti / come intuisco dal suo sorriso che lei vuol dire / invece di chiamarlo cattivo chiamiamolo con il suo nome / LDL / perché è così che lo troviamo scritto» (Elisir, stagione 2022-23, puntata del 18/04/2023, disponibile in rete all'indirizzo https://www.raiplay.it/video/2023/04/Elisir-Puntata-del-18042023-e1c0304f-ea99-4582-887b-f34214a5a860.html, al min. 31:00).
federalismi.it, 2024
Nel contributo si dà conto dell'origine e della diffusione in contesti divulgativi delle espressi... more Nel contributo si dà conto dell'origine e della diffusione in contesti divulgativi delle espressioni che denotano i nuovi diritti della sfera neurale (la parola neurodiritti e le polirematiche continuità psicologica, integrità mentale, libertà cognitiva, potenziamento neurale, pregiudizio algoritmico e privacy mentale) e se ne offre una definizione lessicografica. L'analisi linguistica è svolta secondo i metodi e con gli strumenti della lessicografia neologica.
This paper accounts for the origin and dissemination of expressions denoting the emerging rights within the neural sphere, providing lexicographic definitions of such multi-word constructs. Among them are terms such as ‘neurorights’ and ‘neuroenhancement’, and phrasemes like ‘psychological continuity’, ‘mental integrity’, ‘cognitive liberty’, ‘algorithmic bias’, and ‘mental privacy’. The present linguistic analysis has been carried out in compliance with methods and tools of neological lexicography.
La sintassi del mondo. La mappa e il testo, 2023
Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Par... more Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Paradiso degli Alberti: le molte cancellature, riscritture e integrazioni sono traccia della volontà stilistica dell’autore, il quale sembra operare essenzialmente in tre direzioni: la “superlativizzazione” (aggiunta di aggettivi al grado superlativo), la “poetizzazione” della prosa (inserzione di versi, cadenze ritmiche e figure retoriche) e gli emendamenti lessicali (che garantiscono il rispetto della variatio).
This paper examines some stylistic and rhythmic-rhetorical aspects in the autograph of Paradiso degli Alberti. The many erasures, rewritings and additions testify to the author’s stylistic will, which seems to operate essentially in three directions: “superlativization” (addition of superlative adjectives), prose “poetization” (insertion of verses, rhythmic cadences and rhetorical figures) and lexical amendments (ensuring compliance with the variatio).
In fieri, 3. Ricerche di linguistica italiana, 2021
Il contributo sintetizza alcuni aspetti peculiari della prosa ritmica del Decameron e, percorrend... more Il contributo sintetizza alcuni aspetti peculiari della prosa ritmica del Decameron e, percorrendo la direttrice della modellizzazione linguistica e stilistica dell'opera di Boccaccio, mira a portare in luce la presenza di cadenze di cursus in alcune raccolte di novelle dei secoli XIV, XV e XVI.
Ad alta voce: l’essenza fonico-acustica e gestuale del cursus nel Decameron, 2020
Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse... more Moving from the studies carried out by Alfredo Schiaffini and Vittore Branca on Boccaccio’s reuse, in its prosaic masterpieces (the Filocolo, the Elegy of Madonna Fiammetta and the Decameron), of mediaeval rhetorical-rhythmics rules, the essay offers an analysis of cursus applied to Decameron, realized by separating the text into three parts: introductive-proemial section, narrative section and dialogue section. The rhetorical devices are more strictly employed both in the first part, when the author or the internal storytellers speak, and into speeches given by characters in the middle of the narration. This, according to the original function of Greek cursus, would suggest its use in Boccaccio’s prose as a mimetic device, that replicates the oratory declamation.
Bollettino di italianistica, 2019
In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and I... more In the essay are reviewed the main studies regarding cursus applied to both Mediaeval Latin and Italian literary prose. Concerning the object definition, it is reported a discrepancy between two different reconstructive and interpretative streams: the ancient one goes back to the rules described into the Forma dictandi by Albert of Morra, whereas the other one ruled starting from XII century, due to the praxis of the Roman Curia. The essay is an attempt as well as an invitation to clarify a subject that, maybe because of its elusive nature, hasn’t been exactly put into a clear focus yet.
Franco Cesati Editore, 2022
L’esercizio retorico del cursus nella letteratura volgare è davvero circoscrivibile alla prosa le... more L’esercizio retorico del cursus nella letteratura volgare è davvero circoscrivibile alla prosa letteraria delle origini o tracce di un suo re-impiego più moderno sopravvivono in tutto il Medioevo e nel Rinascimento? La diffusa cura del dettato, nel Novelliere di Sercambi, l’insistita versificazione nel Pecorone, le calibrate cadenze nei Ragionamenti di Firenzuola e negli Ecatommiti di Giraldi Cinzio, o, ancora, l’aggettivazione esasperata e le puntuali corrispondenze ritmiche tra membri e chiuse di frase nel Paradiso degli Alberti sono solo alcuni degli aspetti della novellistica post-boccacciana che sembrano confermarne la discendenza stilistica dal Decameron. Il libro, dopo una ricostruzione della storia del cursus e dei principali studi dedicati a questo antico artificio retorico – volta a metterne in rilievo la particolare natura fonico-acustica e gestuale e l’importante funzione mimetica – delinea gli elementi chiave e “modellizzanti” del ritmo prosastico nella principale opera di Boccaccio, marcando così una possibile direttrice di recupero, sviluppo ed evoluzione del cursus nella novellistica italiana.