Enrico Faini | Università degli Studi di Firenze (University of Florence) (original) (raw)
Books by Enrico Faini
Table of Contents Gaining Political Recognition in Western Europe, 1200–1600 — FABRIZIO TITONE ... more Table of Contents
Gaining Political Recognition in Western Europe, 1200–1600 — FABRIZIO TITONE
Before the ‘Primo Popolo’: Politics and the Popular Movement at San Gimignano in the First Half of the Thirteenth Century— ENRICO FAINI
Putting Pressure on the Lord: the Fiscal Reforms of Pietro Gambacorta, Signore of Pisa (1370-1392) — ALMA POLONI
Flemish Textile Workers’ Struggle for Emancipation in the Thirteenth Century — WIM BLOCKMANS
Rulers and Ruled: Freedom, Submission, and Dissent in the Florentine Correspondences (15th Century) — ISABELLA LAZZARINI
Putting Pressure on Rulers: Petitions, Disciplined Dissent and the Commons in Fourteenth Century England — PETER COSS
Disciplined Dissent and Nostalgia in Late Medieval England — HANNAH SKODA
Civic Ritual and Disciplined Dissent in Late Medieval England — ELIZA HARTRICH
In the Name of the Commonweal : How did French Peasants Manage to Obtain a Legal Recognition of Their Rights to Self-Defence During the Hundred Years War? — VINCENT CHALLET
Knowledge and Agency in Catania in the Later Middle Ages — FABRIZIO TITONE
Pushing Back Male Violence in Marriage: England, 1400–1600 — MARTIN INGRAM
Conclusion— CHRIS WICKHAM
Index
Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria citt... more Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica: bisognava abituarli a pensare e a parlare come un collettivo, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città, e le storie locali costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori.
In un’epoca celebre per la conflittualità e la violenza, lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di riconoscere spazi di confronto dialogici, diversi dalla singola realtà urbana e più vasti di essa. Permette inoltre di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tra le persone, ma tra i poteri e i soggetti collettivi.
Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città?... more Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica: bisognava abituarli a pensare e a parlare come un collettivo, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città, e le storie locali costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori.
In un’epoca celebre per la conflittualità e la violenza, lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di riconoscere spazi di confronto dialogici, diversi dalla singola realtà urbana e più vasti di essa. Permette inoltre di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tra le persone, ma tra i poteri e i soggetti collettivi.
"Una storia politica delle città comunali italiane dalla fine dell’XI secolo a tutto il XIV secol... more "Una storia politica delle città comunali italiane dalla fine dell’XI secolo a tutto il XIV secolo. Il volume pone l’accento sulle condizioni di formazione del comune, sull’evoluzione delle sue istituzioni, sul funzionamento del sistema politico, sulle caratteristiche del personale di governo. E ancora sulle modalità di partecipazione della popolazione alla vita politica, sulle basi sociali del sistema, sui principali settori di intervento, sui modi di legittimazione e sull’elaborazione di una ideologia specifi ca. Tutto ciò seguendo le tre grandi fasi della storia di questo sistema politico: la prima età comunale, il comune podestarile, i regimi di popolo.
I. La parola agli storici
1. La formazione dei comuni e l’età dei consoli
1. I poteri in città nell’XI secolo
2. La formazione del comune
3. Il sistema consolare
1.3.1 Gli organi di governo; 1.3.2 L’apparato amministrativo;
1.3.3 Esclusione e adesione; 1.3.4 L’uso della scrittura: la fissazione delle regole
4. Gruppi dirigenti e partecipazione al potere
5. Le trasformazioni della fine del XII secolo
6. Guerre e conflitti
1.6.1 Conflitti esterni; 1.6.2 Conflitti interni
7. Il governo dei consoli: un breve bilancio
2. Il sistema podestarile
1. Dai consoli al podestà:la fase di impianto del regime podestarile
2. Il podestà forestiero
3. Il sistema podestarile-consiliare
2.3.1 Il podestà; 2.3.2 I consigli; 2.3.3 Gli uffici e le nuove
tecniche amministrative; 2.3.4 L’ideologia del regime podestarile
4. Nobiltà e Popolo
2.4.1 La nobiltà; 2.4.2 L’ascesa del Popolo
5. Politica estera e interna
3. L’egemonia del Popolo
1. L’avvento dei regimi di Popolo
2. I regimi di Popolo: le innovazioni istituzionali
3.2.1 Proliferazione e funzionarizzazione delle magistrature
forestiere; 3.2.2 Una nuova magistratura di vertice: i collegi
ristretti di ufficiali locali; 3.2.3 Lo sdoppiamento dei consigli
e degli statuti
3. Arti e società popolari nei regimi di Popolo
4. Il funzionamento dei regimi popolari: personale politico e pratiche di governo
3.4.1 La partecipazione; 3.4.2 Il personale dirigente;3.4.3 Le pratiche di governo
5. Burocrazia e ideologia popolare
3.5.1 La proliferazione degli uffici; 3.5.2 Gli sviluppi dell’ideologia popolare
6. Crisis or not crisis?
3.6.1 Una fitta trama di conflitti; 3.6.2 L’instabilità e la ricerca
7. di nuove formule di governo
II. La parola alle fonti
1. Periodo consolare
1. Gli arimanni – Mantova, 1014
2. Il lodo delle torri – Pisa, 1088-1092
3. Gli elettori degli elettori dei consoli – Pistoia, secolo XII
4. Le distrazioni di Landolfo – Milano, 1117
5. Il giuramento dei consoli – Genova, 1143
6. Una rivoluzione alle porte – Piacenza, 1135 e 1144 a) 1135; b) 1144
7. Tante Rome, un solo impero
8. Leggi flessibili – Pisa, 1162 e 1164 a) 1162; b) 1164; c) 1162; d) 1164
9. La nuova frontiera – Pisa, 1165
10. Lo spirito della Lega Lombarda – Italia del Nord, 1168
11. A patti con il papa – Roma, 1188
12. Un accordo commerciale – Cremona, 1189
2. Periodo podestarile
1. La montagna e la città – Faenza, 1183
2. La sottomissione di Certaldo a Firenze, 1198
3. I patti di una società di torre – Firenze, 1209
4. Signori in casa d’altri – Milano, 1211
5. Il castello d’amore – Treviso, 1214
6. Ribelle a Dio e ai Fiorentini – Mortennano (Firenze), 1219
7. Quando il politico diventa generale – Firenze, ca. 1234
8. Come ingaggiare un podestà – Mantova, 1244
9. Le parole e la guerra – Padova, 1256
3. Periodo popolare
1. Quando si dice popolo... – Milano, 1211
2. Il paradiso in terra – Bologna, 1257
3. Le parole sono importanti – Francia, 1263 ca.
4. «Per tema del popolo» – Firenze, 1293
5. I mille – Modena, 1306
6. La politica: una «cosa sacra» – Pisa, 1307
7. Il tribuno – Roma, 1347
8. Gli “ordinamenti dello buono stato” – Roma, 1347
Bibliografia"
By the time the marble decoration of San Miniato al Monte was completed – much earlier than Giott... more By the time the marble decoration of San Miniato al Monte was completed – much earlier than Giotto and Dante’s time – Florence had become an economic and military power. By studying thousands of notarial acts, the volume aims at investigating the changes in economy, society, and mentality which transformed a peripheral and virtually unknown urban centre into a powerful city community.
Quando si pensa alla Firenze medievale si pensa a quella del Due e del Trecento: a quella gotica di Giotto, di Dante, di Boccaccio e di Villani. Le origini dell’autonomia cittadina, però, sono ben più antiche e affondano nella precedente stagione artistica, forse poco apprezzata per Firenze, quella dei marmi di San Miniato al Monte e del Battistero. Senza dedicare spazio alla storia dell’arte, il volume intende però analizzare il contesto economico e sociale che vide quel primo rigoglio artistico. Un contesto denso di contraddizioni: l’impetuosa immigrazione di povera gente dalle campagne e la perdita di controllo dei Fiorentini sul contado; la nascita di un sistema di gerarchie sociali all’esterno delle mura e il rigoroso egualitarismo lessicale all’interno; la faticosa costruzione di un potere cittadino univoco e il permanere dei molteplici gruppi di interesse dai quali era scaturito il Comune. La Firenze dei secoli XI e XII era un gigantesco laboratorio cui mancò un narratore consapevole e fecondo. Solo migliaia di modesti documenti notarili, passati al setaccio e messi in relazione l’uno con l’altro, ci permettono oggi di comprenderne fino in fondo la forza innovativa.
Partecipazioni e Curatele by Enrico Faini
Roma, Viella, 2023
Questo volume offre una prospettiva inedita nello studio dell’Ita- lia politica all’epoca di Dant... more Questo volume offre una prospettiva inedita nello studio dell’Ita- lia politica all’epoca di Dante Alighieri che supera le indagini tradizionalmente centrate sulla dimensione municipale e sulle istituzioni comunali.
Assumendo come contesto di riferimento la geografia politica dell’impero, si indagano le reti di relazione tra attori non solo cittadini ma anche sovralocali. Emerge così un’immagine originale del variegato configurarsi degli spazi politici del regnum Italiae tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, senza centri o protagonisti predeterminati.
È come se questo libro cercasse di descrivere la forma delle nuvole: un modo nuovo per raccontare la ricchezza e la fantasia dell’esperienza politica di quel periodo.
https://www.viella.it/libro/9788833138879
L'histoire de Florence, entre le XIIIe et le XVIe siècle, offre un observatoire privilégié non se... more L'histoire de Florence, entre le XIIIe et le XVIe siècle, offre un observatoire privilégié non seulement pour l'histoire de l'Italie, mais aussi pour celle de toute l'Europe. Depuis des siècles, des dizaines d'érudits la racontent pour tenter de saisir les raisons de son caractère unique, né de la rencontre entre le génie artistique et les ambitions personnelles, familiales et politiques. Ce livre n'est pas une nouvelle contribution à la recherche sur la ville, ni un manuel qui traite systématiquement des événements de ces siècles. Dans ses chapitres, les auteurs ont voulu ouvrir autant de fenêtres sur la vie florentine et ses différents aspects, comme une galerie de scènes et de points de vue qui permettent d'entrer dans ce monde créatif et fécond. Sont abordés entre autres les grandes sociétés florentines marchandes et bancaires, la lutte contre les autres potentats italiens pour l'hégémonie de la péninsule, le religion ou la famille et l'éducation.
I palazzi comunali costituiscono una delle impronte più significative lasciate dai grandi comuni ... more I palazzi comunali costituiscono una delle impronte più significative lasciate dai grandi comuni cittadini, soprattutto in Lombardia, Emilia e Toscana. Con tratti tipologici ben riconoscibili (per esempio il grande spazio aperto al pianterreno oppure la torre) hanno avuto un impatto monumentale sui centri delle città comunali, oggetto di rinnovamenti e restauri nel corso dei secoli. Ma cosa succede in quelle aree dove i comuni ebbero una vita più discontinua? Esistono i palazzi comunali ai margini del mondo comunale e, se sì, quali forme assumono? Questo è il tema di ricerca affrontato dal volume, che offre uno sguardo ampio sui palazzi comunali nel mondo mediterraneo, dalle Alpi, all’Italia meridionale, fino alla Croazia, alla Corsica e alla Provenza.
The Urban Family: marriage, kinship and lineage in the Middle Ages, 2021
La presente monografía aporta una nueva perspectiva a los estudios sobre las familias de las ciud... more La presente monografía aporta una nueva perspectiva a los estudios sobre las familias de las ciudades europeas medievales. Se ha afirmado que las familias eran instituciones básicas de producción y reproducción de las sociedades medievales; sin embargo, hoy día, sabemos que esto no fue así, sino que la mayor parte de las familias se dividieron o simplemente desaparecieron a lo largo de la Edad Media. Solo una minoría se reprodujo con mayor o menor éxito, aquellas que se sustentaban en grupos de parentesco más amplios.
Esta monografía reúne estudios de caso del norte y el de Europa con el objetivo de buscar una explicación transnacional a las diferencias regionales entre las familias urbanas del norte y el sur de Europa en la Baja Edad Media.
Il volume raccoglie quattordici saggi aventi per tema i volgarizzamenti medioevali di materia sto... more Il volume raccoglie quattordici saggi aventi per tema i volgarizzamenti medioevali di materia storica, sacra o profana. Il filo rosso che lega gli studi è il riconoscimento del fatto che nel Basso Medioevo questi testi costituirono un tassello di un mosaico nel quale cultura elitaria e cultura popolare venivano a toccarsi e alimentarsi scambievolmente; a tale connessione rispondeva poi quella tra differenti ambiti di sapere, perché la storia propriamente detta, la mitologia, l’agiografia e la narrazione biblica erano sentite come parti di un tutto unitario. I metodi d’indagine qui adottati attengono a discipline diverse poste in dialogo tra loro: la filologia italiana e romanza, la storia della lingua italiana e la storia medioevale.
Papers by Enrico Faini
A. Cotza, M. Krumm (a cura di) Storiografie italiane del XII secolo. Contesti di scrittura, elaborazione e uso in una prospettiva comparata, 2024
The poem on the war between Milan and Como (Liber Cumanus) and Landulph Iunior’s Historia Mediola... more The poem on the war between Milan and Como (Liber Cumanus) and Landulph Iunior’s Historia Mediolanensis refer to the same events and, despite having opposite political orientations, employ similar arguments. Both works seem to come from the same cultural milieu, namely the learned secular Italic clergy. Both seem to have been designed for strategic use in the context of Lombard diplomacy in the first half of the 12th century. The essay concludes with the hypothesis that the flourishing city historiography of the 13th and 14th centuries could have relied on many other examples of 12th century local epics that have not transmitted to posterity.
Atti e memorie dell’Accademia Toscana di scienze e lettere ‘La Colombaria’, 88, 2023
Fino a oggi la possibilità di un Dante fuori da Firenze (o di un Dante in stretto contatto con l’... more Fino a oggi la possibilità di un Dante fuori da Firenze (o di un Dante in stretto contatto con l’esterno) prima dell’esilio è stata poco considerata dal punto di vista euristico. È opportuno mettere a fuoco le possibili implicazioni di un antico rapporto con i Guidi
Reti italiche. Spazi e relazioni politiche da Roma alle Alpi nei tempi di Dante, 2023
..."Ghibellin fuggiasco" era una perifrasi lecita: disinvolta, certo, ma efficace....
Nel corso dell’XI secolo i presuli fiorentini intrapresero diverse iniziative di riforma della di... more Nel corso dell’XI secolo i presuli fiorentini intrapresero diverse iniziative di riforma della diocesi. Il loro impegno in questo senso fu supportato da quegli esponenti del gruppo parentale hucpoldingio, nato a Firenze alla metà del IX secolo e poi affermatosi anche in altre aree geografiche del Regnum, che all’epoca avevano mantenuto interessi nel centro urbano e nel comitatus. Fra questi si distinse la stirpe signorile degli Adimari, che intorno al Mille instaurarono una duratura collaborazione col vescovado. Adottando modalità di interazione politica e sociale caratteristiche dell’epoca carolingia, adeguate però ai nuovi tempi ed esigenze, essi perpetuarono fin oltre alla metà del secolo quella leadership laica che aveva caratterizzato il rapporto dei loro antenati con la città.
Fabrzio Titone (ed.), Disciplined Dissent in Western Europe, 1200–1600. Political Action between Submission and Defiance, 2022
The decade of mid-thirteenth century is traditionally considered the moment for the definitive po... more The decade of mid-thirteenth century is traditionally considered the moment for the definitive political consecration of the Popolo in the Italian communes. The wide success of the year 1250 as a symbol date in school texts is mainly due to the striking Florentine case (the Primo Popolo of Giovanni Villani), investigated since the late Nineteenth century. Thereto other cases (Siena, Bologna, and Perugia) should be mentioned, which have been deeply studied, and have in their turn become paradigmatic. Scholars have time ago explained that this mid-century triumph was the result of a movement started some decades before. The actual ways through which politically marginal groups could come into power remain at present rather obscure: as a matter of fact, there is a lack of documental series that could in detail describe the political activity in the Communes in the first half of the thirteenth century. This gap brings up to the need for other, mainly narrative, sources to seek the traces of the popular movement’s activity. The proclaimed chronicles’ trend to highlight abrupt and violent changes has probably contributed to create the Popolo’s image as a wholly subversive force of the previous institutional structures. The minutes of the Commune council meetings at San Gimignano – which are preserved with a sufficient continuity since the thirties of the Duecento – enable such an image to be reviewed.
Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 2008
Examination of the chronicles and annals of the first age of the Italian city-states show that th... more Examination of the chronicles and annals of the first age of the Italian city-states show that the vast majority were written after 1150, when the number of trial documents filed away in private archives and the new public archives increased exponentially – a good source of historical documents was therefore now available. This article examines some of the testimonies recorded in several of these legal records from the areas surrounding Cremona, Piacenza and Florence, finding certain resemblances between their form and content with those of the most ancient chronicles from the same cities. From this analysis it appears that at the origins of Communal memory, historical veracity can be ascertained through judicial records.
Table of Contents Gaining Political Recognition in Western Europe, 1200–1600 — FABRIZIO TITONE ... more Table of Contents
Gaining Political Recognition in Western Europe, 1200–1600 — FABRIZIO TITONE
Before the ‘Primo Popolo’: Politics and the Popular Movement at San Gimignano in the First Half of the Thirteenth Century— ENRICO FAINI
Putting Pressure on the Lord: the Fiscal Reforms of Pietro Gambacorta, Signore of Pisa (1370-1392) — ALMA POLONI
Flemish Textile Workers’ Struggle for Emancipation in the Thirteenth Century — WIM BLOCKMANS
Rulers and Ruled: Freedom, Submission, and Dissent in the Florentine Correspondences (15th Century) — ISABELLA LAZZARINI
Putting Pressure on Rulers: Petitions, Disciplined Dissent and the Commons in Fourteenth Century England — PETER COSS
Disciplined Dissent and Nostalgia in Late Medieval England — HANNAH SKODA
Civic Ritual and Disciplined Dissent in Late Medieval England — ELIZA HARTRICH
In the Name of the Commonweal : How did French Peasants Manage to Obtain a Legal Recognition of Their Rights to Self-Defence During the Hundred Years War? — VINCENT CHALLET
Knowledge and Agency in Catania in the Later Middle Ages — FABRIZIO TITONE
Pushing Back Male Violence in Marriage: England, 1400–1600 — MARTIN INGRAM
Conclusion— CHRIS WICKHAM
Index
Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria citt... more Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica: bisognava abituarli a pensare e a parlare come un collettivo, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città, e le storie locali costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori.
In un’epoca celebre per la conflittualità e la violenza, lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di riconoscere spazi di confronto dialogici, diversi dalla singola realtà urbana e più vasti di essa. Permette inoltre di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tra le persone, ma tra i poteri e i soggetti collettivi.
Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città?... more Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica: bisognava abituarli a pensare e a parlare come un collettivo, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città, e le storie locali costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori.
In un’epoca celebre per la conflittualità e la violenza, lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di riconoscere spazi di confronto dialogici, diversi dalla singola realtà urbana e più vasti di essa. Permette inoltre di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tra le persone, ma tra i poteri e i soggetti collettivi.
"Una storia politica delle città comunali italiane dalla fine dell’XI secolo a tutto il XIV secol... more "Una storia politica delle città comunali italiane dalla fine dell’XI secolo a tutto il XIV secolo. Il volume pone l’accento sulle condizioni di formazione del comune, sull’evoluzione delle sue istituzioni, sul funzionamento del sistema politico, sulle caratteristiche del personale di governo. E ancora sulle modalità di partecipazione della popolazione alla vita politica, sulle basi sociali del sistema, sui principali settori di intervento, sui modi di legittimazione e sull’elaborazione di una ideologia specifi ca. Tutto ciò seguendo le tre grandi fasi della storia di questo sistema politico: la prima età comunale, il comune podestarile, i regimi di popolo.
I. La parola agli storici
1. La formazione dei comuni e l’età dei consoli
1. I poteri in città nell’XI secolo
2. La formazione del comune
3. Il sistema consolare
1.3.1 Gli organi di governo; 1.3.2 L’apparato amministrativo;
1.3.3 Esclusione e adesione; 1.3.4 L’uso della scrittura: la fissazione delle regole
4. Gruppi dirigenti e partecipazione al potere
5. Le trasformazioni della fine del XII secolo
6. Guerre e conflitti
1.6.1 Conflitti esterni; 1.6.2 Conflitti interni
7. Il governo dei consoli: un breve bilancio
2. Il sistema podestarile
1. Dai consoli al podestà:la fase di impianto del regime podestarile
2. Il podestà forestiero
3. Il sistema podestarile-consiliare
2.3.1 Il podestà; 2.3.2 I consigli; 2.3.3 Gli uffici e le nuove
tecniche amministrative; 2.3.4 L’ideologia del regime podestarile
4. Nobiltà e Popolo
2.4.1 La nobiltà; 2.4.2 L’ascesa del Popolo
5. Politica estera e interna
3. L’egemonia del Popolo
1. L’avvento dei regimi di Popolo
2. I regimi di Popolo: le innovazioni istituzionali
3.2.1 Proliferazione e funzionarizzazione delle magistrature
forestiere; 3.2.2 Una nuova magistratura di vertice: i collegi
ristretti di ufficiali locali; 3.2.3 Lo sdoppiamento dei consigli
e degli statuti
3. Arti e società popolari nei regimi di Popolo
4. Il funzionamento dei regimi popolari: personale politico e pratiche di governo
3.4.1 La partecipazione; 3.4.2 Il personale dirigente;3.4.3 Le pratiche di governo
5. Burocrazia e ideologia popolare
3.5.1 La proliferazione degli uffici; 3.5.2 Gli sviluppi dell’ideologia popolare
6. Crisis or not crisis?
3.6.1 Una fitta trama di conflitti; 3.6.2 L’instabilità e la ricerca
7. di nuove formule di governo
II. La parola alle fonti
1. Periodo consolare
1. Gli arimanni – Mantova, 1014
2. Il lodo delle torri – Pisa, 1088-1092
3. Gli elettori degli elettori dei consoli – Pistoia, secolo XII
4. Le distrazioni di Landolfo – Milano, 1117
5. Il giuramento dei consoli – Genova, 1143
6. Una rivoluzione alle porte – Piacenza, 1135 e 1144 a) 1135; b) 1144
7. Tante Rome, un solo impero
8. Leggi flessibili – Pisa, 1162 e 1164 a) 1162; b) 1164; c) 1162; d) 1164
9. La nuova frontiera – Pisa, 1165
10. Lo spirito della Lega Lombarda – Italia del Nord, 1168
11. A patti con il papa – Roma, 1188
12. Un accordo commerciale – Cremona, 1189
2. Periodo podestarile
1. La montagna e la città – Faenza, 1183
2. La sottomissione di Certaldo a Firenze, 1198
3. I patti di una società di torre – Firenze, 1209
4. Signori in casa d’altri – Milano, 1211
5. Il castello d’amore – Treviso, 1214
6. Ribelle a Dio e ai Fiorentini – Mortennano (Firenze), 1219
7. Quando il politico diventa generale – Firenze, ca. 1234
8. Come ingaggiare un podestà – Mantova, 1244
9. Le parole e la guerra – Padova, 1256
3. Periodo popolare
1. Quando si dice popolo... – Milano, 1211
2. Il paradiso in terra – Bologna, 1257
3. Le parole sono importanti – Francia, 1263 ca.
4. «Per tema del popolo» – Firenze, 1293
5. I mille – Modena, 1306
6. La politica: una «cosa sacra» – Pisa, 1307
7. Il tribuno – Roma, 1347
8. Gli “ordinamenti dello buono stato” – Roma, 1347
Bibliografia"
By the time the marble decoration of San Miniato al Monte was completed – much earlier than Giott... more By the time the marble decoration of San Miniato al Monte was completed – much earlier than Giotto and Dante’s time – Florence had become an economic and military power. By studying thousands of notarial acts, the volume aims at investigating the changes in economy, society, and mentality which transformed a peripheral and virtually unknown urban centre into a powerful city community.
Quando si pensa alla Firenze medievale si pensa a quella del Due e del Trecento: a quella gotica di Giotto, di Dante, di Boccaccio e di Villani. Le origini dell’autonomia cittadina, però, sono ben più antiche e affondano nella precedente stagione artistica, forse poco apprezzata per Firenze, quella dei marmi di San Miniato al Monte e del Battistero. Senza dedicare spazio alla storia dell’arte, il volume intende però analizzare il contesto economico e sociale che vide quel primo rigoglio artistico. Un contesto denso di contraddizioni: l’impetuosa immigrazione di povera gente dalle campagne e la perdita di controllo dei Fiorentini sul contado; la nascita di un sistema di gerarchie sociali all’esterno delle mura e il rigoroso egualitarismo lessicale all’interno; la faticosa costruzione di un potere cittadino univoco e il permanere dei molteplici gruppi di interesse dai quali era scaturito il Comune. La Firenze dei secoli XI e XII era un gigantesco laboratorio cui mancò un narratore consapevole e fecondo. Solo migliaia di modesti documenti notarili, passati al setaccio e messi in relazione l’uno con l’altro, ci permettono oggi di comprenderne fino in fondo la forza innovativa.
Roma, Viella, 2023
Questo volume offre una prospettiva inedita nello studio dell’Ita- lia politica all’epoca di Dant... more Questo volume offre una prospettiva inedita nello studio dell’Ita- lia politica all’epoca di Dante Alighieri che supera le indagini tradizionalmente centrate sulla dimensione municipale e sulle istituzioni comunali.
Assumendo come contesto di riferimento la geografia politica dell’impero, si indagano le reti di relazione tra attori non solo cittadini ma anche sovralocali. Emerge così un’immagine originale del variegato configurarsi degli spazi politici del regnum Italiae tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, senza centri o protagonisti predeterminati.
È come se questo libro cercasse di descrivere la forma delle nuvole: un modo nuovo per raccontare la ricchezza e la fantasia dell’esperienza politica di quel periodo.
https://www.viella.it/libro/9788833138879
L'histoire de Florence, entre le XIIIe et le XVIe siècle, offre un observatoire privilégié non se... more L'histoire de Florence, entre le XIIIe et le XVIe siècle, offre un observatoire privilégié non seulement pour l'histoire de l'Italie, mais aussi pour celle de toute l'Europe. Depuis des siècles, des dizaines d'érudits la racontent pour tenter de saisir les raisons de son caractère unique, né de la rencontre entre le génie artistique et les ambitions personnelles, familiales et politiques. Ce livre n'est pas une nouvelle contribution à la recherche sur la ville, ni un manuel qui traite systématiquement des événements de ces siècles. Dans ses chapitres, les auteurs ont voulu ouvrir autant de fenêtres sur la vie florentine et ses différents aspects, comme une galerie de scènes et de points de vue qui permettent d'entrer dans ce monde créatif et fécond. Sont abordés entre autres les grandes sociétés florentines marchandes et bancaires, la lutte contre les autres potentats italiens pour l'hégémonie de la péninsule, le religion ou la famille et l'éducation.
I palazzi comunali costituiscono una delle impronte più significative lasciate dai grandi comuni ... more I palazzi comunali costituiscono una delle impronte più significative lasciate dai grandi comuni cittadini, soprattutto in Lombardia, Emilia e Toscana. Con tratti tipologici ben riconoscibili (per esempio il grande spazio aperto al pianterreno oppure la torre) hanno avuto un impatto monumentale sui centri delle città comunali, oggetto di rinnovamenti e restauri nel corso dei secoli. Ma cosa succede in quelle aree dove i comuni ebbero una vita più discontinua? Esistono i palazzi comunali ai margini del mondo comunale e, se sì, quali forme assumono? Questo è il tema di ricerca affrontato dal volume, che offre uno sguardo ampio sui palazzi comunali nel mondo mediterraneo, dalle Alpi, all’Italia meridionale, fino alla Croazia, alla Corsica e alla Provenza.
The Urban Family: marriage, kinship and lineage in the Middle Ages, 2021
La presente monografía aporta una nueva perspectiva a los estudios sobre las familias de las ciud... more La presente monografía aporta una nueva perspectiva a los estudios sobre las familias de las ciudades europeas medievales. Se ha afirmado que las familias eran instituciones básicas de producción y reproducción de las sociedades medievales; sin embargo, hoy día, sabemos que esto no fue así, sino que la mayor parte de las familias se dividieron o simplemente desaparecieron a lo largo de la Edad Media. Solo una minoría se reprodujo con mayor o menor éxito, aquellas que se sustentaban en grupos de parentesco más amplios.
Esta monografía reúne estudios de caso del norte y el de Europa con el objetivo de buscar una explicación transnacional a las diferencias regionales entre las familias urbanas del norte y el sur de Europa en la Baja Edad Media.
Il volume raccoglie quattordici saggi aventi per tema i volgarizzamenti medioevali di materia sto... more Il volume raccoglie quattordici saggi aventi per tema i volgarizzamenti medioevali di materia storica, sacra o profana. Il filo rosso che lega gli studi è il riconoscimento del fatto che nel Basso Medioevo questi testi costituirono un tassello di un mosaico nel quale cultura elitaria e cultura popolare venivano a toccarsi e alimentarsi scambievolmente; a tale connessione rispondeva poi quella tra differenti ambiti di sapere, perché la storia propriamente detta, la mitologia, l’agiografia e la narrazione biblica erano sentite come parti di un tutto unitario. I metodi d’indagine qui adottati attengono a discipline diverse poste in dialogo tra loro: la filologia italiana e romanza, la storia della lingua italiana e la storia medioevale.
A. Cotza, M. Krumm (a cura di) Storiografie italiane del XII secolo. Contesti di scrittura, elaborazione e uso in una prospettiva comparata, 2024
The poem on the war between Milan and Como (Liber Cumanus) and Landulph Iunior’s Historia Mediola... more The poem on the war between Milan and Como (Liber Cumanus) and Landulph Iunior’s Historia Mediolanensis refer to the same events and, despite having opposite political orientations, employ similar arguments. Both works seem to come from the same cultural milieu, namely the learned secular Italic clergy. Both seem to have been designed for strategic use in the context of Lombard diplomacy in the first half of the 12th century. The essay concludes with the hypothesis that the flourishing city historiography of the 13th and 14th centuries could have relied on many other examples of 12th century local epics that have not transmitted to posterity.
Atti e memorie dell’Accademia Toscana di scienze e lettere ‘La Colombaria’, 88, 2023
Fino a oggi la possibilità di un Dante fuori da Firenze (o di un Dante in stretto contatto con l’... more Fino a oggi la possibilità di un Dante fuori da Firenze (o di un Dante in stretto contatto con l’esterno) prima dell’esilio è stata poco considerata dal punto di vista euristico. È opportuno mettere a fuoco le possibili implicazioni di un antico rapporto con i Guidi
Reti italiche. Spazi e relazioni politiche da Roma alle Alpi nei tempi di Dante, 2023
..."Ghibellin fuggiasco" era una perifrasi lecita: disinvolta, certo, ma efficace....
Nel corso dell’XI secolo i presuli fiorentini intrapresero diverse iniziative di riforma della di... more Nel corso dell’XI secolo i presuli fiorentini intrapresero diverse iniziative di riforma della diocesi. Il loro impegno in questo senso fu supportato da quegli esponenti del gruppo parentale hucpoldingio, nato a Firenze alla metà del IX secolo e poi affermatosi anche in altre aree geografiche del Regnum, che all’epoca avevano mantenuto interessi nel centro urbano e nel comitatus. Fra questi si distinse la stirpe signorile degli Adimari, che intorno al Mille instaurarono una duratura collaborazione col vescovado. Adottando modalità di interazione politica e sociale caratteristiche dell’epoca carolingia, adeguate però ai nuovi tempi ed esigenze, essi perpetuarono fin oltre alla metà del secolo quella leadership laica che aveva caratterizzato il rapporto dei loro antenati con la città.
Fabrzio Titone (ed.), Disciplined Dissent in Western Europe, 1200–1600. Political Action between Submission and Defiance, 2022
The decade of mid-thirteenth century is traditionally considered the moment for the definitive po... more The decade of mid-thirteenth century is traditionally considered the moment for the definitive political consecration of the Popolo in the Italian communes. The wide success of the year 1250 as a symbol date in school texts is mainly due to the striking Florentine case (the Primo Popolo of Giovanni Villani), investigated since the late Nineteenth century. Thereto other cases (Siena, Bologna, and Perugia) should be mentioned, which have been deeply studied, and have in their turn become paradigmatic. Scholars have time ago explained that this mid-century triumph was the result of a movement started some decades before. The actual ways through which politically marginal groups could come into power remain at present rather obscure: as a matter of fact, there is a lack of documental series that could in detail describe the political activity in the Communes in the first half of the thirteenth century. This gap brings up to the need for other, mainly narrative, sources to seek the traces of the popular movement’s activity. The proclaimed chronicles’ trend to highlight abrupt and violent changes has probably contributed to create the Popolo’s image as a wholly subversive force of the previous institutional structures. The minutes of the Commune council meetings at San Gimignano – which are preserved with a sufficient continuity since the thirties of the Duecento – enable such an image to be reviewed.
Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 2008
Examination of the chronicles and annals of the first age of the Italian city-states show that th... more Examination of the chronicles and annals of the first age of the Italian city-states show that the vast majority were written after 1150, when the number of trial documents filed away in private archives and the new public archives increased exponentially – a good source of historical documents was therefore now available. This article examines some of the testimonies recorded in several of these legal records from the areas surrounding Cremona, Piacenza and Florence, finding certain resemblances between their form and content with those of the most ancient chronicles from the same cities. From this analysis it appears that at the origins of Communal memory, historical veracity can be ascertained through judicial records.
Presenza-assenza. Meccanismi dell'istituzionalità nella «societas christiana» (secoli IX-XIII), a cura di Guido Cariboni, Nicolangelo D'Acunto, Elisabetta Filippini, Milano, Vita e Pensiero, 2021, pp. 259-300., 2021
Perché il Comune si chiama 'Comune'? La (parziale) sovrapponibilità dell'ente politico tardo-medi... more Perché il Comune si chiama 'Comune'? La (parziale) sovrapponibilità dell'ente politico tardo-medievale e della comunità cittadina nasconde una questione importante: il motivo per cui i gruppi dirigenti italici sentirono il bisogno di aggregarsi attorno a un nome nuovo verso il 1140. La risposta potrebbe dirci qualcosa riguardo alla progettualità politica di quella fase storica.
La familia urbana : matrimonio, parentesco y linaje en la Edad Media, a cura di Jesús Ángel Solórzano Telechea, Jelle Haemers, Christian Liddy, Logroño, Instituto de Estudios Riojanos, pp. 201-215, 2021
As social networks in medieval cities were numerous, overlapping and ever-changing, they are not ... more As social networks in medieval cities were numerous, overlapping and ever-changing, they are not easy to investigate. In order to do so, it is necessary to focus on the written acts which legally formalised these networks. The pacts written in these documents built communities that scholars have nearly always interpreted as consolidations of family relationships, although they often also served to unite strangers.
La Basilica di San Miniato al Monte di Firenze (1018-2018). Storia e documentazione, a cura di F. Salvestrini, Firenze, FUP, pp. 135-149, 2021
Starting from the example of San Miniato al Monte, the essay dwells on the relationship existing ... more Starting from the example of San Miniato al Monte, the essay dwells on the relationship existing between Florentine aristocracy and religious institutions. These were indispensable elements for the occupation of the urban ‘political space’, thanks to the social networks they controlled. Their political role – until now poorly investigated – was clearly recognised by the new ruling groups (Popolo). For this reason, the Florentine Popolo’s regime at the end of the thirteenth century tried to break the connection between aristocratic families and religious institutions, also through the use of precise rules that had become part of the Ordinamenti di Giustizia.
A partire dall'esempio di San Miniato al Monte, il saggio si sofferma sulla relazione tra aristocrazia fiorentina ed enti religiosi. Questi istituti erano elementi indispensabili per l'occupazione dello 'spazio politico' urbano, grazie alle reti sociali che controllavano. Il loro ruolo politico-fino a oggi scarsamente indagato-era chiaramente riconosciuto dai nuovi gruppi dirigenti d'origine popolare. Per questo motivo il regime di Popolo di fine Duecento tentò di rompere la relazione esistente tra famiglie aristocratiche e fondazioni religiose, anche tramite il ricorso a precise norme confluite negli Ordinamenti di Giustizia.
La voix des assemblées. Quelle démocratie urbaine au regard des registres de délibérations ? Méditerranée-Europe XIIIe-XVIIIe siècle, a cura di F. Otchakovsky-Laurens, L. Verdon, Aix-en-Provence, Presses universitaires de Provence, 2021
I problemi posti dalla rappresentazione scritta del dibattito consiliare saranno analizzati da va... more I problemi posti dalla rappresentazione scritta del dibattito consiliare saranno analizzati da vari interventi nell’ambito del colloquio. Noi vorremmo piuttosto indagare i momenti in cui l’assemblea si interrogava sull’opportunità o meno di ricorrere alla mediazione dello scritto per comunicare verso l’esterno: facendo ricorso, cioè, alla scrittura epistolare. Il passaggio dall’oralità alla scrittura rappresenta un momento di forte selezione dell’informazione. Se accettiamo l’interpretazione di Luhmann del potere come medium selettivo, l’impiego della scrittura nella comunicazione politica dovrebbe tradursi nella netta definizione dei rapporti di potere. Tale definizione – appunto netta – è tuttavia influenzata (e lo era nel Medioevo a maggior ragione) da convenzioni letterarie o gerarchie tradizionali e non sempre coincide con la realtà di fatto. D’altra parte la fissazione nello scritto della comunicazione può essere intesa come mezzo di legittimazione. In questo gioco delle parti attorno alle lettere le autorità tradizionali e nominali hanno tutto da guadagnare. Al contrario le autorità emergenti, e meno consacrate dalla tradizione, hanno molto da perdere. La comunicazione orale - promossa nelle città del Medioevo tramite nunzi e ambasciatori – poteva meglio adattarsi a una realtà mutevole e tramutarsi dunque in efficace negoziazione. Al contrario la comunicazione epistolare il più delle volte ribadiva posizioni tradizionali e poteva essere strumentalmente impiegata per stabilire una base di partenza forte per la negoziazione stessa. Risulta quindi istruttivo osservare le circostanze nelle quali i regimi di varie città italiane tra il secolo XIII e il XV scelsero (o furono obbligati a scegliere) di inviare lettere. Per i motivi che abbiamo detto la scelta rappresentava infatti un problema politico di importanza non secondaria.
Scrivere storia nel medioevo. Regolamentazione delle forme e delle pratiche nei secoli XII-XV, a cura di F. Delle Donne, P. Garbini, M. Zabbia, Roma, Viella , 2021
Were the historiographers of Italian cities around 1200 endowed with a certain 'historical sense'... more Were the historiographers of Italian cities around 1200 endowed with a certain 'historical sense'? The investigation was conducted mainly (but not exclusively) on the basis of the chronicle attributed to the Faentine canon Tolosano. In particular, the focus is on changes in political and institutional regimes and the terms that connote them ('consules', 'potestas', 'commune'). The results show that these intellectuals' approach to their sources was less naïve than we may think.
Ai margini del mondo comunale. Sedi del potere collettivo e palazzi pubblici dalle Alpi al Mediterraneo / Aux marges du monde communal. Lieux du pouvoir collectif et palais publics des Alpes à la Méditerranée, a cura di S. Balossino, R. Rao, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2020, pp. 75-89., 2020
Che succede quando una comunità si costruisce una sede all'ombra del palazzo di un signore? Perch... more Che succede quando una comunità si costruisce una sede all'ombra del palazzo di un signore? Perché talvolta è il 'signore' a volere un palazzo per la comunità dominata? Quattro centri friulani ci raccontano una storia istruttiva. Forse non solo per il Friuli.
Dante e la cultura fiorentina. Bono Giamboni, Brunetto Latini e la formazione intellettuale dei laici, a c. di Z. G. Barański, Th. J. Cachey Jr., L. Lombardo, Roma, Salerno, 2019, pp. 61-78, 2019
La giustizia nelle città comunali si collocava in un vasto panorama di pratiche pacificatorie. En... more La giustizia nelle città comunali si collocava in un vasto panorama di pratiche pacificatorie. Entro questo panorama la disponibilità alla negoziazione tra le parti poteva essere destata o inibita da oculate operazioni culturali. Un contributo a una di queste operazioni potrebbe esser riconosciuto in uno dei volgarizzamenti del giudice Bono Giamboni, quello delle orosiane "Historiae adversus Paganos".
in Storia sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali Rilievi di lingua e di cultura, A cura di Michele Colombo, Paolo Pellegrini e Simone Pregnolato, Berlin/Boston, De Gruyter, 2019, pp. 237-254, 2019
In his major vernacularisations (Vegetius’ Epitoma rei militaris and Orosius’ Historiarum adversu... more In his major vernacularisations (Vegetius’ Epitoma rei militaris and Orosius’ Historiarum adversus paganos libri septem), Bono Giamboni presents a modernised version of ancient Rome, more congruent with the time of the Italian city-states. Was this an effect of the limited vocabulary available to Bono at the time, or were his lexical choices in fact intentional devices? This essay highlights some passages through which one can deduce that Bono deliberately superimposed the two historical periods, indicating that his works were artfully written as powerful vehicles for spreading a new political culture among the lower social classes.
«documenta», ii, 2019
By comparing two passages from two distinct works by Boncompagno da Signa it is perhaps possible ... more By comparing two passages from two distinct works by Boncompagno da Signa it is perhaps possible to discern the ideological bases of the Florentine participation both in the League of Tuscia (1197) and in the alliance with Pope Innocent III (1198). These bases were also constituted by a mystifying reinterpretation of the recent past. A special role in this re-reading was reserved for the attitude of the Florentine leadership at the time of the Alexandrine schism (1159-1177).
Sed, contra argumentum ad p. 15, vide E. Bartoli, I conti Guidi nelle raccolte inedite dei modelli epistolari del XII secolo, Spoleto 2015, p. 131 (et p. 41): «Florentinis per omnia Romani imperii inimicis» (sed etiam Alexandri papae) secundum epistolam (circa annum 1160) Guelfi Baugeriae ducis et marchionis Tusciae Guidoni Guerrae (II) comiti, Florentinis inimicissimo.
Quaderni storici, Rivista quadrimestrale, 2018
This essay investigates some historiographical Lombard texts from the 12th century, which seem to... more This essay investigates some historiographical Lombard texts from the 12th century, which seem to allude to different conceptions of the relationship between the cities; specifically, a hegemonic Milanese perspective stands in opposition to a more egalitarian view. These texts seem to be the expression of a debate on political themes, and some historical facts play a decisive role in this debate. The survey therefore shows a possible use of historical knowledge for practical purposes.
in La necessità del segreto Indagini sullo spazio politico nell’Italia medievale ed oltre, a cura di Jacques Chiffoleau, Etienne Hubert, Roberta Mucciarelli, Roma, Viella, 2018
Nelle storiografia del secolo XI il segreto contribuisce a definire lo spazio politico e i suoi a... more Nelle storiografia del secolo XI il segreto contribuisce a definire lo spazio politico e i suoi attori. Il saggio esplora le intersezioni tra la sfera politica del giuramento e quella semantica del segreto. Si evidenziano così alcune possibili strategie comunicative degli scrittori.
in NOTARIORUM ITINERA. Notai toscani del basso Medioevo tra routine, mobilità e specializzazione, a cura di Giuliano Pinto, Lorenzo Tanzini, Sergio Tognetti, Firenze, Olschki, 2018, pp. 15-25., 2018
Il ruolo dei notai alle origini della politica fiorentina e dei suoi miti. Si formula un'ipotesi ... more Il ruolo dei notai alle origini della politica fiorentina e dei suoi miti. Si formula un'ipotesi sull'origine della simbologia floreale. Si parla di 'Gesta Florentinorum' di Sanzanome, della 'Chronica de origine civitatis' e del 'Liber de regimine civitatis' del fantomatico Giovanni da Viterbo. Riguardo a quest'ultimo si formula un'ipotesi sulla possibilità di un 'adattamento' fiorentino di un testo anteriore e circolante nell'ambito delle équipes podestarili.
«Archivio Storico Italiano», CLXXV (2017), pp. 205-237
Scientific literature has extensively investigated the Florentine educational contexts, and espec... more Scientific literature has extensively investigated the Florentine educational contexts, and especially the highest level of teaching, the academic one. Less attention has been paid to the secular side of the 13th century local culture, in regards to both grammatical / rhetorical education and scientific and medical one. However, the analysis of these very aspects reveals a much more lively and permeable Florentine intellectual landscape than is commonly postulated.
Archivio storico italiano, 2024
Sehepunkte, 2023
La circolazione delle persone è la variabile imponderabile che complica la storia ricostruibile p... more La circolazione delle persone è la variabile imponderabile che complica la storia ricostruibile partendo dalla circolazione dei manoscritti. Ne consegue che può risultare erroneo postulare, basandosi sulla scarsa fortuna manoscritta, una scarsa influenza dei cronisti medievali. Vale anche per Pipino?
in «Archivio storico italiano», 180 (2022), pp. 771-773., 2022
La novità proposta in questo volume è la relazione ideologica intessuta con il passato recente, s... more La novità proposta in questo volume è la relazione ideologica intessuta con il passato recente, si badi: dai regimi comunali con i regimi comunali precedenti, non con un remotissimo passato romano, biblico o mitistorico.
«Archivio storico italiano», 2022
Il linguaggio storiografico del secolo XII era dotato di una funzione istituente e costruiva uno ... more Il linguaggio storiografico del secolo XII era dotato di una funzione istituente e costruiva uno spazio di confronto razionale.
«Cahiers de civilisation médiévale», 256 (2021), pp. 385-388.
in "Archivio storico italiano", 179 (2021), pp. 848-849.
in «Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken», 101 (2021), pp. 672-675, 2021
Nuova Rivista Storica, 2022
Un oculato 'rentier'
Storicamente, 2019
Storia dell'idea di città nel Medioevo
Nuova Rivista Storica, 2020
Disciplined Dissent: Strategies of Non-Confrontational Protest in Europe from the Twelfth to the ... more Disciplined Dissent: Strategies of Non-Confrontational Protest in Europe from the Twelfth to the Early Sixteenth Century, a cura di F. Titone, Roma, Viella, 2016, in «Nuova Rivista Storica», 104 (2020), pp. 843-849.
in "Archivio storico italiano", 176 (2018), pp. 737-740, 2018
La recensione del volume Elisa Tosi Brandi, Rimini può essere letta al seguente indirizzo: http:... more La recensione del volume Elisa Tosi Brandi, Rimini può essere letta al seguente indirizzo:
http://www.sehepunkte.de/2018/07/31493.html
Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 2017
in «Archivio storico italiano», 175 (2017)
‘Italica gens’. Memoria e immaginario politico dei cavalieri cittadini, 2018
Studies on medieval Italy are often based more on single cities than on regional areas. A differe... more Studies on medieval Italy are often based more on single cities than on regional areas. A different logic is employed here.
Città del Mediterraneo a confronto. Gli spazi del potere nelle città della Catalogna e della Toscana (Firenze 22-24 gennaio 2009), 2009
Older therefore simpler? La storiografia sui Comuni italiani ha riconosciuto un percorso in va... more Older therefore simpler?
La storiografia sui Comuni italiani ha riconosciuto un percorso in varie fasi accompagnato da una progressiva complicazione istituzionale. Dal Comune consolare, caratterizzato dal governo di un gruppo ristretto di maiores cittadini, si passa al Comune podestarile – ove un leader forestiero coordina molte istanze politiche -, poi al Comune di Popolo, caratterizzato dalla giustapposizione di vecchi istituti comunali e nuovi istituti popolari. Il motore di questa trasformazione sarebbe l’economia. L’analisi di alcuni aspetti del Comune fiorentino (i tribunali, i rappresentanti politici) e di altri comuni toscani (le leggi) denota un persistente policentrismo. Esso si manifesta anche nel periodo più antico del Comune. L’attenzione posta sugli aspetti economici (l’economia) mostra, inoltre, come già in pieno secolo XII operassero i fattori ritenuti alla base della ‘complicazione’ del quadro politico-istituzionale successivo. Occorre, quindi, riconoscere anche al periodo più antico del Comune quel carattere ricco e mutevole che tanto affascina nella storia comunale duecentesca.
‘Italica gens’. Memoria e immaginario politico dei cavalieri cittadini, 2018
Quante delle scritture che consideriamo “pragmatiche”, cioè “non letterarie”, lo erano davvero pe... more Quante delle scritture che consideriamo “pragmatiche”, cioè “non letterarie”, lo erano davvero per gli standard degli uomini dei secoli XII e XIII?
Presentazione del volume: Fonti anagrafiche dei secoli XV-XVI. Notificazioni di atti di emancipaz... more Presentazione del volume: Fonti anagrafiche dei secoli XV-XVI. Notificazioni di atti di emancipazione (1422-1534). Introduzione e Inventario, a cura di Franek Sznura, Nota archivistica a cura di Raffaella Maria Zaccaria con la collaborazione di Gilda Di Marzo. Archivio di Stato di Firenze, 25 marzo 2024.
saggio inedito, 2018
«La città ha tanti centri quante parrocchie […]. Le linee rette che il piano orizzontale ha perdu... more «La città ha tanti centri quante parrocchie […]. Le linee rette che il piano orizzontale ha perduto sono recuperate dalla nuova dimensione verticale: si profila la città dei campanili […] e poi la città delle torri […]». Una città policentrica e verticale quella del Medioevo: non sorprende che Italo Calvino, soffermandosi sul quinto volume degli Annali della Storia d’Italia Einaudi, abbia preso spunto dal saggio di Jacques Le Goff: L’immaginario urbano nell’Italia medievale
L’area sulla quale sorge (o sorgeva) la chiesa di San Pier Scheraggio è tra le più dense di tradi... more L’area sulla quale sorge (o sorgeva) la chiesa di San Pier Scheraggio è tra le più dense di tradizioni connesse con la storia politica della città. La stessa chiesa conobbe uno strano destino: a partire dall’avvento del regime del Secondo Popolo, fu integrata nella ritualità politica comunale. L’ipotesi sviluppata nel saggio è che ciò sia avvenuto con un preciso intento propagandistico: la risemantizzazione in senso ‘guelfo-popolare’ di un’area che era stata il mausoleo della famiglia Uberti e la custode delle tradizioni aristocratiche della Firenze pre-popolare.
Paragrafo del volume: 'Firenze nell’età romanica', 2010
'Cives', 'habitatores', 'commune' as lexical means of social distinction in a town in the Regnum ... more 'Cives', 'habitatores', 'commune' as lexical means of social distinction in a town in the Regnum Italiae between the 11th and 12th centuries.
Are we really sure that the societies of the medieval West did not recognise any political role f... more Are we really sure that the societies of the medieval West did not recognise any political role for politically unsuccessful groups? Even those groups were given an active role in situations of crisis.
Il sinodo fiorentino del 1106 si chiuse con un nulla di fatto. Doveva deliberare circa la venuta ... more Il sinodo fiorentino del 1106 si chiuse con un nulla di fatto. Doveva deliberare circa la venuta dell'Anticristo, ma una folla tumultuante impedì al papa di definire la dottrina.......
Il gioco di parole 'Florentia florida' nella cultura fiorentina tra XII e XIII secolo (con un'ipo... more Il gioco di parole 'Florentia florida' nella cultura fiorentina tra XII e XIII secolo (con un'ipotesi audace).
Si tratta di un capitolo inedito della mia tesi di dottorato, discussa nel maggio 2005, che ripro... more Si tratta di un capitolo inedito della mia tesi di dottorato, discussa nel maggio 2005, che ripropongo con minimi aggiustamenti d’ordine formale: l’aggiornamento bibliografico è fermo al 2004. La ricerca si è concentrata sui nomi maschili, poiché sono quelli maggiormente presenti nella documentazione del periodo indagato. Ho comunque in programma un’indagine simile dedicata ai nomi femminili, con particolare attenzione a ‘Beatrice’ e ‘Matilde’, nomi carichi di implicazioni nella ‘memoria culturale’ fiorentina.
Lo ‘Studium’ e gli insegnamenti superiori a Firenze nel Trecento. 700 anni dalla nascita dello ‘Studium Florentinum’ (Firenze, Aula Magna del Rettorato, 17 dicembre 2021)
Intervento inedito di carattere divulgativo con orientamento bibliografico di base.
IAlma Dante 2021 (Ravenna, 15 September 2021), 2021
How did Dante manage to survive in exile?
Normes et statuts de la négociation urbaine (Montpellier – 17-18 novembre 2017), 2017
... Pourquoi devrait-on accorder davantage de crédit à Othon de Freising et à Rahewin qu’aux chro... more ... Pourquoi devrait-on accorder davantage de crédit à Othon de Freising et à Rahewin qu’aux chroniques locales ? Le seul cas de dissension entre cives exhibé dans une chronique italienne (celle d’Othon Morena) nous montre que ces désaccords étaient une possibilité concrète. Si nous ne pouvons affirmer que les biographes de Frédéric sont plus crédibles que les chroniqueurs locaux, nous pouvons sûrement dire qu’ils nous présentent un cas de figure plausible : l’usage rationnel des divergences politiques. Selon moi, il est significatif que cela n’émerge qu’au moment où la ville est représentée à l’extérieur : contraints de sortir des pratiques et des langages politiques habituels, les groupes dirigeants devaient trouver un langage commun fondé sur des argumentations assurément rationnelles. Ce sont précisément ces argumentations, et le langage politique qui en est issu, qui nous permettent également de mener de manière plus détaillée une recherche sur la politique urbaine au XIIe siècle.
XV Encuentros Internacionales del Medievo en Nájera. Familia urbana: matrimonio, parentesco y linaje (Najera, 8-9 novembre 2018), 2018
As social networks in medieval cities were numerous, overlapping and ever-changing, they are not ... more As social networks in medieval cities were numerous, overlapping and ever-changing, they are not easy to recognise and investigate. In order to do so, it is necessary to focus on the written acts which legally formalised these networks. In central and northern Italy, these documents exist and have been well studied; the Genoese alberghi, Piedmontese hospitia and Florentine “società di torre” were original and typically urban solutions for formalising social networks from the 12th to the 15th century. The pacts written in these documents built communities that scholars have nearly always interpreted as enlargements or consolidations of family relationships, although they often also served to unite strangers. Moreover, these acts are often viewed as a consequence of a conservative or even regressive mentality—an attempt to counter the dispersal of assets or to resist the intrusiveness of public institutions. However, in reality these agreements themselves resembled public institutions and, among other things, often used language designed deliberately to erase social distinctions. Rather than hierarchically ordered sets, therefore, urban pacts can be used to discern transversal social networks. It would therefore be interesting to discover whether such agreements existed in other cities in Mediterranean Europe. If so, analysis of these documents should lead to a reappraisal of the book Le clan familial au Moyen Âge by Jacques Heers. Research should not only survey family structures (which has already been performed), but also seek to provide a more general picture of society, through a Europe-wide comparative analysis of social networks (as Heers himself hoped).
"I luoghi danteschi in Toscana". Fondazione Centro Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo, San Miniato
Dire e non dire, senza mai mentire. E' possibile che Dante abbia intenzionalmente nascosto qualch... more Dire e non dire, senza mai mentire. E' possibile che Dante abbia intenzionalmente nascosto qualche nome per lui compromettente? L'intervento mira a far luce sul rapporto intrattenuto dal Poeta e dalla sua fazione con gli Ubaldini nei primi anni dell'esilio (e subito prima).
Quale possibile 'profilo professionale' per Dante esule?
Testo della presentazione
Pubblico qui le genealogie risultato del mio lavoro sulle fonti fiorentine dei secoli X-XIII. Si ... more Pubblico qui le genealogie risultato del mio lavoro sulle fonti fiorentine dei secoli X-XIII. Si tratta di materiali che integrano gli studi pubblicati nel 2010 ("Firenze nell'età romanica" e "Uomini e famiglie nella Firenze consolare"). I nomi sono perlopiù convenzionali e rimandano a quanto indicato nei miei studi a stampa. L'ordine è alfabetico, anche se, per errore materiale, si parte con la lettera R. Le genealogie sono certamente imperfette e incomplete. Negli ultimi anni la ricerca prosopografica sul gruppo dirigente fiorentino ha potuto giovarsi di nuovi studi, in particolare quelli di Maria Elena Cortese (per i secoli IX-XII), di Silvia Diacciati (per il secolo XIII), di Vieri Mazzoni (per il secolo XIV). A questi studi rimando per completare e rivedere gli abbozi genealogici presentati qui. Ritengo comunque utili questi materiali come base per ricerche future più precise ed estese compiute sia da storici di professione sia da appassionati. La ricerca è libera e trasparente e le fonti d'archivio sono (e devono rimanere) accessibili a chiunque.
La ricerca si basa sui documenti di matrice notarile stesi tra il 1000 e il 1200 a Firenze e nel ... more La ricerca si basa sui documenti di matrice notarile stesi tra il 1000 e il 1200 a Firenze e nel suo territorio (diocesi di Firenze e Fiesole). Le circa 5.000 memorie superstiti (originali, copie, o regesti antichi) hanno portato all’identificazione di circa 400 notai rogatari. Si è proceduto a una ripartizione quantitativa dei notai per quarti di secolo: l’analisi ha evidenziato un aumento progressivo nel numero dei notai attivi, più accentuato alla fine del secolo XII. Il numero medio di documenti superstiti per ogni notaio è generalmente piuttosto costante se si eccettua la fine del secolo XI, quando subisce un sensibile aumento: ciò è indice, forse, di un incremento dell’attività scrittoria. Verso la metà del secolo successivo, poi, l’adozione di nuove e più snelle pratiche documentarie condusse a un ridimensionamento del numero degli atti in mundum. La presenza di una sessantina di documenti nei quali i notai risultano attori di negozi giuridici ha permesso inoltre uno studio della loro provenienza genealogica e della loro qualità sociale. Riguardo al primo punto è emersa una scarsa propensione alla trasmissione ereditaria della professione: le geneaologie notarili, pur presenti, sono tutto sommato poche e brevi. Riguardo al secondo aspetto, illustrato nella relazione da alcuni profili prosopografici, pare di poter dire che l’identità sociale degli scrittori dei documenti conobbe un mutamento importante entro la metà del secolo XII. La generazione di notai che impersonò questo mutamento, quella che introdusse importanti innovazioni tecniche, sembra aver avuto anche un profilo sociale più modesto di quelle che la precedettero.
Conferenza sulla storia locale del Mugello di carattere divulgativo
Comune di Bagno a Ripoli, 2020
"Brancaleone alle Crociate" (Italia, 1970). Laboratorio di esegesi collettiva. (tra divulgazione ... more "Brancaleone alle Crociate" (Italia, 1970). Laboratorio di esegesi collettiva. (tra divulgazione e divertissement)
Medioevo Un Passato Da Riscoprire, 2002
... Monasteri degli Ordini riformati nel Centro-Sud e nelle Isole. Autores: Vito Bianchi, EnricoF... more ... Monasteri degli Ordini riformati nel Centro-Sud e nelle Isole. Autores: Vito Bianchi, EnricoFaini; Localización: Medioevo: un passato da riscoprire, ISSN 1125-6893, Vol. 6, Nº 1, 2002 , págs. 46-57. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. ...
However little faith we may have in the human race, it must be said that, unlike love, hatred alw... more However little faith we may have in the human race, it must be said that, unlike love, hatred always requires an explanation...
"Cernimus exemplis oppida posse mori"
Storia di Firenze - Il portale per la storia della città
Información del artículo Monasteri degli Ordini riformati nel Centro-Nord.
Información del artículo LA CITTÀ COMUNALE: Capolavori usa e getta / Palazzi comunali della Toscana.
Información del artículo Mugello: Una terra a tinte forti.
Il volume raccoglie una serie di saggi nati a partire dalle esperienze di ricerca di Jean-Cla... more Il volume raccoglie una serie di saggi nati a partire dalle esperienze di ricerca di Jean-Claude Maire Vigueur e dai percorsi di dottorato da lui diretti tra l’Italia e la Francia. Si tratta di approfondimenti che colgono un periodo storico vasto, quello dell’Italia tra il XII e il XV secolo, da molteplici punti di osservazione: le istituzioni cittadine e la loro cultura, le forme di organizzazione e le pratiche sociali delle aristocrazie, le attività economiche nelle campagne, la storia di Roma medievale.
Un percorso variegato ma tenuto insieme da alcuni lineamenti di metodo profondi. Da una parte, l’approccio alla politica e alle istituzioni sempre mediato da una attenta considerazione degli attori sociali nelle loro caratteristiche peculiari; dall’altro, lo sguardo rivolto alla metodologia della ricerca, alla comprensione delle dinamiche documentarie e ai risvolti di comunicazione culturale che il fare storia si pone. Queste caratteristiche fanno del magistero di Maire Vigueur una tradizione di studi ben delineata, che trova interpreti in una giovane generazione di studiosi sia in Italia che in Francia.
Indice
Élisabeth Crouzet-Pavan, Avant-propos (p. 7-17
Enrico Faini, Società di torre e società cittadina. Sui pacta turris del XII secolo (p. 19-39)
Tommaso Casini, Storia medievale ed esperimenti naturali di storia: alcuni spunti di ricerca sulla violenza collettiva organizzata nelle campagne toscane del tardo secolo XII e del secolo XIII (p. 41-58)
Silvia Diacciati, Lorenzo Tanzini, Uno spazio per il potere: palazzi pubblici nell’Italia comunale (p. 59-80)
Ilaria Taddei, La Toscane, terre d’élection du vituperium. Une note (p. 81-93)
Andrea Barlucchi, Immagini dalla crisi trecentesca: il Mercatale di San Salvatore di Leccio (p. 95-114)
Jean-Baptiste Delzant, Dénoncer le tyran. Éléments sur l’étude du langage politique dans les petits centres urbains (Italie, fin du Moyen Âge) (p. 115-129)
Clémence Revest, La prise de Rome le 8 juin 1413, vue par les curialistes de Jean XXIII (p. 131-146)
Cécile Troadec, «Breviter loquendo tutti paiono vaccari»: l’économie de l’élevage à Rome au XVe siècle (p. 147-160)
Patrizia Meli, Cerimonie nella Napoli aragonese: la caccia agli Astroni (p. 161-180)
Francesco Barone, Il tema aleramico tra erudizione e storiografia di interesse siciliano (secoli XVI-XX) (p. 181-201)
Ne parlano con l'autrice: Sara Menzinger (Università di Roma Tre) e Clémence Revest (Harvard Univ... more Ne parlano con l'autrice: Sara Menzinger (Università di Roma Tre) e Clémence Revest (Harvard University – Villa I Tatti).
Martedì 19 dicembre 2023, ore 13,00. Dipartimento SAGAS. Firenze, Via San Gallo, 10, Aula Parva.
I Comuni duecenteschi facevano propaganda attraverso le scritture epistolari? Circolo Medievisti... more I Comuni duecenteschi facevano propaganda attraverso le scritture epistolari?
Circolo Medievistico Romano - presso Institut français Centre Saint Louis, Largo G. Toniolo, 20-22.
V Workshop SISMED dei dottorandi in Storia medievale, 2023
Nell'ambito del V Workshop SISMED dei dottorandi in Storia medievale (Roma Istituto Storico Itali... more Nell'ambito del V Workshop SISMED dei dottorandi in Storia medievale (Roma Istituto Storico Italiano per il Medio Evo 14-16 giugno 2023).
Loris MOTTA, «Multiforme ingegno»: esempi e ambiti delle strategie di
costruzione, ottimizzazione e appropriazione della memoria nel gruppo parentale degli Obertenghi (X-XII secolo); Luca ANGELI, La parola e il giudizio. Strutturazione in domus e costruzione di memoria nella “pace di Lucca” del 1124; Nicolò GALLUZZI, Una storia senza fine. Selezione della memoria e contesti di elaborazione nel Chronicon dell’Anonimo di Bari (XI-XII secolo).
Discussant: Enrico FAINI
Università di Colonia, 31 marzo 2023
Il periodo intorno al 1100 è considerato una cesura significativa nella storia europea. A partire... more Il periodo intorno al 1100 è considerato una cesura significativa nella storia europea. A partire dalla seconda metà dell’XI secolo, nei regna post-carolingi strutture e pratiche consolidate furono messe in discussione, accantonate o superate. Questa trasformazione è stata interpretata alla luce di approcci e categorie differenti emersi nelle tradizioni storiografiche nazionali: ‘riforma della Chiesa’, ‘Investiturstreit’, ‘mutation féodale’, ‘crescita economica e demografica’.
Grazie ad un finanziamento della Deutsche Forschungsgemeinschaft, negli ultimi tre anni il gruppo di ricerca Krise und Aufbruch coordinato da Étienne Doublier (Colonia) ed Enrico Faini (Firenze) si è interrogato sul nesso causale tra una serie di mutamenti realizzatisi a nord ed a sud delle Alpi ed aspetti di quel fascio di fenomeni e accadimenti sussunti dall’espressione ‘lotta per le invesiture’. Ciò non è avvenuto con l’intento di abolire questa o altre categorie, quanto piuttosto di guardare al di là e riflettere su modelli interpretativi più complessi.
Per farlo, il gruppo ha affrontato il problema da quattro punti di vista (discorsi, strutture e pratiche dominative, reti relazionali e pratiche scrittorie), in una prospettiva di comparazione tra regnum Teutonicum e regnum Italicum ed ispirandosi agli approcci di ricerca più recenti. Facendo ricorso ad una formula innovativa, i risultati delle attività saranno presentati nel corso di un convegno che si terrà presso l’università di Colonia il 31 marzo 2023: ad una relazione introduttiva seguiranno una esposizione di poster e quattro tavole rotonde coordinate da ospiti esterni.
Nell’allegato maggiori informazioni. Chi desidera partecipare è pregato di scrivere entro il 26 marzo a e.doublier@uni-koeln.de.
Scoperte e riscoperte. La cultura letteraria e giuridica del Casentino fra XII e XIII secolo (Firenze, 2 febbraio 2023)
Nell'epistola II, l’esule che «Libertà va cercando» non si perita di dichiararsi «subditus» di un... more Nell'epistola II, l’esule che «Libertà va cercando» non si perita di dichiararsi «subditus» di un signore appenninico: Alessandro di Romena. La «libertà» ricercata e la soggezione dichiarata appartengono ad ambiti comunicativi differenti, certo. Proviamo, però, a prendere sul serio il ‘lessico della soggezione’ usato da Dante: e se davvero una relazione avesse legato il poeta alla corte dei Guidi già prima dell’esilio?
in Storiografie italiane del XII secolo / Die italienische Historiographie im 12. Jahrhundert, Pi... more in Storiografie italiane del XII secolo / Die italienische Historiographie im 12. Jahrhundert, Pisa, 24-26 ottobre 2022, a cura di A. Cotza (Università di Pisa) e M. Krumm (Ludwig-Maximilians-Universität München)
Oltre Worms. La costruzione dello specifico occidentale nel XII secolo, tra declinazioni dei pote... more Oltre Worms. La costruzione dello specifico occidentale nel XII secolo, tra declinazioni dei poteri locali e dimensione universale, Abbazia di S. Maria di Farfa, 14-16 settembre 2022
Medioevo che crea Innovazione, invenzione e sperimentazione (Italia, metà X – metà XIV secolo), Centro Italiano di Studi di Storia e d'Arte - Pistoia, XXVIII CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI, 2021
A partire dal libro di Jacques Le Goff sugli intellettuali si è dibattuto sull’impatto dell’ambie... more A partire dal libro di Jacques Le Goff sugli intellettuali si è dibattuto sull’impatto dell’ambiente urbano sull’affermazione di nuovi modelli pedagogici. A valle della riflessione sulla nascita degli studia, le ricerche hanno identificato nell’insegnamento dell’ars dictaminis (socialmente più inclusivo e meno caratterizzato in senso clericale) un ulteriore elemento di novità. Gli studiosi concordano nel collocare tutte queste svolte nei primi decenni del secolo XII. In questo quadro storiografico ho scelto di concentrarmi su un termine latino particolarmente indicativo nel qualificare la natura degli intellettuali: orator. Tenterò quindi di precisare tempi, luoghi e modi del mutamento semantico della parola: da ‘orante’ a ‘professionista della parola’.
The aim of the conference is to examine the political subject in the context of state building in... more The aim of the conference is to examine the political subject in the context of state building in the later Middle Ages. The political reconfiguration made it necessary for the authorities to enlarge the basis of support giving new opportunities for recognition. Within the activities related to the research project Beyond the Exercise of a Public Office: Political Recognition According to Disciplined Dissent in Later Medieval Europe; the conference will look at the plurality of factors and individuals/groups involved in the quest for widening participation in politics and at the means by which marginalization might have been overcome. It will look at how rulers were influenced and subjected to pressures, primarily in non-violent ways. The participants will consider: the expression of uncodified practices and rights which gave the ruled a voice; the role of individuals and groups who influenced the government’s activities despite not holding public office or holding marginal and temporary positions; the forms of critical reception of the prevailing rules; the connection between public and private spheres.
Il secondo seminario sul Purgatorio organizzato dalla Società Dantesca Italiana nell'ambito del c... more Il secondo seminario sul Purgatorio organizzato dalla Società Dantesca Italiana nell'ambito del ciclo "Lopereseguite" si terrà giovedì 3 dicembre dalle 15 alle 19 e sarà trasmesso in diretta streaming sul canale You Tube della SDI:
https://youtu.be/Q3T7VOln2b0
Introduce Marcello Ciccuto. Intervengono Luigi Canetti, Alison Cornish, Enrico Faini, Sebastiana Nobili, Mirko Tavoni. Coordina Giuseppe Ledda
Congresso internazionale dantesco – Alma Dante 2021 (Ravenna, 15 settembre 2021, ore 15.00-18.00)... more Congresso internazionale dantesco – Alma Dante 2021 (Ravenna, 15 settembre 2021, ore 15.00-18.00), www.youtube.com/UniBologna
Die italienische Stadtkommune Akteure Artefakte Abläufe I Comuni cittadini italiani protagonisti artefatti processi Internationale Tagung (Aachen, 27-28 August 2021))
L'intervento si propone di verificare se i comuni cittadini della metà del Duecento furono in gra... more L'intervento si propone di verificare se i comuni cittadini della metà del Duecento furono in grado di organizzare una comunicazione propagandistica attraverso le lettere. Si illustreranno alcuni casi di lettere con contenuto simile inviate simultaneamente a molti destinatari e alcuni casi di vere e proprie lettere ‘circolari’. Il vero destinatario di una comunicazione come questa poteva essere un ampio contesto di attori politici, entro il quale la distinzione tra amici e nemici non era un dato definito in partenza. Ogni atto comunicativo poteva dunque essere utile a modificare lo spazio politico in senso favorevole all’autore del messaggio. Le lettere (giustificatorie, apologetiche, richieste di aiuto militare) inviate simultaneamente a molti soggetti potevano essere impiegate come armi comunicative nella sfera pubblica.
Purgatorio. Temi, personaggi, episodi, Workshop 16 – autunno 2020, Società Dantesca Italiana (3 dicembre 2020)
Quali potevano essere gli ambienti nei quali si formava la “fama pubblica” sul recente passato ra... more Quali potevano essere gli ambienti nei quali si formava la “fama pubblica” sul recente passato raccolta da Dante? Nei ricordi di Guido del Duca (canto XIV del Purgatorio) riconosciamo una conformazione precisa, che trova un riscontro nella cronachistica faentina. L’intervento, anche attraverso la rilettura di alcune testimonianze documentarie, suggerisce di valorizzare l’ambito della curia vescovile di Faenza come luogo di raccolta, rielaborazione e diffusione di notizie, chiacchiere e dicerie romagnole, in precoce contatto con la sfera pubblica fiorentina.
L’itinerario di Dante esule fu tutt’altro che libero. Una fitta trama di rapporti personali e all... more L’itinerario di Dante esule fu tutt’altro che libero. Una fitta trama di rapporti personali e alleanze sovralocali estendeva ben oltre le mura di Firenze i tentacoli dei suoi avversari. Lui stesso poteva contare su solidarietà ramificate e potenti: l’Italia del Centro e del Nord, quella che si usa chiamare ‘Italia comunale’, era per lui una scacchiera fatta di ‘bianchi’ e di ‘neri’, di amici e di nemici; con una ulteriore complicazione: le caselle potevano cambiare frequentemente colore. La politica a cavallo fra Due e Trecento non può essere descritta esclusivamente a partire dalla singola città: occorre piuttosto guardare a insiemi più vasti, ben consapevoli del loro continuo mutare di contenuto e d’ampiezza. Il convegno mira a delineare quegli insiemi, costituiti da mutevoli reti di solidarietà politica di scala sovralocale, tra il 1265 e il 1321, l’arco cronologico della vita di Dante. Le reti saranno identificate e analizzate a partire da ambiti regionali riconducibili al Regnum Italiae e alle terre della Chiesa, tradizionalmente costituiti o in via di trasformazione (Lombardia, Toscana, province pontificie, principati piemontesi) e da grandi città la cui proiezione territoriale integrava gli altri due sistemi (Roma, Genova, Venezia). Questi ambiti erano spazi reali, documentati nelle fonti, relativamente stabili e sovracittadini: strumenti euristici ideali per una ricerca che ambisce a ricomporre il particolarismo dell’Italia centro-settentrionale attraverso un’analisi di reti politiche.
Il convegno si terrà in videoconferenza e sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube “SAGAS UniFi”: youtube.com/SagasUniFiVideo
La storia e la sua scrittura_Programma (16-18 set 2019)
L'intervento è concepito come un'indagine sulla consapevolezza storica e storiografica del canoni... more L'intervento è concepito come un'indagine sulla consapevolezza storica e storiografica del canonico faentino attraverso il suo possibile rapporto con le fonti locali. In tal modo si cercherà di chiarire un aspetto della logica argomentativa della cronachistica cittadina primo-duecentesca.
Secondo la tradizione Dante partecipò alla battaglia di Campaldino tra le file dei ‘feditori a ca... more Secondo la tradizione Dante partecipò alla battaglia di Campaldino tra le file dei ‘feditori a cavallo’ fiorentini. Cosa significa questa definizione? Qual era il ruolo dei ‘feditori a cavallo’ in quella grande messa in scena che era un esercito comunale? Ripercorrendo i mutamenti di significato della parola ‘cavalleria’/militia nel corso del Duecento, cercheremo di comprendere quanto del ruolo sociale e perfino delle idee politiche del giovane Dante si potrebbe desumere da quella partecipazione.
As social networks in medieval cities were numerous, overlapping and ever-changing, they are not ... more As social networks in medieval cities were numerous, overlapping and ever-changing, they are not easy to recognise and investigate. In order to do so, it is necessary to focus on the written acts which legally formalised these networks. In central and northern Italy, these documents exist and have been well studied; the Genoese alberghi, Piedmontese hospitia and Florentine “società di torre” were original and typically urban solutions for formalising social networks from the 12th to the 15th century. The pacts written in these documents built communities that scholars have nearly always interpreted as enlargements or consolidations of family relationships, although they often also served to unite strangers. Moreover, these acts are often viewed as a consequence of a conservative or even regressive mentality—an attempt to counter the dispersal of assets or to resist the intrusiveness of public institutions. However, in reality these agreements themselves resembled public institutions and, among other things, often used language designed deliberately to erase social distinctions. Rather than hierarchically ordered sets, therefore, urban pacts can be used to discern transversal social networks. It would therefore be interesting to discover whether such agreements existed in other cities in Mediterranean Europe. If so, analysis of these documents should lead to a reappraisal of the book Le clan familial au Moyen Âge by Jacques Heers. Research should not only survey family structures (which has already been performed), but also seek to provide a more general picture of society, through a Europe-wide comparative analysis of social networks (as Heers himself hoped).
La storiografia sui Comuni italiani ha riconosciuto un percorso in varie fasi accompagnato da una... more La storiografia sui Comuni italiani ha riconosciuto un percorso in varie fasi accompagnato da una progressiva complicazione istituzionale. Dal Comune consolare, caratterizzato dal governo di un gruppo ristretto di maiores cittadini, si passa al Comune podestarile – ove un leader forestiero coordina molte istanze politiche -, poi al Comune di Popolo, caratterizzato dalla giustapposizione di vecchi istituti comunali e nuovi istituti popolari. Il motore di questa trasformazione sarebbe l’economia. L’analisi di alcuni aspetti del Comune fiorentino (i tribunali, i rappresentanti politici) e di altri comuni toscani (le leggi) denota un persistente policentrismo. Esso si manifesta anche nel periodo più antico del Comune. L’attenzione posta sugli aspetti economici (l’economia) mostra, inoltre, come già in pieno secolo XII operassero i fattori ritenuti alla base della ‘complicazione’ del quadro politico-istituzionale successivo. Occorre, quindi, riconoscere anche al periodo più antico del Comune quel carattere ricco e mutevole che tanto affascina nella storia comunale duecentesca.
Il problema della nobiltà di Dante e della sua famiglia può essere affrontato oggi con strumenti ... more Il problema della nobiltà di Dante e della sua famiglia può essere affrontato oggi con strumenti nuovi. Le indagini recenti sulla società comunale, sulle reti sociali e sulle strutture della memoria familiare permettono di delineare i contorni storici del racconto di Cacciaguida. La famiglia Alighieri – all'inizio della sua vicenda – era in relazione con quelli che diventeranno i suoi nemici a fine Duecento. In seguito, a coronamento di quella che sembra una spregiudicata ascesa sociale, gli Alighieri costruirono (come molte altre famiglie cittadine) un 'mito delle origini'. Dante non si limitò ad accoglierlo passivamente, ma lo mise onestamente in questione. Anche da qui, forse, la sua sofferta riflessione sulla nobiltà.
La coniazione del Fiorino d'oro è considerata l'inizio della fortuna di Firenze. In effetti la fo... more La coniazione del Fiorino d'oro è considerata l'inizio della fortuna di Firenze. In effetti la forza della sua moneta rese questa città uno dei maggiori centri della rivoluzione commerciale del basso Medioevo. Tuttavia si batteva moneta se si avevano notevoli riserve di metallo prezioso: cioè se la bilancia commerciale era da tempo positiva. In parole più semplici: per battere moneta bisognava avere alle spalle una lunga storia di fortunati commerci. Il Fiorino, dunque, arrivò quando l'economia fiorentina era già rigogliosa. Da quanto tempo? E, soprattutto, perché?
La lezione illustra i risultati di ricerche recenti in grado di svelare il mistero. Verranno presentati i più diffusi modelli di sviluppo economico delle città italiane del XII secolo. Si vedrà che Firenze si discosta da tali modelli: priva di sbocchi sul mare e incapace di controllare il suo vasto territorio, la città sull'Arno costituisce un modello alternativo e, in un certo senso, originale. Alcuni oggetti e simboli ancora oggi visibili sono indizi preziosi. Cosa significa la nuova datazione della Maestà di Santa Maria Maggiore? Cosa rappresentano le colonne di porfido all'esterno del Battistero? Perché l'aquila domina nella città del Battista? Cosa fa capire l'iscrizione metrica nel pavimento di San Miniato al Monte? Non si tratta di simbologia esoterica, sono piuttosto i lacerti di un passato per molti versi scomodo. Prima che giganti come Arnolfo, Giotto e Dante forgiassero il mito di Firenze, era esistita una città fatta di gente dalle origini varie, umili e incerte: una città di miserabili. I Fiorentini costruirono un sistema in grado di assimilare queste differenze e ordinarle in uno sforzo comune. La città doveva la propria fortuna anche a quella che oggi definiamo 'economia della conoscenza' e a un avanzato sistema formativo. È questa la storia che, negli ultimi anni, archeologi, storici dell'economia, delle istituzioni, della cultura e dell'arte stanno cercando – non senza difficoltà – di raccontare.