Serena Capri | Università degli Studi di Firenze (University of Florence) (original) (raw)
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Papers by Serena Capri
Sommario Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij d... more Sommario Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij di Radonež e Serafim di Sarov, con quella di Francesco d'Assisi, evidenziando le analogie che emergono dai rispettivi scritti agiografici. Si mette in risalto la somiglianza tra la bonarietà sorridente e l'amore per gli animali di Serafim e gli stessi tratti caratteristici di san Francesco, segno della comune concezione sacramentale del creato. Inoltre si sottolinea, attraverso la rilettura di un articolo di D. S. Lichačev dedicato appunto alla comparazione tra Sergij di Radonež e Francesco, la comune vocazione dei due santi al rinnovamento delle chiese della loro epoca, insieme alla pratica di una povertà estrema e della prossimità sollecita verso gli umili. Tali consonanze possono risultare illuminanti per la comprensione della favorevole ricezione in Russia della figura di Francesco d'Assisi a partire dai primi anni del Novecento.
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Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij di Radonež e Serafim di Sarov, con quella di Francesco d'Assisi, evidenziando le analogie che emergono dai rispettivi scritti agiografici. Si mette in risalto la somiglianza tra la bonarietà sorridente e l'amore per gli animali di Serafim e gli stessi tratti caratteristici di san Francesco, segno della comune concezione sacramentale del creato. Inoltre si sottolinea, attraverso la rilettura di un articolo di D. S. Lichačev dedicato appunto alla comparazione tra Sergij di Radonež e Francesco, la comune vocazione dei due santi al rinnovamento delle chiese della loro epoca, insieme alla pratica di una povertà estrema e della prossimità sollecita verso gli umili. Tali consonanze possono risultare illuminanti per la comprensione della favorevole ricezione in Russia della figura di Francesco d'Assisi a partire dai primi anni del Novecento.
Il contributo disegna un percorso ideale della cd. "santa follia" partendo dalla salótis bizantin... more Il contributo disegna un percorso ideale della cd. "santa follia" partendo dalla salótis bizantina, passando per lo jurodstvo nella Russia dei sec. XI-XVI, fino a Francesco d'Assisi. La ricerca si articola in tre parti: nella prima si analizza il fenomeno della follia in Cristo di matrice greca (la salótis), attraverso le sue radici nelle scritture e le agiografie di alcuni saloi. Emerge così l'elemento della condotta scandalosa di questi santi, che prediligono le città popolose ed indaffarate dove si mescolano ai poveri ed ai reietti. Successivamente si descrive lo jurodstvo, la santa follia russa, con l'aiuto delle agiografie di Prokpij di Ustjug, Isidor di Rostov, Basilio il Beato. Emergono la loro ilarità e mitezza e la tendenziale identificazione dello jurodivyj con il veggente ed il taumaturgo. Infine, si riconsiderano gli atti ed i detti dell'Assisiate dal punto di vista della santa follia. Francesco sembra avere molti punti in comune con saloi e jurodivye, i più importanti senza dubbio sono l'attrazione irresistibile verso gli ultimi che affollano le città e la prospettiva staurologica sottesa al suo intero percorso di "novello pazzo".
Sommario Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij d... more Sommario Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij di Radonež e Serafim di Sarov, con quella di Francesco d'Assisi, evidenziando le analogie che emergono dai rispettivi scritti agiografici. Si mette in risalto la somiglianza tra la bonarietà sorridente e l'amore per gli animali di Serafim e gli stessi tratti caratteristici di san Francesco, segno della comune concezione sacramentale del creato. Inoltre si sottolinea, attraverso la rilettura di un articolo di D. S. Lichačev dedicato appunto alla comparazione tra Sergij di Radonež e Francesco, la comune vocazione dei due santi al rinnovamento delle chiese della loro epoca, insieme alla pratica di una povertà estrema e della prossimità sollecita verso gli umili. Tali consonanze possono risultare illuminanti per la comprensione della favorevole ricezione in Russia della figura di Francesco d'Assisi a partire dai primi anni del Novecento.
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Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij di Radonež e Serafim di Sarov, con quella di Francesco d'Assisi, evidenziando le analogie che emergono dai rispettivi scritti agiografici. Si mette in risalto la somiglianza tra la bonarietà sorridente e l'amore per gli animali di Serafim e gli stessi tratti caratteristici di san Francesco, segno della comune concezione sacramentale del creato. Inoltre si sottolinea, attraverso la rilettura di un articolo di D. S. Lichačev dedicato appunto alla comparazione tra Sergij di Radonež e Francesco, la comune vocazione dei due santi al rinnovamento delle chiese della loro epoca, insieme alla pratica di una povertà estrema e della prossimità sollecita verso gli umili. Tali consonanze possono risultare illuminanti per la comprensione della favorevole ricezione in Russia della figura di Francesco d'Assisi a partire dai primi anni del Novecento.
Il contributo disegna un percorso ideale della cd. "santa follia" partendo dalla salótis bizantin... more Il contributo disegna un percorso ideale della cd. "santa follia" partendo dalla salótis bizantina, passando per lo jurodstvo nella Russia dei sec. XI-XVI, fino a Francesco d'Assisi. La ricerca si articola in tre parti: nella prima si analizza il fenomeno della follia in Cristo di matrice greca (la salótis), attraverso le sue radici nelle scritture e le agiografie di alcuni saloi. Emerge così l'elemento della condotta scandalosa di questi santi, che prediligono le città popolose ed indaffarate dove si mescolano ai poveri ed ai reietti. Successivamente si descrive lo jurodstvo, la santa follia russa, con l'aiuto delle agiografie di Prokpij di Ustjug, Isidor di Rostov, Basilio il Beato. Emergono la loro ilarità e mitezza e la tendenziale identificazione dello jurodivyj con il veggente ed il taumaturgo. Infine, si riconsiderano gli atti ed i detti dell'Assisiate dal punto di vista della santa follia. Francesco sembra avere molti punti in comune con saloi e jurodivye, i più importanti senza dubbio sono l'attrazione irresistibile verso gli ultimi che affollano le città e la prospettiva staurologica sottesa al suo intero percorso di "novello pazzo".