Diego Bertelli | Université de Fribourg (original) (raw)

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Books by Diego Bertelli

Research paper thumbnail of Diego Bertelli, Viaggio al termine della scrittura. Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi

Le Lettere, 2017

«Il problema puramente letterario del finale - scrive Jurij Lotman - ha un analogo nella realtà n... more «Il problema puramente letterario del finale - scrive Jurij Lotman - ha un analogo nella realtà nel problema della morte». Nessun secolo come il Novecento ha saputo nutrire meglio questa analogia, ritualizzando la scrittura ed esorcizzando la sua fine a tal punto da mettere in crisi la relazione tradizionale fra opera e testo. Discutendo autori fra loro distanti per impostazione e indirizzi, questo studio analizza un campione eterogeneo di testi in un periodo specifico della letteratura italiana che va dal 1973 al 1979. In forme e modi tra loro diversi, Calvino, Pasolini, Bazlen, Parise e Cattafi (cui sono dedicati i cinque saggi che compongono il volume) si pongono al limite tra ciò che è e non è ancora un'opera, dove la vita del testo e quella di chi scrive si avvicinano senza mai toccarsi, attraverso un movimento asintotico che offre la possibilità di una definizione nuova di quel processo incolmabile che è la scrittura.

Papers by Diego Bertelli

Research paper thumbnail of Lo Zibaldone e le Note azzurre come paradigmi del Novecento

Italianistica, 2022

Il saggio propone un'interpretazione dello Zibaldone di Giacomo Leopardi e delle Note azzurre di ... more Il saggio propone un'interpretazione dello Zibaldone di Giacomo Leopardi e delle Note azzurre di Carlo Dossi sulla base delle riflessioni novecentesche dei concetti di inedito e di incompiuto. Uscite postume in una forma «finita ma non terminata», volendo parafrasare un'espressione utilizzata da Ugo Foscolo per il carme su Le grazie, le Note azzurre e lo Zibaldone rappresentano una novità nel contesto storico-letterario del xix secolo. Dossi e Leopardi, con le loro 'opere non opere' anticipano le estetiche contemporanee del non finito e la distinzione fra opera e testo, e quella fra autore/scrittore e autore/lettore al centro del dibattito delle moderne teorie della ricezione. In particolare, Le note azzurre e lo Zibaldone rappresentano non soltanto una prima forma di ipertesto, così come lo intendiamo oggi alla luce dello sviluppo dei motori di ricerca per il web, ma la loro struttura è tale da evidenziare un sistema di pensiero complesso-fondato in ambo i casi su una forma di scetticismo della ragione che trae dal dubbio la propria verità-, grazie al quale i significati che possiamo tratte da un testo sono, in realtà, potenziati e non compromessi dalla sua forma frammentaria.

Research paper thumbnail of Bartolo Cattafi: L''inattuale' destinato a restare

Research paper thumbnail of Book Review: Il trionfo di Vertunno. Illusioni ottiche e cultura letteraria nell'età della Controriforma

Research paper thumbnail of Book Review: Bruciare l'acqua

Research paper thumbnail of Poesia e traduzione nella generazione del '14: Luzi, Parronchi e Bigongiari

Poesia sulla pietra Parole visibili. Momenti della poesia epigrafica dall'Antichità al Novecento ... more Poesia sulla pietra Parole visibili. Momenti della poesia epigrafica dall'Antichità al Novecento di Gianfranco Agosti Un sasso / che distingua le mie dalle infinite ossa … di Valentina Garulli La 'flagranza dell'enunciazione' nell'epigrafia monumentale e nell'immagine pubblica tardoantica di Paolo Liverani Urbis ad ornatum est 'versificata' domus. Le iscrizioni metriche in latino di Roma Capitale di Antonino Nastasi Saggi Poesia e traduzione nella generazione del '14: Luzi, Parronchi e Bigongiari di Diego Bertelli Migro ergo micro. Nuovi localismi nella poesia dell'italia multiculturale di Ugo Fracassa Morrissey & Wilde: Quick Wits & Glam Rock di Alex Falzon Inediti Poesia italiana Mariangela Guatteri Poesia italiana Emiliano Rolle

Research paper thumbnail of E continuo a cantare. Sulle 53 poesie di Piero Ciampi

Lamantica Edizioni, 2021

Introduzione al volume Piero Ciampi, 53 poesie.

Research paper thumbnail of Ideologia della scrittura e critica letteraria in una lettera "inedita" di Franco Fortini ai collaboratori di Officina

Il secolo di Franco Fortini. Studi nel centenario della nascita, 2019

Research paper thumbnail of «Lo sai: debbo riprenderti e non posso»: il percorso di Orfeo nei Mottetti di Eugenio Montale

Research paper thumbnail of «Tutto scorre» nella scrittura: un primo sondaggio sul Pantarèi di Ezio Sinigaglia

Research paper thumbnail of Roberto Bazlen e «l’arte di morire ogni secondo»

Le parole e le cose, 2017

L'articolo è la rielaborazione in lingua italiana dell'intervento «Of fragments and footnotes: Ab... more L'articolo è la rielaborazione in lingua italiana dell'intervento «Of fragments and footnotes: Absence and Invention of the Text in Roberto Bazlen» ed è contenuto in Diego Bertelli, «Viaggio al termine della scrittura: Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi» (Firenze, Le Lettere, 2017, pp. 101-120)

Research paper thumbnail of Ricordare Dante a costo di non mangiare. L’esperienza della memoria ne «Il canto di Ulisse» di Primo Levi

Italian Poetry Review, 2018

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa rivista può essere in alcun caso riprodotta se... more Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa rivista può essere in alcun caso riprodotta senza il consenso scritto dell'editore.

Research paper thumbnail of Le metamorfosi di Esterina

L'ospite ingrato, 2020

Dalla predominanza di una natura astorica, caratterizzante gli Ossi di seppia, alla discesa nelle... more Dalla predominanza di una natura astorica, caratterizzante gli Ossi di seppia, alla discesa nelle tragiche lesioni del mondo della Bufera, in cui «è vivo-dirà il poeta-il riflesso della mia condizione storica, della mia attualità d'uomo», traspare una articolata rete intertestuale non ancora pienamente indagata dalla critica montaliana. È infatti possibile stabilire una continuità di tipo simbolico, se non addirittura testuale per quanto sub velamento, tra Falsetto,

Research paper thumbnail of Morselli, Rensi, Leopardi e la filosofia del suicidio

Rassegna della letteratura italiana, 2013

Research paper thumbnail of Otto cartoline ad Angelo Romanò

Research paper thumbnail of Bartolo Cattafi. Ricordo di Sergio Solmi

Prosa inedita di Bartolo Cattafi, conservata nell'archivi privato del poeta, in ricordo di Sergio... more Prosa inedita di Bartolo Cattafi, conservata nell'archivi privato del poeta, in ricordo di Sergio Solmi.

Research paper thumbnail of «Qualcosa di altrettanto preciso»: il diario nell’esperienza poetica di Bartolo Cattafi

In un'intervista radiofonica del 1964 1 , Bartolo Cattafi risponde a una domanda sul diritto di c... more In un'intervista radiofonica del 1964 1 , Bartolo Cattafi risponde a una domanda sul diritto di cittadinanza del poeta, affermandone l'importanza al pari de «l'idraulico, l'avvitatore di viti, il meccanico, l'artigiano, il grande romanziere, il pittore...». L'ordine dei mestieri citati da Cattafi non svela certamente una presa di posizione ideologica né una critica del ruolo dell'artista; assente è inoltre qualsiasi tipo di anticonformismo compiaciuto. Si tratta piuttosto di un'affermazione sincera, che riflette le priorità di Cattafi: in primis, quella di un approccio pratico e non affettato alla poesia.

Research paper thumbnail of Of fragments and footnotes: Absence and Invention of the Text in Roberto Bazlen.

Research paper thumbnail of From Lexicon to Symbol: The Role of Petrarch in the Building of Montale's Poetics in Ossi di Seppia

Modern Language Notes, 2009

Interviews by Diego Bertelli

Research paper thumbnail of Intervista a Paolo Valesio, a cura di Diego Bertelli e Alberto Comparini, in «Atelier», LXXX, 1, marzo 2016.

Research paper thumbnail of Diego Bertelli, Viaggio al termine della scrittura. Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi

Le Lettere, 2017

«Il problema puramente letterario del finale - scrive Jurij Lotman - ha un analogo nella realtà n... more «Il problema puramente letterario del finale - scrive Jurij Lotman - ha un analogo nella realtà nel problema della morte». Nessun secolo come il Novecento ha saputo nutrire meglio questa analogia, ritualizzando la scrittura ed esorcizzando la sua fine a tal punto da mettere in crisi la relazione tradizionale fra opera e testo. Discutendo autori fra loro distanti per impostazione e indirizzi, questo studio analizza un campione eterogeneo di testi in un periodo specifico della letteratura italiana che va dal 1973 al 1979. In forme e modi tra loro diversi, Calvino, Pasolini, Bazlen, Parise e Cattafi (cui sono dedicati i cinque saggi che compongono il volume) si pongono al limite tra ciò che è e non è ancora un'opera, dove la vita del testo e quella di chi scrive si avvicinano senza mai toccarsi, attraverso un movimento asintotico che offre la possibilità di una definizione nuova di quel processo incolmabile che è la scrittura.

Research paper thumbnail of Lo Zibaldone e le Note azzurre come paradigmi del Novecento

Italianistica, 2022

Il saggio propone un'interpretazione dello Zibaldone di Giacomo Leopardi e delle Note azzurre di ... more Il saggio propone un'interpretazione dello Zibaldone di Giacomo Leopardi e delle Note azzurre di Carlo Dossi sulla base delle riflessioni novecentesche dei concetti di inedito e di incompiuto. Uscite postume in una forma «finita ma non terminata», volendo parafrasare un'espressione utilizzata da Ugo Foscolo per il carme su Le grazie, le Note azzurre e lo Zibaldone rappresentano una novità nel contesto storico-letterario del xix secolo. Dossi e Leopardi, con le loro 'opere non opere' anticipano le estetiche contemporanee del non finito e la distinzione fra opera e testo, e quella fra autore/scrittore e autore/lettore al centro del dibattito delle moderne teorie della ricezione. In particolare, Le note azzurre e lo Zibaldone rappresentano non soltanto una prima forma di ipertesto, così come lo intendiamo oggi alla luce dello sviluppo dei motori di ricerca per il web, ma la loro struttura è tale da evidenziare un sistema di pensiero complesso-fondato in ambo i casi su una forma di scetticismo della ragione che trae dal dubbio la propria verità-, grazie al quale i significati che possiamo tratte da un testo sono, in realtà, potenziati e non compromessi dalla sua forma frammentaria.

Research paper thumbnail of Bartolo Cattafi: L''inattuale' destinato a restare

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Research paper thumbnail of Poesia e traduzione nella generazione del '14: Luzi, Parronchi e Bigongiari

Poesia sulla pietra Parole visibili. Momenti della poesia epigrafica dall'Antichità al Novecento ... more Poesia sulla pietra Parole visibili. Momenti della poesia epigrafica dall'Antichità al Novecento di Gianfranco Agosti Un sasso / che distingua le mie dalle infinite ossa … di Valentina Garulli La 'flagranza dell'enunciazione' nell'epigrafia monumentale e nell'immagine pubblica tardoantica di Paolo Liverani Urbis ad ornatum est 'versificata' domus. Le iscrizioni metriche in latino di Roma Capitale di Antonino Nastasi Saggi Poesia e traduzione nella generazione del '14: Luzi, Parronchi e Bigongiari di Diego Bertelli Migro ergo micro. Nuovi localismi nella poesia dell'italia multiculturale di Ugo Fracassa Morrissey & Wilde: Quick Wits & Glam Rock di Alex Falzon Inediti Poesia italiana Mariangela Guatteri Poesia italiana Emiliano Rolle

Research paper thumbnail of E continuo a cantare. Sulle 53 poesie di Piero Ciampi

Lamantica Edizioni, 2021

Introduzione al volume Piero Ciampi, 53 poesie.

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Il secolo di Franco Fortini. Studi nel centenario della nascita, 2019

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Research paper thumbnail of «Tutto scorre» nella scrittura: un primo sondaggio sul Pantarèi di Ezio Sinigaglia

Research paper thumbnail of Roberto Bazlen e «l’arte di morire ogni secondo»

Le parole e le cose, 2017

L'articolo è la rielaborazione in lingua italiana dell'intervento «Of fragments and footnotes: Ab... more L'articolo è la rielaborazione in lingua italiana dell'intervento «Of fragments and footnotes: Absence and Invention of the Text in Roberto Bazlen» ed è contenuto in Diego Bertelli, «Viaggio al termine della scrittura: Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi» (Firenze, Le Lettere, 2017, pp. 101-120)

Research paper thumbnail of Ricordare Dante a costo di non mangiare. L’esperienza della memoria ne «Il canto di Ulisse» di Primo Levi

Italian Poetry Review, 2018

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa rivista può essere in alcun caso riprodotta se... more Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa rivista può essere in alcun caso riprodotta senza il consenso scritto dell'editore.

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L'ospite ingrato, 2020

Dalla predominanza di una natura astorica, caratterizzante gli Ossi di seppia, alla discesa nelle... more Dalla predominanza di una natura astorica, caratterizzante gli Ossi di seppia, alla discesa nelle tragiche lesioni del mondo della Bufera, in cui «è vivo-dirà il poeta-il riflesso della mia condizione storica, della mia attualità d'uomo», traspare una articolata rete intertestuale non ancora pienamente indagata dalla critica montaliana. È infatti possibile stabilire una continuità di tipo simbolico, se non addirittura testuale per quanto sub velamento, tra Falsetto,

Research paper thumbnail of Morselli, Rensi, Leopardi e la filosofia del suicidio

Rassegna della letteratura italiana, 2013

Research paper thumbnail of Otto cartoline ad Angelo Romanò

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Prosa inedita di Bartolo Cattafi, conservata nell'archivi privato del poeta, in ricordo di Sergio... more Prosa inedita di Bartolo Cattafi, conservata nell'archivi privato del poeta, in ricordo di Sergio Solmi.

Research paper thumbnail of «Qualcosa di altrettanto preciso»: il diario nell’esperienza poetica di Bartolo Cattafi

In un'intervista radiofonica del 1964 1 , Bartolo Cattafi risponde a una domanda sul diritto di c... more In un'intervista radiofonica del 1964 1 , Bartolo Cattafi risponde a una domanda sul diritto di cittadinanza del poeta, affermandone l'importanza al pari de «l'idraulico, l'avvitatore di viti, il meccanico, l'artigiano, il grande romanziere, il pittore...». L'ordine dei mestieri citati da Cattafi non svela certamente una presa di posizione ideologica né una critica del ruolo dell'artista; assente è inoltre qualsiasi tipo di anticonformismo compiaciuto. Si tratta piuttosto di un'affermazione sincera, che riflette le priorità di Cattafi: in primis, quella di un approccio pratico e non affettato alla poesia.

Research paper thumbnail of Of fragments and footnotes: Absence and Invention of the Text in Roberto Bazlen.

Research paper thumbnail of From Lexicon to Symbol: The Role of Petrarch in the Building of Montale's Poetics in Ossi di Seppia

Modern Language Notes, 2009

Research paper thumbnail of Intervista a Paolo Valesio, a cura di Diego Bertelli e Alberto Comparini, in «Atelier», LXXX, 1, marzo 2016.

Research paper thumbnail of Diego Bertelli, Viaggio al termine della scrittura. Calvino, Pasolini, Bazlen, Parise, Cattafi, Firenze, Le Lettere, 2017, OBLIO, VIII, 32.

Diego Bertelli, Viaggio al termine della scrittura. Calvino, Pasolini, Bazlen, Parise, Cattafi, Firenze, Le Lettere, 2017, OBLIO, VIII, 32.

Cinque esperienze liminari di cinque autori del Novecento italiano. Il libro di Diego Bertelli è ... more Cinque esperienze liminari di cinque autori del Novecento italiano. Il libro di Diego Bertelli è uno studio sulle opere più controverse di Calvino, Pasolini, Bazlen, Parise e Cattafi. A ognuno di essi l'autore dedica un capitolo; e si tratterebbe di autori nati negli anni Venti del secolo scorso, se non vi fosse contenuta l'eccezione di Bazlen (nato infatti nel 1902). Ma è proprio l'esperienza di Bazlen a fornire gli spunti più generali su -per dirlo con Blanchot -quell'«insensato gioco di scrivere» che è al centro della ricerca di Bertelli. L'autore fa riferimento all'edizione Adelphi che raccoglie, sotto il titolo di Scritti, quattro testi di Bazlen: le Lettere editoriali (1968), le Note senza testo (1970) il romanzo non-romanzo incompiuto e mai pubblicato Il capitano di lungo corso (1973) e le Lettere a Montale. La ricerca sulla scrittura compiuta da Bazlen può fare da exemplum generale per dar modo all'autore di affrontare le questioni teoriche più cogenti, anche parzialmente distaccandosi dall'analisi di un testo che -per la sua natura disgregativa e frammentaria -difficilmente può essere sottoposto a uno scandaglio critico vero e proprio, a meno di non dedicare a esso uno studio a sé. Così, è proprio il meno di romanzesco che c'è nella scrittura di Bazlen a offrire allora all'autore, con felice paradosso, l'occasione di addentrarsi nelle aporie di un'opera che porta in sé la propria stessa morte. «Io non credo che si possano più scrivere libri. Perciò non scrivo libri -Quasi tutti i libri sono note a piè di pagina gonfiate in volumi (volumina). Io scrivo solo note a piè di pagina» (Bazlen, Scritti). Come sottolinea Bertelli, questa presa di posizione dell'autore non è -potrebbe sembrarlo -una critica ai libri del tempo o al sistema editoriale. Si tratta di qualcosa di molto più radicale e decisivo per le sorti della scrittura stessa. È uno dei segnali di una presa di posizione che sancisce una vera e propria impossibilità statutaria di scrivere; impossibilità che stabilisce una suggestiva consonanzatra autori tanto diversi -che si esplica casualmente proprio nelle note al testo di Bertelli. È lì che si trovano a stretto contatto due espressioni, le «désastre-dé-crit» di Blanchot e l'esperienza della «descrizione», come scrive Bazlen forse riprendendo la dicitura blanchottiana (ma questo potrebbe essere ulteriore e affascinante oggetto d'indagine). De-scrivere sarà allora un'esperienza che mette la scrittura di fronte all'impossibilità di finire, ma davanti alla necessità di farla finita (Bazlen la chiama «l'arte di morire ogni secondo») ricominciando sempre da capo, rinascendo ogni volta sotto una forma nuova, rinunciando a prendere una direzione stabilita. Il Capitano di lungo corso, romanzo incompiuto e continuamente rilavorato, rimandato, estenuato, cancellato e ridotto, rappresenta -nell'opera di Bazlen -proprio la rinuncia a mettere la parola fine a un'esperienza che non può dirsi mai conclusa. Il suo rimaneggiamento continuo, dal 1944 al 1965, terminerà infatti solo con la morte dell'autore. Un'esperienza del limite che -negli altri autori sotto la lente di Bertelli -si esplicita in modi differenti. Italo Calvino, da parte sua, -in quella tensione tra soma e segno che l'autore ricorda essere presente in qualche modo in tutti gli autori trattati -punta tutto sulla moltiplicazione dei segni, sull'infinita varietà dei testi possibili e sull'indefinitezza di un testo originario e precedente. La verità testuale di Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979) è ricostruita dal Lettore e fa parte di un universo di possibili finzioni, ciascuna delle quali con una propria coerenza interna. Le opere di Pasolini e Parise, rispettivamente l'incompiuto Petrolio (pubblicato soltanto postumo nel 1992, ben diciassette anni dopo la morte dell'autore) e L'odore del sangue (pubblicato