Francesca Santucci | Università degli Studi di Genova (original) (raw)
Conference Organisation by Francesca Santucci
Seminario dottorale - primavera 2022
Co-organisation of 'Altri versi. Incontri di poesia contemporanea', a series of poetry lectures t... more Co-organisation of 'Altri versi. Incontri di poesia contemporanea', a series of poetry lectures that took place in November 2017 at the University of Siena. We invited three prominent contemporary Italian poets – Elisa Biagini, Massimo Gezzi and Gian Mario Villalta – to discuss their poetry with us. This project received funding from University of Siena’s Department of Philology and Literary Criticism and its Doctoral College.
Papers by Francesca Santucci
«Per leggere», n. 31, 2016
Commento al sonetto 'Filare tra le lenzuola tremando' (I,12), in "Appunti per un commento a 'Quar... more Commento al sonetto 'Filare tra le lenzuola tremando' (I,12), in "Appunti per un commento a 'Quare tristis' di Giovanni Raboni", a cura di Marco Villa, «Per leggere», XVI, 31, 2016.
«Per leggere», n. 46, 2024
The paper is a commentary on five sonnets from Giovanni Raboni’s 'Quare tristis' (1998): [Ricevit... more The paper is a commentary on five sonnets from Giovanni Raboni’s 'Quare tristis' (1998): [Ricevitoria del lutto], [Come uno che sta sognando], [Stare coi morti], [Quanti fossero i pioppi] and [Qui è Valvins, qui è Voronež]. This is the result of a collective work aimed to provide an annotated edition of the collection. The commentary, that consists of an introduction and notes for each text, focuses on the literal interpretation of the poems. It briefly reconstructs their genesis and publishing history, then delves into their themes, structure, language and style, as well as the various levels of both internal and external intertextuality.
«L'Ospite ingrato», 14, luglio-dicembre, 2023
This paper delves into the temporal function of the concepts of rubbles and ruins in the literary... more This paper delves into the temporal function of the concepts of rubbles and ruins in the literary works of Carlo Bordini. The initial part of this study aims to identify the styles and forms in which rubbles and ruins manifest, with a particular focus on two exemplary books, namely, 'Polvere' (Empirìa 1999) and 'Sasso' (Scheiwiller 2008). In the second part rubbles and ruins are examined from a philological perspective, specifically in relation to the use of textual variants, especially within certain textual palimpsests constructed by Bordini. Following a systematic classification of the various types of variants encountered in his works, the analysis shifts to the final two poetry collections, 'Poesie color mogano' (Tic 2020) and 'Un vuoto d' aria' (Mondadori 2021, posthumous), offering critical commentary on select instances.
«Annali di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Siena», IV, 2016
«Trasparenze», n. 10 (nuova serie, supplemento non periodico a «Quaderni di Poesia», Edizioni San Marco dei Giustiniani), 2023
Lo studio si concentra sui testi "Isole" e "Finestra" ("Quanto spera di campare Giovanni", Garzan... more Lo studio si concentra sui testi "Isole" e "Finestra" ("Quanto spera di campare Giovanni", Garzanti, 1993), offrendone l'edizione genetica. La critica delle varianti offre l'occasione per discutere di prospettiva e soggetto, interno e esterno nella poesia di Giovanni Giudici.
Il verri, 2021
La tendenza all'estraneità della «spia dormiente» 2 comprende e custodisce la meraviglia del bamb... more La tendenza all'estraneità della «spia dormiente» 2 comprende e custodisce la meraviglia del bambino, l'analisi dello storico, il ripiegamento interno del sognatore, l'ironia del romantico, la divinazione del parresiasta: ognuna di queste posture si trova all'interno dell'opera di Bordini. L'atto di vedere si rovescia pure, inevitabilmente, nell'essere-visto: nella difesa berlinese, per non soccombere al bianco il nero conquista il centro della scacchiera. La deriva è quella autoscopica, autoanalitica: l'estraneità difende l'osservatore dall'oggetto osservato, ma anche l'osservatore da sé stesso quando è posto davanti allo specchio, un attimo prima dell'agnizione. E procedono insieme, estraneità e agnizione, nell'opera di Bordini, membro attivo e passivo nel rapporto con la scrittura: artifex che «è creato», che conosce solo a scrittura conclusa 3. In una delle pagine d'avvio di Memorie si legge: In quell'epoca ricordo che non avevo la sensazione di avere un corpo. Mi è venuta più tardi, molto lentamente, e piano piano ho imparato a scoprire i coinvolgimenti del mio corpo come se fossero i miei. Cioè a vederlo, a sentirlo, come qualcosa indubbiamente ancora estraneo, ma che mi accompagnasse 4. All'uscita dall'illusione politica, dall'esperienza di militanza che lo ha confinato nella «Stanza dei giochi» 5 , la tentazione alla distanza non si esaurisce completamente con l'adesione alla vita diurna. L'attitudine alla marginalità si riconfigura: è la frequentazione dell'umanità reietta «dal fondo», l'impossibilità dell'idillio che lo allontana dalle donne e suggerisce la contemplazione, il conflitto con la storia e il genere umano corretto con una speranza tenue, la rivendicazione del fallimento e l'individuazione di un rimedio nella possibilità del «ritorno al sacro senza teismo» 6. Si profilano due tipi di estraneità: eroica e mimetica. La prima consente un carattere di vitalismo: quello della rinuncia che si manisapere come sono | mi vedrei per la prima volta | vorrei possedere una memoria»; C. Bordini,
Le carte di Giovanni Giudici: tra la scrittura e il mondo, 2022
Per Leggere, n. 39, 2020
L’articolo instaura un discorso sull’ultimo Giudici a partire dalla lettura della poesia Quanto s... more L’articolo instaura un discorso sull’ultimo Giudici a partire dalla lettura della poesia Quanto spera di campare Giovanni, contenuta nel libro omonimo del 1993. La terza e ultima fase della produzione del poeta ligure si configura come sintesi e risemantizzazione dei primi due periodi, interrogando la Storia collettiva nella sua dialettica con quella privata, la trascendenza di un Vero imperscrutabile e il dato auto-biologico: l’esperienza della vecchiaia.
Lo studio genetico del testo è corroborato dall’analisi di agende private d’autore e fogli di lavoro dattiloscritti con interventi di varia natura, ponendo a dialogo forma e contenuto, critica testuale ed ermeneutica.
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This article examines the poetry of Giovanni Giudici in his latter period, beginning with a reading of his poem Quanto spera di campare Giovanni, published in the book of the same title in 1993.The third and last phase of Giudici’s work may be considered a synthesis of his earlier periods as he scrutinizes History in its dialectical relation to his private life, the transcendence of an impenetrable Truth and the self-evident, biological reality of aging.
Giudici’s personal agendas and type-written documents on various matters support this approach to the poem’s genesis, balancing attention to form and content, textual criticism and hermeneutics.
Ticontre, Nov 22, 2020
Questo articolo propone lo studio genetico e la lettura di due poesie dell'ultimo Giovanni Giudic... more Questo articolo propone lo studio genetico e la lettura di due poesie dell'ultimo Giovanni Giudici (1924-2011), 1989 e Distici bosniaci, tratte da Quanto spera di campare Giovanni (Garzanti 1993): attraverso le agende personali manoscritte, i fogli di lavoro dattiloscritti, gli articoli per «Il Secolo XIX» redatti dall'autore ligure tra il 1989 e il 1993, l'articolo ricostruisce una ricezione della Storia, negli anni Novanta, filtrata dalle immagini, tra speranze disilluse e narrazioni mediatiche aberranti. Dal crollo del Muro, attraverso le nuove guerre trasmesse in diretta televisiva mondialela Guerra del Golfo, il conflitto nella Bosnia-Erzegovina-, l'articolo restituisce la postura di chi, a fine Novecento, ragiona sul termine della vita privata e sul tempo collettivo. Tenendo a fuoco la disillusione rispetto al presente, l'ultima parte dell'articolo opera una ricognizione di alcune voci che hanno attraversato gli anni Novanta. Per le citazioni dall'opera in versi di Giovanni Giudici si fa sempre riferimento a GIOVANNI GIUDICI, I 1 versi della vita, a cura di RODOLFO ZUCCO, con un saggio introduttivo di CARLO OSSOLA, Cronologia a cura di CARLO DI ALESIO, Milano, Mondadori 2000 (2008) 2. Il libro di provenienza dei versi si indica servendosi delle abbreviazioni stabilite dall'edizione sopracitata; segue numero delle pagine interessate. Le eventuali trascrizioni dalle agende manoscritte dell'autore non seguono un criterio strettamente diplomatico. Si è cercato di rendere l'aspetto della trascrizione vicino a quello dell'originale. Nel caso degli appunti in forma prosastica non si dà indicazione degli a capo originali presenti sulle agende.
Book Reviews by Francesca Santucci
«Semicerchio», 58-59, 2018
L'ospite ingrato online, 2021
Conference Presentations by Francesca Santucci
Commentare la poesia del secondo Novecento, 2021
Università di Napoli - Federico II
Variazioni di canone. La letteratura italiana al vaglio dell'età moderna, 2022
Università di Genova
A LITERATURA E A CONDIÇÃ HUMANA, 2020
Nos dias 7 e 8 de dezembro de 2020, o Programa de Pós-Graduação em Letras, da Universidade Fed Ce... more Nos dias 7 e 8 de dezembro de 2020, o Programa de Pós-Graduação em Letras, da Universidade Fed Ceará, realiza o seu XVII Encontro Interdisciplinar de Estudos Literários, pela primeira vez em edição integralmente on-line, com o tema "A literatura e a condição humana: questões transdisciplinares". O evento ambiciona discutir a relação entre as artes, os saberes, suas práticas, e como tudo isso atra própria construção da identidade humana. Por essa via, a experiência humana é enfocada, em última como uma busca por refúgio, que não deixa de ser, também, uma busca por sentido. O ser, inquieto, quer construir a sua morada, o seu significado. Mesmo que esses sentidos se esvazie remodelem, a literatura persiste como testemunha inquieta do tal vórtice que vincula a experiência hu arte. O objeto artístico, portanto, nascido em inquietude, percorre o mundo, dando continuidade a sua mãos de leitores, apreciadores, críticos, daqueles que consomem algum tipo de arte. E a arte deixa suas marcas por todo lugar: nas cidades, nos livros, nas telas, nos corpos, constrói o se interminável. Dos versos e degraus de Dante, um coração exilado, no canto XVII do Paraíso (1), aos verso Kendrick Lamar, em canções como "PRIDE." (2), que nos colocam diante da poesia e da palavra como u interpelação à vida e ao destino humanos, percebe-se que é pela arte que o humano faz as pazes, de a modo surpreendente, com a sua condição. Este site foi desenvolvido com o construtor de sites .com. Crie seu site hoje. Comece já
Seminario dottorale - primavera 2022
Co-organisation of 'Altri versi. Incontri di poesia contemporanea', a series of poetry lectures t... more Co-organisation of 'Altri versi. Incontri di poesia contemporanea', a series of poetry lectures that took place in November 2017 at the University of Siena. We invited three prominent contemporary Italian poets – Elisa Biagini, Massimo Gezzi and Gian Mario Villalta – to discuss their poetry with us. This project received funding from University of Siena’s Department of Philology and Literary Criticism and its Doctoral College.
«Per leggere», n. 31, 2016
Commento al sonetto 'Filare tra le lenzuola tremando' (I,12), in "Appunti per un commento a 'Quar... more Commento al sonetto 'Filare tra le lenzuola tremando' (I,12), in "Appunti per un commento a 'Quare tristis' di Giovanni Raboni", a cura di Marco Villa, «Per leggere», XVI, 31, 2016.
«Per leggere», n. 46, 2024
The paper is a commentary on five sonnets from Giovanni Raboni’s 'Quare tristis' (1998): [Ricevit... more The paper is a commentary on five sonnets from Giovanni Raboni’s 'Quare tristis' (1998): [Ricevitoria del lutto], [Come uno che sta sognando], [Stare coi morti], [Quanti fossero i pioppi] and [Qui è Valvins, qui è Voronež]. This is the result of a collective work aimed to provide an annotated edition of the collection. The commentary, that consists of an introduction and notes for each text, focuses on the literal interpretation of the poems. It briefly reconstructs their genesis and publishing history, then delves into their themes, structure, language and style, as well as the various levels of both internal and external intertextuality.
«L'Ospite ingrato», 14, luglio-dicembre, 2023
This paper delves into the temporal function of the concepts of rubbles and ruins in the literary... more This paper delves into the temporal function of the concepts of rubbles and ruins in the literary works of Carlo Bordini. The initial part of this study aims to identify the styles and forms in which rubbles and ruins manifest, with a particular focus on two exemplary books, namely, 'Polvere' (Empirìa 1999) and 'Sasso' (Scheiwiller 2008). In the second part rubbles and ruins are examined from a philological perspective, specifically in relation to the use of textual variants, especially within certain textual palimpsests constructed by Bordini. Following a systematic classification of the various types of variants encountered in his works, the analysis shifts to the final two poetry collections, 'Poesie color mogano' (Tic 2020) and 'Un vuoto d' aria' (Mondadori 2021, posthumous), offering critical commentary on select instances.
«Annali di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Siena», IV, 2016
«Trasparenze», n. 10 (nuova serie, supplemento non periodico a «Quaderni di Poesia», Edizioni San Marco dei Giustiniani), 2023
Lo studio si concentra sui testi "Isole" e "Finestra" ("Quanto spera di campare Giovanni", Garzan... more Lo studio si concentra sui testi "Isole" e "Finestra" ("Quanto spera di campare Giovanni", Garzanti, 1993), offrendone l'edizione genetica. La critica delle varianti offre l'occasione per discutere di prospettiva e soggetto, interno e esterno nella poesia di Giovanni Giudici.
Il verri, 2021
La tendenza all'estraneità della «spia dormiente» 2 comprende e custodisce la meraviglia del bamb... more La tendenza all'estraneità della «spia dormiente» 2 comprende e custodisce la meraviglia del bambino, l'analisi dello storico, il ripiegamento interno del sognatore, l'ironia del romantico, la divinazione del parresiasta: ognuna di queste posture si trova all'interno dell'opera di Bordini. L'atto di vedere si rovescia pure, inevitabilmente, nell'essere-visto: nella difesa berlinese, per non soccombere al bianco il nero conquista il centro della scacchiera. La deriva è quella autoscopica, autoanalitica: l'estraneità difende l'osservatore dall'oggetto osservato, ma anche l'osservatore da sé stesso quando è posto davanti allo specchio, un attimo prima dell'agnizione. E procedono insieme, estraneità e agnizione, nell'opera di Bordini, membro attivo e passivo nel rapporto con la scrittura: artifex che «è creato», che conosce solo a scrittura conclusa 3. In una delle pagine d'avvio di Memorie si legge: In quell'epoca ricordo che non avevo la sensazione di avere un corpo. Mi è venuta più tardi, molto lentamente, e piano piano ho imparato a scoprire i coinvolgimenti del mio corpo come se fossero i miei. Cioè a vederlo, a sentirlo, come qualcosa indubbiamente ancora estraneo, ma che mi accompagnasse 4. All'uscita dall'illusione politica, dall'esperienza di militanza che lo ha confinato nella «Stanza dei giochi» 5 , la tentazione alla distanza non si esaurisce completamente con l'adesione alla vita diurna. L'attitudine alla marginalità si riconfigura: è la frequentazione dell'umanità reietta «dal fondo», l'impossibilità dell'idillio che lo allontana dalle donne e suggerisce la contemplazione, il conflitto con la storia e il genere umano corretto con una speranza tenue, la rivendicazione del fallimento e l'individuazione di un rimedio nella possibilità del «ritorno al sacro senza teismo» 6. Si profilano due tipi di estraneità: eroica e mimetica. La prima consente un carattere di vitalismo: quello della rinuncia che si manisapere come sono | mi vedrei per la prima volta | vorrei possedere una memoria»; C. Bordini,
Le carte di Giovanni Giudici: tra la scrittura e il mondo, 2022
Per Leggere, n. 39, 2020
L’articolo instaura un discorso sull’ultimo Giudici a partire dalla lettura della poesia Quanto s... more L’articolo instaura un discorso sull’ultimo Giudici a partire dalla lettura della poesia Quanto spera di campare Giovanni, contenuta nel libro omonimo del 1993. La terza e ultima fase della produzione del poeta ligure si configura come sintesi e risemantizzazione dei primi due periodi, interrogando la Storia collettiva nella sua dialettica con quella privata, la trascendenza di un Vero imperscrutabile e il dato auto-biologico: l’esperienza della vecchiaia.
Lo studio genetico del testo è corroborato dall’analisi di agende private d’autore e fogli di lavoro dattiloscritti con interventi di varia natura, ponendo a dialogo forma e contenuto, critica testuale ed ermeneutica.
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This article examines the poetry of Giovanni Giudici in his latter period, beginning with a reading of his poem Quanto spera di campare Giovanni, published in the book of the same title in 1993.The third and last phase of Giudici’s work may be considered a synthesis of his earlier periods as he scrutinizes History in its dialectical relation to his private life, the transcendence of an impenetrable Truth and the self-evident, biological reality of aging.
Giudici’s personal agendas and type-written documents on various matters support this approach to the poem’s genesis, balancing attention to form and content, textual criticism and hermeneutics.
Ticontre, Nov 22, 2020
Questo articolo propone lo studio genetico e la lettura di due poesie dell'ultimo Giovanni Giudic... more Questo articolo propone lo studio genetico e la lettura di due poesie dell'ultimo Giovanni Giudici (1924-2011), 1989 e Distici bosniaci, tratte da Quanto spera di campare Giovanni (Garzanti 1993): attraverso le agende personali manoscritte, i fogli di lavoro dattiloscritti, gli articoli per «Il Secolo XIX» redatti dall'autore ligure tra il 1989 e il 1993, l'articolo ricostruisce una ricezione della Storia, negli anni Novanta, filtrata dalle immagini, tra speranze disilluse e narrazioni mediatiche aberranti. Dal crollo del Muro, attraverso le nuove guerre trasmesse in diretta televisiva mondialela Guerra del Golfo, il conflitto nella Bosnia-Erzegovina-, l'articolo restituisce la postura di chi, a fine Novecento, ragiona sul termine della vita privata e sul tempo collettivo. Tenendo a fuoco la disillusione rispetto al presente, l'ultima parte dell'articolo opera una ricognizione di alcune voci che hanno attraversato gli anni Novanta. Per le citazioni dall'opera in versi di Giovanni Giudici si fa sempre riferimento a GIOVANNI GIUDICI, I 1 versi della vita, a cura di RODOLFO ZUCCO, con un saggio introduttivo di CARLO OSSOLA, Cronologia a cura di CARLO DI ALESIO, Milano, Mondadori 2000 (2008) 2. Il libro di provenienza dei versi si indica servendosi delle abbreviazioni stabilite dall'edizione sopracitata; segue numero delle pagine interessate. Le eventuali trascrizioni dalle agende manoscritte dell'autore non seguono un criterio strettamente diplomatico. Si è cercato di rendere l'aspetto della trascrizione vicino a quello dell'originale. Nel caso degli appunti in forma prosastica non si dà indicazione degli a capo originali presenti sulle agende.
Commentare la poesia del secondo Novecento, 2021
Università di Napoli - Federico II
Variazioni di canone. La letteratura italiana al vaglio dell'età moderna, 2022
Università di Genova
A LITERATURA E A CONDIÇÃ HUMANA, 2020
Nos dias 7 e 8 de dezembro de 2020, o Programa de Pós-Graduação em Letras, da Universidade Fed Ce... more Nos dias 7 e 8 de dezembro de 2020, o Programa de Pós-Graduação em Letras, da Universidade Fed Ceará, realiza o seu XVII Encontro Interdisciplinar de Estudos Literários, pela primeira vez em edição integralmente on-line, com o tema "A literatura e a condição humana: questões transdisciplinares". O evento ambiciona discutir a relação entre as artes, os saberes, suas práticas, e como tudo isso atra própria construção da identidade humana. Por essa via, a experiência humana é enfocada, em última como uma busca por refúgio, que não deixa de ser, também, uma busca por sentido. O ser, inquieto, quer construir a sua morada, o seu significado. Mesmo que esses sentidos se esvazie remodelem, a literatura persiste como testemunha inquieta do tal vórtice que vincula a experiência hu arte. O objeto artístico, portanto, nascido em inquietude, percorre o mundo, dando continuidade a sua mãos de leitores, apreciadores, críticos, daqueles que consomem algum tipo de arte. E a arte deixa suas marcas por todo lugar: nas cidades, nos livros, nas telas, nos corpos, constrói o se interminável. Dos versos e degraus de Dante, um coração exilado, no canto XVII do Paraíso (1), aos verso Kendrick Lamar, em canções como "PRIDE." (2), que nos colocam diante da poesia e da palavra como u interpelação à vida e ao destino humanos, percebe-se que é pela arte que o humano faz as pazes, de a modo surpreendente, com a sua condição. Este site foi desenvolvido com o construtor de sites .com. Crie seu site hoje. Comece já
Segnalibri - Zanzotto Giudici Sanguineti , 2021
Geographies of the Present. Spaces and Places of the Anthropocene in Italy, 2023
La poesia del (non) luogo, 2022
Adrián Angulo Ramis «Darkness visible serv'd onely to discover sights of woe»: meraviglia e paesa... more Adrián Angulo Ramis «Darkness visible serv'd onely to discover sights of woe»: meraviglia e paesaggi infernali nel Paradiso perduto Francesca Colombi «le condizioni esterne è evidente esistono realmente queste condizioni»: il materialismo storico che si muove nel paesaggio lunare (insieme a sogni e processi alchemici) in Laborintus di Sanguineti Francesca Santucci Giudici e gli anni Novanta. Spaesamento con vista Luca Pastori Il giardino e la corte, la piazza e la selva. I luoghi del dialogo nella Letteratura italiana del Cinquecento Sara Gregori La psicologia di un paesaggio, o del rapporto Idea-Natura nella poesia simbolista italiana
Le carte di Giovanni Giudici: tra la scrittura e il mondo, 2021
Intertestualità e traduzione nella letteratura del Novecento, 2023