Giovanni Cristina | Università degli Studi di Genova (original) (raw)
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Papers by Giovanni Cristina
Al centro del volume \ue8 la narrazione intesa quale straordinario strumento per indagare i modi ... more Al centro del volume \ue8 la narrazione intesa quale straordinario strumento per indagare i modi in cui la memoria collettiva ha elaborato il tema dei conflitti sociali e personali, della malattia e delle alterazioni del corpo, quest\u2019ultimo inteso sia nella sua accezione generale \u2013 la societ\ue0, la comunit\ue0, le citt\ue0 \u2013 che in quella particolare dell\u2019individuo. La maggior parte dei saggi \ue8 incentrata sugli eventi che hanno determinato una rottura degli equilibri collettivi e individuali nella societ\ue0 moderna e contemporanea, quando l\u2019insorgere di patologie \u2013 sociali, economiche, mediche \u2013 hanno sconvolto il tempo storico e costretto a ricercare rimedi e soluzioni. Un ordito complesso, metodologicamente fondato su di un approccio multidisciplinare e su di un quadro delle fonti che ha riunito quelle prodotte dalle istituzioni con quelle provenienti dalla diaristica, dalle corrispondenze, dai carteggi, dalla letteratura, dalle scienze uman...
Al centro del volume \ue8 la narrazione intesa quale straordinario strumento per indagare i modi ... more Al centro del volume \ue8 la narrazione intesa quale straordinario strumento per indagare i modi in cui la memoria collettiva ha elaborato il tema dei conflitti sociali e personali, della malattia e delle alterazioni del corpo, quest\u2019ultimo inteso sia nella sua accezione generale \u2013 la societ\ue0, la comunit\ue0, le citt\ue0 \u2013 che in quella particolare dell\u2019individuo. La maggior parte dei saggi \ue8 incentrata sugli eventi che hanno determinato una rottura degli equilibri collettivi e individuali nella societ\ue0 moderna e contemporanea, quando l\u2019insorgere di patologie \u2013 sociali, economiche, mediche \u2013 hanno sconvolto il tempo storico e costretto a ricercare rimedi e soluzioni. Un ordito complesso, metodologicamente fondato su di un approccio multidisciplinare e su di un quadro delle fonti che ha riunito quelle prodotte dalle istituzioni con quelle provenienti dalla diaristica, dalle corrispondenze, dai carteggi, dalla letteratura, dalle scienze uman...
Tableau 8 : Total des arrivées et des départs du port de Catane en 1834. Ports et escales divisés... more Tableau 8 : Total des arrivées et des départs du port de Catane en 1834. Ports et escales divisés par zone géographique (données extensives correspondant aux cartes 1, 2 et 5 sur le texte).
Tableau 9 : Total des arrivées et des départs du port de Catane en 1843. Ports et escales divisés... more Tableau 9 : Total des arrivées et des départs du port de Catane en 1843. Ports et escales divisés par zone géographique (données extensives correspondant aux cartes 3, 4 et 5 sur le texte).
La grille du tableau respecte l'ordre des éléments contenus dans les registres de la police marit... more La grille du tableau respecte l'ordre des éléments contenus dans les registres de la police maritime de Catane. L'italique a été utilisé pour les noms des navires et pour ces types de bateaux figurant en dialecte ou en forme mal transcrite. Les toponymes, sauf Girgenti qui a été lassée avec la dénomination dialectale originale en italique, ont tous été traduits en français.
Catane de navires battant pavillon étranger en 1843 (données extensives correspondant au tableau ... more Catane de navires battant pavillon étranger en 1843 (données extensives correspondant au tableau et à la carte 5 dans l'article).
Per capire una città bisogna conoscere e studiare ciò che mostra e ciò che nasconde, ciò che è ev... more Per capire una città bisogna conoscere e studiare ciò che mostra e ciò che nasconde, ciò che è evidente e ciò che è opaco, ciò che è visibile e ciò che è invisibile.
La città risponde allo sguardo interno dei suoi abitanti – già vario per condizioni socioeconomiche e culturali – e a quello esterno di chi la visita per turismo, dei pendolari per lavoro o per studio, dei city users, degli immigrati.
Una pluralità di soggetti seleziona punti di vista diversi sui modi di utilizzare gli spazi della città, di fruire dei suoi servizi, di partecipare alla sua vita sociale, e definisce diverse modalità di valutarla, immaginarla, se si vuole di amarla. Ciò che è visibile allo sguardo di alcuni è escluso dall’orizzonte di quello di altri: c’è una città invisibile per molti e non tutti vedono la città allo stesso modo.
Il Villaggio del Pilastro - questa la sua denominazione "ufficiale" - è un complesso di edilizia ... more Il Villaggio del Pilastro - questa la sua denominazione "ufficiale" - è un complesso di edilizia pubblica sorto negli anni '60 all'estrema periferia nord-orientale di Bologna.
Appartenente dal punto di vista amministrativo al quartiere San Donato, il Pilastro fu costruito grazie a un'intesa tra il locale Istituto Autonomo Case Popolari e il Comune di Bologna per soddisfare la domanda di alloggi generata dall'immigrazione degli anni '50 e '60.
Noto al pubblico, suo malgrado, per essere stato accostato a episodi di degrado e criminalità - su tutti l'eccidio di tre carabinieri nel 1991, poi scopertosi opera di una dinamica esterna al quartiere - il Pilastro è stato rappresentato, spesso in maniera stereotipata, come un quartiere degradato, "meridionale" e pericoloso. In sostanza, un'"anomalia" rispetto all'immagine di Bologna negli anni '60-'70, realtà valorizzata anche all'estero come un virtuoso modello di amministrazione cittadina.
Sulla base di una documentazione in gran parte inedita, il volume ricostruisce la storia del Pilastro agganciando la vicenda locale ad alcune questioni cruciali del dopoguerra, come gli effetti del "miracolo economico ", la continuità tra fascismo e Repubblica nelle scelte in materia di pianificazione urbanistica, le politiche nazionali e locali di edilizia pubblica, le forme di mobilitazione dei cittadini nelle stagioni dei "movimenti ", la mobilità sociale e l'evoluzione demografica e "geografica" della società italiana.
Rifuggendo sia le strettoie interpretative del binomio periferia-degrado, che quelle apologetiche o vittimiste del quartiere "ghetto", inteso come "confino" volontariamente pianificato per i ceti emarginati, il volume adotta inoltre una prospettiva temporale e spaziale volutamente ampia, che collega la vicenda del Pilastro ai processi di costruzione delle periferie urbane a partire dall'800 e, più in generale, al ciclo evolutivo delle città italiane dall'Unità ad oggi
in M. Baumeister, B. Bonomo, D. Schott (eds.), Cities Contested. Urban politics, Heritage, and Social Movements in Italy and West Germany in the 1970s
in S. Posman, C. Van Dijck, M. Demoor (eds.), The Intellectual Response to the First World War How the Conflict Impacted on Ideas, Methods and Fields of Enquiry