Massimiliano Coviello | Link Campus University (original) (raw)
Books by Massimiliano Coviello
Non è stato semplice competere con "Breaking Bad", uno dei capolavori della serialità contempo... more Non è stato semplice competere con "Breaking Bad", uno dei capolavori della serialità contemporanea. Eppure, dopo aver superato lo scetticismo iniziale, "Better Call Saul" è riuscita ad affermarsi nell’affollato panorama seriale, fino a diventare un cult. Con le sue sei stagioni, lo spin-off creato da Vince Gilligan e Peter Gould ha introdotto nuovi personaggi ed elementi stilistici, sperimentando soluzioni narrative capaci di dialogare con la serie madre e di espanderne le cornici spazio-temporali.
Ma chi è Saul? L’intraprendente, a tratti goffo, e bonario avvocato Jimmy McGill, oppure il difensore subdolo e senza scrupoli della criminalità, che ama indossare giacche e cravatte di un improbabile kitsch e si fa chiamare Saul Goodman? Circostanze drammatiche e incontri poco edificanti hanno permesso al secondo di prendere il sopravvento sul primo, ma questa trasformazione non è definitiva. Sfilare una maschera per indossarne un’altra permetterà a Saul di restare in equilibrio lungo il crinale che separa la colpa dalla morale. Per questo "Better Call Saul" non è solo l’ennesima epopea tragica costellata di antieroi, ma anche il racconto affascinante di un’umanità complessa.
Nei quindici anni compresi tra l’uscita di Lost e la fine di Games of Thrones, le serie televisiv... more Nei quindici anni compresi tra l’uscita di Lost e la fine di Games of Thrones, le serie televisive non ci hanno mai lasciati da soli. In questo lasso temporale il formato seriale è diventato un vasto serbatoio di racconti che ha alimentato il bisogno di comunità e ne ha ridefinito i significati. Grazie ai mondi costruiti dalle serie televisive, il concetto di comunità si è allargato, fino a includere le forme di rappresentazione della collettività e le sue derive, da un lato, e la costruzione dei processi di partecipazione e del senso di appartenenza, dall’altro. A loro volta, gli spettatori, immersi in una rete complessa di pratiche di visione, hanno agito e patito, condiviso e rielaborato creativamente gli immaginari necessari a generare i significati e i sentimenti dello stare insieme.
Ripercorrendo alcuni momenti salienti del nuovo millennio, dall’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 alla pandemia di Covid-19, questo volume costruisce una mappatura delle modalità con cui le comunità si trovano rappresentate all’interno delle narrazioni seriali e interagiscono con esse.
Da "Fuga" (2006) a "Il club" (2015), da "Neruda" (2016) a "Jackie" (2016), passando per "Tony Man... more Da "Fuga" (2006) a "Il club" (2015), da "Neruda" (2016) a "Jackie" (2016), passando per "Tony Manero" (2008), "Post mortem" (2010) e "NO. I giorni dell’arcobaleno" (2012), il cinema di Pablo Larraín si sviluppa a partire dalle vicende storiche e politiche che hanno sconvolto il Cile nel corso del Novecento per spingersi altrove, fino al cuore degli Stati Uniti d’America. Che si racconti il golpe del 1973 o il Plebiscito del 1988, che si tratti di mettere in immagine la fuga di Pablo Neruda o le ore più drammatiche della vita di Jacqueline Kennedy, Larraín cerca prospettive inedite, punti di vista stranianti. È attratto dal potenziale trasfigurante della “fiction” piuttosto che dal “documentario”. È orientato al superamento di questa stessa opposizione verso una concezione ibrida e intermediale del racconto cinematografico.
Questo libro fa i conti con il carattere peculiare della filmografia di Larraín: non tanto un cinema storico quanto una riflessione teorica sul potere. Se solo in pochi lo esercitano, tutti si trovano presi nella sua trama.
Open access publication: http://edizionicafoscari.unive.it/col/exp/26/80/Innesti/5 This volume... more Open access publication: http://edizionicafoscari.unive.it/col/exp/26/80/Innesti/5
This volume examines the figures and the reports of the witness within contemporary cinema, with particular attention to the representation of the conflicts that took place between the end of the 20th century and the first decade of the new millennium. During this period, technological innovations have radically changed the military logistics, the fields and the ways of perceiving wars (from the Gulf War to those proclaimed against the terroristic threats which followed the Twin Towers’ attacks). Starting from the analysis of documentary – and
fiction films, Testimoni di guerra highlights the strategies that allow the audiovisual report to create a new representation of the traumatic events. Thus, the report, free from the indexical relation between the technical equipment and the scene depicted, emerges as a changeable and problematic effect in unstable balance between the inscription of subjectivity and the erasure of its traces. Its effectiveness and social grip depend on these superimpositions: the objective narration of historical events coexists with the subjective report of the witness revealing the partiality of the documentation. Their attempts to overcome each other produce instability to the benefit of the memory, a social and cultural skill that requires access to both narration and images in order to make progress.
Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta cont... more Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta continuano a scriversi anche senza il loro autore. Altri libri cercano di prendersene cura, sperimentando nuovi possibili innesti del pensiero e della teoria.
Sguardi incrociati è fin dal titolo un libro che parla di un altro libro, riprendendo le riflessioni che Marco Dinoi, docente di “Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico” e “Metodologia della critica cinematografica” presso l’Università di Siena, ha raccolto nelle pagine di Lo sguardo e l’evento. I media, la memoria, il cinema, pubblicato postumo nella primavera del 2008.
A partire dallo studio condotto da Dinoi su una delle sequenze televisive più traumatiche del nostro tempo, quella del crollo delle Twin Towers l’11 settembre 2001, i saggi che compongono questo volume trattano di teoria dell’immagine e di analisi del film senza smettere di confrontarsi con le domande dell’etica e della politica: «in che modo l’immagine offre e affida a chi la guarda il ruolo di testimone? A quali condizioni si dà come traccia, reperto, oggetto di archivio, funzione della memoria?».
Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta cont... more Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta continuano a scriversi anche senza il loro autore. Altri libri cercano di prendersene cura, sperimentando nuovi possibili innesti del pensiero e della teoria."Sguardi incrociati" è fin dal titolo un libro che parla di un altro libro, riprendendo le riflessioni che Marco Dinoi, docente di “Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico” e “Metodologia della critica cinematografica” presso l’Università di Siena, ha raccolto nelle pagine di Lo sguardo e l’evento. I media, la memoria, il cinema, pubblicato postumo nella primavera del 2008.A partire dallo studio condotto da Dinoi su una delle sequenze televisive più traumatiche del nostro tempo, quella del crollo delle Twin Towers l’11 settembre 2001, i saggi che compongono questo volume trattano di teoria dell’immagine e di analisi del film senza smettere di confrontarsi con le domande dell’etica e della politica: «in che modo l’immagine offre e affida a chi la guarda il ruolo di testimone? A quali condizioni si dà come traccia, reperto, oggetto di archivio, funzione della memoria?»
Rivendico il diritto (se non addirittura il dovere) di continuare ad essere mondani, cioè vicini ... more Rivendico il diritto (se non addirittura il dovere) di continuare ad essere mondani, cioè vicini al mondo, vigili su quel che il mondo ci offre. Nonché il diritto (e di nuovo il dovere) di esemplificare i caratteri della disciplina nel modo più lieve, didascalico, ironico e autoironico che sia possibile. L'intellettuale che pensa solo e soltanto ai Grandi Valori secondo me non è un intellettuale: non essendo capace di pensare in termini disincantati, divertiti, banali; non essendo capace di trascorrere dall'astratto al quotidiano; non essendo capace di vivere la vita comune, allora costui non serve. I Grandi Valori non hanno senso, se non si vestono da tutti i giorni. Omar Calabrese Serio Ludere (Sette serissimi scherzi semiotici), Palermo, Flaccovio, 1993 2.4. Le vigne delle donne: Senza Trucco. Le donne del vino naturale di Giulia Graglia 2.5 Alla scoperta dei vitigni della Valtellina: Rupi del vino di Ermanno Olmi 7
Book Chapters by Massimiliano Coviello
Critica e crisi condividono etimo e storia: la critica nasce dall’esigenza di trovare modelli interpretativi a una situazione di crisi (de Man 1971; Giglioli 2009). Se non c’è critica senza crisi allora l’attuale panorama audiovisivo, caratterizzato dalla molteplicità degli oggetti e da un’iperst..., 2024
Critica e crisi condividono etimo e storia: la critica nasce dall’esigenza di trovare modelli int... more Critica e crisi condividono etimo e storia: la critica nasce dall’esigenza di trovare modelli interpretativi a una situazione di crisi (de Man 1971; Giglioli 2009). Se non c’è critica senza crisi allora l’attuale panorama audiovisivo, caratterizzato dalla molteplicità degli oggetti e da un’iperstimolazione dello sguardo, è un ambiente ottimale per saggiare le modalità con cui la prima si riconfigura per offrire chiavi di lettura della seconda.
Il presente saggio offre una mappatura delle forme assunte dalla critica cinematografica contemporanea. Attraverso la ricostruzione di alcuni dibattiti e analisi, il primo paragrafo colloca la riflessione critica e teorica sul cinema nel campo più ampio deglistudi sul visuale. Il secondo paragrafo prende in considerazione ilrapporto che, anche in epoca digitale, lega critica e cinefilia. Il terzo paragrafo è dedicato alle pratiche critiche sul Web. L’ultima parte del saggio si concentra sulle riviste online di critica in
Italia.
Il paesaggio degli autori. Cinema e immaginario meridiano, 2023
Contemporary European Crime Fiction , 2023
Babylon Berlin (2017–present), based on the novels by Volker Kutscher, was distributed by Sky and... more Babylon Berlin (2017–present), based on the novels by Volker Kutscher, was distributed by Sky and Netflix across Europe and globally. Set during the Weimar Republic (1918–1933), the German European TV series follows the life and investigations of Commissioner Gereon Rath, a man traumatized by his experience during World War I. This chapter addresses creative, production-related, stylistic, and narrative elements of Babylon Berlin. The series’ recreation of Weimar-era Berlin allows it to examine the lasting effects of the collective historical traumas experienced by Germany and Europe during the interwar period. More specifically, Babylon Berlin becomes a cultural and symbolic space that facilitates a reflection not only on the legacy of past traumas, but also on the connections between early twentieth-century Europe and the present.
Migrazioni, cittadinanze, inclusività Narrazioni dell’Italia plurale, tra immaginario e politiche per la diversità, 2022
La doppia assenza, rispetto alla società di origine e a quella di arrivo, che contraddistingue l... more La doppia assenza, rispetto alla società di origine e a quella di arrivo, che contraddistingue la vita del migrante e riduce quest’ultimo a una soggettività liminare, ai margini dell’esclusione e dell’inclusione, fuori luogo eppure costantemente presente, può essere colmata dall’utilizzo creativo e partecipativo dei media digitali. Per coloro che si apprestano a raggiungere i confini di quella che è stata definita la “Fortezza Europa”, spesso mettendo a rischio la propria vita nel tentativo di esercitare il diritto alla mobilità, produrre, custodire e diffondere immagini del proprio viaggio ha un valore memoriale, testimoniale e dunque politico. I media sono infatti dei potenti e versatili delegati della memoria e al contempo possono favorire processi di condivisione e rielaborazione dell’esperienza migratoria. In contrasto rispetto agli stereotipi sugli stranieri veicolati dai media mainstream, le forme di rimediazione e ricolazione dal basso dell’esperienza migratoria possono favorire i processi di creolizzazione, ossia delle forme di negoziazione e traduzione discorsiva continua delle identità culturali e delle narrazioni sociali.
Attraverso un dialogo tra teoria dei media e antropologia, l’intervento analizzerà la mostra Le valigie digitali, realizzata dall’associazione culturale VersoLab, esposta a Siena nel 2018 (Festival Siena Città Aperta), a Rovereto nel 2018 (Festival Osvaldo) e a Grosseto presso l’ISGREC nel 2019, si interrogherà sull’efficacia delle pratiche artistiche nella produzione e circolazione dei racconti sulle migrazioni. La mostra è il risultato di un percorso che ha coinvolto richiedenti asilo e rifugiati provenienti dal Pakistan, dalla Nigeria e dal Ghana in un laboratorio partecipativo con artisti, antropologi e operatori sociali. Le valigie digitali espone le foto, i selfie, i video e le registrazioni audio custoditi nella memoria degli smartphone e delle schede sim dei migranti. L’assemblaggio e il montaggio di questi brandelli di ricordi fa emergere il carattere collaborativo e processuale che dà forma alle identità e ai modi dello stare assieme.
Pandemie mediali, 2020
Nel tentativo di contribuire alle riflessioni sull’ecologia dei media e della mediazione, il sagg... more Nel tentativo di contribuire alle riflessioni sull’ecologia dei media e della mediazione, il saggio è dedicato all’analisi di alcuni ambienti mediali durante la pandemia, e delle pratiche e strategie che si sono sviluppate al loro interno in risposta al virus. Nello specifico, saranno analizzate alcune conseguenze del lockdown sul sistema audiovisivo italiano, si cercherà di comprendere le forme di mediazione e resistenza che quest’ultimo, in dialogo con i pubblici, ha attivato e infine si prenderan- no in considerazione i film e le serie tv che raccontano, in forma finzionale o documentaria, il trauma del virus e i suoi effetti sociali e culturali.
Per una cultura della sicurezza condivisa, 2020
Il cinema del nuovo millennio. Geografie, forme, autori, 2020
Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nell aprile da Grafiche VD... more Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nell aprile da Grafiche VD, Città di Castello (PG) ----Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. della legge aprile , n. )
Atti critici in luoghi pubblici, 2019
Nel corso del Novecento, prima ancora che i discorsi sul cinema di diffondessero sul web e le avv... more Nel corso del Novecento, prima ancora che i discorsi sul cinema di diffondessero sul web e le avvisaglie di una morte del medium si manifestassero con insistenza crescente, gli studiosi più attenti avevano individuato nel film, nella singola opera, uno spazio di elaborazione critica del pensiero capace di dispiegarsi attraverso l’analisi delle immagini in movimento. Filosofi come Gilles Deleuze, critici del cinema come André Bazin e Serge Daney, hanno perlustrato le capacità critiche e riflessive immanenti all’opera filmica. Attraverso saggi e analisi, questi studiosi hanno costruito costellazioni e genealogie in grado di esplorare la portata teorica ed epistemologica della settima arte. Quest’ultima, proprio in virtù della sua essenza impura e della sua capacità di generare oggetti ibridi (dal filmico al seriale), può riconfigurare l’esperienza sensibile e nutrire gli immaginari.
Se il cinema è in grado di creare concetti e i film sono capaci di pensare e dare da pensare, allora bisogna considerare la critica cinematografica come uno spazio che integra ed espande tali potenzialità perché si confronta con le immagini che affollano il presente, selezionandole e proponendo dei criteri interpretativi.
È a partire da una prospettiva fondata sul dialogo tra teoria e critica, sulla centralità del testo audiovisivo e dei discorsi da esso suscitati, che l’intervento traccerà un profilo e un bilancio della critica cinematografica italiana all’interno di uno dei contesti in cui essa si manifesta con maggiore vivacità, quello del Web. Saranno presi in considerazione i blog di critica, i portali, riviste di cinema e i progetti formativi.
Alla molteplicità dei contesti editoriali all’interno dei quali si inseriscono i discorsi sui film corrisponde la varietà dei formati e degli stili di scrittura. Infine, l’intervento analizzerà le modalità con cui la scrittura critica e gli spazi editoriali interagiscono nell’ecosistema digitale, richiamando i paratesti legati ai film, rapportandosi ai lettori, alimentando processi di intermedialità e rimediazione, generando oggetti teorici.
Fata Morgana Web 2017. Un anno di visioni
Stampato in Italia nel mese di novembre 2017 per conto di Pellegrini Editore Via Camposano, 41 (e... more Stampato in Italia nel mese di novembre 2017 per conto di Pellegrini Editore Via Camposano, 41 (ex Via De Rada) -87100 Cosenza Tel. (0984) 795065 -Fax (0984) 792672
Lessico del Cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita. Volume I, 2014
Harun Farocki. Pensare con gli occhi
NUOVO CINEMA TEDESCO (JUNGER/NEUER DEUTSCHER FILM) 17 studi, 2014
a cura di FRAMES con il sostegno di Questo volume raccoglie ed integra gli atti del Convegno Inte... more a cura di FRAMES con il sostegno di Questo volume raccoglie ed integra gli atti del Convegno Internazionale Nuovo Cinema Tedesco. Storia, figure, eredità svoltosi a Roma, all'Istituto Italiano di Studi Germanici, il 6 e 7 ottobre 2011. Con quelle giornate, costituisce l'ultimo tassello di un pluriennale progetto che in un ciclo di incontri internazionali si proponeva di ripensare alcune delle più significative e più note stagioni del cinema europeo cosiddetto della modernità: il neorealismo italiano, la Nouvelle Vague francese e appunto quel fenomeno articolato e complesso della storia del cinema del secondo Novecento che è stato il Nuovo Cinema Tedesco (Junger/Neuer Deutscher Film), la cui ampia parabola si compone, come noto, in un arco di tempo che dagli anni Sessanta -dall'ormai quasi leggendario proto-avvio di Oberhausen, nel 1962 -giunge fino alle primissime stagioni degli anni Ottanta del secolo scorso, nutrita da una eccezionale ricchezza di talenti, e di forme, di stilemi, di sguardi. Come già nelle altre stazioni di questa ideale trilogia, le giornate romane sul Nuovo Cinema Tedesco e questo libro che ne è derivato si sono dunque incaricati di rileggere in profondità quell'esperienza, di reinterrogare quel cinema per il tramite di angolazioni e prospettive differenti, di riaccostare i pensieri, le configurazioni, le posture -estetiche, culturali, politiche -che lo hanno abitato e descritto.
Non è stato semplice competere con "Breaking Bad", uno dei capolavori della serialità contempo... more Non è stato semplice competere con "Breaking Bad", uno dei capolavori della serialità contemporanea. Eppure, dopo aver superato lo scetticismo iniziale, "Better Call Saul" è riuscita ad affermarsi nell’affollato panorama seriale, fino a diventare un cult. Con le sue sei stagioni, lo spin-off creato da Vince Gilligan e Peter Gould ha introdotto nuovi personaggi ed elementi stilistici, sperimentando soluzioni narrative capaci di dialogare con la serie madre e di espanderne le cornici spazio-temporali.
Ma chi è Saul? L’intraprendente, a tratti goffo, e bonario avvocato Jimmy McGill, oppure il difensore subdolo e senza scrupoli della criminalità, che ama indossare giacche e cravatte di un improbabile kitsch e si fa chiamare Saul Goodman? Circostanze drammatiche e incontri poco edificanti hanno permesso al secondo di prendere il sopravvento sul primo, ma questa trasformazione non è definitiva. Sfilare una maschera per indossarne un’altra permetterà a Saul di restare in equilibrio lungo il crinale che separa la colpa dalla morale. Per questo "Better Call Saul" non è solo l’ennesima epopea tragica costellata di antieroi, ma anche il racconto affascinante di un’umanità complessa.
Nei quindici anni compresi tra l’uscita di Lost e la fine di Games of Thrones, le serie televisiv... more Nei quindici anni compresi tra l’uscita di Lost e la fine di Games of Thrones, le serie televisive non ci hanno mai lasciati da soli. In questo lasso temporale il formato seriale è diventato un vasto serbatoio di racconti che ha alimentato il bisogno di comunità e ne ha ridefinito i significati. Grazie ai mondi costruiti dalle serie televisive, il concetto di comunità si è allargato, fino a includere le forme di rappresentazione della collettività e le sue derive, da un lato, e la costruzione dei processi di partecipazione e del senso di appartenenza, dall’altro. A loro volta, gli spettatori, immersi in una rete complessa di pratiche di visione, hanno agito e patito, condiviso e rielaborato creativamente gli immaginari necessari a generare i significati e i sentimenti dello stare insieme.
Ripercorrendo alcuni momenti salienti del nuovo millennio, dall’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 alla pandemia di Covid-19, questo volume costruisce una mappatura delle modalità con cui le comunità si trovano rappresentate all’interno delle narrazioni seriali e interagiscono con esse.
Da "Fuga" (2006) a "Il club" (2015), da "Neruda" (2016) a "Jackie" (2016), passando per "Tony Man... more Da "Fuga" (2006) a "Il club" (2015), da "Neruda" (2016) a "Jackie" (2016), passando per "Tony Manero" (2008), "Post mortem" (2010) e "NO. I giorni dell’arcobaleno" (2012), il cinema di Pablo Larraín si sviluppa a partire dalle vicende storiche e politiche che hanno sconvolto il Cile nel corso del Novecento per spingersi altrove, fino al cuore degli Stati Uniti d’America. Che si racconti il golpe del 1973 o il Plebiscito del 1988, che si tratti di mettere in immagine la fuga di Pablo Neruda o le ore più drammatiche della vita di Jacqueline Kennedy, Larraín cerca prospettive inedite, punti di vista stranianti. È attratto dal potenziale trasfigurante della “fiction” piuttosto che dal “documentario”. È orientato al superamento di questa stessa opposizione verso una concezione ibrida e intermediale del racconto cinematografico.
Questo libro fa i conti con il carattere peculiare della filmografia di Larraín: non tanto un cinema storico quanto una riflessione teorica sul potere. Se solo in pochi lo esercitano, tutti si trovano presi nella sua trama.
Open access publication: http://edizionicafoscari.unive.it/col/exp/26/80/Innesti/5 This volume... more Open access publication: http://edizionicafoscari.unive.it/col/exp/26/80/Innesti/5
This volume examines the figures and the reports of the witness within contemporary cinema, with particular attention to the representation of the conflicts that took place between the end of the 20th century and the first decade of the new millennium. During this period, technological innovations have radically changed the military logistics, the fields and the ways of perceiving wars (from the Gulf War to those proclaimed against the terroristic threats which followed the Twin Towers’ attacks). Starting from the analysis of documentary – and
fiction films, Testimoni di guerra highlights the strategies that allow the audiovisual report to create a new representation of the traumatic events. Thus, the report, free from the indexical relation between the technical equipment and the scene depicted, emerges as a changeable and problematic effect in unstable balance between the inscription of subjectivity and the erasure of its traces. Its effectiveness and social grip depend on these superimpositions: the objective narration of historical events coexists with the subjective report of the witness revealing the partiality of the documentation. Their attempts to overcome each other produce instability to the benefit of the memory, a social and cultural skill that requires access to both narration and images in order to make progress.
Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta cont... more Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta continuano a scriversi anche senza il loro autore. Altri libri cercano di prendersene cura, sperimentando nuovi possibili innesti del pensiero e della teoria.
Sguardi incrociati è fin dal titolo un libro che parla di un altro libro, riprendendo le riflessioni che Marco Dinoi, docente di “Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico” e “Metodologia della critica cinematografica” presso l’Università di Siena, ha raccolto nelle pagine di Lo sguardo e l’evento. I media, la memoria, il cinema, pubblicato postumo nella primavera del 2008.
A partire dallo studio condotto da Dinoi su una delle sequenze televisive più traumatiche del nostro tempo, quella del crollo delle Twin Towers l’11 settembre 2001, i saggi che compongono questo volume trattano di teoria dell’immagine e di analisi del film senza smettere di confrontarsi con le domande dell’etica e della politica: «in che modo l’immagine offre e affida a chi la guarda il ruolo di testimone? A quali condizioni si dà come traccia, reperto, oggetto di archivio, funzione della memoria?».
Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta cont... more Alcuni libri si prolungano, si allargano, sprofondano e stillano fuori dai margini, talvolta continuano a scriversi anche senza il loro autore. Altri libri cercano di prendersene cura, sperimentando nuovi possibili innesti del pensiero e della teoria."Sguardi incrociati" è fin dal titolo un libro che parla di un altro libro, riprendendo le riflessioni che Marco Dinoi, docente di “Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico” e “Metodologia della critica cinematografica” presso l’Università di Siena, ha raccolto nelle pagine di Lo sguardo e l’evento. I media, la memoria, il cinema, pubblicato postumo nella primavera del 2008.A partire dallo studio condotto da Dinoi su una delle sequenze televisive più traumatiche del nostro tempo, quella del crollo delle Twin Towers l’11 settembre 2001, i saggi che compongono questo volume trattano di teoria dell’immagine e di analisi del film senza smettere di confrontarsi con le domande dell’etica e della politica: «in che modo l’immagine offre e affida a chi la guarda il ruolo di testimone? A quali condizioni si dà come traccia, reperto, oggetto di archivio, funzione della memoria?»
Rivendico il diritto (se non addirittura il dovere) di continuare ad essere mondani, cioè vicini ... more Rivendico il diritto (se non addirittura il dovere) di continuare ad essere mondani, cioè vicini al mondo, vigili su quel che il mondo ci offre. Nonché il diritto (e di nuovo il dovere) di esemplificare i caratteri della disciplina nel modo più lieve, didascalico, ironico e autoironico che sia possibile. L'intellettuale che pensa solo e soltanto ai Grandi Valori secondo me non è un intellettuale: non essendo capace di pensare in termini disincantati, divertiti, banali; non essendo capace di trascorrere dall'astratto al quotidiano; non essendo capace di vivere la vita comune, allora costui non serve. I Grandi Valori non hanno senso, se non si vestono da tutti i giorni. Omar Calabrese Serio Ludere (Sette serissimi scherzi semiotici), Palermo, Flaccovio, 1993 2.4. Le vigne delle donne: Senza Trucco. Le donne del vino naturale di Giulia Graglia 2.5 Alla scoperta dei vitigni della Valtellina: Rupi del vino di Ermanno Olmi 7
Critica e crisi condividono etimo e storia: la critica nasce dall’esigenza di trovare modelli interpretativi a una situazione di crisi (de Man 1971; Giglioli 2009). Se non c’è critica senza crisi allora l’attuale panorama audiovisivo, caratterizzato dalla molteplicità degli oggetti e da un’iperst..., 2024
Critica e crisi condividono etimo e storia: la critica nasce dall’esigenza di trovare modelli int... more Critica e crisi condividono etimo e storia: la critica nasce dall’esigenza di trovare modelli interpretativi a una situazione di crisi (de Man 1971; Giglioli 2009). Se non c’è critica senza crisi allora l’attuale panorama audiovisivo, caratterizzato dalla molteplicità degli oggetti e da un’iperstimolazione dello sguardo, è un ambiente ottimale per saggiare le modalità con cui la prima si riconfigura per offrire chiavi di lettura della seconda.
Il presente saggio offre una mappatura delle forme assunte dalla critica cinematografica contemporanea. Attraverso la ricostruzione di alcuni dibattiti e analisi, il primo paragrafo colloca la riflessione critica e teorica sul cinema nel campo più ampio deglistudi sul visuale. Il secondo paragrafo prende in considerazione ilrapporto che, anche in epoca digitale, lega critica e cinefilia. Il terzo paragrafo è dedicato alle pratiche critiche sul Web. L’ultima parte del saggio si concentra sulle riviste online di critica in
Italia.
Il paesaggio degli autori. Cinema e immaginario meridiano, 2023
Contemporary European Crime Fiction , 2023
Babylon Berlin (2017–present), based on the novels by Volker Kutscher, was distributed by Sky and... more Babylon Berlin (2017–present), based on the novels by Volker Kutscher, was distributed by Sky and Netflix across Europe and globally. Set during the Weimar Republic (1918–1933), the German European TV series follows the life and investigations of Commissioner Gereon Rath, a man traumatized by his experience during World War I. This chapter addresses creative, production-related, stylistic, and narrative elements of Babylon Berlin. The series’ recreation of Weimar-era Berlin allows it to examine the lasting effects of the collective historical traumas experienced by Germany and Europe during the interwar period. More specifically, Babylon Berlin becomes a cultural and symbolic space that facilitates a reflection not only on the legacy of past traumas, but also on the connections between early twentieth-century Europe and the present.
Migrazioni, cittadinanze, inclusività Narrazioni dell’Italia plurale, tra immaginario e politiche per la diversità, 2022
La doppia assenza, rispetto alla società di origine e a quella di arrivo, che contraddistingue l... more La doppia assenza, rispetto alla società di origine e a quella di arrivo, che contraddistingue la vita del migrante e riduce quest’ultimo a una soggettività liminare, ai margini dell’esclusione e dell’inclusione, fuori luogo eppure costantemente presente, può essere colmata dall’utilizzo creativo e partecipativo dei media digitali. Per coloro che si apprestano a raggiungere i confini di quella che è stata definita la “Fortezza Europa”, spesso mettendo a rischio la propria vita nel tentativo di esercitare il diritto alla mobilità, produrre, custodire e diffondere immagini del proprio viaggio ha un valore memoriale, testimoniale e dunque politico. I media sono infatti dei potenti e versatili delegati della memoria e al contempo possono favorire processi di condivisione e rielaborazione dell’esperienza migratoria. In contrasto rispetto agli stereotipi sugli stranieri veicolati dai media mainstream, le forme di rimediazione e ricolazione dal basso dell’esperienza migratoria possono favorire i processi di creolizzazione, ossia delle forme di negoziazione e traduzione discorsiva continua delle identità culturali e delle narrazioni sociali.
Attraverso un dialogo tra teoria dei media e antropologia, l’intervento analizzerà la mostra Le valigie digitali, realizzata dall’associazione culturale VersoLab, esposta a Siena nel 2018 (Festival Siena Città Aperta), a Rovereto nel 2018 (Festival Osvaldo) e a Grosseto presso l’ISGREC nel 2019, si interrogherà sull’efficacia delle pratiche artistiche nella produzione e circolazione dei racconti sulle migrazioni. La mostra è il risultato di un percorso che ha coinvolto richiedenti asilo e rifugiati provenienti dal Pakistan, dalla Nigeria e dal Ghana in un laboratorio partecipativo con artisti, antropologi e operatori sociali. Le valigie digitali espone le foto, i selfie, i video e le registrazioni audio custoditi nella memoria degli smartphone e delle schede sim dei migranti. L’assemblaggio e il montaggio di questi brandelli di ricordi fa emergere il carattere collaborativo e processuale che dà forma alle identità e ai modi dello stare assieme.
Pandemie mediali, 2020
Nel tentativo di contribuire alle riflessioni sull’ecologia dei media e della mediazione, il sagg... more Nel tentativo di contribuire alle riflessioni sull’ecologia dei media e della mediazione, il saggio è dedicato all’analisi di alcuni ambienti mediali durante la pandemia, e delle pratiche e strategie che si sono sviluppate al loro interno in risposta al virus. Nello specifico, saranno analizzate alcune conseguenze del lockdown sul sistema audiovisivo italiano, si cercherà di comprendere le forme di mediazione e resistenza che quest’ultimo, in dialogo con i pubblici, ha attivato e infine si prenderan- no in considerazione i film e le serie tv che raccontano, in forma finzionale o documentaria, il trauma del virus e i suoi effetti sociali e culturali.
Per una cultura della sicurezza condivisa, 2020
Il cinema del nuovo millennio. Geografie, forme, autori, 2020
Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nell aprile da Grafiche VD... more Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nell aprile da Grafiche VD, Città di Castello (PG) ----Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. della legge aprile , n. )
Atti critici in luoghi pubblici, 2019
Nel corso del Novecento, prima ancora che i discorsi sul cinema di diffondessero sul web e le avv... more Nel corso del Novecento, prima ancora che i discorsi sul cinema di diffondessero sul web e le avvisaglie di una morte del medium si manifestassero con insistenza crescente, gli studiosi più attenti avevano individuato nel film, nella singola opera, uno spazio di elaborazione critica del pensiero capace di dispiegarsi attraverso l’analisi delle immagini in movimento. Filosofi come Gilles Deleuze, critici del cinema come André Bazin e Serge Daney, hanno perlustrato le capacità critiche e riflessive immanenti all’opera filmica. Attraverso saggi e analisi, questi studiosi hanno costruito costellazioni e genealogie in grado di esplorare la portata teorica ed epistemologica della settima arte. Quest’ultima, proprio in virtù della sua essenza impura e della sua capacità di generare oggetti ibridi (dal filmico al seriale), può riconfigurare l’esperienza sensibile e nutrire gli immaginari.
Se il cinema è in grado di creare concetti e i film sono capaci di pensare e dare da pensare, allora bisogna considerare la critica cinematografica come uno spazio che integra ed espande tali potenzialità perché si confronta con le immagini che affollano il presente, selezionandole e proponendo dei criteri interpretativi.
È a partire da una prospettiva fondata sul dialogo tra teoria e critica, sulla centralità del testo audiovisivo e dei discorsi da esso suscitati, che l’intervento traccerà un profilo e un bilancio della critica cinematografica italiana all’interno di uno dei contesti in cui essa si manifesta con maggiore vivacità, quello del Web. Saranno presi in considerazione i blog di critica, i portali, riviste di cinema e i progetti formativi.
Alla molteplicità dei contesti editoriali all’interno dei quali si inseriscono i discorsi sui film corrisponde la varietà dei formati e degli stili di scrittura. Infine, l’intervento analizzerà le modalità con cui la scrittura critica e gli spazi editoriali interagiscono nell’ecosistema digitale, richiamando i paratesti legati ai film, rapportandosi ai lettori, alimentando processi di intermedialità e rimediazione, generando oggetti teorici.
Fata Morgana Web 2017. Un anno di visioni
Stampato in Italia nel mese di novembre 2017 per conto di Pellegrini Editore Via Camposano, 41 (e... more Stampato in Italia nel mese di novembre 2017 per conto di Pellegrini Editore Via Camposano, 41 (ex Via De Rada) -87100 Cosenza Tel. (0984) 795065 -Fax (0984) 792672
Lessico del Cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita. Volume I, 2014
Harun Farocki. Pensare con gli occhi
NUOVO CINEMA TEDESCO (JUNGER/NEUER DEUTSCHER FILM) 17 studi, 2014
a cura di FRAMES con il sostegno di Questo volume raccoglie ed integra gli atti del Convegno Inte... more a cura di FRAMES con il sostegno di Questo volume raccoglie ed integra gli atti del Convegno Internazionale Nuovo Cinema Tedesco. Storia, figure, eredità svoltosi a Roma, all'Istituto Italiano di Studi Germanici, il 6 e 7 ottobre 2011. Con quelle giornate, costituisce l'ultimo tassello di un pluriennale progetto che in un ciclo di incontri internazionali si proponeva di ripensare alcune delle più significative e più note stagioni del cinema europeo cosiddetto della modernità: il neorealismo italiano, la Nouvelle Vague francese e appunto quel fenomeno articolato e complesso della storia del cinema del secondo Novecento che è stato il Nuovo Cinema Tedesco (Junger/Neuer Deutscher Film), la cui ampia parabola si compone, come noto, in un arco di tempo che dagli anni Sessanta -dall'ormai quasi leggendario proto-avvio di Oberhausen, nel 1962 -giunge fino alle primissime stagioni degli anni Ottanta del secolo scorso, nutrita da una eccezionale ricchezza di talenti, e di forme, di stilemi, di sguardi. Come già nelle altre stazioni di questa ideale trilogia, le giornate romane sul Nuovo Cinema Tedesco e questo libro che ne è derivato si sono dunque incaricati di rileggere in profondità quell'esperienza, di reinterrogare quel cinema per il tramite di angolazioni e prospettive differenti, di riaccostare i pensieri, le configurazioni, le posture -estetiche, culturali, politiche -che lo hanno abitato e descritto.
Dire la Natura. Ambiente e significazione
The essay examines some of the characteristics of witness enunciation within Rithy Panh’s documen... more The essay examines some of the characteristics of witness enunciation within Rithy Panh’s documentary "S-21: The Khmer Rouge Killing Machine" (2003). In particular, the essay analyzes the documentary’s sequences in which the painter Vann Nath, a survivor of the Pol Pot regime (1975-1979), returns to the place of his imprisonment – the S-21 prison, nowadays turned into a genocide museum open to the international audience – to tell his traumatic experience in front of his paintings.
Il saggio si confronta con le strategie adottate nel film "Valzer con Bashir" per perlustrare e r... more Il saggio si confronta con le strategie adottate nel film "Valzer con Bashir" per perlustrare e riguardare le immagini televisive che hanno documentato la strage di Sabra e Shatila. Sarà la costruzione di uno sguardo testimoniale, all’incrocio tra i disegni animati e le immagini televisive, a fornire un punto di vista a partire dal quale sia possibile inaugurare un processo di elaborazione memoriale nei confronti dei documenti del massacro, ad articolare un saper e dover ricordare.
Cinema e Storia, 2024
Intervista ad Andrea Segre
Cinema e Storia. Cinema italiano postcoloniale, 2024
Il cinema di Andrea Segre può essere pensato come uno spazio aperto all’incontro con l’altro, una... more Il cinema di Andrea Segre può essere pensato come uno spazio aperto all’incontro con l’altro, una dimora narrativa per le soggettività costrette ai margini e in particolare per le forme di vita migranti. Dopo un’introduzione sulle forme e le pratiche del video partecipativo realizzate all’interno dell’associazione ZaLab, l’articolo si concentra su Come un uomo sulla terra (Segre, Yimer, Biadene, 2008) e Mare chiuso (Segre, Liberti, 2012). Si tratta di due documentari dedicati ai fenomeni migratori dall’Africa verso l’Europa. All’attualità dei temi affrontati si affiancano le strategie estetiche e le riflessioni politiche di cui questi film si fanno portatori e i discorsi sociali che hanno contribuito ad alimentare. In particolare, saranno analizzate le divergenze tra le rappresentazioni mediatiche dei migranti, le loro memorie e autorappresentazioni; la conflittualità tra il controllo dei flussi, la creazione di nuove frontiere e l’esercizio del diritto alla mobilità; infine l’importanza dei racconti di vita per la costruzione di nuove forme di comunità.
Cinéma & Cie. Vol. 23 No. 41, 2023
Where does contemporary Europe begin and end? The provocative question posed by political scienti... more Where does contemporary Europe begin and end? The provocative question posed by political scientist Jean-François Bayart is the starting
point of Michael Gott’s book "Screen Borders. From Calais to cinéma-monde" (Bayart 2009). The question has no single answer, but depends on the mobility and background of the traveller.
Imago. Studi di cinema e media, 2021
Global streaming services interfaces play nowadays a key role with respect to consumption practic... more Global streaming services interfaces play nowadays a key role with respect to consumption practices and viewing experiences, and can be understood as digital media environments where the users’ agency interact with the agency of recommendation systems, which organize the topology of the space and the hierarchy of available information, thus determining the accessibility (availability) and discoverability (prominence) of audiovisual content.
Within this framework, this ar5cle shows the results of a research involving a panel of sixty Italian Ne4lix users, which combines the tools of social research together with the ethnosemiotic methodology, in order to investigate how Netflix users perceive the recommendation system and how this system is related to the viewers’ tastes and freedom of choice.
L'avventura, 2021
Geography of the «Margins»: The Use of Peripheral Locations in Rai TV Crime Dramas. In this arti... more Geography of the «Margins»: The Use of Peripheral Locations in Rai TV Crime Dramas.
In this article, we introduce and discuss the notion of peripheral locations as a key means to understanding production strategies, location marketing and screen tourism in contemporary Italian television. Having defined this notion and stressed its relevance to the new production
policies of the Italian public broadcasting service, RAI, we focus on the TV series La porta rossa (The Red Door) as an exemplary case study. Co-produced by Rai Fiction and Vela Film (then Garbo Produzioni from the second season), the show is internationally distributed by Studio Canal, the distribution division of Canal+ (Vivendi Group). The story is set in the city of Trieste, close to the border between Italy and Slovenia, and it intertwines crime and fantasy. The production history of the show demonstrates the complex role played by peripheral locations in the writing process and in the fictional world. VR walking tours organized by Esterno/ Giorno underline how peripheral locations can help to create innovative and engaging formsof screen tourism.
K. Revue trans-européenne de philosophie et arts, 2021
Watchmen (2019), created by Lindelof, is built on the personal and family history of Angela Abar ... more Watchmen (2019), created by Lindelof, is built on the personal and family history of Angela Abar (Regina King). The protagonist's personal events trace the history of the United States. On one hand the tv show places historical facts side by side with surreal cataclysms, on the other it gives a form to the collective feeling of injustice and invisibility at the origin of recent movements such as Black Lives Matter. This essay will focus on the journey of the protagonist as a journey through the racist history of the USA and on the destituent operations that the series carries out in relation to gender and bodies, founding myths and institutions.
Journal of European Popular Culture,, 2021
Among the many important issues addressed by contemporary European crime drama production, one ca... more Among the many important issues addressed by contemporary European crime drama production, one can find the construction of collective and individual memory, oftentimes linked to major traumatic events of the twentieth century. This article focuses on Black Earth Rising, a UK production created by Hugo Blick. The series’ protagonist, Kate Ashby (Michaela Coel), is a legal investigator, orphaned during the 1994 Tutsi genocide in Rwanda and later adopted by a renowned British prosecutor in international criminal law. Black Earth Rising revolves around Kate’s investigations, which in turn lead her back to Rwanda, where she faces not only trauma and shadows of her childhood in Rwanda, but also the tragic violence that shaped the history of her country. Considering the relationship between memory, processing trauma and the crime genre, this article examines different aspects of Blick’s TV series. More precisely, the article explores the crime drama’s utilization of investigation as a narrative tool that guides the viewer through the history of the Rwandan genocide, the role of its female protagonist and the function of reoccurring black-and-white animated sequences. In this analysis, crime drama, in part due to its widespread popularity, is framed as an important tool that allows for the construction of shared space, in which mediated cultural encounters and collective memory can take place.
Akademisk kvarter | Academic Quarter, 2021
The article introduces and discusses the notion of ‘peripheral locations’ as a key concept for un... more The article introduces and discusses the notion of ‘peripheral locations’ as a key concept for understanding the relation between, on the one hand, the production and distribution strategies of contemporary Italian television and, on the other, screen tourism initiatives. After defining the notion and stressing its relevance in the European circulation of national crime productions, the article focuses on the TV series La porta rossa (The Red Door) as a case study. The series is co-produced by Rai Fiction and Vela Film (Garbo Produzioni from the second season) and is internationally distributed by Studio Canal. Set in the city of Trieste, close to the border between Italy and Slovenia, the story plot intertwines crime and fantasy. The series’ production history demonstrates the complex role played by peripheral locations in both the writing process and the represented fictional world. The Virtual Reality walking tours organised by Esterno/Giorno – a tourism organisation related to the regional film commission of Friuli Venezia Giulia, which also contributed its own funding into the production – underline how peripheral locations can help create innovative and engaging forms of screen tourism.
E|C Rivista dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici, 2020
In the framework of what has been labeled as “on-demand” or “algorithmic culture”, Netflix repres... more In the framework of what has been labeled as “on-demand” or “algorithmic culture”, Netflix represents an exemplary case study and its interface increasingly affects how we access, choose and watch audiovisual products. This article aims to offer some methodological insights to analyze how Netflix's home page is organized and works and what kind of relationships it creates with its users.
First, the article shows how the home page can be broken down into variable and invariable components and how these components are hierarchized, in order to understand what kind of virtual environment the user experiences and how Netflix is able to boost, foresee and forestall the users’ actions.
Second, the article focuses on the rhetorical strategies which allow Netflix to build its brand identity and shape the relationship with its subscribers. In this respect, the categories organizing and presenting
content on the home page play a key role. Rather than simply being a taxonomic tool, Netflix categories create engagement, construct Netflix as a reliable subject, and definitely puts “trust” at the basis of the relationship between the brand and its users. We argue that the use of specific enunciative strategies has a fundamental role in presenting Netflix as a trustworthy brand, thus maximizing the effectiveness of recommendation systems and producing in the viewers the illusion of choice.
K. Revue trans-européenne de philosophie et arts, 2020
According to Emilio Garroni, Pinocchio is a character able to reproduce and multiply starting fro... more According to Emilio Garroni, Pinocchio is a character able to reproduce and multiply starting from an underlying contradiction, that is his "race
towards death". Starting from this structural matrix, the essay will analyze the figure of the cyborg in the TV show Westworld (2016-) as a translation of Collodi's character. The analysis will focus on the becoming of the character and particularly on the transformative possibilities of inorganic matter into a subject capable
of experiencing the world and organizing their own memories.
Fata Morgana Web , 2020
Gli articoli e i saggi presenti nella rivista sono sottoposti a one-side blind peer review.
L'avventura. International Journal of Italian Film and Media Landscapes , 2019
This article aims to outline the three main threads that have marked Italian cinema in the adopti... more This article aims to outline the three main threads that have marked Italian cinema in the adoption, comparison and modelling of migratory images and imageries, namely: a formed and forming gaze that transforms the multitude of life forms on the move into a horde of indistinct bodies; a humanitarian moral and a look that risk placing the diasporic subjects in an irredeemable position of subalternity and the construction and valorisation of migrant identities. Through these three threads, it is possible to reconstruct the visual history of migratory
phenomena – both outwards to the Americas and inwards from North Africa –and highlight wo opposing outcomes: on the one hand, the strategies of homologating otherness, posed alternately as a threat to social stability or within a condition of suffering; on the other hand,
the formative processes that help to re-establish the migrant’s positive condition as the bearerof elements of creolisation, the promoter of discursive negotiation and translation of identities.
Fata Morgana n. 36, 2019
"The Ghost of Ellis Island:" Forms of Memory Shaping and Media Transmigration Strategies Since ... more "The Ghost of Ellis Island:" Forms of Memory Shaping and Media Transmigration Strategies
Since 1892, Ellis Island has been an mandatory crossing point for more than twelve million migrants who tried to reach the United States between the late Nineteenth century and the first half of the Twentieth century. During the great waves of migration to North America, the island was a compulsory passage area, a spatial and biopolitical border in which there was a system of rules and tests that migrants had to overcome in order to be considered eligible to become American citizens. Over the years, the migratory imaginary of Ellis Island has stimulated the interest of photographers, writers and filmmakers. In 2014, JR created "The Ghost of Ellis island", an intermedial project. Working on archive images, and in particular on the photographs taken by Lewis Wickes Hine between 1903 and 1905, the French artist manipulated, transformed and affixed some details of these images within the abandoned spaces of Ellis Island. At the same time JR directed a short film, written by Eric Roth and starring Robert de Niro, and made a book in collaboration with the cartoonist Art Spiegelman. The images of immigrants have been dissected, fragmented and still re-framed through an incessant work of remediation that involved also the space. The faces and bodies, reproduced in varying sizes, stick to the surfaces and show their phantasma- gorical nature, becoming silent and, at the same time, disturbing presences. At the intersection of historical testimony and aesthetic reactivation, "The Ghost of Ellis" Island becomes an opportunity to reflect on the memory of images and on media transmigration strategies.
Carte Semiotiche n. 5, 2019
Between Cinema and Photography: The Imaginary of the Great Transoceanic Emigration Keywords: in... more Between Cinema and Photography: The Imaginary of the Great Transoceanic Emigration
Keywords: intermediality, feelings of displacement, overseas emigration, Italian visual culture, imageries of migrations.
Abstract:
Between the 18th and the 19th centuries, as photography was establishing itself as a technical reproduction device available to an ever-growing audience and cinema was taking its first steps, the great transoceanic migration pushed out of the country’s borders millions of people and deeply marked the imaginary of an era. Nourished firstly by literature and popular music and then by the other means of mass communication, this imaginary has built, about a liminal and on the move way of life, a gradation of feelings related to movement and defined by the guilt for abandoning family ties and the fear of an almost unknown elsewhere.
This essay will reconstruct the stages of intermedia dialogue between cinema and photography during the large overseas emigration by which the images, concretions of the relationship between life and forms of representation, have “migrated” from one medium to another, adapting to different formats and different discursive systems, and have conveyed to spectators present and past the experience of the migratory phenomena that the country underwent.
Fata Morgana n. 34 , 2018
The Variable Intensities of Terror. Representations of Migrants and Terrorist in Contemporary Med... more The Variable Intensities of Terror. Representations of Migrants and Terrorist in Contemporary Mediascape
Terrorist and migrant are probably the major phobias of contemporary Western societies, the two figures that embody the fears of the present time the most. Media are crowded by tragedies associating with the landings of migrants and videos documenting attacks, beheadings and destructions of artistic heritage. What are the criteria of visibility of these images? Which iconographic and imaginary domains do they recall? What are the effects and passions produced on the public?
Migratory waves and terrorist attacks have been interpreted by media through distinct rhetoric, and yet enclosed in neighboring discursive fields, whose “boundaries” are marked by the different passional gradations (from fear to terror) that these would produce in public opinion. Starting from an audiovisual corpus consisting of the representations broadcasted by Italian media in the period coinciding with the attacks occurred in November 2015 in Paris, the paper will evaluate the theoretical and heuristic effectiveness of two specific ways of creating fear involving migrants and terrorists, that we propose to define respectively “low” and “high” intensity.
The rhetoric of invasion and preventive security is based on the gradual threat of a looming terror. This passional gradualness is also supported by implicit references to an epidemiological imaginary that originates from Hollywood cinema and is rooted around two “conceptual characters” – the zombie and the clone – and two genres – horror and science fiction. Forms of representation and passional variations will therefore be the focus around which the essay will articulate a reflection – related to a specific but nevertheless generalizable corpus – on the images of migrants and terrorists, two “extreme” forms of life that continually challenge our relationship with the Otherness.
This article represents the outcome of a round table organized and conducted by Giacomo Tagliani ... more This article represents the outcome of a round table organized and conducted by Giacomo Tagliani about the Lessico del cinema Italiano/Lexicon of Italian Cinema (2014–2016). This research and editorial project comprises three volumes and 21 entries that address the history of Italian cinema through an original and challenging approach, namely to detect a list of conceptual clusters able to provide new perspectives over the heritage of Italian films. In this refined version, the authors who took part in that round table, that is, Roberto De Gaetano (also editor of the volumes), Massimiliano Coviello, Luca Venzi and Francesco Zucconi, outline their involvement in the research project, their specific methodological references, their peculiar vision of the history of Italian cinema and eventually their point of view onto its current situation. This written conversation offers a broad survey of Lessico’s key aspects and addresses important methodological, theoretical and critical issues, trying to establish an interdisciplinary dialogue among different fields of studies.
Stanley Kubrick Photographer, 2012
Catalogo del Festival Contemporaneamente Barocco (ed. 2011; http://www.fcbs.it/), Oct 2011
Dopo sei stagioni e sessantatré episodi distribuiti nell’arco di otto anni, Better Call Saul (BCS... more Dopo sei stagioni e sessantatré episodi distribuiti nell’arco di otto anni, Better Call Saul (BCS) si è conclusa. Ma, come sovente accade per le serie tv e più in generale per le opere capaci di ridefinire le potenzialità di una forma espressiva e di influenzare profondamente l’immaginario, il finale non esaurisce la produzione discorsiva che, al contrario, smargina dai confini prestabiliti dalla sua durata per riversarsi nei commenti del pubblico, nei dibattiti di critici e teorici.
Per il pubblico dei fan gli interrogativi suscitati dalla conclusione di BCS riguardano la coerenza del progetto e i suoi errori, le valutazioni sull’evoluzione dei personaggi, il rinvenimento dei rimandi a Breaking Bad (BB, 2008-2013), le speculazioni sui progetti futuri e le ulteriori espansioni dell’universo narrativo. Per chi si occupa di cinema, televisione e soprattutto di serialità la fine di BCS è l’occasione per continuare a riflettere sulle caratteristiche e sull’impatto culturale di un formato che, in un periodo compreso tra gli scampoli del secolo scorso e gli anni dieci del nuovo millennio, è stato e, seppur in misura minore, continua a essere attraversato da molteplici trasformazioni a livello produttivo, distributivo e creativo.
Dans le noir, dans le soir sera sa mémoire dans ce qui souffre, dans ce qui suinte dans ce qui ch... more Dans le noir, dans le soir sera sa mémoire dans ce qui souffre, dans ce qui suinte dans ce qui cherche et ne trouve pas dans le chaland de débarquement qui crève sur la grève dans le départ sifflant de la balle traceuse dans l'île de soufre sera sa mémoire. Henri Michaux, Qu'il repose en révolte La mattina del 16 agosto 1819 circa 70.000 tra donne, uomini e bambini si misero in marcia in direzione di St. Peter's Field. Una grande folla variopinta, così raccontano le cronache, che dalle campagne si era data appuntamento nella città di Manchester per assistere al comizio di Henry Hunt, famoso oratore e strenuo sostenitore del radicalismo democratico. La festa si trasformò in un massacro: una quindicina di morti e oltre 500 feriti in seguito all'arrivo del reggimento di cavalleria, fatto intervenire per disperdere i partecipanti.
Contributo per lo speciale Serale/Reale di "Fata Morgana Web"
In questi mesi di accordi con i libici, blocchi navali e porti chiusi Zalab ripropone in streamin... more In questi mesi di accordi con i libici, blocchi navali e porti chiusi Zalab ripropone in streaming “Mare Chiuso”, realizzato da Andrea Segre e Stefano Liberti nel 2012. Il documentario raccoglie le testimonianze dei migranti respinti in mare dal Governo italiano nel 2011, subito dopo lo scoppio della guerra civile in Libia.
La Pixar di Steve Jobs, Edwin Catmull e Alvy Ray Smith non produce solo cartoni animati ma è una... more La Pixar di Steve Jobs, Edwin Catmull e Alvy Ray Smith non produce solo cartoni animati ma è una fabbrica dell’immaginario. La recensione a “Il sistema Pixar” di Christian Uva.
Estratto del volume "Sensibilità e potere. Il cinema di Pablo Larraín".
Il lit-blog il lavoro culturale: risposte dei coordinatori redazionali Massimiliano Coviello e Si... more Il lit-blog il lavoro culturale: risposte dei coordinatori redazionali Massimiliano Coviello e Silvia Jop.
Il volume Marco Ferreri offre l’occasione per rileggere l’opera di Grande e per interrogarsi sull... more Il volume Marco Ferreri offre l’occasione per rileggere l’opera di Grande e per interrogarsi sull’attualità del suo pensiero nel dibattito contemporaneo sulle arti e sulle immagini. Lo facciamo discutendone con Alessandro Canadè, curatore del libro, e con Roberto De Gaetano,
autore dell’introduzione.
Alfabeta2 n. 35, Apr 2014
Il volume " La tela strappata. Storie di film non fatti " di Alessio Scarlato, edito da Pellegrin... more Il volume " La tela strappata. Storie di film non fatti " di Alessio Scarlato, edito da Pellegrini per la collana Frontiere oltre in cinema, racconta e analizza le storie sommerse di alcuni film mai realizzati oppure incompiuti o addirittura interminabili.
Un Glossario, fatto di appunti, impressioni e tweet, per raccontare la quarta edizione del Festiv... more Un Glossario, fatto di appunti, impressioni e tweet, per raccontare la quarta edizione del Festival di letture a Città di Castello.
Le forme e gli spazi del dialogo tra scienze umane
Recensione a "L’immagine politica. Forme del contropotere tra cinema, video e fotografia nell’Ita... more Recensione a "L’immagine politica. Forme del contropotere tra cinema, video e fotografia nell’Italia degli anni Settanta" (Mimesis, 2015) di Christian Uva.
il lavoro culturale ISSN 23849274 Soggetti in marcia. Alcune riflessioni sull'attraversamento di ... more il lavoro culturale ISSN 23849274 Soggetti in marcia. Alcune riflessioni sull'attraversamento di confini C'è una moltitudine che cammina lungo un'autostrada. In marcia verso una meta provvisoria, ma pur sempre ultimo tratto di un lungo viaggio affrontato in condizioni ostili e con i mezzi più disparati.
Recensione a “Nanni Moretti. Lo smarrimento del presente” di Roberto De Gaetano (Pellegrini, 2015)
Mentre sembra compiersi il miracolo del boom economico, gli emigranti affollano le periferie del ... more Mentre sembra compiersi il miracolo del boom economico, gli emigranti affollano le periferie del triangolo industriale tra Genova, Torino e Milano; sognano la scalata sociale ma, nel frattempo, soffrono di nostalgia. Se la nostalgia è il sentimento tipico della lontananza, è un sentire legato all’esilio, esemplificato dalla figura di Ulisse, l’eroe che non solo soffrì il dolore della migrazione ma anche quello del ritorno, le commedie all’italiana dell’emigrazione tra gli anni cinquanta e sessanta consegnano agli spettatori delle storie in cui la nostalgia si fa patologia, segno di una chiusura e di un attaccamento alla comunità di origine. Tale eccesso è il frutto di un’identità ingombrante, di «un io che si ostina a parlare solamente con se stesso» (Maurizio Bettini, Lo straniero ovvero l’identità culturale a confronto, Laterza, 1992).
La commedia è un potente strumento per esasperare e deformare molti dei temi e dei correlati passionali legati all’emigrazione. Bloccato nei cliché, all’emigrante non resta che un destino parodico. L’orizzonte commedico non garantisce alcuna negoziazione ma solo il modellamento o lo scontro grottesco con un mondo ostile. Chiusura nel sé, incapacità di comunicare con l’altro o, al contrario, conformazione, assuefazione: le forme della commedia scandagliano i tratti patologici della nostalgia attraverso maschere consonanti o dissonanti rispetto a modelli sociali già infermi.
Per raccontare le forme dell’integrazione sociale ci serviremo di alcuni attori, maschere della commedia italiana: Alberto Sordi, Nino Manfredi, Carlo Verdone e Massimo Troisi.
Dagli autoscatti ad Abu Ghraib alle video-decapitazioni dell’IS: una “carrellata” delle principal... more Dagli autoscatti ad Abu Ghraib alle video-decapitazioni dell’IS: una “carrellata” delle principali immagini della guerra al terrore che dal 2001 sta affollando i nostri schermi, accompagnata da alcune riflessioni sulle modalità di coinvolgimento dello spettatore nella circolazione di queste immagini all’interno di un sistema di riproduzione sempre più inter e crossmediale.
The research proceeds in tune with many contemporary reflections on redefining both the nature of... more The research proceeds in tune with many contemporary reflections on redefining both the nature of gaze and gazing, and the modalities of representation of an event. It is a field where different disciplines are intertwined, from semiotics to aesthetics, from mediology to visual studies. The corpus chosen is the documentary filmography in its wider variations: in the case of Waltz with Bashir, one can speak of film-diary, in the case of Werner Herzog or Errol Morris, film-essay. They are in any case films that thematize the role of witness and the testimonial experience and question the strategies of construction of a point of view, the dynamics of involvement of the spectator, the modalities of creation of a collective memory. Starting from the notion of testimony, the analyses point out more general mechanisms of intertextuality and intermediality, identifying a range of relationships between images that migrate from one medium to another, change, interfere with the conventions of a medium. The films in the corpus problematize the principles of selection and staging of events, and thus offer a diagnosis of the contemporary control devices and of the strategies that neutralize the testimonial functions of images.
The “WokeIt” work package conducted by the Link Campus University, focuses on Rai’s representatio... more The “WokeIt” work package conducted by the Link Campus University, focuses on Rai’s representation strategies, visual rhetoric and stereotypes related to gender, race and ethnicity. The research unit maps and analyses the portrayals and the stereotypes of under-represented social categories (e.g.: gender, sexuality, racial and ethnic minorities) in Rai Fiction and Rai Cinema fictional media products, from 2015 to the present. We study the on-screen presence of identities and communities that are culturally subordinated in Italy in order to elaborate a typology of representation forms, taking into account the socio-cultural changes in this period.
This paper focuses on the miniseries La storia (2024), produced by Rai Fiction and Picomedia in conjunction with the 40th anniversary of the famous and controversial novel History: A Novel by Elsa Morante. This historical drama, set in Rome between the World War II and the post-war period, had already been adapted by Rai in 1986, with the three-part television film directed by Luigi Comencini and starring Claudia Cardinale. The new adaptation is directed by Francesca Archibugi, with Jasmine Trinca in the role of Ida Ramundo: an elementary school teacher, widow, and mother of two children who tries to conceal her Jewish roots out of fear of deportation.
Regarding the themes explored, the subjectivities portrayed, and its relationship with previous media adaptations, La Storia is a useful case study that enables an understanding of the changes that have taken place in the storytelling of the last century’s traumas, as well as an investigation of the evolution of minorities representation forms adopted by Italian public service broadcaster.
The paper focuses on a selection of TV series produced by the Italian Public Broadcasting Service... more The paper focuses on a selection of TV series produced by the Italian Public Broadcasting Service, from 2015 to the present. The aim is to present a preliminary and partial mapping of the representation strategies, visual rhetoric, and stereotypes employed to narrate and intertwine topics such as disability, gender-related issues, immigration, and second-generation immigrants. The central research question is whether Rai's growing awareness of inclusion policies has impacted the on-screen presence of identities and communities culturally subordinated in Italy during the period under review.
Prendete due serie acclamatissime dal pubblico quali "Succession" e "Better Call Saul", analizzat... more Prendete due serie acclamatissime dal pubblico quali "Succession" e "Better Call Saul", analizzate i personaggi e le loro caratteristiche. Approfondite le scelte narrative e stilistiche portate avanti dai due team e avrete così tra le mani due libri unici e originalissimi: "Re Lear a Manhattan. Capitalismo, satira e tragedia in Succession" di Gianluigi Rossini, "La rivincita dei falliti. Maschere e antieroi in Better Call Saul" di Massimiliano Coviello. Due titoli complementari tanto che gli autori li presentano in un incontro congiunto che si terrà a Roma lunedì 13 maggio presso la libreria Altroquando, via del Governo Vecchio 82. Dialogano con gli autori Barbara Petronio e Angela Maiello.
La prima edizione della Summer School "Border Crossings. Nuove traiettorie della cultura audiovis... more La prima edizione della Summer School "Border Crossings. Nuove traiettorie della cultura audiovisiva europea: produzione, distribuzione, estetica" è promossa dall'Università degli Studi "Link Campus University", in collaborazione con l'associazione ZaLab e la Summer School "La critica cinematografica" della rivista Fata Morgana Web, ed è organizzata all'interno della Cattedra Jean Monnet "EU-rope through films: History, Identity, and Policies".
La Summer School "Border Crossings. Nuove traiettorie della cultura audiovisiva europea: produzione, distribuzione, estetica", ideata all'interno del progetto Ciak-EU!, si svolgerà presso l'Università degli Studi "Link Campus University" (Roma), dal 18 al 21 giugno 2024 ed è rivolta a studentesse e studenti universitari, giovani laureandi/e, dottorandi/e e a chiunque sia interessato ad avvicinarsi alla pratica e alla teoria degli audiovisivi, allo studio delle immagini e dei media, con particolare attenzione agli aspetti produttivi, distributivi ed estetici del cinema europeo contemporaneo.
Intervento al seminario dottorale Realtà e modi della forma nel cinema italiano contemporaneo. Pe... more Intervento al seminario dottorale Realtà e modi della forma nel cinema italiano contemporaneo. Percorsi esemplari". Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti e dello Spettacolo, Università di Firenze, Pisa e Siena.
Se la serialità è strutturalmente connessa alla dialettica tra ripetizione e differenza, nel caso... more Se la serialità è strutturalmente connessa alla dialettica tra ripetizione e differenza, nel caso dello spin-off tale relazione viene elevata al quadrato, poiché il racconto e la sua fruizione rimandano, rielaborano ed espandono un sostrato narrativo preesistente.
All’interno dell’universo transmediale creatosi a partire da "Breaking Bad" (2008-2013), "Better Call Saul" (2015-2022) è uno spin-off che segue il principio delle variazioni trasformative in modo creativo, al punto da possedere una duplice identità, derivata e al contempo originale. I due ideatori, Gilligan e Gould, sono riusciti a liquidare diffidenze e pregiudizi verso una serie tv creata a partire da un capolavoro della serialità complessa. La chiave del successo di "Better Call Saul" è stata la
ripresa e la variazione degli elementi che hanno caratterizzato "Breaking Bad", come lo spessore psicologico attribuito alla figura dell’antieroe, la combinazione di ritmi narrativi in cui la tensione e l’azione concitata si convertono nella stasi e nella rarefazione dei dialoghi o viceversa, infine il
confronto con le forme e i generi cinematografici. Il dialogo tra le due serie tv sollecita la curiosità degli spettatori nei confronti delle evoluzioni della trama e delle sequenze ripetute attraverso prospettive inedite, e inoltre attiva una visione attenta ai meccanismi di funzionamento del racconto.
In "Better Call Saul" la temporalità è continuamente tematizzata e messa in gioco. Ciò accade in primo luogo perché la serie tv sul subdolo avvocato di "Albuquerque" è sia un prequel sia un sequel di "Breaking Bad", pertanto rivelatrice del passato di Jimmy McGill e del futuro di Saul Goodman, in
seguito della disfatta di Walter White. Il formato dello spin-off viene quindi adoperato per insinuarsi, approfondire e dilatare l’arco cronologico del mondo narrativo nel suo insieme. In secondo luogo, si assiste a una manipolazione delle strutture temporali adoperate per raccontare la
storia all’interno di "Better Call Saul". Il tempo è trattato alla stregua di un meccanismo che si ripiega e riavvolge su se stesso, attivando nuovamente il sostrato di riferimenti e connessioni alla serie madre, e soprattutto reiterando vicende e dettagli della serie derivata.
L’intervento si concentrerà sulla costruzione dei flussi temporali in "Better Call Saul". In particolare, saranno analizzati i titoli di testa e i teaser, le linee narrative e le maschere indossate dal protagonista nel corso del racconto della sua esistenza. L’obiettivo è di ricostruire alcune delle strategie riflessive che contribuiscono al fascino e alla complessità delle forme seriali derivate.
Presentazione del progetto PRIN: “WokeIt. Investigating Representation, Inclusivity and Social Re... more Presentazione del progetto PRIN: “WokeIt. Investigating Representation, Inclusivity and Social Responsibility in Rai’s Fictional Audiovisual Productions (2015-2022)”
Nel penultimo capitolo de "L’immagine-movimento", dedicato alla trasformazione delle forme, Deleu... more Nel penultimo capitolo de "L’immagine-movimento", dedicato alla trasformazione delle forme, Deleuze analizza il cinema di Herzog per testare i confini, le potenzialità estreme, dello schema senso-motorio su cui si fonda l’immagine-azione. Per Deleuze i film del regista tedesco si muovono tra le due opposte polarità della grande e della piccola forma. Sublimando la prima e indebolendo la seconda, Herzog si impone come il “più metafisico degli autori di cinema”. Attraverso gesti eccessivi o inutili, in quanto compiuti da folli visionari o al contrario da soggetti depotenziati, e ambienti eccezionali, perché immensi oppure in via di sparizione, Herzog crea e riutilizza immagini che oltrepassano i bordi dell’inquadratura, spalanca nuove dimensioni del visibile. È forse questa la verità estatica a cui lo stesso regista fa continuamente riferimento?
L’intervento intende esplorare la filmografia di Herzog alla stregua di un territorio audiovisivo sterminato, non solo per la mole di film girati ma soprattutto per la capacità del regista tedesco di affiancare riproduzione e riflessione, registrazione del mondo, dei suoi angoli più reconditi, e rigenerazione del visibile resa possibile grazie alle potenzialità del cinema.
Più nello specifico e a partire dalle riflessioni di Deleuze, la produzione herzoghiana compresa tra gli anni novanta e il nuovo millennio sarà ripercorsa lungo due direttrici. La prima riguarda il continuo esercizio di mobilitazione dello sguardo che il regista impone a se stesso e al contempo rivolge allo spettatore. Il "Diamante bianco", "Grizzly man" e "Cave Of Forgotten Dreams", sono esempi di un addestramento costante e caparbio, che ambisce alla formazione di una visione etica e alla costruzione di un’operatività critica e consapevole sulle immagini. La seconda direttrice rilegge il trattamento di ambienti e paesaggi compiuto da Herzog a partire da una prospettiva ecocritica. Pellicole come "Apocalisse nel deserto", "L’ignoto spazio profondo" e "The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft" sono squarci visionari sulla possibilità di alterare creativamente i rapporti tra le forze che attraversano il mondo naturale e la sensibilità dell’azione umana.
Presso l’antica biblioteca dell’Università degli Studi Link Campus University di Roma, durante le... more Presso l’antica biblioteca dell’Università degli Studi Link Campus University di Roma, durante le giornate del 28 e 29 settembre, si terrà il convegno “When Cinema meets EU-rope. Valori e narrazioni dell'Europa: un percorso attraverso i media”.
Il convegno fa parte delle attività promosse dal progetto europeo “Ciak-EU!, EU-rope through films: History, identity, and policies” (Progetto Erasmus + Jean Monnet CHAIR)
L’universo delle serie tv Incontro con i docenti dell’Università La Sapienza di Roma Damiano Garo... more L’universo delle serie tv
Incontro con i docenti dell’Università La Sapienza di Roma Damiano Garofalo e Massimiliano Coviello. Presentazione del libro Comunità Seriali di M. Coviello
Programma del Festival della Critica. Il cinema, le immagini, le arti (24-27 luglio 2023).
a rivista “Fata Morgana Web” promuove dal 2019 una Summer School di Critica Cinematografica, dire... more a rivista “Fata Morgana Web” promuove dal 2019 una Summer School di Critica Cinematografica, diretta da Roberto De Gaetano.
La quinta edizione della Summer School “La critica cinematografica” è promossa da Regione Puglia, Fondazione Apulia Film Commission, Comune di Otranto, in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, ed è organizzata dall’associazione culturale Fata Morgana.
La Summer School “La critica cinematografica”, ideata, curata e condotta dalla rivista “Fata Morgana Web”, si svolgerà a Otranto (LE), dal 24 al 27 luglio 2023 ed è rivolta a studenti, giovani laureati, dottorandi e a chiunque sia interessato ad avvicinarsi al mondo e alla pratica della critica cinematografica, allo studio delle immagini, dei media e della scrittura digitale.
La Summer School quest’anno sarà parte integrante della prima edizione del “Festival della Critica. Il cinema, le immagini, le arti”, realizzato dall’associazione culturale Fata Morgana nell’ambito dell’’avviso “Apulia Cinefestival Network 2023-2025”.
07/09/2018 Negli ultimi dieci anni le serie tv hanno acquistato sempre più spazio all'interno de... more 07/09/2018
Negli ultimi dieci anni le serie tv hanno acquistato sempre più spazio all'interno della nostra quotidianità. Hanno cambiato le nostre abitudini di spettatori e hanno imposto un nuovo modello di produzione e fruizione, quello della tv complessa. Come si scrivono le storie per una narrativa lunga? Come possono diventare seriali? E in che modo il modello della tv complessa influenza le forme tradizionali di scrittura? Massimiliano Coviello e Angela Maiello de Il Lavoro culturale ne discutono con Roberto Costantini, Giancarlo De Cataldo e, in collegamento skype, Jason Mittell (Complex TV).
Festivaletteratura saluta il prepotente ritorno sulla scena delle riviste letterarie e culturali con pensieri in comune, una serie di appuntamenti affidati ai collettivi redazionali di cinque nuove testate cartacee o web. Cinque differenti approcci per condividere riflessioni e racconti sulla contemporaneità con gli ospiti e il pubblico del Festival.
Martedì 16 maggio, presso l’aula S del Palazzo di Fieravecchia (ingresso da via Fieranuova 25), a... more Martedì 16 maggio, presso l’aula S del Palazzo di Fieravecchia (ingresso da via Fieranuova 25), a partire dalle ore 14.00, si terrà il Seminario di Studi Dell’attrazione filmica. Appunti per un percorso storico e teorico. Il Seminario si concentra sulla nozione di attrazione cinematografica, rileggendola e re-interrogandola in una prospettiva insieme storico-critica e teorico-analitica.
Dopo i Saluti e l’apertura dei lavori del Direttore del DSSBC, Enrico Zanini, interverranno Stella Dagna (Università di Torino), Luca Venzi (Università di Siena), Fabio Alcantara (Università della Calabria), Francesco Zucconi (Università IUAV di Venezia), Massimiliano Coviello (Link Campus University di Roma).
Il Seminario è valido anche per i dottorandi del Dottorato di ricerca in Storia delle arti e dello Spettacolo delle Università di Firenze, Pisa e Siena.
Tavola rotonda: Le audience tra didattica e ricerca: gruppi di lavoro CUC a confronto Chair: Fede... more Tavola rotonda: Le audience tra didattica e ricerca: gruppi di lavoro CUC a
confronto
Chair: Federica D’Urso, Sapienza Università di Roma
Partecipano:
Massimiliano Coviello (LINK Campus University),
Marco Cucco (Università di Bologna),
Damiano Garofalo (Sapienza Università di Roma),
Elena Gipponi (Università IULM Milano),
Mariachiara Grizzaffi (Università IULM Milano),
Andrea Minuz (Sapienza Università di Roma),
Anna Sfardini (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
ECOCINEMA: PROSPETTIVE EUROPEE SULLA SOSTENIBILITÀ. A CINQUANT’ANNI DEL PROGRAMMA D’AZIONE PER L’... more ECOCINEMA: PROSPETTIVE EUROPEE SULLA SOSTENIBILITÀ. A CINQUANT’ANNI DEL PROGRAMMA D’AZIONE PER L’AMBIENTE (1973-1976)
INTRODUCE:
Filippo Maria GIORDANO (Università degli Studi LINK)
MODERA:
Massimiliano COVIELLO (Università degli Studi LINK)
INTERVENGONO:
Agnese BERTOLOTTI (Università degli Studi della Tuscia)
Giorgio GRIMALDI (Università degli Studi LINK)
Federica D’URSO (Sapienza Università di Roma)
Arianna VERGARI (Università degli Studi LINK)
Giacomo TAGLIANI (Università di Palermo)
Partendo dal suo libro “Comunità seriali. Mondi narrati ed esperienze mediali nelle serie televis... more Partendo dal suo libro “Comunità seriali. Mondi narrati ed esperienze mediali nelle serie televisive” (Meltemi, 2022), Massimiliano Coviello dialogherà con Angela Maiello, ricercatrice di cinema e televisione presso l’Università della Calabria, con Dario Sardelli, autore televisivo e scrittore, e Valentina Re, professoressa ordinaria di cinema e televisione all’Università degli Studi Link.
L’incontro sarà l’occasione per discutere sui processi di costruzione delle comunità attraverso la serialità contemporanea. In particolare, si affronterà la produzione crime europea che, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo centrale nei processi di costruzione di comunità, memorie nazionali e transnazionali. L’importanza del crime è legata alla sua popolarità e longevità, alla sua capacità di adeguarsi a specifici contesti geografici e di renderli appetibili per un pubblico internazionale. Infine il crime può essere pensato
come un habitat narrativo per la costruzione di comunità fondate su un immaginario
comune, sugli incontri culturali e sulla costruzione di memorie condivise, anche a
partire dai traumi che hanno attraversato l’Europa nel Novecento.
L’incontro rientra nell’ambito delle attività didattiche della Cattedra Jean Monnet
“CIAK-EU! - EU-rope through films: History, Identity, and Policies” (https://research.unilink.it/ciak-eu/#descrizione)
Il giorno lunedì 3 aprile 2023 alle ore 12:30 presso l’aula di Slavo/Palazzo Beldomandi (via Beld... more Il giorno lunedì 3 aprile 2023 alle ore 12:30 presso l’aula di Slavo/Palazzo Beldomandi (via Beldomandi, 1 - PADOVA) Massimiliano COVIELLO (Link Campus University di Roma) terrà il seminario "Voglia di comunità. I destini del 'tra-noi' nella serialità contemporanea. A partire dal libro "Comunità seriali. Mondi narrati ed esperienze mediali nelle serie televisive" (Meltemi 2022).
L'incontro è promosso nel quadro delle attività dell'insegnamento di Forme della narrazione seriale dei media - corso di laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e produzione multimediale.
Journal of Italian Cinema & Media Studies, 2017
Conversazione sul cinema italiano a partire dalla pubblicazione di R. De Gaetano (a cura di), Les... more Conversazione sul cinema italiano a partire dalla pubblicazione di R. De Gaetano (a cura di), Lessico del cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita, 3 voll., Milano-Udine 2016
espanolLa posibilidad de construir un sujeto que, sometido al ejercicio de la violencia, se vea c... more espanolLa posibilidad de construir un sujeto que, sometido al ejercicio de la violencia, se vea conformado al respecto de la voluntad dictatorial representa la clave de lectura que se utilizara en el analisis de Post mortem (2010), el segundo capitulo de la trilogia chilena que el director Pablo Larrain ha dedicado a la narracion de la dictadura que ha sufrido su pais de origen. Los eventos narrados suceden en 1973, el ano del golpe de estado perpetrado por el general Augusto Pinochet. El protagonista de la historia es Mario, un funcionario del estado encargado de transcribir y teclear los informes de las autopsias. Mario asiste diariamente al ejercicio de la violencia interiorizando por completo su praxis laboral, limitandose a registrar lo que pasa. En el seguimiento del funcionario en el cumplimiento de su rutina, este articulo analiza las estrategias con las que la pelicula brinda al espectador las formas de la sujecion al regimen de violencia de la dictadura. EnglishThe possibi...
The article introduces and discusses the notion of 'peripheral locations' as a key concep... more The article introduces and discusses the notion of 'peripheral locations' as a key concept for understanding the relation between, on the one hand, the production and distribution strategies of contemporary Italian television and, on the other, screen tourism initiatives. After defining the notion and stressing its relevance in the European circulation of national crime productions, the article focuses on the TV series La porta rossa (The Red Door) as a case study. The series is co-produced by Rai Fiction and Vela Film (Garbo Produzioni from the second season) and is internationally distributed by Studio Canal. Set in the city of Trieste, close to the border between Italy and Slovenia, the story plot intertwines crime and fantasy. The series' production history demonstrates the complex role played by peripheral locations in both the writing process and the represented fictional world. The Virtual Reality walking tours organised by Esterno/Giorno – a tourism organisation ...