Paolo Giuspoli | University of Messina (original) (raw)

Books by Paolo Giuspoli

Research paper thumbnail of Logica del pensiero concettuale. Una rilettura della Scienza della logica di Hegel (2019)

Research paper thumbnail of G.W.F. Hegel, Scienza della logica. 1. Logica oggettiva. Libro secondo. L'essenza (2018).

Si presenta qui la seconda parte della prima edizione italiana integrale della Scienza della logi... more Si presenta qui la seconda parte della prima edizione italiana integrale della Scienza della logica (4 voll.). Hegel è ben consapevole di affrontarvi la parte più impegnativa della sua opera; molti interpreti hanno considerato queste pagine addirittura come le più difficili dell’intera tradizione filosofica occidentale. Di certo, nella Dottrina dell’essenza emerge l’aspetto più rivoluzionario del pensiero di Hegel: qui, infatti, ha luogo un’indagine sulla riflessione logica volta a fondare un modo del tutto nuovo di pensare ciò che è reale.
In questa edizione scientifica del testo hegeliano si presentano, oltre ad una traduzione corredata da un apparato di note lessicali, filologiche e storico-filosofiche, anche un’ampia Introduzione, accompagnata da una Nota bibliografica aggiornata e una Nota editoriale, nella quale si discutono le principali scelte lessicali elencate nell’esteso Indice dei concetti conclusivo.

Research paper thumbnail of Hegel (7th reprint 2020).pdf

Research paper thumbnail of Filosofia classica tedesca: le parole chiave (2016), a cura di L. Illetterati e P. Giuspoli

Contributi di: A. Ferrarin (Ragione), A.Nuzzo (Sistema), A. Gambarotto e S. Poggi (Scienza), Gius... more Contributi di: A. Ferrarin (Ragione), A.Nuzzo (Sistema), A. Gambarotto e S. Poggi (Scienza), Giuspoli (Idealismo), A. Vanzo (Trascendentale), M. Bordignon (Logica), K. de Boer (Metafisica), K. Brinkmann (Oggettività), R. Bonito Oliva (Io), G. Garelli (Esperienza), Illetterati (Natura), G. Rametta (Linguaggio), G.W. Green e P. Livieri (Soggettività), L. Fonnesu (Morale), J.-K. Kervégan (Politica), M. Monaldi (Storia), G. Tomasi (Arte), F. Menegoni (Religione), F. Chiereghin (Libertà).

Research paper thumbnail of G.W.F. Hegel, Scienza della logica. Libro I. L'essere (1812)

Research paper thumbnail of Giuspoli, Idealismo e concretezza. Il paradigma epistemico hegeliano (2013)

Papers by Paolo Giuspoli

Research paper thumbnail of «DAS DENKEN SIND WIR». RECENTI MATERIALI SULLA 'SCIENZA DELLA LOGICA' DI HEGEL (2018)

"Verifiche", 2018

«Das Denken sind wir, das Denkende bin ich. Dieses verbreitet sich instinktmäßig in Alles […]» 1.... more «Das Denken sind wir, das Denkende bin ich. Dieses verbreitet sich instinktmäßig in Alles […]» 1. Ad attenti osservatori delle tendenze contemporanee in filosofia non è sfuggito un particolare aspetto degli studi sulla filosofia classica tedesca e, in particolare, su Hegel. In molti paesi si sta assistendo all'onda lunga di quella che è stata considerata una nuova Hegel-Renaissance 2. Eppure gli insegnamenti e gli spazi formativi universitari dedicati a quest'area tematica non sembrano in espansione 3 ; fanno eccezione i percorsi di alta formazione e i cicli di lezioni e seminari, oltre ai congressi e workshops proliferati anche sotto l'impulso della ricorrenza bicentenaria della pubblicazione della Scienza della logica (1812-16) e dell'Enciclopedia delle scienze filosofiche (1817). Continua ad essere imponente, inoltre, il numero delle pubblicazioni su Hegel, anche se la loro diffusione è ancora ostacolata dalla persistenza di alcune barriere linguistiche, come quelle che rallentano, tutt'oggi, le relazioni con alcune aree della Hegel-Forschung del mondo arabo, come anche del Medio ed Estremo Oriente 4. * Università degli Studi di Messina. 1 G.W.F. Hegel, Gesammelte Werke, Bde. 23/II, hrsg. von A. Sell, Hamburg, Meiner, II, 2015, p. 654. 2 Dopo la fioritura di studi che, negli anni '60 e '70, era seguita all'apertura dello Hegel-Archiv (1958) e all'inizio delle pubblicazioni delle «Hegel-Studien» e dei Gesammelte Werke.

Research paper thumbnail of Giuspoli, Introduction to Fichte’s "Über den Begriff der Wissenschaftslehre" (english)

The occasion for writing the academic program Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre is provide... more The occasion for writing the academic program Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre is provided to Fichte by the need to present to the students the main lines of the course that marks his teaching debut in Jena in the summer semester of 1794. The role played by the writing however goes well beyond the need to present a syllabus, and this for two reasons. First, when writing Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre, Fichte talks not only to Jena students but also to the more diffused public of colleagues and scholars of philosophy, who gravitated then around the university or, while residing in Germany and even abroad, showed a profound interest in following Fichte's creative and innovative stances. Second, Fichte conceives the writing as an answer to the need to define the guidelines of a new view of philosophy regarded as a system, which in those years he was about to rewrite from scratch.

Research paper thumbnail of "Wirklichkeit". International Hegel Conference 2015

Research paper thumbnail of Realismo e anti-realismo em Hegel (2015, portuguese)

Research paper thumbnail of Le concret de la raison, "Archiv de Philosophie", 2012 (français) (abstract)

Conference Presentations by Paolo Giuspoli

Research paper thumbnail of Hegel's Philosophy as Metatheory (Workshop Verona 2016). Realtà idealizzata: 10 tesi sulla comprensione concettuale in Hegel

La filosofia di Hegel può essere definita una "meta-teoria"? La questione va precisata e contestu... more La filosofia di Hegel può essere definita una "meta-teoria"? La questione va precisata e contestualizzata, sia teoreticamente sia in riferimento allo sviluppo storico della filosofia. La filosofia nasce e si sviluppa certamente come un sapere che si caratterizza per essere sempre, in qualsiasi ambito di indagine, una riflessione non esclusivamente orientata alla descrizione o alla conoscenza diretta degli oggetti; essa è infatti, al tempo stesso, rivolta al modo in cui gli oggetti vengono conosciuti. In altri termini, la filosofia non si limita a descrivere la realtà apparente degli oggetti, ma esamina al tempo stesso anche il modo in cui gli oggetti stessi si costituiscono per il soggetto. In questo senso si può definire la filosofia stessa in quanto tale come una "metateoria".

Research paper thumbnail of Bewusstsein, Aussenwelt, Wirklichkeit: Hegels Konzept der Philosophie und die Realismusdebatte (2016)

Bewusstsein, Aussenwelt, Wirklichkeit: Hegels Konzept der Philosophie und die Realismusdebatte In... more Bewusstsein, Aussenwelt, Wirklichkeit: Hegels Konzept der Philosophie und die Realismusdebatte In der zeitgenössischen philosophischen Debatte definieren viele einflussreiche Interpreten Hegels seine Philosophie als eine besondere Form von Realismus (holistic realism; conceptual realism; common-sense realism; metaphysischer Begriffsrealismus, direkter Realismus u. a.) 1 . Innerhalb der engen Grenzen dieses kurzen Beitrags werde ich versuchen zu zeigen: Erstens, wie diese Interpretationen wichtige Affinitäten der Hegelschen Philosophie zu einigen zeitgenössischen nicht internalistischen und nicht repräsentationalen Perspektiven erkennen lassen; und zweitens, dass wir Hegels Philosophie weder als Realismus noch als Anti-Realismus konsistent auffassen können. Insbesondere wird hier im Gegensatz zu den realistischen Interpretationen der Hegelschen Philosophie Folgendes hervorgehoben: Die Hegelsche Philosophie ist eine radikale Widerlegung der Annahme, auf der eine realistische Perspektive basiert. Der Hauptgrund zur Unterstützung 1 Zur Debatte vgl. Brandom R.B., From Empiricism to Epressivism. dieser These besteht darin, dass es aus der Hegelschen Konzeption der Philosophie heraus nicht möglich ist, die Wirklichkeit als solche darzustellen, als ob sie eine an sich-Textur hätte, die unabhängig von seinem Erfasstwerden beschaffen wäre. 3 GW, Bd. 9, 64. 3 präsentiert viele andere, komplexere Formen, die die Unabhängigkeit vom Realen (als geistunabhängig oder mind-independent vorgestellt) nicht nur von der unmittelbaren Gewissheit, sondern auch von der kognitiven Aktivität schlechthin behaupten. 3. Das vielfache Problem der ‚Unabhängigkeit' der Wirklichkeit Damit haben wir ein breiteres Problem zu betrachten, das die realistische Aussicht ständig stellt: die Annahme einer ursprünglichen Wirklichkeit, die unabhängig von der Art und Weise sei, in der sie wahrgenommen, vorgestellt, gedacht wird 4 . Es scheint schwieriger, diese Annahme mit der Hegelschen Philosophie in Einklang zu bringen. Das Problem betrifft vor allem die folgende Frage: Wie ist es möglich, eine Sphäre der Existenz zu umreißen, die nicht nur "unabhängig" von den kontingenten Aspekten von meinem Empfinden, Vorstellen, Denken sei, sondern die geistunabhängig überhaupt wäre? Zur Lösung dieses Problems müssen wir mindestens drei lexikalische Unterscheidungen behandeln. Die erste betrifft die Unterscheidung zwischen geistunabhängig und objektiv: In den Diskussionen über Hegels Realismus scheint diese Unterscheidung oft nicht so klar, aber in Hegel ist sie durchaus relevant 5 . Das Wort objektiv wird von Hegel einerseits auf allgemeine Weise bei der Prüfung der phänomenologischen Erfahrung oder auch bei der Kritik der subjektivistischen Perspektiven verwendet: In diesen Kontexten hat das Wort ein semantisches Feld, das als im äußerlichen Gegensatz mit dem Feld des Wortes subjektiv (in Bezug auf Gedanken oder Geist) bestimmt wird; das Objektive ist damit "das Äußerliche, Selbstlose, Endliche, so die objektive Welt, das Objekt gegen das freie Selbstbewußtsein" 6 . Dies ist nicht wirklich das Spektrum der Bedeutungen, die Hegel dem Begriff der "Objektivität" in der konkreten wissenschaftlichen Ausarbeitung der Philosophie zuschreibt. In der Hegelschen "Wissenschaft der Logik" wird Objektivität "ohne Beschränkung und Gegensatz" 7 gedacht: Sie wird als immanenter Moment der Wirklichkeit in all ihren Aspekten begriffen. In der "Begriffslehre" drückt die Objektivität vor allem die nicht-formale Dimension des Begriffs aus 8 . Im gesamten Kreis der philosophischen Wissenschaften erweist sich die Objektivität 4 Darüber vgl. Willashek M., Der mentale Zugang zur Welt. Realismus, Skeptizismus, Intentionalität, Klostermann, Frankfurt am Main 2003. 5 Vgl. bes. Brinkmann K., Idealismus Without Limits: Hegel and the Problem of Objectivity, Springer, Dordrecht et. A. 2011. 6 GW, Bd. 23/1, 131, § 141. 7 GW, Bd. 12, 131. 8 Vgl. Livieri P., Il pensiero dell'oggetto. Il problema dell'oggettività nella Scienza della logica di Hegel, Verifiche, Trento 2012. 4 als systemische und selbstorganisierte Struktur und als objektive Realität (in einer nichtinternalistischen und nicht-subjektivistischen Bedeutung) des Lebens der Natur und des Geistes. Der zweite lexikalische Aspekt ist mit dem ersten verbunden: Er betrifft den semantischen Bereich des Wortes Geist. Die weit verbreitete Überlappung in der Debatte über Hegels Realismus von geistunabhängig und mind independent (und damit von Geist und mind) trägt oft dazu bei, die Termini des Problems zu verwechseln. Hegel schlägt eine erweiterte Konzeption des Geistes vor, welche über die Grenzen dessen verstanden wird, was mit mind als Kraft (facultas) oder subjektiver Aktivität überhaupt gemeint wird. Er zeigt, wie die Begriffe Seele, Bewusstsein, Psyche, Ich und Intelligenz alle mit dem Umfang der Tätigkeit des einzelnen Subjekts verknüpft sind und als subjektiver Geist begriffen werden sollen. Sie können aber wissenschaftlich nur im Zusammenhang mit der allgemeinen Entwicklung der geistigen Aktivitäten verstanden werden, und zwar in ihren intersubjektiven, objektiven und institutionellen Prozessen und Kontexten, sowie als Momente höherer und komplexer Tätigkeiten, die ihre freieste und rationelle Ausführung in der wissenschaftlichen Form der Philosophie haben. In einem solchen Kontext kann die realistische Annahme, dass es eine geistunabhängige Wirklichkeit gibt, nur auf die Existenz von natürlichen -oder physischen Objekten hinweisen. In der Naturphilosophie aber wird der Begriff der Wirklichkeit nicht der Existenz der scheinenden externen Objekte assimiliert. Das wird paradigmatisch in Bezug auf das natürliche Leben gezeigt: In der Tat wird der Ernährungsakt von Hegel -schon in der "Phänomenologie des Geistes" -als eine Art von physischem Beweis für die illusorische Natur einer wahren, selbständigen Wirklichkeit der äußeren Objekte betrachtet. Im Bereich der astronomischen Beobachtung von Himmelsobjekten erschwert sich die Diskussion über die Struktur der Beziehung zwischen Erscheinung und Existenz, deren einheitliche Konzeption logisch die Wirklichkeit definiert 9 . In der Tat ist das physikalische Prinzip des "Manifestierens" (oder die "materielle Idealität" 10 ), d.h. das Licht, an die Zeit gebunden: Hegel hat in der Tat dem Licht als solchem eine "unmittelbare Expansion" zugeschrieben, aber das Durchleuchten eines Lichtkörpers verhält "sich zu einem andern Körper" und muss damit durch ein Medium durchgehen: Dafür braucht es Zeit. Die problematische Beziehung zwischen Zeit und Erkenntnis auf der Ebene der astronomischen Entfernungen beeindruckt Hegel. Er bemerkt, dass wir die vergangenen Veränderungen von Sternen 9 Dazu bes.: Heidemann D., Gibt es bei Hegel das Problem des Realismus?, Vortrag auf dem International Hegel Conference, Padua 3-5.06.2015, und Id., Hegels Wissenschaft der Logik -Kommentar. Die Lehre vom Wesen: Die Erscheinung, Meiner, Hamburg 2016. 10 GW, Bd. 19, § 276. In der Anmerkung fügt Hegel hinzu: "Wenn die Vorstellung, welche man realistisch genannt hat, leugnet, daß in der Natur die Idealität vorhanden sey, so ist sie unter anderem auch an das Licht, an dieses reine Manifestiren, welches nichts als Manifestiren ist, zu verweisen". 5 und Nebeln in der Gegenwart beobachten, so dass wir wahrscheinlich Himmelskörper anschauen, die nicht mehr da sind. Solche Überlegungen, bemerkt Hegel, bringen "etwas ganz Gespensterhaftes" 11 in die Forschung. Für die Prüfung der realistischen Definition von Wirklichkeit als geistunabhängig muss noch eine dritte, wichtige lexikalische Unterscheidung in Betracht gezogen werden. Die Debatte über den Realismus entsteht in der Regel aus dem Gegensatz zwischen Denken und Welt, oder zwischen Geist und Außenwelt. Man sollte jedoch feststellen, dass Hegel die Begriffe Außenwelt oder Äußere Welt nicht verwendet, um eine geistunabhängige Wirklichkeit zu bezeichnen. Eins seiner wichtigsten Ziele (seit den Jenaer Systementwürfen) ist dagegen zu zeigen, wie man ein kohärentes Wissen der Wirklichkeit entwickeln kann, das nicht von einer dualistischen Perspektive zwischen Geist und Welt und nicht von äußerlich-pragmatischen oder repräsentationalen Unterschieden (hierdort, innen-außen) gebildet wird. 4. Selbstständigkeit des Geistes und eigentliche Wirklichkeit Die gesamte Entwicklung der philosophischen Wissenschaften des Geistes (von der Anthropologie zu jener Art von Philosophie der Philosophie, oder Wissenschaft der Wissenschaft, die der "absolute Geist" ist) lässt sich als die philosophisch-wissenschaftliche Entwicklung der Selbsterkenntnis des Geistigen darstellen: Sie vervollständigt sich mit der allmählichen Befreiung des Begriffs des Geistes als von Naturbestimmungen bedingt und mit dem Selbstwissen des geistigen Lebens im begreifenden Erkennen als die vollkommene Wirklichkeit. Was sich als wahrhaft wirklich beweist, ist damit nicht die unabhängige Natürlichkeit, die als äußere Bedingung des Geistigen handeln würde 12 . Als wirklich ergibt sich dagegen die eigentliche Selbstständigkeit, die der Geist aus seiner eigenen logischen und physikalischen Natur heraus entwickeln kann: "Der Schein, als ob der Geist durch ein Anderes vermittelt sei, wird vom Geiste selber aufgehoben, da dieser sozusagen die souveräne Undankbarkeit hat, dasjenige, durch welches er vermittelt scheint, aufzuheben, zu mediatisieren" 13 . Die philosophisch begriffene Wirklichkeit tritt nicht in erster Linie in der Art und Weise der Unabhängigkeit einer ungeistigen Natur auf. Die wahrhafte Wirklichkeit ist laut Hegel vor allem die geistige Selbsttätigkeit, durch die das Geistige "von allem Äußerlichen und seiner eigenen 11 GW, Bd. 20, § 276 An. und GW, Bd. 24/3, § 276 Zusatz. Bode und Schubert berichteten, dass das Licht in der Beobachtung von Sternhaufen nach Herschel mehrere tausend Jahre dauern würde, um uns zu erreichen (vgl. GW 19, 523, Anmerkung der Herausgeber). 12 Vgl. GW, Bd. 20, § 381. 13 GW, Bd. 25/2, § 381 Z....

Book Reviews by Paolo Giuspoli

Research paper thumbnail of Rec. a Terry Pinkard, La filosofia tedesca. 1760-1860. L’eredità dell’idealismo, "Iride", 2015.pdf

Nel considerare questo volume è doveroso anzitutto indicare un limite: arriva in Italia con un ri... more Nel considerare questo volume è doveroso anzitutto indicare un limite: arriva in Italia con un ritardo di oltre un decennio. L'originale (German Philosophy 1760-1860: The Legacy of Idealism, Cambridge University Press) era uscito infatti nel 2002. Per questo, esso non può portare traccia delle più recenti discussioni internazionali su temi e problemi della filosofia classica tedesca e degli ultimi sviluppi della cosiddetta «Hegel-Renaissance» americana, che ha in Pinkard uno dei principali protagonisti (insieme con Pippin, McDowell, Brandom, tra gli altri).

Research paper thumbnail of Logica del pensiero concettuale. Una rilettura della Scienza della logica di Hegel (2019)

Research paper thumbnail of G.W.F. Hegel, Scienza della logica. 1. Logica oggettiva. Libro secondo. L'essenza (2018).

Si presenta qui la seconda parte della prima edizione italiana integrale della Scienza della logi... more Si presenta qui la seconda parte della prima edizione italiana integrale della Scienza della logica (4 voll.). Hegel è ben consapevole di affrontarvi la parte più impegnativa della sua opera; molti interpreti hanno considerato queste pagine addirittura come le più difficili dell’intera tradizione filosofica occidentale. Di certo, nella Dottrina dell’essenza emerge l’aspetto più rivoluzionario del pensiero di Hegel: qui, infatti, ha luogo un’indagine sulla riflessione logica volta a fondare un modo del tutto nuovo di pensare ciò che è reale.
In questa edizione scientifica del testo hegeliano si presentano, oltre ad una traduzione corredata da un apparato di note lessicali, filologiche e storico-filosofiche, anche un’ampia Introduzione, accompagnata da una Nota bibliografica aggiornata e una Nota editoriale, nella quale si discutono le principali scelte lessicali elencate nell’esteso Indice dei concetti conclusivo.

Research paper thumbnail of Hegel (7th reprint 2020).pdf

Research paper thumbnail of Filosofia classica tedesca: le parole chiave (2016), a cura di L. Illetterati e P. Giuspoli

Contributi di: A. Ferrarin (Ragione), A.Nuzzo (Sistema), A. Gambarotto e S. Poggi (Scienza), Gius... more Contributi di: A. Ferrarin (Ragione), A.Nuzzo (Sistema), A. Gambarotto e S. Poggi (Scienza), Giuspoli (Idealismo), A. Vanzo (Trascendentale), M. Bordignon (Logica), K. de Boer (Metafisica), K. Brinkmann (Oggettività), R. Bonito Oliva (Io), G. Garelli (Esperienza), Illetterati (Natura), G. Rametta (Linguaggio), G.W. Green e P. Livieri (Soggettività), L. Fonnesu (Morale), J.-K. Kervégan (Politica), M. Monaldi (Storia), G. Tomasi (Arte), F. Menegoni (Religione), F. Chiereghin (Libertà).

Research paper thumbnail of G.W.F. Hegel, Scienza della logica. Libro I. L'essere (1812)

Research paper thumbnail of Giuspoli, Idealismo e concretezza. Il paradigma epistemico hegeliano (2013)

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"Verifiche", 2018

«Das Denken sind wir, das Denkende bin ich. Dieses verbreitet sich instinktmäßig in Alles […]» 1.... more «Das Denken sind wir, das Denkende bin ich. Dieses verbreitet sich instinktmäßig in Alles […]» 1. Ad attenti osservatori delle tendenze contemporanee in filosofia non è sfuggito un particolare aspetto degli studi sulla filosofia classica tedesca e, in particolare, su Hegel. In molti paesi si sta assistendo all'onda lunga di quella che è stata considerata una nuova Hegel-Renaissance 2. Eppure gli insegnamenti e gli spazi formativi universitari dedicati a quest'area tematica non sembrano in espansione 3 ; fanno eccezione i percorsi di alta formazione e i cicli di lezioni e seminari, oltre ai congressi e workshops proliferati anche sotto l'impulso della ricorrenza bicentenaria della pubblicazione della Scienza della logica (1812-16) e dell'Enciclopedia delle scienze filosofiche (1817). Continua ad essere imponente, inoltre, il numero delle pubblicazioni su Hegel, anche se la loro diffusione è ancora ostacolata dalla persistenza di alcune barriere linguistiche, come quelle che rallentano, tutt'oggi, le relazioni con alcune aree della Hegel-Forschung del mondo arabo, come anche del Medio ed Estremo Oriente 4. * Università degli Studi di Messina. 1 G.W.F. Hegel, Gesammelte Werke, Bde. 23/II, hrsg. von A. Sell, Hamburg, Meiner, II, 2015, p. 654. 2 Dopo la fioritura di studi che, negli anni '60 e '70, era seguita all'apertura dello Hegel-Archiv (1958) e all'inizio delle pubblicazioni delle «Hegel-Studien» e dei Gesammelte Werke.

Research paper thumbnail of Giuspoli, Introduction to Fichte’s "Über den Begriff der Wissenschaftslehre" (english)

The occasion for writing the academic program Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre is provide... more The occasion for writing the academic program Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre is provided to Fichte by the need to present to the students the main lines of the course that marks his teaching debut in Jena in the summer semester of 1794. The role played by the writing however goes well beyond the need to present a syllabus, and this for two reasons. First, when writing Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre, Fichte talks not only to Jena students but also to the more diffused public of colleagues and scholars of philosophy, who gravitated then around the university or, while residing in Germany and even abroad, showed a profound interest in following Fichte's creative and innovative stances. Second, Fichte conceives the writing as an answer to the need to define the guidelines of a new view of philosophy regarded as a system, which in those years he was about to rewrite from scratch.

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Research paper thumbnail of Realismo e anti-realismo em Hegel (2015, portuguese)

Research paper thumbnail of Le concret de la raison, "Archiv de Philosophie", 2012 (français) (abstract)

Research paper thumbnail of Hegel's Philosophy as Metatheory (Workshop Verona 2016). Realtà idealizzata: 10 tesi sulla comprensione concettuale in Hegel

La filosofia di Hegel può essere definita una "meta-teoria"? La questione va precisata e contestu... more La filosofia di Hegel può essere definita una "meta-teoria"? La questione va precisata e contestualizzata, sia teoreticamente sia in riferimento allo sviluppo storico della filosofia. La filosofia nasce e si sviluppa certamente come un sapere che si caratterizza per essere sempre, in qualsiasi ambito di indagine, una riflessione non esclusivamente orientata alla descrizione o alla conoscenza diretta degli oggetti; essa è infatti, al tempo stesso, rivolta al modo in cui gli oggetti vengono conosciuti. In altri termini, la filosofia non si limita a descrivere la realtà apparente degli oggetti, ma esamina al tempo stesso anche il modo in cui gli oggetti stessi si costituiscono per il soggetto. In questo senso si può definire la filosofia stessa in quanto tale come una "metateoria".

Research paper thumbnail of Bewusstsein, Aussenwelt, Wirklichkeit: Hegels Konzept der Philosophie und die Realismusdebatte (2016)

Bewusstsein, Aussenwelt, Wirklichkeit: Hegels Konzept der Philosophie und die Realismusdebatte In... more Bewusstsein, Aussenwelt, Wirklichkeit: Hegels Konzept der Philosophie und die Realismusdebatte In der zeitgenössischen philosophischen Debatte definieren viele einflussreiche Interpreten Hegels seine Philosophie als eine besondere Form von Realismus (holistic realism; conceptual realism; common-sense realism; metaphysischer Begriffsrealismus, direkter Realismus u. a.) 1 . Innerhalb der engen Grenzen dieses kurzen Beitrags werde ich versuchen zu zeigen: Erstens, wie diese Interpretationen wichtige Affinitäten der Hegelschen Philosophie zu einigen zeitgenössischen nicht internalistischen und nicht repräsentationalen Perspektiven erkennen lassen; und zweitens, dass wir Hegels Philosophie weder als Realismus noch als Anti-Realismus konsistent auffassen können. Insbesondere wird hier im Gegensatz zu den realistischen Interpretationen der Hegelschen Philosophie Folgendes hervorgehoben: Die Hegelsche Philosophie ist eine radikale Widerlegung der Annahme, auf der eine realistische Perspektive basiert. Der Hauptgrund zur Unterstützung 1 Zur Debatte vgl. Brandom R.B., From Empiricism to Epressivism. dieser These besteht darin, dass es aus der Hegelschen Konzeption der Philosophie heraus nicht möglich ist, die Wirklichkeit als solche darzustellen, als ob sie eine an sich-Textur hätte, die unabhängig von seinem Erfasstwerden beschaffen wäre. 3 GW, Bd. 9, 64. 3 präsentiert viele andere, komplexere Formen, die die Unabhängigkeit vom Realen (als geistunabhängig oder mind-independent vorgestellt) nicht nur von der unmittelbaren Gewissheit, sondern auch von der kognitiven Aktivität schlechthin behaupten. 3. Das vielfache Problem der ‚Unabhängigkeit' der Wirklichkeit Damit haben wir ein breiteres Problem zu betrachten, das die realistische Aussicht ständig stellt: die Annahme einer ursprünglichen Wirklichkeit, die unabhängig von der Art und Weise sei, in der sie wahrgenommen, vorgestellt, gedacht wird 4 . Es scheint schwieriger, diese Annahme mit der Hegelschen Philosophie in Einklang zu bringen. Das Problem betrifft vor allem die folgende Frage: Wie ist es möglich, eine Sphäre der Existenz zu umreißen, die nicht nur "unabhängig" von den kontingenten Aspekten von meinem Empfinden, Vorstellen, Denken sei, sondern die geistunabhängig überhaupt wäre? Zur Lösung dieses Problems müssen wir mindestens drei lexikalische Unterscheidungen behandeln. Die erste betrifft die Unterscheidung zwischen geistunabhängig und objektiv: In den Diskussionen über Hegels Realismus scheint diese Unterscheidung oft nicht so klar, aber in Hegel ist sie durchaus relevant 5 . Das Wort objektiv wird von Hegel einerseits auf allgemeine Weise bei der Prüfung der phänomenologischen Erfahrung oder auch bei der Kritik der subjektivistischen Perspektiven verwendet: In diesen Kontexten hat das Wort ein semantisches Feld, das als im äußerlichen Gegensatz mit dem Feld des Wortes subjektiv (in Bezug auf Gedanken oder Geist) bestimmt wird; das Objektive ist damit "das Äußerliche, Selbstlose, Endliche, so die objektive Welt, das Objekt gegen das freie Selbstbewußtsein" 6 . Dies ist nicht wirklich das Spektrum der Bedeutungen, die Hegel dem Begriff der "Objektivität" in der konkreten wissenschaftlichen Ausarbeitung der Philosophie zuschreibt. In der Hegelschen "Wissenschaft der Logik" wird Objektivität "ohne Beschränkung und Gegensatz" 7 gedacht: Sie wird als immanenter Moment der Wirklichkeit in all ihren Aspekten begriffen. In der "Begriffslehre" drückt die Objektivität vor allem die nicht-formale Dimension des Begriffs aus 8 . Im gesamten Kreis der philosophischen Wissenschaften erweist sich die Objektivität 4 Darüber vgl. Willashek M., Der mentale Zugang zur Welt. Realismus, Skeptizismus, Intentionalität, Klostermann, Frankfurt am Main 2003. 5 Vgl. bes. Brinkmann K., Idealismus Without Limits: Hegel and the Problem of Objectivity, Springer, Dordrecht et. A. 2011. 6 GW, Bd. 23/1, 131, § 141. 7 GW, Bd. 12, 131. 8 Vgl. Livieri P., Il pensiero dell'oggetto. Il problema dell'oggettività nella Scienza della logica di Hegel, Verifiche, Trento 2012. 4 als systemische und selbstorganisierte Struktur und als objektive Realität (in einer nichtinternalistischen und nicht-subjektivistischen Bedeutung) des Lebens der Natur und des Geistes. Der zweite lexikalische Aspekt ist mit dem ersten verbunden: Er betrifft den semantischen Bereich des Wortes Geist. Die weit verbreitete Überlappung in der Debatte über Hegels Realismus von geistunabhängig und mind independent (und damit von Geist und mind) trägt oft dazu bei, die Termini des Problems zu verwechseln. Hegel schlägt eine erweiterte Konzeption des Geistes vor, welche über die Grenzen dessen verstanden wird, was mit mind als Kraft (facultas) oder subjektiver Aktivität überhaupt gemeint wird. Er zeigt, wie die Begriffe Seele, Bewusstsein, Psyche, Ich und Intelligenz alle mit dem Umfang der Tätigkeit des einzelnen Subjekts verknüpft sind und als subjektiver Geist begriffen werden sollen. Sie können aber wissenschaftlich nur im Zusammenhang mit der allgemeinen Entwicklung der geistigen Aktivitäten verstanden werden, und zwar in ihren intersubjektiven, objektiven und institutionellen Prozessen und Kontexten, sowie als Momente höherer und komplexer Tätigkeiten, die ihre freieste und rationelle Ausführung in der wissenschaftlichen Form der Philosophie haben. In einem solchen Kontext kann die realistische Annahme, dass es eine geistunabhängige Wirklichkeit gibt, nur auf die Existenz von natürlichen -oder physischen Objekten hinweisen. In der Naturphilosophie aber wird der Begriff der Wirklichkeit nicht der Existenz der scheinenden externen Objekte assimiliert. Das wird paradigmatisch in Bezug auf das natürliche Leben gezeigt: In der Tat wird der Ernährungsakt von Hegel -schon in der "Phänomenologie des Geistes" -als eine Art von physischem Beweis für die illusorische Natur einer wahren, selbständigen Wirklichkeit der äußeren Objekte betrachtet. Im Bereich der astronomischen Beobachtung von Himmelsobjekten erschwert sich die Diskussion über die Struktur der Beziehung zwischen Erscheinung und Existenz, deren einheitliche Konzeption logisch die Wirklichkeit definiert 9 . In der Tat ist das physikalische Prinzip des "Manifestierens" (oder die "materielle Idealität" 10 ), d.h. das Licht, an die Zeit gebunden: Hegel hat in der Tat dem Licht als solchem eine "unmittelbare Expansion" zugeschrieben, aber das Durchleuchten eines Lichtkörpers verhält "sich zu einem andern Körper" und muss damit durch ein Medium durchgehen: Dafür braucht es Zeit. Die problematische Beziehung zwischen Zeit und Erkenntnis auf der Ebene der astronomischen Entfernungen beeindruckt Hegel. Er bemerkt, dass wir die vergangenen Veränderungen von Sternen 9 Dazu bes.: Heidemann D., Gibt es bei Hegel das Problem des Realismus?, Vortrag auf dem International Hegel Conference, Padua 3-5.06.2015, und Id., Hegels Wissenschaft der Logik -Kommentar. Die Lehre vom Wesen: Die Erscheinung, Meiner, Hamburg 2016. 10 GW, Bd. 19, § 276. In der Anmerkung fügt Hegel hinzu: "Wenn die Vorstellung, welche man realistisch genannt hat, leugnet, daß in der Natur die Idealität vorhanden sey, so ist sie unter anderem auch an das Licht, an dieses reine Manifestiren, welches nichts als Manifestiren ist, zu verweisen". 5 und Nebeln in der Gegenwart beobachten, so dass wir wahrscheinlich Himmelskörper anschauen, die nicht mehr da sind. Solche Überlegungen, bemerkt Hegel, bringen "etwas ganz Gespensterhaftes" 11 in die Forschung. Für die Prüfung der realistischen Definition von Wirklichkeit als geistunabhängig muss noch eine dritte, wichtige lexikalische Unterscheidung in Betracht gezogen werden. Die Debatte über den Realismus entsteht in der Regel aus dem Gegensatz zwischen Denken und Welt, oder zwischen Geist und Außenwelt. Man sollte jedoch feststellen, dass Hegel die Begriffe Außenwelt oder Äußere Welt nicht verwendet, um eine geistunabhängige Wirklichkeit zu bezeichnen. Eins seiner wichtigsten Ziele (seit den Jenaer Systementwürfen) ist dagegen zu zeigen, wie man ein kohärentes Wissen der Wirklichkeit entwickeln kann, das nicht von einer dualistischen Perspektive zwischen Geist und Welt und nicht von äußerlich-pragmatischen oder repräsentationalen Unterschieden (hierdort, innen-außen) gebildet wird. 4. Selbstständigkeit des Geistes und eigentliche Wirklichkeit Die gesamte Entwicklung der philosophischen Wissenschaften des Geistes (von der Anthropologie zu jener Art von Philosophie der Philosophie, oder Wissenschaft der Wissenschaft, die der "absolute Geist" ist) lässt sich als die philosophisch-wissenschaftliche Entwicklung der Selbsterkenntnis des Geistigen darstellen: Sie vervollständigt sich mit der allmählichen Befreiung des Begriffs des Geistes als von Naturbestimmungen bedingt und mit dem Selbstwissen des geistigen Lebens im begreifenden Erkennen als die vollkommene Wirklichkeit. Was sich als wahrhaft wirklich beweist, ist damit nicht die unabhängige Natürlichkeit, die als äußere Bedingung des Geistigen handeln würde 12 . Als wirklich ergibt sich dagegen die eigentliche Selbstständigkeit, die der Geist aus seiner eigenen logischen und physikalischen Natur heraus entwickeln kann: "Der Schein, als ob der Geist durch ein Anderes vermittelt sei, wird vom Geiste selber aufgehoben, da dieser sozusagen die souveräne Undankbarkeit hat, dasjenige, durch welches er vermittelt scheint, aufzuheben, zu mediatisieren" 13 . Die philosophisch begriffene Wirklichkeit tritt nicht in erster Linie in der Art und Weise der Unabhängigkeit einer ungeistigen Natur auf. Die wahrhafte Wirklichkeit ist laut Hegel vor allem die geistige Selbsttätigkeit, durch die das Geistige "von allem Äußerlichen und seiner eigenen 11 GW, Bd. 20, § 276 An. und GW, Bd. 24/3, § 276 Zusatz. Bode und Schubert berichteten, dass das Licht in der Beobachtung von Sternhaufen nach Herschel mehrere tausend Jahre dauern würde, um uns zu erreichen (vgl. GW 19, 523, Anmerkung der Herausgeber). 12 Vgl. GW, Bd. 20, § 381. 13 GW, Bd. 25/2, § 381 Z....

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Nel considerare questo volume è doveroso anzitutto indicare un limite: arriva in Italia con un ri... more Nel considerare questo volume è doveroso anzitutto indicare un limite: arriva in Italia con un ritardo di oltre un decennio. L'originale (German Philosophy 1760-1860: The Legacy of Idealism, Cambridge University Press) era uscito infatti nel 2002. Per questo, esso non può portare traccia delle più recenti discussioni internazionali su temi e problemi della filosofia classica tedesca e degli ultimi sviluppi della cosiddetta «Hegel-Renaissance» americana, che ha in Pinkard uno dei principali protagonisti (insieme con Pippin, McDowell, Brandom, tra gli altri).