GLORIA OLCESE | Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy) (original) (raw)
Books by GLORIA OLCESE
RELITTI DALL'ITALIA TIRRENICA NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE (fine IV secolo a.C. - I d.C.). ARCHEOLOGIA E ARCHEOMETRIA DELLE ANFORE.. Con la collaborazione di Iannis Iliopoulos, Claudio Capelli, Domenico Michele Surace, Andrea Razza, 2021
Il volume, che costituisce l'ampliamento della relazione presentata durante la sessione del conve... more Il volume, che costituisce l'ampliamento della relazione presentata durante la sessione del convegno "Relitti e commercio romano nel Mediterraneo occidentale in epoca romana" (12a Roman Archaeology Conference, Sapienza-Università di Roma, 2016), presenta i dati di parte del carico di 32 relitti del Mediterraneo occidentale, relativi a imbarcazioni provenienti dall'Italia tirrenica e datati tra la fine del IV sec. a.C. e il I sec. d.C., con un approccio comparativo e multidisciplinare (storico, archeologico, epigrafico e archeometrico) su larga scala. La ricerca è incentrata sulle anfore, principali indicatori del commercio a lunga distanza, senza trascurarne i bolli, con l'ausilio di analisi mineralogiche al microscopio polarizzatore, per metterle in relazione con le rispettive aree di produzione. Tale approccio è favorito dalla grande quantità di dati archeometrici relativi a queste aree, ottenuti nell'ambito del progetto Immensa Aequora (www.immensaaquora.org).
RELITTI E COMMERCIO ROMANO NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE IN EPOCA ROMANA. Alcuni contributi., 2021
Il volume raccoglie diversi contributi presentati nell'ambito della sessione del convegno RAC "Re... more Il volume raccoglie diversi contributi presentati nell'ambito della sessione del convegno RAC "Relitti e commercio romano nel Mediterraneo occidentale in epoca romana". Il tema delle reti commerciali e della loro organizzazione, che costituisce una parte del progetto Immensa Aequora (www.immensaaequora.org), è stato affrontato da archeologi e storici
BRUN, GARNIER, OLCESE (eds.) 2020. A. Making Wine in Western-Mediterranean. B. Production and the Trade of Amphorae: some new data from Italy, Proceedings of the 19th International Congress of Classical Archaeology - Panel 3.5 (Cologne-Bonn 22-26 May 2018), 2020
The aim of this volume is to present new data and current multidisciplinary projects on viticultu... more The aim of this volume is to present new data and current multidisciplinary projects on viticulture in antiquity, on the production and circulation of wine, and on the containers that held the wine, involving archaeology, archaeometry, archaeobotany and molecular-archaeology.
The studies in this volume focus on Italy, and its relations to other areas (Spain, Malta), to deepen our knowledge of the transformations in the agricultural landscape. Another focus are wine production facilities, which have until now remained under-studied, such as rock cut vats.
The advancement of technical knowledge is gradually answering the old question of diff erentiating between wine and olive oil production facilities. We knew that the same presses were used for both products, but now, systematic fl oatation can turn up olive stones or grape seeds, and biochemical analyses in gas-chromatography or liquid-chromatography coupled with mass-spectrometry now provide very reliable results on the remains in vats.
The second part of the volume presents some new archaeological and archaeometric data related to the production and distribution of wine amphorae – coming from the Tyrrhenian coast of Italy, Spain and Africa – in Italy and the western Mediterranean, the study of which was also carried out using laboratory methods.
Il volume “PITHECUSAN WORKSHOPS”. Il quartiere artigianale di Santa Restituta di Lacco Ameno (Isc... more Il volume “PITHECUSAN WORKSHOPS”. Il quartiere artigianale di Santa Restituta di Lacco Ameno (Ischia) e i suoi reperti rappresenta il risultato di molti anni di ricerche archeologiche e archeometriche condotte dall’Autrice, inizialmente nell’ambito della Habilitation presso la Freie Universität di Berlino, grazie a un finanziamento della Thyssen Stiftung di Bonn e, in seguito, grazie al progetto FIRB dal titolo: “IMMENSA AEQUORA. Ricostruire i commerci nel Mediterraneo in epoca ellenistica e romana attraverso nuovi approcci scientifici e tecnologici” (www.immensaaequora.org)
Oggetto dell’indagine è il quartiere artigianale sito sotto la Chiesa di Santa Restituta, a Lacco Ameno di Ischia - l’antica Pithekoussai, molto nota per le fondamentali ricerche di Giorgio Buchner e David Ridgway nella necropoli di San Montano - ai piedi del Monte Vico e vicino al mare. Il contesto, di grande interesse, è stato casualmente portato alla luce negli anni ’50 del secolo scorso dal parroco della Chiesa, Don Pietro Monti; copre una superficie di oltre 1500 mq ed era costituito da più fornaci, di cui 7 sono state individuate, insieme ad aree di lavorazione, a un essiccatoio per tegole, e a strumenti usati dai ceramisti.
Grazie all’utilizzo della termoluminescenza e allo studio dei reperti, è stato possibile stabilire la reale cronologia delle fornaci, che non è circoscritta all’epoca repubblicana come si pensava tempo fa, ma che è compresa tra il periodo tardo geometrico e quello ellenistico. La fornace più antica, quella circolare, risale con tutta probabilità alle prime fasi dell’insediamento greco. Le altre, di forma rettangolare e di misure variabili, sono datate tra l’epoca arcaica e quella ellenistica.
I nuovi dati e la localizzazione del kerameikos nella piazza di Santa Restituta contribuiscono ad aggiungere tasselli alla conoscenza della storia e della topografia dell’isola, nota per le sue argille.
Lo studio archeologico e archeometrico (chimici - XRF - e mineralogica, microscopio polarizzatore) ha permesso di individuare e di caratterizzare le ceramiche prodotte localmente, che sono poi le stesse che si trovano nelle tombe della Necropoli di San Montano e in altri contesti di Pithekoussai. L’importanza dell’area artigianale di Santa Restituta si intuisce per l’abbondanza e la varietà delle classi ceramiche prodotte per un lungo periodo di tempo: ceramiche fini, comuni e laterizi dipinti nel periodo della colonizzazione e in quello arcaico; nel periodo ellenistico, anfore greco italiche bollate in greco, per il contenimento e per il commercio del vino locale, ceramiche fini, matrici, louteria, bracieri e coroplastica, pesi da telaio.
L’incrocio di dati diversi - tipologici, archeometrici ed epigrafici - ha permesso di ottenere nuove e importanti informazioni sull’organizzazione della produzione della ceramica a Ischia ma anche sull’economia dell’isola e del Golfo di Napoli nel corso dei secoli. Vino, metalli, allume e ceramica sono stati al centro delle attività produttive di questa interessantissima isola, meta della colonizzazione greca e per molti secoli al centro di correnti commerciali di primo piano.
Papers by GLORIA OLCESE
Bulletin archéologique des Écoles françaises à l'étranger, Dec 22, 2023
OLCESE ET AL. 2023, Il sito di Aenaria/Cartaromana a Ischia: i reperti dei recuperi subacquei degli anni ’70, in Archaeologia Maritima Mediterranea, 20, pp. 31-72., 2023
Aenaria/Cartaromana (Ischia): The finds from the underwater recoveries of the 1970s · This paper ... more Aenaria/Cartaromana (Ischia): The finds from the underwater recoveries of the 1970s ·
This paper presents the preliminary results of the study of the finds discovered during the 1970s in the seabed of Aenaria/Cartaromana, a Roman-era context located in the eastern area of the island of Ischia. The new study is part of the Archeologia e ambiente del le ‘isole di storia’
del Tirreno: il caso di Ischia project. The activities started in 2022, on the basis of previous studies conducted on the island by the Immensa Aequora project (www.immensaaequora.org). The data emerging from the study of the ceramics highlights a lively frequentation of the site, in particular from the late Republican age until the 1st century ad, when the area seems to have been abandoned. Furthermore, isotopic analyses are ongoing on some metallic finds from the context aimed at understanding and comparing their nature and origin. Another aim is to depeen the knowledge of mineral resources and production activities connected to metals
during the Roman era in Ischia.
Carnet Hypothèses EFR, 2023
L'isola di Ischia è stata inserita tra le isole più belle del mondo del 2022 nella classifica di ... more L'isola di Ischia è stata inserita tra le isole più belle del mondo del 2022 nella classifica di The World's Best Awards, stilata dal magazine americano Travel&Leisure, per i suoi paesaggi marini e per le sorgenti termali note dall'antichità, per la sua gente e per essere stata rifugio di scrittori e artisti nel corso del tempo. "Terra profumata, c'addora 'e pace e regna na quieta" la descrive Totò nel 1957 che compone il testo di questa canzone. Foto aerea di Ischia (da www.teleischia.com
RELITTI DALL'ITALIA TIRRENICA NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE (fine IV secolo a.C. - I d.C.). ARCHEOLOGIA E ARCHEOMETRIA DELLE ANFORE.. Con la collaborazione di Iannis Iliopoulos, Claudio Capelli, Domenico Michele Surace, Andrea Razza, 2021
Il volume, che costituisce l'ampliamento della relazione presentata durante la sessione del conve... more Il volume, che costituisce l'ampliamento della relazione presentata durante la sessione del convegno "Relitti e commercio romano nel Mediterraneo occidentale in epoca romana" (12a Roman Archaeology Conference, Sapienza-Università di Roma, 2016), presenta i dati di parte del carico di 32 relitti del Mediterraneo occidentale, relativi a imbarcazioni provenienti dall'Italia tirrenica e datati tra la fine del IV sec. a.C. e il I sec. d.C., con un approccio comparativo e multidisciplinare (storico, archeologico, epigrafico e archeometrico) su larga scala. La ricerca è incentrata sulle anfore, principali indicatori del commercio a lunga distanza, senza trascurarne i bolli, con l'ausilio di analisi mineralogiche al microscopio polarizzatore, per metterle in relazione con le rispettive aree di produzione. Tale approccio è favorito dalla grande quantità di dati archeometrici relativi a queste aree, ottenuti nell'ambito del progetto Immensa Aequora (www.immensaaquora.org).
RELITTI E COMMERCIO ROMANO NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE IN EPOCA ROMANA. Alcuni contributi., 2021
Il volume raccoglie diversi contributi presentati nell'ambito della sessione del convegno RAC "Re... more Il volume raccoglie diversi contributi presentati nell'ambito della sessione del convegno RAC "Relitti e commercio romano nel Mediterraneo occidentale in epoca romana". Il tema delle reti commerciali e della loro organizzazione, che costituisce una parte del progetto Immensa Aequora (www.immensaaequora.org), è stato affrontato da archeologi e storici
BRUN, GARNIER, OLCESE (eds.) 2020. A. Making Wine in Western-Mediterranean. B. Production and the Trade of Amphorae: some new data from Italy, Proceedings of the 19th International Congress of Classical Archaeology - Panel 3.5 (Cologne-Bonn 22-26 May 2018), 2020
The aim of this volume is to present new data and current multidisciplinary projects on viticultu... more The aim of this volume is to present new data and current multidisciplinary projects on viticulture in antiquity, on the production and circulation of wine, and on the containers that held the wine, involving archaeology, archaeometry, archaeobotany and molecular-archaeology.
The studies in this volume focus on Italy, and its relations to other areas (Spain, Malta), to deepen our knowledge of the transformations in the agricultural landscape. Another focus are wine production facilities, which have until now remained under-studied, such as rock cut vats.
The advancement of technical knowledge is gradually answering the old question of diff erentiating between wine and olive oil production facilities. We knew that the same presses were used for both products, but now, systematic fl oatation can turn up olive stones or grape seeds, and biochemical analyses in gas-chromatography or liquid-chromatography coupled with mass-spectrometry now provide very reliable results on the remains in vats.
The second part of the volume presents some new archaeological and archaeometric data related to the production and distribution of wine amphorae – coming from the Tyrrhenian coast of Italy, Spain and Africa – in Italy and the western Mediterranean, the study of which was also carried out using laboratory methods.
Il volume “PITHECUSAN WORKSHOPS”. Il quartiere artigianale di Santa Restituta di Lacco Ameno (Isc... more Il volume “PITHECUSAN WORKSHOPS”. Il quartiere artigianale di Santa Restituta di Lacco Ameno (Ischia) e i suoi reperti rappresenta il risultato di molti anni di ricerche archeologiche e archeometriche condotte dall’Autrice, inizialmente nell’ambito della Habilitation presso la Freie Universität di Berlino, grazie a un finanziamento della Thyssen Stiftung di Bonn e, in seguito, grazie al progetto FIRB dal titolo: “IMMENSA AEQUORA. Ricostruire i commerci nel Mediterraneo in epoca ellenistica e romana attraverso nuovi approcci scientifici e tecnologici” (www.immensaaequora.org)
Oggetto dell’indagine è il quartiere artigianale sito sotto la Chiesa di Santa Restituta, a Lacco Ameno di Ischia - l’antica Pithekoussai, molto nota per le fondamentali ricerche di Giorgio Buchner e David Ridgway nella necropoli di San Montano - ai piedi del Monte Vico e vicino al mare. Il contesto, di grande interesse, è stato casualmente portato alla luce negli anni ’50 del secolo scorso dal parroco della Chiesa, Don Pietro Monti; copre una superficie di oltre 1500 mq ed era costituito da più fornaci, di cui 7 sono state individuate, insieme ad aree di lavorazione, a un essiccatoio per tegole, e a strumenti usati dai ceramisti.
Grazie all’utilizzo della termoluminescenza e allo studio dei reperti, è stato possibile stabilire la reale cronologia delle fornaci, che non è circoscritta all’epoca repubblicana come si pensava tempo fa, ma che è compresa tra il periodo tardo geometrico e quello ellenistico. La fornace più antica, quella circolare, risale con tutta probabilità alle prime fasi dell’insediamento greco. Le altre, di forma rettangolare e di misure variabili, sono datate tra l’epoca arcaica e quella ellenistica.
I nuovi dati e la localizzazione del kerameikos nella piazza di Santa Restituta contribuiscono ad aggiungere tasselli alla conoscenza della storia e della topografia dell’isola, nota per le sue argille.
Lo studio archeologico e archeometrico (chimici - XRF - e mineralogica, microscopio polarizzatore) ha permesso di individuare e di caratterizzare le ceramiche prodotte localmente, che sono poi le stesse che si trovano nelle tombe della Necropoli di San Montano e in altri contesti di Pithekoussai. L’importanza dell’area artigianale di Santa Restituta si intuisce per l’abbondanza e la varietà delle classi ceramiche prodotte per un lungo periodo di tempo: ceramiche fini, comuni e laterizi dipinti nel periodo della colonizzazione e in quello arcaico; nel periodo ellenistico, anfore greco italiche bollate in greco, per il contenimento e per il commercio del vino locale, ceramiche fini, matrici, louteria, bracieri e coroplastica, pesi da telaio.
L’incrocio di dati diversi - tipologici, archeometrici ed epigrafici - ha permesso di ottenere nuove e importanti informazioni sull’organizzazione della produzione della ceramica a Ischia ma anche sull’economia dell’isola e del Golfo di Napoli nel corso dei secoli. Vino, metalli, allume e ceramica sono stati al centro delle attività produttive di questa interessantissima isola, meta della colonizzazione greca e per molti secoli al centro di correnti commerciali di primo piano.
Bulletin archéologique des Écoles françaises à l'étranger, Dec 22, 2023
OLCESE ET AL. 2023, Il sito di Aenaria/Cartaromana a Ischia: i reperti dei recuperi subacquei degli anni ’70, in Archaeologia Maritima Mediterranea, 20, pp. 31-72., 2023
Aenaria/Cartaromana (Ischia): The finds from the underwater recoveries of the 1970s · This paper ... more Aenaria/Cartaromana (Ischia): The finds from the underwater recoveries of the 1970s ·
This paper presents the preliminary results of the study of the finds discovered during the 1970s in the seabed of Aenaria/Cartaromana, a Roman-era context located in the eastern area of the island of Ischia. The new study is part of the Archeologia e ambiente del le ‘isole di storia’
del Tirreno: il caso di Ischia project. The activities started in 2022, on the basis of previous studies conducted on the island by the Immensa Aequora project (www.immensaaequora.org). The data emerging from the study of the ceramics highlights a lively frequentation of the site, in particular from the late Republican age until the 1st century ad, when the area seems to have been abandoned. Furthermore, isotopic analyses are ongoing on some metallic finds from the context aimed at understanding and comparing their nature and origin. Another aim is to depeen the knowledge of mineral resources and production activities connected to metals
during the Roman era in Ischia.
Carnet Hypothèses EFR, 2023
L'isola di Ischia è stata inserita tra le isole più belle del mondo del 2022 nella classifica di ... more L'isola di Ischia è stata inserita tra le isole più belle del mondo del 2022 nella classifica di The World's Best Awards, stilata dal magazine americano Travel&Leisure, per i suoi paesaggi marini e per le sorgenti termali note dall'antichità, per la sua gente e per essere stata rifugio di scrittori e artisti nel corso del tempo. "Terra profumata, c'addora 'e pace e regna na quieta" la descrive Totò nel 1957 che compone il testo di questa canzone. Foto aerea di Ischia (da www.teleischia.com
The Inscribed Economy. Production and Distribution in …, 1993
Antiken Sammlung Berlin, Staatliche Museen Preussicher Kulturbesit
Bulletin archéologique des Écoles françaises à l’étranger , 2023
Resoconto delle attività effettuate durante la campagna 2022 del progetto Archeologia e ambiente ... more Resoconto delle attività effettuate durante la campagna 2022 del progetto Archeologia e ambiente delle "isole di storia" del Tirreno: il caso di di Ischia, in partenariato con l'Ecole Francaise de Rome 2022-2026.
Hypotheses, 2022
Breve presentazione del progetto "Archeologia e ambiente delle isole di storia del Tirreno: il ca... more Breve presentazione del progetto "Archeologia e ambiente delle isole di storia del Tirreno: il caso di Ischia. Ricerche multidisciplinari per la ricostruzione delle risorse e dei networks mediterranei nel corso dei secoli"
in partenariato con l'Ecole Francaise de Rome e altre istituzioni per il periodo 2022-2026.
Un progetto multidisciplinare sulla cultura materiale del territorio di Ostia: Alcuni nuovi dati sulle anfore dei contesti augustei della Longarina e del Binario Morto,, 2023
La cultura materiale dell'età augustea non è attualmente nota nel suo complesso nell'area di Osti... more La cultura materiale dell'età augustea non è attualmente nota nel suo complesso nell'area di Ostia, a causa della scarsità di dati e di contesti relativi a quest'epoca. Nel contributo sono presentati gli esiti del riesame, ancora in corso nell'ambito del progetto Immensa Aequora (www.immensaaequora.org), del materiale ceramico proveniente da due contesti del territorio, la Longarina 1 e il "Binario Morto". Lo studio tipologico e quantitativo delle anfore, in particolare, ha fornito importanti informazioni in merito alla circolazione degli alimenti nel territorio ostiense. I dati archeometrici, già editi sulle anfore del "Binario Morto", che si sono aggiunti ai lavori già pubblicati sulle ceramiche dell'Ager portuensis, costituiscono un riferimento per le analisi di laboratorio sui contenitori della Longarina 1, in parte già campionate in passato, al fine di una verifica della loro origine e dei contenuti trasportati, mediante analisi di gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS). Sono inoltre anticipati alcuni dati preliminari relativi allo studio condotto sulla terra sigillata italica e sulla ceramica comune dei due contesti.
The material culture of the Augustan age is currently not known in its entirety in the area of Ostia, due to the scarcity of data and contexts related to this period. The paper presents the results of the reexamination, recently started and still in progress within the frame of the Immensa Aequora project, of the ceramic material from two contexts in the area: Longarina 1 and the “Binario Morto”. The typological and quantitative study of the amphorae, in particular, has provided important information on the circulation of foodstuffs in the territory of Ostia. The archaeometric data, already published on the amphorae of the “Binario Morto”, which follow the previous works on the ceramics of Ager portuensis, constitute a reference for future lab analyses on the containers of Longarina 1, partly already sampled in the past, in order to confirm their origin and their contents, by means of GC-MS analysis. Preliminary data on the study of Italic terra sigillata and common pottery from the two contexts are also provided.
Bresson A., Olcese G., Commerci, artigianato e agricoltura del 'nuovo mondo', in Comparing Greek Colonies: Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th-6th Century BC), Berlin, Boston, De Gruyter, 2022, pp. 113-149, 2022
G. Olcese, in collaborazione con A. Razza e D. M. Surace, Ischia: un progetto multidisciplinare per la ricostruzione delle risorse e dei networks commerciali nel corso dei secoli, in La Rassegna d'Ischia n. 4, 2022, pp. 2-7, 2022
Roman Amphora Contents. Reflecting on the Maritime Trade of Foodstuffs in Antiquity. , 2021
The Graeco-Italic amphorae — types IV and V — (Van der Mersch 1994 classification) of Italic orig... more The Graeco-Italic amphorae — types IV and V — (Van der Mersch 1994 classification) of Italic origins are considered as wine-amphorae, but no concrete tests for the presence of wine within them have existed until now. The recent re-examination of the cargos of the Filicudi F (300-280/250 BC) and Secca di Capistello (300-280 BC) wrecks (Aeolian Islands), within the Immensa Aequora project (www.immensaaequora.org), in collaboration with Museo Eoliano L. Bernabò Brea di Lipari, has made it possible to study these most-interesting wrecks, enabling for the first time the collection of new information on the area of the amphorae’ origins (Olcese 2010). Different types of samples have been taken in order to identify the content of the amphorae with the gas chromatography-mass spectrometry (GC-MS) method. The amphorae were waterproofed by pitch from coniferous species and contained red wine.
FOLDER, 2021
The 2019 excavation campaign of Villa A in Dragoncello (Acilia) represents the continuation of th... more The 2019 excavation campaign of Villa A in Dragoncello (Acilia) represents the continuation of the previous interventions, realised by the same team, in the years 2016 and 2017. The activities preliminarely included a series of geophysical surveys, carried out along the S and W sides of the Villa. Later, these surveys have been extended to the Northern part of the park where the Villa is located, never investigated archaeologically before, with the aim to verify the possible presence of ancient structures. During the 2019 campaign, excavations were carried out on the so called Ambiente V, partially investigated in the previous two campaigns, and the Sector C, newly discovered, for a total area of 350mq.
In particular, the investigations of the Ambiente V concerned the Northern part, for a total of 81mq, with the further aim of identifying an entrance.
In the Sector C, investigated for 230mq, three basins, relating to at least three different chronological phases, and some other walls have been identified.
La campagna di scavo della Villa A di Dragoncello (Acilia) del 2019 rappresenta la continuazione dei precedenti interventi, effettuati dalla stessa équipe, negli anni 2016 e 2017. Le attività hanno innanzitutto previsto una serie di prospezioni geofisiche, effettuate lungo i margini a S e a O della villa e, in seguito, nella zona settentrionale del parco dove è sita la Villa, mai indagata archeologicamente, con lo scopo di verificare l’eventuale presenza di strutture antiche. Le operazioni di scavo hanno interessato l’Ambiente V, già investigato parzialmente nelle campagne precedenti, e il Settore C, di nuovo rinvenimento, per un'area totale di 350 mq.
In particolare, le indagini nell’Ambiente V hanno riguardato la parte settentrionale, per un totale 81 mq, con lo scopo ulteriore di individuarne un ingresso.
Nel Settore C, indagato per 230 mq, sono state individuate tre vasche, relative ad almeno tre diverse fasi cronologiche, e alcune murature di ambienti.
BRUN, GARNIER, OLCESE 2020. A. Making Wine in Western-Mediterranean. B. Production and the Trade of Amphorae: some new data from Italy, Proceedings of the 19th International Congress of Classical Archaeology - Panel 3.5 (Cologne-Bonn 22-26 May 2018), 2020
Archaeological and archaeometric studies carried out in the last few years as part of the “Immens... more Archaeological and archaeometric studies carried out in the last few years as part of the “Immensa Aequora” Project (www.immensaaequora.org) focused on centres for producing wine amphorae and ceramics in the area of the Tyrrhenian Sea, particularly Latium and Campania. Parallel studies are in the process of reviewing the cargoes of some western-Mediterranean shipwrecks, dating to between the 3rd century B.C. and the 1st century A.D, which were transporting wine in amphorae from Tyrrhenian production centres. The present contribution promises to present a summary of these studies, with particular attention to production in Campania and some in Latium from the 3rd century B.C. to the 1st century A.D. The use of laboratory analyses (chemical and mineralogical) lets us establish some reference groups for the main production sites. Meanwhile, residue analysis, carried out for now on the Greco-Italic amphorae of some shipwrecks (3rd century B.C.) produced in the Gulf of Naples, has made it possible to confirm the presence of red wine on the interior of some types of amphorae.
BRUN, GARNIER, OLCESE 2020. A. Making Wine in Western-Mediterranean. B. Production and the Trade of Amphorae: some new data from Italy, Proceedings of the 19th International Congress of Classical Archaeology - Panel 3.5 (Cologne-Bonn 22-26 May 2018), 2020
Up to now, studies on wine production have covered archaeological evidence, such as presses, vats... more Up to now, studies on wine production have covered archaeological evidence, such as presses, vats and storage rooms in farms, or containers such as amphorae and dolia, but only a few studies have also considered rock-cut units (“palmenti”). The project “Fare il vino nell’Italia antica: i palmenti rupestri” aims to produce more detailed studies on these important structures through the use of a multidisciplinary methodology. These studies will focus on the Tyrrhenian coast of Italy.
The project intends to generate, through a morphological comparison of the structures, a first hypothesis about the development of these units over time, and to categorize the unites based on the substances produced in them (wine or oil). Another purpose is to determine whether any relationship existed between local ceramics workshops and the wineries, with the aim of reconstructing the dynamics of the wine industry.
Copertina del volume "Analyse et exploitation des timbres amphoriques grecs (Athens, 05 February ... more Copertina del volume "Analyse et exploitation des timbres amphoriques grecs (Athens, 05 February 2010)".
Editoriale di Engramma 143 Elena Flavia Castagnino Berlinghieri Alcuni toponimi svelano ancora ... more Editoriale di Engramma 143
Elena Flavia Castagnino Berlinghieri
Alcuni toponimi svelano ancora in Sicilia l’antico legame con il vino: il Murgentinum da Murgenta (Morgantina), il Tauromenitanum o da Tauromenion (Taormina), l’Haluntinum da Haluntium (San Marco d’Alunzio); mentre la Contrada Bonivini è il toponimo parlante di una diffusa e consolidata attività produttiva che si riconosce nella generosità della terra di una piccola lussureggiante contrada del netino che, originando buoni frutti e una pluralità di vitigni, suggella appunto la nascita di vini degni di essere ricordati come ‘buoni’. Alla serie degli antroponimi è invece legato il Pollios di Siracusa, vino amabile che sembra derivare il suo nome dal re tracio Pollio che, secondo la tradizione, governò Siracusa nel VII secolo a.C. e che era originario della Tracia – non a caso la regione che aveva dato i natali a Dioniso.
Concepito da studiosi del mondo antico – archeologi, storici, filologi – questo numero monografico di Engramma si rivolge non solo alla cerchia ristretta degli specialisti, ma anche al lettore che ama il vino, la Sicilia, i miti antichi e le loro tracce vive nella nostra attualità. Decodificare le immagini che proponiamo, e leggere i singoli contributi è una chiave per accostarsi alla prassi del ‘bere greco’ in modi diversi: comprendere il particolare contesto socio-antropologico in cui è sorta, in Sicilia, la cultura del vino; entrare nel vivo del simposio e riviverlo nel segno pieno dell’euphrosyne; ma anche vedere quale ricchezza di tradizione c'è dietro la straordinaria cantina dei produttori vinicoli siciliani.
Questo volume monografico traccia la rotta di un lungo e affascinante viaggio nel tempo e nell’antica cultura del vino. Partendo dall’espansione della vite domestica dalla regione della Transcaucasica (Georgia, Armenia e Azerbaigian), considerata patria ancestrale della viticoltura, e giungendo nel mondo greco e romano con l’affermazione della sua ‘coltura/cultura’ del vino, si focalizza l’attenzione sulla Sicilia, dove la storia del vino e della vite si intrecciano come edera alla storia della cultura umana, accompagnandola fino ai nostri giorni.
Patrick E. McGovern ci introduce alla storia della biotecnologia della vite, per rintracciare le linee guida del DNA della cultura del vino nelle più antiche testimonianze della sua coltivazione e diffusione nel bacino del Mediterraneo da Oriente a Occidente, esaminate con il supporto delle più innovative metodologie di analisi biomolecolare e archeobotaniche.
La ricostruzione dell’intero ciclo produttivo del vino, analizzato anche attraverso lo studio dei palmenti rupestri, delle officine e della circolazione delle anfore, viene presentato da Gloria Olcese (con Andrea Razza, Domenico Michele Surace) in relazione ai luoghi di produzione e di rinvenimento. Grazie alla presenza di diverse culture e di numerosi palmenti, distribuiti eterogeneamente sul territorio italiano, emerge come la Sicilia rappresenti un’area campione esemplare per lo studio dell’intero ciclo di produzione vincola, con caratteristiche peculiari sia nell’ambito delle attività produttive che del commercio. Del contenitore da trasporto più noto del mondo antico, l’anfora, Claire Calcagno illustra le varietà tipologiche e morfologiche, e ci mostra i più importanti carichi navali con anfore vinarie rinvenuti nel Mediterraneo in contesti di relitti e non solo.
Monica Centanni ci accompagna, quasi letteralmente, nel ‘simposio’ attraverso una disamina acuta delle fonti letterarie, trasmettendoci quel valore esperienziale dell’euphrosyne vissuto nel segno del piacere e della grazia simposiale: è il mondo di Dioniso, con i suoi epiteti e i suoi mille nomi, teonimi ed epiclesi che costellano l’universo del pantheon greco.
Il percorso che Maria Luisa Catoni propone si fonda sulla convergenza di fonti scritte e fonti visuali. La pratica simposiale è restituita attraverso la lettura incrociata di raffigurazioni della pittura vascolare attica, unitamente ai testi della lirica arcaica e tardo-arcaica.
Clemente Marconi fornisce una disamina dell’ampia varietà di forme vascolari create dai ceramisti greci in relazione alle diverse azioni rituali, a testimonianza del valore sociale del simposio nel mondo greco. L'analisi si concentra su un selezionato repertorio iconografico di vasi provenienti da contesti siciliani, caratterizzati oltre che dalla forma vascolare, da significative scene di simposio, come quella del cratere del Pittore della Scacchiera con scena di kottabos, gioco tutto siciliano come testimoniano le fonti, presentate dallo stesso autore in un secondo contributo dedicato in particolare al gioco simposiale.
Dopo un breve ed efficace excursus sulla storia della numismatica antica, Lorenzo Lazzarini inquadra i tipi monetali connessi alla natura, sia al regno animale (es. delfini, tori), sia al regno vegetale (es. palma, selino, spiga di orzo/grano), per scendere poi di scala nella descrizione delle monete contraddistinte dal grappolo d’uva, dalla vite, dal kantaros e dallo stesso Dioniso, tracce concrete dell'onore che ogni polis che produce vino riserva al dio.
Infine, il contributo di Elena Flavia Castagnino Berlinghieri propone uno spaccato del paesaggio produttivo della Sicilia vitivinicola antica con i suoi vini considerati tra i grands crus dell’antichità, le sue cantine, le sue tecniche colturali, i sistemi di lavorazione, come pure le modalità di gestione e organizzazione nello scenario produttivo. In particolare, si analizza il caso della Villa del Tellaro e dei suoi pavimenti musivi, che, nel manifestare uno stretto legame con il vino e il culto dionisaco, svela l’ideologia aristocratica dell'ignoto dominus della tarda antichità, il quale verosimilmente, scegliendo quei temi iconografici, intendeva anche esaltare la sua propria produzione vinicola.
Colloque: Production du vin à grande échelle pour les marchés extérieurs - Collège de France, 3 novembre 2023, 2023
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Il progetto ha l’obiettivo di ricostruire il ruolo storico, ambientale ed economico delle isole d... more Il progetto ha l’obiettivo di ricostruire il ruolo storico, ambientale ed economico delle isole del Golfo di Napoli nel corso dei secoli, attraverso il caso di Ischia, combinando archeologia, storia, scienze ambientali e scienze marine, per definire gli interventi di antropizzazione degli spazi costieri e insulari.
Oggetto delle ricerche sono gli aspetti geo-archeologici, la paleogeografia delle aree marine costiere, il paesaggio agrario (vite e vino), ambientale e vulcanico (acque, metalli, argille e allume), e le dinamiche produttive e commerciali grazie allo studio archeologico e archeometrico della ceramica e dei carichi dei relitti.
This project’s goal is the reconstruction of the historical, environmental and economic role of t... more This project’s goal is the reconstruction of the historical, environmental and economic role of the islands of the Gulf of Naples over the centuries, taking into consideration the case of Ischia in particular. The project combines Archaeology, History, Environmental Sciences and Marine Sciences to define the ways in which anthropization occurred in the coastal and island areas.
The topics of the research are the geo-archaeological aspects, the paleography of the coastal marine areas, the agrarian countryside (viticulture and wine), the environmental and volcanic aspects (water, metals, clays and alum), and production and trade dynamics (thanks to archaeological study of ceramics and the cargoes of shipwrecks).