Lisa Dorigatti | Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy) (original) (raw)
Papers by Lisa Dorigatti
Sociologia del Lavoro, 2016
SOCIOLOGIA DEL LAVORO, 2015
ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, 2014
Una delle novità più interessanti del panorama sindacale contemporaneo degli ultimi anni è la cam... more Una delle novità più interessanti del panorama sindacale contemporaneo degli ultimi anni è la campagna «Fight for 15!»promossadalsindacatoa−mericanodelsettoredeiserviziServiceemployeesinternationalunion(Seiu)perpromuoveremiglioricondizionidilavoroel′organizzazionesindacaledeilavoratoriedellelavoratriciimpiegatenellecatenedifast−food.Lacam−pagna,icuielementirivendicativicentralisonol′aumentodelsalariomini−molegalea15!» promossa dal sindacato a-mericano del settore dei servizi Service employees international union (Seiu) per promuovere migliori condizioni di lavoro e l'organizzazione sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici impiegate nelle catene di fast-food. La cam-pagna, i cui elementi rivendicativi centrali sono l'aumento del salario mini-mo legale a 15!»promossadalsindacatoa−mericanodelsettoredeiserviziServiceemployeesinternationalunion(Seiu)perpromuoveremiglioricondizionidilavoroel′organizzazionesindacaledeilavoratoriedellelavoratriciimpiegatenellecatenedifast−food.Lacam−pagna,icuielementirivendicativicentralisonol′aumentodelsalariomini−molegalea15 e il diritto dei lavoratori di organizzarsi sindacalmente, è stata caratterizzata da diverse ondate di scioperi e manifestazioni che hanno visto coinvolte diverse migliaia di lavoratori e lavoratrici. Iniziata nel 2012 a New York con una prima giornata di azione, si è progressivamente estesa a numerose altre città americane e ha coinvolto diverse altre migliaia di la-voratrici e lavoratori di altri settori low-wage (a basso salario), dai dipendenti delle grandi catene del commercio come Walmart, alle lavoratrici delle case di riposo e della sanità privata, fino ai collaboratori precari delle università. Diverse giornate di azione hanno avuto luogo negli anni a seguire, coinvol-gendo un numero sempre maggiore di città. Nella più recente giornata di mobilitazione, il 15 aprile di quest'anno, si è vista la partecipazione di circa sessantamila lavoratori in oltre duecento città americane, in quella che è sta-ta definita la più grande protesta dei low-wage workers (i lavoratori a basso salario) della storia americana. La campagna agisce attraverso giornate di mobilitazione che coniugano lo sciopero di alcuni (anche se, come eviden-ziato da tutti gli osservatori, non moltissimi) lavoratori e manifestazioni di supporto da parte di altri lavoratori, sindacalisti, comunità locali, spesso nel-la forma di picchetti davanti alle filiali delle catene di fast-food.
English abstract One of the most significant developments in corporate organisation over the last... more English abstract One of the most significant developments in corporate organisation over the last three decades has been a tendency to vertical disintegration through outsourcing and subcontracting. This has given rise to complex inter-organisational relationships for the production of goods and services which often extend over the boundaries of national countries, and which have been variously named inter-organisational networks, global value chains, and global production networks. These structures are characterised by asymmetric power relationships between firms located at different levels of the value chain. The literature has analysed the consequences of such processes of reorganisation for traditional models of trade union representation. Indeed, they have weakened workers possibility to exercise their voice, especially at lower levels of the value chain, because of scarce trade union presence and lower bargaining power. Moreover, the presence of strong power asymmetries between firms reduces the effectiveness of traditional trade union strategies focused on collective bargaining with the employer: given the economic pressures that chain leaders exercise on their subcontractors, employers itself get less and less autonomous the lower the company is positioned in the value chain. Furthermore, while the power on the employment relationship transcends organizational boundaries, workers have no channels to exercise their voice beyond firm boundaries. In recent years, trade unions have become more aware of the need to engage with the 'real employer' at the top of any contracting chain in order to improve working conditions at lower levels and have started experimenting with new strategies. This paper will discuss these issues through a case study analysis of two recent campaigns organised by the German metalworkers union, IG Metall, to represent and improve the working conditions of agency workers and workers employed by subcontractors in German automotive companies.
Drawing on case-studies in the German metal and chemical sectors, this article addresses trade un... more Drawing on case-studies in the German metal and chemical sectors, this article addresses trade unions' behavior towards employers' labour market segmentation strategies and, in particular, vertical disintegration. Findings illustrate that, contrary to the expectations of the dualisation literature, trade unions do not always give priority to their core constituency and marginalise peripheral workers. Moreover, it is shown that union actions are not solely determined by the aim of defending the interests of their current members, but depend on the interrelationship between unions' identity, and their members' and organisational interests. These factors are, in turn, strongly related to employers' behavior.
Sociologia del Lavoro, 2016
SOCIOLOGIA DEL LAVORO, 2015
ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, 2014
Una delle novità più interessanti del panorama sindacale contemporaneo degli ultimi anni è la cam... more Una delle novità più interessanti del panorama sindacale contemporaneo degli ultimi anni è la campagna «Fight for 15!»promossadalsindacatoa−mericanodelsettoredeiserviziServiceemployeesinternationalunion(Seiu)perpromuoveremiglioricondizionidilavoroel′organizzazionesindacaledeilavoratoriedellelavoratriciimpiegatenellecatenedifast−food.Lacam−pagna,icuielementirivendicativicentralisonol′aumentodelsalariomini−molegalea15!» promossa dal sindacato a-mericano del settore dei servizi Service employees international union (Seiu) per promuovere migliori condizioni di lavoro e l'organizzazione sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici impiegate nelle catene di fast-food. La cam-pagna, i cui elementi rivendicativi centrali sono l'aumento del salario mini-mo legale a 15!»promossadalsindacatoa−mericanodelsettoredeiserviziServiceemployeesinternationalunion(Seiu)perpromuoveremiglioricondizionidilavoroel′organizzazionesindacaledeilavoratoriedellelavoratriciimpiegatenellecatenedifast−food.Lacam−pagna,icuielementirivendicativicentralisonol′aumentodelsalariomini−molegalea15 e il diritto dei lavoratori di organizzarsi sindacalmente, è stata caratterizzata da diverse ondate di scioperi e manifestazioni che hanno visto coinvolte diverse migliaia di lavoratori e lavoratrici. Iniziata nel 2012 a New York con una prima giornata di azione, si è progressivamente estesa a numerose altre città americane e ha coinvolto diverse altre migliaia di la-voratrici e lavoratori di altri settori low-wage (a basso salario), dai dipendenti delle grandi catene del commercio come Walmart, alle lavoratrici delle case di riposo e della sanità privata, fino ai collaboratori precari delle università. Diverse giornate di azione hanno avuto luogo negli anni a seguire, coinvol-gendo un numero sempre maggiore di città. Nella più recente giornata di mobilitazione, il 15 aprile di quest'anno, si è vista la partecipazione di circa sessantamila lavoratori in oltre duecento città americane, in quella che è sta-ta definita la più grande protesta dei low-wage workers (i lavoratori a basso salario) della storia americana. La campagna agisce attraverso giornate di mobilitazione che coniugano lo sciopero di alcuni (anche se, come eviden-ziato da tutti gli osservatori, non moltissimi) lavoratori e manifestazioni di supporto da parte di altri lavoratori, sindacalisti, comunità locali, spesso nel-la forma di picchetti davanti alle filiali delle catene di fast-food.
English abstract One of the most significant developments in corporate organisation over the last... more English abstract One of the most significant developments in corporate organisation over the last three decades has been a tendency to vertical disintegration through outsourcing and subcontracting. This has given rise to complex inter-organisational relationships for the production of goods and services which often extend over the boundaries of national countries, and which have been variously named inter-organisational networks, global value chains, and global production networks. These structures are characterised by asymmetric power relationships between firms located at different levels of the value chain. The literature has analysed the consequences of such processes of reorganisation for traditional models of trade union representation. Indeed, they have weakened workers possibility to exercise their voice, especially at lower levels of the value chain, because of scarce trade union presence and lower bargaining power. Moreover, the presence of strong power asymmetries between firms reduces the effectiveness of traditional trade union strategies focused on collective bargaining with the employer: given the economic pressures that chain leaders exercise on their subcontractors, employers itself get less and less autonomous the lower the company is positioned in the value chain. Furthermore, while the power on the employment relationship transcends organizational boundaries, workers have no channels to exercise their voice beyond firm boundaries. In recent years, trade unions have become more aware of the need to engage with the 'real employer' at the top of any contracting chain in order to improve working conditions at lower levels and have started experimenting with new strategies. This paper will discuss these issues through a case study analysis of two recent campaigns organised by the German metalworkers union, IG Metall, to represent and improve the working conditions of agency workers and workers employed by subcontractors in German automotive companies.
Drawing on case-studies in the German metal and chemical sectors, this article addresses trade un... more Drawing on case-studies in the German metal and chemical sectors, this article addresses trade unions' behavior towards employers' labour market segmentation strategies and, in particular, vertical disintegration. Findings illustrate that, contrary to the expectations of the dualisation literature, trade unions do not always give priority to their core constituency and marginalise peripheral workers. Moreover, it is shown that union actions are not solely determined by the aim of defending the interests of their current members, but depend on the interrelationship between unions' identity, and their members' and organisational interests. These factors are, in turn, strongly related to employers' behavior.