Valentina Nicole Savino | Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy) (original) (raw)
Papers by Valentina Nicole Savino
Non erano i soldi o il prestigio il suo fine: quelli li ottenne fin da giovanissimo, fin da quand... more Non erano i soldi o il prestigio il suo fine: quelli li ottenne fin da giovanissimo, fin da quando all’età di quattordici anni creò la componente RRS, oggi essenziale nei siti internet, e ne parlò in una conferenza internazionale tra esperti del settore. Era l’obiettivo politico della condivisione del sapere il suo ben più alto scopo, e lo esprime causticamente quanto magistralmente nel suo “Guerrilla Open Manifesto” di cui diamo un estratto:
<<L’informazione è potere. Ma come con ogni tipo di potere, ci sono quelli che se ne vogliono impadronire. […] Tutti voi, che avete accesso a queste risorse – studenti, bibliotecari o scienziati – avete ricevuto un privilegio: potete nutrirvi al banchetto della conoscenza mentre il resto del mondo rimane chiuso fuori. Ma non dovete – anzi, moralmente, non potete – conservare questo privilegio solo per voi. Avete il dovere di condividerlo con il mondo.>>
[...Aprendo il sito della neonata compagnia emerge un misto di emozioni, le rimembranze letterari... more [...Aprendo il sito della neonata compagnia emerge un misto di emozioni, le rimembranze letterarie oscillano dal Doctor Faustus nella triade magica dei suoi autori (Marlowe, Goethe, Mann), alle sfumature gotiche di Frankenstein, sino agli autori di fantascienza e alle derive più recenti e innovative di questa nel movimento del cosiddetto cyberpunk, incarnato da Gibson, Dick, Ballard, Headroom e molti altri. Provando un momento a fuggire la fascinazione per vagliare razionalmente il progetto, ci imbattiamo nel campo medico che è paradigma di questo tipo di ricerca]
[...Eppure, a causa di un latente scetticismo e di un manifesto menefreghismo, si è ancora restii... more [...Eppure, a causa di un latente scetticismo e di un manifesto menefreghismo, si è ancora restii a riconoscere agli animali dei nostri allevamenti industriali questo stesso bisogno, il riconoscimento del quale si porterebbe con sé come un’onda d’urto quello degli altri bisogni elementari. Nella moderna industria alimentare (o almeno in buona parte di essa) sembra infatti che gli animali vengano trattati a stregua di pietre che non necessitano né del contatto con la madre, né di socialità con i propri simili, né di movimento o soddisfacimento delle proprie curiosità ed impulsi]
[...I nuclei tematici del romanzo (la guerra, l’immediato dopoguerra, la complessa realtà del “mi... more [...I nuclei tematici del romanzo (la guerra, l’immediato dopoguerra, la complessa realtà del “miracolo economico”) sono tuttavia ravvisabili nella totalità della sua opera, come nel luminoso “Opinioni di un clown” (1963) che, come osservò Claudio Magris, conserva i ritmi rapidi ed incisivi dei racconti brevi atti a raccogliere in tante istantanee squarci di vita: nel caso del nostro clown protagonista Hans Schnier i centri di gravitazione sono l’infortunio al ginocchio che stronca la sua carriera, l’abbandono da parte della fidanzata Maria, i dissidi con la famiglia, ma soprattutto lo scontro con l’ipocrisia che irradia tanto dai suoi congiunti quanto dall’ambiente sociale in ogni sua componente.]
[...Di Rimbaud Cortazar non serba soltanto l’indomabilità del carattere ma anche quella della scr... more [...Di Rimbaud Cortazar non serba soltanto l’indomabilità del carattere ma anche quella della scrittura, quella ricerca febbrile di uno “sregolamento di tutti i sensi” che mostri l’altra faccia del Reale capovolgendone le istanze regolamentate, e poi Poe da cui eredita il taglio spietatamente razionale delle analisi ma legato da fili segreti ad un’ ipersensibilità del personaggio, e Keats di cui prende a prestito le parole: “Il poeta è la più impoetica delle cose che esistono, perché si fa attraversare da tutti i colori del mondo, come il camaleonte.]
[...Eppure si riconferma l‘originalità di questa scrittrice capace di mostrare le cose attraverso... more [...Eppure si riconferma l‘originalità di questa scrittrice capace di mostrare le cose attraverso uno squarcio: dapprima fessura, che si slarga man mano e rivela il cinismo a piccoli dosi, come preparando, ingannando il lettore, falsamente al sicuro, e con ciò abbraccia la definizione di classico che dà T. S. Eliot in “Che cos’è un classico”, come di evento capace di metabolizzare il passato conquistato a grande fatica per darne una nuova, e a sua volta feconda, trasfigurazione.]
[...Da qui prende avvio il prezioso percorso dell’associazione, il cui obiettivo primario è quell... more [...Da qui prende avvio il prezioso percorso dell’associazione, il cui obiettivo primario è quello dell’educazione pedagogica e civica, dell’accompagnamento dei minori, tolti alla vita di strada, in un percorso di crescita e riscatto; al riparo dalla violenza, dalla criminalità, dalla mano invisibile ma totalizzante della Camorra, alla riscoperta delle proprie insostituibili capacità individuali.]
[...Questa è forse la domanda più difficile a cui rispondere, almeno ricorrendo alle possibilità ... more [...Questa è forse la domanda più difficile a cui rispondere, almeno ricorrendo alle possibilità offerte dalla grammatica umana. “Ambiente” ed “ecologia” sono per me parole volte ad indicare non tanto uno specifico settore di ricerca quanto, piuttosto, un modo d’essere e di guardare ciò che mi si manifesta intorno. Se esiste una filosofia elementare da cui si dipanano i miei interessi di ricerca è qualcosa di simile ad un’etica della cura.]
[...Infatti, l’atteggiamento dell’agente economico non interessa la specificità dell’obiettivo, l... more [...Infatti, l’atteggiamento dell’agente economico non interessa la specificità dell’obiettivo, la natura del bene ricercato, bensì solo il fatto che il raggiungimento di quell’obiettivo gli consenta di incrementare il proprio benessere individuale, tanto che la sua scelta può essere espressa con una funzione matematica]
[...Egli elabora una lettura storica del processo psicanalitico: il Medioevo, il Protestantesimo ... more [...Egli elabora una lettura storica del processo psicanalitico: il Medioevo, il Protestantesimo e il mondo contemporaneo sarebbero inscrivibili, infatti, in uno stesso filo rosso che segna una condizione di progressivo isolamento dell’uomo, aprendo la strada allo sviluppo di diversi “meccanismi di fuga”.]
[...Dal 16 al 30 aprile, alla galleria Tulpenmanie, in via Mauro Macchi 6 a Milano, si può visita... more [...Dal 16 al 30 aprile, alla galleria Tulpenmanie, in via Mauro Macchi 6 a Milano, si può visitare la mostra fotografica Lamilanoaltra, che ha lo scopo di mettere lo spettatore di fronte allo stato di abbandono dei sette scali ferroviari milanesi —Farini, Lambrate, Porta Romana, Greco, Porta Genova, San Cristoforo, Rogoredo— e della ex Saronio, una fabbrica di Riozzo, frazione del comune di Cerro al Lambro, adibita alla produzione di armi chimiche durante il fascismo, e destinata anch’essa all’oblio e ad una lenta degradazione.]
[...La natura più profonda del moderno è pertanto secondo l’autore da ricercarsi nella sua caratu... more [...La natura più profonda del moderno è pertanto secondo l’autore da ricercarsi nella sua caratura pratica ed emancipativa, e questa stessa essenza corrisponde a quella ricerca di libertà e verità da parte di un soggetto pratico che sembra tornare a contraddistinguere i nostri tempi: “il mondo contemporaneo non si illude certo più che la razionalizzazione tecnico-strumentale sia la via verso la liberazione. Ma proprio questa è l’istanza sottesa a una sana autocritica del moderno: l’essenza del soggetto moderno è la razionalità pratica, non riducibile a quella tecnica – essendo anzi la sua anima profonda e misconosciuta.”]
[...Il filosofo Hans Jonas introduce il suo saggio “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” con la dom... more [...Il filosofo Hans Jonas introduce il suo saggio “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” con la domanda fondamentale: «Che cosa ha aggiunto Auschwitz a ciò che da sempre siamo in grado di sapere sulle proporzioni delle cose spaventose e terribili che gli uomini sono capaci di commettere verso i loro simili? A ciò che da sempre hanno commesso?» E la riflessione così prosegue: «questo doloroso inasprimento della domanda di Giobbe – cui non sfugge il nostro problema – poteva essere inizialmente chiarito dai profeti biblici ricorrendo ancora una volta all’Alleanza: il popolo che l’aveva stipulata con Dio, era diventato infedele. […] e tuttavia – paradosso dei paradossi – fu proprio l’antico popolo dell’alleanza – […], fu proprio questo popolo e non un altro ad affrontare il destino dell’annientamento totale con il falso pretesto della razza»]
[...Il sociologo introduce i temi del libro citando le parole pronunciate dallo statista Harold M... more [...Il sociologo introduce i temi del libro citando le parole pronunciate dallo statista Harold MacMillan, durante il suo discorso tenuto nello stadio di Bedford, nel 1957, appena nominato premier: «Siamo onesti: la maggior parte di noi non è mai stata così bene. Prendete le campagne, le grandi città, i piccoli villaggi, e vi troverete un benessere mai esistito da quando io mi ricordo, anzi in tutta la storia di questo paese». E accordato il fatto che l’acclamazione del benessere rimane attuale ai nostri giorni, introduce un’obiezione incarnata da tre “però”]
[...Ma se questa visione fosse giustificata solo in parte? Gli storici della filosofia antica Bon... more [...Ma se questa visione fosse giustificata solo in parte? Gli storici della filosofia antica Bonazzi, Cardullo, Casertano, Spinelli e Trabattoni hanno aperto uno spiraglio interpretativo nuovo sulla sofistica, sulla scorta degli studi di M. Untersteiner: Se è vero che la sofistica rispecchia la destabilizzazione delle istituzioni democratiche all’interno della polis, tuttavia la tesi gorgiana sarebbe da intendersi non come attestazione di nichilismo, bensì come registrazione di uno scarto esistente tra la ragione umana (intesa nella sua duplice natura di pensiero e linguaggio, logos) e la realtà, che non si contrappone alla tradizione platonica ma la problematicizza soltanto. Nell’instabilità politica della polis la persuasione non è nelle cose, ma nelle parole: al “maestro di verità” si sostituisce il “maestro di retorica“.]
[...Il darwinismo sociale è una corrente che riprende il motivo classico dell’homo homini lupus, ... more [...Il darwinismo sociale è una corrente che riprende il motivo classico dell’homo homini lupus, di cui il filosofo Thomas Hobbes aveva dato una prima organica concettualizzazione, individuando nei sentimenti della paura, della competizione e della ricerca della gloria il nucleo fondante dell’agire umano; in particolare questi filosofi e sociologici si servono del concetto darwiniano di “survival of the fittest” (“sopravvivenza del più adatto”), dove “più adatto” non ha a che fare con giudizi di valore, bensì con il pratico adattamento all’ambiente tramite caratteristiche biologiche che insorgono in modo del tutto casuale e che se adatte all’ambiente vengono selezionate tramite la sopravvivenza del soggetto e trasmesse alla prole, famoso è, tra i tanti altri, l’esempio che Darwin riporta sui becchi degli uccelli con una certa conformazione atta a rompere duri gusci in isole provviste di questo tipo di riserva di cibo, e di becchi lunghi e sottili in altre adatte alla pesca di piccoli pesci.]
[...Francesco Antinucci principia l’analisi mettendo in guardia rispetto all’atteggiamento noto c... more [...Francesco Antinucci principia l’analisi mettendo in guardia rispetto all’atteggiamento noto come “determinismo tecnologico“: il legame causale tra cambiamento tecnologico e mutamenti socioeconomici è infatti illusorio, il «caso» gioca spesso un ruolo fondamentale (come mostra del resto la storia delle maggiori scoperte scientifiche), e gli eventi più importanti, proprio per la loro origine causale-opportunistica, necessariamente ci sfuggono (se il CERN, per dirne una, non avesse messo a disposizione di tutti e gratuitamente, il World Wide Web appena sviluppato, rinunciando ai diritti d’autore, Internet non avrebbe conosciuto una diffusione così capillare)]
[...La maschera dell’uomo contemporaneo sarebbe infatti, secondo il filosofo, un mero travestimen... more [...La maschera dell’uomo contemporaneo sarebbe infatti, secondo il filosofo, un mero travestimento atto a celare la dissonanza tra forma e contenuto, assunto per contrastare lo stato di paura e debolezza cagionato della “malattia storica“; ovvero dalla consapevolezza del carattere diveniente di tutte le cose che avrebbe reso l’uomo incapace di assumersi responsabilità storiche in prima persona.]
[...Dopo aver presentato queste esemplificazioni di come i manufatti umani e la politica siano st... more [...Dopo aver presentato queste esemplificazioni di come i manufatti umani e la politica siano strettamente intrecciati, Winner analizza brevemente le implicazioni filosofiche del discorso: da una parte schiera la posizione tracciata da Engels in On authority (1872), dove il progresso tecnologico implicherebbe per sua stessa natura un assetto del potere autoritario (posizione che rassomiglia a quella di Alfred D. Chambler, che in The Invisible Hand, offre un’impressionante documentazione volta a difendere l’ipotesi secondo cui la costruzione di molti sistemi di produzione, trasporto e comunicazione del 19esimo e 20esimo secolo necessiterebbe dello sviluppo di una specifica forma di organizzazione sociale; centralizzata e gerarchica.]
[...E’ sulla gratitudine che si basa il buon ricevere, è il marchio dell’agape, indifferente alla... more [...E’ sulla gratitudine che si basa il buon ricevere, è il marchio dell’agape, indifferente alla sostituzione, sullo scambio dei doni. Questa vera natura del controdono, o per meglio dire, del secondo primo dono, non è istituzionalizzabile, non si può assicurare che il circolo del donare sia virtuoso e non vizioso, allora perché costituisce un’irrinunciabile finestra sul mondo?]
Non erano i soldi o il prestigio il suo fine: quelli li ottenne fin da giovanissimo, fin da quand... more Non erano i soldi o il prestigio il suo fine: quelli li ottenne fin da giovanissimo, fin da quando all’età di quattordici anni creò la componente RRS, oggi essenziale nei siti internet, e ne parlò in una conferenza internazionale tra esperti del settore. Era l’obiettivo politico della condivisione del sapere il suo ben più alto scopo, e lo esprime causticamente quanto magistralmente nel suo “Guerrilla Open Manifesto” di cui diamo un estratto:
<<L’informazione è potere. Ma come con ogni tipo di potere, ci sono quelli che se ne vogliono impadronire. […] Tutti voi, che avete accesso a queste risorse – studenti, bibliotecari o scienziati – avete ricevuto un privilegio: potete nutrirvi al banchetto della conoscenza mentre il resto del mondo rimane chiuso fuori. Ma non dovete – anzi, moralmente, non potete – conservare questo privilegio solo per voi. Avete il dovere di condividerlo con il mondo.>>
[...Aprendo il sito della neonata compagnia emerge un misto di emozioni, le rimembranze letterari... more [...Aprendo il sito della neonata compagnia emerge un misto di emozioni, le rimembranze letterarie oscillano dal Doctor Faustus nella triade magica dei suoi autori (Marlowe, Goethe, Mann), alle sfumature gotiche di Frankenstein, sino agli autori di fantascienza e alle derive più recenti e innovative di questa nel movimento del cosiddetto cyberpunk, incarnato da Gibson, Dick, Ballard, Headroom e molti altri. Provando un momento a fuggire la fascinazione per vagliare razionalmente il progetto, ci imbattiamo nel campo medico che è paradigma di questo tipo di ricerca]
[...Eppure, a causa di un latente scetticismo e di un manifesto menefreghismo, si è ancora restii... more [...Eppure, a causa di un latente scetticismo e di un manifesto menefreghismo, si è ancora restii a riconoscere agli animali dei nostri allevamenti industriali questo stesso bisogno, il riconoscimento del quale si porterebbe con sé come un’onda d’urto quello degli altri bisogni elementari. Nella moderna industria alimentare (o almeno in buona parte di essa) sembra infatti che gli animali vengano trattati a stregua di pietre che non necessitano né del contatto con la madre, né di socialità con i propri simili, né di movimento o soddisfacimento delle proprie curiosità ed impulsi]
[...I nuclei tematici del romanzo (la guerra, l’immediato dopoguerra, la complessa realtà del “mi... more [...I nuclei tematici del romanzo (la guerra, l’immediato dopoguerra, la complessa realtà del “miracolo economico”) sono tuttavia ravvisabili nella totalità della sua opera, come nel luminoso “Opinioni di un clown” (1963) che, come osservò Claudio Magris, conserva i ritmi rapidi ed incisivi dei racconti brevi atti a raccogliere in tante istantanee squarci di vita: nel caso del nostro clown protagonista Hans Schnier i centri di gravitazione sono l’infortunio al ginocchio che stronca la sua carriera, l’abbandono da parte della fidanzata Maria, i dissidi con la famiglia, ma soprattutto lo scontro con l’ipocrisia che irradia tanto dai suoi congiunti quanto dall’ambiente sociale in ogni sua componente.]
[...Di Rimbaud Cortazar non serba soltanto l’indomabilità del carattere ma anche quella della scr... more [...Di Rimbaud Cortazar non serba soltanto l’indomabilità del carattere ma anche quella della scrittura, quella ricerca febbrile di uno “sregolamento di tutti i sensi” che mostri l’altra faccia del Reale capovolgendone le istanze regolamentate, e poi Poe da cui eredita il taglio spietatamente razionale delle analisi ma legato da fili segreti ad un’ ipersensibilità del personaggio, e Keats di cui prende a prestito le parole: “Il poeta è la più impoetica delle cose che esistono, perché si fa attraversare da tutti i colori del mondo, come il camaleonte.]
[...Eppure si riconferma l‘originalità di questa scrittrice capace di mostrare le cose attraverso... more [...Eppure si riconferma l‘originalità di questa scrittrice capace di mostrare le cose attraverso uno squarcio: dapprima fessura, che si slarga man mano e rivela il cinismo a piccoli dosi, come preparando, ingannando il lettore, falsamente al sicuro, e con ciò abbraccia la definizione di classico che dà T. S. Eliot in “Che cos’è un classico”, come di evento capace di metabolizzare il passato conquistato a grande fatica per darne una nuova, e a sua volta feconda, trasfigurazione.]
[...Da qui prende avvio il prezioso percorso dell’associazione, il cui obiettivo primario è quell... more [...Da qui prende avvio il prezioso percorso dell’associazione, il cui obiettivo primario è quello dell’educazione pedagogica e civica, dell’accompagnamento dei minori, tolti alla vita di strada, in un percorso di crescita e riscatto; al riparo dalla violenza, dalla criminalità, dalla mano invisibile ma totalizzante della Camorra, alla riscoperta delle proprie insostituibili capacità individuali.]
[...Questa è forse la domanda più difficile a cui rispondere, almeno ricorrendo alle possibilità ... more [...Questa è forse la domanda più difficile a cui rispondere, almeno ricorrendo alle possibilità offerte dalla grammatica umana. “Ambiente” ed “ecologia” sono per me parole volte ad indicare non tanto uno specifico settore di ricerca quanto, piuttosto, un modo d’essere e di guardare ciò che mi si manifesta intorno. Se esiste una filosofia elementare da cui si dipanano i miei interessi di ricerca è qualcosa di simile ad un’etica della cura.]
[...Infatti, l’atteggiamento dell’agente economico non interessa la specificità dell’obiettivo, l... more [...Infatti, l’atteggiamento dell’agente economico non interessa la specificità dell’obiettivo, la natura del bene ricercato, bensì solo il fatto che il raggiungimento di quell’obiettivo gli consenta di incrementare il proprio benessere individuale, tanto che la sua scelta può essere espressa con una funzione matematica]
[...Egli elabora una lettura storica del processo psicanalitico: il Medioevo, il Protestantesimo ... more [...Egli elabora una lettura storica del processo psicanalitico: il Medioevo, il Protestantesimo e il mondo contemporaneo sarebbero inscrivibili, infatti, in uno stesso filo rosso che segna una condizione di progressivo isolamento dell’uomo, aprendo la strada allo sviluppo di diversi “meccanismi di fuga”.]
[...Dal 16 al 30 aprile, alla galleria Tulpenmanie, in via Mauro Macchi 6 a Milano, si può visita... more [...Dal 16 al 30 aprile, alla galleria Tulpenmanie, in via Mauro Macchi 6 a Milano, si può visitare la mostra fotografica Lamilanoaltra, che ha lo scopo di mettere lo spettatore di fronte allo stato di abbandono dei sette scali ferroviari milanesi —Farini, Lambrate, Porta Romana, Greco, Porta Genova, San Cristoforo, Rogoredo— e della ex Saronio, una fabbrica di Riozzo, frazione del comune di Cerro al Lambro, adibita alla produzione di armi chimiche durante il fascismo, e destinata anch’essa all’oblio e ad una lenta degradazione.]
[...La natura più profonda del moderno è pertanto secondo l’autore da ricercarsi nella sua caratu... more [...La natura più profonda del moderno è pertanto secondo l’autore da ricercarsi nella sua caratura pratica ed emancipativa, e questa stessa essenza corrisponde a quella ricerca di libertà e verità da parte di un soggetto pratico che sembra tornare a contraddistinguere i nostri tempi: “il mondo contemporaneo non si illude certo più che la razionalizzazione tecnico-strumentale sia la via verso la liberazione. Ma proprio questa è l’istanza sottesa a una sana autocritica del moderno: l’essenza del soggetto moderno è la razionalità pratica, non riducibile a quella tecnica – essendo anzi la sua anima profonda e misconosciuta.”]
[...Il filosofo Hans Jonas introduce il suo saggio “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” con la dom... more [...Il filosofo Hans Jonas introduce il suo saggio “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” con la domanda fondamentale: «Che cosa ha aggiunto Auschwitz a ciò che da sempre siamo in grado di sapere sulle proporzioni delle cose spaventose e terribili che gli uomini sono capaci di commettere verso i loro simili? A ciò che da sempre hanno commesso?» E la riflessione così prosegue: «questo doloroso inasprimento della domanda di Giobbe – cui non sfugge il nostro problema – poteva essere inizialmente chiarito dai profeti biblici ricorrendo ancora una volta all’Alleanza: il popolo che l’aveva stipulata con Dio, era diventato infedele. […] e tuttavia – paradosso dei paradossi – fu proprio l’antico popolo dell’alleanza – […], fu proprio questo popolo e non un altro ad affrontare il destino dell’annientamento totale con il falso pretesto della razza»]
[...Il sociologo introduce i temi del libro citando le parole pronunciate dallo statista Harold M... more [...Il sociologo introduce i temi del libro citando le parole pronunciate dallo statista Harold MacMillan, durante il suo discorso tenuto nello stadio di Bedford, nel 1957, appena nominato premier: «Siamo onesti: la maggior parte di noi non è mai stata così bene. Prendete le campagne, le grandi città, i piccoli villaggi, e vi troverete un benessere mai esistito da quando io mi ricordo, anzi in tutta la storia di questo paese». E accordato il fatto che l’acclamazione del benessere rimane attuale ai nostri giorni, introduce un’obiezione incarnata da tre “però”]
[...Ma se questa visione fosse giustificata solo in parte? Gli storici della filosofia antica Bon... more [...Ma se questa visione fosse giustificata solo in parte? Gli storici della filosofia antica Bonazzi, Cardullo, Casertano, Spinelli e Trabattoni hanno aperto uno spiraglio interpretativo nuovo sulla sofistica, sulla scorta degli studi di M. Untersteiner: Se è vero che la sofistica rispecchia la destabilizzazione delle istituzioni democratiche all’interno della polis, tuttavia la tesi gorgiana sarebbe da intendersi non come attestazione di nichilismo, bensì come registrazione di uno scarto esistente tra la ragione umana (intesa nella sua duplice natura di pensiero e linguaggio, logos) e la realtà, che non si contrappone alla tradizione platonica ma la problematicizza soltanto. Nell’instabilità politica della polis la persuasione non è nelle cose, ma nelle parole: al “maestro di verità” si sostituisce il “maestro di retorica“.]
[...Il darwinismo sociale è una corrente che riprende il motivo classico dell’homo homini lupus, ... more [...Il darwinismo sociale è una corrente che riprende il motivo classico dell’homo homini lupus, di cui il filosofo Thomas Hobbes aveva dato una prima organica concettualizzazione, individuando nei sentimenti della paura, della competizione e della ricerca della gloria il nucleo fondante dell’agire umano; in particolare questi filosofi e sociologici si servono del concetto darwiniano di “survival of the fittest” (“sopravvivenza del più adatto”), dove “più adatto” non ha a che fare con giudizi di valore, bensì con il pratico adattamento all’ambiente tramite caratteristiche biologiche che insorgono in modo del tutto casuale e che se adatte all’ambiente vengono selezionate tramite la sopravvivenza del soggetto e trasmesse alla prole, famoso è, tra i tanti altri, l’esempio che Darwin riporta sui becchi degli uccelli con una certa conformazione atta a rompere duri gusci in isole provviste di questo tipo di riserva di cibo, e di becchi lunghi e sottili in altre adatte alla pesca di piccoli pesci.]
[...Francesco Antinucci principia l’analisi mettendo in guardia rispetto all’atteggiamento noto c... more [...Francesco Antinucci principia l’analisi mettendo in guardia rispetto all’atteggiamento noto come “determinismo tecnologico“: il legame causale tra cambiamento tecnologico e mutamenti socioeconomici è infatti illusorio, il «caso» gioca spesso un ruolo fondamentale (come mostra del resto la storia delle maggiori scoperte scientifiche), e gli eventi più importanti, proprio per la loro origine causale-opportunistica, necessariamente ci sfuggono (se il CERN, per dirne una, non avesse messo a disposizione di tutti e gratuitamente, il World Wide Web appena sviluppato, rinunciando ai diritti d’autore, Internet non avrebbe conosciuto una diffusione così capillare)]
[...La maschera dell’uomo contemporaneo sarebbe infatti, secondo il filosofo, un mero travestimen... more [...La maschera dell’uomo contemporaneo sarebbe infatti, secondo il filosofo, un mero travestimento atto a celare la dissonanza tra forma e contenuto, assunto per contrastare lo stato di paura e debolezza cagionato della “malattia storica“; ovvero dalla consapevolezza del carattere diveniente di tutte le cose che avrebbe reso l’uomo incapace di assumersi responsabilità storiche in prima persona.]
[...Dopo aver presentato queste esemplificazioni di come i manufatti umani e la politica siano st... more [...Dopo aver presentato queste esemplificazioni di come i manufatti umani e la politica siano strettamente intrecciati, Winner analizza brevemente le implicazioni filosofiche del discorso: da una parte schiera la posizione tracciata da Engels in On authority (1872), dove il progresso tecnologico implicherebbe per sua stessa natura un assetto del potere autoritario (posizione che rassomiglia a quella di Alfred D. Chambler, che in The Invisible Hand, offre un’impressionante documentazione volta a difendere l’ipotesi secondo cui la costruzione di molti sistemi di produzione, trasporto e comunicazione del 19esimo e 20esimo secolo necessiterebbe dello sviluppo di una specifica forma di organizzazione sociale; centralizzata e gerarchica.]
[...E’ sulla gratitudine che si basa il buon ricevere, è il marchio dell’agape, indifferente alla... more [...E’ sulla gratitudine che si basa il buon ricevere, è il marchio dell’agape, indifferente alla sostituzione, sullo scambio dei doni. Questa vera natura del controdono, o per meglio dire, del secondo primo dono, non è istituzionalizzabile, non si può assicurare che il circolo del donare sia virtuoso e non vizioso, allora perché costituisce un’irrinunciabile finestra sul mondo?]