Andrea Pinotti | Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy) (original) (raw)

Books by Andrea Pinotti

Research paper thumbnail of Il primo libro di teoria dell'immagine (Einaudi 2024)

Il primo libro di teoria dell'immagine (Einaudi 2024), 2024

Viviamo circondati dalle immagini, persino immersi in esse. Grazie ai nostri dispositivi ne ricev... more Viviamo circondati dalle immagini, persino immersi in esse. Grazie ai nostri dispositivi ne riceviamo e produciamo noi stessi quotidianamente piú di quante ne riusciamo davvero a fruire. Trasformiamo sistematicamente ogni nostra esperienza in un'immagine da condividere, archiviare, manipolare. Per questa pervasiva presenza delle immagini dovremmo essere nella condizione migliore per comprenderle. Ma è proprio perché sono dappertutto che risulta difficile metterle a fuoco, capire come funzionano, fare un passo indietro e porle a quella giusta distanza, che sola consente un approccio critico. Questo libro offre una bussola per orientarsi nel paesaggio delle immagini: l'iconosfera. Ogni suo capitolo muove da un caso esemplare, per affrontare un problema specifico e considerare il metodo che la nostra tradizione culturale ha elaborato per risolverlo: la semiotica, la psicologia della Gestalt, il formalismo, l'iconologia, l'energetica, la fenomenologia, l'ontologia, la psicoanalisi, le teorie del figurale, la neuroestetica, la filosofia analitica della depiction, gli studi di cultura visuale, senza trascurare gli orizzonti inaugurati dalle nuove tecnologie di realtà virtuale e aumentata e di intelligenza artificiale. Conclude il volume una riflessione intorno alla spinosa questione dell'immagine astratta.

Research paper thumbnail of Nonumento. Un paradosso della memoria (Johan & Levi 2023)

Affidiamo le nostre memorie ai monumenti perché le conservino per noi. Così possiamo permetterci ... more Affidiamo le nostre memorie ai monumenti perché le conservino per noi. Così possiamo permetterci di dimenticarle. È questo il paradosso che affligge il memoriale: costruito come dispositivo di rammemorazione, si ribalta nel suo contrario, e diventa macchina di oblio. L’arte monumentale contemporanea si è ingegnata per trovare una terapia a questa patologia. A partire dagli anni sessanta si è formato un movimento eterogeneo, spesso radicale e non di rado contraddittorio, di artisti coinvolti nella progettazione di “contromonumenti” o “antimonumenti”: congegni che per via negativa ci interrogano nel profondo del nostro rapporto paradossale con la memoria e l’oblio. Rifacendosi liberamente ai non-uments di Gordon Matta-Clark, Andrea Pinotti preferisce chiamarli “nonumenti” e ne delinea una grammatica e una tipologia.
Ma ci riesce davvero, il nonumento, a fare meglio del monumento? Davvero un parallelepipedo o una fontana che spariscono nel terreno gestiscono meglio le nostre smemoratezze rispetto a un obelisco o a una colonna orgogliosamente eretti nella loro ostinata verticalità? Davvero una performance o un re-enactment che durano pochi minuti o poche ore risultano più efficaci di un mausoleo ben piantato dove sta da centinaia di anni? Davvero aria, luce, colori, bits ci salvaguardano dall’amnesia più di pietra, bronzo, ferro?
Queste domande risultano oggi urgenti più che mai: il tema del memoriale è tornato alla ribalta, proprio quando ci si impegna da più parti a buttarne giù il più possibile. In un’epoca in cui le statue vengono gettate nelle discariche per effetto dell’ondata di violenza iconoclastica ispirata dalla cosiddetta cancel culture o woke culture, questo libro propone una riflessione insieme estetica e politica sull’arte monumentale contemporanea e sulla contraddizione che l’affligge: negare il monumento, per riaffermarlo. Fare il nonumento.

Research paper thumbnail of Culture visuelle. Images, regards, médias, dispositifs (with Antonio Somaini, Les presses du réel 2022)

Culture visuelle. Images, regards, médias, dispositifs , 2022

Cet ouvrage présente les concepts fondamentaux, les questions principales et les nouvelles perspe... more Cet ouvrage présente les concepts fondamentaux, les questions principales et les nouvelles perspectives de recherche des études sur la « culture visuelle ». Après avoir retracé les origines de cette notion dans la tradition de l'histoire de l'art et dans les théories de la photographie et du cinéma des premières décennies du XX e siècle, le livre reconstruit le développement récent, au niveau international, des visual culture studies et de la Bildwissenschaft. Les chapitres suivants proposent des outils essentiels pour étudier la dimension techniquement déterminée, mais aussi historiquement et socialement située, des images comme des formes de la vision. Les exemples analysés proviennent de contextes culturels et de périodes historiques très variés et concernent jusqu'à la réalité virtuelle et la réalité augmentée, les nouvelles images produites par l'intelligence artificielle et les nouvelles technologies de machine vision.

Andrea Pinotti est professeur d'esthétique et de théorie de l'image à l'Università Statale de Milan, où il dirige le projet ERC « An-Icon » dédié à l'histoire et théorie des environnements immersifs. Il est l'auteur de Empathie. Histoire d'une idée de Platon au post-humain (Vrin, 2016) et Alla soglia dell'immagine. Da Narciso alla realtà virtuale (Einaudi, 2021).

Antonio Somaini est professeur de théorie du cinéma, des médias et de la culture visuelle à l'Université Sorbonne Nouvelle. Il a publié Ejzenštejn. Il cinema, le arti, il montaggio (Einaudi, 2011), et codirigé La haute et la basse définition des images (Mimésis, 2021) et Repenser le médium. Cinéma et art contemporain (Les presses du réel, 2022). Culture visuelle Images, regards, médias, dispositifs Andrea Pinotti, Antonio Somaini les presses du réel les presses du réel Collection « Perceptions » www.lespressesdureel.com

Research paper thumbnail of Alla soglia dell'immagine. Da Narciso alla realtà virtuale (Einaudi 2021)

Entrare nell’immagine: un desiderio che accompagna l’umanità dall’alba dei tempi, perdendosi nell... more Entrare nell’immagine: un desiderio che accompagna l’umanità
dall’alba dei tempi, perdendosi nelle nebbie del mito. Un desiderio
che nei secoli ogni cultura visuale ha cercato di realizzare con
i mezzi di volta in volta disponibili. E che oggi le tecnologie di realtà
virtuale promettono di soddisfare: l’immagine si fa ambiente immersivo,
ci avvolge a 360 gradi, è presenza in carne e ossa. Saltano
le cornici che la confinavano in un mondo a parte. Persino il
medium in cui si concretizza sembra farsi trasparente. Una volta
aperto il passaggio fra il mondo reale e il mondo iconico, dobbiamo
però aspettarci un varco percorribile nei due sensi: penetriamo
nel mondo dell’immagine, ma l’immagine esonda nel nostro
mondo. Al desiderio si accompagna il timore per tale tracimazione.
Questo libro esplora quel doppio movimento, e ricostruisce la
storia di quel desiderio-timore, delle fantasie che ha innescato e
delle strategie escogitate per corrispondervi: dal proto-immersivo
Narciso ai caschi VR, passando per il trompe-l’oeil e le sculture
viventi, gli specchi e le architetture illusionistiche, i panorami e le
fantasmagorie, l’arte-ambiente, il cinema in 3D. Indugiando sulla
soglia che al contempo separa e congiunge quei due mondi, ne
subiamo il fascino, e ne apprezziamo il rischio.

Research paper thumbnail of Empathie. Histoire d'une idée de Platon au posthumain (Vrin 2016)

« Mets-toi à ma place! » Si souvent, nous croyons y parvenir; si souvent nous devons reconnaître ... more « Mets-toi à ma place! » Si souvent, nous croyons y parvenir; si souvent nous devons reconnaître qu’on n’y arrive pas. « Empathie » est le terme qui décrit cet effort, ce désir, cette victoire et cet échec.
Ce livre raconte l’histoire complexe et fascinance de cette idée, parcourant le temps depuis les philosophes grecs jusqu’aux androïdes, et croisant les disciplines comme la philosophie et la psychologie, l’anthropologie et l’hsitoire, l’esthétique et l’éthique, les études culturelles et les neurosciences.

Research paper thumbnail of Cultura visuale. Immagini sguardi media dispositivi (with Antonio Somaini, Einaudi 2016)

Nel corso degli ultimi trent'anni la rapida evoluzione delle tecnologie digitali ha determinato l... more Nel corso degli ultimi trent'anni la rapida evoluzione delle tecnologie digitali ha determinato la comparsa di nuove tipologie di immagini e di nuovi dispositivi di visione, introducendo forme inedite di visualizzazione e di spettatorialità. A fronte di un panorama iconico e mediale in continua trasformazione, diventa sempre piú urgente elaborare una serie di concetti e di strumenti in grado di aiutarci a comprendere la dimensione culturale -tecnicamente, socialmente e storicamente determinata -delle immagini e dello sguardo. Il volume ricostruisce innanzitutto le origini del concetto di «cultura visuale» e lo sviluppo di quell'ampio campo di studi che si è affermato a livello internazionale con i nomi di visual culture studies e Bildwissenschaft, determinando una vera e propria svolta iconica nelle scienze umane e sociali (e persino in settori rilevanti delle scienze naturali). Vengono quindi presentate le coordinate teoriche e metodologiche essenziali per affrontare un'analisi critica delle culture visuali del presente e del passato. Sommario: Introduzione. i. Un campo di studi transdisciplinare. ii. Genealogie. iii. Occhi, sguardi, spettatori. iv. Supporti, media, dispositivi. v. Alta e bassa definizione. vi. Gli usi sociali delle immagini. -Bibliografia. -Indice dei nomi.

Research paper thumbnail of Empatia. Storia di un’idea da Platone al postumano (Laterza 2011)

Research paper thumbnail of Estética de la pintura (Machado 2011)

Aun siendo una disciplina relativamente reciente, la estética hunde sus raíces en los orígenes de... more Aun siendo una disciplina relativamente reciente, la estética hunde sus raíces en los orígenes de la cultura occidental. A la cultura griega debe su originario significado etimológico: aisthesis, sensación. Como todas las disciplinas, tiene un lenguaje con significación específica, aunque aparentemente no sea así. Esa supuesta no especificidad de su lenguaje pone al lector «ingenuo» en peligro de ser arrastrado a terrenos pantanosos, muy alejados del camino real.

Research paper thumbnail of Il rovescio dell’immagine. Destra e sinistra nell’arte (Trelune  2010)

Research paper thumbnail of Estetica della pittura (il Mulino 2007)

Fin dalle sue origini, la filosofia ha stabilito che si pensa ragionando con i concetti, e con l'... more Fin dalle sue origini, la filosofia ha stabilito che si pensa ragionando con i concetti, e con l'anima che guarda alle idee. E nella città ideale platonica non c'è posto per gli amici delle immagini -i pittori -in quanto produttori di apparenze. Ma da quel primo esilio la pittura non ha cessato di interrogare la filosofia, opponendo alla visione disincarnata delle idee praticata dall'occhio dello spirito, la visione concreta di linee e colori, praticata dall'occhio del corpo: un pungolo costante, che contenderà per secoli al pensiero il primato dell'autentico vedere e di un diverso pensare. Il libro racconta la storia di quell'interrogazione, e le risposte che via via i filosofi hanno cercato nelle teorie estetiche, individuando i problemi fondamentali che, dall'antichità ai giorni nostri, continuano a riproporsi: imitazione ed espressione, disegno e colore, forma e contenuto, figurazione e astrazione. Fino al Novecento, quando la riabilitazione del corpo e dell'immagine ha rimesso tutto in discussione, e i filosofi hanno trovato nei pittori un tempo esiliati una nuova casa per il loro pensiero. Andrea Pinotti insegna Estetica all'Università degli Studi di Milano. Fra i suoi libri ricordiamo «Piccola storia della lontananza» (Cortina, 1999); «Il corpo dello stile» (Mimesis, 2001 2 ); «Memorie del neutro» (Mimesis, 2001); «Quadro e tipo» (Il Castoro, 2004).

Research paper thumbnail of Quadro e tipo. L’estetico in Burckhardt (Il Castoro 2004)

Research paper thumbnail of Memorie del neutro. Morfologia dell’immagine in Aby Warburg (Mimesis 2001)

Research paper thumbnail of Il corpo dello stile. Storia dell’arte come storia dell’estetica a partire da Semper, Riegl, Wölfflin (Mimesis 2001)

Research paper thumbnail of Piccola storia della lontananza. Walter Benjamin storico della percezione (Libreria Raffaello Cortina 1999)

Edited volumes by Andrea Pinotti

Research paper thumbnail of BEYER, JANZING, PINOTTI, TRAUTMANN-WALLER (eds.), Le monument en débat. Théories et pratiques de la monumentalisation en Allemagne et en Autriche après 1945 (arthistoricum.net 2022)

Il existe peu de pays en Europe où la question du monument comme medium de la mémoire historique ... more Il existe peu de pays en Europe où la question du monument comme medium de la mémoire historique se soit posée de manière aussi aiguë et virulente qu’en Allemagne et en Autriche après 1945. Expressions de notre rapport éthique et politique à l’histoire, les débats interrogent la nécessité de la mémoire de la Shoah, l’usage possible des résidus encombrants du stalinisme ou encore de récents projets de reconstruction. Qu’est-ce qu’un monument « dit » ou « ne dit pas », et en quoi sa création, sa modification ou sa destruction engagent-elles notre avenir ? Les études de cas allemands et autrichiens rassemblées ici tentent une définition actuelle du monument, au-delà de son enracinement national.

Zweifelsohne wird das Denkmal als erinnerungskulturelles Medium in wenigen europäischen Ländern so akut und virulent verhandelt wie in Deutschland und Österreich nach 1945. Die Debatten reichen von der unabdingbaren Erinnerung an die Shoah über Fragen nach der Nutzung nationalsozialistischer und stalinistischer Überreste bis hin zu jüngsten Wiederaufbauprojekten und sind Ausdruck unseres ethischen wie politischen Verhältnisses zur Geschichte. Was also sagen Denkmäler, ihre Gestaltung, Wiedererrichtung oder Zerstörung aus und wie gestalten sie unsere Zukunft? Anhand diverser Fallstudien sucht dieser Tagungsband nach einem gegenwärtigen Denkmalbegriff jenseits seiner nationalen Wurzeln.

Research paper thumbnail of Il primo libro di estetica (Einaudi 2022)

Che cosa significa «sentire»? Come ci rapportiamo al mondo attraverso il nostro corpo? Perché non... more Che cosa significa «sentire»? Come ci rapportiamo al mondo attraverso il nostro corpo? Perché non ci accontentiamo delle misurazioni quantitative, ma siamo spinti a valutare le nostre relazioni alle cose nelle loro qualità, chiamandole belle, brutte, sublimi, kitsch? Che cosa facciamo quando immaginiamo, giochiamo, fingiamo? Quando estendiamo il nostro fare e trasformiamo il nostro sentire grazie alle protesi tecniche e ai media, o quando ci esprimiamo artisticamente? Che cosa hanno di speciale quelle cose che definiamo opere d'arte? Davvero si possono distinguere dai fenomeni naturali, dagli oggetti ordinari, dagli strumenti? Sono solo alcune delle domande caratteristiche di quel campo della nostra esperienza, specifico e insieme diffuso, che chiamiamo estetica. Questo volume offre una prima introduzione all'estetica, nella sua duplice natura di riflessione intorno alla dimensione della sensibilità e di teoria filosofica delle arti. Rivolte a un pubblico di lettori non specialisti, le venti parole-chiave che lo strutturano prendono le mosse da una situazione particolare, per poi aprirsi in direzione di problemi piú universali. Una volta messa in moto la catena delle domande, ogni voce guarda ai principali modelli teorici che sono stati elaborati per rispondervi e al loro sviluppo storico-concettuale. Senza dimenticare che questa disciplina è, fin dal suo battesimo settecentesco, un territorio di confine, che ha sempre cercato di dialogare con i suoi vicini di casa: la storia delle arti e delle tecniche, la psicologia, l'antropologia, la sociologia, la semiotica, la teoria dei media, le scienze cognitive, le neuroscienze.

Research paper thumbnail of Bodies of Stone in the Media, Visual Culture and the Arts (AUP 2020)

Bodies of Stone in the Media, Visual Culture and the Arts , 2020

If mediatization has surprisingly revealed the secret life of inert matter and the 'face of thing... more If mediatization has surprisingly revealed the secret life of inert matter and the 'face of things' , the flipside of this has been the petrification of living organisms, an invasion of stone bodies in a state of suspended animation. Within a contemporary imaginary pervaded by new forms of animism, the paradigm of death looms large in many areas of artistic experimentation, pushing the modern body towards mineral modes of being which revive ancient myths of flesh-made-stone and the issue of the monument. Scholars in media, visual culture and the arts propose studies of bodies of stone, from actors simulating statues to the transmutation of the filmic body into a fossil; from the real treatment of the cadaver as a mineral living object to the rediscovery of materials such as wax; from the quest for a 'thermal' equivalence between stone and flesh to the transformation of the biomedical body into a living monument.

Research paper thumbnail of Georg Simmel, Stile moderno Saggi di estetica sociale (Einaudi 2020)

Questo volume presenta alcuni dei più significativi saggi di Georg Simmel, raccolti per la prima ... more Questo volume presenta alcuni dei più significativi saggi di Georg Simmel, raccolti per la prima volta in un’edizione italiana unitaria e in una nuova traduzione. Il filo che lega le riflessioni di Simmel, nella prospettiva originale proposta dai curatori, è quello dell’estetica sociale, ovvero lo studio dei fenomeni sociali alla luce dei metodi attinti dall’estetica, intesa sia come teoria della percezione sensibile sia come teoria dell’arte. Unendo l’interesse per le costanti antropologiche a un piú sociologico «senso intensissimo del presente», Simmel ci insegna a riconoscere nell’estetica una dimensione costitutiva della società umana e a distinguere le modificazioni storiche del sensorio promosse dall’avvento del moderno stile di vita. Giochi di sguardi e di odori, ornamenti e corteggiamenti, ponti e porte, manici e cornici, mode e tipi urbani, fiere industriali e trasformazioni della sensibilità: l’estetica sociale non è solo un capitolo imprescindibile della filosofia di Simmel, ma un pensiero vivente, ancora valido per esplorare la nostra estetica quotidiana e per comprendere le trasformazioni della società contemporanea.

Research paper thumbnail of Abstraction Matters. Contemporary Sculptors in Their Own Words (Cambridge Scholars 2018)

From the archaic funerary and sacred stones to the most recent three-dimensional objects, sculptu... more From the archaic funerary and sacred stones to the most recent three-dimensional objects, sculpture has been determined by a dualistic tension between the urge for imitation of natural forms (mimesis) and the desire to freely shape autonomous configurations (abstraction). Within such a complex history, the second half of the 20th century has been a particularly intense period. Besides their abstract works, many sculptors developed an extraordinarily rich theoretical discourse. This collection of essays presents some of the most eminent protagonists of this crucial historical moment by focusing on the artists’ “own words”. In their analysis, the contributors have followed three key-notions – “Sensation”, “Idea”, and “Language” – that fruitfully collect different artists under a common conceptual arch and show the aesthetic relevance of abstraction in sculpture. This book addresses high-level undergraduate and graduate students, as well as the scholarly community in the fields of aesthetics and art criticism, art history and art theory, visual, cultural and media studies.

Research paper thumbnail of Costellazioni. Le parole di Walter Benjamin (Einaudi 2018)

Fra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e l’opera di Walter Benja... more Fra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e
l’opera di Walter Benjamin sono fra i piú produttivi e fecondi. La sua
scrittura, fulminea e penetrante, ha spaziato dalla critica letteraria alla
teologia, dalla teoria dei media alla filosofia della storia, dall’estetica
delle arti visive alla teoria dell’architettura e della città. Collocandosi al
punto di convergenza di tradizioni eterogenee (messianismo ebraico e
marxismo eterodosso, pensiero romantico e morfologia), la riflessione
di Benjamin ha trovato espressione in una molteplicità di generi e di
stili, la cui natura ibrida ha sempre affascinato, ma spesso disorientato
i suoi lettori, che si sono accostati e continuano ad accostarsi alle sue
opere provenendo da percorsi e ambiti disciplinari differenti.
Articolato in quarantatré voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario
offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano
i tratti fondamentali della modernità cosí come è stata esplorata
da uno dei suoi primi e piú acuti pionieri: una modernità che, lungi
dall’essere stata archiviata dalle derive post-moderniste, non cessa
di interpellare criticamente il nostro presente.

Research paper thumbnail of Il primo libro di teoria dell'immagine (Einaudi 2024)

Il primo libro di teoria dell'immagine (Einaudi 2024), 2024

Viviamo circondati dalle immagini, persino immersi in esse. Grazie ai nostri dispositivi ne ricev... more Viviamo circondati dalle immagini, persino immersi in esse. Grazie ai nostri dispositivi ne riceviamo e produciamo noi stessi quotidianamente piú di quante ne riusciamo davvero a fruire. Trasformiamo sistematicamente ogni nostra esperienza in un'immagine da condividere, archiviare, manipolare. Per questa pervasiva presenza delle immagini dovremmo essere nella condizione migliore per comprenderle. Ma è proprio perché sono dappertutto che risulta difficile metterle a fuoco, capire come funzionano, fare un passo indietro e porle a quella giusta distanza, che sola consente un approccio critico. Questo libro offre una bussola per orientarsi nel paesaggio delle immagini: l'iconosfera. Ogni suo capitolo muove da un caso esemplare, per affrontare un problema specifico e considerare il metodo che la nostra tradizione culturale ha elaborato per risolverlo: la semiotica, la psicologia della Gestalt, il formalismo, l'iconologia, l'energetica, la fenomenologia, l'ontologia, la psicoanalisi, le teorie del figurale, la neuroestetica, la filosofia analitica della depiction, gli studi di cultura visuale, senza trascurare gli orizzonti inaugurati dalle nuove tecnologie di realtà virtuale e aumentata e di intelligenza artificiale. Conclude il volume una riflessione intorno alla spinosa questione dell'immagine astratta.

Research paper thumbnail of Nonumento. Un paradosso della memoria (Johan & Levi 2023)

Affidiamo le nostre memorie ai monumenti perché le conservino per noi. Così possiamo permetterci ... more Affidiamo le nostre memorie ai monumenti perché le conservino per noi. Così possiamo permetterci di dimenticarle. È questo il paradosso che affligge il memoriale: costruito come dispositivo di rammemorazione, si ribalta nel suo contrario, e diventa macchina di oblio. L’arte monumentale contemporanea si è ingegnata per trovare una terapia a questa patologia. A partire dagli anni sessanta si è formato un movimento eterogeneo, spesso radicale e non di rado contraddittorio, di artisti coinvolti nella progettazione di “contromonumenti” o “antimonumenti”: congegni che per via negativa ci interrogano nel profondo del nostro rapporto paradossale con la memoria e l’oblio. Rifacendosi liberamente ai non-uments di Gordon Matta-Clark, Andrea Pinotti preferisce chiamarli “nonumenti” e ne delinea una grammatica e una tipologia.
Ma ci riesce davvero, il nonumento, a fare meglio del monumento? Davvero un parallelepipedo o una fontana che spariscono nel terreno gestiscono meglio le nostre smemoratezze rispetto a un obelisco o a una colonna orgogliosamente eretti nella loro ostinata verticalità? Davvero una performance o un re-enactment che durano pochi minuti o poche ore risultano più efficaci di un mausoleo ben piantato dove sta da centinaia di anni? Davvero aria, luce, colori, bits ci salvaguardano dall’amnesia più di pietra, bronzo, ferro?
Queste domande risultano oggi urgenti più che mai: il tema del memoriale è tornato alla ribalta, proprio quando ci si impegna da più parti a buttarne giù il più possibile. In un’epoca in cui le statue vengono gettate nelle discariche per effetto dell’ondata di violenza iconoclastica ispirata dalla cosiddetta cancel culture o woke culture, questo libro propone una riflessione insieme estetica e politica sull’arte monumentale contemporanea e sulla contraddizione che l’affligge: negare il monumento, per riaffermarlo. Fare il nonumento.

Research paper thumbnail of Culture visuelle. Images, regards, médias, dispositifs (with Antonio Somaini, Les presses du réel 2022)

Culture visuelle. Images, regards, médias, dispositifs , 2022

Cet ouvrage présente les concepts fondamentaux, les questions principales et les nouvelles perspe... more Cet ouvrage présente les concepts fondamentaux, les questions principales et les nouvelles perspectives de recherche des études sur la « culture visuelle ». Après avoir retracé les origines de cette notion dans la tradition de l'histoire de l'art et dans les théories de la photographie et du cinéma des premières décennies du XX e siècle, le livre reconstruit le développement récent, au niveau international, des visual culture studies et de la Bildwissenschaft. Les chapitres suivants proposent des outils essentiels pour étudier la dimension techniquement déterminée, mais aussi historiquement et socialement située, des images comme des formes de la vision. Les exemples analysés proviennent de contextes culturels et de périodes historiques très variés et concernent jusqu'à la réalité virtuelle et la réalité augmentée, les nouvelles images produites par l'intelligence artificielle et les nouvelles technologies de machine vision.

Andrea Pinotti est professeur d'esthétique et de théorie de l'image à l'Università Statale de Milan, où il dirige le projet ERC « An-Icon » dédié à l'histoire et théorie des environnements immersifs. Il est l'auteur de Empathie. Histoire d'une idée de Platon au post-humain (Vrin, 2016) et Alla soglia dell'immagine. Da Narciso alla realtà virtuale (Einaudi, 2021).

Antonio Somaini est professeur de théorie du cinéma, des médias et de la culture visuelle à l'Université Sorbonne Nouvelle. Il a publié Ejzenštejn. Il cinema, le arti, il montaggio (Einaudi, 2011), et codirigé La haute et la basse définition des images (Mimésis, 2021) et Repenser le médium. Cinéma et art contemporain (Les presses du réel, 2022). Culture visuelle Images, regards, médias, dispositifs Andrea Pinotti, Antonio Somaini les presses du réel les presses du réel Collection « Perceptions » www.lespressesdureel.com

Research paper thumbnail of Alla soglia dell'immagine. Da Narciso alla realtà virtuale (Einaudi 2021)

Entrare nell’immagine: un desiderio che accompagna l’umanità dall’alba dei tempi, perdendosi nell... more Entrare nell’immagine: un desiderio che accompagna l’umanità
dall’alba dei tempi, perdendosi nelle nebbie del mito. Un desiderio
che nei secoli ogni cultura visuale ha cercato di realizzare con
i mezzi di volta in volta disponibili. E che oggi le tecnologie di realtà
virtuale promettono di soddisfare: l’immagine si fa ambiente immersivo,
ci avvolge a 360 gradi, è presenza in carne e ossa. Saltano
le cornici che la confinavano in un mondo a parte. Persino il
medium in cui si concretizza sembra farsi trasparente. Una volta
aperto il passaggio fra il mondo reale e il mondo iconico, dobbiamo
però aspettarci un varco percorribile nei due sensi: penetriamo
nel mondo dell’immagine, ma l’immagine esonda nel nostro
mondo. Al desiderio si accompagna il timore per tale tracimazione.
Questo libro esplora quel doppio movimento, e ricostruisce la
storia di quel desiderio-timore, delle fantasie che ha innescato e
delle strategie escogitate per corrispondervi: dal proto-immersivo
Narciso ai caschi VR, passando per il trompe-l’oeil e le sculture
viventi, gli specchi e le architetture illusionistiche, i panorami e le
fantasmagorie, l’arte-ambiente, il cinema in 3D. Indugiando sulla
soglia che al contempo separa e congiunge quei due mondi, ne
subiamo il fascino, e ne apprezziamo il rischio.

Research paper thumbnail of Empathie. Histoire d'une idée de Platon au posthumain (Vrin 2016)

« Mets-toi à ma place! » Si souvent, nous croyons y parvenir; si souvent nous devons reconnaître ... more « Mets-toi à ma place! » Si souvent, nous croyons y parvenir; si souvent nous devons reconnaître qu’on n’y arrive pas. « Empathie » est le terme qui décrit cet effort, ce désir, cette victoire et cet échec.
Ce livre raconte l’histoire complexe et fascinance de cette idée, parcourant le temps depuis les philosophes grecs jusqu’aux androïdes, et croisant les disciplines comme la philosophie et la psychologie, l’anthropologie et l’hsitoire, l’esthétique et l’éthique, les études culturelles et les neurosciences.

Research paper thumbnail of Cultura visuale. Immagini sguardi media dispositivi (with Antonio Somaini, Einaudi 2016)

Nel corso degli ultimi trent'anni la rapida evoluzione delle tecnologie digitali ha determinato l... more Nel corso degli ultimi trent'anni la rapida evoluzione delle tecnologie digitali ha determinato la comparsa di nuove tipologie di immagini e di nuovi dispositivi di visione, introducendo forme inedite di visualizzazione e di spettatorialità. A fronte di un panorama iconico e mediale in continua trasformazione, diventa sempre piú urgente elaborare una serie di concetti e di strumenti in grado di aiutarci a comprendere la dimensione culturale -tecnicamente, socialmente e storicamente determinata -delle immagini e dello sguardo. Il volume ricostruisce innanzitutto le origini del concetto di «cultura visuale» e lo sviluppo di quell'ampio campo di studi che si è affermato a livello internazionale con i nomi di visual culture studies e Bildwissenschaft, determinando una vera e propria svolta iconica nelle scienze umane e sociali (e persino in settori rilevanti delle scienze naturali). Vengono quindi presentate le coordinate teoriche e metodologiche essenziali per affrontare un'analisi critica delle culture visuali del presente e del passato. Sommario: Introduzione. i. Un campo di studi transdisciplinare. ii. Genealogie. iii. Occhi, sguardi, spettatori. iv. Supporti, media, dispositivi. v. Alta e bassa definizione. vi. Gli usi sociali delle immagini. -Bibliografia. -Indice dei nomi.

Research paper thumbnail of Empatia. Storia di un’idea da Platone al postumano (Laterza 2011)

Research paper thumbnail of Estética de la pintura (Machado 2011)

Aun siendo una disciplina relativamente reciente, la estética hunde sus raíces en los orígenes de... more Aun siendo una disciplina relativamente reciente, la estética hunde sus raíces en los orígenes de la cultura occidental. A la cultura griega debe su originario significado etimológico: aisthesis, sensación. Como todas las disciplinas, tiene un lenguaje con significación específica, aunque aparentemente no sea así. Esa supuesta no especificidad de su lenguaje pone al lector «ingenuo» en peligro de ser arrastrado a terrenos pantanosos, muy alejados del camino real.

Research paper thumbnail of Il rovescio dell’immagine. Destra e sinistra nell’arte (Trelune  2010)

Research paper thumbnail of Estetica della pittura (il Mulino 2007)

Fin dalle sue origini, la filosofia ha stabilito che si pensa ragionando con i concetti, e con l'... more Fin dalle sue origini, la filosofia ha stabilito che si pensa ragionando con i concetti, e con l'anima che guarda alle idee. E nella città ideale platonica non c'è posto per gli amici delle immagini -i pittori -in quanto produttori di apparenze. Ma da quel primo esilio la pittura non ha cessato di interrogare la filosofia, opponendo alla visione disincarnata delle idee praticata dall'occhio dello spirito, la visione concreta di linee e colori, praticata dall'occhio del corpo: un pungolo costante, che contenderà per secoli al pensiero il primato dell'autentico vedere e di un diverso pensare. Il libro racconta la storia di quell'interrogazione, e le risposte che via via i filosofi hanno cercato nelle teorie estetiche, individuando i problemi fondamentali che, dall'antichità ai giorni nostri, continuano a riproporsi: imitazione ed espressione, disegno e colore, forma e contenuto, figurazione e astrazione. Fino al Novecento, quando la riabilitazione del corpo e dell'immagine ha rimesso tutto in discussione, e i filosofi hanno trovato nei pittori un tempo esiliati una nuova casa per il loro pensiero. Andrea Pinotti insegna Estetica all'Università degli Studi di Milano. Fra i suoi libri ricordiamo «Piccola storia della lontananza» (Cortina, 1999); «Il corpo dello stile» (Mimesis, 2001 2 ); «Memorie del neutro» (Mimesis, 2001); «Quadro e tipo» (Il Castoro, 2004).

Research paper thumbnail of Quadro e tipo. L’estetico in Burckhardt (Il Castoro 2004)

Research paper thumbnail of Memorie del neutro. Morfologia dell’immagine in Aby Warburg (Mimesis 2001)

Research paper thumbnail of Il corpo dello stile. Storia dell’arte come storia dell’estetica a partire da Semper, Riegl, Wölfflin (Mimesis 2001)

Research paper thumbnail of Piccola storia della lontananza. Walter Benjamin storico della percezione (Libreria Raffaello Cortina 1999)

Research paper thumbnail of BEYER, JANZING, PINOTTI, TRAUTMANN-WALLER (eds.), Le monument en débat. Théories et pratiques de la monumentalisation en Allemagne et en Autriche après 1945 (arthistoricum.net 2022)

Il existe peu de pays en Europe où la question du monument comme medium de la mémoire historique ... more Il existe peu de pays en Europe où la question du monument comme medium de la mémoire historique se soit posée de manière aussi aiguë et virulente qu’en Allemagne et en Autriche après 1945. Expressions de notre rapport éthique et politique à l’histoire, les débats interrogent la nécessité de la mémoire de la Shoah, l’usage possible des résidus encombrants du stalinisme ou encore de récents projets de reconstruction. Qu’est-ce qu’un monument « dit » ou « ne dit pas », et en quoi sa création, sa modification ou sa destruction engagent-elles notre avenir ? Les études de cas allemands et autrichiens rassemblées ici tentent une définition actuelle du monument, au-delà de son enracinement national.

Zweifelsohne wird das Denkmal als erinnerungskulturelles Medium in wenigen europäischen Ländern so akut und virulent verhandelt wie in Deutschland und Österreich nach 1945. Die Debatten reichen von der unabdingbaren Erinnerung an die Shoah über Fragen nach der Nutzung nationalsozialistischer und stalinistischer Überreste bis hin zu jüngsten Wiederaufbauprojekten und sind Ausdruck unseres ethischen wie politischen Verhältnisses zur Geschichte. Was also sagen Denkmäler, ihre Gestaltung, Wiedererrichtung oder Zerstörung aus und wie gestalten sie unsere Zukunft? Anhand diverser Fallstudien sucht dieser Tagungsband nach einem gegenwärtigen Denkmalbegriff jenseits seiner nationalen Wurzeln.

Research paper thumbnail of Il primo libro di estetica (Einaudi 2022)

Che cosa significa «sentire»? Come ci rapportiamo al mondo attraverso il nostro corpo? Perché non... more Che cosa significa «sentire»? Come ci rapportiamo al mondo attraverso il nostro corpo? Perché non ci accontentiamo delle misurazioni quantitative, ma siamo spinti a valutare le nostre relazioni alle cose nelle loro qualità, chiamandole belle, brutte, sublimi, kitsch? Che cosa facciamo quando immaginiamo, giochiamo, fingiamo? Quando estendiamo il nostro fare e trasformiamo il nostro sentire grazie alle protesi tecniche e ai media, o quando ci esprimiamo artisticamente? Che cosa hanno di speciale quelle cose che definiamo opere d'arte? Davvero si possono distinguere dai fenomeni naturali, dagli oggetti ordinari, dagli strumenti? Sono solo alcune delle domande caratteristiche di quel campo della nostra esperienza, specifico e insieme diffuso, che chiamiamo estetica. Questo volume offre una prima introduzione all'estetica, nella sua duplice natura di riflessione intorno alla dimensione della sensibilità e di teoria filosofica delle arti. Rivolte a un pubblico di lettori non specialisti, le venti parole-chiave che lo strutturano prendono le mosse da una situazione particolare, per poi aprirsi in direzione di problemi piú universali. Una volta messa in moto la catena delle domande, ogni voce guarda ai principali modelli teorici che sono stati elaborati per rispondervi e al loro sviluppo storico-concettuale. Senza dimenticare che questa disciplina è, fin dal suo battesimo settecentesco, un territorio di confine, che ha sempre cercato di dialogare con i suoi vicini di casa: la storia delle arti e delle tecniche, la psicologia, l'antropologia, la sociologia, la semiotica, la teoria dei media, le scienze cognitive, le neuroscienze.

Research paper thumbnail of Bodies of Stone in the Media, Visual Culture and the Arts (AUP 2020)

Bodies of Stone in the Media, Visual Culture and the Arts , 2020

If mediatization has surprisingly revealed the secret life of inert matter and the 'face of thing... more If mediatization has surprisingly revealed the secret life of inert matter and the 'face of things' , the flipside of this has been the petrification of living organisms, an invasion of stone bodies in a state of suspended animation. Within a contemporary imaginary pervaded by new forms of animism, the paradigm of death looms large in many areas of artistic experimentation, pushing the modern body towards mineral modes of being which revive ancient myths of flesh-made-stone and the issue of the monument. Scholars in media, visual culture and the arts propose studies of bodies of stone, from actors simulating statues to the transmutation of the filmic body into a fossil; from the real treatment of the cadaver as a mineral living object to the rediscovery of materials such as wax; from the quest for a 'thermal' equivalence between stone and flesh to the transformation of the biomedical body into a living monument.

Research paper thumbnail of Georg Simmel, Stile moderno Saggi di estetica sociale (Einaudi 2020)

Questo volume presenta alcuni dei più significativi saggi di Georg Simmel, raccolti per la prima ... more Questo volume presenta alcuni dei più significativi saggi di Georg Simmel, raccolti per la prima volta in un’edizione italiana unitaria e in una nuova traduzione. Il filo che lega le riflessioni di Simmel, nella prospettiva originale proposta dai curatori, è quello dell’estetica sociale, ovvero lo studio dei fenomeni sociali alla luce dei metodi attinti dall’estetica, intesa sia come teoria della percezione sensibile sia come teoria dell’arte. Unendo l’interesse per le costanti antropologiche a un piú sociologico «senso intensissimo del presente», Simmel ci insegna a riconoscere nell’estetica una dimensione costitutiva della società umana e a distinguere le modificazioni storiche del sensorio promosse dall’avvento del moderno stile di vita. Giochi di sguardi e di odori, ornamenti e corteggiamenti, ponti e porte, manici e cornici, mode e tipi urbani, fiere industriali e trasformazioni della sensibilità: l’estetica sociale non è solo un capitolo imprescindibile della filosofia di Simmel, ma un pensiero vivente, ancora valido per esplorare la nostra estetica quotidiana e per comprendere le trasformazioni della società contemporanea.

Research paper thumbnail of Abstraction Matters. Contemporary Sculptors in Their Own Words (Cambridge Scholars 2018)

From the archaic funerary and sacred stones to the most recent three-dimensional objects, sculptu... more From the archaic funerary and sacred stones to the most recent three-dimensional objects, sculpture has been determined by a dualistic tension between the urge for imitation of natural forms (mimesis) and the desire to freely shape autonomous configurations (abstraction). Within such a complex history, the second half of the 20th century has been a particularly intense period. Besides their abstract works, many sculptors developed an extraordinarily rich theoretical discourse. This collection of essays presents some of the most eminent protagonists of this crucial historical moment by focusing on the artists’ “own words”. In their analysis, the contributors have followed three key-notions – “Sensation”, “Idea”, and “Language” – that fruitfully collect different artists under a common conceptual arch and show the aesthetic relevance of abstraction in sculpture. This book addresses high-level undergraduate and graduate students, as well as the scholarly community in the fields of aesthetics and art criticism, art history and art theory, visual, cultural and media studies.

Research paper thumbnail of Costellazioni. Le parole di Walter Benjamin (Einaudi 2018)

Fra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e l’opera di Walter Benja... more Fra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e
l’opera di Walter Benjamin sono fra i piú produttivi e fecondi. La sua
scrittura, fulminea e penetrante, ha spaziato dalla critica letteraria alla
teologia, dalla teoria dei media alla filosofia della storia, dall’estetica
delle arti visive alla teoria dell’architettura e della città. Collocandosi al
punto di convergenza di tradizioni eterogenee (messianismo ebraico e
marxismo eterodosso, pensiero romantico e morfologia), la riflessione
di Benjamin ha trovato espressione in una molteplicità di generi e di
stili, la cui natura ibrida ha sempre affascinato, ma spesso disorientato
i suoi lettori, che si sono accostati e continuano ad accostarsi alle sue
opere provenendo da percorsi e ambiti disciplinari differenti.
Articolato in quarantatré voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario
offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano
i tratti fondamentali della modernità cosí come è stata esplorata
da uno dei suoi primi e piú acuti pionieri: una modernità che, lungi
dall’essere stata archiviata dalle derive post-moderniste, non cessa
di interpellare criticamente il nostro presente.

Research paper thumbnail of La cornice. Storie, teorie, testi. A cura di Daniela Ferrari e Andrea Pinotti

Johan & Levi, Milano, 2018

con testi di G. Simmel, J. Ortega y Gasset, E. Bloch, M. Schapiro, J. Derrida, R. Arnheim, L. Mar... more con testi di G. Simmel, J. Ortega y Gasset, E. Bloch, M. Schapiro, J. Derrida, R. Arnheim, L. Marin, Gruppo µ, V.I. Stoichita

Research paper thumbnail of Einführung - ALOIS RIEGL, "HISTORISCHE GRAMMATIK DER BILDENDEN KÜNSTE"

http://www.mimesisverlag.de/bucher/historische-grammatik-der-bildenden-kuenste/ Die Ende des 19.... more http://www.mimesisverlag.de/bucher/historische-grammatik-der-bildenden-kuenste/

Die Ende des 19. Jahrhunderts verfasste, posthum veröffentlichte und bisher lange vergriffen gewesene Historische Grammatik der bildenden Künste ist eine der bedeutendsten und einflussreichsten Abhandlungen über die Kunstgeschichte. In diesem bahnbrechenden fragmentarischen Werk bietet Alois Riegl einen Querschnitt durch die Epochen der Kunstgeschichte, von der Antike bis zur Moderne. Der Autor stellt jene grundlegenden Elemente heraus, die in ihrer historischen Entwicklung eine Struktur von Invarianten der bildlichen Darstellung gründen: die Zwecke der Produktion von Bildern, ihre Motive sowie die wesentliche Beziehung zwischen Fläche und Form. Diese Elemente wandeln sich, wie es auch bei der Struktur von Sprachen geschieht, auf ganz verschiedenartige Weise und je nach den Ausdrucksnotwendigkeiten von Ort und Zeit. Als Interpret der Kunstgeschichte als Geschichte der Weltanschauungen und als Gegner jeglicher Art des technizistischen Materialismus entwickelt Riegl Beobachtungen hinsichtlich der visuellen Darstellung, die so unterschiedliche Autoren wie Spengler, Panofsky, Deleuze, Feyerabend und nicht zuletzt Benjamin anregen sollten. Das ehrgeizige Projekt dieser Historischen Grammatik, die vielleicht nicht zufällig ein Entwurf blieb, bietet neuartige interpretatorische Mittel zur Auseinandersetzung mit der Kunst der Gegenwart und der Antike.

Research paper thumbnail of Omologia e analogia (ed. by Andrea Pinotti and Salvatore Tedesco), Rivista di Estetica, 62, 2016

Il numero mira a comprendere la polarità omologia/analogia, e a esplorarne gli usi nei diversi am... more Il numero mira a comprendere la polarità omologia/analogia, e a esplorarne gli usi nei diversi ambi- ti in cui essa ricorre nel dibattito contemporaneo in filosofia, nelle scienze della vita e nelle arti. La storia di questa coppia concettuale mostra la capacità pervasiva di costruire relazioni tra i diversi oggetti della conoscenza e, cosa ancor più interessante, la possibilità di raggiungere una sintesi concettuale fra approcci metodologici differenti. Il concetto di analogia stabilisce una relazione di somiglianza tra differenti caratteri in base a una considerazione funzionale degli organismi, mentre il concetto di omologia vede piuttosto l’identità sistemica fra i caratteri: l’omologia indica il signifi- cato (la Bedeutung, come dice Richard Owen) del carattere condiviso sotto qualsiasi modificazione di forma e funzione, consentendo così di ripensare il ruolo della teleologia e della morfologia nel pensiero contemporaneo. Anche se ampiamente impiegata, questa coppia categoriale è lungi dal trovare una definizione e un impiego unanimemente condivisi, offrendo dunque ampio campo a questioni ancora aperte. La questione della somiglianza, la distinzione fra le diverse accezioni di funzione e l’attuale ridefinizione dei concetti biologici di organismo e di atto biologico, nel quadro di un significativo ripensamento del pensiero morfologico, favoriscono la prospettiva di una sintesi concettuale – oggi più che mai urgente – fra le scienze filosofiche, le arti, le scienze della vita.

Research paper thumbnail of Estetica e scienze della vita. Morfologia, biologia teoretica, evo-devo

Raffaello Cortina, Milano, 2013

"Più di duecento anni fa, Goethe presentò le sue ricerche sulla forma delle piante e degli animal... more "Più di duecento anni fa, Goethe presentò le sue ricerche sulla forma delle piante e degli animali, che volle ricondurre sotto il titolo di morfologia: un metodo e un modo particolari di guardare ai fenomeni della natura che il poeta sentiva intimamente connessi al fare dell’arte e della letteratura. Questa antologia offre un’esauriente mappatura degli sviluppi di tale tradizione. Nella prima parte presenta gli autori ormai classici della morfologia novecentesca (J. von Uexküll, V. von Weizsäcker, F.J.J. Buytendijk, E. Straus, A. Portmann), che hanno posto le basi per una biologia teoretica aperta alla riflessione filosofica e alle intersezioni con l’estetica. Nella seconda parte il volume indaga la nostra contemporaneità (con nomi quali S.A. Newman, G.B. Müller, M. Mandrioli e M. Portera, A.C. Love, D. Rasskin-Gutman), per mostrare come gli orizzonti di ricerca intorno al plesso forma/formazione inaugurati dall’approccio morfologico costituiscano a tutt’oggi, per il dibattito evoluzionistico, un momento di confronto inevitabile e altamente produttivo. La riflessione sulle qualità irriducibili alla misurazione quantitativa, l’affascinante questione della genesi delle forme e dei loro vincoli, l’azione reciproca di organismo e ambiente sono solo alcuni dei temi qui trattati, che costituiscono un terreno condiviso tanto dall’indagine estetica quanto dagli studi biologici, al di là di ogni contrapposizione fra scienze umane e scienze naturali.

Gli autori

Andrea Pinotti insegna Estetica all’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche riguardano la tradizione morfologica e i rapporti fra estetica, teoria delle arti e cultura visuale. Per le nostre edizioni ha curato Immagini della mente (con G. Lucignani, 2007) e Teorie dell’immagine (con A. Somaini, 2009).

Salvatore Tedesco insegna Estetica all’Università degli Studi di Palermo. Si è occupato di storia dell’estetica moderna, con particolare riferimento ai modelli metodologici della riflessione estetica; le sue ricerche più recenti riguardano l’antropologia filosofica e le relazioni fra morfologia ed evoluzionismo.

Contributi di Frederik Jacobus Johannes Buytendijk, Alan C. Love, Mauro Mandrioli e Maria Grazia Portera, Gerd B. Müller, Stuart A. Newman, Adolf Portmann, Diego Rasskin-Gutman, Erwin Straus, Jacob von Uexküll, Victor von Weizsäcker

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Research paper thumbnail of Art History and Visual Studies in Europe

Brill, Leiden, 2012

Reflection on the history and practice of art history has long been a major topic of research and... more Reflection on the history and practice of art history has long been a major topic of research and scholarship, and this volume builds on this tradition by offering a critical survey of many of the major development in the contemporary discipline, such as the impact of digital technologies, the rise of visual studies or new initiatives in conservation theory and practice. Alongside these methodological issues this book addresses the mostly neglected question of the impact of national contexts on the development of the discipline. Taking a wide range of case studies, this book examines the impact of the specific national political, institutional and ideological demands on the practice of art history. The result is an account that both draws out common features and also highlights the differences and the plurality of practices that together constitute art history as a discipline.

Research paper thumbnail of Walter Benjamin, "Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media"

Einaudi, Torino, 2012

Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al comple... more Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media, tra cui il celebre saggio L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, qui presentato nella suggestiva versione del 1935-36. Chiave di volta di questa teoria, che Benjamin sviluppa dai primi scritti degli anni '10 fino agli ultimi frammenti del libro sui «passages» di Parigi, è l'idea secondo cui va considerato come «medium» tutto ciò che è in grado di ridefinire le coordinate della percezione, dei modi di vedere e di sentire, e piú in generale dell'esperienza. Sulla base di tale presupposto Benjamin discute media moderni come la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l'architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall'hashish. Nel loro insieme, tutti questi media sono per Benjamin capaci di trasformare storicamente l'esperienza sensibile, sottoponendo l'individuo moderno a un autentico «training del sensorio» che gli consente di affrontare il passaggio dalla cultura ottocentesca, permeata dal culto dell'aura, a una modernità che lo espone a continui choc. Il Benjamin che emerge da questa originale prospettiva dialoga con i principali protagonisti delle avanguardie e delle teorie della fotografia e del cinema del suo tempo, proponendosi come fondamentale termine di confronto per gli studi contemporanei sui media.

Research paper thumbnail of Teorie dell'immagine. Il dibattito contemporaneo

Raffaello Cortina, Milano, 2009

Research paper thumbnail of 2020_Casetti & Pinotti_Post-Cinema Ecology

D. Chateau, J. Moure (eds.), "Post-Cinema : Cinema in the Post-Art Era". Amsterdam: Amsterdam University Press, 2020

Instead of developing the general theme of the immersive experience, Francesco Casetti and Andrea... more Instead of developing the general theme of the immersive experience, Francesco Casetti and Andrea Pinotti exemplify it by focusing specifically on Alejandro G. Iñárritu’s Carne y arena, an interactive virtual reality installation presented at the 2017 Cannes Film Festival, insofar as it testifies to the formal and spectatorial transformations that are rightly referred to as post-cinema. More generally, emphasizing the characteristics of “unframedness, presentness, and immediateness,” this kind of work draws our attention to the phenomenology of the film experience. Casetti and Pinotti propose going beyond phenomenology (and ontology) with the project of an iconic ecology based on the concept of phaneron, the appearance as it is perceived for itself.

Research paper thumbnail of 2017_A Question of Character. Analogy and the Empathic Life of Things

Empathy: Epistemic Problems and Cultural-Historical Perspectives of a Cross-Disciplinary Concept., ed. by V. Lux and S. Weigel, Palgrave Macmillan, London-New York, 2017

In recent debates on empathy in various disciplines, including philosophy, psychology, psychopath... more In recent debates on empathy in various disciplines, including philosophy, psychology, psychopathology, cognitive sciences, neurophysiology, the discussion has focused on empathic experiences within the intersubjective context, either between two individuals or among groups. But this is only one side of the coin. Since ancient times, subject-object and even object-object relationships were described in a way that cultural anthropology has defined as “animation”, that rhetorics has named “personification”, and that we would today call “empathic”. The chapter aims at exploring these objectual implications of empathy. Pinotti particularly criticizes the projective “hydraulic” model of communicating vessels–from subject to object–which builds the hermeneutical mainstream paradigm of any theorization of such relationships. With recourse to alternative theoretical perspectives, such as Gestalt theory of expression, “realistic” phenomenology, and theory of symbolic forms, the author proposes a newfound characterological approach that engages with acknowledging the originary expressive and pathemic character of things in themselves, and therefore in defending the fundamentum in re of objectual empathy.

Research paper thumbnail of 2017_Postfazione a Michel Henry, "Vedere l'invisibile. Saggio su Kandinsky"

A critical postface to the phenomenological and ontological interpretation of Kandinsky's art and... more A critical postface to the phenomenological and ontological interpretation of Kandinsky's art and writings proposed by the French philosopher Michel Henry.

Research paper thumbnail of 2017_Story-Telling: Typologies of Iconic Narratives

The paper addresses the pioneering theories in iconic narratology put forward by Franz Wickhoff a... more The paper addresses the pioneering theories in iconic narratology put forward by Franz Wickhoff and Carl Robert in the late 19th century, and further develped by Kurt Weitzmann in the Seventies of the 20th century. Crucial in iconic narratives are the different ways in which a succession in time is translated into a spatial relationship proper to static images. The paper analyzes the tripartition of such ways proposed by the three authors as regards ancient and modern visual arts, and verifies their applicability to more recent media, such as photography and comics. Open question concerning iconic narratology are raised and discussed.

Research paper thumbnail of 2016_La replica non indifferente. Mosse di iconologia politica all’epoca dell’internet-meme

Research paper thumbnail of 2016_Why Anonymizing the History of Images?

The contribution aims at reconstructing the drive to anonymity in the art and image theories of t... more The contribution aims at reconstructing the drive to anonymity in the art and image theories of the late 19th-early 20th centuries, with a particular focus on the German-speaking "Kunstwissenschaft".

Research paper thumbnail of 2015_Images of Images: the Survival and Repetition of Forms. A conversation between Massimiliano Gioni and Andrea Pinotti

A dialogue between curator Massimiliano Gioni and philosopher Andrea Pinotti on the state of cont... more A dialogue between curator Massimiliano Gioni and philosopher Andrea Pinotti on the state of contemporary art; contribution to the catalogue "Per la scrittura di un'immagine-To write an image", of the exhibition "Ennesima Una mostra di sette mostre sull’arte italiana", dir. Vincenzo de Bellis, Triennale di Milano, 26 November 2015-6 March 2016

Research paper thumbnail of 2013_Vita contro vita. Biologia dell’ornamento in Riegl, Worringer, Warburg

in Ornamento, tra arte e design. Interpretazioni, percorsi e mutazioni nell’Ottocento, ed. by A. Varela Braga, Schwabe, Basel, 2013

Research paper thumbnail of 2013_L’anti-monumentalité contemporaine. Une ébauche de typologie

Les monuments se caractérisent par une temporalité stratifiée et oxymorique : d'un côté, le passé... more Les monuments se caractérisent par une temporalité stratifiée et oxymorique : d'un côté, le passé se cristallise autour d'une image et devient mémoire ; de l'autre, on érige des monuments en envisageant un avenir sur lequel ils sont appelés à exercer leur influence. Sur les monuments, le temps laisse donc sa marque, son empreinte, la trace qui révèle un passage, un chemin, une rencontre qui vient du passé, se produit dans le présent et s'ouvre à l'avenir. Mais la trace et l'empreinte sont des indices qui témoignent d'une absence en même temps qu'ils la rendent présente : le cippe funé raire, la pierre tombale fichée en terre – voilà le degré zéro de la monu mentalité, du geste du monere incarné dans un signe matériel qui rappelle et met en garde, qui joint le passé à l'avenir dans le présent. Cet ouvrage étudie la question de la monumentalité comme lieu de convergence entre certains axes polaires fondamentaux de l'expérience humaine (temps/espace, mémoire/oubli, présence/représentation, indi vidu/communauté, vie/mort) ; il est voué à étendre le concept de « monument » à l'image tout court et à explorer ses différentes nuances, en réunissant l'esthétique, la théorie de l'art, les visual studies et la philoso phie morale et politique.

Research paper thumbnail of 2024_Cyber-Theo: Reflections on the Theological Roots of Contemporary Digital Technologies

Proceedings of the Paris Institute for Advanced Study (Vol. 21), 2024

Digital technologies that permeate our everyday lives are primarily introduced to us as "new." Th... more Digital technologies that permeate our everyday lives are primarily introduced to us as "new." The advancements in Artificial Intelligence, Virtual Reality, and Augmented Reality open fresh avenues of human experience. However, the promises of digital technologies, the desires we aim to satisfy through them, the powerful imagery they cultivate, and the narratives surrounding them are far from new. In fact, they are deeply rooted in foundations shaped by religions over millennia, experienced concretely by human communities, and articulated into concepts and dogmas through theological reflection. This article aims to outline a research program to illuminate this intricate and often controversial background, and to understand how concepts and ideas from theological traditions transform throughout contemporary technological evolution, ultimately shaping the discourses and metaphors we use to describe our experiences with new technologies today. Firstly, a methodological introduction will address conceptual pairs such as continuity/discontinuity, disenchantment/re-enchantment, new/archaic. Secondly, key issues such as haptic icons, representation and presence, bilocation, resurrection, divine vision, free will, creation out of nothing, will be examined in the mirror of exemplary case studies selected from the contemporary technoscape.

Research paper thumbnail of 2019_Autopsia in 360°. Il rigor mortis dell’empatia nel fuori-cornice del virtuale_Fata Morgana

Research paper thumbnail of 2019_Empathy or Empathies? Uncertainties in the Interdisciplinary Discussion

(with Massimo Salgaro) "Gestalt Theory”, 41/2, 2019

The term empathy has become a linguistic commonplace in everyday communication as well as in inte... more The term empathy has become a linguistic commonplace in everyday communication as well as in interdisciplinary research. The results of the research questions, raised in the last hundred (and more) years, coming from different areas, such as aesthetics, psychology, neurosciences, literary theory, lack in fact a clear concept of empathy. Not surprisingly a recent paper has identified up to 43 distinct definitions of empathy in academic publications. By reconstructing the main research lines on empathy, our paper highlights the reasons for this conceptual inadequacy and the deficiencies in the theorization of empathy that create misleading interpretations thereof. Along the line connecting Plato’s insights on empathic experiences to the present neuroscientific experiments, a broad spectrum of issues is deployed for which “empathy” functions as an umbrella term covering a net of categorial relationships – projection, transfer, association, expression, animation, anthropomorphization, vivification, fusion, sympathy – that only partially overlap. Our paper therefore recommends that “empathy” should not be assumed as a self-evident notion, but instead preliminarily clarified in its definition every time we decide to have recourse to it.

Research paper thumbnail of 2018_Rentrer dans l’image: sommes-nous tous Narcisse?

https://theconversation.com/rentrer-dans-limage-sommes-nous-tous-narcisse-92444

Research paper thumbnail of 2017_Self-Negating Images: Towards An-Iconology

Recent developments in image-making techniques have resulted in a drastic blurring of the thresho... more Recent developments in image-making techniques have resulted in a drastic blurring of the threshold between the world of the image and the real world. Immersive and interactive virtual environments have enabled the production of pictures that elicit in the perceiver a strong feeling of being incorporated in a new and autonomous world. In doing so, they negate themselves as " images-of-something " , as icons: they are veritable " an-icons ". This kind of picture undermines the mainstream representationalist paradigm of Western image theories: " presentification " rather than representation is at stake here. My paper will address this challenging iconoscape, arguing for the necessity of a specific methodological approach—namely, an-iconology.

Research paper thumbnail of 2017_Narciso e la diplopia iconica (Wired).pdf

l Federico Ferrazza DIRETTORE l volume che avete in mano in questo momento è un unicum nella stor... more l Federico Ferrazza DIRETTORE l volume che avete in mano in questo momento è un unicum nella storia di Wired Italia, che compie 8 anni. Ogni volta che, dal 2009 a oggi, è stata pensata una storia per la versione cartacea, abbiamo sempre messo al centro le parole. E tutti i numeri di Wired sono stati costruiti sui testi che avete trovato dentro. Un approccio, peraltro, stressato nel corso dell'ultimo anno e mezzo, da quando il giornale si è trasformato in un ibrido tra un magazine e un libro. Ma questa volta il punto di vista è stato completamente rovesciato. Abbiamo infatti deciso di realizzare un intero numero a partire dalle immagini. Così, oggi, grazie al lavoro di 15 grandi fotografi, vi mostriamo un mondo che abbiamo (quasi) sempre raccontato solo a parole.

Research paper thumbnail of 2016_Sensibilità e stile-Per Guido D. Neri

In my paper I address Guido Davide Neri’s reading of Panofsky’s art theory formulated in his Germ... more In my paper I address Guido Davide Neri’s reading of Panofsky’s art theory formulated in his German works. I particularly focus on the critical objections raised by Neri in his introduction to the Italian anthology of Panofsky’s essays La prospettiva come “forma simbolica” e altri scritti, that he edited in 1961. In this text Neri rejects a dualistic rigid opposition of natural physiology of vision and cultural stylistic representation, as supported by the neo-Kantian Panofsky in his seminal essays on the iconological levels, and advocates a more nuanced approach, capable of connecting sensibility and style.

Research paper thumbnail of 2014_El Greco at the Ophtalmologist's

The paper aims at reconstructing the centennial history of the so-called “El Greco fallacy”, name... more The paper aims at reconstructing the centennial history of the so-called “El Greco fallacy”, namely the hypothesis that the extremely elongated figures painted by the Cretan artist were due to his astigmatism and not to a stylistic option intentionally assumed by the painter. This hypothesis interestingly and problematically intertwines the status of the perceptual image with the status of the represented picture. While offering a survey of the main positions defended by ophthalmologists, psychologists, art critics and art historians on this optical issue, the essay tries to reject the false alternative between a physiologistic and a spiritualistic approach to art, both based on an unsustainable causalistic assumption. Drawing on David Katz and Merleau-Ponty, the author rather outlines an expressive model in which the optical element in visual arts is not denied, but on the contrary metabolized in the embodied representation.

Research paper thumbnail of 2013_Archéologie des images et logique rétrospective

in “Images Re-vues”, hors-série 4, 2013

Research paper thumbnail of 2012_Cuestiones de carácter, empatía, expresión, analogía

"Boletín de estética", 21, pp. 7-39, 2012

Research paper thumbnail of 2010_Allegoria: fu vera gloria?

in “Aisthesis - Pratiche, linguaggi e saperi dell’estetico”, 2, pp. 153-162, 2010

Research paper thumbnail of 2010_Quasi-soggetti e come-se: l’empatia nell’esperienza artistica

in “PsicoArt”, 1, pp. 1-21, 2010

Premessa L'empatia -o Einfühlung, come suona in tedesco -è stata considerata, a cavallo fra Otto ... more Premessa L'empatia -o Einfühlung, come suona in tedesco -è stata considerata, a cavallo fra Otto e Novecento (la sua stagione aurea) 1 come la chiave di volta per penetrare i segreti della fruizione estetica e artistica. Fare esperienza del bello -artistico e non -e delle sue modificazioni come il brutto e il sublime, il comico e il tragico, significa (almeno così credevano i teorici di quel tempo) attivare nei confronti dell'opera un processo di immedesimazione analogo a quello che si istituisce nella relazione intersoggettiva fra due o più esseri umani. In tal modo, l'opera viene a perdere, o almeno a ridimensionare radicalmente, il proprio statuto di mera cosa, per avvicinarsi piuttosto a una struttura espressiva simile a quella del soggetto umano, in cui un dentro si mostra in un fuori, un'anima in un Andrea Pinotti Quasi-soggetti e come-se: l'empatia nell'esperienza artistica

Research paper thumbnail of 2008_Stile e verità. Una prospettiva riegliana

in “Engramma”, 64, 2008

La questione della verità in pittura, e più in generale nelle arti visive, si è spesso accompagna... more La questione della verità in pittura, e più in generale nelle arti visive, si è spesso accompagnata -tanto sul piano della filosofia, quanto su quello della storiografia artistica, ma anche a livello del senso comune -alla riflessione intorno al concetto di stile. Vero, o almeno verosimile, è quello stile che rende fedelmente in immagine la cosa, che la imita veridicamente secondo una adaequatio imaginis ad rem. Così, già a partire da Platone e dalla distinzione, operata nel Sofista, tra una mimesi icastica (che rispetta le misure e le proporzioni dell'oggetto che imita, fedele al suo èikon) e una mimesi fantastica (che per contro deforma l'oggetto in modo più o meno arbitrario, traducendolo in un èidolon), si viene istituendo una tradizione di pensiero che concepisce lo stile come una modalità della figurazione che si pone di fronte a una realtà già di per sé costituita in modo ontologicamente autonomo (la natura), e che in questo porsi di fronte può optare per una resa mimeticamente fedele, adeguata appunto all'oggetto, piuttosto che per una resa infedele e inadeguata.

Research paper thumbnail of Guided Pathway to Panel 46, in Mnemosyne. Meanderings through Aby Warburg’s Atlas, ed. by Christopher D. Johnson, Cornell University Library - The Warburg Institute - Cornell University Press

Nymph. 'Hurry-Bring-It' in the Tornabuoni circle. Domestification Emblematic of the entire Bilde... more Nymph. 'Hurry-Bring-It' in the Tornabuoni circle. Domestification
Emblematic of the entire Bilderatlas, or so argued E. H. Gombrich in his intellectual biography of Warburg, panel 46 presents a series of variations on Ghirlandaio's fruit-bearing 'nymph.' Images by Filippino Lippi, Raphael, Botticelli, and even a photograph taken by Warburg of an Italian peasant woman supplement Ghirlandaio’s Birth of John the Baptist. The panel, with its manuscript pages, also highlights how literary expression plays a crucial, dialectical role in Renaissance art and intellectual history. And as with panel 45, this panel draws on various published and unpublished texts in which Warburg explores the iconological values and historical contexts associated with the figure he also humorously dubbed “Miss Hurry-Bring-It.”

Research paper thumbnail of 2013_Dialoghi di Estetica Parola ad Andrea Pinotti Artribune

Penultimo appuntamento per la rubrica che vede la collaborazione fra il LabOnt e Artribune. Poi u... more Penultimo appuntamento per la rubrica che vede la collaborazione fra il LabOnt e Artribune. Poi una breve pausa estiva e si riprenderà in autunno. Questa settimana, Davide Dal Sasso dialoga con Andrea Pinotti a proposito di svolta iconica, società dell'immagine ed empatia.

Research paper thumbnail of CORPS EN PIERRE-BODIES OF STONE-CORPI IN PIETRA 3-4DEC2013

Research paper thumbnail of Empathy or Empathies? Uncertainties in the Interdisciplinary Discussion

Gestalt Theory, 2019

Summary The term empathy has become a linguistic commonplace in everyday communication as well as... more Summary The term empathy has become a linguistic commonplace in everyday communication as well as in interdisciplinary research. The results of the research questions, raised in the last hundred (and more) years, coming from different areas, such as aesthetics, psychology, neurosciences and literary theory, lack in fact a clear concept of empathy. Not surprisingly, a recent paper has identified up to 43 distinct definitions of empathy in academic publications. By reconstructing the main research lines on empathy, our paper highlights the reasons for this conceptual inadequacy and the deficiencies in the theorization of empathy that create misleading interpretations thereof. Along the line connecting Plato’s insights on empathic experiences to the present neuroscientific experiments, a broad spectrum of issues is deployed for which “empathy” functions as an umbrella term covering a net of categorical relationships – projection, transfer, association, expression, animation, anthropomo...

Research paper thumbnail of Interroger l’ornement après Riegl

Perspective

Avons-nous su tirer des travaux des grands Viennois, Alois Riegl en tête, toutes leurs conséquenc... more Avons-nous su tirer des travaux des grands Viennois, Alois Riegl en tête, toutes leurs conséquences ? L'effort éditorial en langue française amorcé dans les années 1980 at -il suscité autant de commentaires et de débats, de renouvellements des problématiques, des objets et des méthodes que les récentes éditions en langue anglaise en ont suscités chez nos collègues outre-Atlantique 1 ? Quand la traduction de Spätrömische Kunstindustrie (Vienne, 1901) et de Altorientalische Teppische (Leipzig, 1891) viendra-t-elle compléter celle de la Grammaire historique des arts plastiques (Paris, 1978) et des Questions de style (Paris, 1992), nous permettant de disposer de l'ensemble de la réfl exion de Riegl sur ce champ d'études qu'il baptisa l'« industrie artistique » 2 ? La réception de la pensée des grands Viennois suppose que nous entamions une révision de nos concepts et catégories (par exemple l'opposition structure/ornement) dans laquelle historiens, philosophes et anthropologues auront leur part. Après tout, Jacques Derrida n'avait-il pas, dès 1978, dans La vérité en peinture, signifi é son congé à une approche de l'ornement comme « accessoire » ou « hors d'oeuvre » canonisée par l'esthétique kantienne 3 ? Quoi qu'il en soit, les recherches des artistes et des architectes contemporains qui accueillent l'ornemental et le portent à des échelles et à des statuts inédits qu'autorisent les technologies autant que les matériaux nouveaux 4 , offrent d'ores et déjà une ligne d'horizon éclatante à nos chantiers d'historiens [Patricia Falguières]. Patricia Falguières. At on assez pris la mesure des approches de la question de l'ornement élaborées par l'école viennoise d'histoire de l'art ? Que reste-t-il à en découvrir ? La « voie romaine » inaugurée par Alois Riegl offre-t-elle encore des ressources inexplorées ? Gilles Sauron. Mon approche de la question de l'ornement est celle d'un historien de l'art romain, dont l'ambition est avant tout d'essayer de saisir la singularité de son objet historique : elle ne doit donc rien aux théories qui ont pu être élaborées par des historiens de l'art, à commencer par Riegl-ce qui me place d'emblée dans une position marginale dans le débat qui s'engage. Je m'intéresse depuis longtemps à la question de l'ornement, avec comme point de départ un travail universitaire dirigé par Paul-Marie Duval sur les cippes funéraires à rinceaux de Nîmes à l'époque galloromaine. Duval, qui rédigeait à l'époque son ouvrage sur l'art celtique pour la collection Univers des Formes 5 , s'intéressait particulièrement à la question de l'ornement, puisque les Celtes, un peu à la façon des sociétés qui proscrivent la représentation des figures, ont produit des formes surtout ornementales, parfois en dissolvant les silhouettes humaines ou animales dans un réseau très savant de courbes et d'entrelacs. Patricia Falguières enseigne l'histoire de l'art et de la culture de la Renaissance à l'EHESS, Paris. Elle a notamment édité l'ouvrage d'Ernst Kris, Le style rustique. L'emploi du moulage d'après nature chez Wenzel Jamnitzer et Bernard Palissy (2005) et publié diverses études sur le collectionnisme et les encyclopédies de la Renaissance.

Research paper thumbnail of Giovanni Gurisatti, Dizionario fisiognomico. Il volto, le forme, l'espressione

Intersezioni, 2007

Intersezioni Rivista di storia delle idee ISSN : 0393-2451. Numero: 2, agosto 2007, Indice. DOI: ... more Intersezioni Rivista di storia delle idee ISSN : 0393-2451. Numero: 2, agosto 2007, Indice. DOI: 10.1404/24851. Giovanni Gurisatti, Dizionario fisiognomico. Il volto, le forme, l'espressione Andrea Pinotti, pp. 353-356 € 6 [pdf 526K ...

Research paper thumbnail of Empathy or Empathies? Uncertainties in the Interdisciplinary Discussion

Gestalt Theory, 2019

The term empathy has become a linguistic commonplace in everyday communication as well as in inte... more The term empathy has become a linguistic commonplace in everyday communication as well as in interdisciplinary research. The results of the research questions, raised in the last hundred (and more) years, coming from different areas, such as aesthetics, psychology, neurosciences and literary theory, lack in fact a clear concept of empathy. Not surprisingly, a recent paper has identified up to 43 distinct definitions of empathy in academic publications. By reconstructing the main research lines on empathy, our paper highlights the reasons for this conceptual inadequacy and the deficiencies in the theorization of empathy that create misleading interpretations thereof. Along the line connecting Plato’s insights on empathic experiences to the present neuroscientific experiments, a broad spectrum of issues is deployed for which “empathy” functions as an umbrella term covering a net of categorical relationships – projection, transfer, association, expression, animation, anthropomorphizati...

Research paper thumbnail of Aby Warburg antropologo delle immagini ?

Research paper thumbnail of Style

Contributions To Phenomenology, 2009

The theory of style was out of fashion for a while—for example, in The Shape of Time (1962), Geor... more The theory of style was out of fashion for a while—for example, in The Shape of Time (1962), George Kubler requests that we avoid both the term and the concept—but in recent decades has come back to the center of the discussions within cultural studies (Gumbrecht-Pfeiffer 1986) and has become a major instrument of philosophical and scientific discourse (Frank 1992, Heinz 1986).

Research paper thumbnail of Empathy

Contributions To Phenomenology, 2009

Research paper thumbnail of Il Toccabile e l’intoccabile

Chiasmi International, 2001

Research paper thumbnail of Stimmung and Einfühlung: Hydraulic model and analogic model in the theories of empathy

Research paper thumbnail of Phenomenological aesthetics: A bibliographic survey

Research paper thumbnail of PhD Philosophy and Human Sciences-University of Milan Call 2018.pdf