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Papers by Maria Venuso

Research paper thumbnail of 14.	Aschenbrödel / La virtù premiata di Louis Duport. Note di studio, in «Quaderni del Conservatorio San Pietro a Majella» (2022), pp. 91-111.

Research paper thumbnail of Dido and Aeneas: Mark Morris e il dramma di Didone

Dido and Aeneas: Mark Morris e il dramma di Didone, in Mimesis Journal, vol. 10, n. 1, 2021

Dall'epos alla scena: frammenti di memoria Le vicende d'amore sono, da sempre, protagoniste indis... more Dall'epos alla scena: frammenti di memoria Le vicende d'amore sono, da sempre, protagoniste indiscusse del teatro di danza e il mondo classico, come è ben noto, ha scandagliato con profondità e accuratezza l'universo femminile quale terreno di contrasti. Già l'epos arcaico-giusto per citare un esempio degli albori della letteratura occidentale dai contenuti incentrati sull'uomo e visti secondo un'ottica essenzialmente maschile-si mostra intriso di lirismo e tragedia quando si tratta di fermare l'azione e descrivere il tormento di una regina: esempio commovente è l'incontro di Ettore e Andromaca alle porte Scee (Iliade, VI) prima della rovina di Troia. L'episodio rappresenta il tragico e attualissimo emblema del destino dei vinti e della cieca furia dello scontro tra volontà e necessità, inevitabile per l'eroe della cosiddetta «società della vergogna». 1 Si tratta del concetto legato al termine aidós e al corrispondente verbo aidéomai, secondo il quale Eric Dodds attribuisce alla civiltà omerica nel suo complesso questa visione fondata sulla proiezione del pensiero e dell'azione dell'uomo verso l'esterno, verso la comunità che non deve disapprovare una scelta che, altrimenti, sarebbe causa di pubblico disprezzo e non di unanime riconoscimento. Uomo e donna costituiscono l'incarnazione di realtà antitetiche e difficilmente conciliabili (sia pure alla ricerca continua di unione poiché complementari, come insegna Platone), 2 in una differenza di visioni opposte che si evincono dal dialogo tra i due protagonisti.

Research paper thumbnail of Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni documenti inediti,

Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni documenti inediti, in «Danza e Ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni», 13 , 2021

Maria Venuso 1 Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni docume... more Maria Venuso 1 Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni documenti inediti 2 Premessa Gli studi sull'Ottocento napoletano stanno portando alla luce testimonianze di rilievo per la ricostruzione del panorama ballettistico italiano in una prospettiva europea, dalla quale emerge il ruolo centrale della Capitale del Regno delle Due Sicilie nello scambio di esperienze di danzatori, coreografi e maestri. L'esodo di queste figure professionali da Parigi, come è noto, permette la fusione della scuola francese con tradizioni ed esperienze autoctone, in un ambiente intellettuale vivace e al cospetto di un pubblico esigente 3. Un esempio in merito è dato dalla figura di Giuseppe de Dominicis de Rossi, maestro e coreografo napoletano ad oggi poco noto e che inizia a delinearsi con esiti interessanti grazie ai documenti dell'Archivio di Stato di Napoli. Nello specifico, un piccolo dossier emerso di recente ci permette di inquadrare il suo profilo e la sua attività di didatta che aspira a collocarsi in maniera istituzionale presso le Reali Scuole di Ballo e che loda la efficacia e rapidità della propria metodologia didattica finalizzata allo sviluppo di una tecnica efficace. La creazione delle tecniche e il consolidamento delle estetiche della danza hanno permesso di definire il profilo delle cosiddette "scuole nazionali" romantiche e, in questa prospettiva, appare

Research paper thumbnail of Pulcinella, ‘maschera nuda’ di Francesco Nappa

Pulcinella, ‘maschera nuda’ di Francesco Nappa, 2018

Research paper thumbnail of La Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo: luci e ombre di una istituzione

Atti del Convegno internazionale di Studi Danza e Ballo a Napoli: un dialogo con l’Europa (1806-1861), a cura di Paologiovanni Maione e Maria Venuso, Napoli, Edizioni Turchini, 2021

Research paper thumbnail of Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto Giselle

Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto Giselle

Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto Giselle, 2013

Research paper thumbnail of Zorba's Dance in Lorca Massine's Dancing Expression

Zorba's Dance in Lorca Massine's Dancing Expression

Congress on Research in Dance Conference Proceedings

In Nikos Kazantzakis’ novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of ... more In Nikos Kazantzakis’ novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of the novel into a ballet by Lorca Massine (1987) simplified the novel's complexity, thus “rejuvenating” the ancient world described by Kazantzakis. The contrast of Apollonian vs. Dionysian is entrusted to the style of the protagonists. They propose the modern heritage of traditional Greece, imposing a new dance tradition (syrtaki), based on ancient and popular reminiscences—a new myth. This contribution aims to analyze how dance becomes expressed thus revealing of collective identity, in the transposition from the novel into a ballet through the movie.

Research paper thumbnail of La danza teatrale al San Carlo negli anni di Rossini: interferenze e possibili visioni

in "Napoli e Rossini. Di questa luce un raggio". Atti del Convegno Internazionale di Studi ), Napoli-Avellino (25-27 ottobre 2018), a cura di Antonio Caroccia, Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione, Napoli, Edizioni San Pietro a Majella, 2020, 2020

Research paper thumbnail of Zorba's Dance in Lorca Massine's Dancing Expression

In Nikos Kazantzakis' novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of ... more In Nikos Kazantzakis' novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of the novel into a ballet by Lorca Massine (1987), simplified the novel's complexity " rejuvenating " the ancient world described by Kazantzakis. The contrast Apollonian/Dionysian is entrusted to the style of the protagonists. They propose the modern heritage of traditional Greece, imposing a new dance tradition (syrtaki), based on ancient and popular reminiscences, a new myth. A considerable social phenomenon. This contribution wants to analyze how dance becomes expressed revealing of collective identity, in the transposition from the novel into a ballet through the movie.

Research paper thumbnail of La storia della danza e i documenti d'archivio

Research paper thumbnail of A Western Couple in Lorca Massine's Zorba the Greek

Research paper thumbnail of La "danza" di Amina e il "canto" di Giselle. Alcune osservazioni comparative su "La Sonnambula" di Vincenzo Bellini e "Giselle", passando per il balletto "La Somnambule"

Research paper thumbnail of Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto "Giselle"

Dance Reviews by Maria Venuso

Research paper thumbnail of Napoli, Teatro di San Carlo: "Don Chisciotte"

Research paper thumbnail of Da Monteverdi a Mina

Voce Vincenzo Capezzuto Sax contralto Davide Castellari Tiorba/Chitarra barocca/Battente Simone V... more Voce Vincenzo Capezzuto Sax contralto Davide Castellari Tiorba/Chitarra barocca/Battente Simone Vallerotonda Arpa Barocca Flora Papadopoulos Contrabbasso Daniele Rosi Percussioni Gabriele Miracle Direzione artistica Claudio Borgianni Salerno, 9 dicembre 2012

Research paper thumbnail of Il Principe azzurro è gay. "Il Lago dei Cigni" visto da Dada Masilo.

Mi pare non vi sia esordio più adatto di quello di un simpatico post che ha spopolato fra le raga... more Mi pare non vi sia esordio più adatto di quello di un simpatico post che ha spopolato fra le ragazze di Facebook, per questa neo-creazione della giovane e talentuosa danzatrice e coreografa sudafricana Dada Masilo, Il lago dei cigni in versione "black & gay". Una piacevolissima sorpresa per chi di "Laghi" ne ha visti tanti e sa bene quanto il rifacimento del classico dei classici possa rischiare pericolosamente di scadere nel banale o nel "già visto", date le diverse rielaborazioni da parte di grandi coreografi contemporanei (basti citare Mattew Bourne e Mats EK). Nata a Johannesburg, dopo i primi studi alla Dance Factory la Masilio prosegue la propria formazione coreutica a Bruxelles, alla Performing Art Research and Training Studios fondata da Anne Teresa de Keersmaker, diventando presto una delle danzatrici e coreografe più famose del Sud Africa e ottenendo importanti riconoscimenti artistici.

Research paper thumbnail of "Guardate la Musica, ascoltate la Danza": i Carmina Burana secondo Shen Wei

Research paper thumbnail of Positano Premia la Danza Leonide Massine

Research paper thumbnail of "Il Lago dei Laghi" al San Carlo di Napoli

IL LAGO DEI CIGNI" Coreografia M.Petipa/L. Ivanov Musica Pëtr Il'i? ?ajkovskij Odette/Odile OKSAN... more IL LAGO DEI CIGNI" Coreografia M.Petipa/L. Ivanov Musica Pëtr Il'i? ?ajkovskij Odette/Odile OKSANA SKORIK Il principe Siegfrid VLADIMIR SHKLYAROV La regina madre EKATERINA MIHAJLOVCEVA Il precettore del Principe SOSLAN KULAEV Rothbart IVAN SITNIKOV Il giullare GRIGORIJ POPOV

Research paper thumbnail of Gala della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli

Research paper thumbnail of 14.	Aschenbrödel / La virtù premiata di Louis Duport. Note di studio, in «Quaderni del Conservatorio San Pietro a Majella» (2022), pp. 91-111.

Research paper thumbnail of Dido and Aeneas: Mark Morris e il dramma di Didone

Dido and Aeneas: Mark Morris e il dramma di Didone, in Mimesis Journal, vol. 10, n. 1, 2021

Dall'epos alla scena: frammenti di memoria Le vicende d'amore sono, da sempre, protagoniste indis... more Dall'epos alla scena: frammenti di memoria Le vicende d'amore sono, da sempre, protagoniste indiscusse del teatro di danza e il mondo classico, come è ben noto, ha scandagliato con profondità e accuratezza l'universo femminile quale terreno di contrasti. Già l'epos arcaico-giusto per citare un esempio degli albori della letteratura occidentale dai contenuti incentrati sull'uomo e visti secondo un'ottica essenzialmente maschile-si mostra intriso di lirismo e tragedia quando si tratta di fermare l'azione e descrivere il tormento di una regina: esempio commovente è l'incontro di Ettore e Andromaca alle porte Scee (Iliade, VI) prima della rovina di Troia. L'episodio rappresenta il tragico e attualissimo emblema del destino dei vinti e della cieca furia dello scontro tra volontà e necessità, inevitabile per l'eroe della cosiddetta «società della vergogna». 1 Si tratta del concetto legato al termine aidós e al corrispondente verbo aidéomai, secondo il quale Eric Dodds attribuisce alla civiltà omerica nel suo complesso questa visione fondata sulla proiezione del pensiero e dell'azione dell'uomo verso l'esterno, verso la comunità che non deve disapprovare una scelta che, altrimenti, sarebbe causa di pubblico disprezzo e non di unanime riconoscimento. Uomo e donna costituiscono l'incarnazione di realtà antitetiche e difficilmente conciliabili (sia pure alla ricerca continua di unione poiché complementari, come insegna Platone), 2 in una differenza di visioni opposte che si evincono dal dialogo tra i due protagonisti.

Research paper thumbnail of Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni documenti inediti,

Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni documenti inediti, in «Danza e Ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni», 13 , 2021

Maria Venuso 1 Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni docume... more Maria Venuso 1 Giuseppe de Dominicis de Rossi alle Reali Scuole di Ballo di Napoli. Alcuni documenti inediti 2 Premessa Gli studi sull'Ottocento napoletano stanno portando alla luce testimonianze di rilievo per la ricostruzione del panorama ballettistico italiano in una prospettiva europea, dalla quale emerge il ruolo centrale della Capitale del Regno delle Due Sicilie nello scambio di esperienze di danzatori, coreografi e maestri. L'esodo di queste figure professionali da Parigi, come è noto, permette la fusione della scuola francese con tradizioni ed esperienze autoctone, in un ambiente intellettuale vivace e al cospetto di un pubblico esigente 3. Un esempio in merito è dato dalla figura di Giuseppe de Dominicis de Rossi, maestro e coreografo napoletano ad oggi poco noto e che inizia a delinearsi con esiti interessanti grazie ai documenti dell'Archivio di Stato di Napoli. Nello specifico, un piccolo dossier emerso di recente ci permette di inquadrare il suo profilo e la sua attività di didatta che aspira a collocarsi in maniera istituzionale presso le Reali Scuole di Ballo e che loda la efficacia e rapidità della propria metodologia didattica finalizzata allo sviluppo di una tecnica efficace. La creazione delle tecniche e il consolidamento delle estetiche della danza hanno permesso di definire il profilo delle cosiddette "scuole nazionali" romantiche e, in questa prospettiva, appare

Research paper thumbnail of Pulcinella, ‘maschera nuda’ di Francesco Nappa

Pulcinella, ‘maschera nuda’ di Francesco Nappa, 2018

Research paper thumbnail of La Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo: luci e ombre di una istituzione

Atti del Convegno internazionale di Studi Danza e Ballo a Napoli: un dialogo con l’Europa (1806-1861), a cura di Paologiovanni Maione e Maria Venuso, Napoli, Edizioni Turchini, 2021

Research paper thumbnail of Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto Giselle

Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto Giselle

Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto Giselle, 2013

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Zorba's Dance in Lorca Massine's Dancing Expression

Congress on Research in Dance Conference Proceedings

In Nikos Kazantzakis’ novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of ... more In Nikos Kazantzakis’ novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of the novel into a ballet by Lorca Massine (1987) simplified the novel's complexity, thus “rejuvenating” the ancient world described by Kazantzakis. The contrast of Apollonian vs. Dionysian is entrusted to the style of the protagonists. They propose the modern heritage of traditional Greece, imposing a new dance tradition (syrtaki), based on ancient and popular reminiscences—a new myth. This contribution aims to analyze how dance becomes expressed thus revealing of collective identity, in the transposition from the novel into a ballet through the movie.

Research paper thumbnail of La danza teatrale al San Carlo negli anni di Rossini: interferenze e possibili visioni

in "Napoli e Rossini. Di questa luce un raggio". Atti del Convegno Internazionale di Studi ), Napoli-Avellino (25-27 ottobre 2018), a cura di Antonio Caroccia, Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione, Napoli, Edizioni San Pietro a Majella, 2020, 2020

Research paper thumbnail of Zorba's Dance in Lorca Massine's Dancing Expression

In Nikos Kazantzakis' novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of ... more In Nikos Kazantzakis' novel, Zorba the Greek, dance has a great importance. The transposition of the novel into a ballet by Lorca Massine (1987), simplified the novel's complexity " rejuvenating " the ancient world described by Kazantzakis. The contrast Apollonian/Dionysian is entrusted to the style of the protagonists. They propose the modern heritage of traditional Greece, imposing a new dance tradition (syrtaki), based on ancient and popular reminiscences, a new myth. A considerable social phenomenon. This contribution wants to analyze how dance becomes expressed revealing of collective identity, in the transposition from the novel into a ballet through the movie.

Research paper thumbnail of La storia della danza e i documenti d'archivio

Research paper thumbnail of A Western Couple in Lorca Massine's Zorba the Greek

Research paper thumbnail of La "danza" di Amina e il "canto" di Giselle. Alcune osservazioni comparative su "La Sonnambula" di Vincenzo Bellini e "Giselle", passando per il balletto "La Somnambule"

Research paper thumbnail of Tipologia delle fonti ed esiti drammaturgici del balletto "Giselle"

Research paper thumbnail of Napoli, Teatro di San Carlo: "Don Chisciotte"

Research paper thumbnail of Da Monteverdi a Mina

Voce Vincenzo Capezzuto Sax contralto Davide Castellari Tiorba/Chitarra barocca/Battente Simone V... more Voce Vincenzo Capezzuto Sax contralto Davide Castellari Tiorba/Chitarra barocca/Battente Simone Vallerotonda Arpa Barocca Flora Papadopoulos Contrabbasso Daniele Rosi Percussioni Gabriele Miracle Direzione artistica Claudio Borgianni Salerno, 9 dicembre 2012

Research paper thumbnail of Il Principe azzurro è gay. "Il Lago dei Cigni" visto da Dada Masilo.

Mi pare non vi sia esordio più adatto di quello di un simpatico post che ha spopolato fra le raga... more Mi pare non vi sia esordio più adatto di quello di un simpatico post che ha spopolato fra le ragazze di Facebook, per questa neo-creazione della giovane e talentuosa danzatrice e coreografa sudafricana Dada Masilo, Il lago dei cigni in versione "black & gay". Una piacevolissima sorpresa per chi di "Laghi" ne ha visti tanti e sa bene quanto il rifacimento del classico dei classici possa rischiare pericolosamente di scadere nel banale o nel "già visto", date le diverse rielaborazioni da parte di grandi coreografi contemporanei (basti citare Mattew Bourne e Mats EK). Nata a Johannesburg, dopo i primi studi alla Dance Factory la Masilio prosegue la propria formazione coreutica a Bruxelles, alla Performing Art Research and Training Studios fondata da Anne Teresa de Keersmaker, diventando presto una delle danzatrici e coreografe più famose del Sud Africa e ottenendo importanti riconoscimenti artistici.

Research paper thumbnail of "Guardate la Musica, ascoltate la Danza": i Carmina Burana secondo Shen Wei

Research paper thumbnail of Positano Premia la Danza Leonide Massine

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IL LAGO DEI CIGNI" Coreografia M.Petipa/L. Ivanov Musica Pëtr Il'i? ?ajkovskij Odette/Odile OKSAN... more IL LAGO DEI CIGNI" Coreografia M.Petipa/L. Ivanov Musica Pëtr Il'i? ?ajkovskij Odette/Odile OKSANA SKORIK Il principe Siegfrid VLADIMIR SHKLYAROV La regina madre EKATERINA MIHAJLOVCEVA Il precettore del Principe SOSLAN KULAEV Rothbart IVAN SITNIKOV Il giullare GRIGORIJ POPOV

Research paper thumbnail of Gala della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli

Research paper thumbnail of Omaggio a Carla Fracci: Das Marienleben

Il secondo appuntamento della ormai nota rassegna "Autunno Danza" del Teatro di San Carlo di Napo... more Il secondo appuntamento della ormai nota rassegna "Autunno Danza" del Teatro di San Carlo di Napoli non avrebbe potuto celebrare l'arte teatrale in maniera più degna. Il ritorno sulle scene partenopee dell'icona mondiale del balletto, Carla Fracci, ha ancora una volta lasciato il segno con un'interpretazione memorabile e profonda, in cui le straordinarie doti drammatiche della danzatrice-attrice ancora oggi penetrano finanche nello spettatore assiso sul più remoto seggiolino di loggione. Lo spettacolo, allestito per le serate del 2 e 3 novembre al Massimo napoletano, è frutto dell'idea del regista Beppe Menegatti, compagno di vita e d'arte della più alta rappresentante di Tersicore della storia, che ha saputo donare al Teatro, per il suo duecentosettantaseiesimo "compleanno", un'opera d'arte in cui poesia, musica e danza mirabilmente si fondono. La ricostruzione della vita di Maria attraverso le liriche di Rainer Maria Rilke, il sapore di sacralità assoluta della musica di Bach e le linee coreografiche disegnate dal belga Luc Bouy (tra i migliori allievi del grande Bejart e consumato compagno di lavoro della coppia Fracci-Menegatti), oscillanti tra formalismo accademico, libertà contemporanee e pantomima allo stato puro, hanno saputo costruire un denso concentrato di valori culturali.

Research paper thumbnail of "Lo Schiaccianoci" al San Carlo di Napoli

Research paper thumbnail of "Le Corsaire" al San Carlo di Napoli

Research paper thumbnail of "Mozart Requiem Ballet" al San Carlo di Napoli

Ol'ga Šaišmelašvili Luci Boris Eifman Napoli, 19 giugno 2014 Mozart Requiem Ballet: chissà cosa a... more Ol'ga Šaišmelašvili Luci Boris Eifman Napoli, 19 giugno 2014 Mozart Requiem Ballet: chissà cosa avrebbe pensato il genio di Mozart a un accostamento simile, apparentemente ossimorico. Probabilmente avrebbe gradito. Sì, perché se la danza, come forma di comunicazione universale (prima ancora che arte scenica), ha da sempre accompagnato i momenti rituali più importanti della vita dell'uomo, tra cui inevitabilmente la morte, la rappresentazione visiva del Requiem in Re minore K 626 di Mozart è la lettura di una partitura di musica sacra che inquadra le potenziali intenzioni di una situazione molto particolare.

Research paper thumbnail of La Scuola di Ballo del San Carlo di Napoli in scena

Napoli, 23 giugno 2014 È calato il sipario sull'attesissimo saggio-spettacolo di fine anno scolas... more Napoli, 23 giugno 2014 È calato il sipario sull'attesissimo saggio-spettacolo di fine anno scolastico degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli, una delle tre massime espressioni della didattica nelle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane, che vanta il primato di vetustà, con la sua istituzione nel 1812 sotto il governo di Gioacchino Murat, a sostegno di una tradizione culturale e artistica nell'ambito della quale la città di Napoli è stata un importante punto di riferimento. Basti pensare alla presenza di nomi quali Sebastiano Gobbis, Gennaro Magri, Onorato Viganò, Gaetano Vestris, Charles Le Picq, Gaetano Gioia. Sospesa l'attività -per motivi ancora sconosciuti -nel 1841, la Scuola rifiorisce nel 1950 sotto la direzione di Bianca Gallizia, che in ventitré anni porta in scena ottanta balletti e circa settanta coreografie all'interno delle opere. La metodologia impegata è quella del grande Maestro Enrico Cecchetti, nel 1967 integrata e aggiornata con l'inserimento della tecnica Vaganova e con l'introduzione di discipline complementari, quali il repertorio del balletto classico, la danza moderna, la danza di carattere, la storia e la teoria della musica, il canto e il solfeggio. Tutte conoscenze imprescindibili per la completa formazione del danzatore. Successivamente affidata, dal 1973, alla più stretta collaboratrice della Gallizia, Milly Wanda Clerici, la Scuola vede alla Direzione Tony Ferrante, Zarko Prebil e Giuliana Penzi. Dal 1990 è stabilmente diretta da Anna Razzi. Étoile dalla lunga e prestigiosa carriera, Anna Razzi ha costruito un repertorio originale per gli allievi della Scuola, nella consapevolezza della inevitabile quanto necessaria finalizzazione dello studio alla messa in scena dello spettacolo coreutico, nelle sue diverse sfaccettature. Tra le sue creazioni originali ricordiamo Pinocchio, Il Guarracino, La favola di Biancaneve, Sogno di una notte di mezza estate, oltre alle rivisitazioni

Research paper thumbnail of I neodiplomati scaligeri al Ravello Festival

Non poteva trovare cornice migliore l'ultimo spettacolo d'insieme dei neo-diplomati della Scuola ... more Non poteva trovare cornice migliore l'ultimo spettacolo d'insieme dei neo-diplomati della Scuola di Ballo dell'Accademia del Teatro alla Scala: il Belvedere di Villa Rufolo, con l'atmosfera ineguagliabile del Ravello Festival, che ogni anno ospita la grande danza internazionale. Belli, forti, leggeri, puliti e impeccabili: un'annata straordinaria per quantità (ben ventotto!) e qualità dei risultati. La Scuola di Ballo dell'Accademia del Teatro alla Scala, con i suoi duecento anni di storia, è il fiore all'occhiello nel panorama della formazione tersicorea italiana. Guidata fa Frédéric Olivieri, già Direttore artistico del Corpo di Ballo del Teatro scaligero dal 2002 al 2007, oggi conta più di duecento allievi che, ogni anno, oltre a partecipare regolarmente agli spettacoli del Massimo milanese, vengono invitati a far parte delle più apprezzate compagnie italiane e straniere. Olivieri, nato a Nizza, ha

Research paper thumbnail of AILEY ® II THE NEXT GENERATION OF DANCE A RAVELLO

Il Belvedere di Villa Rufolo ospita la prima tappa italiana della Ailey II. Il secondo appuntamen... more Il Belvedere di Villa Rufolo ospita la prima tappa italiana della Ailey II. Il secondo appuntamento dedicato alla danza del Ravello Festival (ricordiamo la serata dei neo-diplomati del Teatro alla Scala di Milano lo scorso luglio e l'attesissimo arrivo dei Ballets Trockadero di Montecarlo il prossimo 22 agosto) si è concluso all'insegna del successo: un foltissimo pubblico ? in gran parte costituito dai turisti stranieri che affollano Ravello e la splendida Costiera amalfitana in questo periodo -ha applaudito con entusiasmo i danzatori della Compagnia, che hanno confermato quanto ci si aspettava dal nome che portano nel mondo, quello del grande coreografo Alvin Ailey e del suo stile senza tempo.

Research paper thumbnail of Il Mito di Zorba al San Carlo di Napoli

Festival. Il rapimento della suggestione di atmosfere lontane e tuttavia ancora presenti nei luog... more Festival. Il rapimento della suggestione di atmosfere lontane e tuttavia ancora presenti nei luoghi del mito, la nascita e il rafforzamento dell'amicizia non condizionata dalla diversità, l'amore per la propria terra e il desiderio di conoscenza: tutto questo -e altro ancora ? è sintetizzato nel romanzo di Nikos Kazantzakis e transcodificato in linguaggio coreutico attraverso il filtro della macchina da presa del celebre film di Michael Cacojannis, con Anthony Queen e Irene Papas, da Lorca Massine. Filo conduttore e anima della vicenda la musica meravigliosa del più grande compositore greco, Mikis Theodorakis, che con novant'anni di storia è il simbolo della libertà della Grecia, la voce del suo popolo che nessun regime è riuscito a zittire.

Research paper thumbnail of Les Ballets Trockadero de Montecarlo al Ravello Festival

Research paper thumbnail of Anna Karenina di Boris Eifman al San Carlo. Tripudio di emozioni per un capolavoro del nostro tempo

Research paper thumbnail of Il gala della Scuola di Ballo apre "Autunno Danza" al San Carlo

Napoli,16 ottobre 2014 http://www.gbopera.it Corpo di Ballo di casa, a trent'anni dalla scomparsa... more Napoli,16 ottobre 2014 http://www.gbopera.it Corpo di Ballo di casa, a trent'anni dalla scomparsa del Maestro. Una nota importante è la nomina del nuovo Maître de Ballet del San Carlo, Lienz Chang, presentato ufficialmente nel corso della conferenza stampa del 4 ottobre scorso. Già Maître al Teatro alla Scala di Milano, si è formato al Ballet Nacional de Cuba; è stato primo ballerino e partner di Alicia Alonso, ricoprendo inoltre ruoli primari al Ballet National de Marseille. Last but not least, si attende ancora la nomina del Direttore del Corpo di Ballo, che, fra tante buone notizie, non potrà certo tardare. Le foto della serata sono di Francesco Squeglia Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) 5 / 5

Research paper thumbnail of "Le Otto Stagioni" di Mauricio Wainrot al San Carlo di Napoli

Research paper thumbnail of Il San Carlo celebra Eduardo, artefice magico

Research paper thumbnail of Intervista a Marguerite Donlon per GBopera Magazine

Irlandese, bella, solare e raffinata. È Marguerite Donlon, coreografa (ma non solo) dalle idee di... more Irlandese, bella, solare e raffinata. È Marguerite Donlon, coreografa (ma non solo) dalle idee di ampio respiro e dal linguaggio creativo multiforme e profondo. Reduce dal recentissimo successo, a Riga, del suo Amor con Svetlana Zakharova, Donlon era stata annunciata dal primo cartellone della rassegna Autunno Danza al Teatro di San Carlo, dov'era inizialmente prevista con Strokes through the tail su musiche di W. A. Mozart. Purtroppo il Massimo napoletano, alla fine dell'estate, ha presentato un programma alternativo, ma lei ha deciso di volare ugualmente a Napoli e noi l'abbiamo incontrata proprio questo autunno grazie a un'opportunità offertaci da Mara Fusco. Non che i nuovi titoli scelti ci siano dispiaciuti, ma li avremmo graditi "in aggiunta", più che in sostituzione di un'artista di questo calibro. Restiamo comunque fiduciosi di poterla applaudire in futuro, visto l'entusiasmo dinamico del nuovo Direttore Giuseppe Picone. Sì, perché lo stile di Marguerite Donlon condisce con umorismo tipicamente irlandese la fusione di linguaggi appartenenti a forme d'arte diverse. Il tutto in una visione femminile che si concretizza non solo nella creazione coreografica, ma anche nel mutuo scambio con i danzatori che prestano il proprio corpo alle sue creazioni. Signora Donlon, di cosa ha bisogno, a suo parere, la danza oggi? Innanzitutto di possibilità e di attenzione. La danza ha sfondato molte barriere e cresce con molta velocità; credo che abbia un grande potenziale non solo espressivo, ma anche economico. Se si investe su un certo tipo di lavoro non solo si creano opportunità di impiego, ma è possibile creare un indotto di settore che possa gratificare i lavoratori dello spettacolo in maniera più che soddisfacente. E, in questo, grande importanza ha il ruolo della politica, per cui direi che ha bisogno innanzitutto di spazio e di investimenti. La sua formazione come danzatrice è iniziata con la danza tradizionale irlandese e poi è proseguita con il balletto classico. Quanto è stato importante questo percorso per la costruzione della Sua identità di coreografa? Sono convinta che il mio retroterra nella danza irlandese sia stato un elemento molto importante nel mio percorso formativo. Mi ha dato un buon lavoro di piedi, leggerezza nel salto, un bel portamento e una eccellente musicalità. Ma, più di tutto, mi ha donato il desiderio bruciante di usare le mie braccia e di ruotare il mio corpo in ogni direzione. Ora, come coreografa, mi trovo a rivisitare il lavoro di piedi e la musicalità della mia danza tradizionale, perché la musica irlandese è una grande fonte di ispirazione. Qual è dunque la relazione particolare tra le Sue coreografie e la musica? Musica, silenzio, voce, suono: tutto gioca un ruolo importante nel mio lavoro. Per me non ci sono confini nell'utilizzare ogni elemento che mi aiuti a realizzare qualcosa di bello o una giusta atmosfera. Posso creare su un determinato brano musicale ma poi cambiare completamente scelta e, alla fine, sostituire ancora il tutto anche col silenzio, chiedendo al danzatore di conservare la musica originale nella sua mente e nel suo corpo. Ci sono, così, diverse modalità di approccio fra danza e musica. Posso creare prima la coreografia e poi mostrarla al compositore, che ritornerà con un'idea musicale che a sua volta mi ispirerà un'altra idea migliore. Lo chiamo effetto "ping pong" ed è uno dei miei metodi di composizione preferiti proprio per questo arricchimento reciproco, che va avanti finché il pezzo non è pronto. Una sua opinione sulla memoria corporea di un danzatore. Per me il processo creativo si fonda sulla rottura delle abitudini e nella ricerca dei modi migliori per farlo. Ma, a parte questo, io cerco di celebrare le capacità fisiche di un corpo. Il suo movimento e la

Research paper thumbnail of Gala per Nureyev al Ravello Festival. Doppia Intervista a Giuseppe Picone e Vladimir Skhlyarov

Defilé finale con tutti gli artisti Ravello, 30 luglio 2013 "Finché si danzeranno i miei balletti... more Defilé finale con tutti gli artisti Ravello, 30 luglio 2013 "Finché si danzeranno i miei balletti sarò vivo". Ed è proprio così che è stato, ancora una volta, sul palcoscenico meraviglioso dei giardini di Villa Rufolo a Ravello. Nel ventennale della morte del genio «romantico e dannato», non poteva mancare il tributo della città di Ravello per Rudolf Nureyev. Dopo le celebrazioni nella Capitale, la terra più amata dal grande danzatorenella quale avrebbe voluto peraltro essere sepoltoha onorato la sua memoria con uno strepitoso spettacolo di gala organizzato da Daniele Cipriani, benemerito produttore e regista di spettacoli di altissimo livello, che continuano a portare la grande danza internazionale in Italia, e la consulenza artistica di Valeria Crippa, già responsabile dell'ufficio stampa di Nureyev e studiosa del personaggio. Le giovani stelle del panorama ballettistico internazionale hanno portato in scena i ruoli che hanno visto Nureyev protagonista dei titoli del grande repertorio classico ottocentesco, le sue rivisitazioni coreografiche dei più celebri Pas de deux e i brani creati sulla sua persona, quali il Lucifer di Martha Graham, su musica di Halim El-Dabh, e il Chant du compagnon errant, di Maurice Bejart, su musica di Gustav Mahler. Il tutto corredato dalle video proiezioni di Ginevra Napoleoni e Massimiliano Siccardi, che hanno colto le più belle ed emotivamente significative immagini del grande Artista, il cui spirito, ieri sera, aleggiava su quello scenario tanto amato, sospeso nell'azzurro del mare della sua Li Galli. Lo spettacolo, accolto da fragorosi applausi, ha visto un cast lievemente ridotto rispetto a quello della serata romana, ma ha ugualmente reso onore alla memoria del divo in una cornice, diciamo così, più intima e familiare. Generazioni di giovani ispirati dal genio di un artista intelligente e unico, che non si accontentava della purezza delle linee, ma guardava oltre, oltre quel gesto che, da solo, non farebbe della danza una vera arte. Per l'occasione, si è voluta condurre una duplice intervista a due importanti stelle del balletto dei nostri giorni: l'Étoile internazionale Giuseppe Picone, grande talento versato sia nel repertorio accademico, sia nelle creazioni contemporanee e vanto dell'Italia nel mondo -che, purtroppo, non abbiamo potuto ammirare sul palcoscenico di Villa Rufolo nel celebre assolo del Principe Siegfried  e il Principal Dancer del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, "culla" artistica del giovane Rudolf, Vladimir Shklyarov, che ha dato bella mostra di una tecnica precisa e brillante, lasciando il pubblico senza fiato per il suo eccezionale ballon (ovvero, per i non addetti ai lavori, la capacità di rimanere sospeso in aria per qualche secondo). Una sì degna eredità del "tartaro volante". E ci limitiamo a dire che Shklyarov e la sua elegantissima partner, Maria Shirinkina, sono stati la coppia più acclamata della serata, insieme a Friedemann Vogel, che ha danzato e interpretato in maniera magistrale il Chant du compagnon errant, creato da Bejart nel 1971 per la coppia Bortoluzzi -Nureyev. Due giovani danzatori, appartenenti una generazione posteriore a coloro che hanno invece avuto la possibilità di lavorare direttamente con Nureyev, ci esprimono la loro visione di un mito che ha scritto la della storia della danza del Novecento. Giuseppe Picone, nel pieno della maturità tecnica e artistica di danzatore, si ì mostrato, come sempre, gentile e disponibile al dialogo. Qual è stata la tua esperienza diretta con Rudolf Nureyev? Ho conosciuto Nureyev a Napoli al Teatro Mercadante nel 1989, dopo un suo spettacolo, e ricordo bene di come mi impressionò la sua presenza. Purtroppo, quella fu la prima e ultima volta che lo incontrai. Qual è , a tuo giudizio e indipendentemente dai luoghi comuni, l'eredità più grande di Rudolf? Ci ha lasciato un eccellente patrimonio coreografico. I suoi balletti sono dei veri capolavori.

Research paper thumbnail of Danzare sui banchi: la Musa Tersicore a Scuola dalla Sirena Parthenope

Non c'è niente di meglio di un riferimento al mondo classico per richiamare l'attenzione su un as... more Non c'è niente di meglio di un riferimento al mondo classico per richiamare l'attenzione su un aspetto della cultura e dell'arte molto spesso trascurato o, nel migliore dei casi, considerato da un punto di vista semplicistico e riduttivo, ma che nella Grecia classica trovava già la sua applicazione più naturale.

Research paper thumbnail of Da Roma e per Roma con furore: intervista a Mario Marozzi

Da Roma e per Roma con furore. Intervista a Mario Marozzi Nato a Roma nel 1962, inizia all'età di... more Da Roma e per Roma con furore. Intervista a Mario Marozzi Nato a Roma nel 1962, inizia all'età di nove anni i suoi studi presso la Scuola del Teatro dell'Opera di Roma, dove si diploma a sedici anni con il massimo dei voti. L'attività professionale lo pone subito all'attenzione della critica specializzata, che gli riserva, già dal 1979, i primi importanti riconoscimenti. Le prime importanti esperienze internazionali hanno inizio nel 1982, con la qualifica di Principal e si ripeteranno, nel corso di una lunga e gloriosa carriera, nei più grandi Teatri del mondo. Primo ballerino dell'Opera di Roma ed Étoile ospite presso varie compagnie internazionali, è stato interprete principale nelle produzioni di repertorio classico e moderno.

Research paper thumbnail of La Danza tra il pubblico e il privato. La Scuola Napoletana di Mara Fusco

La serie di interviste che GBopera dedica ai Maestri si inaugura con una figura "di confine". La ... more La serie di interviste che GBopera dedica ai Maestri si inaugura con una figura "di confine". La scelta di iniziare questo percorso in cui si dà voce ai Maestri (e non ai soliti Direttori delle Scuole più importanti d'Italia) non con un docente di una Fondazione lirico-sinfonica, ma con una personalità molto nota al mondo della danza internazionale che ha fondato e continua a dirigere una realtà di primo livello in Italia, la napoletana Mara Fusco, si collega al nostro discorso iniziato attraverso l'analisi della danza nei Licei coreutici. Una danza che formi l'individuo e che rivendichi la propria autonomia di branca della cultura italiana allo stesso modo delle arti visive e della musica, della letteratura teatrale e della poesia. "Tra il pubblico e il privato" (e si è scelto di proposito il nome della giornata di Studi organizzata nel 2009 da AIRDanza in memoria di Nadia Scafidi, studiosa che inaugurò un filone di ricerche sulla

Research paper thumbnail of Stabat Mater - Un "Vivaldi Project" all'insegna della contaminazione

proprio principio fondamentale. Claudio Borgianni e Vincenzo Capezzuto, fondatori del progetto ar... more proprio principio fondamentale. Claudio Borgianni e Vincenzo Capezzuto, fondatori del progetto artistico Soqquadro Italiano, operante nel campo dello spettacolo dal vivo con particolare attenzione al Barocco italiano, rispolverato e contaminato in un "caos ordinato" di modernità e tradizione che riesce a interagire straordinariamente con tutte le generazioni di pubblico, portano per la prima volta in scena Stabat Mater -Vivaldi Project al Teatro di Casalmaggiore.

Research paper thumbnail of Lienz Chang e il San Carlo di Napoli

Se l'intervista è un genere monotono, cristallizzato nella domanda e nella risposta, ? a volte en... more Se l'intervista è un genere monotono, cristallizzato nella domanda e nella risposta, ? a volte entrambe scontate ? quella con Lienz Chang, da pochi mesi Maître del Ballet al San Carlo di Napoli, è tutt'altro. Puntuale, sorridente e disponibile, Chang è un vero gentleman (non solo della danza, come lo definì il grande Roland Petit) e cortese interlocutore. Il nostro incontro rompe gli schemi dell'interrogazione prestabilita e, davanti all'immancabile caffè napoletano, non si scrive e non si registra, ma si chiacchiera come se ci conoscessimo da tempo. http://www.gbopera.it all'interno del Massimo napoletano.

Research paper thumbnail of Dal Palcoscenico al Management: intervista a Simone Lolli, Coordinatore generale Rieti Danza Festival

Gentile e affabile, è dotato di un aplomb elegante e impeccabile. Trentacinque anni, già danzator... more Gentile e affabile, è dotato di un aplomb elegante e impeccabile. Trentacinque anni, già danzatore in diverse Compagnie, tra cui quella del Teatro dell'Opera di Roma, Simone Lolli è il giovane Coordinatore Generale di uno dei più importanti eventi dedicati alla Danza sul territorio nazionale, Il "Rieti Danza Festival", Concorso per giovani danzatori diretto da Piero Fasciolo e promosso dal Comune di Rieti che ogni anno, dal 1991, attira sul palcoscenico del Teatro Flavio Vespasiano i migliori talenti internazionali. Come non ricordare che a Rieti è nata la carriera stelle della danza come Giuseppe Picone, Ambra Vallo, Letizia Giuliani, Valentina Scaglia, Matteo Levaggi, Fabio Grossi e tanti altri. Un vero trampolino di lancio.

Research paper thumbnail of A Roma la danza va al Museo. Discorso tra arti visive alla Galleria Nazionale di Arte Moderna - Interview and Review

firmano un "patto " per la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico dell'arte coreutic... more firmano un "patto " per la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico dell'arte coreutica: in una cornice di sculture neoclassiche si incontrano arti visive solo apparentemente diverse tra loro, perché sorelle nella ricerca di armonia e plasticità. Se l'estetica della danza classica deve molto alle figurazioni di pittori e scultori neoclassici, le giornate promosse alla GNAM non potrebbero trovare collocazione migliore.