Ramon Rispoli | Università degli Studi di Napoli "Federico II" (original) (raw)

book chapters by Ramon Rispoli

Research paper thumbnail of Políticas de lo privado. Reflexiones sobre domesticidad y poder

M.Esparza Díaz de León (Ed.), "Gradación del Entorno Habitable", Universidad Autónoma de Aguascalientes, 2020

Introducción Discursos entre lo urbano-arquitectónico y lo íntimo del espacio interior y lo cotid... more Introducción Discursos entre lo urbano-arquitectónico y lo íntimo del espacio interior y lo cotidiano.

Research paper thumbnail of Andrés Jaque/Office for Political Innovation: le architetture come dispositivi semiotico-materiali

Andrés Jaque/OPI, "Mies e la gatta Niebla. Saggi su architettura e cosmopolitica", ed.it. a cura di Gianluca Burgio e Ramon Rispoli, Siké Edizioni, 2021

Le architetture non sono mere composizioni formali, “giochi di volumi sotto la luce” (pur “sapien... more Le architetture non sono mere composizioni formali, “giochi di volumi sotto la luce” (pur “sapienti, corretti e magnifici”, come apparivano a Le Corbusier) ma veri e propri dispositivi materiali: tecnologie capaci di operare, di produrre determinati effetti sul mondo. È questa una delle premesse fondamentali su cui si fonda il lavoro transdisciplinare di Andrés Jaque e del suo Office for Political Innovation, attivo tra Madrid e New York all’intersezione tra pratica progettuale, ricerca e diffusione culturale.

Research paper thumbnail of Re-Designing Spaceship Earth: sfide, opportunità e strumenti di un progetto cosmopolitico

M. Perriccioli, M. Rigillo, S. Russo Ermolli, F. Tucci (eds.), Design in the Digital Age. Technology, Nature, Culture, 2020

Il cambiamento climatico e la minaccia della catastrofe ambientale mostrano chiaramente che la "N... more Il cambiamento climatico e la minaccia della catastrofe ambientale mostrano chiaramente che la "Nave Spaziale Terra" di Buckminster Fuller potrà continuare a funzionare e ad essere abitabile se e solo se tutti i suoi componenti-nessuno escluso-continueranno a cooperare. Per questo, come afferma Isabelle Stengers, la questione della coesistenza è oggi più che mai "cosmopolitica": tutto ciò che non è umano ha e deve avere necessariamente voce in capitolo. Cosa implica guardare al progetto da una prospettiva cosmopolitica? Questo contributo ha l'intenzione di contribuire a gettar luce sia sul senso che sulle potenziali opportunità di un progetto cosmopolitico.

Research paper thumbnail of R.Rispoli Il progetto come dis-ordine. I radical italiani e la politica del dissenso

Elena Dellapiana, Luciana Gunetti, Dario Scodeller (eds.)."Italia: design, politica e democrazia nel XX secolo", 2020

Il fascino discreto del potere. Gli intellettuali a Torino (e oltre) tra le due guerre. Angelo d'... more Il fascino discreto del potere. Gli intellettuali a Torino (e oltre) tra le due guerre. Angelo d'Orsi -Università di Torino Track 1 DESIGN CLANDESTINO, RESISTENZA E COSCIENZA CRITICA Estetica e politica. Design clandestino, resistenza e coscienza critica. Dario Scodeller -Università degli Studi di Ferrara Giuseppe Pagano, fascista e antifascista e altre resistenze. Alberto Bassi -Università Iuav di Venezia La stampa clandestina nella Resistenza italiana. Il caso studio Lerici. Andrea Vendetti -Università La Sapienza di Roma Albe Steiner e Gabriele Mucchi. Il valore politico e sociale dell'arte. Marzio Zanantoni -Università di Parma Giolli e Ragghianti. L'impegno critico nella costruzione della coscienza democratica: il ruolo del design e delle arti applicate. Elisabetta Trincherini -Università degli Studi di Ferrara Giancarlo De Carlo e il progetto partecipato. Riflessione critica e metodologia progettuale. Rita D'Attorre -Politecnico di Torino Track 2 IL DESIGN COME PROGETTO POLITICO E FORMATIVO Il design come progetto politico e formativo. Da comunità a cooperativa: le scuole italiane della Ricostruzione. Luciana Gunetti -Politecnico di Milano L'ago e la libertà. Utopie al femminile nell'Italia di primo Novecento. Manuela Soldi -Università Iuav di Venezia Fernanda Wittgens and the knowledge design. Toward a new museology.

Research paper thumbnail of Design as problem making. El diseño y la tecnología como asuntos (cosmo)políticos (2019)

Design as Problem Making. Actas del BAU Design Forum 2018, 2019

Research paper thumbnail of Desplazándonos del centro: la mirada cosmopolítica en diseño (2019)

In: M. Martínez Morant (Ed.), bodies_perceptions_design. Comunicaciones de las jornadas, 2019

Research paper thumbnail of Handle with Care. Del diseño de objetos al diseño de cosas (2018)

Handle with Care. Actas del BAU Design Forum 2017 , 2018

Research paper thumbnail of Do Architectures and Spaces have Politics? Una aproximación sociopolítica a la transformación del espacio (2017)

En: M. Esparza Díaz de León (ed.), Metamorfosis. Transformación y procesos creativos en la configuración del espacio interior. Universidad Autónoma de Aguascalientes (México), 2019

Research paper thumbnail of PER UNA FILOSOFIA DELL'INTERNO ARCHITETTONICO - LEZIONI IN UN DOTTORATO DI RICERCA, A CURA DI A.ALISON, DIOGENE EDIZIONI, CAMPOBASSO, 2017.

PER UNA FILOSOFIA DELL'INTERNO ARCHITETTONICO - LEZIONI IN UN DOTTORATO DI RICERCA, A CURA DI A.ALISON, DIOGENE EDIZIONI, CAMPOBASSO, 2017., 2017

L’intento di evidenziare l’incontro di due discipline come l’architettura e la filosofia, nasce d... more L’intento di evidenziare l’incontro di due discipline come l’architettura e la filosofia, nasce dall’interesse di suggerire nuovi orizzonti di ricerca speculari. L’argomento principale, quello dell’interno, investe entrambe in un gioco di interpretazione volto ad ampliare una discussione aperta fra professori, ricercatori e cultori della materia. Il senso, l’esperienza, il dettaglio, il gusto, il colore: sono alcune delle tematiche affrontate dagli autori attraverso più punti di vista partendo dagli spazi museali a quelli della casa e del carcere. La questione dello spazio rimane centrale in un’analisi attuale di come l’interno si stia sempre di più interfacciando oltre al polo scientifico anche a quello delle scienze umane.

Research paper thumbnail of Oltre il regno delle belle apparenze. Orizzonti di responsabilità tra passato e futuro del design (2016)

N.Flora, F.Iarrusso (eds.), Progetti Mobili, Letteraventidue Edizioni, 2017

I volumi pubblicati in questa collana vengono sottoposti a procedura di peer-review Traduzione de... more I volumi pubblicati in questa collana vengono sottoposti a procedura di peer-review Traduzione dei testi in inglese Traduzione dei testi in spagnolo Questa pubblicazione è stata realizzata con il parziale contributo del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ISBN 978-88-6242-167-6

Research paper thumbnail of Building degree zero: casa para sí misma / Building degree zero: casa per se stessa (2016)

M. Esparza Díaz de León (Ed.), Intangibles. El sentido del habitar en el interior arquitectónico. Universidad Autónoma de Aguascalientes, 2016

En busca de una realidad aumentada. La anamorfosis tipográfica como método de resignificación de ... more En busca de una realidad aumentada. La anamorfosis tipográfica como método de resignificación de espacios de transitoriedad IN SEARCH OF AN AUGMENTED REALITY.

Research paper thumbnail of Una venustas inclusiva. Il dibattito contemporaneo sulla bellezza in architettura / An inclusive Venustas. The contemporary Debate about Beauty in Architecture (2014)

In: R. Amirante, C. Piscopo, P. Scala (Eds.), La bellezza per il rospo / Beauty according to the Toad, Clean, 2016

Abitare il futuro / Inhabiting the future / 10 Questo libro è una rete. Una rete di esperienze, u... more Abitare il futuro / Inhabiting the future / 10 Questo libro è una rete. Una rete di esperienze, una rete di persone, una rete di parole. Una rete instabile e apertissima. Tutti i suoi contenuti sono collegati a una tematica, ampia, ambiziosamente sfuggente, decisamente multidisciplinare, ma tutto sommato definita e comprensibile. La geometria sghemba di questo libro-rete ci auguriamo possa contribuire a dare più di un appiglio a quelli che hanno voglia di connettersi -anche per pochi momenti -o magari di condividerne la traccia e lo spirito. A quelli che della venustas hanno sentito parlare e che si chiedono però di cosa parliamo quando parliamo di bellezza dell'architettura e della città, oggi, in un tempo in cui la perdita di un centro apre alla loro nuova, inedita, strana, bellezza: il sapere degli architetti può essere usato, sempre di nuovo, per predirla e per dirla?

Research paper thumbnail of Ponti sull'Atlantico. L'Institute for Architecture and Urban Studies e le relazioni Italia-America 1967-1985. Quodlibet (2012)

Questo libro ricostruisce le relazioni tra cultura architettonica italiana e nordamericana nel co... more Questo libro ricostruisce le relazioni tra cultura architettonica italiana
e nordamericana nel corso degli anni Settanta, prendendo come
riferimento la breve ma significativa esperienza dell’Institute for
Architecture and Urban Studies di New York, che dalla sua fondazione
nel 1967 – su iniziativa di Peter Eisenman – fino ai primi anni
Ottanta si impone come centro propulsore tra i più attivi ed influenti
nel dibattito disciplinare negli Stati Uniti.
Più che la semplice ricostruzione dei suoi quasi vent’anni di storia,
ciò che interessa dell’IAUS è proprio il suo costituirsi, anche e sopratutto
grazie al suo ambizioso progetto editoriale ed espositivo, come
luogo privilegiato di un incontro e di un confronto, non privo di
contraddizioni, tra due milieux intellettuali – la New York dei Five
Architects e delle mostre al MoMA, la Venezia dell’IUAV di Aldo
Rossi e Manfredo Tafuri e delle neonate Biennali d’architettura –
lontani geograficamente e culturalmente, e tuttavia accomunati dal
tentativo di ridefinizione della specificità, del ruolo e degli obiettivi
dell’architettura al tramontare dell’utopia funzionalista.
Eisenman da un lato, Rossi e Tafuri dall’altro sono i protagonisti di
un dibattito complesso e multistratificato che vede intrecciarsi temi,
luoghi e personaggi sulle due sponde dell’Atlantico: una vera e propria
“scacchiera con tre re” dagli schieramenti in costante riassetto
in quella che rappresenta, per molti versi, l’ultima epoca d’oro per
un’idea dell’architettura come pratica intellettuale entro una visione
teorica coerente e definita.

Prefazione di Fulvio Irace.

Research paper thumbnail of The Architecture of the City. Aldo Rossi e gli "alleati" d'oltreoceano / The Architecture of the City. Aldo Rossi and his overseas "allies" (2011)

In: F. De Maio, A. Ferlenga, P. Montini Zimolo (Eds.), Aldo Rossi, la storia di un libro. L’architettura della città dal 1966 ad oggi, Il Poligrafo, 2014

articles and papers by Ramon Rispoli

Research paper thumbnail of Ombre veli allusioni. Per uno spazio wabi sabi / Shadows, veils, allusions: for a wabi sabi space

Firenze Architettura, n. 2, 2019

Research paper thumbnail of La interfaz como alesthesis: la verdad como organización sensible

Artnodes N.º 24: 13-21. UOC, 2019

La problemática en torno a la verdad se ha planteado fundamentalmente desde una perspectiva epist... more La problemática en torno a la verdad se ha planteado fundamentalmente desde una perspectiva epistemológica: la cuestión, en este sentido, era la de individuar las condiciones necesarias y suficientes para que una verdad sea postulada y aceptada como tal. Frente a esas formas epistemológicas de aproximarse a la cuestión de la verdad, el filósofo francés Michel Foucault proponía un acercamiento distinto, en base a lo que calificaba como las formas alethurgicas de la misma, esto es, el modo en que esta se produce en tanto que acto de decir veraz. En su reflexión, el autor exploraba así distintos modos de ese «decir veraz» que atraviesan la historia atendiendo a sus principales formas discursivas. Sin embargo, cabe preguntarse si esas formas alethurgicas no pueden analizarse también, más allá del discurso, en su manifestación sensible.

Cita recomendada Jordana Lluch, Ester; Rispoli, Ramon. 2019. «La interfaz como alesthesis: la verdad como organización sensible». En «Tras la posverdad», coordinado por Jorge Luis Marzo Pérez. Artnodes. N.º 24: 13-21. UOC. [Fecha de consulta: dd/mm/aa]

Research paper thumbnail of Designing Dissent: Some Counter-hegemonic Tactics in Contemporary Design (2017)

Journal of Design Processes, 2017

Research paper thumbnail of Entre hegemonía y crítica: pensar el diseño como transformación (2016)

E. Ramon Rispoli y Ester Jordana “Entre hegemonía y crítica: pensar el diseño como transformación... more E. Ramon Rispoli y Ester Jordana “Entre hegemonía y crítica: pensar el diseño como transformación”. En Marzo, J.L; Martínez, T. (ed.) Interface politics. Barcelona: publicaciones Gredits, pp. 419-133.

Research paper thumbnail of Tafuri, Jameson e le due facce dell'utopia (2017)

ANANKE, 2017

Versione in lingua italiana del contributo alla conferenza internazionale "How We Live & How We M... more Versione in lingua italiana del contributo alla conferenza internazionale "How We Live & How We Might Live: Design and the Spirit of Critical Utopianism", evento annuale della Design History Society, California College of the Arts, San Francisco (USA), 11-13 settembre 2015.

Research paper thumbnail of El diseñador como productor. Reflexiones en torno a la idea de responsabilidad social en el diseño contemporáneo (2015)

Obra Digital, 2015

The designer as producer. Some thoughts on the idea of social responsibility in contemporary design

Research paper thumbnail of Políticas de lo privado. Reflexiones sobre domesticidad y poder

M.Esparza Díaz de León (Ed.), "Gradación del Entorno Habitable", Universidad Autónoma de Aguascalientes, 2020

Introducción Discursos entre lo urbano-arquitectónico y lo íntimo del espacio interior y lo cotid... more Introducción Discursos entre lo urbano-arquitectónico y lo íntimo del espacio interior y lo cotidiano.

Research paper thumbnail of Andrés Jaque/Office for Political Innovation: le architetture come dispositivi semiotico-materiali

Andrés Jaque/OPI, "Mies e la gatta Niebla. Saggi su architettura e cosmopolitica", ed.it. a cura di Gianluca Burgio e Ramon Rispoli, Siké Edizioni, 2021

Le architetture non sono mere composizioni formali, “giochi di volumi sotto la luce” (pur “sapien... more Le architetture non sono mere composizioni formali, “giochi di volumi sotto la luce” (pur “sapienti, corretti e magnifici”, come apparivano a Le Corbusier) ma veri e propri dispositivi materiali: tecnologie capaci di operare, di produrre determinati effetti sul mondo. È questa una delle premesse fondamentali su cui si fonda il lavoro transdisciplinare di Andrés Jaque e del suo Office for Political Innovation, attivo tra Madrid e New York all’intersezione tra pratica progettuale, ricerca e diffusione culturale.

Research paper thumbnail of Re-Designing Spaceship Earth: sfide, opportunità e strumenti di un progetto cosmopolitico

M. Perriccioli, M. Rigillo, S. Russo Ermolli, F. Tucci (eds.), Design in the Digital Age. Technology, Nature, Culture, 2020

Il cambiamento climatico e la minaccia della catastrofe ambientale mostrano chiaramente che la "N... more Il cambiamento climatico e la minaccia della catastrofe ambientale mostrano chiaramente che la "Nave Spaziale Terra" di Buckminster Fuller potrà continuare a funzionare e ad essere abitabile se e solo se tutti i suoi componenti-nessuno escluso-continueranno a cooperare. Per questo, come afferma Isabelle Stengers, la questione della coesistenza è oggi più che mai "cosmopolitica": tutto ciò che non è umano ha e deve avere necessariamente voce in capitolo. Cosa implica guardare al progetto da una prospettiva cosmopolitica? Questo contributo ha l'intenzione di contribuire a gettar luce sia sul senso che sulle potenziali opportunità di un progetto cosmopolitico.

Research paper thumbnail of R.Rispoli Il progetto come dis-ordine. I radical italiani e la politica del dissenso

Elena Dellapiana, Luciana Gunetti, Dario Scodeller (eds.)."Italia: design, politica e democrazia nel XX secolo", 2020

Il fascino discreto del potere. Gli intellettuali a Torino (e oltre) tra le due guerre. Angelo d'... more Il fascino discreto del potere. Gli intellettuali a Torino (e oltre) tra le due guerre. Angelo d'Orsi -Università di Torino Track 1 DESIGN CLANDESTINO, RESISTENZA E COSCIENZA CRITICA Estetica e politica. Design clandestino, resistenza e coscienza critica. Dario Scodeller -Università degli Studi di Ferrara Giuseppe Pagano, fascista e antifascista e altre resistenze. Alberto Bassi -Università Iuav di Venezia La stampa clandestina nella Resistenza italiana. Il caso studio Lerici. Andrea Vendetti -Università La Sapienza di Roma Albe Steiner e Gabriele Mucchi. Il valore politico e sociale dell'arte. Marzio Zanantoni -Università di Parma Giolli e Ragghianti. L'impegno critico nella costruzione della coscienza democratica: il ruolo del design e delle arti applicate. Elisabetta Trincherini -Università degli Studi di Ferrara Giancarlo De Carlo e il progetto partecipato. Riflessione critica e metodologia progettuale. Rita D'Attorre -Politecnico di Torino Track 2 IL DESIGN COME PROGETTO POLITICO E FORMATIVO Il design come progetto politico e formativo. Da comunità a cooperativa: le scuole italiane della Ricostruzione. Luciana Gunetti -Politecnico di Milano L'ago e la libertà. Utopie al femminile nell'Italia di primo Novecento. Manuela Soldi -Università Iuav di Venezia Fernanda Wittgens and the knowledge design. Toward a new museology.

Research paper thumbnail of Design as problem making. El diseño y la tecnología como asuntos (cosmo)políticos (2019)

Design as Problem Making. Actas del BAU Design Forum 2018, 2019

Research paper thumbnail of Desplazándonos del centro: la mirada cosmopolítica en diseño (2019)

In: M. Martínez Morant (Ed.), bodies_perceptions_design. Comunicaciones de las jornadas, 2019

Research paper thumbnail of Handle with Care. Del diseño de objetos al diseño de cosas (2018)

Handle with Care. Actas del BAU Design Forum 2017 , 2018

Research paper thumbnail of Do Architectures and Spaces have Politics? Una aproximación sociopolítica a la transformación del espacio (2017)

En: M. Esparza Díaz de León (ed.), Metamorfosis. Transformación y procesos creativos en la configuración del espacio interior. Universidad Autónoma de Aguascalientes (México), 2019

Research paper thumbnail of PER UNA FILOSOFIA DELL'INTERNO ARCHITETTONICO - LEZIONI IN UN DOTTORATO DI RICERCA, A CURA DI A.ALISON, DIOGENE EDIZIONI, CAMPOBASSO, 2017.

PER UNA FILOSOFIA DELL'INTERNO ARCHITETTONICO - LEZIONI IN UN DOTTORATO DI RICERCA, A CURA DI A.ALISON, DIOGENE EDIZIONI, CAMPOBASSO, 2017., 2017

L’intento di evidenziare l’incontro di due discipline come l’architettura e la filosofia, nasce d... more L’intento di evidenziare l’incontro di due discipline come l’architettura e la filosofia, nasce dall’interesse di suggerire nuovi orizzonti di ricerca speculari. L’argomento principale, quello dell’interno, investe entrambe in un gioco di interpretazione volto ad ampliare una discussione aperta fra professori, ricercatori e cultori della materia. Il senso, l’esperienza, il dettaglio, il gusto, il colore: sono alcune delle tematiche affrontate dagli autori attraverso più punti di vista partendo dagli spazi museali a quelli della casa e del carcere. La questione dello spazio rimane centrale in un’analisi attuale di come l’interno si stia sempre di più interfacciando oltre al polo scientifico anche a quello delle scienze umane.

Research paper thumbnail of Oltre il regno delle belle apparenze. Orizzonti di responsabilità tra passato e futuro del design (2016)

N.Flora, F.Iarrusso (eds.), Progetti Mobili, Letteraventidue Edizioni, 2017

I volumi pubblicati in questa collana vengono sottoposti a procedura di peer-review Traduzione de... more I volumi pubblicati in questa collana vengono sottoposti a procedura di peer-review Traduzione dei testi in inglese Traduzione dei testi in spagnolo Questa pubblicazione è stata realizzata con il parziale contributo del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ISBN 978-88-6242-167-6

Research paper thumbnail of Building degree zero: casa para sí misma / Building degree zero: casa per se stessa (2016)

M. Esparza Díaz de León (Ed.), Intangibles. El sentido del habitar en el interior arquitectónico. Universidad Autónoma de Aguascalientes, 2016

En busca de una realidad aumentada. La anamorfosis tipográfica como método de resignificación de ... more En busca de una realidad aumentada. La anamorfosis tipográfica como método de resignificación de espacios de transitoriedad IN SEARCH OF AN AUGMENTED REALITY.

Research paper thumbnail of Una venustas inclusiva. Il dibattito contemporaneo sulla bellezza in architettura / An inclusive Venustas. The contemporary Debate about Beauty in Architecture (2014)

In: R. Amirante, C. Piscopo, P. Scala (Eds.), La bellezza per il rospo / Beauty according to the Toad, Clean, 2016

Abitare il futuro / Inhabiting the future / 10 Questo libro è una rete. Una rete di esperienze, u... more Abitare il futuro / Inhabiting the future / 10 Questo libro è una rete. Una rete di esperienze, una rete di persone, una rete di parole. Una rete instabile e apertissima. Tutti i suoi contenuti sono collegati a una tematica, ampia, ambiziosamente sfuggente, decisamente multidisciplinare, ma tutto sommato definita e comprensibile. La geometria sghemba di questo libro-rete ci auguriamo possa contribuire a dare più di un appiglio a quelli che hanno voglia di connettersi -anche per pochi momenti -o magari di condividerne la traccia e lo spirito. A quelli che della venustas hanno sentito parlare e che si chiedono però di cosa parliamo quando parliamo di bellezza dell'architettura e della città, oggi, in un tempo in cui la perdita di un centro apre alla loro nuova, inedita, strana, bellezza: il sapere degli architetti può essere usato, sempre di nuovo, per predirla e per dirla?

Research paper thumbnail of Ponti sull'Atlantico. L'Institute for Architecture and Urban Studies e le relazioni Italia-America 1967-1985. Quodlibet (2012)

Questo libro ricostruisce le relazioni tra cultura architettonica italiana e nordamericana nel co... more Questo libro ricostruisce le relazioni tra cultura architettonica italiana
e nordamericana nel corso degli anni Settanta, prendendo come
riferimento la breve ma significativa esperienza dell’Institute for
Architecture and Urban Studies di New York, che dalla sua fondazione
nel 1967 – su iniziativa di Peter Eisenman – fino ai primi anni
Ottanta si impone come centro propulsore tra i più attivi ed influenti
nel dibattito disciplinare negli Stati Uniti.
Più che la semplice ricostruzione dei suoi quasi vent’anni di storia,
ciò che interessa dell’IAUS è proprio il suo costituirsi, anche e sopratutto
grazie al suo ambizioso progetto editoriale ed espositivo, come
luogo privilegiato di un incontro e di un confronto, non privo di
contraddizioni, tra due milieux intellettuali – la New York dei Five
Architects e delle mostre al MoMA, la Venezia dell’IUAV di Aldo
Rossi e Manfredo Tafuri e delle neonate Biennali d’architettura –
lontani geograficamente e culturalmente, e tuttavia accomunati dal
tentativo di ridefinizione della specificità, del ruolo e degli obiettivi
dell’architettura al tramontare dell’utopia funzionalista.
Eisenman da un lato, Rossi e Tafuri dall’altro sono i protagonisti di
un dibattito complesso e multistratificato che vede intrecciarsi temi,
luoghi e personaggi sulle due sponde dell’Atlantico: una vera e propria
“scacchiera con tre re” dagli schieramenti in costante riassetto
in quella che rappresenta, per molti versi, l’ultima epoca d’oro per
un’idea dell’architettura come pratica intellettuale entro una visione
teorica coerente e definita.

Prefazione di Fulvio Irace.

Research paper thumbnail of The Architecture of the City. Aldo Rossi e gli "alleati" d'oltreoceano / The Architecture of the City. Aldo Rossi and his overseas "allies" (2011)

In: F. De Maio, A. Ferlenga, P. Montini Zimolo (Eds.), Aldo Rossi, la storia di un libro. L’architettura della città dal 1966 ad oggi, Il Poligrafo, 2014

Research paper thumbnail of Ombre veli allusioni. Per uno spazio wabi sabi / Shadows, veils, allusions: for a wabi sabi space

Firenze Architettura, n. 2, 2019

Research paper thumbnail of La interfaz como alesthesis: la verdad como organización sensible

Artnodes N.º 24: 13-21. UOC, 2019

La problemática en torno a la verdad se ha planteado fundamentalmente desde una perspectiva epist... more La problemática en torno a la verdad se ha planteado fundamentalmente desde una perspectiva epistemológica: la cuestión, en este sentido, era la de individuar las condiciones necesarias y suficientes para que una verdad sea postulada y aceptada como tal. Frente a esas formas epistemológicas de aproximarse a la cuestión de la verdad, el filósofo francés Michel Foucault proponía un acercamiento distinto, en base a lo que calificaba como las formas alethurgicas de la misma, esto es, el modo en que esta se produce en tanto que acto de decir veraz. En su reflexión, el autor exploraba así distintos modos de ese «decir veraz» que atraviesan la historia atendiendo a sus principales formas discursivas. Sin embargo, cabe preguntarse si esas formas alethurgicas no pueden analizarse también, más allá del discurso, en su manifestación sensible.

Cita recomendada Jordana Lluch, Ester; Rispoli, Ramon. 2019. «La interfaz como alesthesis: la verdad como organización sensible». En «Tras la posverdad», coordinado por Jorge Luis Marzo Pérez. Artnodes. N.º 24: 13-21. UOC. [Fecha de consulta: dd/mm/aa]

Research paper thumbnail of Designing Dissent: Some Counter-hegemonic Tactics in Contemporary Design (2017)

Journal of Design Processes, 2017

Research paper thumbnail of Entre hegemonía y crítica: pensar el diseño como transformación (2016)

E. Ramon Rispoli y Ester Jordana “Entre hegemonía y crítica: pensar el diseño como transformación... more E. Ramon Rispoli y Ester Jordana “Entre hegemonía y crítica: pensar el diseño como transformación”. En Marzo, J.L; Martínez, T. (ed.) Interface politics. Barcelona: publicaciones Gredits, pp. 419-133.

Research paper thumbnail of Tafuri, Jameson e le due facce dell'utopia (2017)

ANANKE, 2017

Versione in lingua italiana del contributo alla conferenza internazionale "How We Live & How We M... more Versione in lingua italiana del contributo alla conferenza internazionale "How We Live & How We Might Live: Design and the Spirit of Critical Utopianism", evento annuale della Design History Society, California College of the Arts, San Francisco (USA), 11-13 settembre 2015.

Research paper thumbnail of El diseñador como productor. Reflexiones en torno a la idea de responsabilidad social en el diseño contemporáneo (2015)

Obra Digital, 2015

The designer as producer. Some thoughts on the idea of social responsibility in contemporary design

Research paper thumbnail of The science of futures. Promises and previsions in architecture and philosophy

Future Studies are a field of research which has expanded over the last few years; their goal is ... more Future Studies are a field of research which has expanded over the last few years; their goal is to extend to social reality the possibility of making previsions. Future studies investigate the manifold images of the future in order to promote present actions. In the field of architectural design, the problem of the future is nested in the activity of all architects’ practices: they design something that does not yet exist, and maybe never will. Architects produce new conditions which will affect the future, so they need both to predict and to promise future effects through their projects. Parallelly, philosophers have explored the future – its ontological consistencies, for instance – in the philosophy of time, and future as a ‘prevision of state of affairs’ is a recurring theme in the philosophy of economics. Furthermore, philosophers usually aim to describe and possibly predict the future, rather than constructing it

Research paper thumbnail of Desplazándonos del centro: la mirada cosmopolítica en diseño

Research paper thumbnail of Which way to go? Some complicated crossroads facing design culture in Aspen

Cumulus conference Roma 2021: Design Culture(s), 2021

Research paper thumbnail of Dar luogo a ciò che non ha luogo: utopia e prototyping

Rivista di estetica, 2019

The purpose of this paper is to re-explore the relationship between utopia and architecture, tryi... more The purpose of this paper is to re-explore the relationship between utopia and architecture, trying first and foremost to challenge the way utopia has been conceived by architectural thought: i.e., as the prefiguration of a future seen as an ‘otherness’ distinct from the present, as far as the totality of its spatial, social, and political dimensions are concerned. Such vision – as we will argue – turns out to be deeply linked to a design logic of ‘projection’ and ‘prescription’; this, however, is not the only possible logic of design. Through a reflection upon some contemporary architectural practices, we will try to highlight a new horizon for design action, in which even utopia abandons its traditional ‘projective’ role and takes on a new meaning: rather than being the non-place of a possible future, utopia stands for what doesn’t have place in the present but can emerge from its alteration. Such notion of utopia as a form of ‘situated critique’, in a concrete space and time, helps to dig more deeply into the political potential of many contemporary forms of architectural and urban design.

Research paper thumbnail of Editorial - (Re) diseño desobediente: recrear mundos y abrir posibles

INMATERIAL. Diseño, Arte y Sociedad, 2018

Desde disciplinas como la filosofía (Foucault, 1990), los estudios sociales de la ciencia y la te... more Desde disciplinas como la filosofía (Foucault, 1990), los estudios sociales de la ciencia y la tecnología (Winner, 1980; Latour, 1998) o más recientemente la antropología del diseño (Smith et al, 2016), hace tiempo que se asume y pone de manifiesto cómo los dispositivos tecnológicos y los objetos de diseño “tienen” política. Si “la tecnología es sociedad hecha para que dure” (Latour, 1998), los objetos de diseño también son una expansión de esa durabilidad social hecha materia. Lejos de una supuesta neutralidad muda e inerte de los objetos en manos de una voluntad humana que los instrumentaliza y dirige hacia sus propios fines, las cualidades estéticas, formales y matéricas de objetos cotidianos e infraestructuras incorporan, de forma situada, disposiciones materiales que favorecen unos intereses por encima de otros, convocan o excluyen a diferentes colectivos, favorecen o dificultan ciertas acciones, composiciones y comportamientos, y a través de su uso hacen más o menos compatible...

Research paper thumbnail of La interfaz como alesthesis: la verdad como organización sensible

Artnodes, 2019

La problemática en torno a la verdad se ha planteado fundamentalmente desde una perspectiva epist... more La problemática en torno a la verdad se ha planteado fundamentalmente desde una perspectiva epistemológica: la cuestión, en este sentido, era la de individuar las condiciones necesarias y suficientes para que una verdad sea postulada y aceptada como tal. Frente a esas formas epistemológicas de aproximarse a la cuestión de la verdad, el filósofo francés Michel Foucault proponía un acercamiento distinto, en base a lo que calificaba como las formas alethurgicas de la misma, esto es, el modo en que esta se produce en tanto que acto de decir veraz. En su reflexión, el autor exploraba así distintos modos de ese «decir veraz» que atraviesan la historia atendiendo a sus principales formas discursivas. Sin embargo, cabe preguntarse si esas formas alethurgicas no pueden analizarse también, más allá del discurso, en su manifestación sensible. En este sentido, parece interesante explorar cómo y en qué medida las interfaces concebidas como –«superficies de contacto»– pueden ser pensadas e interr...

Research paper thumbnail of El diseñador como productor. Reflexiones en torno a la idea de responsabilidad social en el diseño contemporáneo

Obra digital, 2015

El diseñador como productor. Reflexiones en torno a la idea de responsabilidad social en el diseñ... more El diseñador como productor. Reflexiones en torno a la idea de responsabilidad social en el diseño contemporáneo The designer as producer. Some thoughts on the idea of social responsibility in contemporary design

Research paper thumbnail of Fare gli italiani con il design. La construcción del mito Made in Italy (1945-1970)

Research paper thumbnail of Ombre, veli, allusioni: per uno spazio wabi sabi

Il trasparente costituisce oggi, insieme al pulito e al levigato, l'epifenomeno più caratteri... more Il trasparente costituisce oggi, insieme al pulito e al levigato, l'epifenomeno più caratteristico di un'estetica diffusa che si manifesta anche nel campo dell'architettura: quella che Roland Barthes e Byung-Chul Han hanno definito la cultura pornografica del contemporaneo, ormai spoglia di qualsiasi velo erotico dell'alterità. In contrasto con ciò, un'indagine sul senso profondo dell'estetica wabi sabi giapponese – molto al di là della sua riduzione a vulgata dalle tendenze più mainstream del design e dell'architettura d'interni – permette di riesplorare nuovamente l'irriducibile "opacità" del bello, e di opporre alla trivialità dell'immagine chiara e perfettamente accessibile un rinnovato gusto per l'ombra, il velo e l'allusione. Transparency constitutes nowadays, along with cleanness and smoothness, the most distinctive feature of a diffuse aesthetics that manifests itself also in the field of architecture: what Roland Bar...

Research paper thumbnail of Actuar en la emergencia

INMATERIAL. Diseño, Arte y Sociedad

“Actuar en la emergencia” no significa abandonar las largas líneas de fondo que se han construido... more “Actuar en la emergencia” no significa abandonar las largas líneas de fondo que se han construido en el dise.o y en su pensamiento durante las .ltimas décadas porque ahora haya que proceder con rapidez. El resultado solo sería efectivo, influyente y perdurable si se actúa con una conciencia compleja y dotada de amplia perspectiva. Los artículos que siguen a continuación son una potente muestra de esta voluntad.

Research paper thumbnail of Designing dissent: some counter-hegemonic tactics in contemporary design

Research paper thumbnail of El diseño en intersección con el mundo II

Per a aquest numero 10 d'Immaterial —que compleix els seus primers cinc anys d'edat— hem ... more Per a aquest numero 10 d'Immaterial —que compleix els seus primers cinc anys d'edat— hem decidit donar espai a algunes contribucions rebudes per la nostra redaccio al llarg d'aquests ultims mesos: encara que no centrades en un unic tema monografic de recerca, totes elles destaquen per les seves interessants aportacions als nostres camps d'estudi. Es tracta, concretament, de quatre articles: els primers dos versen sobre temes relacionats amb l'art i la imatge, mentre que el tercer i el quart remeten mes aviat a l'ambit del disseny.

Research paper thumbnail of Le Hawaii o Londra - Verso i Giochi Olimpici del 2012

Research paper thumbnail of La grande fossa sul fiume - Parque de la Clota a Sabadell

Research paper thumbnail of Los poliédricos cuerpos

Cuerpos poliedricos y diseno: miradas sin limites planteaba,en su call for papers, una recreacion... more Cuerpos poliedricos y diseno: miradas sin limites planteaba,en su call for papers, una recreacion en las formas de entenderel cuerpo desde siglos pasados (Humanismo) a laactualidad (Transhumanismo, Posthumanismo), desplegandoun itinerario repleto de usos, mutaciones, interrogantes,sensibilidades, interseccionalidades y ensamblajesde entre algunas de las muchas posibilidades que aparecenen el escenario de la naturalezacultura (Haraway,2003) humana y no humana que habita el mundo.La respuesta a la llamada que buscaba miradas sin limitespara esos cuerpos nuevos o el redescubrimiento de susposibilidades desde diferentes posicionamientos teorico-practicos ha sido excelente, con una serie de articulosy propuestas que presentamos en este numero. Textosque ilustran el pensamiento acerca de las transformacionesque se siguen en el cuerpo, conscientes e inconscientes,que acaban por presentar una ficcion entre lo carnaly lo virtual ciertamente sugestiva por lo inaprehensiblede esa entidad simbo...

Research paper thumbnail of The architecture of the city: Rossi e gli “alleati” d’oltreoceano

Questo contributo, riguarda la geografia della diffusione de L’architettura della citta ed intend... more Questo contributo, riguarda la geografia della diffusione de L’architettura della citta ed intende sviluppare una riflessione intorno ai fermenti disciplinari che negli Stati Uniti accompagnano la prima edizione americana del libro, pubblicato nel 1982 dall’Institute for Architecture and Urban Studies di New York, come terzo volume degli Oppositions Books.

Research paper thumbnail of La Nuova Biblioteca di Alessandria - Snøhetta dalla Norvegia all'Egitto

Research paper thumbnail of Entrelazamientos e hibridaciones entre el posthumanismo y el diseño

INMATERIAL. Diseño, Arte y Sociedad

Este número de Inmaterial rastrea debates emergentes sobre el posthumanismo en una amplia gama de... more Este número de Inmaterial rastrea debates emergentes sobre el posthumanismo en una amplia gama de perspectivas y considera ejemplos de prácticas de diseño emergentes que enfatizan las interrelaciones entre los actores humanos y los no humanos.

Research paper thumbnail of El diseño en intersección con el mundo

INMATERIAL. Diseño, Arte y Sociedad

Este número de Inmaterial rastrea debates emergentes sobre el posthumanismo en una amplia gama de... more Este número de Inmaterial rastrea debates emergentes sobre el posthumanismo en una amplia gama de perspectivas y considera ejemplos de prácticas de diseño emergentes que enfatizan las interrelaciones entre los actores humanos y los no humanos. Los cuatro artículos que lo conforman trazan un itinerario que transita desde “Hablar con las cosas: antropomorfismo, causalidad e incertidumbre”, de Alexandre Viladrich; “Erótica, vínculos e interdependencia. Diseños de cuidado”, de Jaron Rowan; “Posthumanismo y búsquedas autocompletadas”, de Pablo Sánchez, hasta “La mirada tecnológica en los siglos XIX y XX: fundamentos del diseño de herramientas y metodologías basadas en el control”, de Paloma González Díaz, para informar sobre el desarrollo de nuevas metodologías y prácticas en el campo del diseño y mostrar que las perspectivas emergentes en este ámbito pueden apoyar valores como justicia, igualdad, entrelazamiento, interdependencia, etc., entre diferentes actores humanos y no humanos, cua...

Research paper thumbnail of Editorial - Contra la hegemonía del diseño: un inventario de tácticas

INMATERIAL. Diseño, Arte y Sociedad

Después de haber explorado, en el primer monográfico, las posibilidades intrínsecas de la materia... more Después de haber explorado, en el primer monográfico, las posibilidades intrínsecas de la materia y de los objetos, Inmaterial desplaza su interés hacia las implicaciones sociales, culturales y políticas del trabajo del diseñador poniendo el foco, en este segundo número, en la tensión entre lo que se sitúa dentro y fuera de lo que podrá definirse hegemonía en diseño

Research paper thumbnail of Elena Dellapiana & Ramon Rispoli, "Fare gli italiani con il design. La construcción del mito del Made in Italy (1945-1970)"

"To be or not to be". El papel del diseno en la construccion de identitasdes, III Simposio de la Fundació Història del Disseny 12, 13 Marzo 2020 Museu del Disseny de Barcelona, 2020

“Fatta l’Italia, bisogna ‘fare’ gli italiani” fue el eslogan de la clase de los intelectuales ita... more “Fatta l’Italia, bisogna ‘fare’ gli italiani” fue el eslogan de la clase de los intelectuales italianos ya desde las primeras fases de la recomposición geográfica y política del país: se refería al difícil desafío de construir una identidad compartida en una nación relativamente joven, unida por su secular tradición artística y cultural pero aún fragmentada por desequilibrios económicos y sociales. Esta construcción -paralela a la creación de una primera red productiva nacional- resulta ser un proceso largo y complejo, del que tanto el Risorgimento como las dos décadas fascistas constituyen etapas fundamentales; asimismo, los años que van desde el 1946 al 1970 revisten en este sentido una importancia igualmente crucial.

En los años sucesivos al segundo conflicto mundial los italianos experimentan una serie de profundas transformaciones en su forma de producir, consumir, pensar y convivir: transformaciones de las que el diseño representa un espejo y a la vez uno de los motores. Al crecimiento de las grandes ciudades y a la escolarización de sectores cada vez más amplios de población se acompaña la formación -gracias sobre todo a la televisión y a la publicidad- de una cultura de masas, laica y de consumo, que resulta ser decisiva en el proceso de consolidación de dicha identidad nacional: un proceso más espontáneo que durante el fascismo, en tanto que ya no dirigido “de arriba a abajo” por la política cultural del régimen. En esta nueva “idea-imagen” emergente y colectiva de Italia la cultura material juega un papel crucial: si por un lado las grandes infraestructuras nacionales se encargan de conectar materialmente contextos geográficos y culturales hasta entonces lejanos, por el otro los productos de diseño en sus diferentes ámbitos -de los medios de trasporte familiares a la electrónica, de la moda a la gráfica publicitaria- se revelarán agentes determinantes de cohesión sociocultural: el made in Italy sirve ante todo para enseñar “lo que es Italia” a los italianos mismos.

Asimismo, en aquel entonces el diseño italiano empieza a proyectar su imagen también fuera de las fronteras del país, de un lado al otro del Atlántico: una imagen análoga a la primera, pero no perfectamente coincidente con ella debido a su carácter exógeno. Lugares de gestación y a la vez vehículos de esta imagen resultan ser -entre otros medios- exposiciones como Italy at Work, Her Renaissance in Design Today que -promovida conjuntamente por el gobierno italiano y el de EE.UU.- recorre varias ciudades norteamericanas entre 1950 y 1953, u Olivetti: Design in Industry comisariada por Leo Lionni en el MoMA de Nueva York en 1952, o más tarde Domus: Formes italiennes en las Galeries Lafayette de París de 1967, solo por mencionar algunas de las más significativas.

Esta propuesta tiene el objetivo de profundizar en ese doble movimiento, a la vez centrífugo (hacia el extranjero) y centrípeto (hacia el interior y los propios italianos), con el que el diseño italiano contribuye a producir cierta imagen del Bel Paese -a menudo ficticia, pero no por eso menos digna de interés- en años que, a ese respecto, han resultado ser decisivos.

Research paper thumbnail of Fare gli italiani con il design. La construcción del mito Made in Italy (1945-1970)

Actas del III Simposio FHD. To be or not to be. El papel del diseño en la construcción de identidades. Barcelona: 12-13 de marzo 2020, 2020

“Fatta l’Italia, bisogna ‘fare’ gli italiani” fue el eslogan de la clase intelectual italiana ya... more “Fatta l’Italia, bisogna ‘fare’ gli italiani” fue el eslogan de la clase intelectual italiana ya desde las primeras fases de la recomposición geográfica y política del país, en la segunda mitad del siglo XIX: se refería al difícil desafío de construir una identidad compartida en una nación relativamente joven, unida por su secular tradición artística y cultural pero aún fragmentada por desequilibrios económicos y sociales. Esta construcción—paralela a la creación de una primera red productiva nacional—resulta ser un proceso largo y complejo, del que tanto el Risorgimento como las dos décadas fascistas constituyen etapas fundamentales; asimismo, las tres décadas sucesivas al segundo conflicto mundial revisten, en este sentido, una importancia igualmente crucial.
Esta propuesta tiene el objetivo de profundizar en el doble movimiento, a la vez centrífugo (hacia el extranjero) y centrípeto (hacia el interior y los propios italianos), con el que el diseño italiano contribuye a producir cierta imagen de la nación en unos años que, en relación a ello, han resultado ser decisivos.