patroni griffi | Università degli Studi di Napoli "Federico II" (original) (raw)
Papers by patroni griffi
Boletín de la Real Academia de Buenas Letras de …, 2002
La congiuru d t ' B~m n i del Regno di Napoli contra il re Fcrdinando I egli nltri rrrim', a cura... more La congiuru d t ' B~m n i del Regno di Napoli contra il re Fcrdinando I egli nltri rrrim', a cura di E. Pontieri, Napoli 1964, p. 3 j; R+ FptdinnndiprimiInr~ctionum Librr, a cura di S. Volpicella, Napoli 1916, p. 122. Alfonso 11 nel 1494 aveva daco la terca di Saponara a Giovanni Borgia: cfr. G. CONIGUO, nGiacorno Racioppi e la societi lucana tra il xv e iI m secolon, in Giacomo Rncioppi e ilmo tmpo. Atri del 1 Convegno nazionale di srudi suUa atoriografia l u m a (Rifreddo-Molirerno, 26-29 serrembre 1971). a c m di P. Borraro, Gaiatina I97j. p. 20. 4. CONICLIO, op. (i r , p. 23. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk Provided by Revistes Catalanes amb Accés Obert FILENA PATRONI GRlFFI rebellionem ac Ysabelle Ursine eius uxoris contra statum nostrum commissama. La nuova concessione, successiva peraluo all'amnistia accordata il 15 agosto 1496 ai baroni ribelli da Ferrante 11 e confermata dallo stesso Federico il 30 ottobre,5 escluse di fatto ogni aspettativa, sia da parte paterna, sia da parte materna, degii alui fisi; di Gimondo-Antonio, abate di S. Angelo a Raparo. Feliciana, Girolamo e Paola, gli ultimi due di secondo lettoe non riconobbe i diritti dotali e di antefato di Isabella; e conferi a Ugo, tra I'altro, la facolti di assegnare il feudo in dote: «in dorem et dotis nomine dandum et concedenduni in totum ve1 in partemn.6 Intorno al 1500 Ugo sposb Ippolita de Monti, figlia di Camillo e sorella del marchese di Corigliano Giambattista. La dote fu di circa tremila e settecento ducati. Nel quadro feudale apparivano ormai inserite varie famiglie cittadine affermatesi nel corso del Quattrocento e alcune forestiere, dedite particolarmente agli affari e alla speculazione. La famiglia de Monti, capuana, si era distinta nei decenni aragonesi soprattutto con Cola Antonio, che h luogotenente del gran camerario e nel 1465 comprb da1 re la terra di Corigliano,7 e con Francesco, del quale Ferrante 1 nel1488 scrisse che «ci ha servito tanto fedelmente in tempo di guerra e di pace quanto vassallo che abbiamo nel Regno nostron.8 Dal matrimonio nacquero Giacomo, Ascanio, Sigismondo, Beatrice e Aurelia. Ippolita visse a Saponara fino ali'autunno del 1525, dedicandosi alle attiviti economiche necessarie nel feudo e svolgendo anche delle iniziative proprie. L a cura degli interessi economici, come l'attenzione ai risvolti e agli ami giuridici, fu un tratto costante della sua personaiiti. Nel novembre 1531, in una delle vertenze sorte allora fra i due coniugi, alcuni testimoni interrogati presso la certosa di S. Lorenzo di Padula da uno scriba del Sacro Regio Consiglio, come il notaio Paolo Ferrario e I'arciprete Angelo Ferrario, dichiararono che ~i n tempo che stava in la Saponaraa ella rmaniava curta la casa del dicto signor Hugo como signora et patrona, tanto dintro la ditta 5. Iba., p. rq; C. M. TALWGO, GiouanniPontano ~i n c o i m p i , parte 1, Napoli 1874, p. 313. 6. Archivio di Stato di Napoli, Saione polirica, n. 226, Libm I " rii Originali Relevi dcllr pmvinci~dr Principto Cica eBiz~ilicntn. 147$n 1~67, m. 69-70. 7. E. PERCOPO, <,Lecrere di Giovanni Poncano a principi ed amici~, in Am d e i i~c h i d
Boletín de la Real Academia de Buenas Letras de …, 2002
La congiuru d t ' B~m n i del Regno di Napoli contra il re Fcrdinando I egli nltri rrrim', a cura... more La congiuru d t ' B~m n i del Regno di Napoli contra il re Fcrdinando I egli nltri rrrim', a cura di E. Pontieri, Napoli 1964, p. 3 j; R+ FptdinnndiprimiInr~ctionum Librr, a cura di S. Volpicella, Napoli 1916, p. 122. Alfonso 11 nel 1494 aveva daco la terca di Saponara a Giovanni Borgia: cfr. G. CONIGUO, nGiacorno Racioppi e la societi lucana tra il xv e iI m secolon, in Giacomo Rncioppi e ilmo tmpo. Atri del 1 Convegno nazionale di srudi suUa atoriografia l u m a (Rifreddo-Molirerno, 26-29 serrembre 1971). a c m di P. Borraro, Gaiatina I97j. p. 20. 4. CONICLIO, op. (i r , p. 23. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk Provided by Revistes Catalanes amb Accés Obert FILENA PATRONI GRlFFI rebellionem ac Ysabelle Ursine eius uxoris contra statum nostrum commissama. La nuova concessione, successiva peraluo all'amnistia accordata il 15 agosto 1496 ai baroni ribelli da Ferrante 11 e confermata dallo stesso Federico il 30 ottobre,5 escluse di fatto ogni aspettativa, sia da parte paterna, sia da parte materna, degii alui fisi; di Gimondo-Antonio, abate di S. Angelo a Raparo. Feliciana, Girolamo e Paola, gli ultimi due di secondo lettoe non riconobbe i diritti dotali e di antefato di Isabella; e conferi a Ugo, tra I'altro, la facolti di assegnare il feudo in dote: «in dorem et dotis nomine dandum et concedenduni in totum ve1 in partemn.6 Intorno al 1500 Ugo sposb Ippolita de Monti, figlia di Camillo e sorella del marchese di Corigliano Giambattista. La dote fu di circa tremila e settecento ducati. Nel quadro feudale apparivano ormai inserite varie famiglie cittadine affermatesi nel corso del Quattrocento e alcune forestiere, dedite particolarmente agli affari e alla speculazione. La famiglia de Monti, capuana, si era distinta nei decenni aragonesi soprattutto con Cola Antonio, che h luogotenente del gran camerario e nel 1465 comprb da1 re la terra di Corigliano,7 e con Francesco, del quale Ferrante 1 nel1488 scrisse che «ci ha servito tanto fedelmente in tempo di guerra e di pace quanto vassallo che abbiamo nel Regno nostron.8 Dal matrimonio nacquero Giacomo, Ascanio, Sigismondo, Beatrice e Aurelia. Ippolita visse a Saponara fino ali'autunno del 1525, dedicandosi alle attiviti economiche necessarie nel feudo e svolgendo anche delle iniziative proprie. L a cura degli interessi economici, come l'attenzione ai risvolti e agli ami giuridici, fu un tratto costante della sua personaiiti. Nel novembre 1531, in una delle vertenze sorte allora fra i due coniugi, alcuni testimoni interrogati presso la certosa di S. Lorenzo di Padula da uno scriba del Sacro Regio Consiglio, come il notaio Paolo Ferrario e I'arciprete Angelo Ferrario, dichiararono che ~i n tempo che stava in la Saponaraa ella rmaniava curta la casa del dicto signor Hugo como signora et patrona, tanto dintro la ditta 5. Iba., p. rq; C. M. TALWGO, GiouanniPontano ~i n c o i m p i , parte 1, Napoli 1874, p. 313. 6. Archivio di Stato di Napoli, Saione polirica, n. 226, Libm I " rii Originali Relevi dcllr pmvinci~dr Principto Cica eBiz~ilicntn. 147$n 1~67, m. 69-70. 7. E. PERCOPO, <,Lecrere di Giovanni Poncano a principi ed amici~, in Am d e i i~c h i d