Marco Bianchini | Università della Campania Luigi Vanvitelli (original) (raw)
Papers by Marco Bianchini
L'uso strutturale del laterizio nell'Anfiteatro Campano, 2015
EnglishThe masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the... more EnglishThe masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the first century AD when the adjacent amphitheatre of the Republican era was demolished. In the opus testaceum walls of the new building we found two basic types of facing, linked to the two main phases of the construction process. The materials used in the core are not in relation with the different types of facing, but are distributed in the various parts of the amphitheatre (rings and levels) on the basis of an organic project that takes into account the different static loads acting on the individual walls. The brick has an important structural role, not only in the facing but also in the cement nucleus, in the arches, in the ribs of the vaults, improving the resistance of masonry, anticipating technological solutions which are attested in major architectural projects especially from the second century AD. italianoLe strutture murarie dell’Anfiteatro Campano sono state completate molto probabilmente entro la fine del I secolo d.C. quando venne demolito l’adiacente anfiteatro di epoca repubblicana. Nei muri in opera laterizia del nuovo edificio si riscontrano due fondamentali tipologie di paramento, riconducibili alle due fasi principali del processo di costruzione. I materiali utilizzati nel nucleo non sono in rapporto con i diversi tipi di paramento, ma sono organicamente distribuiti nelle varie parti dell’anfiteatro (anelli e livelli) sulla base di un progetto organico che tiene conto delle diverse sollecitazioni statiche che agiscono sui singoli muri. Il laterizio ha un ruolo importante sul piano strutturale, non solo nel paramento ma anche nel nucleo cementizio, negli archi, nelle costolature delle volte, migliorando la resistenza della muratura, anticipando soluzioni tecnologiche che nell’ambito della grande architettura sono attestate soprattutto a partire dal II secolo d.C.
The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very im... more The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very important technological innovation that radically modifies the construction process. The success of the new system is due in large part to the exploitation of the pozzolana, a volcanic substance that, when mixed with lime, gives rise to an exceptional cohesive strength mortar. In Campania, earlier than elsewhere, it begins to make use of brick in the wall facing and in the concrete; in fact this material reveals better mechanical quality than the little stone blocks, playing an important role in the statics of concrete structures. Brick is a more expensive material and, above all in the early days, it will make a selective use by placing it in zones subject to moisture and heat, as carriers of architectural decorations in stucco, but especially in the most stressed parts of the wall, giving rise to a real frame structure. In II-I centuries. B.C. the organization of opus mixtum walls of Campanian buildings presents numerous variants, tending to standardize towards the beginning of the imperial age.
Rivista Di Archeologia Cristiana, 2003
Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Rom... more Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Roma, ha messo in luce i resti di una villa romana, con una fase principale in opera incerta, sulla quale si è impiantata, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, una basilica paleocristiana identificabile con quella di San Michele Arcangelo, citata dal Liber Pontificalis che la colloca al VII miglio della via Salaria. L’alzato è andato interamente distrutto ma è parzialmente ricostruibile in base ai resti delle fondazioni. L’articolo si conclude con un approfondimento di Massimo Vitti sul culto di San Michele Arcangelo e con una serie di confronti con altri edifici di culto paleocristiani
Mélanges de l’École française de Rome. Antiquité, 2010
... Roma, maggio 2008 Marco Bianchini Page 18. Introduzione 20 Page 19. 21 ... Lo ringrazio ovvia... more ... Roma, maggio 2008 Marco Bianchini Page 18. Introduzione 20 Page 19. 21 ... Lo ringrazio ovviamente anche per questo. Stefania Gigli e Fabio Piccarreta hanno portato un importante contributo nella definizione delle metodologie della docu-mentazione del territorio. ...
Giochi e spettacoli nel mondo antico. Problematiche e nuove scoperte. , 2019
Tra la fine del II secolo e la metà del I secolo a.C. la Campania è la regione nel mondo italico ... more Tra la fine del II secolo e la metà del I secolo a.C. la Campania è la regione nel mondo italico che si dota del maggior numero di anfiteatri stabili, realizzati in materiali durevoli. I suoi centri urbani sembrano porsi inoltre all’avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo e la definizione del modello architettonico anfiteatrale che è dovuto in gran parte all’impiego della nuova tecnologia dell’opera cementizia che si impone con decisione, prima che altrove, in Lazio e Campania grazie alle proprietà meccaniche del materiale da costruzione.
I sistemi di smaltimento delle acque nel mondo antico, Antichità Altoadriatiche, LXXXVII, 2018
The Trajan's Markets represent one of the most important architectural testimonies for the knowle... more The Trajan's Markets represent one of the most important architectural testimonies for the knowledge of rainwater disposal systems in the imperial era. The various buildings, set on artificial steps along the western slope of the Quirinale, were in fact equipped with an efficient network of ducts, both vertical and horizontal, which is still observable in its entirety, thanks to the extraordinary state of conservation of the wall structures, remained largely intact even on the upper floors and roofs.
On the original double-pitched or half-dome roofs, a cocciopesto layer has been preserved, that in most cases was covered with tiles, some of which are still in place, while the imprints of the others are preserved. The roof terraces were instead covered by three overlapping layers of materials - opus spicatum, cocciopesto, mosaic - which had a waterproofing function.
The architectural complex was equipped with an efficient sewage network to drain rainwater from the roads and roofs of the various buildings. In some exceptional cases, the sewers were also connected to little manholes, which collected the water used to clean the rooms. The basic scheme involves some main sewers located under the roads. Each sewer was fed by a series of manholes positioned along the roadway and by drains from the side buildings which were in turn fed by terracotta downpipes located inside the walls, collecting rainwater from the roofs.
Alle origini del laterizio romano Nascita e diffusione del mattone cotto nel Mediterraneo tra IV e I secolo a.C. ATTI DEL II CONVEGNO INTERNAZIONALE "LATERIZIO" PADOVA, 26-28 APRILE 2016 a cura di JACOPO BONETTO EVELYNE BUKOWIECKI RITA VOLPE, 2019
The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very i... more The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very important technological innovation that radically modifies the construction process. The success of the new system is due in large part to the exploitation of the pozzolana, a volcanic substance that, when mixed with lime, gives rise to an exceptional cohesive strength mortar. In Campania, earlier than elsewhere, it begins to make use of brick in the wall facing and in the concrete; in fact this material reveals better mechanical quality than the little stone blocks, playing an important role in the statics of concrete structures. Brick is a more expensive material and, above all in the early days, it will make a selective use by placing it in zones subject to moisture and heat, as carriers of architectural decorations in stucco, but especially in the most stressed parts of the wall, giving rise to a real frame structure. In II-I centuries. B.C. the organization of opus mixtum walls of Campanian buildings presents numerous variants, tending to standardize towards the beginning of the imperial age.
Sante Marie. Territorio, frazioni. , 2018
Capitolo del volume: Marco Bianchini (a cura di), Sante Marie. Territorio, frazioni. Sante Mari... more Capitolo del volume: Marco Bianchini (a cura di), Sante Marie. Territorio, frazioni.
Sante Marie 2018, pp. 9-46.
La maggior parte delle emergenze archeologiche del territorio comunale di Sante Marie (AQ), nella Marsica occidentale, si trova sul versante meridionale della catena del Monte Faito, tra le frazioni di Scanzano, Santo Stefano e Valdevarri (fig. 1). Esse si dispongono lungo un percorso viario che ebbe grande importanza dall'età preromana fino al medioevo, il quale collegava la pianura reatina con Alba Fucens e il bacino del Fucino, passando per Nerse, il valico della Portella, la Val de’ Varri e la Val Macina.
Capitolo del volume: . Bianchini (a cura di), Scanzano dei Marsi, Siena 2015, 138 pp., 82 ill., e... more Capitolo del volume: . Bianchini (a cura di), Scanzano dei Marsi, Siena 2015, 138 pp., 82 ill., ed. Il Leccio
Si descrivono le evidenze archeologiche del territorio di Scanzano dei Marsi, frazione del Comune di Sante Marie in Abruzzo. Colle Nerino è il sito più esteso comprendente numerosi resti murari in opera poligonale identificabili come recinti e muri di terrazzamento di vici e santuari di epoca preromana e romana.
Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Ro... more Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Roma, ha messo in luce i resti di una villa romana, con una fase principale in opera incerta, sulla quale si è impiantata, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, una basilica paleocristiana identificabile con quella di San Michele Arcangelo, citata dal Liber Pontificalis che la colloca al VII miglio della via Salaria. L’alzato è andato interamente distrutto ma è parzialmente ricostruibile in base ai resti delle fondazioni. L’articolo si conclude con un approfondimento di Massimo Vitti sul culto di San Michele Arcangelo e con una serie di confronti con altri edifici di culto paleocristiani.
L’articolo descrive lo scavo di tre ambienti situati lungo il braccio sud-est della via Biberatic... more L’articolo descrive lo scavo di tre ambienti situati lungo il braccio sud-est della via Biberatica, presso l’odierna salita del Grillo; affronta poi il problema della cronologia delle prime fasi dei lavori dei Mercati Traianei e quello delle modalità tecniche in cui furono realizzate le grandi strutture di sostruzione del settore meridionale del quartiere.
I lavori di scavo hanno permesso di ricostruire la planimetria di una serie di ambienti posti lungo la strada; hanno messo in luce un piccolo impianto di cantiere connesso alla costruzione di questa parte dei Mercati Traianei e i resti di una scala che collegava la via Biberatica con l’estremità meridionale del percorso viario situato alla quota più alta, oggi denominato via della Torre. L’esame delle fondazioni e dell’elevato dell’arcone cavalcavia della Biberatica hanno inoltre fatto comprendere che tale struttura, inizialmente non prevista, venne realizzata allo scopo di contraffortare il muro di sostruzione a monte, dove le indagini hanno evidenziato gravi dissesti verificatisi in corso d’opera.
Viene ridiscusso il problema della datazione dei Mercati Traianei. Il dato nuovo più interessante è che la ceramica proveniente dall’impianto di cantiere messo in luce dallo scavo rivela un contesto omogeneo di età flavia; neanche un frammento è riconducibile con sicurezza agli anni di Traiano. Si è cercato quindi di ricostruire la cronologia relativa di tutti i muri del settore meridionale dei Mercati. Se ne deduce che i marchi di fabbrica noti dei Mercati Traianei, databili all’età di Traiano, si trovano solo su muri realizzati successivamente all’impianto di cantiere, mentre le strutture che sono sicuramente di fase precedente, ad esempio gli ambienti al primo livello lungo l’attuale via di Campo Carleo, non hanno restituito bolli. Appare ragionevole, anche sulla base di altri elementi, collocare la fase iniziale della costruzione dei Mercati nell’età di Domiziano.
Con l’ausilio di alcuni grafici si illustrano le varie fasi del cantiere e i metodi utilizzati per gli sbancamenti e la realizzazione delle sostruzioni. L’accentuata verticalità dei tagli operati nel settore meridionale dei Mercati Traianei e la maggiore robustezza dei muri di contenimento fanno comprendere che da questa parte doveva passare il crinale della sella montuosa che collegava in origine il Quirinale con il Campidoglio. Il suo profilo altimetrico è parzialmente ricostruibile in base alle quote degli spiccati dei muri.
Nell'articolo si propone una ipotesi ricostruttiva delle parti scomparse dell'edificio del Corpo ... more Nell'articolo si propone una ipotesi ricostruttiva delle parti scomparse dell'edificio del Corpo Centrale dei Mercati Traianei sulla base dell'analisi dei resti ancora visibili e del confronto con gli altri corpi di fabbrica del complesso architettonico. Le ipotesi dell'autore sono state formulate graficamente nel modello tridimensionale della parte superiore dei Mercati Traianei, di cui vengono mostrate molte immagini a colori. Vengono esaminati in particolare gli aspetti morfologici e strutturali delle volte che coprivano i numerosi ambienti dell'edificio, disposti su tre livelli e caratterizzati da geometrie complesse.
Si analizzano gli aspetti morfologici e strutturali della volta della Grande Aula dei Mercati di ... more Si analizzano gli aspetti morfologici e strutturali della volta della Grande Aula dei Mercati di Traiano alla luce delle recenti ricerche. Si propone una ricostruzione degli originari costoloni in mattoni sesquipedali, impostati su mensoloni di travertino, i quali aggettavano dall'intradosso suddividendo le crociere - e che vennero asportati nel corso del XVI secolo - spiegandone la logica funzionale.
Nella prima parte dell’articolo vengono prese in esame le strutture situate all’esterno della Gra... more Nella prima parte dell’articolo vengono prese in esame le strutture situate all’esterno della Grande Aula, presso il lato settentrionale dell’edificio, parte delle quali furono messe in luce e rilevate in occasione di scavi recenti. Accanto alla facciata si svolgeva una scalinata di cui si conservano numerosi avanzi. Al di là di questa sono state individuate delle strutture di fondazione da identificare probabilmente con dei muri di terrazzamento e che sembrano escludere l’esistenza di una strada basolata a fianco della scala.
La ricostruzione del portale di accesso alla Grande Aula tiene conto delle impronte che i blocchi in opera quadrata hanno lasciato sui settori laterali del muro che si sono conservati e del confronto con il portale sul lato est dell'edificio Si conservano inoltre resti della scaletta di accesso la cui conformazione fa ritenere che su di essa erano impostate due semicolonne che inquadravano l'apertura. Nella seconda parte dell’articolo si propone una ricostruzione del corpo-scala NO della Grande Aula, crollato insieme alla facciata, sulla base delle impronte visibili.
Si analizzano le opere murarie di fondazione e di sostruzione del tempio di Apollo Sosiano e del ... more Si analizzano le opere murarie di fondazione e di sostruzione del tempio di Apollo Sosiano e del portico retrostante e i loro rapporti con le fondazioni del tempio di Bellona e del Portico di Ottavia. Le strutture esaminate presentano una complessa stratigrafia riconducibile alle varie fasi di un grande cantiere che, negli ultimi decenni del I secolo a.C. , portò alla completa ricostruzione di tutta l’area a nord del nuovo teatro di Marcello. Si individuano inoltre elementi utili per la ricostruzione degli alzati.
The masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the first ... more The masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the first century AD when the adjacent amphitheatre of the Republican era was demolished. In the opus testaceum walls of the new building we found two basic types of facing, linked to the two main phases of the construction process. The materials used in the core are not in relation with the different types of facing, but are organically distributed in the various parts of the amphitheatre (rings and levels) on the basis of an organic project that takes into account the different static loads acting on the individual walls. The brick has an important structural role, not only in the facing but also in the cement nucleus, in the arches, in the ribs of the vaults, improving the resistance of masonry, anticipating technological solutions in the field of great architecture which are attested especially from the second century AD
L'uso strutturale del laterizio nell'Anfiteatro Campano, 2015
EnglishThe masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the... more EnglishThe masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the first century AD when the adjacent amphitheatre of the Republican era was demolished. In the opus testaceum walls of the new building we found two basic types of facing, linked to the two main phases of the construction process. The materials used in the core are not in relation with the different types of facing, but are distributed in the various parts of the amphitheatre (rings and levels) on the basis of an organic project that takes into account the different static loads acting on the individual walls. The brick has an important structural role, not only in the facing but also in the cement nucleus, in the arches, in the ribs of the vaults, improving the resistance of masonry, anticipating technological solutions which are attested in major architectural projects especially from the second century AD. italianoLe strutture murarie dell’Anfiteatro Campano sono state completate molto probabilmente entro la fine del I secolo d.C. quando venne demolito l’adiacente anfiteatro di epoca repubblicana. Nei muri in opera laterizia del nuovo edificio si riscontrano due fondamentali tipologie di paramento, riconducibili alle due fasi principali del processo di costruzione. I materiali utilizzati nel nucleo non sono in rapporto con i diversi tipi di paramento, ma sono organicamente distribuiti nelle varie parti dell’anfiteatro (anelli e livelli) sulla base di un progetto organico che tiene conto delle diverse sollecitazioni statiche che agiscono sui singoli muri. Il laterizio ha un ruolo importante sul piano strutturale, non solo nel paramento ma anche nel nucleo cementizio, negli archi, nelle costolature delle volte, migliorando la resistenza della muratura, anticipando soluzioni tecnologiche che nell’ambito della grande architettura sono attestate soprattutto a partire dal II secolo d.C.
The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very im... more The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very important technological innovation that radically modifies the construction process. The success of the new system is due in large part to the exploitation of the pozzolana, a volcanic substance that, when mixed with lime, gives rise to an exceptional cohesive strength mortar. In Campania, earlier than elsewhere, it begins to make use of brick in the wall facing and in the concrete; in fact this material reveals better mechanical quality than the little stone blocks, playing an important role in the statics of concrete structures. Brick is a more expensive material and, above all in the early days, it will make a selective use by placing it in zones subject to moisture and heat, as carriers of architectural decorations in stucco, but especially in the most stressed parts of the wall, giving rise to a real frame structure. In II-I centuries. B.C. the organization of opus mixtum walls of Campanian buildings presents numerous variants, tending to standardize towards the beginning of the imperial age.
Rivista Di Archeologia Cristiana, 2003
Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Rom... more Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Roma, ha messo in luce i resti di una villa romana, con una fase principale in opera incerta, sulla quale si è impiantata, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, una basilica paleocristiana identificabile con quella di San Michele Arcangelo, citata dal Liber Pontificalis che la colloca al VII miglio della via Salaria. L’alzato è andato interamente distrutto ma è parzialmente ricostruibile in base ai resti delle fondazioni. L’articolo si conclude con un approfondimento di Massimo Vitti sul culto di San Michele Arcangelo e con una serie di confronti con altri edifici di culto paleocristiani
Mélanges de l’École française de Rome. Antiquité, 2010
... Roma, maggio 2008 Marco Bianchini Page 18. Introduzione 20 Page 19. 21 ... Lo ringrazio ovvia... more ... Roma, maggio 2008 Marco Bianchini Page 18. Introduzione 20 Page 19. 21 ... Lo ringrazio ovviamente anche per questo. Stefania Gigli e Fabio Piccarreta hanno portato un importante contributo nella definizione delle metodologie della docu-mentazione del territorio. ...
Giochi e spettacoli nel mondo antico. Problematiche e nuove scoperte. , 2019
Tra la fine del II secolo e la metà del I secolo a.C. la Campania è la regione nel mondo italico ... more Tra la fine del II secolo e la metà del I secolo a.C. la Campania è la regione nel mondo italico che si dota del maggior numero di anfiteatri stabili, realizzati in materiali durevoli. I suoi centri urbani sembrano porsi inoltre all’avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo e la definizione del modello architettonico anfiteatrale che è dovuto in gran parte all’impiego della nuova tecnologia dell’opera cementizia che si impone con decisione, prima che altrove, in Lazio e Campania grazie alle proprietà meccaniche del materiale da costruzione.
I sistemi di smaltimento delle acque nel mondo antico, Antichità Altoadriatiche, LXXXVII, 2018
The Trajan's Markets represent one of the most important architectural testimonies for the knowle... more The Trajan's Markets represent one of the most important architectural testimonies for the knowledge of rainwater disposal systems in the imperial era. The various buildings, set on artificial steps along the western slope of the Quirinale, were in fact equipped with an efficient network of ducts, both vertical and horizontal, which is still observable in its entirety, thanks to the extraordinary state of conservation of the wall structures, remained largely intact even on the upper floors and roofs.
On the original double-pitched or half-dome roofs, a cocciopesto layer has been preserved, that in most cases was covered with tiles, some of which are still in place, while the imprints of the others are preserved. The roof terraces were instead covered by three overlapping layers of materials - opus spicatum, cocciopesto, mosaic - which had a waterproofing function.
The architectural complex was equipped with an efficient sewage network to drain rainwater from the roads and roofs of the various buildings. In some exceptional cases, the sewers were also connected to little manholes, which collected the water used to clean the rooms. The basic scheme involves some main sewers located under the roads. Each sewer was fed by a series of manholes positioned along the roadway and by drains from the side buildings which were in turn fed by terracotta downpipes located inside the walls, collecting rainwater from the roofs.
Alle origini del laterizio romano Nascita e diffusione del mattone cotto nel Mediterraneo tra IV e I secolo a.C. ATTI DEL II CONVEGNO INTERNAZIONALE "LATERIZIO" PADOVA, 26-28 APRILE 2016 a cura di JACOPO BONETTO EVELYNE BUKOWIECKI RITA VOLPE, 2019
The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very i... more The advent of opus caementicium in Campania and Lazio, from the second century. B.C, is a very important technological innovation that radically modifies the construction process. The success of the new system is due in large part to the exploitation of the pozzolana, a volcanic substance that, when mixed with lime, gives rise to an exceptional cohesive strength mortar. In Campania, earlier than elsewhere, it begins to make use of brick in the wall facing and in the concrete; in fact this material reveals better mechanical quality than the little stone blocks, playing an important role in the statics of concrete structures. Brick is a more expensive material and, above all in the early days, it will make a selective use by placing it in zones subject to moisture and heat, as carriers of architectural decorations in stucco, but especially in the most stressed parts of the wall, giving rise to a real frame structure. In II-I centuries. B.C. the organization of opus mixtum walls of Campanian buildings presents numerous variants, tending to standardize towards the beginning of the imperial age.
Sante Marie. Territorio, frazioni. , 2018
Capitolo del volume: Marco Bianchini (a cura di), Sante Marie. Territorio, frazioni. Sante Mari... more Capitolo del volume: Marco Bianchini (a cura di), Sante Marie. Territorio, frazioni.
Sante Marie 2018, pp. 9-46.
La maggior parte delle emergenze archeologiche del territorio comunale di Sante Marie (AQ), nella Marsica occidentale, si trova sul versante meridionale della catena del Monte Faito, tra le frazioni di Scanzano, Santo Stefano e Valdevarri (fig. 1). Esse si dispongono lungo un percorso viario che ebbe grande importanza dall'età preromana fino al medioevo, il quale collegava la pianura reatina con Alba Fucens e il bacino del Fucino, passando per Nerse, il valico della Portella, la Val de’ Varri e la Val Macina.
Capitolo del volume: . Bianchini (a cura di), Scanzano dei Marsi, Siena 2015, 138 pp., 82 ill., e... more Capitolo del volume: . Bianchini (a cura di), Scanzano dei Marsi, Siena 2015, 138 pp., 82 ill., ed. Il Leccio
Si descrivono le evidenze archeologiche del territorio di Scanzano dei Marsi, frazione del Comune di Sante Marie in Abruzzo. Colle Nerino è il sito più esteso comprendente numerosi resti murari in opera poligonale identificabili come recinti e muri di terrazzamento di vici e santuari di epoca preromana e romana.
Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Ro... more Uno scavo condotto sulla collina di Castel Giubileo, presso la via Salaria, alla periferia di Roma, ha messo in luce i resti di una villa romana, con una fase principale in opera incerta, sulla quale si è impiantata, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, una basilica paleocristiana identificabile con quella di San Michele Arcangelo, citata dal Liber Pontificalis che la colloca al VII miglio della via Salaria. L’alzato è andato interamente distrutto ma è parzialmente ricostruibile in base ai resti delle fondazioni. L’articolo si conclude con un approfondimento di Massimo Vitti sul culto di San Michele Arcangelo e con una serie di confronti con altri edifici di culto paleocristiani.
L’articolo descrive lo scavo di tre ambienti situati lungo il braccio sud-est della via Biberatic... more L’articolo descrive lo scavo di tre ambienti situati lungo il braccio sud-est della via Biberatica, presso l’odierna salita del Grillo; affronta poi il problema della cronologia delle prime fasi dei lavori dei Mercati Traianei e quello delle modalità tecniche in cui furono realizzate le grandi strutture di sostruzione del settore meridionale del quartiere.
I lavori di scavo hanno permesso di ricostruire la planimetria di una serie di ambienti posti lungo la strada; hanno messo in luce un piccolo impianto di cantiere connesso alla costruzione di questa parte dei Mercati Traianei e i resti di una scala che collegava la via Biberatica con l’estremità meridionale del percorso viario situato alla quota più alta, oggi denominato via della Torre. L’esame delle fondazioni e dell’elevato dell’arcone cavalcavia della Biberatica hanno inoltre fatto comprendere che tale struttura, inizialmente non prevista, venne realizzata allo scopo di contraffortare il muro di sostruzione a monte, dove le indagini hanno evidenziato gravi dissesti verificatisi in corso d’opera.
Viene ridiscusso il problema della datazione dei Mercati Traianei. Il dato nuovo più interessante è che la ceramica proveniente dall’impianto di cantiere messo in luce dallo scavo rivela un contesto omogeneo di età flavia; neanche un frammento è riconducibile con sicurezza agli anni di Traiano. Si è cercato quindi di ricostruire la cronologia relativa di tutti i muri del settore meridionale dei Mercati. Se ne deduce che i marchi di fabbrica noti dei Mercati Traianei, databili all’età di Traiano, si trovano solo su muri realizzati successivamente all’impianto di cantiere, mentre le strutture che sono sicuramente di fase precedente, ad esempio gli ambienti al primo livello lungo l’attuale via di Campo Carleo, non hanno restituito bolli. Appare ragionevole, anche sulla base di altri elementi, collocare la fase iniziale della costruzione dei Mercati nell’età di Domiziano.
Con l’ausilio di alcuni grafici si illustrano le varie fasi del cantiere e i metodi utilizzati per gli sbancamenti e la realizzazione delle sostruzioni. L’accentuata verticalità dei tagli operati nel settore meridionale dei Mercati Traianei e la maggiore robustezza dei muri di contenimento fanno comprendere che da questa parte doveva passare il crinale della sella montuosa che collegava in origine il Quirinale con il Campidoglio. Il suo profilo altimetrico è parzialmente ricostruibile in base alle quote degli spiccati dei muri.
Nell'articolo si propone una ipotesi ricostruttiva delle parti scomparse dell'edificio del Corpo ... more Nell'articolo si propone una ipotesi ricostruttiva delle parti scomparse dell'edificio del Corpo Centrale dei Mercati Traianei sulla base dell'analisi dei resti ancora visibili e del confronto con gli altri corpi di fabbrica del complesso architettonico. Le ipotesi dell'autore sono state formulate graficamente nel modello tridimensionale della parte superiore dei Mercati Traianei, di cui vengono mostrate molte immagini a colori. Vengono esaminati in particolare gli aspetti morfologici e strutturali delle volte che coprivano i numerosi ambienti dell'edificio, disposti su tre livelli e caratterizzati da geometrie complesse.
Si analizzano gli aspetti morfologici e strutturali della volta della Grande Aula dei Mercati di ... more Si analizzano gli aspetti morfologici e strutturali della volta della Grande Aula dei Mercati di Traiano alla luce delle recenti ricerche. Si propone una ricostruzione degli originari costoloni in mattoni sesquipedali, impostati su mensoloni di travertino, i quali aggettavano dall'intradosso suddividendo le crociere - e che vennero asportati nel corso del XVI secolo - spiegandone la logica funzionale.
Nella prima parte dell’articolo vengono prese in esame le strutture situate all’esterno della Gra... more Nella prima parte dell’articolo vengono prese in esame le strutture situate all’esterno della Grande Aula, presso il lato settentrionale dell’edificio, parte delle quali furono messe in luce e rilevate in occasione di scavi recenti. Accanto alla facciata si svolgeva una scalinata di cui si conservano numerosi avanzi. Al di là di questa sono state individuate delle strutture di fondazione da identificare probabilmente con dei muri di terrazzamento e che sembrano escludere l’esistenza di una strada basolata a fianco della scala.
La ricostruzione del portale di accesso alla Grande Aula tiene conto delle impronte che i blocchi in opera quadrata hanno lasciato sui settori laterali del muro che si sono conservati e del confronto con il portale sul lato est dell'edificio Si conservano inoltre resti della scaletta di accesso la cui conformazione fa ritenere che su di essa erano impostate due semicolonne che inquadravano l'apertura. Nella seconda parte dell’articolo si propone una ricostruzione del corpo-scala NO della Grande Aula, crollato insieme alla facciata, sulla base delle impronte visibili.
Si analizzano le opere murarie di fondazione e di sostruzione del tempio di Apollo Sosiano e del ... more Si analizzano le opere murarie di fondazione e di sostruzione del tempio di Apollo Sosiano e del portico retrostante e i loro rapporti con le fondazioni del tempio di Bellona e del Portico di Ottavia. Le strutture esaminate presentano una complessa stratigrafia riconducibile alle varie fasi di un grande cantiere che, negli ultimi decenni del I secolo a.C. , portò alla completa ricostruzione di tutta l’area a nord del nuovo teatro di Marcello. Si individuano inoltre elementi utili per la ricostruzione degli alzati.
The masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the first ... more The masonry structures of the Anfiteatro Campano were completed probably by the end of the first century AD when the adjacent amphitheatre of the Republican era was demolished. In the opus testaceum walls of the new building we found two basic types of facing, linked to the two main phases of the construction process. The materials used in the core are not in relation with the different types of facing, but are organically distributed in the various parts of the amphitheatre (rings and levels) on the basis of an organic project that takes into account the different static loads acting on the individual walls. The brick has an important structural role, not only in the facing but also in the cement nucleus, in the arches, in the ribs of the vaults, improving the resistance of masonry, anticipating technological solutions in the field of great architecture which are attested especially from the second century AD
A. Pizzo, R. Montalbano (a cura di), Tra le pendici del Quirinale e il Campo Marzio, in memoria di Emilio Rodriguez Almeida, Atti del convegno (Roma, 10-11 dicembre 2020), Roma 2022, pp. 85-120., 2022
The construction of the Forum and Trajan’s Markets led to the demolition of the mountain ridge th... more The construction of the Forum and Trajan’s Markets led to the demolition of the mountain ridge that originally connected the Quirinale
with the Capitoline hill. By integrating the few available geological data with the numerous information provided by an in-depth
analysis of the foundations and the substructions of the various buildings of the architectural complex, it is possible to advance a
hypothetical reconstruction with level curves of the original morphology of the hill. The heights of the wall grades correspond in fact
to those of the construction site floors in which the foundations were laid. The dimensions, the morphology and the construction system
of the various substructures help us to understand the excavation and leveling procedures that led to the construction of the definitive
terraces, also allowing us to measure more or less approximately the depth of the various cuts made. The orographic reconstruction of
the hill also allows us to hypothesize the course of the Servian Wall between Porta Sanqualis and Porta Fontinalis. The analysis
of the water structures (wells, cisterns, pipelines and nymphea) in the Giardino delle Milizie, in via della Torre and in the Insula del
Grillo indicates that in this sector the installation of this type of infrastructure has been privileged showing indirectly the path of the
Marcia-Tepula aqueduct. The water structures provide information on the evolution and distribution of the water supply from the
Republican era to Late Antiquity and also data about the topographical evolution of the Insula del Grillo.
E. Bukowiecki, A. Pizzo, R. Volpe, (a cura di), Demolire, riciclare, reinventare. La lunga vita e l’eredità del laterizio romano nella storia dell’architettura, Atti del convegno (Roma, 6-8 marzo 2019), Roma 2021, pp. 167-176., 2021
I Mercati di Traiano presentano una ricca casistica di riciclo del materiale laterizio, considera... more I Mercati di Traiano presentano una ricca casistica di riciclo del materiale laterizio, considerando la vita lunghissima di questo monumento che attraversa tutto il medioevo e l’età moderna con numerose trasformazioni.
Suburbium II. Il suburbio di Roma dalla fine dell'età monarchica alla nascita del sistema delle ville (V-II sec. a.C.), pp. 347-367., 2009
The paper deals with the excavation of a series of artificial cavities found in the Ager Fidaenat... more The paper deals with the excavation of a series of artificial cavities found in the Ager Fidaenatis, north of Rome, during the excavation campaign of Porta di Roma between 2001 and 2004, referable to small rural buildings in opus craticium of the archaic era. The materials found in one of these cavities made it possible to formulate a hypothetical reconstruction of the elevation.
Il Parco di Villa Marj a Sante Marie (AQ), 2023
Il Parco di Villa Marj situato a Sante Marie in Abruzzo ha quasi cento anni di età. Costituisce u... more Il Parco di Villa Marj situato a Sante Marie in Abruzzo ha quasi cento anni di età. Costituisce un piccolo orto botanico, comprendente numerose specie sia autoctone che allogene, il quale è il risultato di una complessa stratificazione storica che inizia con attività agricole condotte sul pendio nei primi decenni del Novecento, prosegue con rimboschimenti di conifere e vede infine la ricrescita spontanea delle roverelle e delle altre essenze vegetali autoctone. Si trova in diretto collegamento con una vastissima area naturalistica con la quale condivide specie botaniche e faunistiche. Alcune di queste, come lo Scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis), vi sono divenute stanziali trovando nel particolare contesto floristico del Parco, caratterizzato dall’associazione tra il Pinus nigra e il Quercus pubescens, il loro habitat ideale.
Manuale di rilievo e di documentazione digitale in archeologia, 2008
Questo manuale, ricco di esempi illustrati, si rivolge agli archeologi con l’intento di insegnare... more Questo manuale, ricco di esempi illustrati, si rivolge agli archeologi con l’intento di insegnare l’uso di una serie di strumenti che sono indispensabili per la documentazione e lo studio dei resti antichi. Si descrivono i principali strumenti di rilievo indiretto — stazione totale, GPS, fotogrammetria, laserscanner — ma viene dato anche grande spazio al rilevo diretto, procedimento che è essenziale per interpretare correttamente il contesto da rappresentare. La seconda parte del testo descrive in dettaglio il funzionamento di alcune tipologie di programmi che servono per l’archiviazione, l’elaborazione e l’interscambio dei dati: software di grafica raster, DBMS, GIS e in particolar modo il CAD, sia per il disegno 2d che per la modellazione tridimensionale. La finalità è quella di indicare un metodo operativo il quale, aggiornato dalle recenti tecnologie, sia in grado di produrre risultati coerenti rispetto ai principi dell’archeologia stratigrafica, favorendo l’analisi e la ricostruzione dei monumenti del passato.
I Mercati di Traiano hanno una importanza straordinaria per la conoscenza dell'architettura roman... more I Mercati di Traiano hanno una importanza straordinaria per la conoscenza dell'architettura romana. Costituiscono uno dei complessi edilizi meglio conservati dell'antichità, comprendente vari corpi di fabbrica ove la struttura muraria si è salvaguardata fino alle coperture. Essi possono essere considerati una vera e propria palestra per lo studio e l'analisi dei materiali e delle tecniche edilizie antiche in quanto ci offrono una variegata casistica di soluzioni tecnologiche applicate per le fondazioni, i muri d'alzato, le volte, i rivestimenti. Anche la progettazione dello spazio architettonico rivela formule molto innovative e gli edifici anticipano vari temi che diverranno di uso comune nei decenni successivi.
Il presente lavoro è il frutto di numerosi anni di attività di documentazione, di studi e di ricerche condotte dai due autori nell'ambito delle molteplici iniziative di tutela e valorizzazione del monumento promosse dalla Sovrintendenza Capitolina. Il loro impegno ha portato oggi finalmente alla pubblicazione della prima opera monografica sui Mercati di Traiano la quale affronta una lettura analitica del complesso edilizio in modo organico e completo, in grado di offrire, di conseguenza, risposte più sicure in merito alla cronologia, le modalità di sbancamento del mons, la destinazione d’uso, gli aspetti architettonici e urbanistici, le differenze di impostazione tra il progetto originario di età domizianea e quello definitivo maturato negli anni di Traiano.
Nel mondo antico sono attestate nei loro aspetti essenziali tutte le tecniche edilizie che saran... more Nel mondo antico sono attestate nei loro aspetti essenziali tutte le tecniche edilizie che saranno utilizzate nei millenni seguenti, nel medioevo come nell’età moderna. L’architettura romana conosce persino l’esperienza del cemento armato. I sistemi costruttivi dell’antichità sono descritti in questo libro di quattrocento pagine, comprendente oltre seicentocinquanta illustrazioni e un indice analitico degli elementi architettonici con circa settecento voci che rinviano alle pagine e alle figure del testo. La trattazione, la quale considera una vasta area che va dalle isole britanniche alla Persia, è suddivisa in tre parti principali: la prima è dedicata agli edifici in legno e terra, in mattoni crudi e in laterizi, la seconda alle costruzioni in pietra, la terza all’opera cementizia romana. Per grandi linee si segue anche un itinerario cronologico, dando conto delle trasformazioni che si registrano nell’ambito delle varie tecniche descritte. La lettura degli edifici antichi è legata soprattutto agli aspetti strutturali e funzionali.
Il libro si occupa dell’edilizia storica del territorio della Marsica occidentale, comprendente i... more Il libro si occupa dell’edilizia storica del territorio della Marsica occidentale, comprendente i comuni di Scurcola, Tagliacozzo, Sante Marie, Carsoli, Pereto, Rocca di Botte e parte del limitrofo Cicolano, in un lungo viaggio che ha inizio dall’antichità e arriva ai nostri giorni, corredato da trecentoventi immagini. Si indaga sull’origine dei paesi odierni, trattando dei castelli e dei borghi murati medievali, ma soprattutto si parla dell’edilizia minore, delle case rurali, delle stalle-fienili, di fabbricati modesti realizzati prevalentemente tra il XVIIII e gli inizi del XX secolo i quali formano il tessuto dei centri storici attuali. Si descrivono le tecniche costruttive tradizionali, tenendo conto anche delle testimonianze offerte da anziani operai del luogo i quali hanno operato nei cantieri fino alla metà del novecento utilizzando ancora le stesse metodologie del mondo antico.