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Papers by Mirko Volpi
Dantismi. L’eredità di Dante tra parole e musica, Atti del Convegno, Pavia-Cremona 24-26 novembre 2021, a cura di Giovanni Battista Boccardo, Davide Checchi, Mirko Volpi, Firenze, Cesati, 2023, pp. 47-68., 2023
L'antica esegesi non toscana alla Commedia di fronte al lessico dantesco: prime indagini e riliev... more L'antica esegesi non toscana alla Commedia di fronte al lessico dantesco: prime indagini e rilievi lessicografici.
Dante e Bologna. Istituzioni, convergenze e saperi, a cura di Armando Antonelli e Franziska Meier, Ravenna, Giorgio Pozzi Editore, 2022, pp. 265-289., 2022
Nuove riflessioni sul ruolo di Bologna e sulla scelta di Iacomo della Lana di ricorrere al volgar... more Nuove riflessioni sul ruolo di Bologna e sulla scelta di Iacomo della Lana di ricorrere al volgare per il Commento alla Commedia di Dante
Nuova Corrente, 2021
Il saggio ripercorre le tappe di un capitolo particolare della fortuna dantesca nel XIX secolo: q... more Il saggio ripercorre le tappe di un capitolo particolare della fortuna dantesca nel XIX secolo: quella legata alle scienze penali. Numerosi criminalisti e penalisti, infatti, hanno voluto vedere in Dante il precursore del diritto moderno. Questi autori hanno cercato di dimostrare che nella Commedia si possono rinvenire i fondamenti della moderna legislazione penale, soprattutto nella esatta illustrazione di reati e pene. Analogamente, a fine secolo Dante e il suo poema sono stati interpretati alla luce delle nuove scienze positiviste da antropologi criminali di stampo lombrosiano, che hanno visto nel poeta un geniale descrittore dei vari tipi di degenerati e anormali, rappresentati nell’Inferno.
Dopo l'edizione e l’analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di Si... more Dopo l'edizione e l’analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di Siena (S), pubblicate nel 2018 e nel 2019 su questa stessa rivista, questo terzo e ultimo saggio della serie fornisce alcune schede lessicali, dedicate alle parole più significative dal punto di vista diatopico e della localizzazione del testo. Oltre a due hapax assoluti (bertufà e vosengo, riconducibili al Nord Italia) e a un interessante gruppo di voci settentrionali, spesso pochissimo attestate, si rilevano in particolare quei termini di area emiliano-bolognese che confermano un'altra volta l'origine dell'opera e del manoscritto di Siena, vale a dire appunto Bologna.
Il saggio fornisce un'analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di ... more Il saggio fornisce un'analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di Siena (S), la cui edizione, da me curata, è uscita nel 2018. L'esame linguistico, riguardante la grafia, la fonetica e la morfologia, conferma in pieno la bolognesità integrale del manoscritto senese, nonché la datazione del manufatto al primo ventennio del XIV secolo. Dal confronto con tutte le non poche testimonianze bolognesi a disposizione tra Due e Trecento si sono poi potuti meglio definire i confini cronologici di alcuni fenomeni del volgare bolognese, come l'assenza dei dittonghi e il mantenimento dei nessi con L fino alle soglie di metà secolo o la conservazione degli iati a fine parola solo fino al 1320 circa.
Si pubblica, per la prima volta in forma integrale, l'edizione del Flore de vertù et de costume, ... more Si pubblica, per la prima volta in forma integrale, l'edizione del Flore de vertù et de costume, cioè del Fiore di Virtù secondo la lezione del più antico e importante codice della folta tradizione, il ms. Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, I.II.7 (S), realizzato a Bologna agli inizi del XIV secolo. "Scoperto" e valorizzato da Maria Corti nei suoi fondamentali studi sul Fiore, S, oltre a recare un'affidabile versione del fortunato trattatello moralistico, rappresenta un eccezionale documento di prosa bolognese primotrecentesca. La seconda parte del contributo, attesa per il prossimo anno, sarà dedicata allo studio linguistico e lessicale del testimone di Siena.
Guiniforte Barzizza, Commento all’‘Inferno’ (1438): edizione del canto VI, 2018
Il contributo accoglie l’edizione e il commento linguistico del tardo-duecentesco e aretino volga... more Il contributo accoglie l’edizione e il commento linguistico del tardo-duecentesco e aretino volgarizzamento anonimo del De regno ad regem Cypri di san Tommaso d’Aquino, il Regimento del reame, contenuto nel codice Paris, BNF, It. 233, manoscritto in cui si trova anche un’inedita versione dal latino del De regimine principum di Egidio Romano. Il testo rappresenta dunque un’importante testimonianza di antica prosa in volgare d’Arezzo.
Il saggio prende in esame i volgarizzamenti dell'opuscolo teologico De articulis fidei di san Tom... more Il saggio prende in esame i volgarizzamenti dell'opuscolo teologico De articulis fidei di san Tommaso d'Aquino, realizzati nella prima metà del Trecento da Iacomo della Lana e da Domenico Cavalca, non in forma autonoma, ma all'interno di altre loro opere. L'analisi linguistica dei due volgarizzamenti mette in luce una sostanziale fedeltà al testo latino, in special modo sotto il profilo testuale e sintattico, nonostante la tendenza a un leggero incremento dell'ipotassi, comune a entrambi, mentre Cavalca è più propenso a chiosare l'opuscolo aggiungendo esempi e nuove fonti scritturali e agiografiche. Il saggio si sofferma poi sull'aspetto lessicale, notando come la traduzione del Lana, in particolare, consegni al volgare delle origini nuove voci del vocabolario intellettuale e scientifico, come ad esempio 'atomo'.
Il saggio intende anzitutto presentare un’estesa analisi sintattico-retorica di Purg., xiii, per ... more Il saggio intende anzitutto presentare un’estesa analisi sintattico-retorica di Purg., xiii, per mostrare come fra i tre canti dei superbi (Purg., x-xii) e questo, dedicato all’invidia, vi siano numerosi e puntuali collegamenti narrativi e richiami lessicali, che contribuiscono anche a definire meglio la struttura complessiva del Purgatorio, a tutti i livelli. In particolare, poi, vengono indagati il tema chiave del canto, quello cioè legato alla vista, e le modalità di rappresentazione dell’invidiosa Sapía, col ricorso a una nuova lettura delle fonti patristiche; e si punta infine l’attenzione sul perché Dante si incolpi di superbia.
Dantismi. L’eredità di Dante tra parole e musica, Atti del Convegno, Pavia-Cremona 24-26 novembre 2021, a cura di Giovanni Battista Boccardo, Davide Checchi, Mirko Volpi, Firenze, Cesati, 2023, pp. 47-68., 2023
L'antica esegesi non toscana alla Commedia di fronte al lessico dantesco: prime indagini e riliev... more L'antica esegesi non toscana alla Commedia di fronte al lessico dantesco: prime indagini e rilievi lessicografici.
Dante e Bologna. Istituzioni, convergenze e saperi, a cura di Armando Antonelli e Franziska Meier, Ravenna, Giorgio Pozzi Editore, 2022, pp. 265-289., 2022
Nuove riflessioni sul ruolo di Bologna e sulla scelta di Iacomo della Lana di ricorrere al volgar... more Nuove riflessioni sul ruolo di Bologna e sulla scelta di Iacomo della Lana di ricorrere al volgare per il Commento alla Commedia di Dante
Nuova Corrente, 2021
Il saggio ripercorre le tappe di un capitolo particolare della fortuna dantesca nel XIX secolo: q... more Il saggio ripercorre le tappe di un capitolo particolare della fortuna dantesca nel XIX secolo: quella legata alle scienze penali. Numerosi criminalisti e penalisti, infatti, hanno voluto vedere in Dante il precursore del diritto moderno. Questi autori hanno cercato di dimostrare che nella Commedia si possono rinvenire i fondamenti della moderna legislazione penale, soprattutto nella esatta illustrazione di reati e pene. Analogamente, a fine secolo Dante e il suo poema sono stati interpretati alla luce delle nuove scienze positiviste da antropologi criminali di stampo lombrosiano, che hanno visto nel poeta un geniale descrittore dei vari tipi di degenerati e anormali, rappresentati nell’Inferno.
Dopo l'edizione e l’analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di Si... more Dopo l'edizione e l’analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di Siena (S), pubblicate nel 2018 e nel 2019 su questa stessa rivista, questo terzo e ultimo saggio della serie fornisce alcune schede lessicali, dedicate alle parole più significative dal punto di vista diatopico e della localizzazione del testo. Oltre a due hapax assoluti (bertufà e vosengo, riconducibili al Nord Italia) e a un interessante gruppo di voci settentrionali, spesso pochissimo attestate, si rilevano in particolare quei termini di area emiliano-bolognese che confermano un'altra volta l'origine dell'opera e del manoscritto di Siena, vale a dire appunto Bologna.
Il saggio fornisce un'analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di ... more Il saggio fornisce un'analisi linguistica del Flore de vertù et de parlare, secondo il codice di Siena (S), la cui edizione, da me curata, è uscita nel 2018. L'esame linguistico, riguardante la grafia, la fonetica e la morfologia, conferma in pieno la bolognesità integrale del manoscritto senese, nonché la datazione del manufatto al primo ventennio del XIV secolo. Dal confronto con tutte le non poche testimonianze bolognesi a disposizione tra Due e Trecento si sono poi potuti meglio definire i confini cronologici di alcuni fenomeni del volgare bolognese, come l'assenza dei dittonghi e il mantenimento dei nessi con L fino alle soglie di metà secolo o la conservazione degli iati a fine parola solo fino al 1320 circa.
Si pubblica, per la prima volta in forma integrale, l'edizione del Flore de vertù et de costume, ... more Si pubblica, per la prima volta in forma integrale, l'edizione del Flore de vertù et de costume, cioè del Fiore di Virtù secondo la lezione del più antico e importante codice della folta tradizione, il ms. Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, I.II.7 (S), realizzato a Bologna agli inizi del XIV secolo. "Scoperto" e valorizzato da Maria Corti nei suoi fondamentali studi sul Fiore, S, oltre a recare un'affidabile versione del fortunato trattatello moralistico, rappresenta un eccezionale documento di prosa bolognese primotrecentesca. La seconda parte del contributo, attesa per il prossimo anno, sarà dedicata allo studio linguistico e lessicale del testimone di Siena.
Guiniforte Barzizza, Commento all’‘Inferno’ (1438): edizione del canto VI, 2018
Il contributo accoglie l’edizione e il commento linguistico del tardo-duecentesco e aretino volga... more Il contributo accoglie l’edizione e il commento linguistico del tardo-duecentesco e aretino volgarizzamento anonimo del De regno ad regem Cypri di san Tommaso d’Aquino, il Regimento del reame, contenuto nel codice Paris, BNF, It. 233, manoscritto in cui si trova anche un’inedita versione dal latino del De regimine principum di Egidio Romano. Il testo rappresenta dunque un’importante testimonianza di antica prosa in volgare d’Arezzo.
Il saggio prende in esame i volgarizzamenti dell'opuscolo teologico De articulis fidei di san Tom... more Il saggio prende in esame i volgarizzamenti dell'opuscolo teologico De articulis fidei di san Tommaso d'Aquino, realizzati nella prima metà del Trecento da Iacomo della Lana e da Domenico Cavalca, non in forma autonoma, ma all'interno di altre loro opere. L'analisi linguistica dei due volgarizzamenti mette in luce una sostanziale fedeltà al testo latino, in special modo sotto il profilo testuale e sintattico, nonostante la tendenza a un leggero incremento dell'ipotassi, comune a entrambi, mentre Cavalca è più propenso a chiosare l'opuscolo aggiungendo esempi e nuove fonti scritturali e agiografiche. Il saggio si sofferma poi sull'aspetto lessicale, notando come la traduzione del Lana, in particolare, consegni al volgare delle origini nuove voci del vocabolario intellettuale e scientifico, come ad esempio 'atomo'.
Il saggio intende anzitutto presentare un’estesa analisi sintattico-retorica di Purg., xiii, per ... more Il saggio intende anzitutto presentare un’estesa analisi sintattico-retorica di Purg., xiii, per mostrare come fra i tre canti dei superbi (Purg., x-xii) e questo, dedicato all’invidia, vi siano numerosi e puntuali collegamenti narrativi e richiami lessicali, che contribuiscono anche a definire meglio la struttura complessiva del Purgatorio, a tutti i livelli. In particolare, poi, vengono indagati il tema chiave del canto, quello cioè legato alla vista, e le modalità di rappresentazione dell’invidiosa Sapía, col ricorso a una nuova lettura delle fonti patristiche; e si punta infine l’attenzione sul perché Dante si incolpi di superbia.
«Amor condusse noi». Lettura linguistica di ‘Inferno’ V, 2021
Il volume offre un modello di commento linguistico alla Commedia, una possibilità di lettura che ... more Il volume offre un modello di commento linguistico alla Commedia, una possibilità di lettura che ponga la lingua di Dante al centro del discorso critico e dell’approccio al testo, analizzandola a fondo in tutte le sue articolazioni, in special modo quelle lessicali e sintattiche. Questo tipo di commento, una lectura condotta verso per verso, se non lemma per lemma, viene qui applicato a uno dei canti più celebri del poema, il quinto dell’Inferno, di cui viene proposta un’interpretazione unitaria, fondata sullo stretto nesso che si è individuato tra tipologia della colpa (e conseguente castigo) e risorse sintattiche impiegate da Dante. Vale a dire, l’evidenza del correlativo sintattico-penale e morale, per cui i peccatori carnali – dominati in vita dal tiranno Amore e all’inferno eternamente sbattuti dalla bufera –, si trovano costantemente nella posizione di soggetti pazienti. Sottomessi al loro talento, al loro stesso desiderio, non meno che alla lucida volontà grammaticale di Dante, che, pur provando compassione per le vicende dei lussuriosi Francesca e Paolo, condanna senza appello la sconfitta della ragione.
Le diciture della storia, 2018
ll volume "Le diciture della storia" intende essere un omaggio degli allievi al loro maestro, Ang... more ll volume "Le diciture della storia" intende essere un omaggio degli allievi al loro maestro, Angelo Stella, in occasione dei suoi ottant’anni. Un omaggio al raffinato storico della lingua, studioso di Manzoni, discepolo di Maria Corti, per decenni docente all’Università di Pavia.
Sulla scorta di un insegnamento che ha sempre posto al centro una strenua attenzione al testo letterario, anche in quanto documento linguistico capace di illuminare la storia di un popolo (e dei popoli), e in affettuoso ossequio a tale impostazione ideologica prima ancora che metodologica, il libro accoglie una serie di pubblicazioni di testi, appunto, accompagnati dai relativi studi e approfondimenti filologico- linguistici. L’unità e la coerenza della miscellanea non si realizzano in una raccolta di contributi su temi cari al festeggiato (che pure non mancano: Dante, Manzoni, Tessa…), ma proprio nella plurivoca adesione a un metodo che trova la sua efficacia e la sua ragion d’essere scientifica nell’assoluta preminenza data al testo.
Nell’ottica di una ridefinizione del linguaggio politico italiano nei cruciali decenni tra le due... more Nell’ottica di una ridefinizione del linguaggio politico italiano nei cruciali decenni tra le due guerre mondiali e del ruolo giocato anche su questo versante dal fascismo, Mirko Volpi ha studiato una quantità di testi di vario genere: lettere scritte al Re e giornali per soldati durante la Grande Guerra, riviste di regime, fogli clandestini della Resistenza e periodici dell’immediato dopoguerra. Analizzando documenti di italiano popolare (reali, come le missive minatorie inviate ai Savoia, o d’invenzione parodistica, come quelli creati sui giornali di trincea) e testi giornalistici (le battagliere pubblicazioni dei gruppi partigiani negli anni della guerra civile e il guareschiano e vigorosamente militante «Candido», sulle cui pagine nacque la fortunata epopea di Don Camillo), la sua ricerca illustra capitoli nuovi del nesso tra lingua e popolo, lingua e politica, lingua e identità nazionale.
Indice:
Introduzione
Bibliografia
I. La scrittura della protesta nelle lettere al Re durante la Grande Guerra
II. Italiano popolare al fronte: la satira del semicolto in trincea
III. Italiano popolare e satira fascista: il caso della «Mondina»
IV. La lingua della stampa clandestina in Lombardia durante la Resistenza
V. Guareschi e le parole della politica tra il «Candido» e Mondo piccolo
Indice delle parole e delle locuzioni notevoli
Indice dei nomi
Nota sull'Autore
Mirko Volpi si è formato a Pavia, dove collabora con la cattedra di Linguistica italiana. Si è occupato di Dante (sue letture di canti sono apparse sulla «Rivista di Studi Danteschi») e dell’antica esegesi dantesca, curando l’edizione critica del Commento alla Commedia di Iacomo della Lana (Roma, 2009), e pubblicando la monografia «Per manifestare polida parladura». La lingua del commento lanèo alla ‘Commedia’ nel ms. Riccardiano-Braidense (Roma, 2010). Ha studiato inoltre vari aspetti della produzione letteraria lombarda tra il Barocco e il Romanticismo, Manzoni incluso. Ha lavorato inoltre su Emilio Salgari e Mario Pomilio (di cui ha anche curato la riedizione del Nuovo corso; Matelica, 2014) e ha pubblicato un’edizione commentata del Diario 1864-1869 di Giovanni Maria Bussedi (Milano, 2013).
Dal 18 febbraio al 25 marzo (Dantedì), altri sei appuntamenti on-line dedicati al Purgatorio e al... more Dal 18 febbraio al 25 marzo (Dantedì), altri sei appuntamenti on-line dedicati al Purgatorio e al Paradiso organizzati dall’Università degli studi di Bergamo in collaborazione con il Comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri. Tutte le Lecturae Dantis saranno accompagnate dalla lettura integrale dei rispettivi canti, a cura di Aide Bosio e saranno accessibili in streaming sul canale YouTube istituzionale del progetto:
www.youtube.com/UniBgperDante2021