Angelo Viglianisi Ferraro | Mediterranean University of Reggio Calabria (original) (raw)
Papers by Angelo Viglianisi Ferraro
This article aims to bear further discussion on the disputed legal issue that centres on identify... more This article aims to bear further discussion on the disputed legal issue that centres on identifying a possible ontological qualification of the embryo. Notably, this article explores how scientific research and various medical treatments can affect the legal status of embryos. We consider, from a comparative point of view, domestic and international legal orders as well as specific legal venues such as courts, to show how the law and judicial interpretation of it can interact as legal formants to influence the legal qualification of the embryo. This article considers the law as a mere legal venue for establishing a possible uniform ontological qualification of the embryo hinging on the concept of human dignity. In fact, human dignity, as opposed to legal formants, can be used to define the internal and external limits to a proper legal qualification of the embryo. This is because human dignity informs the discourse on 'life', and we term this approach as a predetermined and unqualified connotation of life itself. Indeed, this approach can now be used to construct a possible limit to any interference, modification, or evaluation that can directly affect the legal qualification of the embryo tout court.
in M. Sitek, L. Tafaro, M. Indellicato (a cura di), From human rights to essential rights, Józefów, 2018
One of the fundamental rights is the right to respect for private and family life. This right is ... more One of the fundamental rights is the right to respect for private and family life. This right is connected, among other things, with the issue of the bonds of the people who are closest to us. Family ties are therefore a fundamental value. Protecting these ties can take different legal forms and tools. Satisfactory protection of these ties is an important challenge for contemporary legislators. This applies, inter alia, to civil law mechanisms, which should provide, among other things, for compensation for the infringement of family ties. Recently, however, more and more damage of this kind has been caused and more doubts have been raised. They concern, for example, whether, where, as a result of a tort or delict, a victim suffers serious damage to his health and the victim's vegetative condition results in such damage, provision should be made in the legal system for a mechanism of compensation for such damage to persons closest to the victim. The authors look at these issues from the perspective of two different legal systems, with different experiences in this area, discussing, among others, the latest achievements of national legislators and seeking answers to the question of the common future of law in Europe in this area.
Sulla questione pregiudiziale 24. In via preliminare, occorre rilevare che la causa pendente dina... more Sulla questione pregiudiziale 24. In via preliminare, occorre rilevare che la causa pendente dinanzi al giudice del rinvio ha per oggetto un'azione diretta a far sorgere la responsabilità dello Stato per una decisione, non impugnabile, emessa da un organo giurisdizionale supremo. La questione proposta dal giudice del rinvio deve quindi essere intesa come vertente, in sostanza, sulla questione se il diritto comunitario e, in particolare, i principi sanciti dalla Corte nella summenzionata sentenza Köbler, ostino ad una normativa nazionale come quella di cui alla causa principale, che, da un lato, esclude ogni responsabilità dello Stato membro per i danni causati ai singoli a seguito di una violazione del diritto comunitario commessa da un organo giurisdizionale nazionale di ultimo grado allorquando tale violazione risulta da un'interpretazione delle norme di diritto o da una valutazione dei fatti e delle prove ad opera di tale organo giurisdizionale e che, dall'altro lato, limita, peraltro, tale responsabilità ai soli casi del dolo e della colpa grave del giudice. ...Omissis... CORTE DI GIUSTIZIA CE, Sez. Grande, 13 giugno 2006, C-173/03 Pres. Skouris -Rel. Timmermans -Avv. Gen. Léger -Traghetti del Mediterraneo S.p.a. in liquidazione c. Repubblica italiana Responsabilità extracontrattuale degli Stati membri -Danni arrecati ai singoli da violazioni del diritto comunitario imputabili ad un organo giurisdizionale di ultimo grado -Limitazione, da parte del legislatore nazionale, della responsabilità dello Stato ai soli casi di dolo e colpa grave del giudice -Esclusione di ogni responsabilità connessa all'interpretazione delle norme giuridiche e alla valutazione degli elementi di fatto e di prova compiute nell'ambito dell'esercizio dell'attività giurisdizionale. (legge 13 aprile 1988, n. 117) Il diritto comunitario osta ad una legislazione nazionale che escluda, in maniera generale, la responsabilità dello Stato membro per i danni arrecati ai singoli a seguito di una violazione del diritto comunitario imputabile a un organo giurisdizionale di ultimo grado per il motivo che la violazione controversa risulta da un'interpretazione delle norme giuridiche o da una valutazione dei fatti e delle prove operate da tale organo giurisdizionale. Il diritto comunitario osta altresì ad una legislazione nazionale che limiti la sussistenza di tale responsabilità ai soli casi di dolo o colpa grave del giudice, ove una tale limitazione conducesse ad escludere la sussistenza della responsabilità dello Stato membro interessato in altri casi in cui sia stata commessa una violazione manifesta del diritto vigente, quale precisata ai punti 53-56 della sentenza 30 settembre 2003, causa C-224/01, Köbler. Nota:
L'articolo svolge alcune considerazioni generali in ordine alla possibilità di integrare il nover... more L'articolo svolge alcune considerazioni generali in ordine alla possibilità di integrare il novero dei "rimedi" previsti dalla normativa consumeristica europea, soffermandosi in particolare sulla possibilità -in questa prospettiva -di ricostruire un peculiare tipo di inefficacia (totale) di protezione (relativa, ma riguardante l'intero accordo e non singole clausole), accompagnata da una sorta di trasformazione legale del contratto (che si realizza nella forma della reductio ad unitatem dei "micro-negozi" stipulati in frode alle norme emanate a salvaguardia di determinate classi di soggetti deboli).
Con la sentenza Caja de Ahorros, dello scorso 3 giugno, la Corte di Giustizia è tornata ad occupa... more Con la sentenza Caja de Ahorros, dello scorso 3 giugno, la Corte di Giustizia è tornata ad occuparsi della delicata materia delle clausole vessatorie e delle modalità con le quali gli Stati membri dell'Unione europea devono adattare le proprie regole nazionali alla direttiva 93/13/CEE. Interrogata circa la compatibilità col diritto sovranazionale di una disciplina interna, come quella spagnola, che ammetta la possibilità per il giudice nazionale di operare una verifica del carattere abusivo delle clausole vertenti «sulla definizione dell'oggetto principale del contratto» o «sulla perequazione tra il prezzo e la remunerazione, da un lato, e i servizi o i beni che devono essere forniti in cambio, dall'altro», la Corte ha ritenuto (con una pronuncia che solleva alcune perplessità) che la previsione, all'interno di uno dei Paesi europei, di un siffatto accertamento giudiziario non contrasta con il diritto dell'Unione, considerata la facoltà, concessa ai legislatori nazionali dall'art. 8 della direttiva comunitaria in questione, di elaborare meccanismi più severi di tutela dei consumatori. Contratti dei consumatori La sentenza Caja de Ahorros e l'armonizzazione tradita CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA, Sez. I, 3 giugno 2010, n. 484/08 -Rel. Tizzano -Pres. Levits -Giud. C. Toader, Ilesic e Kasel -Avv. gen. Trstenjak -Caja de Ahorros y Monte de Piedad de Madrid c. Asociación de Usuarios de Servicios Bancarios (Ausbanc) Gli artt. 4, n. 2, e 8 della direttiva del Consiglio 5 aprile 1993, 93/13/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, debbono essere interpretati nel senso che non ostano ad una normativa nazionale, come quella in questione nella causa principale, che autorizza un controllo giurisdizionale del carattere abusivo delle clausole contrattuali vertenti sulla definizione dell'oggetto principale del contratto o sulla perequazione tra il prezzo e la remunerazione, da un lato, e i servizi o beni che devono essere forniti in cambio, dall'altro, anche se tali clausole sono formulate in modo chiaro e comprensibile. Gli artt. 2, 3, n. 1, lett. g), e 4, n. 1, del Trattato CE non ostano ad una siffatta interpretazione degli artt. 4, n. 2, e 8 della direttiva in questione.
incertezze ermeneutiche, tanto in dottrina (4), quanto in giurisprudenza (5) (nonostante sia a tu... more incertezze ermeneutiche, tanto in dottrina (4), quanto in giurisprudenza (5) (nonostante sia a tutti chiaro che la previsione normativa in questione vada letta in combinato disposto con gli artt. 51-54 della stessa Carta di Nizza (6) e con l'art. 345 TFUE , contenente il c.d. "principio di neutralità" (8)). ratificado España. Por su parte, el artículo 96.1 de la Constitución, con carácter general, incluirá como parte del ordenamiento interno los Tratados internacionales válidamente celebrados ». Sull'argomento, si rinvia, inoltre, a J. GARCÍA ROCA -P.A. FERNÁNDEZ SÁNCHEZ (a cura di), Integración europea a través de derechos fundamentales: de un sistema binario a otro integrado, CEPC, Madrid, 2009; A. TORRES PÉRES, Conflicts of Rights in the European Union. A Theory of Supranational Adjudication, Oxford University Press, New York, 2009, p. 37; Y. GÓMEZ SÁNCHEZ, Constitucionalismo multinivel: Derechos fundamentales, Sanz y Torres, Madrid, 2011. (4) Il tema ha formato oggetto di un interessante Convegno, svoltosi presso l'Università di Reggio Calabria nei giorni 11 e 12 ottobre 2013 ed i cui atti sono confluiti nel volume curato da G. D'AMICO, Proprietà e diritto europeo, Napoli, 2014. Sull'argomento, si rinvia inoltre (anche a fini bibliografici) a R. ROLLI, La proprietà come diritto dell'uomo?, in Contr. impr., 2011, p. 1014 ss.; e a N. ABRIANI, La proprietà come diritto dell'individuo: tra diritto internazionale, diritto comunitario e disciplina interna, in Giur. it., 2010, p. 2226 ss. (5) Per una panoramica delle posizioni assunte, in materia, dai giudici di merito, cfr. A.I. NATALI, Nuovo volto del diritto di proprietà e profili risarcitori: il ruolo della Cedu e della Carta di Nizza, in www.questionegiustizia.it . La Corte costituzionale italiana, pur non prendendo apertamente posizione circa il carattere della "inviolabilità" del diritto di proprietà (salvo che, incidenter tantum, in un obiter dictum contenuto nella sentenza 17 febbraio 1971, n. 22), ha più volte negato che quest'ultimo possa essere considerato "assoluto ed illimitato". Cfr., per tutte, la storica sentenza del 9 maggio 1968, n. 55. Ma, sono meritevoli di segnalazione anche le pronunce 28 marzo 1968, n. 16; 7 maggio 1963, n. 64; 26 aprile 1971, n. 79; 14 luglio 1972, n. 155; 14 gennaio 1976, n. 3; 19 dicembre 1977, n. 153; 15 luglio 1983, n. 252; 9 novembre 1988, n. 1028. Recentemente, la Corte di Cassazione, III Sez. Pen., ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'art. 44, comma 2, del D.P.R. 380/2001 -in considerazione anche della decisione assunta dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso Varvara -per contrasto con gli articoli 2, 9, 32, 41, 42, 117 Cost., sostenendo che nella Legge fondamentale italiana viene riconosciuto come fondamentale (e può essere davvero considerato anche come inviolabile) « non il diritto di proprietà privata senza aggettivi, ma il diritto di "proprietà personale", quella riferibile al soddisfacimento dei bisogni primari dell'uomo » (cfr. la sentenza 20636/2014 e l'ordinanza 1139/2014; la frase proposta è comunque di P. MADDALENA, I diritti umani e la proprietà privata: la giurisprudenza della Corte di Strasburgo e le norme della Costituzione della Repubblica Italiana, in www.cortecostituzionale.it). Nel risolvere il caso, con la sentenza 26 marzo 2015, n. 49 (pubblicata su http:// www.giurcost.org/decisioni/2015/0049s-15.html, unitamente ad una serie di commenti, alcuni dei quali particolarmente critici), la Consulta non si è occupata della natura del diritto di proprietà. È stato, invece, sempre considerato inviolabile il diritto all'abitazione di cui all'47 Cost. (cfr., per tutte, le sentenze nn. 217 del 1988, 404 del 1988, 252 del 1989, 559 del 1989, 419 del 1991, 364 del 1990).
bilmente, anche al di fuori di tale realtà geopolitica), consacrando forse il definitivo riconosc... more bilmente, anche al di fuori di tale realtà geopolitica), consacrando forse il definitivo riconoscimento di una categoria dogmatica dalla natura e dai contorni tuttora incerti per i Paesi del Vecchio Continente ( 3 ).
2012 Indice -Sommario del fascicolo VI Le nuove leggi La nuova disciplina dei contratti del turis... more 2012 Indice -Sommario del fascicolo VI Le nuove leggi La nuova disciplina dei contratti del turismo organizzato nel codice del turismo « dimidiato » (artt. 32-51 c. tur., attuativi della dir. 1990/314/CEE, del Consiglio, del 13 giugno 1990, concernente « i viaggi, le vacanze ed i circuiti "tutto compreso" ») di Renato Santagata Sommario: 1. I « servizi turistici » dal codice del consumo al codice del turismo: le ragioni del riassetto normativo. -2. Dai « servizi turistici » ai « contratti del turismo organizzato ». La semplificazione delle fonti normative in tema di « contratti del turismo organizzato ». Cenni al recesso del turista nei contratti a distanza. -3. Dal « consumatore di pacchetti turistici » al « turista »: le ragioni di una ridefinizione. -4. La nuova definizione di « organizzatore di viaggio ». -5. I "nuovi" « pacchetti turistici ». Il turismo « motivazionale ». I cc.dd. « mini-pacchetti ». -6. Il rilievo centrale dell'informazione (precontrattuale) al turista. -7. Forma e contenuto del contratto di turismo organizzato. -8. Qualità del servizio turistico ed inadempimento contrattuale. Il rilievo dell'abrogazione decisa dalla Consulta delle norme del codice del turismo sulla classificazione e sul rating delle strutture ricettive. -9. Le responsabilità per inadempimento del contratto di turismo organizzato. In particolare: il nuovo ruolo dell'intermediario. -10. Segue: la responsabilità dell'organizzatore. -11. Le esimenti da responsabilità... -12. Limiti alla risarcibilità ed àmbito di applicazione del danno da vacanza rovinata. -13. Il Fondo di garanzia, le assicurazioni obbligatorie della responsabilità dell'organizzatore e dell'intermediario. -14. Le assicurazioni facoltative ed i limiti alla tutela del turista .
Diritto Comunitario e degli Scambi Internazionali, Jan 1, 2009
Sentenza del 24 giugno -11 novembre 2008 n. 26972* Presidente V. Carbone -Relatore R. Preden Art.... more Sentenza del 24 giugno -11 novembre 2008 n. 26972* Presidente V. Carbone -Relatore R. Preden Art. 2059 cc. -Danno non patrimoniale -Nozione e contenuto -Risarcimento nei soli casi previsti dalla legge -C.d. danno esistenziale -Risarcibilità -Esclusione.
This article aims to bear further discussion on the disputed legal issue that centres on identify... more This article aims to bear further discussion on the disputed legal issue that centres on identifying a possible ontological qualification of the embryo. Notably, this article explores how scientific research and various medical treatments can affect the legal status of embryos. We consider, from a comparative point of view, domestic and international legal orders as well as specific legal venues such as courts, to show how the law and judicial interpretation of it can interact as legal formants to influence the legal qualification of the embryo. This article considers the law as a mere legal venue for establishing a possible uniform ontological qualification of the embryo hinging on the concept of human dignity. In fact, human dignity, as opposed to legal formants, can be used to define the internal and external limits to a proper legal qualification of the embryo. This is because human dignity informs the discourse on 'life', and we term this approach as a predetermined and unqualified connotation of life itself. Indeed, this approach can now be used to construct a possible limit to any interference, modification, or evaluation that can directly affect the legal qualification of the embryo tout court.
in M. Sitek, L. Tafaro, M. Indellicato (a cura di), From human rights to essential rights, Józefów, 2018
One of the fundamental rights is the right to respect for private and family life. This right is ... more One of the fundamental rights is the right to respect for private and family life. This right is connected, among other things, with the issue of the bonds of the people who are closest to us. Family ties are therefore a fundamental value. Protecting these ties can take different legal forms and tools. Satisfactory protection of these ties is an important challenge for contemporary legislators. This applies, inter alia, to civil law mechanisms, which should provide, among other things, for compensation for the infringement of family ties. Recently, however, more and more damage of this kind has been caused and more doubts have been raised. They concern, for example, whether, where, as a result of a tort or delict, a victim suffers serious damage to his health and the victim's vegetative condition results in such damage, provision should be made in the legal system for a mechanism of compensation for such damage to persons closest to the victim. The authors look at these issues from the perspective of two different legal systems, with different experiences in this area, discussing, among others, the latest achievements of national legislators and seeking answers to the question of the common future of law in Europe in this area.
Sulla questione pregiudiziale 24. In via preliminare, occorre rilevare che la causa pendente dina... more Sulla questione pregiudiziale 24. In via preliminare, occorre rilevare che la causa pendente dinanzi al giudice del rinvio ha per oggetto un'azione diretta a far sorgere la responsabilità dello Stato per una decisione, non impugnabile, emessa da un organo giurisdizionale supremo. La questione proposta dal giudice del rinvio deve quindi essere intesa come vertente, in sostanza, sulla questione se il diritto comunitario e, in particolare, i principi sanciti dalla Corte nella summenzionata sentenza Köbler, ostino ad una normativa nazionale come quella di cui alla causa principale, che, da un lato, esclude ogni responsabilità dello Stato membro per i danni causati ai singoli a seguito di una violazione del diritto comunitario commessa da un organo giurisdizionale nazionale di ultimo grado allorquando tale violazione risulta da un'interpretazione delle norme di diritto o da una valutazione dei fatti e delle prove ad opera di tale organo giurisdizionale e che, dall'altro lato, limita, peraltro, tale responsabilità ai soli casi del dolo e della colpa grave del giudice. ...Omissis... CORTE DI GIUSTIZIA CE, Sez. Grande, 13 giugno 2006, C-173/03 Pres. Skouris -Rel. Timmermans -Avv. Gen. Léger -Traghetti del Mediterraneo S.p.a. in liquidazione c. Repubblica italiana Responsabilità extracontrattuale degli Stati membri -Danni arrecati ai singoli da violazioni del diritto comunitario imputabili ad un organo giurisdizionale di ultimo grado -Limitazione, da parte del legislatore nazionale, della responsabilità dello Stato ai soli casi di dolo e colpa grave del giudice -Esclusione di ogni responsabilità connessa all'interpretazione delle norme giuridiche e alla valutazione degli elementi di fatto e di prova compiute nell'ambito dell'esercizio dell'attività giurisdizionale. (legge 13 aprile 1988, n. 117) Il diritto comunitario osta ad una legislazione nazionale che escluda, in maniera generale, la responsabilità dello Stato membro per i danni arrecati ai singoli a seguito di una violazione del diritto comunitario imputabile a un organo giurisdizionale di ultimo grado per il motivo che la violazione controversa risulta da un'interpretazione delle norme giuridiche o da una valutazione dei fatti e delle prove operate da tale organo giurisdizionale. Il diritto comunitario osta altresì ad una legislazione nazionale che limiti la sussistenza di tale responsabilità ai soli casi di dolo o colpa grave del giudice, ove una tale limitazione conducesse ad escludere la sussistenza della responsabilità dello Stato membro interessato in altri casi in cui sia stata commessa una violazione manifesta del diritto vigente, quale precisata ai punti 53-56 della sentenza 30 settembre 2003, causa C-224/01, Köbler. Nota:
L'articolo svolge alcune considerazioni generali in ordine alla possibilità di integrare il nover... more L'articolo svolge alcune considerazioni generali in ordine alla possibilità di integrare il novero dei "rimedi" previsti dalla normativa consumeristica europea, soffermandosi in particolare sulla possibilità -in questa prospettiva -di ricostruire un peculiare tipo di inefficacia (totale) di protezione (relativa, ma riguardante l'intero accordo e non singole clausole), accompagnata da una sorta di trasformazione legale del contratto (che si realizza nella forma della reductio ad unitatem dei "micro-negozi" stipulati in frode alle norme emanate a salvaguardia di determinate classi di soggetti deboli).
Con la sentenza Caja de Ahorros, dello scorso 3 giugno, la Corte di Giustizia è tornata ad occupa... more Con la sentenza Caja de Ahorros, dello scorso 3 giugno, la Corte di Giustizia è tornata ad occuparsi della delicata materia delle clausole vessatorie e delle modalità con le quali gli Stati membri dell'Unione europea devono adattare le proprie regole nazionali alla direttiva 93/13/CEE. Interrogata circa la compatibilità col diritto sovranazionale di una disciplina interna, come quella spagnola, che ammetta la possibilità per il giudice nazionale di operare una verifica del carattere abusivo delle clausole vertenti «sulla definizione dell'oggetto principale del contratto» o «sulla perequazione tra il prezzo e la remunerazione, da un lato, e i servizi o i beni che devono essere forniti in cambio, dall'altro», la Corte ha ritenuto (con una pronuncia che solleva alcune perplessità) che la previsione, all'interno di uno dei Paesi europei, di un siffatto accertamento giudiziario non contrasta con il diritto dell'Unione, considerata la facoltà, concessa ai legislatori nazionali dall'art. 8 della direttiva comunitaria in questione, di elaborare meccanismi più severi di tutela dei consumatori. Contratti dei consumatori La sentenza Caja de Ahorros e l'armonizzazione tradita CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA, Sez. I, 3 giugno 2010, n. 484/08 -Rel. Tizzano -Pres. Levits -Giud. C. Toader, Ilesic e Kasel -Avv. gen. Trstenjak -Caja de Ahorros y Monte de Piedad de Madrid c. Asociación de Usuarios de Servicios Bancarios (Ausbanc) Gli artt. 4, n. 2, e 8 della direttiva del Consiglio 5 aprile 1993, 93/13/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, debbono essere interpretati nel senso che non ostano ad una normativa nazionale, come quella in questione nella causa principale, che autorizza un controllo giurisdizionale del carattere abusivo delle clausole contrattuali vertenti sulla definizione dell'oggetto principale del contratto o sulla perequazione tra il prezzo e la remunerazione, da un lato, e i servizi o beni che devono essere forniti in cambio, dall'altro, anche se tali clausole sono formulate in modo chiaro e comprensibile. Gli artt. 2, 3, n. 1, lett. g), e 4, n. 1, del Trattato CE non ostano ad una siffatta interpretazione degli artt. 4, n. 2, e 8 della direttiva in questione.
incertezze ermeneutiche, tanto in dottrina (4), quanto in giurisprudenza (5) (nonostante sia a tu... more incertezze ermeneutiche, tanto in dottrina (4), quanto in giurisprudenza (5) (nonostante sia a tutti chiaro che la previsione normativa in questione vada letta in combinato disposto con gli artt. 51-54 della stessa Carta di Nizza (6) e con l'art. 345 TFUE , contenente il c.d. "principio di neutralità" (8)). ratificado España. Por su parte, el artículo 96.1 de la Constitución, con carácter general, incluirá como parte del ordenamiento interno los Tratados internacionales válidamente celebrados ». Sull'argomento, si rinvia, inoltre, a J. GARCÍA ROCA -P.A. FERNÁNDEZ SÁNCHEZ (a cura di), Integración europea a través de derechos fundamentales: de un sistema binario a otro integrado, CEPC, Madrid, 2009; A. TORRES PÉRES, Conflicts of Rights in the European Union. A Theory of Supranational Adjudication, Oxford University Press, New York, 2009, p. 37; Y. GÓMEZ SÁNCHEZ, Constitucionalismo multinivel: Derechos fundamentales, Sanz y Torres, Madrid, 2011. (4) Il tema ha formato oggetto di un interessante Convegno, svoltosi presso l'Università di Reggio Calabria nei giorni 11 e 12 ottobre 2013 ed i cui atti sono confluiti nel volume curato da G. D'AMICO, Proprietà e diritto europeo, Napoli, 2014. Sull'argomento, si rinvia inoltre (anche a fini bibliografici) a R. ROLLI, La proprietà come diritto dell'uomo?, in Contr. impr., 2011, p. 1014 ss.; e a N. ABRIANI, La proprietà come diritto dell'individuo: tra diritto internazionale, diritto comunitario e disciplina interna, in Giur. it., 2010, p. 2226 ss. (5) Per una panoramica delle posizioni assunte, in materia, dai giudici di merito, cfr. A.I. NATALI, Nuovo volto del diritto di proprietà e profili risarcitori: il ruolo della Cedu e della Carta di Nizza, in www.questionegiustizia.it . La Corte costituzionale italiana, pur non prendendo apertamente posizione circa il carattere della "inviolabilità" del diritto di proprietà (salvo che, incidenter tantum, in un obiter dictum contenuto nella sentenza 17 febbraio 1971, n. 22), ha più volte negato che quest'ultimo possa essere considerato "assoluto ed illimitato". Cfr., per tutte, la storica sentenza del 9 maggio 1968, n. 55. Ma, sono meritevoli di segnalazione anche le pronunce 28 marzo 1968, n. 16; 7 maggio 1963, n. 64; 26 aprile 1971, n. 79; 14 luglio 1972, n. 155; 14 gennaio 1976, n. 3; 19 dicembre 1977, n. 153; 15 luglio 1983, n. 252; 9 novembre 1988, n. 1028. Recentemente, la Corte di Cassazione, III Sez. Pen., ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'art. 44, comma 2, del D.P.R. 380/2001 -in considerazione anche della decisione assunta dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso Varvara -per contrasto con gli articoli 2, 9, 32, 41, 42, 117 Cost., sostenendo che nella Legge fondamentale italiana viene riconosciuto come fondamentale (e può essere davvero considerato anche come inviolabile) « non il diritto di proprietà privata senza aggettivi, ma il diritto di "proprietà personale", quella riferibile al soddisfacimento dei bisogni primari dell'uomo » (cfr. la sentenza 20636/2014 e l'ordinanza 1139/2014; la frase proposta è comunque di P. MADDALENA, I diritti umani e la proprietà privata: la giurisprudenza della Corte di Strasburgo e le norme della Costituzione della Repubblica Italiana, in www.cortecostituzionale.it). Nel risolvere il caso, con la sentenza 26 marzo 2015, n. 49 (pubblicata su http:// www.giurcost.org/decisioni/2015/0049s-15.html, unitamente ad una serie di commenti, alcuni dei quali particolarmente critici), la Consulta non si è occupata della natura del diritto di proprietà. È stato, invece, sempre considerato inviolabile il diritto all'abitazione di cui all'47 Cost. (cfr., per tutte, le sentenze nn. 217 del 1988, 404 del 1988, 252 del 1989, 559 del 1989, 419 del 1991, 364 del 1990).
bilmente, anche al di fuori di tale realtà geopolitica), consacrando forse il definitivo riconosc... more bilmente, anche al di fuori di tale realtà geopolitica), consacrando forse il definitivo riconoscimento di una categoria dogmatica dalla natura e dai contorni tuttora incerti per i Paesi del Vecchio Continente ( 3 ).
2012 Indice -Sommario del fascicolo VI Le nuove leggi La nuova disciplina dei contratti del turis... more 2012 Indice -Sommario del fascicolo VI Le nuove leggi La nuova disciplina dei contratti del turismo organizzato nel codice del turismo « dimidiato » (artt. 32-51 c. tur., attuativi della dir. 1990/314/CEE, del Consiglio, del 13 giugno 1990, concernente « i viaggi, le vacanze ed i circuiti "tutto compreso" ») di Renato Santagata Sommario: 1. I « servizi turistici » dal codice del consumo al codice del turismo: le ragioni del riassetto normativo. -2. Dai « servizi turistici » ai « contratti del turismo organizzato ». La semplificazione delle fonti normative in tema di « contratti del turismo organizzato ». Cenni al recesso del turista nei contratti a distanza. -3. Dal « consumatore di pacchetti turistici » al « turista »: le ragioni di una ridefinizione. -4. La nuova definizione di « organizzatore di viaggio ». -5. I "nuovi" « pacchetti turistici ». Il turismo « motivazionale ». I cc.dd. « mini-pacchetti ». -6. Il rilievo centrale dell'informazione (precontrattuale) al turista. -7. Forma e contenuto del contratto di turismo organizzato. -8. Qualità del servizio turistico ed inadempimento contrattuale. Il rilievo dell'abrogazione decisa dalla Consulta delle norme del codice del turismo sulla classificazione e sul rating delle strutture ricettive. -9. Le responsabilità per inadempimento del contratto di turismo organizzato. In particolare: il nuovo ruolo dell'intermediario. -10. Segue: la responsabilità dell'organizzatore. -11. Le esimenti da responsabilità... -12. Limiti alla risarcibilità ed àmbito di applicazione del danno da vacanza rovinata. -13. Il Fondo di garanzia, le assicurazioni obbligatorie della responsabilità dell'organizzatore e dell'intermediario. -14. Le assicurazioni facoltative ed i limiti alla tutela del turista .
Diritto Comunitario e degli Scambi Internazionali, Jan 1, 2009
Sentenza del 24 giugno -11 novembre 2008 n. 26972* Presidente V. Carbone -Relatore R. Preden Art.... more Sentenza del 24 giugno -11 novembre 2008 n. 26972* Presidente V. Carbone -Relatore R. Preden Art. 2059 cc. -Danno non patrimoniale -Nozione e contenuto -Risarcimento nei soli casi previsti dalla legge -C.d. danno esistenziale -Risarcibilità -Esclusione.