Claudia Guerrieri | Università degli Studi "La Sapienza" di Roma (original) (raw)
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Papers by Claudia Guerrieri
The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to impr... more The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to improve access to and to enhance the added value deriving from the intersection of data originated in heterogeneous environments. Within an aggregational portal, cross-domain navigation is a particularly critical issue given the wide spectrum of criteria to which data and digital objects conform. Furthermore, data models supporting interoperability, such as Dublin Core, have a flat structure and a reduced granularity, thus contributing to the loss of information as well as to the decontextualization of the objects. Adopting the same format and descriptive rules for all classes of materials, a practical solution implemented by many English speaking countries in the last decade of the 20 th century, is no longer an option. Much more feasible appears nowadays the creation of more complex data models, as in the case of Europeana Data Model, or the implementation of clustering strategies, such as in VIAF. In perspective, the Linked Open Data option appears quite promising. Based on the experience of BeWeb, the portal created and coordinated by the National Office for the Ecclesiastical Cultural Heritage (UNBCE) of the Italian Catholic Bishops' Conference (CEI) to provide access to its many databases, authority data can be successfully used to bring together information provided by different sources. Data clustering appears to be a viable strategy for the purpose of preserving the quality of the original description and providing the user with a more accurate context information. KEYWORDS Aggregation portal; Authority data; Cross-domain search; Data cluster; Data model; Data context ACKNOWLEDGMENT L'argomento dell'articolo è stato oggetto della riflessione condivisa tra gli autori. Per quanto riguarda la stesura dei testi, Paul Gabriele Weston è responsabile della prima sezione e del coordinamento scientifico della ricerca, Francesca D'Agnelli della sezione sui censimenti, Silvia Tichetti, Claudia Guerrieri e Maria Teresa Rizzo rispettivamente della trattazione della componente libraria, di quella archivistica e di quella museale del portale BeWeb.
DigItalia, Jun 1, 2022
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web seman... more Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
DigItalia
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web seman... more Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni cu...
DigItalia, 2021
L'approccio metodologico dei censimenti del patrimonio culturale degli enti ecclesiastici (di... more L'approccio metodologico dei censimenti del patrimonio culturale degli enti ecclesiastici (diocesi e istituti culturali), coordinati dall'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, avviene nel rispetto degli standard di settore (beni storico artistici, architettonici, archivistici, librari, fotografici). Anche l'authority work, connaturato all'attività catalografica, rispetta questa scelta. Tuttavia, per garantire l'integrazione e consultazione cross domain delle banche dati sul portale BeWeB, il modello di authority work adottato gestisce tutto il ciclo di vita dei record di autorità, dalla produzione nei gestionali di catalogazione usati dai singoli enti schedatori fino a BeWeB, passando attraverso processi di riconciliazione che identificano univocamente l'entità e le risorse ad essa collegate.
Centro servizi Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesisitici e l'edilizia di culto della CEI
The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to impr... more The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to improve access to and to enhance the added value deriving from the intersection of data originated in heterogeneous environments. Within an aggregational portal, cross-domain navigation is a particularly critical issue given the wide spectrum of criteria to which data and digital objects conform. Furthermore, data models supporting interoperability, such as Dublin Core, have a flat structure and a reduced granularity, thus contributing to the loss of information as well as to the decontextualization of the objects. Adopting the same format and descriptive rules for all classes of materials, a practical solution implemented by many English speaking countries in the last decade of the 20 th century, is no longer an option. Much more feasible appears nowadays the creation of more complex data models, as in the case of Europeana Data Model, or the implementation of clustering strategies, such as...
The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to impr... more The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to improve access to and to enhance the added value deriving from the intersection of data originated in heterogeneous environments. Within an aggregational portal, cross-domain navigation is a particularly critical issue given the wide spectrum of criteria to which data and digital objects conform. Furthermore, data models supporting interoperability, such as Dublin Core, have a flat structure and a reduced granularity, thus contributing to the loss of information as well as to the decontextualization of the objects. Adopting the same format and descriptive rules for all classes of materials, a practical solution implemented by many English speaking countries in the last decade of the 20 th century, is no longer an option. Much more feasible appears nowadays the creation of more complex data models, as in the case of Europeana Data Model, or the implementation of clustering strategies, such as in VIAF. In perspective, the Linked Open Data option appears quite promising. Based on the experience of BeWeb, the portal created and coordinated by the National Office for the Ecclesiastical Cultural Heritage (UNBCE) of the Italian Catholic Bishops' Conference (CEI) to provide access to its many databases, authority data can be successfully used to bring together information provided by different sources. Data clustering appears to be a viable strategy for the purpose of preserving the quality of the original description and providing the user with a more accurate context information. KEYWORDS Aggregation portal; Authority data; Cross-domain search; Data cluster; Data model; Data context ACKNOWLEDGMENT L'argomento dell'articolo è stato oggetto della riflessione condivisa tra gli autori. Per quanto riguarda la stesura dei testi, Paul Gabriele Weston è responsabile della prima sezione e del coordinamento scientifico della ricerca, Francesca D'Agnelli della sezione sui censimenti, Silvia Tichetti, Claudia Guerrieri e Maria Teresa Rizzo rispettivamente della trattazione della componente libraria, di quella archivistica e di quella museale del portale BeWeb.
DigItalia, Jun 1, 2022
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web seman... more Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
DigItalia
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web seman... more Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni cu...
DigItalia, 2021
L'approccio metodologico dei censimenti del patrimonio culturale degli enti ecclesiastici (di... more L'approccio metodologico dei censimenti del patrimonio culturale degli enti ecclesiastici (diocesi e istituti culturali), coordinati dall'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, avviene nel rispetto degli standard di settore (beni storico artistici, architettonici, archivistici, librari, fotografici). Anche l'authority work, connaturato all'attività catalografica, rispetta questa scelta. Tuttavia, per garantire l'integrazione e consultazione cross domain delle banche dati sul portale BeWeB, il modello di authority work adottato gestisce tutto il ciclo di vita dei record di autorità, dalla produzione nei gestionali di catalogazione usati dai singoli enti schedatori fino a BeWeB, passando attraverso processi di riconciliazione che identificano univocamente l'entità e le risorse ad essa collegate.
Centro servizi Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesisitici e l'edilizia di culto della CEI
The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to impr... more The extent of cultural heritage in digital format requires the creation of tools designed to improve access to and to enhance the added value deriving from the intersection of data originated in heterogeneous environments. Within an aggregational portal, cross-domain navigation is a particularly critical issue given the wide spectrum of criteria to which data and digital objects conform. Furthermore, data models supporting interoperability, such as Dublin Core, have a flat structure and a reduced granularity, thus contributing to the loss of information as well as to the decontextualization of the objects. Adopting the same format and descriptive rules for all classes of materials, a practical solution implemented by many English speaking countries in the last decade of the 20 th century, is no longer an option. Much more feasible appears nowadays the creation of more complex data models, as in the case of Europeana Data Model, or the implementation of clustering strategies, such as...