Daniele Ceccarelli | Roma Tre University, Rome, Italy (original) (raw)

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Papers by Daniele Ceccarelli

Research paper thumbnail of BRUCIAPROFUMI E SCALDAMANI SFERICI MEDIEVALI: SU DUE CIMELI NEL TESORO DI SAN PIETRO IN VATICANO

I BRUCIAPROFUMI SFERICI A SOSPENSIONE CARDANICA ANALISI STORICA DI UN OGGETTO di Daniele Ceccar... more I BRUCIAPROFUMI SFERICI A SOSPENSIONE CARDANICA
ANALISI STORICA DI UN OGGETTO
di Daniele Ceccarelli

“Tre cerchi ascosi all’occhio [tuo] girano nella pancia d’un globo,

quando tu lo rotoli. Ogni cerchio si muove in orbita sua propria,

alla quale risponde in contrario l’asse d’un’altra.

Il cerchio igneo ha uno scodellino nel quale tu vedi il fuoco che brucia i profumi,

correndo dietro un coperchio, su tappeti di seta o d’altra [roba] senza intaccarli,

esso manda un fumo che s’innalza da spiragli,

con [grate] esalazioni di sandal e d’ambra.

Mai non vidi fuoco che desse la propria malvagità in pasto al nadd:

ed ecco che ha sua sfera in terra, nel grembo d’una profumiera!

Assottiglia con la sua fiamma le sostanze crasse,

onde vengon su in vapore dilicato, odorifero.

Or questa sera io sento una fragranza

che somiglia alla lode di lui e ne ripete gli elogi a volta a volta...”

Il poeta arabo Ibn Hamdis dedica queste rime a uno di quei tanti oggetti caratteristici della sua quotidianità, oggetti che, pur avendo un ruolo marginale e non decisivo nella storia, ornavano e rifinivano l’umana esistenza: il bruciaprofumi sferico.

Research paper thumbnail of I Missaglia: armaioli del secolo XV

Clio Rivista Trimestrale Di Studi Storici, 2007

I MISSAGLIA: ARMAIOLI DEL SECOLO XV Una delle produzioni più rappresentative e interessanti dell... more I MISSAGLIA: ARMAIOLI DEL SECOLO XV
Una delle produzioni più rappresentative e interessanti delle armature
quattrocentesche è, sicuramente, quella dovuta ai Missaglia, una famiglia lombarda
operante nel milanese che fece il suo ingresso nell’economia praticamente agli inizi del
XVsecolo1
, senza particolare fragore, mentre con uguale discrezione lasciò la sua eredità
ad altri armaioli a fine secolo2
, integrata in quel sistema politico caratteristico delle prime
signorie volto a cominciare ad affacciarsi alla storia all’alba del Cinquecento. Nella
letteratura storica quasi tutti coloro che hanno trattato di armi e armature, e in particolar
modo delle lombarde, hanno, chi più chi meno, accennato ai Missaglia. Altri studiosi
autorevoli, peraltro, hanno presentato regesti e raccolte di documenti che, fino a ora,
hanno trovato pochissime applicazioni onde compiere tentativi di ricerca diretti a dar vita
a una storia unica e profondamente documentata della famiglia narrata secondo un filo
conduttore e che volesse tentare di spiegare e di legare fra loro tali fonti. Così, nelle
pagine seguenti, si cercherà di collegare tra loro i documenti sparsi nelle varie raccolte
alla storia generale delle armature e degli armaioli per realizzare un lavoro che intende
fornire elementi di maggior dettaglio a una storia di persone che, impegnando la loro vita
e le loro conoscenze, scalarono, a partire dai gradini più bassi della gerarchia artigiana, le
posizioni sociali del secolo XV, per arrivare ad avere titoli nobiliari, possedimenti,
contatti internazionali e, soprattutto, fama in tutto l’Occidente allora conosciuto; fama
testimoniata dalla vasta e qualitativamente eccelsa disponibilità di manufatti che, ancora
oggi, è possibile ammirare in molti musei sparsi in varie nazioni del mondo.

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ANALISI STORICA DI UN OGGETTO
di Daniele Ceccarelli

“Tre cerchi ascosi all’occhio [tuo] girano nella pancia d’un globo,

quando tu lo rotoli. Ogni cerchio si muove in orbita sua propria,

alla quale risponde in contrario l’asse d’un’altra.

Il cerchio igneo ha uno scodellino nel quale tu vedi il fuoco che brucia i profumi,

correndo dietro un coperchio, su tappeti di seta o d’altra [roba] senza intaccarli,

esso manda un fumo che s’innalza da spiragli,

con [grate] esalazioni di sandal e d’ambra.

Mai non vidi fuoco che desse la propria malvagità in pasto al nadd:

ed ecco che ha sua sfera in terra, nel grembo d’una profumiera!

Assottiglia con la sua fiamma le sostanze crasse,

onde vengon su in vapore dilicato, odorifero.

Or questa sera io sento una fragranza

che somiglia alla lode di lui e ne ripete gli elogi a volta a volta...”

Il poeta arabo Ibn Hamdis dedica queste rime a uno di quei tanti oggetti caratteristici della sua quotidianità, oggetti che, pur avendo un ruolo marginale e non decisivo nella storia, ornavano e rifinivano l’umana esistenza: il bruciaprofumi sferico.

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Clio Rivista Trimestrale Di Studi Storici, 2007

I MISSAGLIA: ARMAIOLI DEL SECOLO XV Una delle produzioni più rappresentative e interessanti dell... more I MISSAGLIA: ARMAIOLI DEL SECOLO XV
Una delle produzioni più rappresentative e interessanti delle armature
quattrocentesche è, sicuramente, quella dovuta ai Missaglia, una famiglia lombarda
operante nel milanese che fece il suo ingresso nell’economia praticamente agli inizi del
XVsecolo1
, senza particolare fragore, mentre con uguale discrezione lasciò la sua eredità
ad altri armaioli a fine secolo2
, integrata in quel sistema politico caratteristico delle prime
signorie volto a cominciare ad affacciarsi alla storia all’alba del Cinquecento. Nella
letteratura storica quasi tutti coloro che hanno trattato di armi e armature, e in particolar
modo delle lombarde, hanno, chi più chi meno, accennato ai Missaglia. Altri studiosi
autorevoli, peraltro, hanno presentato regesti e raccolte di documenti che, fino a ora,
hanno trovato pochissime applicazioni onde compiere tentativi di ricerca diretti a dar vita
a una storia unica e profondamente documentata della famiglia narrata secondo un filo
conduttore e che volesse tentare di spiegare e di legare fra loro tali fonti. Così, nelle
pagine seguenti, si cercherà di collegare tra loro i documenti sparsi nelle varie raccolte
alla storia generale delle armature e degli armaioli per realizzare un lavoro che intende
fornire elementi di maggior dettaglio a una storia di persone che, impegnando la loro vita
e le loro conoscenze, scalarono, a partire dai gradini più bassi della gerarchia artigiana, le
posizioni sociali del secolo XV, per arrivare ad avere titoli nobiliari, possedimenti,
contatti internazionali e, soprattutto, fama in tutto l’Occidente allora conosciuto; fama
testimoniata dalla vasta e qualitativamente eccelsa disponibilità di manufatti che, ancora
oggi, è possibile ammirare in molti musei sparsi in varie nazioni del mondo.