Lucia Pappalardo | University of Salerno Italy (original) (raw)
Papers by Lucia Pappalardo
«Saepe mihi cogitanti…». Studi di filosofia tardo-antica, medievale e umanistica offerti a Giulio d’Onofrio , 2023
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Nutrix, 2014
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Studi filosofici, pp. 7-28, 2019
Abstract: In the early modern philosophy the terms imaginationes and phantasiae are often used as... more Abstract: In the early modern philosophy the terms imaginationes and phantasiae are often used as synonyms for ‘false or uncertain opinions’. Such use is remarkable for two reasons: 1) it seems to imply that a certain kind of belief derives from phantasy, that is a ‘pre-rational’ faculty; 2) it contradicts the aristotelian standpoint on the difference between phantasia and doxa. This paper aims to discuss two opposite views on phantasy and opinion (the platonic view and the aristotelian one) and argue that the assimilation of ‘imaginations’ and ‘opinions’ in the Renaissance philosophy depends on the return of ancient Stoicism, by means of Polizianus’ translation of the Enchiridion.
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Archivio di storia della Cultura, 2018
Il saggio prende in esame il ruolo svolto da Gianfrancesco Pico della Mirandola come editore dell... more Il saggio prende in esame il ruolo svolto da Gianfrancesco Pico della Mirandola come editore delle opere di Giovanni Pico. Insigni studiosi, come Eugenio Garin, Cesare Vasoli, Stephen A. Farmer, hanno ipotizzato che Gianfrancesco, il quale dopo la morte dello zio Giovanni riuscì a venire in possesso della maggior parte degli scritti lasciati inediti da quello, potrebbe aver alterato o riscritto alcuni testi (in particolare, le incompiute Disputationes adversu astrologiam divinatricem) allo scopo di presentere Giovanni come un discepolo di Girolamo Savonarola. Questo saggio cerca di indagare su questa ipotesi lungo due direttrici: un esame dell'epistolario di Gianfrancesco, per cercare di stabilire come egli descrive la relazione con lo zio e le diverse tappe del lavoro editoriale in cui era impegnato; e un confronto tra le Disputationes e il libro quinto del De rerum praenotione, entrambi dedicati alla confutazione di magia e astrologia.
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This essay proposes an interpretation of Gianfrancesco Pico della Mirandola’s dialogue Strix sive... more This essay proposes an interpretation of Gianfrancesco Pico della Mirandola’s dialogue Strix sive de ludificatione daemonum as the last part of Pico’s apologetic strategy in defense of Christianity from ‘contamination’ with pagan philosophy. This strategy was carried out against the syncretistic attitude adopted by Ficino and other renowned humanists. In the first part of the essay it is argued that the Strix, following the logic of many Renaissance demonological treatises, uses the demonstration of the reality of witchcraft and demons to certify Christian truth; on the other side, the dialogue clarifies Gianfrancesco Pico’s philosophical attitude. In particular, the main objective of the Strix – the intention to deny the fantastic and illusory character of witches’ night flights to the Sabbath – should be understood in connection with Gianfrancesco’s close examination of the role of the imagination in human life (as it is explained in his De imaginatione) and with his belief that Christian faith does not depend on human imagination. In the last part of the essay is analyzed the relation between the Strix and the skeptical position outlined in the Examen vanitatis in order to highlight conceptual weaknesses in Pico’s demonstration of reality of witchcraft.
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in Dialogus. Il diagolo filosofico tra le religioni nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico, Città Nuova, Roma 2014
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Atti dell'accademia di scienze morali e politiche 122 (2012)
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Schola Salernitana: Annali vol. XIII
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Archivio di storia della cultura 24 (2011), pp. 3-30, 2011
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Books by Lucia Pappalardo
Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme 42.4, 2019
A special issue of Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme dedicated to the figure o... more A special issue of Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme dedicated to the figure of Savonarolan humanist Gianfrancesco Pico della Mirandola.
Full issue here: https://jps.library.utoronto.ca/index.php/renref/issue/view/2258
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Nell'inverno tra il 1522 e il 1523, i principati di Mirandola e Concordia, nell’Italia centrale, ... more Nell'inverno tra il 1522 e il 1523, i principati di Mirandola e Concordia, nell’Italia centrale, furono sconvolti da una intesa campagna persecutoria anti-stregonesca, che condusse al rogo, con l’accusa di illecito commercio con il demonio, poco più di 10 persone, tra uomini e donne. Pochi mesi dopo questi fatti, Gianfrancesco Pico, che da signore di quelle terre aveva incoraggiato le persecuzioni (servendosi dell’aiuto degli inquisitori domenicani), pubblicò la Strix sive de ludificatione daemonum, un dialogo in tre libri sulla stregoneria, scritto allo scopo di giustificare le condanne comminate. Inserendosi nel genere della letteratura demonologica seguita alla diffusione del Malleus Maleficarum, la Strix offre la possibilità di esplorare i nessi tra il fenomeno della caccia alle streghe e alcuni temi fondamentali del pensiero rinascimentale (la crisi della gnoseologia aristotelica, il ritorno dello scetticismo pirroniano, le tesi sulla potenza dell’immaginazione), e in prospettiva l’occasione di considerare l’ossessione demonologica che caratterizza la prima modernità non più al modo del residuo irrazionale di un’età di trionfo della ragione, ma come snodo concettuale imprescindibile per comprendere la filosofia del Cinquecento e del Seicento.
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Talks by Lucia Pappalardo
Sollecitato dall’umanista Ugolino di Vieri circa la possibilità di riformare la letteratura e la... more Sollecitato dall’umanista Ugolino di Vieri circa la possibilità di riformare la letteratura e la poesia antiche, sostituendo ai contenuti pagani di quelle episodi e storie tratti dalla Bibbia, allo scopo di educare con diletto i cristiani al vero, Girolamo Savonarola compose nel 1491 l’Apologeticus de ratione poeticae artis, nel quale non solo respingeva la proposta del Verino, ma si soffermava più in generale sul posto della poesia nella classificazione delle discipline scientifiche e contestava l’assimilazione di quella al livello della scienza più alta, la teologia, così come esplicitamente teorizzato da una parte consistente della cultura umanistica dell’epoca. L’intervento si propone di render conto dell’impianto argomentativo dell’Apologeticus, fondato sull’assimilazione della poesia a logica e retorica, e di evidenziare come la critica di Savonarola vada intesa nell’ambito della più ampia strategia di contrasto alla lettura dell’antico implicata nel modello della prisca theologia (ficiniana, ma non solo) che aveva il difetto, dal punto di vista del frate domenicano, di comportare una pericolosa assimilazione tra la figura del poeta e quella del vero profeta.
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Procedendo dall'analisi di alcuni luoghi di trattati su stregoneria e demonologia della prima età... more Procedendo dall'analisi di alcuni luoghi di trattati su stregoneria e demonologia della prima età moderna e dall'osservazione che il periodo più intenso della caccia alle streghe in Europa coincide, nell'ambito della storia della filosofia, con l'esplosione della cosiddetta 'crisi pirroniana', ipotizzo che nelle trattazioni teologico-filosofiche intese a dimostrare l'esistenza della stregoneria si rintraccino tipiche questioni di teoria della conoscenza, tutte sostanzialmente legate al problema di trovare un paradigma gnoseologico in cui sia possibile la distinzione tra vero (reale) e falso (immaginario). Procedendo attraverso due direttrici - 1) l'analisi del profilo psicologico attribuito alle streghe (cui, in quanto donne, una lunga tradizione culturale assegnava un ruolo ambivalente nell'accettazione/diffusione o pervertimento del dato di fede) e 2) e il tra alcuni questioni emergenti da questi trattati della prima modernità e il contemporaneo dibattito di teoria della conoscenza sul problema della giustificazione delle credenze), provo a mostrare come nell'ambito della trattatistica demonologica rinascimentale si trovi, prima di Cartesio e in modi diversi da quelli presenti nelle Meditazioni metafisiche, un tentativo di ridefinire su basi nuove, non più aristotelico-scolastiche, le condizioni della vera conoscenza, in risposta alla crisi scettica.
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«Saepe mihi cogitanti…». Studi di filosofia tardo-antica, medievale e umanistica offerti a Giulio d’Onofrio , 2023
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Nutrix, 2014
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Studi filosofici, pp. 7-28, 2019
Abstract: In the early modern philosophy the terms imaginationes and phantasiae are often used as... more Abstract: In the early modern philosophy the terms imaginationes and phantasiae are often used as synonyms for ‘false or uncertain opinions’. Such use is remarkable for two reasons: 1) it seems to imply that a certain kind of belief derives from phantasy, that is a ‘pre-rational’ faculty; 2) it contradicts the aristotelian standpoint on the difference between phantasia and doxa. This paper aims to discuss two opposite views on phantasy and opinion (the platonic view and the aristotelian one) and argue that the assimilation of ‘imaginations’ and ‘opinions’ in the Renaissance philosophy depends on the return of ancient Stoicism, by means of Polizianus’ translation of the Enchiridion.
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Archivio di storia della Cultura, 2018
Il saggio prende in esame il ruolo svolto da Gianfrancesco Pico della Mirandola come editore dell... more Il saggio prende in esame il ruolo svolto da Gianfrancesco Pico della Mirandola come editore delle opere di Giovanni Pico. Insigni studiosi, come Eugenio Garin, Cesare Vasoli, Stephen A. Farmer, hanno ipotizzato che Gianfrancesco, il quale dopo la morte dello zio Giovanni riuscì a venire in possesso della maggior parte degli scritti lasciati inediti da quello, potrebbe aver alterato o riscritto alcuni testi (in particolare, le incompiute Disputationes adversu astrologiam divinatricem) allo scopo di presentere Giovanni come un discepolo di Girolamo Savonarola. Questo saggio cerca di indagare su questa ipotesi lungo due direttrici: un esame dell'epistolario di Gianfrancesco, per cercare di stabilire come egli descrive la relazione con lo zio e le diverse tappe del lavoro editoriale in cui era impegnato; e un confronto tra le Disputationes e il libro quinto del De rerum praenotione, entrambi dedicati alla confutazione di magia e astrologia.
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Atti dell'accademia di scienze morali e politiche 122 (2012)
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Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme 42.4, 2019
A special issue of Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme dedicated to the figure o... more A special issue of Renaissance and Reformation / Renaissance et Réforme dedicated to the figure of Savonarolan humanist Gianfrancesco Pico della Mirandola.
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