Manuela Giordano | University of Siena / Università di Siena (original) (raw)
Papers by Manuela Giordano
Mnemosyne, Special Issue, M. Finkelberg, D. Shalev, R. Zelnick-Abramovitz (eds.), Patterns of Textualitization in the Ancient World, 2024
This paper investigates the Herms of Eion with their inscribed epigrams, a fascinating document... more This paper investigates the Herms of Eion with their inscribed epigrams, a fascinating
document (ca. 477-476) that testifies to an early Athenian interest in textualization as
well as the emergence of its visual dimension. This case study will serve as a vehicle for
exploring key issues of textualization and literacy in general, in dialogue with recent
findings in the field of neuroscience. It is argued that the interface between written
and oral is most apparent in the textualization strategy of the Eion Herms, which pres
ents the double nature of hermaic monument and epigram. In this respect, the paper
will propose a view of the Herms as a semiotic device that combines the memori
alizing function of writing with the oral inspiration of a speaking statue. The paper
intersects a cognitivist approach to literacy, introducing some of the main results of
the recent “science of reading,” a branch of neuroscience, which in the last decade has
yielded fertile results on the subject.
H. Beck, Ch. Constantakopoulou, J. McInerney (eds.), Oxford History of the Classical Greek World, , Oxford University Press
“Mare non solo nostro”. Rotte, soglie, sconfinamenti dai classici alla contemporaneità, Magazine online Treccani, 2024
M. Benraad, Vengeance, Mediterranean Perspectives, Special Issue, , 2024
A. Ercolani, I. Oggiano (eds.), Scrittura e scritture. Invenzione, innovazione e applicazione, Collezione di Studi Fenici, vol. 53 (CNR edizioni), 2023
ETHOS/NOMOS LA RESPONSABILITÀ NELL’AGIRE UMANO TRA COSCIENZA INDIVIDUALE E LEGGE UNIVERSALE ATTI DELLA I EDIZIONE DEL CERTAMEN CLASSICUM PHILOSOPHICUM LICEO CLASSICO E MUSICALE “C. CAVOUR” (TORINO, 12-13 APRILE 2022) A cura di FRANCESCO PELLICCIO LUCA PUCCI, 2023
SemRom, 12, 2022
In queste pagine vorrei offrire alcune riflessioni sull’anonimato, una categoria che si colloca i... more In queste pagine vorrei offrire alcune riflessioni sull’anonimato, una categoria che si colloca in posizione antifrastica rispetto a quella di autorialità . L’oggetto specifico di queste pagine è lo statuto politico e culturale in senso ampio dell’anonimato nell’Atene di quinto secolo, la cui analisi, come vedremo, illumina anche aspetti fondamentali dell’anonimato letterario. L’anonimato si può definire rispetto ai testi e alle opere lato sensu come a) impossibilità di attribuire un nome, e quindi un autore/autrice a un’opera– letteraria o meno – ; b) il rifiuto di nominare e quindi attribuire un’opera, sia essa un’opera letteraria o un’impresa marziale ad un agente/autore. Il primo tipo di anonimato riguarda in gran parte fattori inerenti alla trasmissione e alla serie di cause accidentali e culturali che hanno portare alla perdita dell’attribuzione di una certa opera, come avviene nel caso di tanta produzione epica, lirica e drammatica. Si tratta di un argomento vastissimo che meriterebbe una trattazione sistematica in grado di tracciare i confini e la fenomenologia di questi diversi tipi di anonimato. In questa sede mi occuperò soltanto dell’anonimato come pratica discorsiva consistente nell’omettere intenzionalmente i nomi degli autori/attori, pratica questa che nella Grecia antica trova un’applicazione sistematica e intenzionale soltanto ad Atene, e anche qui per un periodo limitato.
Rethinking Orality I Codification, Transcodification and Transmission of 'Cultural Messages', 2022
At the roots of human oralitylies our faculty of language. This is strictly intertwined with our ... more At the roots of human oralitylies our faculty of language. This is strictly intertwined with our capacity for abstract thoughts.S uch thoughts have assumed different formsa nd varieties.I nt his paper,Iexplore some of them as they appear in our present cognitive life and as they have been described by philosophers and cognitive scientists. They result to be of different levels of abstraction and complexity,b ut am odel for their integration is needed.
Il grido di Andromaca. Voci di donne contro la guerra, 2022
M. Bettini (a cura di), Il sapere mitico: un'antropologia del mondo antico (pp. 153-178). Torino : Einaudi, 2021
A. Ercolani (a cura di), La letteratura sommersa nella Grecia antica. Nuove prospettive storico-letterarie , 2021
La letteratura sommersa nella Grecia antica: nuove prospettive storico-letterarie, 2021
Agalma ou les figurations de l’invisible Approches comparées, 2021
The confinement of interpretative analysis in most of contemporary anthropology to the supposedly... more The confinement of interpretative analysis in most of contemporary anthropology to the supposedly more "symbolic" aspect of culture is a mere prejudice, born out of the notion (…) that "symbolic" opposes to "real" as (…) figurative to literal, obscure to plain (…), mystical to mundane, and decorative to substantial Clifford Geertz, Negara. The Theatre State in Nineteenth-Century Bali, Princeton, Princeton university Press 1980, p. 135-136. on abordera ici la question de la figuration comme « relation au divin dans sa matérialité et sa mise en présence », et de la dialectique « entre monde visible et invisible » que la statue est censée mettre en place, à partir des questions que suggère Geertz. La statue est-elle réelle ou symbolique ? Figurative ou littérale ? mystique ou mondaine ? et plus profondément, ces questions ne sont-elles pas elles-mêmes mêmes des « sources de malentendus » 1 ? Je voudrais proposer quelques considérations sur la pertinence du modèle de la foi et du croire sous-jacent au discours chrétien-et occidental en général-sur la divinité et sa « figuration ». La catégorie du croire, comme Pouillon l'a remarqué, implique des thèses cosmologiques qui distinguent et opposent un monde humain, visible et mondain à un monde divin, supranaturel et mystique (PouiLLon 1979) 2. Cette cosmologie séparative, constitutive de la cosmologie chrétienne occidentale 3 , postule non seulement une séparation, voire un abîme, ontologique entre hommes et dieux, mais aussi deux façons différentes d'appréhender ces deux plans d'existence : le monde humain et la nature sont perçus et connus à partir des sens, tandis que « l'au-delà » du monde, inaccessible à l'appréhension empirique, est objet de foi (GiordAno 2005 : 343-347). en vertu de cette cosmologie, la figuration et les statues des dieux sont régies selon ce même double registre : en tant qu'entité matérielle qui existe dans le monde humain, la statue ne peut être qu'une métaphore, un signe terrestre de la présence divine-en soi ultra-mondaine-et en soi nécessairement inerte, capable seulement de représenter une existence autre. Pris dans ce double plan, le symbolique s'oppose au réel, comme l'a noté Geertz, tandis que le « réel » divin échappe par définition à l'expérience, en étant « undecidable by empirical verification » (SouTh-wALd 1978 : 633 et passim). on peut se demander si notre discours sur la dialectique « entre le monde visible et l'invisible » n'est pas redevable, aussi rhétorique soit-il, de ce même modèle séparatif. on peut se demander si, du moment où l'idée d'invi-__________ 1. Les citations sont tirées de la page 2 de l'argumentaire du colloque Agalma (13-14 février 2012) dont cet article est issu. 2. La question est bien entendue très complexe et je ne vise ici qu'à suggérer en quelques lignes des éléments de réflexion. Sur le croire, voir GiordAno 2005. Je veux remercier Cléo Carastro d'avoir créé cette importante opportunité de réflexion. 3. Je reprends la définition de oudemAnS et LArdinoiS 1987.
In una nota monografia sul «migliore degli Achei» Nagy sostiene che: «The savage and inflexible t... more In una nota monografia sul «migliore degli Achei» Nagy sostiene che: «The savage and inflexible temperament of Achilles is a constant extending all the way to Iliad XXIV, which marks the point where pity begins to set in and the ultimate heroic refinement of the Iliadic hero is about to be achieved». In questa interpretazione, condivisa da numerosi studiosi, il libro 24 assume il ruolo di chiave di volta dell'intero poema, poiché in esso, durante l'incontro con Priamo supplice, si attua una sorta di katastrophḗ eroica in cui la natura asociale e selvaggia di Achille si converte-in modo quasi catartico secondo Redfield-alla virtù della compassione 2. Questa lettura, pur così suggestiva da un punto di vista moderno 3 , ha una sua piena legittimità per il libro 24 in sé considerato, ma non per il poema nella sua interezza. Essa prescinde, infatti, dal fatto che fino ad un momento storicamente collocabile ragionevolmente nell'alto arcaismo furono gli , ovvero il libro 23, a concludere il poema. Come argomentato in maniera particolare da Cerri, il libro ventiquattresimo venne aggiunto non già per rappresentare la conversione umana del protagonista principale, ma per testimoniare e rendere autorevole un cambiamento nel diritto di guerra, il passaggio dall'arbitrarietà nel trattamento del cadavere del nemico all'obbligo giuridico e religioso di restituirlo ai suoi 4. Questo contributo si propone di mettere in evidenza alcuni aspetti del libro 23 che ci aiuteranno a vederne la sua funzione di finale potente, pregnante e denso di elementi istituzionali: potente per il tono tragico e quasi straziante della scena gigantesca del rogo 1 Desidero ringraziare l'anonymous referee di questo contributo per le dettagliate e importanti osservazioni. 2 NAGY 1979, p. 110; REDFIELD 1975, p. 219 parla specificamente di un movimento dall'impurità alla purezza raggiunta nel libro 24, p. 169. In questa interpretazione inoltre la supplica finale di Priamo ad Achille avrebbe un ruolo chiave di «cerimonia fondata sul concetto universale dell'uomo qua uomo». Su una linea simile si attesta anche CROTTY 1994, p. 14. Per un'interpretazione diversa del rituale di supplica in questo libro vd.
We and They. Decolonizing Greco-Roman Antiquities, 2019
ASMA is a series of monographs and anthologies published by the research programme Classical Anti... more ASMA is a series of monographs and anthologies published by the research programme Classical Antiquity in the Department of Culture and Society, Aarhus University, Denmark. e programme includes researchers from a wide range of disciplines studying Graeco-Roman Antiquity, such as Classical Archaeology, Classical Philology, Ancient History, the Study of Religion, and eology. e aim of the series is to publish signi cant new research in Classical Studies and to provide an interdisciplinary platform for the study of the ancient world. us, the series re ects both individual and collective scholarly engagements with new and innovative research of the highest international standard.
A lume di naso. Olfatto, profumi, aromi tra mondo antico e contemporaneo, V. Bochicchio, M. Mazzeo, G. Squillace (a cura di), 2019
Oggi più che mai odori e aromi animano un mondo ambivalente. Incarnano l'emblema del lusso, scald... more Oggi più che mai odori e aromi animano un mondo ambivalente. Incarnano l'emblema del lusso, scaldano le speranze di vendita legate al Natale o a san Valentino. Allo stesso tempo si tratta di una sfera dell'esperienza la cui struttura è poco conosciuta, preda di una mitologia dura a morire che definisce l'olfatto senso istintivo e animale. Grazie alla costruzione di un punto di vista multidisciplinare, questa raccolta di saggi mira a liberare la specificità del «naso umano» da pregiudizi secolari. Nella prima parte, le incursioni nella Grecia antica di archeologi, storici e studiosi di letteratura mostrano la presenza di un panorama culturale, già duemila anni fa, molto articolato. Nella seconda sezione si mette a fuoco la struttura percettiva tipica di odori e aromi in termini biologici e psicologici, estetici e linguistici. Completano il quadro brevi interventi scritti da profumieri ed esperti di aromaterapia per un confronto tra presente e passato assai stimolante.
pp.177-190. In SKENÈ. JOURNAL OF THEATRE AND DRAMA STUDIES - vol. 5 , 2019
I QUADERNI DEL RAMO D'ORO, vol. 10, 2018
Mnemosyne, Special Issue, M. Finkelberg, D. Shalev, R. Zelnick-Abramovitz (eds.), Patterns of Textualitization in the Ancient World, 2024
This paper investigates the Herms of Eion with their inscribed epigrams, a fascinating document... more This paper investigates the Herms of Eion with their inscribed epigrams, a fascinating
document (ca. 477-476) that testifies to an early Athenian interest in textualization as
well as the emergence of its visual dimension. This case study will serve as a vehicle for
exploring key issues of textualization and literacy in general, in dialogue with recent
findings in the field of neuroscience. It is argued that the interface between written
and oral is most apparent in the textualization strategy of the Eion Herms, which pres
ents the double nature of hermaic monument and epigram. In this respect, the paper
will propose a view of the Herms as a semiotic device that combines the memori
alizing function of writing with the oral inspiration of a speaking statue. The paper
intersects a cognitivist approach to literacy, introducing some of the main results of
the recent “science of reading,” a branch of neuroscience, which in the last decade has
yielded fertile results on the subject.
H. Beck, Ch. Constantakopoulou, J. McInerney (eds.), Oxford History of the Classical Greek World, , Oxford University Press
“Mare non solo nostro”. Rotte, soglie, sconfinamenti dai classici alla contemporaneità, Magazine online Treccani, 2024
M. Benraad, Vengeance, Mediterranean Perspectives, Special Issue, , 2024
A. Ercolani, I. Oggiano (eds.), Scrittura e scritture. Invenzione, innovazione e applicazione, Collezione di Studi Fenici, vol. 53 (CNR edizioni), 2023
ETHOS/NOMOS LA RESPONSABILITÀ NELL’AGIRE UMANO TRA COSCIENZA INDIVIDUALE E LEGGE UNIVERSALE ATTI DELLA I EDIZIONE DEL CERTAMEN CLASSICUM PHILOSOPHICUM LICEO CLASSICO E MUSICALE “C. CAVOUR” (TORINO, 12-13 APRILE 2022) A cura di FRANCESCO PELLICCIO LUCA PUCCI, 2023
SemRom, 12, 2022
In queste pagine vorrei offrire alcune riflessioni sull’anonimato, una categoria che si colloca i... more In queste pagine vorrei offrire alcune riflessioni sull’anonimato, una categoria che si colloca in posizione antifrastica rispetto a quella di autorialità . L’oggetto specifico di queste pagine è lo statuto politico e culturale in senso ampio dell’anonimato nell’Atene di quinto secolo, la cui analisi, come vedremo, illumina anche aspetti fondamentali dell’anonimato letterario. L’anonimato si può definire rispetto ai testi e alle opere lato sensu come a) impossibilità di attribuire un nome, e quindi un autore/autrice a un’opera– letteraria o meno – ; b) il rifiuto di nominare e quindi attribuire un’opera, sia essa un’opera letteraria o un’impresa marziale ad un agente/autore. Il primo tipo di anonimato riguarda in gran parte fattori inerenti alla trasmissione e alla serie di cause accidentali e culturali che hanno portare alla perdita dell’attribuzione di una certa opera, come avviene nel caso di tanta produzione epica, lirica e drammatica. Si tratta di un argomento vastissimo che meriterebbe una trattazione sistematica in grado di tracciare i confini e la fenomenologia di questi diversi tipi di anonimato. In questa sede mi occuperò soltanto dell’anonimato come pratica discorsiva consistente nell’omettere intenzionalmente i nomi degli autori/attori, pratica questa che nella Grecia antica trova un’applicazione sistematica e intenzionale soltanto ad Atene, e anche qui per un periodo limitato.
Rethinking Orality I Codification, Transcodification and Transmission of 'Cultural Messages', 2022
At the roots of human oralitylies our faculty of language. This is strictly intertwined with our ... more At the roots of human oralitylies our faculty of language. This is strictly intertwined with our capacity for abstract thoughts.S uch thoughts have assumed different formsa nd varieties.I nt his paper,Iexplore some of them as they appear in our present cognitive life and as they have been described by philosophers and cognitive scientists. They result to be of different levels of abstraction and complexity,b ut am odel for their integration is needed.
Il grido di Andromaca. Voci di donne contro la guerra, 2022
M. Bettini (a cura di), Il sapere mitico: un'antropologia del mondo antico (pp. 153-178). Torino : Einaudi, 2021
A. Ercolani (a cura di), La letteratura sommersa nella Grecia antica. Nuove prospettive storico-letterarie , 2021
La letteratura sommersa nella Grecia antica: nuove prospettive storico-letterarie, 2021
Agalma ou les figurations de l’invisible Approches comparées, 2021
The confinement of interpretative analysis in most of contemporary anthropology to the supposedly... more The confinement of interpretative analysis in most of contemporary anthropology to the supposedly more "symbolic" aspect of culture is a mere prejudice, born out of the notion (…) that "symbolic" opposes to "real" as (…) figurative to literal, obscure to plain (…), mystical to mundane, and decorative to substantial Clifford Geertz, Negara. The Theatre State in Nineteenth-Century Bali, Princeton, Princeton university Press 1980, p. 135-136. on abordera ici la question de la figuration comme « relation au divin dans sa matérialité et sa mise en présence », et de la dialectique « entre monde visible et invisible » que la statue est censée mettre en place, à partir des questions que suggère Geertz. La statue est-elle réelle ou symbolique ? Figurative ou littérale ? mystique ou mondaine ? et plus profondément, ces questions ne sont-elles pas elles-mêmes mêmes des « sources de malentendus » 1 ? Je voudrais proposer quelques considérations sur la pertinence du modèle de la foi et du croire sous-jacent au discours chrétien-et occidental en général-sur la divinité et sa « figuration ». La catégorie du croire, comme Pouillon l'a remarqué, implique des thèses cosmologiques qui distinguent et opposent un monde humain, visible et mondain à un monde divin, supranaturel et mystique (PouiLLon 1979) 2. Cette cosmologie séparative, constitutive de la cosmologie chrétienne occidentale 3 , postule non seulement une séparation, voire un abîme, ontologique entre hommes et dieux, mais aussi deux façons différentes d'appréhender ces deux plans d'existence : le monde humain et la nature sont perçus et connus à partir des sens, tandis que « l'au-delà » du monde, inaccessible à l'appréhension empirique, est objet de foi (GiordAno 2005 : 343-347). en vertu de cette cosmologie, la figuration et les statues des dieux sont régies selon ce même double registre : en tant qu'entité matérielle qui existe dans le monde humain, la statue ne peut être qu'une métaphore, un signe terrestre de la présence divine-en soi ultra-mondaine-et en soi nécessairement inerte, capable seulement de représenter une existence autre. Pris dans ce double plan, le symbolique s'oppose au réel, comme l'a noté Geertz, tandis que le « réel » divin échappe par définition à l'expérience, en étant « undecidable by empirical verification » (SouTh-wALd 1978 : 633 et passim). on peut se demander si notre discours sur la dialectique « entre le monde visible et l'invisible » n'est pas redevable, aussi rhétorique soit-il, de ce même modèle séparatif. on peut se demander si, du moment où l'idée d'invi-__________ 1. Les citations sont tirées de la page 2 de l'argumentaire du colloque Agalma (13-14 février 2012) dont cet article est issu. 2. La question est bien entendue très complexe et je ne vise ici qu'à suggérer en quelques lignes des éléments de réflexion. Sur le croire, voir GiordAno 2005. Je veux remercier Cléo Carastro d'avoir créé cette importante opportunité de réflexion. 3. Je reprends la définition de oudemAnS et LArdinoiS 1987.
In una nota monografia sul «migliore degli Achei» Nagy sostiene che: «The savage and inflexible t... more In una nota monografia sul «migliore degli Achei» Nagy sostiene che: «The savage and inflexible temperament of Achilles is a constant extending all the way to Iliad XXIV, which marks the point where pity begins to set in and the ultimate heroic refinement of the Iliadic hero is about to be achieved». In questa interpretazione, condivisa da numerosi studiosi, il libro 24 assume il ruolo di chiave di volta dell'intero poema, poiché in esso, durante l'incontro con Priamo supplice, si attua una sorta di katastrophḗ eroica in cui la natura asociale e selvaggia di Achille si converte-in modo quasi catartico secondo Redfield-alla virtù della compassione 2. Questa lettura, pur così suggestiva da un punto di vista moderno 3 , ha una sua piena legittimità per il libro 24 in sé considerato, ma non per il poema nella sua interezza. Essa prescinde, infatti, dal fatto che fino ad un momento storicamente collocabile ragionevolmente nell'alto arcaismo furono gli , ovvero il libro 23, a concludere il poema. Come argomentato in maniera particolare da Cerri, il libro ventiquattresimo venne aggiunto non già per rappresentare la conversione umana del protagonista principale, ma per testimoniare e rendere autorevole un cambiamento nel diritto di guerra, il passaggio dall'arbitrarietà nel trattamento del cadavere del nemico all'obbligo giuridico e religioso di restituirlo ai suoi 4. Questo contributo si propone di mettere in evidenza alcuni aspetti del libro 23 che ci aiuteranno a vederne la sua funzione di finale potente, pregnante e denso di elementi istituzionali: potente per il tono tragico e quasi straziante della scena gigantesca del rogo 1 Desidero ringraziare l'anonymous referee di questo contributo per le dettagliate e importanti osservazioni. 2 NAGY 1979, p. 110; REDFIELD 1975, p. 219 parla specificamente di un movimento dall'impurità alla purezza raggiunta nel libro 24, p. 169. In questa interpretazione inoltre la supplica finale di Priamo ad Achille avrebbe un ruolo chiave di «cerimonia fondata sul concetto universale dell'uomo qua uomo». Su una linea simile si attesta anche CROTTY 1994, p. 14. Per un'interpretazione diversa del rituale di supplica in questo libro vd.
We and They. Decolonizing Greco-Roman Antiquities, 2019
ASMA is a series of monographs and anthologies published by the research programme Classical Anti... more ASMA is a series of monographs and anthologies published by the research programme Classical Antiquity in the Department of Culture and Society, Aarhus University, Denmark. e programme includes researchers from a wide range of disciplines studying Graeco-Roman Antiquity, such as Classical Archaeology, Classical Philology, Ancient History, the Study of Religion, and eology. e aim of the series is to publish signi cant new research in Classical Studies and to provide an interdisciplinary platform for the study of the ancient world. us, the series re ects both individual and collective scholarly engagements with new and innovative research of the highest international standard.
A lume di naso. Olfatto, profumi, aromi tra mondo antico e contemporaneo, V. Bochicchio, M. Mazzeo, G. Squillace (a cura di), 2019
Oggi più che mai odori e aromi animano un mondo ambivalente. Incarnano l'emblema del lusso, scald... more Oggi più che mai odori e aromi animano un mondo ambivalente. Incarnano l'emblema del lusso, scaldano le speranze di vendita legate al Natale o a san Valentino. Allo stesso tempo si tratta di una sfera dell'esperienza la cui struttura è poco conosciuta, preda di una mitologia dura a morire che definisce l'olfatto senso istintivo e animale. Grazie alla costruzione di un punto di vista multidisciplinare, questa raccolta di saggi mira a liberare la specificità del «naso umano» da pregiudizi secolari. Nella prima parte, le incursioni nella Grecia antica di archeologi, storici e studiosi di letteratura mostrano la presenza di un panorama culturale, già duemila anni fa, molto articolato. Nella seconda sezione si mette a fuoco la struttura percettiva tipica di odori e aromi in termini biologici e psicologici, estetici e linguistici. Completano il quadro brevi interventi scritti da profumieri ed esperti di aromaterapia per un confronto tra presente e passato assai stimolante.
pp.177-190. In SKENÈ. JOURNAL OF THEATRE AND DRAMA STUDIES - vol. 5 , 2019
I QUADERNI DEL RAMO D'ORO, vol. 10, 2018
La città, la parola, la scena: nuove ricerche su Eschilo,, 2019
This book -the third and concluding volume of the series on "Submerged Literature" in ancient Gre... more This book -the third and concluding volume of the series on "Submerged Literature" in ancient Greek culture -expands the approach presented in the previous volumes to include a comparative perspective. The case studies range from Qumran texts to Arabic-Islamic literature, from ancient Rome to Gnostic texts. With its rich source material and its particular emphasis on socio-anthropological themes and methods, the volume offers new insights also for comparative studies.
venerdì 15 maggio 2020, ore 18.00-19.15 VIDEOSEMINARIO ONLINE HANGOUTS MEET GOOGLE → Per partecip... more venerdì 15 maggio 2020, ore 18.00-19.15 VIDEOSEMINARIO ONLINE HANGOUTS MEET GOOGLE → Per partecipare ← basta collegarsi prima dell'inizio al link meet.google.com/svo-xamd-uqg fino ad esaurimento dei posti disponibili CLASSICI CONTRO
ALBERTO CAMEROTTO (Università Ca' Foscari Venezia) Sisifo 9999. Fine pena mai DIKE IN SCENA Il Li... more ALBERTO CAMEROTTO (Università Ca' Foscari Venezia) Sisifo 9999. Fine pena mai DIKE IN SCENA Il Liceo Trissino in azione Letture, riflessioni, drammatizzazioni Accompagnamento musicale dal vivo VALDAGNO CLASSICI CONTRO 2018 DIKE
International Conference, University of Siena 20-21 October 2021