Elisabetta Casagli | Università per Stranieri di Siena (original) (raw)
Papers by Elisabetta Casagli
Imbastire un discorso nuovo. Nella prima parte di questo articolo ho analizzato il significato si... more Imbastire un discorso nuovo. Nella prima parte di questo articolo ho analizzato il significato simbolico dell'abito nel racconto Lo scialle andaluso di Elsa Morante; in questa seconda parte, concentro la mia attenzione, in funzione di un riconoscimento di filiazione artistica, sul romanzo L'amore molesto di Elena Ferrante. L'abbigliamento in questi testi è simbolo della ricerca emblematica di identità da parte dei personaggi femminili e metafora del linguaggio letterario delle due scrittrici. Parole chiave: abito, madre, sarte delle madri, scrittura di donne italiane, corpo delle donne, figlie. Fin qui ho indicato la citazione da Lo scialle andaluso di Elsa Morante: «Se le sarte delle madri imparassero a tagliar loro i panni addosso […] il loro corpo […] non sarebbe più un mistero senza importanza», come fonte d'ispirazione, per Elena Ferrante, nella scrittura de L'amore molesto; ora voglio mostrare come Ferrante colmi la mancanza qui segnalata da Morante, mettendo in scena una nuova narrazione del rapporto fra madre e figlia attraverso la creazione di un mito contemporaneo che scandaglia questo legame fino a toccare le parti più moleste dell'interiorità femminile, servendosi, anche lei, della metafora dell'abbigliamento. Nell'indagare su quanto nelle figlie resti delle madri i , Ferrante approfondisce il processo formativo dell'identità femminile e ne rivela un meccanismo fondamentale: quello del trauma. La protagonista del suo romanzo si trova, infatti, a fare i conti con una fase drammatica della propria vita che affronta attraversando un vero e proprio cerimoniale iniziatico ii , scandito dal ritmo drammaturgico di quattro vestizioni. L'io narrante e protagonista de L'amore molesto è Delia, una donna di origini napoletane, che vive a Roma. La trama si svolge a Napoli, dove Delia è costretta a tornare e rimanere per alcuni giorni per chiarire le circostanze misteriose riguardo la morte improvvisa della madre Amalia, partita per raggiungerla a Roma a festeggiare il quarantacinquesimo compleanno della figlia, e mai arrivata. Lo svolgimento del giallo lungo le strade rumorose, sporche e violente di Napoli si trasforma a poco a poco nella vera ricerca, da parte della protagonista, della propria identità di donna e figlia, attraversando i ricordi molesti del suo rapporto con la madre, fortemente alterato dalla presenza di un padre violento. Compaiono nel racconto alcune figure chiave di uomini: Caserta (soprannome di Nicola Polledro), che risulta essere l'amante storico della madre, e suo figlio Antonio, compagno di giochi di Delia bambina; si tratta dei Polledro, una genealogia di uomini il cui capostipite, il nonno, come a un certo punto Delia ricorderà, è il pedofilo che l'ha molestata sessualmente da piccola; questo è il trauma il cui superamento permette alla protagonista di ritrovare sé stessa. Nel romanzo c'è un aspetto mitico rappresentato da molti elementi allegorici: lo specchio, l'acqua, la discesa, la risalita, l'antro; ma soprattutto attraverso quattro vestizioni simboliche della protagonista che cadenzano altrettanti momenti di consapevolezza e crescita, i quali si risolvono in una vera e propria rinascita iniziatica. Ci troviamo, dunque, all'interno di un racconto sviluppato come un mito contemporaneo; propongo, allora, di leggere questa vicenda di metamorfosi
Imbastire un discorso nuovo. Questa è la prima parte di un articolo in cui analizzo il significat... more Imbastire un discorso nuovo. Questa è la prima parte di un articolo in cui analizzo il significato simbolico dell'abito così come è sviluppato nel racconto Lo scialle andaluso di Elsa Morante i ; seguendo un'ipotesi di filiazione artistica ho esteso questa analisi, nella seconda parte, anche al romanzo L'amore molesto di Elena Ferrante. L'abbigliamento in questi scritti è simbolo della ricerca emblematica di identità da parte dei personaggi femminili e, al tempo stesso, metafora del linguaggio letterario delle due scrittrici. l'abito e i colori, il cucire, l'indossare, insomma, tutto l'immaginario che ruota attorno all'abbigliamento è la messa in scena della ricerca di un proprio spazio nell'ambito della letteratura, della scelta di una posizione che non vuole essere aprioristicamente femminista, ma che ha «l'obbiettivo di portare agli occhi della coscienza pubblica l'esperienza femminile e di rispecchiarla in modo critico e contestualizzato» ii. Parole chiave: abito, madre, sarte delle madri, scrittura di donne italiane, corpo delle donne, figlie.
Imbastire un discorso nuovo. Nella prima parte di questo articolo ho analizzato il significato si... more Imbastire un discorso nuovo. Nella prima parte di questo articolo ho analizzato il significato simbolico dell'abito nel racconto Lo scialle andaluso di Elsa Morante; in questa seconda parte, concentro la mia attenzione, in funzione di un riconoscimento di filiazione artistica, sul romanzo L'amore molesto di Elena Ferrante. L'abbigliamento in questi testi è simbolo della ricerca emblematica di identità da parte dei personaggi femminili e metafora del linguaggio letterario delle due scrittrici. Parole chiave: abito, madre, sarte delle madri, scrittura di donne italiane, corpo delle donne, figlie. Fin qui ho indicato la citazione da Lo scialle andaluso di Elsa Morante: «Se le sarte delle madri imparassero a tagliar loro i panni addosso […] il loro corpo […] non sarebbe più un mistero senza importanza», come fonte d'ispirazione, per Elena Ferrante, nella scrittura de L'amore molesto; ora voglio mostrare come Ferrante colmi la mancanza qui segnalata da Morante, mettendo in scena una nuova narrazione del rapporto fra madre e figlia attraverso la creazione di un mito contemporaneo che scandaglia questo legame fino a toccare le parti più moleste dell'interiorità femminile, servendosi, anche lei, della metafora dell'abbigliamento. Nell'indagare su quanto nelle figlie resti delle madri i , Ferrante approfondisce il processo formativo dell'identità femminile e ne rivela un meccanismo fondamentale: quello del trauma. La protagonista del suo romanzo si trova, infatti, a fare i conti con una fase drammatica della propria vita che affronta attraversando un vero e proprio cerimoniale iniziatico ii , scandito dal ritmo drammaturgico di quattro vestizioni. L'io narrante e protagonista de L'amore molesto è Delia, una donna di origini napoletane, che vive a Roma. La trama si svolge a Napoli, dove Delia è costretta a tornare e rimanere per alcuni giorni per chiarire le circostanze misteriose riguardo la morte improvvisa della madre Amalia, partita per raggiungerla a Roma a festeggiare il quarantacinquesimo compleanno della figlia, e mai arrivata. Lo svolgimento del giallo lungo le strade rumorose, sporche e violente di Napoli si trasforma a poco a poco nella vera ricerca, da parte della protagonista, della propria identità di donna e figlia, attraversando i ricordi molesti del suo rapporto con la madre, fortemente alterato dalla presenza di un padre violento. Compaiono nel racconto alcune figure chiave di uomini: Caserta (soprannome di Nicola Polledro), che risulta essere l'amante storico della madre, e suo figlio Antonio, compagno di giochi di Delia bambina; si tratta dei Polledro, una genealogia di uomini il cui capostipite, il nonno, come a un certo punto Delia ricorderà, è il pedofilo che l'ha molestata sessualmente da piccola; questo è il trauma il cui superamento permette alla protagonista di ritrovare sé stessa. Nel romanzo c'è un aspetto mitico rappresentato da molti elementi allegorici: lo specchio, l'acqua, la discesa, la risalita, l'antro; ma soprattutto attraverso quattro vestizioni simboliche della protagonista che cadenzano altrettanti momenti di consapevolezza e crescita, i quali si risolvono in una vera e propria rinascita iniziatica. Ci troviamo, dunque, all'interno di un racconto sviluppato come un mito contemporaneo; propongo, allora, di leggere questa vicenda di metamorfosi
Imbastire un discorso nuovo. Questa è la prima parte di un articolo in cui analizzo il significat... more Imbastire un discorso nuovo. Questa è la prima parte di un articolo in cui analizzo il significato simbolico dell'abito così come è sviluppato nel racconto Lo scialle andaluso di Elsa Morante i ; seguendo un'ipotesi di filiazione artistica ho esteso questa analisi, nella seconda parte, anche al romanzo L'amore molesto di Elena Ferrante. L'abbigliamento in questi scritti è simbolo della ricerca emblematica di identità da parte dei personaggi femminili e, al tempo stesso, metafora del linguaggio letterario delle due scrittrici. l'abito e i colori, il cucire, l'indossare, insomma, tutto l'immaginario che ruota attorno all'abbigliamento è la messa in scena della ricerca di un proprio spazio nell'ambito della letteratura, della scelta di una posizione che non vuole essere aprioristicamente femminista, ma che ha «l'obbiettivo di portare agli occhi della coscienza pubblica l'esperienza femminile e di rispecchiarla in modo critico e contestualizzato» ii. Parole chiave: abito, madre, sarte delle madri, scrittura di donne italiane, corpo delle donne, figlie.