Raffaello Palumbo Mosca | Università degli Studi di Torino (original) (raw)
Monografie e curatele by Raffaello Palumbo Mosca
Inschibboleth, 2020
«Il libro di Palumbo Mosca non è un generico capitolo di storia della critica. È un ragionar cont... more «Il libro di Palumbo Mosca non è un generico capitolo di storia della critica. È un ragionar continuo a proposito di temi manzoniani sempre attuali quali il rapporto tra finzione e non finzione, la contaminazione tra romanzo e saggio, il rovesciamento del rapporto tra realtà e narrazione, la "ragione investigante", la "tensione etica della letteratura", il perché del male nella storia».
Salvatore Silvano Nigro, "Il Sole 24 Ore", domenica 27 settembre 2020.
Il Palindromo, 2022
Ha pubblicato sulle principali riviste scientifiche nazionali e internazionali saggi su, tra gli ... more Ha pubblicato sulle principali riviste scientifiche nazionali e internazionali saggi su, tra gli altri, C.
Il Palindromo, 2017
venerdì 16 giugno 2017
Saggi in rivista by Raffaello Palumbo Mosca
Il Veltro, 2023
In altri termini, lo affermava con ancor più precisione Mario Pomilio, il progetto era quello di ... more In altri termini, lo affermava con ancor più precisione Mario Pomilio, il progetto era quello di un romanzo capace di mostrare «il reale storicizzato, passato cioè attraverso l'intero spessore della nostra umanità, con quanto questo comporta in fatto di strutture psicologiche, culturali, ideologiche, morali» 12. Un realismo, dunque, come ricorda qui Dalila Colucci, «fondato nell'uomo ma filtrato dalle idee» 13. Forte si sentiva poi l'esigenza di rinnovare il linguaggio stesso del romanzo, ormai sclerotizzato sulla mimesi, se non sulla pura trascrizione del dialetto: Certo, l'equivoco dilagava, ormai: eravamo a una trascrizione pressoché letterale dei dialetti (senza, ancora, i velleitarismi filologici che dovevano venire di moda più tardi), a una prosa d'uso della nostra letteratura regionale imbarbarita coi modi espressivi della moderna narrativa straniera, alla fatale caduta nelle secche del bozzettismo, così spesso quelle opere dettero l'impressione d'essere come l'eco d'un eco, e certe volte sembrava di leggere Verga tradotto in slang americano e ritornato a noi di riporto ritradotto dall'inglese... 14. Nella medesima sede, Prisco sembra anche delineare, da Jovine, Brancati e Soldati, passando per, tra gli altri, Cassola e Morante, fino a Parise, quella "terza via" del romanzo cui si è accennato; una terza via che-si usa qui la definizione di Cassola-più ancora che realista potrebbe esser definita «esistenziale»: L'aver fatto scendere la tragedia, il dramma, l'epos, il pathos, dall'olimpo degli dèi, dei semidei, degli eroi, dei re, dei principi, calandolo nell'animo delle persone comuni, nello scorrere delle vite ordinarie, nei casi quotidiani della vita, e, finalmente, nel nostro tempo anziché in un tempo remoto, ed è in questo senso che si giustifica la qualifica di «realista». Io per la verità ne preferirei un'altra: «esistenziale». In uno scrittore moderno, la più forte spinta a scrivere è il bisogno di fermare l'esistenza di persone, luoghi, fatti, che per qualche ragione ci sono cari. 15 La suggestione è potente, il lavoro appena iniziato.
International Yearbook of Futurism Studies n. 13, 2023
This thirteenth volume of the International Yearbook of Futurism Studies explores some of the man... more This thirteenth volume of the International Yearbook of Futurism Studies explores some of the many facets of Neo-Futurism from the second half of the twentieth century to the present day. It looks both at the revival and the continuation of Futurist aesthetics, whether in explicit or palimpsest form, in a variety of media: literature, visual art, design, music, architecture, theatre and photography.
The essays delve into the broad spectrum of artistic research and offer a good dozen case studies that document, with a transnational and interdisciplinary orientation, the manifold forms of Neo-Futurism in various parts of the world. They investigate how historical Futurism's intellectual and artistic perspective was appropriated and developed further in a more or less conscious, faithful and original way, all the while confronting its progenitor's cultural, social and political misconceptions.
Studium , 2021
Anche considerando l'abituale fluidità dei testi sciasciani, spesso a cavallo tra fiction e non f... more Anche considerando l'abituale fluidità dei testi sciasciani, spesso a cavallo tra fiction e non fiction, tra racconto e saggio 1 , La scomparsa di Majorana più di altri ha posto la questione della sua attribuzione a un genere specifico: vero romanzo come vuole, riprendendo il saggio di Lea Ritter Santini, Giuseppe Traina (cfr. Traina, 2009)? Assolutamente non un romanzo, ma scrittura storico-saggistica come, all'esatto opposto, afferma Paolo Giovannetti (cfr. Giovannetti, 2016)? O ancora, nel suo esplicito ibridare biografia e invenzione, esempio ante litteram-almeno rispetto alla canonizzazione di Alain Buisine del 1990-di narrazione biofinzionale? 2 La mia risposta sarà, almeno per ora, diplomatica: La scomparsa di Majorana mi sembra attraversare tutti questi generi-o ancor meglio partecipare di tutte queste forme di un macro-genere corrispondente al regime narrativo, distinto dal regime drammatico e da quello lirico-, senza tuttavia appartenere definitivamente ad alcuno. 1 La cosa, variamente e ampiamente notata, è certificata innanzi tutto da Sciascia stesso. Si veda, ad esempio, nell'intervista con Davide Lajolo: «Sì, credo di essere saggista nel racconto e narratore nel saggio. Dirò di più: quando mi viene un'idea per qualcosa da scrivere, breve o lunga che sia, non so in prima se mi prenderà la forma del saggio o del racconto» (Lajolo, 1981, p. 45). 2 Come precisa Castellana (2019), il termine, che è andato a mano a mano sempre più diffondendosi, ha anche a mano a mano allargato il suo spettro semantico arrivando ad includere, soprattutto in area francese, praticamente qualsiasi narrazione che contamini il discorso fattuale biografico con i modi della finzione narrativa. Per biofiction intendo invece qui, in accordo con Castellana, «una finzione narrativa in prosa incentrata sulla vita di una persona reale, distinta dall'autore, seguita nel suo intero sviluppo oppure ridotta a pochi momenti o topoi significativi» (ibid., pp. 36-37).
L'ospite Ingrato, 2020
La storia è un incubo da cui cerco di destarmi. J. Joyce, Ulisse Se non è la è più riuscita tra l... more La storia è un incubo da cui cerco di destarmi. J. Joyce, Ulisse Se non è la è più riuscita tra le sei pièce del ciclo del teatro di parola, Porcile è senza dubbio la più ambigua; e quella nella quale con più frequenza è possibile trovare riferimenti e temi fondanti -dal fallimento della Ragione alla centralità del corpo e del sesso, quella «verità del coito» di cui ha parlato Marco Antonio Bazzocchi 1 -che Pasolini svilupperà a pieno, estremizzandoli, solo nelle ultime opere, dagli Scritti corsari a Salò fino all'incompiuto Petrolio. L'ambiguità della pièce è innanzi tutto l'ambiguità del suo protagonista Julian che, come il Pilade della tragedia omonima, con la sua «grazia che lo ha colpito come una peste», 2 con il suo inconfessabile segreto, è la «diversità fatta carne e che dà scandalo», 3 è l'emblema di un no alla Storia che, * Questo saggio rielabora e corregge, anche attraverso il riconoscimento di nuove fondamentali fonti (Life Against Death di N. O. Brown e L'uomo a una dimensione di H. Marcuse) una mia precedente lettura di Porcile («Porcile»: lettura attraverso le fonti, in Scrittori inconvenienti: Essays On and By G. Celati and P. P. Pasolini, a cura di R. West, A. Maggi, Ravenna, Longo, 2009, pp. 61-67).
Paragone Anno LXX - Terza serie - Numero 144-145-146 (834-836-838), 2019
Inschibboleth, 2020
«Il libro di Palumbo Mosca non è un generico capitolo di storia della critica. È un ragionar cont... more «Il libro di Palumbo Mosca non è un generico capitolo di storia della critica. È un ragionar continuo a proposito di temi manzoniani sempre attuali quali il rapporto tra finzione e non finzione, la contaminazione tra romanzo e saggio, il rovesciamento del rapporto tra realtà e narrazione, la "ragione investigante", la "tensione etica della letteratura", il perché del male nella storia».
Salvatore Silvano Nigro, "Il Sole 24 Ore", domenica 27 settembre 2020.
Il Palindromo, 2022
Ha pubblicato sulle principali riviste scientifiche nazionali e internazionali saggi su, tra gli ... more Ha pubblicato sulle principali riviste scientifiche nazionali e internazionali saggi su, tra gli altri, C.
Il Palindromo, 2017
venerdì 16 giugno 2017
Il Veltro, 2023
In altri termini, lo affermava con ancor più precisione Mario Pomilio, il progetto era quello di ... more In altri termini, lo affermava con ancor più precisione Mario Pomilio, il progetto era quello di un romanzo capace di mostrare «il reale storicizzato, passato cioè attraverso l'intero spessore della nostra umanità, con quanto questo comporta in fatto di strutture psicologiche, culturali, ideologiche, morali» 12. Un realismo, dunque, come ricorda qui Dalila Colucci, «fondato nell'uomo ma filtrato dalle idee» 13. Forte si sentiva poi l'esigenza di rinnovare il linguaggio stesso del romanzo, ormai sclerotizzato sulla mimesi, se non sulla pura trascrizione del dialetto: Certo, l'equivoco dilagava, ormai: eravamo a una trascrizione pressoché letterale dei dialetti (senza, ancora, i velleitarismi filologici che dovevano venire di moda più tardi), a una prosa d'uso della nostra letteratura regionale imbarbarita coi modi espressivi della moderna narrativa straniera, alla fatale caduta nelle secche del bozzettismo, così spesso quelle opere dettero l'impressione d'essere come l'eco d'un eco, e certe volte sembrava di leggere Verga tradotto in slang americano e ritornato a noi di riporto ritradotto dall'inglese... 14. Nella medesima sede, Prisco sembra anche delineare, da Jovine, Brancati e Soldati, passando per, tra gli altri, Cassola e Morante, fino a Parise, quella "terza via" del romanzo cui si è accennato; una terza via che-si usa qui la definizione di Cassola-più ancora che realista potrebbe esser definita «esistenziale»: L'aver fatto scendere la tragedia, il dramma, l'epos, il pathos, dall'olimpo degli dèi, dei semidei, degli eroi, dei re, dei principi, calandolo nell'animo delle persone comuni, nello scorrere delle vite ordinarie, nei casi quotidiani della vita, e, finalmente, nel nostro tempo anziché in un tempo remoto, ed è in questo senso che si giustifica la qualifica di «realista». Io per la verità ne preferirei un'altra: «esistenziale». In uno scrittore moderno, la più forte spinta a scrivere è il bisogno di fermare l'esistenza di persone, luoghi, fatti, che per qualche ragione ci sono cari. 15 La suggestione è potente, il lavoro appena iniziato.
International Yearbook of Futurism Studies n. 13, 2023
This thirteenth volume of the International Yearbook of Futurism Studies explores some of the man... more This thirteenth volume of the International Yearbook of Futurism Studies explores some of the many facets of Neo-Futurism from the second half of the twentieth century to the present day. It looks both at the revival and the continuation of Futurist aesthetics, whether in explicit or palimpsest form, in a variety of media: literature, visual art, design, music, architecture, theatre and photography.
The essays delve into the broad spectrum of artistic research and offer a good dozen case studies that document, with a transnational and interdisciplinary orientation, the manifold forms of Neo-Futurism in various parts of the world. They investigate how historical Futurism's intellectual and artistic perspective was appropriated and developed further in a more or less conscious, faithful and original way, all the while confronting its progenitor's cultural, social and political misconceptions.
Studium , 2021
Anche considerando l'abituale fluidità dei testi sciasciani, spesso a cavallo tra fiction e non f... more Anche considerando l'abituale fluidità dei testi sciasciani, spesso a cavallo tra fiction e non fiction, tra racconto e saggio 1 , La scomparsa di Majorana più di altri ha posto la questione della sua attribuzione a un genere specifico: vero romanzo come vuole, riprendendo il saggio di Lea Ritter Santini, Giuseppe Traina (cfr. Traina, 2009)? Assolutamente non un romanzo, ma scrittura storico-saggistica come, all'esatto opposto, afferma Paolo Giovannetti (cfr. Giovannetti, 2016)? O ancora, nel suo esplicito ibridare biografia e invenzione, esempio ante litteram-almeno rispetto alla canonizzazione di Alain Buisine del 1990-di narrazione biofinzionale? 2 La mia risposta sarà, almeno per ora, diplomatica: La scomparsa di Majorana mi sembra attraversare tutti questi generi-o ancor meglio partecipare di tutte queste forme di un macro-genere corrispondente al regime narrativo, distinto dal regime drammatico e da quello lirico-, senza tuttavia appartenere definitivamente ad alcuno. 1 La cosa, variamente e ampiamente notata, è certificata innanzi tutto da Sciascia stesso. Si veda, ad esempio, nell'intervista con Davide Lajolo: «Sì, credo di essere saggista nel racconto e narratore nel saggio. Dirò di più: quando mi viene un'idea per qualcosa da scrivere, breve o lunga che sia, non so in prima se mi prenderà la forma del saggio o del racconto» (Lajolo, 1981, p. 45). 2 Come precisa Castellana (2019), il termine, che è andato a mano a mano sempre più diffondendosi, ha anche a mano a mano allargato il suo spettro semantico arrivando ad includere, soprattutto in area francese, praticamente qualsiasi narrazione che contamini il discorso fattuale biografico con i modi della finzione narrativa. Per biofiction intendo invece qui, in accordo con Castellana, «una finzione narrativa in prosa incentrata sulla vita di una persona reale, distinta dall'autore, seguita nel suo intero sviluppo oppure ridotta a pochi momenti o topoi significativi» (ibid., pp. 36-37).
L'ospite Ingrato, 2020
La storia è un incubo da cui cerco di destarmi. J. Joyce, Ulisse Se non è la è più riuscita tra l... more La storia è un incubo da cui cerco di destarmi. J. Joyce, Ulisse Se non è la è più riuscita tra le sei pièce del ciclo del teatro di parola, Porcile è senza dubbio la più ambigua; e quella nella quale con più frequenza è possibile trovare riferimenti e temi fondanti -dal fallimento della Ragione alla centralità del corpo e del sesso, quella «verità del coito» di cui ha parlato Marco Antonio Bazzocchi 1 -che Pasolini svilupperà a pieno, estremizzandoli, solo nelle ultime opere, dagli Scritti corsari a Salò fino all'incompiuto Petrolio. L'ambiguità della pièce è innanzi tutto l'ambiguità del suo protagonista Julian che, come il Pilade della tragedia omonima, con la sua «grazia che lo ha colpito come una peste», 2 con il suo inconfessabile segreto, è la «diversità fatta carne e che dà scandalo», 3 è l'emblema di un no alla Storia che, * Questo saggio rielabora e corregge, anche attraverso il riconoscimento di nuove fondamentali fonti (Life Against Death di N. O. Brown e L'uomo a una dimensione di H. Marcuse) una mia precedente lettura di Porcile («Porcile»: lettura attraverso le fonti, in Scrittori inconvenienti: Essays On and By G. Celati and P. P. Pasolini, a cura di R. West, A. Maggi, Ravenna, Longo, 2009, pp. 61-67).
Paragone Anno LXX - Terza serie - Numero 144-145-146 (834-836-838), 2019
Studi Novecenteschi, 2006
M. Soldati, Rami secchi, 2024
Mario Soldati, Rami secchi, 2024
Thinking Narratively (M. Fusillo, G. Simonetti, L. Marchese, eds.), De Gruyter, 2022
R. Bacchelli, Il figlio di Stalin, 2021
Postfazione a "Il figlio di Stalin" di R. Bacchelli (Roma, Minimum Fax)
R. Castellana (a cura di), Fiction e Non fiction. Storia, teoria e forme. Roma, Carocci, 2021
Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nel gennaio 2021 da Grafic... more Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nel gennaio 2021 da Grafiche VD srl, Città di Castello (PG) isbn 978-88-290-0444-7 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633)
La realtà rappresentata. Antologia degli studi sulla forma romanzo, 2019
Cambridge Scholars Publishing, 2017
Cambridge Scholar Publishing
è stato uno dei più importanti scrittori italiani del secondo Novecento. Autore di cinque romanzi... more è stato uno dei più importanti scrittori italiani del secondo Novecento. Autore di cinque romanzi, numerosi racconti e raccolte di saggi, ha coniugato una scrittura letteraria improntata alla comunicatività e alla ricerca di uno stile semplice (Testa, 1997) con un vivo dialogo con la tradizione classica greco-latina e del romanzo moderno. Pontiggia è stato uno fra i primi in Italia a riconoscere e promuovere un'idea della tecnica letteraria come strumento di apertura e sviluppo del campo espressivo di un autore. Operava in lui, in opposizione alla tradizione estetica crociana, la lettura del fondamentale The Twentieth Century Novel:
L'indice dei libri del mese, 2019
Domenica del Sole 24 Ore, 2023
Nel suo libro Che cos'è la non fiction, Raffaello Palumbo Mosca è ben consapevole di camminare te... more Nel suo libro Che cos'è la non fiction, Raffaello Palumbo Mosca è ben consapevole di camminare teoricamente sulle sabbie mobili. Apre infatti il discorso con un capitolo intitolato «Una definizione ambigua», caratterizzata cioè dalla sua «vaghezza»; e conclude il libro osservando che la non fiction è «un fenomeno plurale» che include «il reportage, il resoconto di viaggio, l'autofiction, il saggio narrativo, generi che spesso sono intrecciati, in modi di volta in volta diversi in ogni opera». Nel corso della sua ricognizione vengono separatamente discusse le tesi di uno storico anomalo come Carlo Ginzburg, poi il New Journalism di Tom
L'indice dei libri del mese, 2021
Daniele Santero, recensione a "L'ombra di don Alessandro"
Avvenire, 2021
«Il libro è da leggere attentamente, è acutamente speculativo e affascina sia per quello che vien... more «Il libro è da leggere attentamente, è acutamente speculativo e affascina sia per quello che viene detto di Manzoni che per i diversi modi nei quali la sua lezione ha fecondato e orientato l'opera di quattro autori novecenteschi».
Domenica del Sole 24 Ore, 2020
Incontro al Circolo dei lettori di Torino per presentare il Gruppo di ricerca internazionale "Ist... more Incontro al Circolo dei lettori di Torino per presentare il Gruppo di ricerca internazionale "Istituzioni del romanzo"
Conférence inaugurale, "Les nouvelles formes de l'engagement littéraire en Italie", Université Ni... more Conférence inaugurale, "Les nouvelles formes de l'engagement littéraire en Italie", Université Nice Sophia Antipolis
University of Denver, 2020
Solo il romanzo, ha scritto Vargas Llosa, è oggi in grado di fornire una «conoscenza totalizzante... more Solo il romanzo, ha scritto Vargas Llosa, è oggi in grado di fornire una «conoscenza totalizzante e in presa diretta dell'essere umano»; solo il romanzo riesce ad «arricchire in maniera immaginaria la vita». Vero? Falso? Solo parzialmente vero? L'intervento si propone di analizzare i mutamenti stilistici e strutturali della forma romanzo nella contemporaneità per indagarne nuovamente il potenziale etico e gnoseologico.
Département d'Etudes italiennes et roumaines (EIR) Université Sorbonne Nouvelle-Paris 3, 2017
Domenica del Sole 24 Ore 7-3-2021, 2021
Recensione a "La compromissione" di Mario Pomilio
Domenica del Sole 24 Ore, 2020
Recensione di A. Casadei, "Dante", Il Saggiatore, 2020
Domenica del Sole 24 Ore, 2020
Domenica del Sole 24 Ore, 2020
Domenica del Sole 24 Ore, 2019
Domenica del Sole 24 Ore, 2019
Domenica del Sole 24 Ore, 2019
Recensione a Philippe Forest, "Un destino di felicità"
Recensione a "Le forme brevi della narrativa" a cura di Elisabetta Menetti (Carocci)
Domenica del Sole 24 Ore (3/6/2018), 2018
Artifara: Revista de lenguas y literaturas ibéricas y latinoamericanas, 2004
L'ambientazione "esotica" è il primo elemento che si impone all'attenzione del lettore della Cogn... more L'ambientazione "esotica" è il primo elemento che si impone all'attenzione del lettore della Cognizione del dolore; teatro della vicenda è il Maradagàl, fittizio paese sudamericano appena uscito da "un'aspra guerra con il Paparagàl" [1]. La scelta gaddiana, tuttavia, non è solo in favore di uno spostamento geografico (il Sudamerica in vece della natia Brianza): nel corso della narrazione, infatti, vengono accostati personaggi dei due diversi continenti e, dal punto di vista linguistico, Gadda opta per un camuffamento e un pastiche che prevedono il mescolarsi dell'italiano ed uno spagnolo più o meno maccheronico ("noche" per "notte" "institutos" per "istituti", "mocoso de guerra" per "scemo di guerra", etc.). Come è noto, Gadda trascorse gli anni dal '22 al '24 in Argentina in qualità ingegnere: un tale dato biografico non è, d'altro canto, motivazione sufficiente per una scelta tanto marcata da coinvolgere, nella Cognizione, non solo il discorso diretto, ma anche la voce narrante. La scelta dello spagnolo non è quindi dovuta (solo) ad una volontà di mimesi della lingua parlata, ma affonda le sue radici, come si vedrà, in una più complessa scelta stilistica che comprende, tra l'altro, la consapevole manipolazione dell'intertesto gaddiano par excellence: il Manzoni dei Promessi Sposi [2] ; è proprio nella "naturale e scorrevole" [3] prosa manzoniana che Gadda legge, paradossalmente, "un'autorizzazione al ribobolo" [4]. Il camuffamento geografico che per primo Contini nota [5] , è solo parte di una più profonda operazione di programmatico depistaggio: "Il mio lavoro è logicamente, esteticamente, e narrativamente «sbagliato», fondandosi sulla stolta speranza di «narrare intorbidando le acque» per dèpister il lettore…" [6]. I motivi di un tale depistaggio, però, vanno ricercati più nella materia del romanzo (una materia "freudiana" secondo il Contini [7]) che nella sua forma: la cruda rappresentazione del problematico rapporto con la madre, del dolore e dell'odio rimosso per il fratello e, non da ultimo, l'impietoso ritratto degli abitanti di Luckones/Longone, sono tutti elementi che fanno temere a Gadda una reazione "esplosiva" "degli altri": per « gli altri » specie miei familiari viventi […], e abitanti di Luckones, riescirebbe esplosivo, e tragicamente atto a spezzare il cuore. […] Carità e pudore filiale mi hanno frenato e distorto la penna a una significazione impossibile, tale da rendere impossibile ogni vera esegési[8].
Griseldaonline, 2018
creò una prefigurazione della puttaneria del potere italiano e delle sue metamorfosi, lesse nei l... more creò una prefigurazione della puttaneria del potere italiano e delle sue metamorfosi, lesse nei legami familiari la radiografia delle prigioni politiche, vide nel mediatico prima del mediatico la forma invisibile che chiude in un circolo vizioso potere politico, passioni, sogni, desideri, eros, viltà e morte [...] seppe far risuonare la verità della realtà attraverso il pedale musicale dell'esagerazione... 1
HETEROGLOSSIA. Quaderni di Linguaggi e Interdisciplinarità., Feb 8, 2017
Inchiesta e reportage à la "minimum fax": un paese inventato o sconosciuto? Lorenzo Marchese Stor... more Inchiesta e reportage à la "minimum fax": un paese inventato o sconosciuto? Lorenzo Marchese Storiografie del presente? Per una ridiscussione della nonfiction su esempi italiani degli anni '90 (Covacich, Petrignani, Rastello) Andrea Gialloreto «Questo scritto non sarà un romanzo». L'azione letteraria di Vitaliano Trevisan Sara Bonfili Edoardo Albinati: Irrealtà o inganno della Realtà? Lucia Faienza La verità precaria come paradigma del reale: uno sguardo alla narrativa italiana di non-fiction Francesca Strazzi Virate leggendarie Chiara Pietrucci Una cosa divertente che non farò mai più? La non-fiction di David Foster Wallace Parte terza Esperienze contemporanee Giovanna Romanelli I racconti, le voci, le storie della nuda vita dei migranti. La catastròfa di Paolo di Stefano Carla Carotenuto Disabilità, fragilità, amore. Il tempo della consapevolezza in Valeria Parrella Alessandro Ceteroni
Studi Novecenteschi, 2006
De Gruyter eBooks, Jul 4, 2022
Io nlyo ffer modi res considerandi,n ew possible ways of lookinga tt hings.I invitet he reader to... more Io nlyo ffer modi res considerandi,n ew possible ways of lookinga tt hings.I invitet he reader to try them on themselves, to see whether they ares uccessful in yieldingf ertile visions;e ach person, then, by virtue of their intimatea nd faithful experience, will verify their truth or their error. (OrtegayGasset) 1E very Novel Is Don Quixote As OrtegayGasset peremptorilyp ut it in his Meditations on Quixote,t he novel and the epic "are exactlyo pposite".¹ Apart from the caseo fDon Quixote, which is the uniquelyo riginary moment of the genre, Ortegaw as referringt o the modern novel, which developedand reached its apex in the nineteenth century.I nMeditations,a sw ell as his later work, Notes on the Novel (1925), Ortega openlyand bitterlypolemicised with Croceand his Aesthetics,excluding from his analysis romance, picaresque, and fantastic novels, which he considered to be closer to the epic and the ancient novel, respectively,b oth in terms of function and characteristics.The genre is thus limited to the realist novel, as Auerbach would later understand it,aserious representation of the everyday. Ortega'se xclusive conception of the genre begins with the estrangement and completeo pposition between the two terms "novel" and "epic".H ed oes so more radically than Hegel in Lectures on Aesthetics,² which postulated aform of relation or continuitybetween the twob yr eferringt othe novel as a "modern bourgeois epic", and also more radicallyt han the "Hegelian" Lukács in Theoryo ft he Novel. Accordingly,whereas the epic narrates an idealised past,the novel describes apresent caught up in reality.This also means that, whereas the epic is essentially action and adventurous improbability,o nt he contrary,t he novel is "atmosphere" and "contemplation",r eaching its extreme in the Proustian Recherche OrtegayGasset 2016,1 10.The translation is ours.D ue to the ongoingh ealth emergency, retrievingt he original texts has sometimes provede xtremelyd ifficult; however,wed id our best to check the original version of the texts quoted. Hegel1 997, 1223. OpenAccess. ©2 022R affaello Palumbo Mosca, published by De Gruyter. This work is licensed under the CreativeC ommons Attribution 4.0 International License.
JOMEC Journal, Nov 1, 2015
This text is part translation, part reformulation of a few chapters of my book L'invenzione del v... more This text is part translation, part reformulation of a few chapters of my book L'invenzione del vero. Romanzi ibridi e discorso etico nell'Italia contemporanea (Gaffi 2014). It was first presented in English as a lecture at the University of Kent in 2013. It investigates the new period of Italian literature often called 'Nuovo Realismo' from an ethical point of view.
Modern Language Notes, 2011
Thinking Narratively
Io nlyo ffer modi res considerandi,n ew possible ways of lookinga tt hings.I invitet he reader to... more Io nlyo ffer modi res considerandi,n ew possible ways of lookinga tt hings.I invitet he reader to try them on themselves, to see whether they ares uccessful in yieldingf ertile visions;e ach person, then, by virtue of their intimatea nd faithful experience, will verify their truth or their error. (OrtegayGasset) 1E very Novel Is Don Quixote As OrtegayGasset peremptorilyp ut it in his Meditations on Quixote,t he novel and the epic "are exactlyo pposite".¹ Apart from the caseo fDon Quixote, which is the uniquelyo riginary moment of the genre, Ortegaw as referringt o the modern novel, which developedand reached its apex in the nineteenth century.I nMeditations,a sw ell as his later work, Notes on the Novel (1925), Ortega openlyand bitterlypolemicised with Croceand his Aesthetics,excluding from his analysis romance, picaresque, and fantastic novels, which he considered to be closer to the epic and the ancient novel, respectively,b oth in terms of function and characteristics.The genre is thus limited to the realist novel, as Auerbach would later understand it,aserious representation of the everyday. Ortega'se xclusive conception of the genre begins with the estrangement and completeo pposition between the two terms "novel" and "epic".H ed oes so more radically than Hegel in Lectures on Aesthetics,² which postulated aform of relation or continuitybetween the twob yr eferringt othe novel as a "modern bourgeois epic", and also more radicallyt han the "Hegelian" Lukács in Theoryo ft he Novel. Accordingly,whereas the epic narrates an idealised past,the novel describes apresent caught up in reality.This also means that, whereas the epic is essentially action and adventurous improbability,o nt he contrary,t he novel is "atmosphere" and "contemplation",r eaching its extreme in the Proustian Recherche OrtegayGasset 2016,1 10.The translation is ours.D ue to the ongoingh ealth emergency, retrievingt he original texts has sometimes provede xtremelyd ifficult; however,wed id our best to check the original version of the texts quoted. Hegel1 997, 1223. OpenAccess. ©2 022R affaello Palumbo Mosca, published by De Gruyter. This work is licensed under the CreativeC ommons Attribution 4.0 International License.
Cambridge Scholars Publishing, 2017
caratteri-nazional-specifici-romanzo-italiano-palumbomosca.html› 1 RAFFAELLO PALUMBO MOSCA Ipotes... more caratteri-nazional-specifici-romanzo-italiano-palumbomosca.html› 1 RAFFAELLO PALUMBO MOSCA Ipotesi su alcuni caratteri nazional-specifici del romanzo italiano 1 Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori è uno dei volumi più intensi (e più riusciti) di Eraldo Affinati; 2 non un romanzo, ma l'esempio, insieme, tra gli altri, al precedente Campo del sangue, di come il genere riesca ad accogliere in sé elementi spuri (il reportage, il saggio, l'invocazione morale) per compiersi definitivamente diventando (anche) altro, nella convinzione che «la vera grande letteratura contemporanea è quella in cui avverti l'insufficienza della catalogazione per generi». 3 Compagni segreti è strutturato in dodici sezioni tematiche (Frantumi Sbarre, Soglie, Zone grigie, Il vecchio e il male, I corpi, Mastro di Germania, Solitudini, Senilità, Nelle vene dell'America, Visioni, Padri e figli); al principio una introduzione/invocazione nella quale, anche grazie alla musicalità eminentemente poetica del dettato dominato dalle iterazioni, passato e presente, spazio e tempo si fondono in centri irradianti significato: Ero a Volgograd, come oggi si chiama Stalingrado (…) Un ragazzetto pieno di lentiggini, tenutosi in disparte fino ad allora, si avvicinò a me con fare deciso e in perfetto inglese si offrì come guida per accompagnarmi lungo i sentieri della Storia. Chiamatemi Ivan (…). Ero a Colonia, seduto in una panchina del Reno (…) Avevo ancora in mente la faccia di un mio scolaro con la svastica disegnata sullo zainetto, al quale avevo regalato Il treno era in orario di Heinrich Böll suscitando, pochi giorni dopo, il suo paradossale entusiasmo. Chiamami Roberto. 4 In chiusura un finale con anima, con «la bomba negli occhi», per capire che «il cuore dei sopravvissuti, che siamo tutti noi, batte forte a Nagasaki». 5 Il libro, dunque si apre e si chiude con un'identificazione, o meglio, con la consapevolezza che l'incontro con l'altro è un difficile dono che è necessario accettare, e con il 1 Questo saggio costituisce la parte iniziale e introduttiva di un progetto di ricerca più ampio sul carattere antiromanzesco della prosa italiana dal primo Ottocento ad oggi.
L’articolo definisce l’idea di non-fiction come letteratura della vita, concetto capace di supera... more L’articolo definisce l’idea di non-fiction come letteratura della vita, concetto capace di superare l’idea di realismo accentuando il carattere soggettivo della narrazione e il suo rapporto con il lettore. This article defines the idea of non-fiction as literature of life, concept capable of overcoming the idea of realism emphasizing the subjective character of narrative and his relationship with the reader.
Mosaico italiano [ISSN 2175-9537], 2021
Numero monografico (a.XIII, n. 206, giugno 2021), a cura di Fabio Pierangeli, in occasione del ce... more Numero monografico (a.XIII, n. 206, giugno 2021), a cura di Fabio Pierangeli, in occasione del centenario della nascita. Contributi di Ermanno Paccagnini, Alessandro Zaccuri, Raffaello Palumbo Mosca, Simone Gambacorta, Giuseppe Varone, Francesco Figoli; e, di Tommaso Pomilio, "Meta mobile. Per il segno del Quinto Evangelio" (a partire dall'autodefinizione, che dall'autore venne data per il romanzo del '75: "L’idea del quinto Vangelo, del Libro dei Libri o dell’Apocrifo degli Apocrifi che prolunga e reinvera perpetuamente il messaggio, l’idea del libro perpetuamente inseguito e perpetuamente nascosto [...] il quale soggiace alle Scritture già note e di continuo ne modifica e ne amplifica il senso, trasformandone le verità in una specie di meta mobile"... Se un testo è assente, se esso si sottrare a definizione, se può trasmettersi solo nel viversi/ritessersi ogni volta ex-novo, ciò è perché esso - di fatto - è insaturabile: si realizza senza limite: la sua metafisica è la sua stessa immanenza).