Anna Modigliani | University of Viterbo (original) (raw)
Papers by Anna Modigliani
imprenditori e maestranze lucchesi nelle città dell'Italia centro-settentrionale del Trecento ...... more imprenditori e maestranze lucchesi nelle città dell'Italia centro-settentrionale del Trecento ........
Ignoranti, irrispettosi, inconsapevoli delle proprie origini, della storia della propria città. C... more Ignoranti, irrispettosi, inconsapevoli delle proprie origini, della storia della propria città. Così appaiono i romani nel racconto di magister Gregorius, visitatore dell'Urbe a cavallo tra XII e XIII secolo 1. Né migliori essi risultano nel tardo Medioevo attraverso l'immagine topica di una Firenze che sale e di una Roma che scende 2 , di una Firenze che sola ha la capacità di rinnovare i fasti di Roma antica. Dalla cultura di Dante 3 a quella volgare e mercantile dei Villani, fino a quella dotta degli umanisti, passa e si rafforza il pregiudizio di un popolo gretto e inadeguato al confronto con il suo grande passato e con il mondo contemporaneo. Accanto alla città dei romani prese forma, dopo il rientro dei papi da Avignone e con maggior forza dopo la risoluzione dello Scisma, la Roma communis patria degli intellettuali di Curia 4 : un ambiente fortemente internazionale. Tra questi e i romani i rapporti erano scarsi, o piuttosto irrituali, non riconosciuti né legittimati dalle rispettive posizioni e pregiudizi ideologici. «Nullos videri per Urbem, nisi barbaros» lamentava Stefano Porcari attraverso la penna di Leon Battista Alberti 5 , riferendosi-e siamo al 1453-a una élite intellettuale forestiera, che era divenuta anche élite di governo e di finanza, imposta dai papi alla città dei romani 6. E d'altra parte i cittadini romani, reputati ancora insensibili nei confronti del loro passato e depredatori dei monumenti antichi 7 , oltre che campioni di incostanza e inaffidabilità politica, continuavano a non godere di buona fama presso gli umanisti di Curia.
I S I M E analisi della situazione politica di Roma, dominata dalle grandi famiglie baronali. L'A... more I S I M E analisi della situazione politica di Roma, dominata dalle grandi famiglie baronali. L'Anonimo romano ricorda la sua diciaria al papa, «sì avanzarana e bella che sùbito abbe 'namorato papa Chimento» 3. Ma ben presto Cola aveva iniziato a lanciare allusioni all'idea di riportare l'impero a Roma: si pensi alla cerimonia della lex de imperio Vespasiani in S. Giovanni in Laterano, che il tribuno da «centro ideologico delle pretese teocratiche del papato» trasformava in «centro di emanazione di un potere soltanto laico» 4. La proposta di se stesso come imperatore era culminata e pienamente esplicitata nella cerimonia dell'addobbamento cavalleresco del tribuno il 1° agosto 1347 e degenerata fino alla ormai farsesca comparsa in S. Pietro raccontata dall'Anonimo nel brano citato in apertura. Proposta che, insieme alla dalmatica imperiale 5 , il papa o il suo vicario non potevano ovviamente accettare, mentre le più innocue dalmatiche usate in Curia per occorrenze liturgiche occupano i pensieri degli alti prelati del secolo seguente senza destare alcuna preoccupazione 6. Quello di Cola è l'ultimo grande tentativo di riportare un impero laico a Roma, anche se non si può non ricordare l'avventura del cardinale guerriero Giovanni Vitelleschi, che nel 1436-durante la lunga assenza da Roma di Eugenio IV-i Romani salutarono come «padre della città» 7 , pater patriae e terzo Romolo, progettando di dedicargli una statua equestre. Ma quattro anni più tardi il Vitelleschi fu fatto imprigionare e uccidere dal papa, preoccupato del suo eccessivo potere 8 .
ANNA MODIGLIANI, Banchetti e potere nel Rinascimento a Roma 11 MARIA GRAZIA BLASIO, Dalla mensa p... more ANNA MODIGLIANI, Banchetti e potere nel Rinascimento a Roma 11 MARIA GRAZIA BLASIO, Dalla mensa pontificia alla tavola dei letterati 25 ANTONELLA MAZZON, «Cum ex gulositate quorumdam proveniant aliquando scandala que denigrant ordinis honestatem». La mensa dei frati tra digiuni e convivialità 37 JUNE DI SCHINO, "La Suprema Magnificenza" Il convito rinascimentale e l'arte del bel servire 49 COSTANZA BARBIERI, Agostino Chigi e la Magnificenza in tavola 89 ALFIO CORTONESI, Il consumo alimentare dei cereali nell'Italia del tardo medioevo 107 GABRIELE ARCHETTI, Panis libra una. La misura del pane dei monaci 135 ANNA ESPOSITO, I pesci dei Romani: osservazioni in margine al De romanis piscibus di Paolo Giovio
SERGIO LUBELLO 75 Il De arte coquinaria di Maestro Martino: antecedenti e dintorni DANIELE LOMBAR... more SERGIO LUBELLO 75 Il De arte coquinaria di Maestro Martino: antecedenti e dintorni DANIELE LOMBARDI 87 Il sommelier del papa e i suoi vini: Sante Lancerio bottigliere alla corte di Paolo III Farnese RAIMONDO GUARINO 105 Roma 1519: un banchetto macabro a casa di Lorenzo Strozzi GIUSEPPE CRIMI 113 Cose dell'altro mondo. Appunti su Cuccagna e alberi della Cuccagna a Roma tra Cinque-e Ottocento ANNA ESPOSITO 133 Cucina ospedaliera e banchetti confraternali IVANA AIT 143 Cibi da lontano ANNA MODIGLIANI 157 Prodotti alimentari nei mercati e nelle botteghe di Roma Indici: delle fonti manoscritte 171 delle illustrazioni 175 dei nomi e dei luoghi 177 INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI
I I presen~e volu~e è dedicato a Daniela Gallavotti Cavallero, storie.a de_n _ _ · _ _ ' a_· __ r... more I I presen~e volu~e è dedicato a Daniela Gallavotti Cavallero, storie.a de_n _ _ · _ _ ' a_· __ r· _ _ . _· _t_e _ _ formatasi dapprima a Torino e poi a Roma, presso la Sapienza, dove inizia una proficua collaborazione con Cesare Brandi, maestro e figura di riferimento nei suoi studi. Nella sua lunga "militanza" Daniela Gallavotti si è occupata di numerosi temi, dalla pittura del Quattrocento senese ai multifonni aspetti del barocco romano. Gli anni d'insegnamento presso l'Università della Tuscia, sono stati l'occasione per sviluppare un'approfondita conoscenza del patrimonio artistico viterbese.Curiosa itinera è una raccolta di scritti di storia dell'arte e dell'architettura, di storia e letteratura e vuole essere un omaggio per festeggiare la conclusione della sua attività accademica. Il titolo rimanda alla curiosità indagatrice del viandante, alla capacità prensile dell'occhio dello storico dell'arte -che coglie dettagli e indizi rilevatori -alludendo alla caratteristica tipica del viaggio, dove la meta non è sempre quella prevista. In queste pagine, i cinquantadue contributi di arrì!c( maestri, colleghi e allievi seguono infatti erraticamente gli studi della Gallavotti, con una densità di interventi su quelli che sono stati i luoghi e i maggiori campi di ricerca della dedicataria: Roma, Siena, Viterbo, il Quattrocento e il Barocco; A questo nucleo, altri se ne sono aggiunti, creando così un percorso diacronìco che dal Medioevo approda a questioni di storiografia novecentesca ·e a esperienze artistiche contemporanee. e on i contributi di:
Zwei berühmte Absätze aus dem »Diario della città di Roma« von Stefano Infessura sollen in diesen... more Zwei berühmte Absätze aus dem »Diario della città di Roma« von Stefano Infessura sollen in diesen Beitrag einführen; Thema ist das Verhältnis zwischen den Päpsten und der Einwohnerschaft von Rom im Hinblick auf die Stadt aus Stein, auf die dort tatsächlich durchgeführten beziehungsweise nur geplanten Maßnahmen 1 und die Verwendung der alten und neuen öffentlichen Räume durch die Mächtigen und die einfachen Leute. Beide Textstellen behandeln Episoden aus dem Pontifikat Sixtus' IV. Della Rovere (1471-1484), der eine Wende in der urbanen Politik der Päpste in Rom darstellte, wie ich später noch ausführen werde. Der erste Text betrifft ein mutmaßliches Gespräch zwischen Sixtus IV. und Ferdinand I. von Aragon, der während des Heiligen Jahrs 1475 Rom besuchte. Der König von Neapel soll dem Pontifex gesagt haben, »dieser sei nicht Herr über dieses Gebiet und könne nicht darüber gebieten wegen der dort vorhandenen Portikus, der engen Gassen und der überkragenden Balkone. Müsse man Soldaten in die Stadt bringen, könnten selbst Frauen diese von den Balkonen aus mit Wurfgeschossen in die Flucht schlagen … Außerdem seien die Wege nur schwer zu sperren. So riet er dem Papst, die Balkone und Portikus abreißen und die Straßen verbreitern zu lassen. Der Papst folgte diesem Rat und seither wurden -so weit wie möglich -die Balkone und Portikus abgerissen und die Straßen verbreitert, mit der Begründung, diese pflastern und somit auf Hochglanz bringen zu wollen«. 2 1 Die nicht umgesetzten Projekte sind genauso bedeutend wie die ausgeführten, wie Manfredo Tafuri, Ricerca del Rinascimento. Principi, città, architetti, Torino 1992, ausführt. 2 Diario della città di Roma di Stefano Infessura scribasenato, hg. von Oreste Tommasini (Fonti per la storia d'Italia 5), Roma 1890, S. 79 -80: »… che esso non era signore di questa terra et che non la [Gegenüber dem Editor (li) nehme ich hier eine andere Lesart an (la), die er selbst als Variante im Apparat mitteilt] poteva signoreggiare per amore delli porticali et per le vie strette et per li mignani che vi era; et che abbisognando di mettere in Roma gente d'arme, le donne colli mortali delli ditti mignani li fariano fuggire, et che difficilmente se poteva sbarrare, et consigliòli che dovesse fare gittare li mignani et li porticali, et allargare le vie. Et lo papa pigliò lo suo consiglio; et d'all'hora in po' quanto sia stato possibile sono gittati li mignani et porticali, et allargate le strade, sotto colore di fare li ammattonati et allustrare la terra«. Infessura ist die einzige Quelle für dieses Gespräch.
roma nel rinascimento bibliografia e note RR roma nel rinascimento Registrazione del Tribunale di... more roma nel rinascimento bibliografia e note RR roma nel rinascimento Registrazione del Tribunale di Roma nr. 403 del 23 ottobre 2007 Direttore responsabile: Paola Farenga Segretaria di Redazione: Paola Piacentini Redazione: Carla Casetti Brach, Paola Piacentini Comitato scientifico: Concetta Bianca (Filologia medievale e umanistica), Carla Casetti Brach (Storia delle biblioteche e della stampa), Anna Cavallaro (Storia dell'arte), Paola Farenga (Italianistica), Maurizio Gargano (Storia dell'architettura), Anna Modigliani (Storia medievale), Anna Morisi Guerra (Storia del Rinascimento), Paola Piacentini (Storia della tradizione manoscritta), Franco Piperno (Musicologia).
About the Italian project of Cola di Rienzo, tribune of Rome in 1347, including references to Pet... more About the Italian project of Cola di Rienzo, tribune of Rome in 1347, including references to Petrarch's canzoni.
Food and power. Banquets organized in Rome by Cola di Rienzo (1347) and by pope Paul II (1466) ha... more Food and power. Banquets organized in Rome by Cola di Rienzo (1347) and by pope Paul II (1466) have much in common, in particular a Constantinian ideology, and also important difference.
imprenditori e maestranze lucchesi nelle città dell'Italia centro-settentrionale del Trecento ...... more imprenditori e maestranze lucchesi nelle città dell'Italia centro-settentrionale del Trecento ........
Ignoranti, irrispettosi, inconsapevoli delle proprie origini, della storia della propria città. C... more Ignoranti, irrispettosi, inconsapevoli delle proprie origini, della storia della propria città. Così appaiono i romani nel racconto di magister Gregorius, visitatore dell'Urbe a cavallo tra XII e XIII secolo 1. Né migliori essi risultano nel tardo Medioevo attraverso l'immagine topica di una Firenze che sale e di una Roma che scende 2 , di una Firenze che sola ha la capacità di rinnovare i fasti di Roma antica. Dalla cultura di Dante 3 a quella volgare e mercantile dei Villani, fino a quella dotta degli umanisti, passa e si rafforza il pregiudizio di un popolo gretto e inadeguato al confronto con il suo grande passato e con il mondo contemporaneo. Accanto alla città dei romani prese forma, dopo il rientro dei papi da Avignone e con maggior forza dopo la risoluzione dello Scisma, la Roma communis patria degli intellettuali di Curia 4 : un ambiente fortemente internazionale. Tra questi e i romani i rapporti erano scarsi, o piuttosto irrituali, non riconosciuti né legittimati dalle rispettive posizioni e pregiudizi ideologici. «Nullos videri per Urbem, nisi barbaros» lamentava Stefano Porcari attraverso la penna di Leon Battista Alberti 5 , riferendosi-e siamo al 1453-a una élite intellettuale forestiera, che era divenuta anche élite di governo e di finanza, imposta dai papi alla città dei romani 6. E d'altra parte i cittadini romani, reputati ancora insensibili nei confronti del loro passato e depredatori dei monumenti antichi 7 , oltre che campioni di incostanza e inaffidabilità politica, continuavano a non godere di buona fama presso gli umanisti di Curia.
I S I M E analisi della situazione politica di Roma, dominata dalle grandi famiglie baronali. L'A... more I S I M E analisi della situazione politica di Roma, dominata dalle grandi famiglie baronali. L'Anonimo romano ricorda la sua diciaria al papa, «sì avanzarana e bella che sùbito abbe 'namorato papa Chimento» 3. Ma ben presto Cola aveva iniziato a lanciare allusioni all'idea di riportare l'impero a Roma: si pensi alla cerimonia della lex de imperio Vespasiani in S. Giovanni in Laterano, che il tribuno da «centro ideologico delle pretese teocratiche del papato» trasformava in «centro di emanazione di un potere soltanto laico» 4. La proposta di se stesso come imperatore era culminata e pienamente esplicitata nella cerimonia dell'addobbamento cavalleresco del tribuno il 1° agosto 1347 e degenerata fino alla ormai farsesca comparsa in S. Pietro raccontata dall'Anonimo nel brano citato in apertura. Proposta che, insieme alla dalmatica imperiale 5 , il papa o il suo vicario non potevano ovviamente accettare, mentre le più innocue dalmatiche usate in Curia per occorrenze liturgiche occupano i pensieri degli alti prelati del secolo seguente senza destare alcuna preoccupazione 6. Quello di Cola è l'ultimo grande tentativo di riportare un impero laico a Roma, anche se non si può non ricordare l'avventura del cardinale guerriero Giovanni Vitelleschi, che nel 1436-durante la lunga assenza da Roma di Eugenio IV-i Romani salutarono come «padre della città» 7 , pater patriae e terzo Romolo, progettando di dedicargli una statua equestre. Ma quattro anni più tardi il Vitelleschi fu fatto imprigionare e uccidere dal papa, preoccupato del suo eccessivo potere 8 .
ANNA MODIGLIANI, Banchetti e potere nel Rinascimento a Roma 11 MARIA GRAZIA BLASIO, Dalla mensa p... more ANNA MODIGLIANI, Banchetti e potere nel Rinascimento a Roma 11 MARIA GRAZIA BLASIO, Dalla mensa pontificia alla tavola dei letterati 25 ANTONELLA MAZZON, «Cum ex gulositate quorumdam proveniant aliquando scandala que denigrant ordinis honestatem». La mensa dei frati tra digiuni e convivialità 37 JUNE DI SCHINO, "La Suprema Magnificenza" Il convito rinascimentale e l'arte del bel servire 49 COSTANZA BARBIERI, Agostino Chigi e la Magnificenza in tavola 89 ALFIO CORTONESI, Il consumo alimentare dei cereali nell'Italia del tardo medioevo 107 GABRIELE ARCHETTI, Panis libra una. La misura del pane dei monaci 135 ANNA ESPOSITO, I pesci dei Romani: osservazioni in margine al De romanis piscibus di Paolo Giovio
SERGIO LUBELLO 75 Il De arte coquinaria di Maestro Martino: antecedenti e dintorni DANIELE LOMBAR... more SERGIO LUBELLO 75 Il De arte coquinaria di Maestro Martino: antecedenti e dintorni DANIELE LOMBARDI 87 Il sommelier del papa e i suoi vini: Sante Lancerio bottigliere alla corte di Paolo III Farnese RAIMONDO GUARINO 105 Roma 1519: un banchetto macabro a casa di Lorenzo Strozzi GIUSEPPE CRIMI 113 Cose dell'altro mondo. Appunti su Cuccagna e alberi della Cuccagna a Roma tra Cinque-e Ottocento ANNA ESPOSITO 133 Cucina ospedaliera e banchetti confraternali IVANA AIT 143 Cibi da lontano ANNA MODIGLIANI 157 Prodotti alimentari nei mercati e nelle botteghe di Roma Indici: delle fonti manoscritte 171 delle illustrazioni 175 dei nomi e dei luoghi 177 INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI
I I presen~e volu~e è dedicato a Daniela Gallavotti Cavallero, storie.a de_n _ _ · _ _ ' a_· __ r... more I I presen~e volu~e è dedicato a Daniela Gallavotti Cavallero, storie.a de_n _ _ · _ _ ' a_· __ r· _ _ . _· _t_e _ _ formatasi dapprima a Torino e poi a Roma, presso la Sapienza, dove inizia una proficua collaborazione con Cesare Brandi, maestro e figura di riferimento nei suoi studi. Nella sua lunga "militanza" Daniela Gallavotti si è occupata di numerosi temi, dalla pittura del Quattrocento senese ai multifonni aspetti del barocco romano. Gli anni d'insegnamento presso l'Università della Tuscia, sono stati l'occasione per sviluppare un'approfondita conoscenza del patrimonio artistico viterbese.Curiosa itinera è una raccolta di scritti di storia dell'arte e dell'architettura, di storia e letteratura e vuole essere un omaggio per festeggiare la conclusione della sua attività accademica. Il titolo rimanda alla curiosità indagatrice del viandante, alla capacità prensile dell'occhio dello storico dell'arte -che coglie dettagli e indizi rilevatori -alludendo alla caratteristica tipica del viaggio, dove la meta non è sempre quella prevista. In queste pagine, i cinquantadue contributi di arrì!c( maestri, colleghi e allievi seguono infatti erraticamente gli studi della Gallavotti, con una densità di interventi su quelli che sono stati i luoghi e i maggiori campi di ricerca della dedicataria: Roma, Siena, Viterbo, il Quattrocento e il Barocco; A questo nucleo, altri se ne sono aggiunti, creando così un percorso diacronìco che dal Medioevo approda a questioni di storiografia novecentesca ·e a esperienze artistiche contemporanee. e on i contributi di:
Zwei berühmte Absätze aus dem »Diario della città di Roma« von Stefano Infessura sollen in diesen... more Zwei berühmte Absätze aus dem »Diario della città di Roma« von Stefano Infessura sollen in diesen Beitrag einführen; Thema ist das Verhältnis zwischen den Päpsten und der Einwohnerschaft von Rom im Hinblick auf die Stadt aus Stein, auf die dort tatsächlich durchgeführten beziehungsweise nur geplanten Maßnahmen 1 und die Verwendung der alten und neuen öffentlichen Räume durch die Mächtigen und die einfachen Leute. Beide Textstellen behandeln Episoden aus dem Pontifikat Sixtus' IV. Della Rovere (1471-1484), der eine Wende in der urbanen Politik der Päpste in Rom darstellte, wie ich später noch ausführen werde. Der erste Text betrifft ein mutmaßliches Gespräch zwischen Sixtus IV. und Ferdinand I. von Aragon, der während des Heiligen Jahrs 1475 Rom besuchte. Der König von Neapel soll dem Pontifex gesagt haben, »dieser sei nicht Herr über dieses Gebiet und könne nicht darüber gebieten wegen der dort vorhandenen Portikus, der engen Gassen und der überkragenden Balkone. Müsse man Soldaten in die Stadt bringen, könnten selbst Frauen diese von den Balkonen aus mit Wurfgeschossen in die Flucht schlagen … Außerdem seien die Wege nur schwer zu sperren. So riet er dem Papst, die Balkone und Portikus abreißen und die Straßen verbreitern zu lassen. Der Papst folgte diesem Rat und seither wurden -so weit wie möglich -die Balkone und Portikus abgerissen und die Straßen verbreitert, mit der Begründung, diese pflastern und somit auf Hochglanz bringen zu wollen«. 2 1 Die nicht umgesetzten Projekte sind genauso bedeutend wie die ausgeführten, wie Manfredo Tafuri, Ricerca del Rinascimento. Principi, città, architetti, Torino 1992, ausführt. 2 Diario della città di Roma di Stefano Infessura scribasenato, hg. von Oreste Tommasini (Fonti per la storia d'Italia 5), Roma 1890, S. 79 -80: »… che esso non era signore di questa terra et che non la [Gegenüber dem Editor (li) nehme ich hier eine andere Lesart an (la), die er selbst als Variante im Apparat mitteilt] poteva signoreggiare per amore delli porticali et per le vie strette et per li mignani che vi era; et che abbisognando di mettere in Roma gente d'arme, le donne colli mortali delli ditti mignani li fariano fuggire, et che difficilmente se poteva sbarrare, et consigliòli che dovesse fare gittare li mignani et li porticali, et allargare le vie. Et lo papa pigliò lo suo consiglio; et d'all'hora in po' quanto sia stato possibile sono gittati li mignani et porticali, et allargate le strade, sotto colore di fare li ammattonati et allustrare la terra«. Infessura ist die einzige Quelle für dieses Gespräch.
roma nel rinascimento bibliografia e note RR roma nel rinascimento Registrazione del Tribunale di... more roma nel rinascimento bibliografia e note RR roma nel rinascimento Registrazione del Tribunale di Roma nr. 403 del 23 ottobre 2007 Direttore responsabile: Paola Farenga Segretaria di Redazione: Paola Piacentini Redazione: Carla Casetti Brach, Paola Piacentini Comitato scientifico: Concetta Bianca (Filologia medievale e umanistica), Carla Casetti Brach (Storia delle biblioteche e della stampa), Anna Cavallaro (Storia dell'arte), Paola Farenga (Italianistica), Maurizio Gargano (Storia dell'architettura), Anna Modigliani (Storia medievale), Anna Morisi Guerra (Storia del Rinascimento), Paola Piacentini (Storia della tradizione manoscritta), Franco Piperno (Musicologia).
About the Italian project of Cola di Rienzo, tribune of Rome in 1347, including references to Pet... more About the Italian project of Cola di Rienzo, tribune of Rome in 1347, including references to Petrarch's canzoni.
Food and power. Banquets organized in Rome by Cola di Rienzo (1347) and by pope Paul II (1466) ha... more Food and power. Banquets organized in Rome by Cola di Rienzo (1347) and by pope Paul II (1466) have much in common, in particular a Constantinian ideology, and also important difference.
Gli anni romani di Leon Battista Alberti (1432-1472), interrotti da lunghi soggiorni in altre cit... more Gli anni romani di Leon Battista Alberti (1432-1472), interrotti da lunghi soggiorni in altre città italiane, coincidono con un periodo di grande sviluppo di Roma, con la circolazione di nuove idee, con il veloce succedersi di progetti architettonici e urbani solo in parte realizzzati. L'indagine si svolge attraverso un serrato confronto tra fonti letterarie e documentarie.
Roma come centro di un'attività diplomatica che interessa l'Italia e l'Europa
Si discutono l'attività giovanile di Filippo Lippi e le vicedende della Madonna di Tarquinia (143... more Si discutono l'attività giovanile di Filippo Lippi e le vicedende della Madonna di Tarquinia (1437), nonché il probabile committente, Giovanni Vitelleschi-
SOMMARIO Premessa parte I: La storia e le idee cap. I. La famiglia Porcari 1. Le origin... more SOMMARIO
Premessa
parte I: La storia e le idee
cap. I. La famiglia Porcari
1. Le origini
2. I discendenti di Nicola di Francesco Porcari
3. Il ramo di Stefano
cap. II. Stefano Porcari e la congiura
1. Stefano Porcari negli anni precedenti la congiura del 1453
2. Il discorso in S. Maria in Aracoeli del 1447 e i primi anni di pontificato di Niccolò V
3. La sfida del 1451 in Agone e il confino a Bologna
4. Il rientro clandestino a Roma e la congiura del gennaio 1453
5. La giustizia papale
6. Il mare in tempesta: dopo la congiura
7. Le fortificazioni di Niccolò V e la consapevolezza del pericolo
8. Immagini a confronto: le condizioni di Roma e le ragioni della congiura
9. Repubblica o signoria? Il progetto di Stefano Porcari
parte II: Le fonti
I. I documenti
I. 1. Protestatio verso Rita Caranzoni, moglie di Stefano Porcari (1437)
I. 2. Patti dotali tra Stefano Porcari e Anna Boncambi (1450)
I. 3. Confessione di Stefano Porcari (1453)
II. Le cronache
II. 1. Stefano Infessura
II. 2. Paolo Dello Mastro
II. 3. Nicola Della Tuccia
II. 4. Cronache bolognesi
II. 5. Giovanni di mastro Pedrino
II. 6. Cronaca veronese
III. Le biografie pontificie e cardinalizie e le altre opere storiografiche
III. 1. Giannozzo Manetti
III. 2. Gaspare da Verona
III. 3. Bartolomeo Platina
III. 4. Enea Silvio Piccolomini
III. 5. Niccolò Machiavelli
IV. Le testimonianze epistolari, le relazioni e le altre fonti letterarie in prosa
IV. 1. Lettera di Gabriele da Rapallo (5-6 gennaio 1453)
IV. 2. Lettera di Nicodemo Tranchedini (6 gennaio 1453)
IV. 3. Lettera di Bartolomeo Agazzari (7 gennaio 1453)
IV. 4. Lettera di Nicodemo Tranchedini (13 gennaio 1453)
IV. 5. Lettera di autore ignoto (13 gennaio 1453)
IV. 6. Lettera di un familiare del cardinale Scarampo (13 gennaio 1453)
IV. 7. Lettera di Bartolomeo Agazzari (14 gennaio 1453)
IV. 8. Lettera della Repubblica di Siena (14 gennaio 1453)
IV. 9. Lettera di Bartolomeo Agazzari (15 gennaio 1453)
IV. 10. Lettera di Giorgio da Trebisonda (15 gennaio 1453)
IV. 11 Lettera di autore ignoto, carte Machiavelli (16 gennaio 1453)
IV. 12. Lettera di Nicodemo Tranchedini (21 gennaio 1453)
IV. 13. Lettera di Gregorio Correr (22 gennaio 1453)
IV. 14. Lettera di Stefano Caccia (30 gennaio 1453)
IV. 15. Lettera di Filippo Calandrini (4 febbraio 1453)
IV. 16. Lettera di Bartolomeo Agazzari (14 febbraio 1453)
IV. 17. Lettera di Giorgio da Trebisonda (5 aprile 1453)
IV. 18. Lettera di Corrado de Corradinis (31 maggio 1453)
IV. 19. Lettera di Paride Avogadro (27 ottobre 1453)
IV. 20. Relazione in forma di lettera di autore ignoto (Colmar)
IV. 21. Relazione di un anonimo cortigiano (Den Haag/l’Aja)
IV. 22. Leon Battista Alberti, De Porcaria coniuratione
IV. 23. Pietro Godi, De coniuratione Porcaria dialogus
IV. 24. Andrea Santacroce, Effimerium curiale
IV. 25. Invectiva contra Stephanum Porcarium, anonima (El Burgo de Osma)
V. Le opere poetiche
V. 1. Orazio Romano, Porcaria
V. 2. Giuseppe Brivio, Conformatio Curie Romane
V. 3. Leonardo Dati, Carmen de elevatione boni genii
V. 4. Paolo di Filippo Porcari, Dedica ad Aniello Arcamone delle orazioni di Stefano
Appendice. I complici di Stefano Porcari
Bibliografia essenziale
Indici:
- delle abbreviazioni
- delle fonti manoscritte
- dei nomi e dei luoghi