silvia contarini | Università degli Studi di Udine / University of Udine (original) (raw)
Books by silvia contarini
EUT Trieste, 2023
Si tratta della prima edizione del Diario di Giani Stuparich, redatto fra il 1916 e il 1918 nei c... more Si tratta della prima edizione del Diario di Giani Stuparich, redatto fra il 1916 e il 1918 nei campi di prigionia dell'Austria-Ungheria. Il volume è corredato da un regesto delle carte che accompagnano il diario (abbozzi di poesie, novelle età.) e da due saggi che analizzano la produzione letteraria e il racconto dei sogni di guerra che costellano il diario.
in genere piuttosto prodigo di informazioni, le testimonianze riguardo a Il Barone di Nicastro ap... more in genere piuttosto prodigo di informazioni, le testimonianze riguardo a Il Barone di Nicastro appaiono tanto scarse quanto dissimulate. Ma dai pochi riferimenti di cui disponiamo sembra di poter ipotizzare che l'origine del testo, solitamente considerato dalla critica una divertita imitazione del conte philosophique voltairiano 1 , sia da ricercarsi nella costellazione satirico-politica degli articoli giornalistici, ai quali il romanzo può essere accostato anche per l'impiego diffuso di una strategia argomentativa di tipo allusivo 2. Del resto sia all'interno della corrispondenza privata che nella stampa, attraverso il sottotitolo che compare nella prima parziale versione del «Pungolo», l'autore definisce la sua «novella» con lo stesso aggettivo che di lì a poco connoterà anche la narrazione dichiaratamente storica delle Confessioni, ossia «contemporanea», anche se poi in questo caso Nievo vi aggiunge la precisazione eloquente di «satirica»: quasi volesse invitare il suo lettore a ritrovare fin da subito, sotto il velo trasparente dei topoi e dei temi della tradizione letteraria, i contenuti politici del testo se non proprio il suo messaggio intrinseco. Se si dà ascolto alla corrispondenza, l'atto di nascita de Il Barone di Nicastro è contenuto in una lettera del 17 febbraio 1857 indirizzata ad Arnaldo Fusinato, dove Nievo rassicura l'interlocutore che il testo (qui definito «romanzetto satirico») commissionato da Leone Fortis «risponderà pronto all'appello» 3. Da un'allusione successiva nella lettera spedita sempre a Fusinato il 4 maggio dello stesso anno si 1 Per la storia delle interpretazioni critiche del testo nieviano rimando a quanto ho scritto nella mia Nota introduttiva a IPPOLITO NIEVO, Il Barone di Nicastro, in ID., Opere, a cura di UGO M.
Franco Cesati Editore, 2018
Il volume indaga il rapporto di Svevo con le "ideologie scientifiche" (Canguilhem) di fine Ottoce... more Il volume indaga il rapporto di Svevo con le "ideologie scientifiche" (Canguilhem) di fine Ottocento, soffermandosi in particolare sulla ricezione del dibattito sulla personalità, fra Taine e Ribot, sul confronto con Charcot e più in generale sulla riscrittura della psicologia sperimentale, da Janet a Binet a Delboeuf.
Migrazioni letterarie nel Settecento. Dal movimento alla stabilità, a cura di S. Garau, Peter Lang, 2020
Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliograf... more Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über http://dnb.d-nb.de abrufbar.
Melchiorre Cesarotti. Linguistica e antropologia nell'età dei Lumi, a cura di E. Roggia, Carocci, 2020
La satira in prosa, a cura di P. Rigo e C. Mazzoncini, Cesati 2020, 2020
Una lettura politica del Barone di Nicastro di Nievo
Presenza di Nievo nel Novecento, a cura di R. Turchi, Firenze, Cesati, 2019
Un confronto fra Calvino e Nievo, sullo sfondo dell'Edizione delle Opere per l'Einaudi progettata... more Un confronto fra Calvino e Nievo, sullo sfondo dell'Edizione delle Opere per l'Einaudi progettata da Sergio Romagnoli
È possibile tentare una genealogia de L'infinito sullo sfondo delle teorie dell'im-maginazione ne... more È possibile tentare una genealogia de L'infinito sullo sfondo delle teorie dell'im-maginazione nel cosiddetto Tournant des Lumières, ossia quando le concezioni della fantasia di derivazione cartesiana e lockiana hanno oramai lasciato il posto a un'estetica e a una poetica dell'immagine di matrice antropologica?
griseldaonline, 2019
The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Roma... more The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Romance line of Rousseuian origin during the Italian Tournant des Lumières, with particular regard to the Car-tesian and Enlightenment metaphor of the cultivation of affections. Analysing the novels of Giovan Battista Giovio (Il sepolcro su la montagna, or Luigia e Alfonso) and Carlo Botta (Per questi dilettosi monti), we try to show the persistence and metamorphosis of a narrative model that will reach Foscolo and Manzoni, through the progressive destruction of the idyllic chronotope. Il saggio intende proporre un'analisi del romanzo epistolare italiano di fine Settecento attraverso l'esempio emblematico del libro incompiuto di Carlo Botta, Per questi dilettosi monti (1796), ritrovato e pubblicato per la prima volta da Luca Badini Confalonieri nel 1986. Specie se messo a confronto con altri esperimenti letterari coevi (come Il sepolcro su la montagna di Giambattista Giovio, 1796) che fanno riferimento a una medesima cornice ideologica di matrice rousseuiana, il romanzo di Botta si presenta come un originale tentativo di riprendere il discorso contraddittorio de La Nouvelle Héloïse riguardo al contrasto insanabile fra natura e civiltà, passione e ragione, anche se la sua forma incompiuta permette di formulare solo delle ipotesi sugli esiti di un intreccio narrativo costruito su una serie di prolessi e allu-sioni intertestuali. Da un punto di vista strutturale, tuttavia, sembra di poter affermare che il libro di Botta rappresenta una ulteriore conferma dell'evoluzione della forma epistolare in scrittura dell'io che contraddistingue il romanzo del Tournant des Lumières, anche in virtù della grande influenza del Wer-ther di Goethe. Silvia Contarini insegna Letteratura italiana nell'Università di Udine. Ha curato edizioni commentate di Pietro Verri e di Ippolito Nievo, ed è autrice di tre monografie: Il «mistero della macchina sensibile». Teorie delle passioni da Descartes a Alfieri (1997); Una retorica degli affetti. Dall'epos al romanzo (2006) e La coscienza prima di Zeno. Ideologie scientifiche e discorso letterario in Svevo (2018). Ha curato inoltre l'edizione italiana degli scritti sulla letteratura di An-dré Jolles (2003).
Nell'Italia della Restaurazione, le scritture umoristiche sembrano ispirarsi al modello fintament... more Nell'Italia della Restaurazione, le scritture umoristiche sembrano ispirarsi al modello fintamente odeporico del Voyage autour de ma chambre di Xavier de Maistre (1795), nonché dell'anonimo Voyage dans mes poches (1798), con una produzione narrativa diversificata di generi e stili che testimonia a più riprese la diffusa ricezione e la riscrittura del Sentimental Journey di Laurence Sterne. Dal Viaggio e maravigliose avventure d'un veneziano ch'esce la prima volta delle lagune (1818) di Francesco Contarini, ai romanzi dei conciliatoristi (Borsieri, Di Breme, Pellico) al Viaggio di tre giorni di Luigi Ciampolini (1832), questa vena narrativa si protrae con risultati alterni e diversificati fino al Viaggio di un ignorante di Giovanni Rajberti (1857) fino a giungere alla rivisitazione ironica del Corto viaggio sentimentale di Italo Svevo (1928). Ma nella produzione letteraria del secondo Ottocento si evidenziano anche altre linee di ricerca, che tralasciano il modello odeporico per cimentarsi con soluzioni narrative più radicali, caratterizzate dalla volontaria elusione dei confini tra i generi letterari. Dalle scritture umoristiche di Nievo (l'inedito Antiafrodisiaco per l'amor platonico, 1851, La storia filosofica de' secoli futuri, 1859, e Il Barone di Nicastro, 1860) a La Scapigliatura e il 6 febbraio di Cletto Arrighi (1862), fino a alla Merope IV. Sogni e fantasie di Quattr'Asterischi di Imbriani (1867), tali forme di sperimentazione linguistica e stilistica attingono puntualmente ai modelli dell'eccentricità narrativa settecentesca (Diderot, lo Sterne rivisitato del Tristram Shandy) per rilanciare un'idea di scrittura che attraverso l'ironia, la reticenza e l'allusività si confronta con la realtà storica e politica contemporanea, come prima già Carlo Bini nell'inedito Manoscritto di un prigioniero (1833). Attraverso una serie di case studies (romanzi, racconti, novelle, dialoghi e récits de voyage veri o fittizi), il convegno intende indagare le modalità attraverso le quali le diverse tipologie di scrittura umoristica nascono, si sviluppano e vengono recepite in Italia tra la fine del Settecento e l'età del Risorgimento, con particolare attenzione ai contesti di produzione e di ricezione, alle loro finalità esplicite o implicite e alle possibili coordinate ideologiche. Modalità d'invio delle proposte: L'abstract della proposta di 1000 battute max in italiano, francese o inglese, accompagnato da un breve profilo biobibliografico dell'autore, andrà inviato entro il 30 settembre 2019 congiuntamente a silvia.contarini@uniud.it e a francois.bouchard@univ-tours.fr.
Dedicato alla rappresentazione della coscienza nei romanzi di Svevo, il libro è il primo risultat... more Dedicato alla rappresentazione della coscienza nei romanzi di Svevo, il libro è il primo risultato di una ricerca interdisciplinare più vasta, vòlta all’indagine sistematica del “non conscio” (indipendente o complementare alla psicanalisi freudiana) e alla sua ricezione dentro le strutture narrative del Modernismo. Nel caso esemplare di Svevo, il confronto fra letteratura e scienza ereditato dal Naturalismo assume la consuetudine di un dialogo inquieto, ma sempre lucido e coerente, con la psicologia del secondo Ottocento, da Taine a Charcot a Janet. Vengono così sottoposti a verifica, attraverso la prospettiva ermeneutica della letteratura, non solo l’immaginario del vitalismo riattualizzato da Balzac o le teorie sulla personalità disgregata di fine secolo, ma l’intero paradigma medico-interpretativo della Salpêtrière già oggetto dell’attenzione di romanzieri come Zola, Claretie e Daudet. Proprio la rilettura critica di Charcot in modi non dissimili a quelli messi in atto negli stessi anni da Freud negli Studi sull’isteria consente di ipotizzare un rapporto tra Senilità e il pensiero freudiano delle origini, preludio si direbbe necessario a quello che sarà, nel terzo romanzo di Svevo, l’incontro dialettico con la psicanalisi.
Testo a cura di Sara Rosini 1. R. Rey, Histoire de la douleur, Paris, Ed. La Découverte, 1993, ca... more Testo a cura di Sara Rosini 1. R. Rey, Histoire de la douleur, Paris, Ed. La Découverte, 1993, cap. v. Ma a complemento si vedano le pagine dedicate all'incontro tra letteratura e medicina da O. Marquard, Schwierigkeiten mit der Geschichtsphilosophie, Frankfurt a. M., Suhrkamp, 1973, parte iii. 2. J. Deprun, La philosophie de l'inquiétude en France, Paris, Vrin, 1979, p. 11. 3. Si veda P. Gay, The Party of Humanity. Essays in the French Enlightenment, New York, Knopf, 1964. Ma sui significati della compassione come «empatia» nel dibattito filosofico settecentesco si veda ora M. Nussbaum, Upheavals of Thought. The Intelligence of Emotions, tr. it. L'intelligenza delle emozioni, Bologna, il Mulino, 2004, parte ii. 4. Si confronti su questo punto L. G. Crocker, Nature and Culture. Ethical Thought in the French Enlightenment, Baltimore-London, Johns Hopkins University Press, 1963.
Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun v... more Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CON-FESERCENTI il 18 dicembre 2000.
Papers by silvia contarini
griseldaonline, 2019
The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Roma... more The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Romance line of Rousseuian origin during the Italian Tournant des Lumières, with particular regard to the Car-tesian and Enlightenment metaphor of the cultivation of affections. Analysing the novels of Giovan Battista Giovio (Il sepolcro su la montagna, or Luigia e Alfonso) and Carlo Botta (Per questi dilettosi monti), we try to show the persistence and metamorphosis of a narrative model that will reach Foscolo and Manzoni, through the progressive destruction of the idyllic chronotope. Il saggio intende proporre un'analisi del romanzo epistolare italiano di fine Settecento attraverso l'esempio emblematico del libro incompiuto di Carlo Botta, Per questi dilettosi monti (1796), ritrovato e pubblicato per la prima volta da Luca Badini Confalonieri nel 1986. Specie se messo a confronto con altri esperimenti letterari coevi (come Il sepolcro su la montagna di Giambattista Giovio, 1796) che fanno riferimento a una medesima cornice ideologica di matrice rousseuiana, il romanzo di Botta si presenta come un originale tentativo di riprendere il discorso contraddittorio de La Nouvelle Héloïse riguardo al contrasto insanabile fra natura e civiltà, passione e ragione, anche se la sua forma incompiuta permette di formulare solo delle ipotesi sugli esiti di un intreccio narrativo costruito su una serie di prolessi e allu-sioni intertestuali. Da un punto di vista strutturale, tuttavia, sembra di poter affermare che il libro di Botta rappresenta una ulteriore conferma dell'evoluzione della forma epistolare in scrittura dell'io che contraddistingue il romanzo del Tournant des Lumières, anche in virtù della grande influenza del Wer-ther di Goethe. Silvia Contarini insegna Letteratura italiana nell'Università di Udine. Ha curato edizioni commentate di Pietro Verri e di Ippolito Nievo, ed è autrice di tre monografie: Il «mistero della macchina sensibile». Teorie delle passioni da Descartes a Alfieri (1997); Una retorica degli affetti. Dall'epos al romanzo (2006) e La coscienza prima di Zeno. Ideologie scientifiche e discorso letterario in Svevo (2018). Ha curato inoltre l'edizione italiana degli scritti sulla letteratura di An-dré Jolles (2003).
Sulla scorta di recenti studi di area francese e tedesca, che hanno tentato di delineare una stor... more Sulla scorta di recenti studi di area francese e tedesca, che hanno tentato di delineare una storia della psicologia prima di Freud segnalandone l’influenza in ambito letterario, il progetto di ricerca intende proporre un’indagine più sistematica delle forme del “non conscio” (indipendente o complementare alla psicanalisi) elaborate dalle “ideologie scientifiche” tra il 1870 e il 1940, concentrandosi sulla loro ricezione da parte della letteratura (italiana, francese e tedesca). Il fulcro della ricerca - interdisciplinare - sarà dunque lo studio delle modalità di riuso, aggregazione, trasformazione e riscrittura - con sfumature politiche, sociali, filosofiche o fantastiche - delle "ideologie scientifiche" (medicina, psicologia, etnologia) messe in atto dagli scrittori nella descrizione della vasta zona del “non conscio”. Con “non conscio” si intende qui l’insieme dei fenomeni che reggono l’agire dell’individuo fuori della sfera della volontà e della razionalità, a prescindere da ogni categoria epistemologica. In tal senso, il “non conscio” oggetto della nostra analisi non coincide pienamente con la categoria psicanalitica dell’inconscio, ma acquisisce una maggiore ampiezza e plasticità, perchè implica non solo la tassonomia medica o psicologica, ma la sua reinterpretazione da parte della letteratura e le sue metamorfosi nell’ambito di una poetica o di un'estetica.
Introduzione al n. 26/2016 dei "Cahiers d'études italiennes" dedicato a André Jolles
Intervento alla giornata di studio e di ricordo per Ezio Raimondi
EUT Trieste, 2023
Si tratta della prima edizione del Diario di Giani Stuparich, redatto fra il 1916 e il 1918 nei c... more Si tratta della prima edizione del Diario di Giani Stuparich, redatto fra il 1916 e il 1918 nei campi di prigionia dell'Austria-Ungheria. Il volume è corredato da un regesto delle carte che accompagnano il diario (abbozzi di poesie, novelle età.) e da due saggi che analizzano la produzione letteraria e il racconto dei sogni di guerra che costellano il diario.
in genere piuttosto prodigo di informazioni, le testimonianze riguardo a Il Barone di Nicastro ap... more in genere piuttosto prodigo di informazioni, le testimonianze riguardo a Il Barone di Nicastro appaiono tanto scarse quanto dissimulate. Ma dai pochi riferimenti di cui disponiamo sembra di poter ipotizzare che l'origine del testo, solitamente considerato dalla critica una divertita imitazione del conte philosophique voltairiano 1 , sia da ricercarsi nella costellazione satirico-politica degli articoli giornalistici, ai quali il romanzo può essere accostato anche per l'impiego diffuso di una strategia argomentativa di tipo allusivo 2. Del resto sia all'interno della corrispondenza privata che nella stampa, attraverso il sottotitolo che compare nella prima parziale versione del «Pungolo», l'autore definisce la sua «novella» con lo stesso aggettivo che di lì a poco connoterà anche la narrazione dichiaratamente storica delle Confessioni, ossia «contemporanea», anche se poi in questo caso Nievo vi aggiunge la precisazione eloquente di «satirica»: quasi volesse invitare il suo lettore a ritrovare fin da subito, sotto il velo trasparente dei topoi e dei temi della tradizione letteraria, i contenuti politici del testo se non proprio il suo messaggio intrinseco. Se si dà ascolto alla corrispondenza, l'atto di nascita de Il Barone di Nicastro è contenuto in una lettera del 17 febbraio 1857 indirizzata ad Arnaldo Fusinato, dove Nievo rassicura l'interlocutore che il testo (qui definito «romanzetto satirico») commissionato da Leone Fortis «risponderà pronto all'appello» 3. Da un'allusione successiva nella lettera spedita sempre a Fusinato il 4 maggio dello stesso anno si 1 Per la storia delle interpretazioni critiche del testo nieviano rimando a quanto ho scritto nella mia Nota introduttiva a IPPOLITO NIEVO, Il Barone di Nicastro, in ID., Opere, a cura di UGO M.
Franco Cesati Editore, 2018
Il volume indaga il rapporto di Svevo con le "ideologie scientifiche" (Canguilhem) di fine Ottoce... more Il volume indaga il rapporto di Svevo con le "ideologie scientifiche" (Canguilhem) di fine Ottocento, soffermandosi in particolare sulla ricezione del dibattito sulla personalità, fra Taine e Ribot, sul confronto con Charcot e più in generale sulla riscrittura della psicologia sperimentale, da Janet a Binet a Delboeuf.
Migrazioni letterarie nel Settecento. Dal movimento alla stabilità, a cura di S. Garau, Peter Lang, 2020
Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliograf... more Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über http://dnb.d-nb.de abrufbar.
Melchiorre Cesarotti. Linguistica e antropologia nell'età dei Lumi, a cura di E. Roggia, Carocci, 2020
La satira in prosa, a cura di P. Rigo e C. Mazzoncini, Cesati 2020, 2020
Una lettura politica del Barone di Nicastro di Nievo
Presenza di Nievo nel Novecento, a cura di R. Turchi, Firenze, Cesati, 2019
Un confronto fra Calvino e Nievo, sullo sfondo dell'Edizione delle Opere per l'Einaudi progettata... more Un confronto fra Calvino e Nievo, sullo sfondo dell'Edizione delle Opere per l'Einaudi progettata da Sergio Romagnoli
È possibile tentare una genealogia de L'infinito sullo sfondo delle teorie dell'im-maginazione ne... more È possibile tentare una genealogia de L'infinito sullo sfondo delle teorie dell'im-maginazione nel cosiddetto Tournant des Lumières, ossia quando le concezioni della fantasia di derivazione cartesiana e lockiana hanno oramai lasciato il posto a un'estetica e a una poetica dell'immagine di matrice antropologica?
griseldaonline, 2019
The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Roma... more The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Romance line of Rousseuian origin during the Italian Tournant des Lumières, with particular regard to the Car-tesian and Enlightenment metaphor of the cultivation of affections. Analysing the novels of Giovan Battista Giovio (Il sepolcro su la montagna, or Luigia e Alfonso) and Carlo Botta (Per questi dilettosi monti), we try to show the persistence and metamorphosis of a narrative model that will reach Foscolo and Manzoni, through the progressive destruction of the idyllic chronotope. Il saggio intende proporre un'analisi del romanzo epistolare italiano di fine Settecento attraverso l'esempio emblematico del libro incompiuto di Carlo Botta, Per questi dilettosi monti (1796), ritrovato e pubblicato per la prima volta da Luca Badini Confalonieri nel 1986. Specie se messo a confronto con altri esperimenti letterari coevi (come Il sepolcro su la montagna di Giambattista Giovio, 1796) che fanno riferimento a una medesima cornice ideologica di matrice rousseuiana, il romanzo di Botta si presenta come un originale tentativo di riprendere il discorso contraddittorio de La Nouvelle Héloïse riguardo al contrasto insanabile fra natura e civiltà, passione e ragione, anche se la sua forma incompiuta permette di formulare solo delle ipotesi sugli esiti di un intreccio narrativo costruito su una serie di prolessi e allu-sioni intertestuali. Da un punto di vista strutturale, tuttavia, sembra di poter affermare che il libro di Botta rappresenta una ulteriore conferma dell'evoluzione della forma epistolare in scrittura dell'io che contraddistingue il romanzo del Tournant des Lumières, anche in virtù della grande influenza del Wer-ther di Goethe. Silvia Contarini insegna Letteratura italiana nell'Università di Udine. Ha curato edizioni commentate di Pietro Verri e di Ippolito Nievo, ed è autrice di tre monografie: Il «mistero della macchina sensibile». Teorie delle passioni da Descartes a Alfieri (1997); Una retorica degli affetti. Dall'epos al romanzo (2006) e La coscienza prima di Zeno. Ideologie scientifiche e discorso letterario in Svevo (2018). Ha curato inoltre l'edizione italiana degli scritti sulla letteratura di An-dré Jolles (2003).
Nell'Italia della Restaurazione, le scritture umoristiche sembrano ispirarsi al modello fintament... more Nell'Italia della Restaurazione, le scritture umoristiche sembrano ispirarsi al modello fintamente odeporico del Voyage autour de ma chambre di Xavier de Maistre (1795), nonché dell'anonimo Voyage dans mes poches (1798), con una produzione narrativa diversificata di generi e stili che testimonia a più riprese la diffusa ricezione e la riscrittura del Sentimental Journey di Laurence Sterne. Dal Viaggio e maravigliose avventure d'un veneziano ch'esce la prima volta delle lagune (1818) di Francesco Contarini, ai romanzi dei conciliatoristi (Borsieri, Di Breme, Pellico) al Viaggio di tre giorni di Luigi Ciampolini (1832), questa vena narrativa si protrae con risultati alterni e diversificati fino al Viaggio di un ignorante di Giovanni Rajberti (1857) fino a giungere alla rivisitazione ironica del Corto viaggio sentimentale di Italo Svevo (1928). Ma nella produzione letteraria del secondo Ottocento si evidenziano anche altre linee di ricerca, che tralasciano il modello odeporico per cimentarsi con soluzioni narrative più radicali, caratterizzate dalla volontaria elusione dei confini tra i generi letterari. Dalle scritture umoristiche di Nievo (l'inedito Antiafrodisiaco per l'amor platonico, 1851, La storia filosofica de' secoli futuri, 1859, e Il Barone di Nicastro, 1860) a La Scapigliatura e il 6 febbraio di Cletto Arrighi (1862), fino a alla Merope IV. Sogni e fantasie di Quattr'Asterischi di Imbriani (1867), tali forme di sperimentazione linguistica e stilistica attingono puntualmente ai modelli dell'eccentricità narrativa settecentesca (Diderot, lo Sterne rivisitato del Tristram Shandy) per rilanciare un'idea di scrittura che attraverso l'ironia, la reticenza e l'allusività si confronta con la realtà storica e politica contemporanea, come prima già Carlo Bini nell'inedito Manoscritto di un prigioniero (1833). Attraverso una serie di case studies (romanzi, racconti, novelle, dialoghi e récits de voyage veri o fittizi), il convegno intende indagare le modalità attraverso le quali le diverse tipologie di scrittura umoristica nascono, si sviluppano e vengono recepite in Italia tra la fine del Settecento e l'età del Risorgimento, con particolare attenzione ai contesti di produzione e di ricezione, alle loro finalità esplicite o implicite e alle possibili coordinate ideologiche. Modalità d'invio delle proposte: L'abstract della proposta di 1000 battute max in italiano, francese o inglese, accompagnato da un breve profilo biobibliografico dell'autore, andrà inviato entro il 30 settembre 2019 congiuntamente a silvia.contarini@uniud.it e a francois.bouchard@univ-tours.fr.
Dedicato alla rappresentazione della coscienza nei romanzi di Svevo, il libro è il primo risultat... more Dedicato alla rappresentazione della coscienza nei romanzi di Svevo, il libro è il primo risultato di una ricerca interdisciplinare più vasta, vòlta all’indagine sistematica del “non conscio” (indipendente o complementare alla psicanalisi freudiana) e alla sua ricezione dentro le strutture narrative del Modernismo. Nel caso esemplare di Svevo, il confronto fra letteratura e scienza ereditato dal Naturalismo assume la consuetudine di un dialogo inquieto, ma sempre lucido e coerente, con la psicologia del secondo Ottocento, da Taine a Charcot a Janet. Vengono così sottoposti a verifica, attraverso la prospettiva ermeneutica della letteratura, non solo l’immaginario del vitalismo riattualizzato da Balzac o le teorie sulla personalità disgregata di fine secolo, ma l’intero paradigma medico-interpretativo della Salpêtrière già oggetto dell’attenzione di romanzieri come Zola, Claretie e Daudet. Proprio la rilettura critica di Charcot in modi non dissimili a quelli messi in atto negli stessi anni da Freud negli Studi sull’isteria consente di ipotizzare un rapporto tra Senilità e il pensiero freudiano delle origini, preludio si direbbe necessario a quello che sarà, nel terzo romanzo di Svevo, l’incontro dialettico con la psicanalisi.
Testo a cura di Sara Rosini 1. R. Rey, Histoire de la douleur, Paris, Ed. La Découverte, 1993, ca... more Testo a cura di Sara Rosini 1. R. Rey, Histoire de la douleur, Paris, Ed. La Découverte, 1993, cap. v. Ma a complemento si vedano le pagine dedicate all'incontro tra letteratura e medicina da O. Marquard, Schwierigkeiten mit der Geschichtsphilosophie, Frankfurt a. M., Suhrkamp, 1973, parte iii. 2. J. Deprun, La philosophie de l'inquiétude en France, Paris, Vrin, 1979, p. 11. 3. Si veda P. Gay, The Party of Humanity. Essays in the French Enlightenment, New York, Knopf, 1964. Ma sui significati della compassione come «empatia» nel dibattito filosofico settecentesco si veda ora M. Nussbaum, Upheavals of Thought. The Intelligence of Emotions, tr. it. L'intelligenza delle emozioni, Bologna, il Mulino, 2004, parte ii. 4. Si confronti su questo punto L. G. Crocker, Nature and Culture. Ethical Thought in the French Enlightenment, Baltimore-London, Johns Hopkins University Press, 1963.
Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun v... more Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CON-FESERCENTI il 18 dicembre 2000.
griseldaonline, 2019
The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Roma... more The essay gives an account of the reception of La Nouvelle Héloïse and more generally of the Romance line of Rousseuian origin during the Italian Tournant des Lumières, with particular regard to the Car-tesian and Enlightenment metaphor of the cultivation of affections. Analysing the novels of Giovan Battista Giovio (Il sepolcro su la montagna, or Luigia e Alfonso) and Carlo Botta (Per questi dilettosi monti), we try to show the persistence and metamorphosis of a narrative model that will reach Foscolo and Manzoni, through the progressive destruction of the idyllic chronotope. Il saggio intende proporre un'analisi del romanzo epistolare italiano di fine Settecento attraverso l'esempio emblematico del libro incompiuto di Carlo Botta, Per questi dilettosi monti (1796), ritrovato e pubblicato per la prima volta da Luca Badini Confalonieri nel 1986. Specie se messo a confronto con altri esperimenti letterari coevi (come Il sepolcro su la montagna di Giambattista Giovio, 1796) che fanno riferimento a una medesima cornice ideologica di matrice rousseuiana, il romanzo di Botta si presenta come un originale tentativo di riprendere il discorso contraddittorio de La Nouvelle Héloïse riguardo al contrasto insanabile fra natura e civiltà, passione e ragione, anche se la sua forma incompiuta permette di formulare solo delle ipotesi sugli esiti di un intreccio narrativo costruito su una serie di prolessi e allu-sioni intertestuali. Da un punto di vista strutturale, tuttavia, sembra di poter affermare che il libro di Botta rappresenta una ulteriore conferma dell'evoluzione della forma epistolare in scrittura dell'io che contraddistingue il romanzo del Tournant des Lumières, anche in virtù della grande influenza del Wer-ther di Goethe. Silvia Contarini insegna Letteratura italiana nell'Università di Udine. Ha curato edizioni commentate di Pietro Verri e di Ippolito Nievo, ed è autrice di tre monografie: Il «mistero della macchina sensibile». Teorie delle passioni da Descartes a Alfieri (1997); Una retorica degli affetti. Dall'epos al romanzo (2006) e La coscienza prima di Zeno. Ideologie scientifiche e discorso letterario in Svevo (2018). Ha curato inoltre l'edizione italiana degli scritti sulla letteratura di An-dré Jolles (2003).
Sulla scorta di recenti studi di area francese e tedesca, che hanno tentato di delineare una stor... more Sulla scorta di recenti studi di area francese e tedesca, che hanno tentato di delineare una storia della psicologia prima di Freud segnalandone l’influenza in ambito letterario, il progetto di ricerca intende proporre un’indagine più sistematica delle forme del “non conscio” (indipendente o complementare alla psicanalisi) elaborate dalle “ideologie scientifiche” tra il 1870 e il 1940, concentrandosi sulla loro ricezione da parte della letteratura (italiana, francese e tedesca). Il fulcro della ricerca - interdisciplinare - sarà dunque lo studio delle modalità di riuso, aggregazione, trasformazione e riscrittura - con sfumature politiche, sociali, filosofiche o fantastiche - delle "ideologie scientifiche" (medicina, psicologia, etnologia) messe in atto dagli scrittori nella descrizione della vasta zona del “non conscio”. Con “non conscio” si intende qui l’insieme dei fenomeni che reggono l’agire dell’individuo fuori della sfera della volontà e della razionalità, a prescindere da ogni categoria epistemologica. In tal senso, il “non conscio” oggetto della nostra analisi non coincide pienamente con la categoria psicanalitica dell’inconscio, ma acquisisce una maggiore ampiezza e plasticità, perchè implica non solo la tassonomia medica o psicologica, ma la sua reinterpretazione da parte della letteratura e le sue metamorfosi nell’ambito di una poetica o di un'estetica.
Introduzione al n. 26/2016 dei "Cahiers d'études italiennes" dedicato a André Jolles
Intervento alla giornata di studio e di ricordo per Ezio Raimondi
Ce volume se propose de relancer le débat autour de la figure, cruciale mais quelque peu oubliée,... more Ce volume se propose de relancer le débat autour de la figure, cruciale mais quelque peu oubliée, d’André Jolles. Romaniste, historien de la culture et de l’art, proche de Johan Huizinga, Jolles est ici étudié du point de vue de sa biographie, de la relecture de son œuvre et de celui de son legs à la critique successive. Une approche d’histoire culturelle est adoptée par la plupart des auteurs des articles contenus dans la première partie de l’ouvrage, qui approfondissent la figure d’un Jolles comparatiste et lecteur (Otterspeer), éclaircissent la chronologie des portraits de Jolles (Van der Lem), creusent les réflexions de Jolles autour des figures de la Nymphe et de la Gradiva (Sacco) et explorent les rapport entre Warburg et Jolles (Targia). La deuxième partie du volume est consacrée à une relecture des œuvres italianisantes de Jolles : le problème de la périodisation des époques culturelles sous l’angle de l’étude du nominalisme (Tabarroni), la lecture du Décaméron (Guérin, Bragantini et Fichera), celle des Fiabe teatrali de Gozzi (Penso). La troisième partie, Percorsi e letture, se propose de relever le défi d’un legs de Jolles à la critique contemporaine, à travers une relecture critique de son opus majeur, les Formes simples (Fonio), du repérage d’autres « formes » dans la culture italienne du XIXe siècle (Bouchard) et dans la littérature comparée du XXe (Rondini), et d’une lecture croisée entre le concept esthétique du sublime et le « Mémorable » jollesien (Panella). Enfin, les annexes du volume contiennent un inédit du spécialiste reconnu de Jolles Walter Thys et une mise à jour bibliographique de, et sur Jolles préparée par Silvia Contarini et Filippo Fonio.
Il diario di prigionia di Giani Stuparich: prime considerazioni IL DIARIO DI PRIGIONIA DI GIANI S... more Il diario di prigionia di Giani Stuparich: prime considerazioni IL DIARIO DI PRIGIONIA DI GIANI STUPARICH: PRIME CONSIDERAZIONI Silvia Contarini Di recente tornato in luce, il diario di prigionia di Giani Stuparich si conserva, insieme ad altri inediti dello scrittore (tra cui il taccuino, fino a poco tempo fa ritenuto perduto, all'origine di Guerra del '15), 1 nel fondo di carte autografe depositato nel 2012 presso l'Archivio diplomatico della Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste dagli eredi di Anita Pittoni. 2 Costituito da 140 carte numerate con lacuna, è un testo compiuto che contiene per lo più brevi annotazioni comprese tra il 22 giugno 1916 e il 13 ottobre 1918, redatte da Stuparich durante la sua permanenza forzata in diversi campi dell'Austria-Ungheria: Sidmundsherberg, Spratzern, Ostfyzonuyfa, Mathausen e Marchtrenk. 3 Com'è noto, Giani aveva partecipato insieme al fratello Carlo, anche lui ufficiale dei granatieri, alla difesa contro la Strafexpedition sull'altopiano di Asiago: accerchiato dai nemici sul monte Cengio, Carlo si toglie la vita il 30 maggio del 1916; il giorno 1 Del ritrovamento del taccuino ho dato notizia nel mio intervento Giani Stuparich e la trilogia della guerra. Dal «Taccuino di un volontario» a «Ritorneranno», in Gli scrittori e la Grande guerra. Atti del convegno (Padova, 8-9 maggio 2014), a cura di a. daniele. Padova, Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti, 2015, pp. 111-140. Ma per un'analisi approfondita della vicenda redazionale cfr. G. sandrini, Guerra del '15 di Giani Stuparich: scrittura e riscrittura di un diario, in corso di stampa in «Studi Novecenteschi». 2 Il manoscritto del diario di prigionia, da cui sono tratte tutte le citazioni riportate in seguito nel testo, fa parte della miscellanea di scritti con segnatura R.P. MS MISC. 239/2.2., che contiene vario materiale autobiografico (lettere e diari). Ringrazio Giusy Criscione per averne autorizzato la riproduzione parziale. 3 La permanenza nel campo di Marchtrenk, data come incerta da e. apiH (Il ritorno di Giani Stuparich. Con lettere inedite, Firenze, Vallecchi, 1988, p. 56) è confermata da una nota del diario.
Il saggio intende fare il punto sullo stato del carteggio tra Melchiorre Cesarotti e il filologo ... more Il saggio intende fare il punto sullo stato del carteggio tra Melchiorre Cesarotti e il filologo olandese Michael Rijkloff van Goens in vista di un'edizione delle lettere. Il confronto tra le lettere comprese nell'edizione a stampa ottocentesca curata da Barbieri e gli autografi di Cesarotti conservati nella Koninklijke Bibliotheek dell'Aja consente di rintracciare in modo più preciso i lineamenti di un dialogo che ruota intorno alla traduzione italiana dell'Ossian.
ciclo di incontri presso Scuola Superiore di Udine - Università degli Studi di Udine
Rilettura della trilogia della guerra di Stuparich alla luce di documenti inediti
Traduzione italiana degli scritti di A. Jolles. Compresa una nuova traduzione di Einfache Formen
Introduzione e commento a I. Nievo, Storia filosofica dei secoli futuri, in Id., Opere, tomo II, ... more Introduzione e commento a I. Nievo, Storia filosofica dei secoli futuri, in Id., Opere, tomo II, a c. di U. Olivieri, Milano-Napoli, Ricciardi Treccani, 2015 (La letteratura italiana. Storia e Testi)
introduzione e commento dell'edizione Milano, Sanvito, 1860, ora in I. Nievo, Opere, Tomo II, a c... more introduzione e commento dell'edizione Milano, Sanvito, 1860, ora in I. Nievo, Opere, Tomo II, a c. di U. Olivieri, Milano Napoli, Ricciardi-Treccani, 2015
Ricerca in corso sulla riscrittura romanzesca del discorso medico sull'isteria e la personalità m... more Ricerca in corso sulla riscrittura romanzesca del discorso medico sull'isteria e la personalità multipla in Svevo.
intervento nel numero monografico dedicato all'Illuminismo di "Das Achtzehnte Jahrundert"
In Atti del convegno di Bochum "Svevo e le scienze: vita/tempo", a c. di R. Behrens, M. Guthmuel... more In Atti del convegno di Bochum "Svevo e le scienze: vita/tempo", a c. di R. Behrens, M. Guthmueller e E. Schomacher, "Aghios." 7/8, 2014, pp. 27-51.
Martedì 8 -Giovedì 10 Novembre 2016 Università per Stranieri di Siena Dipartimento di Ateneo per ... more Martedì 8 -Giovedì 10 Novembre 2016 Università per Stranieri di Siena Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca piazza Carlo Rosselli 27/28 Siena Il Convegno intende valorizzare la specificità della tradizione critica italiana, che ha costituito un importante patrimonio teorico e pratico di commenti e di riflessioni. Questa tradizione è un aspetto di quell'identità nazionale sulla quale l'Università per Stranieri di Siena sta riflettendo. D'altra parte, insistere sul valore del commento e sulla sua funzione strategica nel rapporto tra testo e lettore costituisce oggi una reazione alla sottovalutazione in ambito accademico del valore scientifico dei commenti. Il programma del convegno prevede interventi di relatori e relatrici di varie generazioni e provenienze che si sono occupati o si stanno occupando di commenti a testi letterari, e comprende un'area cronologica che va dal Duecento al Novecento. Ogni relatore commenterà in modo specifico e analitico un testo o una porzione di testo, mettendo in rilievo gli aspetti problematici che lo caratterizzano e le questioni teoriche che ne possono discendere.