FRANCESCO TRENTINI | Università Ca' Foscari Venezia (original) (raw)
Books by FRANCESCO TRENTINI
Avremmo mai avuto Lorenzo Lotto senza Venezia? Il Lotto inquieto, radicalmente religioso, che tie... more Avremmo mai avuto Lorenzo Lotto senza Venezia? Il Lotto inquieto, radicalmente religioso, che tiene alta l’attenzione degli storici da ormai mezzo secolo? L’ultimo Lotto straniante e allucinato, dalla pittura quasi incomprensibilmente naïf che invece da troppo poco abbiamo cominciato a guardare? Probabilmente no, se ammettiamo che anche l’arte più radicalmente originale è la traccia del difficile lavoro di negoziazione sociale di un mondo per via simbolica. Fu dunque nel dialogo tra Lotto e la città di Venezia, con la sua peculiare situazione e configurazione, con la sua attualità e le sue opportunità, con i suoi gruppi umani così diversi tra loro, con i suoi infiniti mondi, che si crearono le condizioni perché emergessero i tratti di graffiante modernità che fanno dell’inquieto pittore una delle personalità più vicine alla crisi del soggetto contemporaneo.
La memoria delle origini è fondamentale per il radicamento di qualsiasi gruppo umano. Ma, quando ... more La memoria delle origini è fondamentale per il radicamento di qualsiasi gruppo umano. Ma, quando il filo fra passato e presente si spezza, si aprono due vie: una progressiva perdita di memoria oppure l'elaborazione simbolica dell'origine perduta. Questa fu la scelta di fronte a cui si trovarono i Carmelitani giunti a Venezia nel secondo Duecento. Nati in Palestina come piccola comunità spontanea d'eremiti, aggrappati al potenziale simbolico della loro sede - il Monte Carmelo - furono spinti dall'avanzata araba a migrare, affrontando così le difficoltà dell'inserimento in un contesto nuovo. Seguendoli sul filo della memoria e del simbolo nasce quest'indagine sulla forza delle immagini, ma anche dell'architettura e della produzione libraria, nell'elaborazione d'una condizione di diaspora e nel radicamento d'un soggetto umano entro un ambiente nuovo. "Essere altrove" è però anche una riflessione sulla forza della produzione artistica sacra, dove spazio di culto e arte sono considerati essenzialmente per il loro statuto d'incontro-scontro tra uomini, fondamentali per l'elaborazione di nuovi equilibri grazie alla creazione di nuovi simboli. A mediare la relazione con le componenti laiche della società troveremo gli artisti - Cima da Conegliano, Lorenzo Lotto, Andrea Schiavone, Pietro Liberi. Tre secoli della vita veneziana d'un gruppo religioso che fece dello status di diaspora un fattore potentemente identitario.
Papers by FRANCESCO TRENTINI
Costanza Barbieri, Michele di Monte, Harula Economopoulos, Benjamin Paul, Loredana Pavanello, Val... more Costanza Barbieri, Michele di Monte, Harula Economopoulos, Benjamin Paul, Loredana Pavanello, Valentina Sapienza, Maria Giovanna Sarti (eds.), "Giardino di conversazioni. Scritti in onore di Augusto Gentili," Roma, Bardi, 2023, pp. 459-472 (ISBN 9788894810820).
Donatella Calabi, Giuseppe Gullino, Gherardo Ortalli (eds.), "Come la marea. Successi e sconfitte durante il dogado di Leonardo Loredan (1501-1521)", Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Venezia, 2023, pp. 323-383.
Perhaps one of the most important events in Dürer’s venetian travel of 1505- 07, according to the... more Perhaps one of the most important events in Dürer’s venetian travel of 1505- 07, according to the letter to Willibald Pirckheimer by 8 september 1506, is the visit of doge Loredan to the painter’s venetian atelier in order to see the almost
finished Feast of the Rosary table. Nonetheless, perhaps because of the haziness of the note, this circumstance has not been properly focused by critics. Thanks to a network of documents from the venetian Senate’s registers and the Diarii records by Girolamo Priuli and Marin Sanudo the Younger, the present contribution aims to offer a structured framework supporting a political reading of the encounter between Loredan and Dürer, suggesting its connection with an inner break into the venetian political body, after the rise of a group willing to support the descent in Italy by Maximilian I Habsburg. Furthermore, new readings of some details in the painting, the result of a study of the masterwork conducted with the methods of analytical iconology, and a re-evaluation of some passages in Albrecht Dürer’s epistles, allow to show how the meeting between the doge and the painter – in the early years of Loredan’s dogate and in line with the predecessor Agostino Barbarigo’s policies – could be seen as part of a complex strategy for managing the political potential of art, seen as Instrumentum Regni under a perspective of extended diplomacy.
Engramma, 200 (marzo 2023) (online at: http://www.engramma.it/eOS/index.php?id\_articolo=5070).
Maria Bergamo, Giacomo Confortin, Fabrizio Lollini (eds.), Per insufficienza di prove. Arte, storia, modi [Engramma, 186 (novembre 2021)], 2021
According to an analytical definition of evidence as a quality attributed to observational data a... more According to an analytical definition of evidence as a quality attributed to observational data as they verify a paradigm-based hypothesis, this contribution focuses on the choice of a socio-anthropological paradigm and its heuristic consequences for Art History. Based on the case study of Cima da Conegliano’s "Lamentation over the dead Christ with a carmelite monk" (Puškin Museum, Moscow), the present paper focuses on the methodological challenges of the study of artistic commissions within the ‘religious field’, the indexicality of historical sources, the nexus between art and history, in order to provide an introduction to the structuring of evidence from a sociogenetic point of view on art.
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXIV/47 (gennaio-giugno 2014), pp. 75-127, 2014
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XIV/27 (gennaio-giugno 2004), pp. 169-225., 2004
La Bibliofilìa. Rivista di storia del libro e di bibliografia diretta da Edoardo Barbieri, "Autori, editori e lettori del libro a stampa in Italia tra Quattro e Cinquecento", CCXXI/1 (2019), pp. 107-130
Between the end of the 15th century and the early decades of the 16th the publishing activities o... more Between the end of the 15th century and the early decades of the 16th the publishing activities of the Carmelitan friars 'dell'Antica Osservanza' was marked by the intense and coordinated work of editing carried out by the friars Giovanni Maria Poluzzi da Novellara and Giovanni Battista de' Cathaneis, who signed a series of liturgical, legal and historical texts which make up almost the entire output of the Order's publications in this period. All these works were printed in Venice, largely under the auspices of the publisher Lucantonio Giunta the Elder.
The quantitative and comparative analysis of the Carmelitan output in relation to that of the other mendicant orders, notably the Dominicans and the Franciscans, in the same period reveals the exceptional nature of such a wide-ranging production wholly carried out in the context of a special partnership between a religious order and a single publisher with the editorial contributions of selected editors.
The historical investigations into the biography of the two friar editors and the context of the Order in which these editions emerged enables us to see the close links between this Carmelitan publishing activity and the policies of reform being promoted by those Church leaders who saw printing as an invaluable tool for the reinforcement of a uniform identity.
Alessandro Carollo (ed.), "Doctor apostolicus". San Lorenzo da Brindisi e lo Studio Teologico "Laurentianum" di Venezia (Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2019), pp. 123-142
Uno studio iconologico condotto su alcuni episodi fondamentali della tradizione iconografica del ... more Uno studio iconologico condotto su alcuni episodi fondamentali della tradizione iconografica del santo cappuccino Lorenzo da Brindisi rivela lo sforzo congiunto di artisti e teologi volto ad attingere per via iconica al potenziale controversistico che aveva caratterizzato gli interventi dottrinali del frate.
Massimo Bisson, Isabella Cecchini, Deborah Howard (eds.), La chiesa di San Giacomo dall'Orio. Una trama millenaria di arte e fede, Atti del Convegno internazionale, Venezia, 9-10 novembre 2017 (Roma, Viella, 2018), pp. 89-104
Frédérique Lemerle, Vasco Zara, Pierre Caye, Laura Moretti (eds.), Daniele Barbaro 1514-1570. Vénitien, patricien, humaniste, Turnhout, Brepols, 2017, pp. 307-326.
Bernard Aikema, Thomas Dalla Costa, Paola Marini (eds.), Paolo Veronese. Giornate di studio (Venezia, lineadacqua - Fondazione Giorgio Cini, 2016), pp. 324-328
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXV/49 (gennaio-giugno 2015), pp. 147-196
Giuliana Ericani (ed.), Jacopo Bassano, i figli, la scuola, l'eredità (Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 2014), pp. 183-201
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXIV/48 (luglio-dicembre 2014)
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXIII/45, pp. 57-138, 2013
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XX/39, pp. 73-109., 2010
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XIX/38, pp. 99-142, 2009
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XVIII/35, pp. 105-137, 2008
Avremmo mai avuto Lorenzo Lotto senza Venezia? Il Lotto inquieto, radicalmente religioso, che tie... more Avremmo mai avuto Lorenzo Lotto senza Venezia? Il Lotto inquieto, radicalmente religioso, che tiene alta l’attenzione degli storici da ormai mezzo secolo? L’ultimo Lotto straniante e allucinato, dalla pittura quasi incomprensibilmente naïf che invece da troppo poco abbiamo cominciato a guardare? Probabilmente no, se ammettiamo che anche l’arte più radicalmente originale è la traccia del difficile lavoro di negoziazione sociale di un mondo per via simbolica. Fu dunque nel dialogo tra Lotto e la città di Venezia, con la sua peculiare situazione e configurazione, con la sua attualità e le sue opportunità, con i suoi gruppi umani così diversi tra loro, con i suoi infiniti mondi, che si crearono le condizioni perché emergessero i tratti di graffiante modernità che fanno dell’inquieto pittore una delle personalità più vicine alla crisi del soggetto contemporaneo.
La memoria delle origini è fondamentale per il radicamento di qualsiasi gruppo umano. Ma, quando ... more La memoria delle origini è fondamentale per il radicamento di qualsiasi gruppo umano. Ma, quando il filo fra passato e presente si spezza, si aprono due vie: una progressiva perdita di memoria oppure l'elaborazione simbolica dell'origine perduta. Questa fu la scelta di fronte a cui si trovarono i Carmelitani giunti a Venezia nel secondo Duecento. Nati in Palestina come piccola comunità spontanea d'eremiti, aggrappati al potenziale simbolico della loro sede - il Monte Carmelo - furono spinti dall'avanzata araba a migrare, affrontando così le difficoltà dell'inserimento in un contesto nuovo. Seguendoli sul filo della memoria e del simbolo nasce quest'indagine sulla forza delle immagini, ma anche dell'architettura e della produzione libraria, nell'elaborazione d'una condizione di diaspora e nel radicamento d'un soggetto umano entro un ambiente nuovo. "Essere altrove" è però anche una riflessione sulla forza della produzione artistica sacra, dove spazio di culto e arte sono considerati essenzialmente per il loro statuto d'incontro-scontro tra uomini, fondamentali per l'elaborazione di nuovi equilibri grazie alla creazione di nuovi simboli. A mediare la relazione con le componenti laiche della società troveremo gli artisti - Cima da Conegliano, Lorenzo Lotto, Andrea Schiavone, Pietro Liberi. Tre secoli della vita veneziana d'un gruppo religioso che fece dello status di diaspora un fattore potentemente identitario.
Costanza Barbieri, Michele di Monte, Harula Economopoulos, Benjamin Paul, Loredana Pavanello, Val... more Costanza Barbieri, Michele di Monte, Harula Economopoulos, Benjamin Paul, Loredana Pavanello, Valentina Sapienza, Maria Giovanna Sarti (eds.), "Giardino di conversazioni. Scritti in onore di Augusto Gentili," Roma, Bardi, 2023, pp. 459-472 (ISBN 9788894810820).
Donatella Calabi, Giuseppe Gullino, Gherardo Ortalli (eds.), "Come la marea. Successi e sconfitte durante il dogado di Leonardo Loredan (1501-1521)", Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Venezia, 2023, pp. 323-383.
Perhaps one of the most important events in Dürer’s venetian travel of 1505- 07, according to the... more Perhaps one of the most important events in Dürer’s venetian travel of 1505- 07, according to the letter to Willibald Pirckheimer by 8 september 1506, is the visit of doge Loredan to the painter’s venetian atelier in order to see the almost
finished Feast of the Rosary table. Nonetheless, perhaps because of the haziness of the note, this circumstance has not been properly focused by critics. Thanks to a network of documents from the venetian Senate’s registers and the Diarii records by Girolamo Priuli and Marin Sanudo the Younger, the present contribution aims to offer a structured framework supporting a political reading of the encounter between Loredan and Dürer, suggesting its connection with an inner break into the venetian political body, after the rise of a group willing to support the descent in Italy by Maximilian I Habsburg. Furthermore, new readings of some details in the painting, the result of a study of the masterwork conducted with the methods of analytical iconology, and a re-evaluation of some passages in Albrecht Dürer’s epistles, allow to show how the meeting between the doge and the painter – in the early years of Loredan’s dogate and in line with the predecessor Agostino Barbarigo’s policies – could be seen as part of a complex strategy for managing the political potential of art, seen as Instrumentum Regni under a perspective of extended diplomacy.
Engramma, 200 (marzo 2023) (online at: http://www.engramma.it/eOS/index.php?id\_articolo=5070).
Maria Bergamo, Giacomo Confortin, Fabrizio Lollini (eds.), Per insufficienza di prove. Arte, storia, modi [Engramma, 186 (novembre 2021)], 2021
According to an analytical definition of evidence as a quality attributed to observational data a... more According to an analytical definition of evidence as a quality attributed to observational data as they verify a paradigm-based hypothesis, this contribution focuses on the choice of a socio-anthropological paradigm and its heuristic consequences for Art History. Based on the case study of Cima da Conegliano’s "Lamentation over the dead Christ with a carmelite monk" (Puškin Museum, Moscow), the present paper focuses on the methodological challenges of the study of artistic commissions within the ‘religious field’, the indexicality of historical sources, the nexus between art and history, in order to provide an introduction to the structuring of evidence from a sociogenetic point of view on art.
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXIV/47 (gennaio-giugno 2014), pp. 75-127, 2014
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XIV/27 (gennaio-giugno 2004), pp. 169-225., 2004
La Bibliofilìa. Rivista di storia del libro e di bibliografia diretta da Edoardo Barbieri, "Autori, editori e lettori del libro a stampa in Italia tra Quattro e Cinquecento", CCXXI/1 (2019), pp. 107-130
Between the end of the 15th century and the early decades of the 16th the publishing activities o... more Between the end of the 15th century and the early decades of the 16th the publishing activities of the Carmelitan friars 'dell'Antica Osservanza' was marked by the intense and coordinated work of editing carried out by the friars Giovanni Maria Poluzzi da Novellara and Giovanni Battista de' Cathaneis, who signed a series of liturgical, legal and historical texts which make up almost the entire output of the Order's publications in this period. All these works were printed in Venice, largely under the auspices of the publisher Lucantonio Giunta the Elder.
The quantitative and comparative analysis of the Carmelitan output in relation to that of the other mendicant orders, notably the Dominicans and the Franciscans, in the same period reveals the exceptional nature of such a wide-ranging production wholly carried out in the context of a special partnership between a religious order and a single publisher with the editorial contributions of selected editors.
The historical investigations into the biography of the two friar editors and the context of the Order in which these editions emerged enables us to see the close links between this Carmelitan publishing activity and the policies of reform being promoted by those Church leaders who saw printing as an invaluable tool for the reinforcement of a uniform identity.
Alessandro Carollo (ed.), "Doctor apostolicus". San Lorenzo da Brindisi e lo Studio Teologico "Laurentianum" di Venezia (Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2019), pp. 123-142
Uno studio iconologico condotto su alcuni episodi fondamentali della tradizione iconografica del ... more Uno studio iconologico condotto su alcuni episodi fondamentali della tradizione iconografica del santo cappuccino Lorenzo da Brindisi rivela lo sforzo congiunto di artisti e teologi volto ad attingere per via iconica al potenziale controversistico che aveva caratterizzato gli interventi dottrinali del frate.
Massimo Bisson, Isabella Cecchini, Deborah Howard (eds.), La chiesa di San Giacomo dall'Orio. Una trama millenaria di arte e fede, Atti del Convegno internazionale, Venezia, 9-10 novembre 2017 (Roma, Viella, 2018), pp. 89-104
Frédérique Lemerle, Vasco Zara, Pierre Caye, Laura Moretti (eds.), Daniele Barbaro 1514-1570. Vénitien, patricien, humaniste, Turnhout, Brepols, 2017, pp. 307-326.
Bernard Aikema, Thomas Dalla Costa, Paola Marini (eds.), Paolo Veronese. Giornate di studio (Venezia, lineadacqua - Fondazione Giorgio Cini, 2016), pp. 324-328
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXV/49 (gennaio-giugno 2015), pp. 147-196
Giuliana Ericani (ed.), Jacopo Bassano, i figli, la scuola, l'eredità (Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 2014), pp. 183-201
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXIV/48 (luglio-dicembre 2014)
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XXIII/45, pp. 57-138, 2013
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XX/39, pp. 73-109., 2010
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XIX/38, pp. 99-142, 2009
Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura, XVIII/35, pp. 105-137, 2008
Cappelle musicali fra corte, stato e chiesa nell'Italia del Rinascimento
An analysis of market demand, market supply and the resulting musical repertories in the context ... more An analysis of market demand, market supply and the resulting musical repertories in the context of the some 55 places of worship open to public worship in Treviso during the sixteenth and early seventeenth centuries.
International and Interdiciplinary Workshop, Venice, September 10-11, 2023 - "Bridges to the Past - The Case of the Grimani. Historical Empowerment and Innovation Between Rome and Venice" - Workshop Committee: Natasia Heckendorff, Michael Klaper, Sophie Kleveman
A partire dai fondamentali lavori di Michel Hochmann, gli ultimi vent'anni di studi dedicati alla... more A partire dai fondamentali lavori di Michel Hochmann, gli ultimi vent'anni di studi dedicati alla rete di artisti “romani” vicini al cardinale Marino e al patriarca Giovanni, si sono concentrati sulla rilevanza estetica di una "romanitas" avvertita come espressione di una singolare opzione di gusto da parte di uomini capaci di un mecenatismo appassionato e spregiudicato nella Venezia del Rinascimento. A fronte di cospicue analisi comparative e accurate ricognizioni filologiche, tuttavia, merita di essere ulteriormente approfondito il valore ideologico sotteso al singolare impegno dei prelati Grimani nel collezionismo e nella committenza di opere di miniatura e disegno.
Cornice all'intera argomentazione sarà la piena rivalutazione della rilevanza socio-culturale assunta dagli artisti/grafici - i cosiddetti graphides - nelle strategie politico-culturali dei cardinali romani: una prospettiva certificata da Paolo Cortesi nel "De Cardinalatu" (1510), che già a Domenico Grimani dovette essere tutt'altro che indifferente. Sarà quindi valutato il ruolo che l'entourage romano frequentato e animato dai graphides legati a Marino - si pensi a Giulio Clovio, Francisco de Hollanda, Giovanni Battista Ponchini - ebbe a rivestire sul piano del dibattito religioso: una dimensione inscindibile da quella artistico-culturale nei circoli romani dei prelati Grimani e Corner, segnati dalla prossimità alle istanze “spirituali” di matrice erasmiana e valdesiana.
La rivalutazione delle aperture in direzione di un'avanguardia religiosa di matrice erasmiana contenute nei "Commentarii in Epistolam Pauli ad Romanos et ad Galatas" redatti dal Cardinale intorno al 1537 e miniati da Clovio in quello stesso torno di anni; l'approfondimento delle implicazioni “spirituali” dei convegni di artisti a servizio di Grimani descritti da Francisco de Hollanda al tempo in cui Giulio Clovio era a servizio di Grimani; lo studio delle possibili strategie sottese ai movimenti dei "graphides" di Marino da Roma verso Venezia, costituiranno la base metodologica e documentale per una rivalutazione critica del valore programmatico attribuito dal cardinal Grimani ai lavori dei suoi artefici.
Le opere di grafica , pensate per veicolare una romanitas inedita, ampiamente immaginaria, esito di citazioni antiquarie rivisitate attraverso il filtro michelangiolesco, saranno riconsiderate nel loro valore di supporto alla campagna di riforma delle idee religiose e artistiche che - anche a Venezia - i prelati Grimani pensarono di poter conseguire a mezzo dell'ostinata concentrazione su una selezionata rosa di forme e temi iconografici dichiaratamente “romani” cioè “spirituali”.
International Conference, Venice, 14-15 June 2023 - "Vittore Carpaccio. Contesto, iconografia, fortuna" - Conference Committee: Peter Humfrey (President), Patricia Fortini Brown, Giorgio Fossaluzza, Deborah Howard, Augusto Gentili, Giulio Manieri Elia, Stefania Mason
Muovendo dalle osservazioni di Giulio Busi sulle iscrizioni ebraiche della Natività della Vergine... more Muovendo dalle osservazioni di Giulio Busi sulle iscrizioni ebraiche della Natività della Vergine dell’Accademia Carrara di Bergamo, con il supporto metodologico dell’iconologia analitica e contestuale, il presente contributo intende discutere l’impatto dell’ebraismo umanistico sulla ricerca iconografica e figurativa di Carpaccio.
L’argomentazione muoverà dall’esame della tavola del Metropolitan Museum di New York, dove elementi testuali inediti affioranti nelle tre pseudo-iscrizioni principali, insieme all’evocazione del consunto trono che la tradizione giudaica riservava al futuro Messia, incoraggiano a leggere l’intera composizione come una riflessione sulla restaurazione della Torah e di Israele. Il referente ebraico, sostenuto da una religiosità laicamente umanistica, spiega la singolarità della composizione, svincolata dalla solida tradizione iconografica della Passione di Cristo e virtuosisticamente giocata su percorsi intertestuali tra cristianesimo e giudaismo che tengono insieme figure e simboli tra allegoria e metafora. Un’analoga strategia compositiva, tesa a proiettare l’immagine oltre i limiti della tradizione iconografica cristiana, è ravvisabile nella tela di Berlino, dove una varietà di soluzioni figurative e dettagli – tra questi l’ampio spazio riservato alla pietra dell’unzione tra brani macabri, il ragazzino che scava dentro una fossa, Giuseppe d’Arimatea che sorregge il grande bacile –, supportati da fonti bibliche e rabbiniche, convergono sulla dialettica tra purezza e impurità attivando il tema dell’attesa messianica ebraica e del riconoscimento di Cristo come il "Mashiach ben David" promesso dai testi giudaici rabbinici, qui contrapposto idealmente al "Mashiach ben Efraim".
Riconducibili a un arco temporale segnato dal movimento degli ebrei iberici verso levante, queste opere furono risposte colte all'inedita dinamica culturale venutasi a creare: sintomi di un dibattito, ben vivo anche a Venezia, sull’avvento del messia ebraico, previsto dal sefardita Ysaac Abravanel entro il primo decennio del Cinquecento. Prive di accenti antigiudaici, né conversioniste né supersessioniste, queste immagini furono probabilmente specchi di meditazione per committenti cristiani sensibili all’ebraismo, preoccupati di riconoscere nel Gesù cristiano i tratti del Messia finale promesso dalla tradizione rabbinica.
RSA VIrtual 2022, 2-3 Dec. 2022 - "Holy Laboratory Altars and Sacred Spaces in Venice II, Altar... more RSA VIrtual 2022, 2-3 Dec. 2022 -
"Holy Laboratory Altars and Sacred Spaces in Venice II, Altars and Space(s)"
Organizers: Lorenzo Buonanno (University of Massachussets, Boston); Gianmario Guidarelli (Università degli Studi di Padova)
Respondent: Deborah Howard (University of Cambridge)
International Seminary, 14-16 Oct. 2022 - !Alter, ergo amicus. L'orizzonte ottomano nel pensiero ... more International Seminary, 14-16 Oct. 2022 - !Alter, ergo amicus. L'orizzonte ottomano nel pensiero eterodosso rinascimentale" - Organizer: Vera Costantini (Ca' Foscari University)
International Conference, 4-5 May 2022 - "Charism&Creativity. Catalogues, management and innovati... more International Conference, 4-5 May 2022 - "Charism&Creativity. Catalogues, management and innovation regarding the cultural heritage of institutes of consecrated life." - Promotors: Congregation for Institues of Consecrated Life and Societies of Apostolic Life; Pontifical Council for Culture
International Conference, Venice, 17-19 oct. 2019 - San Lorenzo da Brindisi "Doctor Apostolicus" nell'Europa tra Cinque e Seicento. Convegno Internazionale di Studi per il IV Centenario della morte (1619-2019) – Conference Committee: Gabriele Ingegneri, Roberto Tadiello, Alessandro Carollo
Uno studio sul processo di elaborazione iconografica storicamente avvenuto in occasione della bea... more Uno studio sul processo di elaborazione iconografica storicamente avvenuto in occasione della beatificazione del frate cappuccino Lorenzo da Brindisi (1783), tra inedite istanze di definizione dogmatica in chiave antigiansenista ed esigenze di modernizzazione dell'immaginario dell'Ordine.
L'occasione per evidenziare caratteristiche strutturali e culturali del processo di costruzione delle immagini dei nuovi beati e santi nella società di Ancièn Régime, esito di negoziazione tra diverse istituzioni a vario titolo autorizzate a intervenire nella gestione del simbolo iconico all'interno del campo religioso.
Rethinking the Soundscape Musical Events and the Soundscape of Italian Cities, XVI-XIX Century International Conference
The research project Soundscape and musical events in Italy, XVI-XIX century. Patronage, performa... more The research project Soundscape and musical events in Italy, XVI-XIX century. Patronage, performance practice, critical editions is inspired by recent interdisciplinary perspectives o ered by studies on the soundscape and urban historiography. It aims to open the discussion about the meaning of soundscape in early modernity (XVI-XIX century). Researching into music in the physical, symbolic, social and cultural space of the city means problematize the relationships that determine the diversity of musical practices, interpreting them through the concepts of image, place, representation, scenery, space and territory. Historians of music are solicited to shift the focus from individuals to communities, which modelled the city space physically and acustically, through civic and religious practices; it is also necessary to interrogate how the interaction among soundscape, space and urban scenery impacted on the construction of the identity of the city. By stressing the idea that the space is socially constructed through diverse conceptions (of practice, of representation and as a space of representation) it is possible to widen scholarly perspectives about "music in", recontextualizing the musical object we analyse in time and space.
LUCSoR Annual Conference, Leiden 29-31 Oct. 2018 - Interpreting Rituals: Historiographical Perspectives and Pluralistic Contexts - Organizers: LUCSoR, NGG and NOSTER
A main topic in the study of circumcision is the increasing importance of blood mixed with wine i... more A main topic in the study of circumcision is the increasing importance of blood mixed with wine in the liturgy of circumcision starting from rabbinic Judaism. As is well known, Lawrence A. Hoffman interprets its relevance as a response to the christian ritual of Eucharist, while David Biale reads it as a sign of the conflation of the blood of the circumcised with that of covenant in respect of the heart of Judaism. What is sure is that the cup of wine in which the mohel used to add a few drops of the circumcised blood became a feature of jewish liturgy.
With the help of two case studies, the present paper aims to show how the peculiar stress on blood in western circumcision liturgy at the beginning of the Modern Age had a surprising influence on christian liturgical imagery, overturning, in a sense, the idea that only Christianty played a role in the development of Jewish ritual but not the opposite. We will see how, in contexts of strong, even if conflictual, Jewish-Christian negotiation as were late XV century Nuremberg and XVI century Ferrara, both Albrecht Durer and Ludovico Mazzolino produced original representations of the Circumcision of Christ painting a great amount of details concerning Jewish circumcision rite (the sandak holding the child on his knees, the chair of Elijah, the so called Jüdischkerze in the shammash’s hands...), with a main focus on the cup of wine.
Far from being sort of folklorical cameos or just a form of anti-Jewish manifesto, these images, as grounded on a knowledge of the sacrifical meaning attributed to blood and wine in circumcision rite by rabbinic tradition, hint at how, in the studied peculiar contexts, the Jewish ritual stimulated a new way of thinking the child Christ’s blood in christian groups.
International Conference, Venice, 14-15 dec. 2017 - "Bestiarium": immagini, testi e contesti. La rappresentazione del mondo animale dal Medioevo all'Età moderna - Conference Committee: Stefano Riccioni, Luigi Perissinotto, Daniele Ferrara, Marta Boscolo Marchi
International Conference, Venice, 9-10 Nov. 2017 - La Chiesa e la Parrocchia di San Giacomo dall'Orio: una trama millenaria di arte e fede - Conference Committee: Massimo Bisson, Isabella Cecchini, Deborah Howard
a cura di: Hans Aurenhammer Goethe-Universität Frankfurt a.M. Martina Frank Università Ca' Foscar... more a cura di: Hans Aurenhammer Goethe-Universität Frankfurt a.M. Martina Frank Università Ca' Foscari Venezia Nella Venezia del XVI secolo la percezione degli interni di molte chiese, scuole e edifici pubblici era in ampia misura condizionata dalla presenza di soffitti piani decorati con dipinti illusionistici inseriti in sontuose cornici intagliate e spesso dorate. Nel tardo Cinquecento e durante il XVII secolo questa caratteristica matrice decorativa del soffitto veneziano divenne un modello diffuso in tutta Europa. Le giornate di studio si articolano attorno ai momenti più significativi di questa tipologia, ma contemporaneamente esse la pongono in un più ampio contesto storico. Saranno considerati gli antefatti medievali e quattrocenteschi, così come si indagheranno gli sviluppi successivi durante il XVII e il XVIII secolo. Frutto di una cooperazione tra il Kunstgeschichtliches le giornate di studio intendono stimolare gli scambi scientifici tra studiosi di lingua tedesca e italiana. L'iniziativa è sostenuta dalla Fritz Thyssen Stiftung für Wissenschaftsförderung.
International Conference, Bassano del Grappa-Padova, 30 March - 2 April 2011 - Jacopo Bassano, i figli, la scuola, l'eredità
Art History Exhibition - Curators: Claudia Cremonini, Francesco Trentini - Venice, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d' Oro - 31st january / 17th may 2020
Art and History Exhibition - Curators: Alessandro Carollo, Francesco Trentini - Venice, Redentore Church - 23rd october 2019 / 9th january 2020
"Carte scoperte. La comunicazione pubblica prima di internet", seminario a cura di Alessandro Cas... more "Carte scoperte. La comunicazione pubblica prima di internet", seminario a cura di Alessandro Casellato e Piero Brunello