Francesca Rohr | Università Ca' Foscari Venezia (original) (raw)
Papers by Francesca Rohr
Il contributo delinea la storia della conquista romana dell'Africa, valutandone le attrattive per... more Il contributo delinea la storia della conquista romana dell'Africa, valutandone le attrattive per i conquistatori e la successiva amministrazione.
This paper aims to examine how Rome’s leaders used children in politics during the Triumvirate. T... more This paper aims to examine how Rome’s leaders used children in politics during the Triumvirate. There are numerous episodes preserved in the tradition that suggest that the role of children in politics was not a sporadic or impromptu event, but instead was an established practice. Indeed, scrutiny of the available evidences shows that children were quite important to political and diplomatic processes, as can be gleaned not only from the role of those who launched such initiatives, but also from the contexts in which children entered the political and diplomatic arenas.
The present paper asks the following questions: What were the usual reasons for using children and how were such plans implemented? Was this a longstanding and traditional custom or did it constitute something innovative in the period? What arguments and tools were employed to legitimize this practice?
Il contributo si propone di riflettere sulle azioni comunicative attivate da Germanico lungo il l... more Il contributo si propone di riflettere sulle azioni comunicative attivate da Germanico lungo il limes renano tra il 14 e il 16 d.C. L'abilità comunicativa del figlio di Druso Maggiore rappresentò, infatti, un aspetto significativo della sua politica e una ragione importante del suo successo. Di tali esperienze comunicative si prendono in esame modalità, destinatari ed efficacia, riflesso della visione politica di Germanico.
Il manuale esamina con metodo critico la storia romana dalle origini alla caduta dell'impero roma... more Il manuale esamina con metodo critico la storia romana dalle origini alla caduta dell'impero romano d'Occidente, privilegiando una forte base interdisciplinare di fonti: testi letterari, iscrizioni, monete, papiri, monumenti e architetture, oggetti della cultura materiale. Il volume comprende un ricchissimo apparato illustrativo oltreché utili sussidi per lo studio e un'importante versione online. Questa nuova edizione offre due nuove linee di approfondimento, relative alla storia di genere e alla diffusione del cristianesimo, e fa il punto anche sulle più recenti novità documentarie.
R. Baudry, F. Hurlet (eds.), Le Prestige à Rome à la fin de la République et au début du Principat, 2016
Sans autorisation écrite de l'éditeur ou d'un organisme de gestion des droits d'auteur dûment hab... more Sans autorisation écrite de l'éditeur ou d'un organisme de gestion des droits d'auteur dûment habilités, l'oeuvre ou parties de celle-ci ne peuvent pas être reproduites, sous quelque forme que ce soit, ni transformées, ni diffusées électroniquement, même pour usage privé, excepté dans les cas prévus par la loi.
A. Bielman Sanchez, I. Cogitore, A. Kolb (eds.), Femmes Influentes, dans le monde hellénistique et à Rome. IIIe siècle avant J.-C.-Ier siècle après J.-C. , 2016
R. Cristofoli, A. Galimberti, F. Rohr Vio (a cura di), Costruire la memoria: uso e abuso della storia fra tarda repubblica e primo principato., 2017
Paideia 72, 2017
The paper studies the possible relationship between Ovid's difficult political situation and the ... more The paper studies the possible relationship between Ovid's difficult political situation and the composition of verses 797-812 of the sixth book of the Fasti. Particularly it explains the possible effect of a well-structured praise for Marcia, daughter of Lucius Marcius Filippus (cos. 38 B.C.), in different periods: right before the exile, when Ovid composed the Fasti and his powerful protectors were already dead; between 8 and 14 A.D., when the poet was in exile; after 14 A.D., when Augustus died and Ovid didn't modify these verses. Marcia's personal relationships justify the celebration that Ovid dedicates to her.
S. Segenni (a cura di), Augusto dopo il bimillenario. Un bilancio., 2018
Il contributo indaga la memoria di Azia Maggiore, madre di Augusto. Pur pervenuta a noi attravers... more Il contributo indaga la memoria di Azia Maggiore, madre di Augusto. Pur pervenuta a noi attraverso una tradizione eterogenea che individua in Nicolao di Damasco il principale testimone, essa sembra derivare dall’Autobiografia di Augusto e configurarsi come l’esito di meditate strategie comunicative del principe, artefice di una rilettura di alcuni momenti della biografia della madre con l’intento di assicurare post res solide giustificazioni alla sua condotta nei turbolenti anni triumvirali. La memoria della matrona, lungi dal rivestire un valore autonomo, trovava infatti la sua ragion d’essere in rapporto al figlio dall’eccezionale destino, per le azioni del quale fornisce precisazioni e giustificazioni. In ottemperanza a questa prospettiva, il ritratto di Azia si connota come esaltazione di quelle virtutes di cui, secondo il mos maiorum, una matrona doveva disporre; tuttavia registra l’adozione da parte della donna anche di comportamenti in parte dissonanti rispetto al modello tradizionale: in particolare la violazione del confine della domus, che identificava gli spazi fisici ma anche gli ambiti ideologici dell’agire femminile; inoltre l’uso della parola, tradizionalmente prerogativa maschile, connessa alla vita pubblica; infine l’interferenza in ambito politico, soprattutto per tramite del figlio. La memoria di Azia, dunque, non sembra rispondesse solo all’obiettivo generico di dar lustro al figlio tramite l’immagine standardizzata di una madre virtuosa, ma pare fosse funzionale anche al perseguimento di obiettivi più circostanziati, per i quali si imponeva la valorizzazione di iniziative della donna estranee alla prassi canonica dell’agire femminile. In questo senso alcuni passaggi della biografia della donna opportunamente assicurano un’efficace replica a quelle accuse che erano state mosse a Ottaviano da Antonio e che dopo la morte del triumviro d’Oriente alcuni esponenti della famiglia di quest’ultimo e del gruppo dei suoi sostenitori ancora rivolgevano a Ottaviano divenuto Augusto. Così la memoria di Azia concorre efficacemente a ribadire la solidità del legame tra Giulio Cesare e il giovane Gaio Ottavio, conseguenza dell’affetto ma anche del vincolo di sangue tra i due, prima giustificazione dell’adozione e quindi dell’eredità politica lasciata dal dittatore al nipote. Così il ricordo di Azia contribuisce a nobilitare le contestate origini oscuro loco di Gaio Ottavio, figlio di un homo novus di Velletri, sia ricordando la discendenza dalla nobilissima Gens Iulia sia evocando il concepimento divino, per il quale il padre naturale del futuro Augusto sarebbe stato Apollo. Così Azia, nell’esercizio di quel ruolo di educatrice del figlio che la tradizione attribuiva proprio alle matres familias, aveva garantito la moralità di Gaio Ottavio, divenuto, in contrapposizione al lascivo collega d’Oriente, incarnazione del mos maiorum e del modello di vita occidentale. Così, infine, Azia aveva incoraggiato alla pratica militare il figlio, contestato invece in più occasioni per le sue scarse capacità e il suo insufficiente coraggio, e ne aveva constatato le capacità e il valore. La memoria della matrona, dunque, quando era ancora in vita ma soprattutto dopo la sua morte, rappresentò per il figlio uno strumento importante di replica alle accuse che gli venivano mosse nel contesto della polemica politica del tempo: accuse riferite ai complessi anni della sua prima attività politica ma pericolose anche quando si accingeva a rifondare la res publica come principato e si imponeva che la sua immagine non venisse intaccata da ombre. Se l’occasione di una prima valorizzazione di tale memoria potrebbe essere stata la laudatio funebris del 43 a.C., l’Autobiografia probabilmente intorno al 25 a.C. avrebbe potuto costituire l’occasione per una organica rilettura di questa preziosa biografia femminile. Nicolao di Damasco avrebbe poi acquisito segmenti importanti di tale ritratto, diffondendolo in Oriente lì dove il nemico Antonio aveva fidelizzato regni clienti e quindi si imponeva una valorizzazione del nuovo signore di Roma. La selezione dei passi da conservare effettuata da Costantino VII Porfirogenito, che ha privilegiato quelle notizie che potessero illustrare le due categorie delle virtù di Augusto e delle insidie che il principe dovette affrontare, suggerisce come i riferimenti ad Azia sopravvissuti dovessero essere interpretati proprio come esemplificativi delle virtutes di Augusto e quindi, probabilmente, come dovessero essere stati concepiti nella loro prima elaborazione, nell’Autobiografia augustea, e poi nella redazione mutuata della Biografia del principe di Nicolao di Damasco, in questa prospettiva.
Romanitas 11, 2018
Il contributo ricostruisce il profilo biografico di Giulia, madre di Marco Antonio, e analizza la... more Il contributo ricostruisce il profilo biografico di Giulia, madre di Marco Antonio, e analizza la rappresentazione della matrona nella tradizione letteraria. Da un lato indaga come le particolari condizioni della tarda repubblica incisero nella promozione da parte di Giulia di iniziative innovative rispetto agli indirizzi del modello matronale e dall’altro lato studia come tali violazioni del mos maiorum furono valutate nella rappresentazione della madre di Marco Antonio da parte delle fonti coeve e posteriori. In questa prospettiva si analizzano le ragioni della legittimazione della matrona anche presso autori ostili a suo figlio e gli argomenti e le modalità della sua valorizzazione.
The paper reconstructs the biography of Iulia, Mark Antony’s mother, and analyzes the representation of the matron in the literary tradition. Firstly, it investigates how the particular conditions of the late Republic influenced Iulia's realisation of innovative initiatives with respect to the feminine model and then studies how violations of the mos maiorum were evaluated in the representation of Mark Antony's mother by of the coeval and later sources. In this perspective the paper analyzes the reasons for the legitimacy of the matron even among authors who are hostile to her son and the issues and the methods of its valorization.
Il contributo si propone di fornire un quadro generale delle rinnovate condizioni dell’azione pub... more Il contributo si propone di fornire un quadro generale delle rinnovate condizioni dell’azione pubblica e politica femminile nel I secolo a.C., quando reiterate guerre civili allontanarono molti uomini dalle sedi istituzionali e consentirono alle matrone di interferire nella dialettica politica. Il contributo propone una rassegna delle occasioni in cui le donne agiscono in politica e delle tipologie dei loro interventi.
Il contributo ha per oggetto il matrimonio tra Ottaviano e Livia Drusilla, nel 38 a.C. L’obiettiv... more Il contributo ha per oggetto il matrimonio tra Ottaviano e Livia Drusilla, nel 38 a.C. L’obiettivo è ricostruire il dibattito che maturò su queste nozze per le loro implicazioni negli equilibri politici del tempo. Le due parti che si fronteggiarono furono da un lato Antonio e Sesto Pompeo, che temevano di perdere autorevoli sostenitori, e dall’altro Ottaviano e i suoi nuovi alleati politici, esponenti dell’aristocrazia senatoria. Sulla vicenda sopravvive la tradizione storiografica filottavianea ma anche dai lacerti della voce di Antonio e Pompeo. Per giustificare il suo matrimonio Ottaviano probabilmente valorizzò anche la memoria di un recente precedente: le nozze tra Marcia e Ortensio. Le nozze di Livia e Ottaviano in seguito assunsero anch’esse la valenza di modello legittimante per altre unioni matrimoniali di Caligola .
Il contributo ripercorre la storiografia romana nella sua funzione di fonte per la ricostruzione ... more Il contributo ripercorre la storiografia romana nella sua funzione di fonte per la ricostruzione della storia di Roma antica, attraverso i generi e i principali autori, con attenzione specifica alle problematiche della ricostruzione storica in antico e dell'uso delle fonti storiografiche da parte dei moderni.
La qualificazione di Publio Ventidio Basso come mulio rientra nella topica della polemica politic... more La qualificazione di Publio Ventidio Basso come mulio rientra nella topica della polemica politica della tarda repubblica romana. L'attività di allevatori e trasportatori della famiglia di Basso subisce un ridimensionamento squalificante ad opera della propaganda ottimate con il fine di delegittimare Il personaggio nelle sue ambizioni di ascesa politica.
Il contributo ripercorre il profilo biografico di Gaio Cornelio Gallo, poeta, ufficiale di rango ... more Il contributo ripercorre il profilo biografico di Gaio Cornelio Gallo, poeta, ufficiale di rango equestre, primo prefetto d'Egitto tra il 29 e il 27 a.C. La documentazione antica sul personaggio risulta di decodificazione particolarmente complessa, in particolare in relazione alla sua caduta in disgrazia e alla sua fine, imputabili ad una reazione contro il cavaliere Gallo dell'aristocrazia senatoria, privata dell'assai appetibile governo della nuova acquisizione territoriale: l'Egitto. Il contributo prende in esame attraverso un approccio critico anche la bibliografia moderna, ricchissima, sulla biografia del personaggio.
Il contributo si propone di ripercorrere l'azione di Fulvia, moglie di Marco Antonio, nel contest... more Il contributo si propone di ripercorrere l'azione di Fulvia, moglie di Marco Antonio, nel contesto della Guerra di Perugia, ove la donna, omologando i suoi comportamenti a quelli di un vir militaris, assunse le funzioni di soldato, ufficiale e anche comandante sul campo. Il contributo analizza anche le distorsioni della memoria che la propaganda di Ottaviano e quella di Antonio attuarono, denigrando post eventum la matrona.
Il contributo indaga le diverse modalità comunicative attivate dalle matrone romane, in ottempera... more Il contributo indaga le diverse modalità comunicative attivate dalle matrone romane, in ottemperanza o in violazione del mos maiorum, nella tarda repubblica romana e l'utilizzo delle stesse come strumento di dissenso, in un periodo che, connotato da tratti di eccezionalità per il perdurare delle guerre civili, consentì alle donne romane spazi di azione pubblica e politica in precedenza loro esclusi.
Il contributo si sostanzia in un'analisi del perseguimento per adulterio e del coinvolgimento inv... more Il contributo si sostanzia in un'analisi del perseguimento per adulterio e del coinvolgimento invece in un'azione eversiva antiaugustea di Giulia Maggiore. La tradizione letteraria recepisce la vulgata augustea sulla vicenda, ma conserva anche lacerti di una verità alternativa, suggerendo come nel caso di Giulia il governo occultò il coinvolgimento della figlia di Augusto in un progetto politico e attribuì arbitrariamente alla donna il reato di adulterio per negare il maturare del dissenso nella stessa domus principis.
Il contributo delinea la storia della conquista romana dell'Africa, valutandone le attrattive per... more Il contributo delinea la storia della conquista romana dell'Africa, valutandone le attrattive per i conquistatori e la successiva amministrazione.
This paper aims to examine how Rome’s leaders used children in politics during the Triumvirate. T... more This paper aims to examine how Rome’s leaders used children in politics during the Triumvirate. There are numerous episodes preserved in the tradition that suggest that the role of children in politics was not a sporadic or impromptu event, but instead was an established practice. Indeed, scrutiny of the available evidences shows that children were quite important to political and diplomatic processes, as can be gleaned not only from the role of those who launched such initiatives, but also from the contexts in which children entered the political and diplomatic arenas.
The present paper asks the following questions: What were the usual reasons for using children and how were such plans implemented? Was this a longstanding and traditional custom or did it constitute something innovative in the period? What arguments and tools were employed to legitimize this practice?
Il contributo si propone di riflettere sulle azioni comunicative attivate da Germanico lungo il l... more Il contributo si propone di riflettere sulle azioni comunicative attivate da Germanico lungo il limes renano tra il 14 e il 16 d.C. L'abilità comunicativa del figlio di Druso Maggiore rappresentò, infatti, un aspetto significativo della sua politica e una ragione importante del suo successo. Di tali esperienze comunicative si prendono in esame modalità, destinatari ed efficacia, riflesso della visione politica di Germanico.
Il manuale esamina con metodo critico la storia romana dalle origini alla caduta dell'impero roma... more Il manuale esamina con metodo critico la storia romana dalle origini alla caduta dell'impero romano d'Occidente, privilegiando una forte base interdisciplinare di fonti: testi letterari, iscrizioni, monete, papiri, monumenti e architetture, oggetti della cultura materiale. Il volume comprende un ricchissimo apparato illustrativo oltreché utili sussidi per lo studio e un'importante versione online. Questa nuova edizione offre due nuove linee di approfondimento, relative alla storia di genere e alla diffusione del cristianesimo, e fa il punto anche sulle più recenti novità documentarie.
R. Baudry, F. Hurlet (eds.), Le Prestige à Rome à la fin de la République et au début du Principat, 2016
Sans autorisation écrite de l'éditeur ou d'un organisme de gestion des droits d'auteur dûment hab... more Sans autorisation écrite de l'éditeur ou d'un organisme de gestion des droits d'auteur dûment habilités, l'oeuvre ou parties de celle-ci ne peuvent pas être reproduites, sous quelque forme que ce soit, ni transformées, ni diffusées électroniquement, même pour usage privé, excepté dans les cas prévus par la loi.
A. Bielman Sanchez, I. Cogitore, A. Kolb (eds.), Femmes Influentes, dans le monde hellénistique et à Rome. IIIe siècle avant J.-C.-Ier siècle après J.-C. , 2016
R. Cristofoli, A. Galimberti, F. Rohr Vio (a cura di), Costruire la memoria: uso e abuso della storia fra tarda repubblica e primo principato., 2017
Paideia 72, 2017
The paper studies the possible relationship between Ovid's difficult political situation and the ... more The paper studies the possible relationship between Ovid's difficult political situation and the composition of verses 797-812 of the sixth book of the Fasti. Particularly it explains the possible effect of a well-structured praise for Marcia, daughter of Lucius Marcius Filippus (cos. 38 B.C.), in different periods: right before the exile, when Ovid composed the Fasti and his powerful protectors were already dead; between 8 and 14 A.D., when the poet was in exile; after 14 A.D., when Augustus died and Ovid didn't modify these verses. Marcia's personal relationships justify the celebration that Ovid dedicates to her.
S. Segenni (a cura di), Augusto dopo il bimillenario. Un bilancio., 2018
Il contributo indaga la memoria di Azia Maggiore, madre di Augusto. Pur pervenuta a noi attravers... more Il contributo indaga la memoria di Azia Maggiore, madre di Augusto. Pur pervenuta a noi attraverso una tradizione eterogenea che individua in Nicolao di Damasco il principale testimone, essa sembra derivare dall’Autobiografia di Augusto e configurarsi come l’esito di meditate strategie comunicative del principe, artefice di una rilettura di alcuni momenti della biografia della madre con l’intento di assicurare post res solide giustificazioni alla sua condotta nei turbolenti anni triumvirali. La memoria della matrona, lungi dal rivestire un valore autonomo, trovava infatti la sua ragion d’essere in rapporto al figlio dall’eccezionale destino, per le azioni del quale fornisce precisazioni e giustificazioni. In ottemperanza a questa prospettiva, il ritratto di Azia si connota come esaltazione di quelle virtutes di cui, secondo il mos maiorum, una matrona doveva disporre; tuttavia registra l’adozione da parte della donna anche di comportamenti in parte dissonanti rispetto al modello tradizionale: in particolare la violazione del confine della domus, che identificava gli spazi fisici ma anche gli ambiti ideologici dell’agire femminile; inoltre l’uso della parola, tradizionalmente prerogativa maschile, connessa alla vita pubblica; infine l’interferenza in ambito politico, soprattutto per tramite del figlio. La memoria di Azia, dunque, non sembra rispondesse solo all’obiettivo generico di dar lustro al figlio tramite l’immagine standardizzata di una madre virtuosa, ma pare fosse funzionale anche al perseguimento di obiettivi più circostanziati, per i quali si imponeva la valorizzazione di iniziative della donna estranee alla prassi canonica dell’agire femminile. In questo senso alcuni passaggi della biografia della donna opportunamente assicurano un’efficace replica a quelle accuse che erano state mosse a Ottaviano da Antonio e che dopo la morte del triumviro d’Oriente alcuni esponenti della famiglia di quest’ultimo e del gruppo dei suoi sostenitori ancora rivolgevano a Ottaviano divenuto Augusto. Così la memoria di Azia concorre efficacemente a ribadire la solidità del legame tra Giulio Cesare e il giovane Gaio Ottavio, conseguenza dell’affetto ma anche del vincolo di sangue tra i due, prima giustificazione dell’adozione e quindi dell’eredità politica lasciata dal dittatore al nipote. Così il ricordo di Azia contribuisce a nobilitare le contestate origini oscuro loco di Gaio Ottavio, figlio di un homo novus di Velletri, sia ricordando la discendenza dalla nobilissima Gens Iulia sia evocando il concepimento divino, per il quale il padre naturale del futuro Augusto sarebbe stato Apollo. Così Azia, nell’esercizio di quel ruolo di educatrice del figlio che la tradizione attribuiva proprio alle matres familias, aveva garantito la moralità di Gaio Ottavio, divenuto, in contrapposizione al lascivo collega d’Oriente, incarnazione del mos maiorum e del modello di vita occidentale. Così, infine, Azia aveva incoraggiato alla pratica militare il figlio, contestato invece in più occasioni per le sue scarse capacità e il suo insufficiente coraggio, e ne aveva constatato le capacità e il valore. La memoria della matrona, dunque, quando era ancora in vita ma soprattutto dopo la sua morte, rappresentò per il figlio uno strumento importante di replica alle accuse che gli venivano mosse nel contesto della polemica politica del tempo: accuse riferite ai complessi anni della sua prima attività politica ma pericolose anche quando si accingeva a rifondare la res publica come principato e si imponeva che la sua immagine non venisse intaccata da ombre. Se l’occasione di una prima valorizzazione di tale memoria potrebbe essere stata la laudatio funebris del 43 a.C., l’Autobiografia probabilmente intorno al 25 a.C. avrebbe potuto costituire l’occasione per una organica rilettura di questa preziosa biografia femminile. Nicolao di Damasco avrebbe poi acquisito segmenti importanti di tale ritratto, diffondendolo in Oriente lì dove il nemico Antonio aveva fidelizzato regni clienti e quindi si imponeva una valorizzazione del nuovo signore di Roma. La selezione dei passi da conservare effettuata da Costantino VII Porfirogenito, che ha privilegiato quelle notizie che potessero illustrare le due categorie delle virtù di Augusto e delle insidie che il principe dovette affrontare, suggerisce come i riferimenti ad Azia sopravvissuti dovessero essere interpretati proprio come esemplificativi delle virtutes di Augusto e quindi, probabilmente, come dovessero essere stati concepiti nella loro prima elaborazione, nell’Autobiografia augustea, e poi nella redazione mutuata della Biografia del principe di Nicolao di Damasco, in questa prospettiva.
Romanitas 11, 2018
Il contributo ricostruisce il profilo biografico di Giulia, madre di Marco Antonio, e analizza la... more Il contributo ricostruisce il profilo biografico di Giulia, madre di Marco Antonio, e analizza la rappresentazione della matrona nella tradizione letteraria. Da un lato indaga come le particolari condizioni della tarda repubblica incisero nella promozione da parte di Giulia di iniziative innovative rispetto agli indirizzi del modello matronale e dall’altro lato studia come tali violazioni del mos maiorum furono valutate nella rappresentazione della madre di Marco Antonio da parte delle fonti coeve e posteriori. In questa prospettiva si analizzano le ragioni della legittimazione della matrona anche presso autori ostili a suo figlio e gli argomenti e le modalità della sua valorizzazione.
The paper reconstructs the biography of Iulia, Mark Antony’s mother, and analyzes the representation of the matron in the literary tradition. Firstly, it investigates how the particular conditions of the late Republic influenced Iulia's realisation of innovative initiatives with respect to the feminine model and then studies how violations of the mos maiorum were evaluated in the representation of Mark Antony's mother by of the coeval and later sources. In this perspective the paper analyzes the reasons for the legitimacy of the matron even among authors who are hostile to her son and the issues and the methods of its valorization.
Il contributo si propone di fornire un quadro generale delle rinnovate condizioni dell’azione pub... more Il contributo si propone di fornire un quadro generale delle rinnovate condizioni dell’azione pubblica e politica femminile nel I secolo a.C., quando reiterate guerre civili allontanarono molti uomini dalle sedi istituzionali e consentirono alle matrone di interferire nella dialettica politica. Il contributo propone una rassegna delle occasioni in cui le donne agiscono in politica e delle tipologie dei loro interventi.
Il contributo ha per oggetto il matrimonio tra Ottaviano e Livia Drusilla, nel 38 a.C. L’obiettiv... more Il contributo ha per oggetto il matrimonio tra Ottaviano e Livia Drusilla, nel 38 a.C. L’obiettivo è ricostruire il dibattito che maturò su queste nozze per le loro implicazioni negli equilibri politici del tempo. Le due parti che si fronteggiarono furono da un lato Antonio e Sesto Pompeo, che temevano di perdere autorevoli sostenitori, e dall’altro Ottaviano e i suoi nuovi alleati politici, esponenti dell’aristocrazia senatoria. Sulla vicenda sopravvive la tradizione storiografica filottavianea ma anche dai lacerti della voce di Antonio e Pompeo. Per giustificare il suo matrimonio Ottaviano probabilmente valorizzò anche la memoria di un recente precedente: le nozze tra Marcia e Ortensio. Le nozze di Livia e Ottaviano in seguito assunsero anch’esse la valenza di modello legittimante per altre unioni matrimoniali di Caligola .
Il contributo ripercorre la storiografia romana nella sua funzione di fonte per la ricostruzione ... more Il contributo ripercorre la storiografia romana nella sua funzione di fonte per la ricostruzione della storia di Roma antica, attraverso i generi e i principali autori, con attenzione specifica alle problematiche della ricostruzione storica in antico e dell'uso delle fonti storiografiche da parte dei moderni.
La qualificazione di Publio Ventidio Basso come mulio rientra nella topica della polemica politic... more La qualificazione di Publio Ventidio Basso come mulio rientra nella topica della polemica politica della tarda repubblica romana. L'attività di allevatori e trasportatori della famiglia di Basso subisce un ridimensionamento squalificante ad opera della propaganda ottimate con il fine di delegittimare Il personaggio nelle sue ambizioni di ascesa politica.
Il contributo ripercorre il profilo biografico di Gaio Cornelio Gallo, poeta, ufficiale di rango ... more Il contributo ripercorre il profilo biografico di Gaio Cornelio Gallo, poeta, ufficiale di rango equestre, primo prefetto d'Egitto tra il 29 e il 27 a.C. La documentazione antica sul personaggio risulta di decodificazione particolarmente complessa, in particolare in relazione alla sua caduta in disgrazia e alla sua fine, imputabili ad una reazione contro il cavaliere Gallo dell'aristocrazia senatoria, privata dell'assai appetibile governo della nuova acquisizione territoriale: l'Egitto. Il contributo prende in esame attraverso un approccio critico anche la bibliografia moderna, ricchissima, sulla biografia del personaggio.
Il contributo si propone di ripercorrere l'azione di Fulvia, moglie di Marco Antonio, nel contest... more Il contributo si propone di ripercorrere l'azione di Fulvia, moglie di Marco Antonio, nel contesto della Guerra di Perugia, ove la donna, omologando i suoi comportamenti a quelli di un vir militaris, assunse le funzioni di soldato, ufficiale e anche comandante sul campo. Il contributo analizza anche le distorsioni della memoria che la propaganda di Ottaviano e quella di Antonio attuarono, denigrando post eventum la matrona.
Il contributo indaga le diverse modalità comunicative attivate dalle matrone romane, in ottempera... more Il contributo indaga le diverse modalità comunicative attivate dalle matrone romane, in ottemperanza o in violazione del mos maiorum, nella tarda repubblica romana e l'utilizzo delle stesse come strumento di dissenso, in un periodo che, connotato da tratti di eccezionalità per il perdurare delle guerre civili, consentì alle donne romane spazi di azione pubblica e politica in precedenza loro esclusi.
Il contributo si sostanzia in un'analisi del perseguimento per adulterio e del coinvolgimento inv... more Il contributo si sostanzia in un'analisi del perseguimento per adulterio e del coinvolgimento invece in un'azione eversiva antiaugustea di Giulia Maggiore. La tradizione letteraria recepisce la vulgata augustea sulla vicenda, ma conserva anche lacerti di una verità alternativa, suggerendo come nel caso di Giulia il governo occultò il coinvolgimento della figlia di Augusto in un progetto politico e attribuì arbitrariamente alla donna il reato di adulterio per negare il maturare del dissenso nella stessa domus principis.
R. Cristofoli, A. Galimberti, F. Rohr Vio (eds.), Costruire la memoria: uso e abuso della storia fra tarda repubblica e primo principato. , 2017
La civiltà romana si fonda sulla memoria: per il cittadino romano il passato definisce l'identità... more La civiltà romana si fonda sulla memoria: per il cittadino romano il passato definisce l'identità e l'appartenenza, giustifica gli equilibri politici e gli assetti sociali, costruisce un codice di valori di riferimento condivisi. La connessione tra storia e politica, sempre assai stretta nell'esperienza romana, determina la coincidenza frequente tra storiografi e protagonisti sulla scena, che intendono l'impegno letterario come uno degli strumenti della loro azione politica. Il volume illustra come, al di là del suo evidente apporto informativo in merito al concreto dipanarsi degli eventi storici, la storiografia, nei vari generi in cui si articolò, rappresenti una chiave di lettura imprescindibile per la conoscenza della civiltà romana nelle sue differenti manifestazioni. Questa nuova edizione, interamente rivista, amplia la prospettiva storiografica ai contributi dell'oratoria e della poesia, per ricostruire la coscienza storica del civis nelle sue molteplici manifestazioni testuali.
Il volume costituisce la seconda edizione dell'Introduzione alla storiografia romana pubblicata nel 2010. Il volume è stato aggiornato sia nel testo che nella bibliografia alla luce delle più recenti pubblicazioni sui temi specifici oggetto di indagine. Comprende, inoltre, due nuovi capitoli: cap. 10 (Rohr, pp. 157-174) e cap. 20 (Manca, pp. 301-312). Sono di F. Rohr le pp. 19-178 e 261-268; sono di M. Manca le pp. 179-260 e 269-312.
Il I secolo a.C. fu un tempo di crisi e trasformazione per lo stato romano e in questo periodo di... more Il I secolo a.C. fu un tempo di crisi e trasformazione per lo stato romano e in questo periodo di guerre esterne e scontri intestini, sovvertimenti sociali, reiterate infrazioni istituzionali le matrone - mogli, madri, figlie e sorelle dei detentori del potere - assunsero un ruolo per la prima volta incisivo nella vita pubblica e nelle dinamiche politiche. In conseguenza dell’assenza protratta dei loro uomini, esiliati o uccisi dai loro nemici politici, al comando di eserciti e province, le donne agirono in loro vece, talvolta come mere esecutrici del mandato della componente maschile della loro famiglia, talvolta concertando le proprie iniziative con essa, talvolta, infine, in termini di assoluta autonomia. Attraverso tali azioni le matrone romane violarono quel canone di comportamento, il modello, che fin dall’età arcaica vincolava le loro iniziative all’esclusivo ambito domestico e le costringeva in pubblico ad un uso contingentato della parola. Quest’ultima era percepita, infatti, come prerogativa esclusiva degli uomini, strumento imprescindibile nelle assemblee, nei tribunali, davanti agli eserciti nell’imminenza della battaglia, ambiti di azione per natura congrui con il loro genere ed estranei a quello femminile. L’esperienza matronale nel I secolo a.C. si concretizzò, al contrario, nella violazione da parte delle donne del perimetro al contempo fisico e ideologico delle domus e nella contestuale acquisizione della comunicazione verbale e si sostanziò nella sperimentazione di nuove modalità di azione: mediazioni politiche; elaborazione di quelle strategie matrimoniali che rappresentavano uno strumento collaudato della politica e che in precedenza erano state di prevalente competenza maschile; gestione finanziaria del patrimonio proprio e familiare; ruolo di consulenza per i propri mariti, figli, fratelli; organizzazione di funerali pubblici intesi come momenti di codificazione di una memoria familiare divenuta collettiva ma anche come occasioni per impostare iniziative politiche; leve di eserciti; elaborazione di strategie belliche; presenza nei tribunali, nel foro, presso il senato e le assemblee del popolo, presso le truppe sul campo di battaglia e negli accampamenti. Le donne divennero quindi co-artefici e custodi del potere politico. Tale invasione di spazi tradizionalmente maschili concorse alla trasformazione della res publica in principato, soluzione che dopo un secolo di laceranti guerre civili assicurò ai Romani la pace e la securitas. Alcune esperienze di questo tempo vennero sì condannate come tradimenti del proprio genere perpetrati dalle donne, pericolosamente assimilate agli uomini, ma altre furono acquisite e divennero in seguito modalità ricorrenti nell’agire delle matrone e in particolare delle ‘imperatrici’.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Matronae in domo et in re publica agentes che ha rappre... more Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Matronae in domo et in re publica agentes che ha rappresentato l'appuntamento conclusivo del progetto dell'Università Ca' Foscari 2012 “Matrone in politica, politica delle matrone. Spazi e modalità dell’azione femminile nella tarda repubblica romana.” Gli Atti costituiscono la sede di confronto e sintesi sulle particolari modalità dell'azione femminile in Roma antica nel periodo di transizione fra I sec. a.C. e I se. d.C.; specifica attenzione è riservata all’aspetto delle interferenze in ambito pubblico e politico delle matrone, tradizionalmente confinate all'interno dello spazio fisico e ideologico della domus. Si privilegia un approccio interdisciplinare al tema, attraverso il coinvolgimento di specialisti della storia politica tardo-repubblicana e proto-imperiale competenti nell’esegesi della tradizione storiografica, nello studio della documentazione epigrafica, numismatica ed archeologica. La pubblicazione rientra tra le attività del gruppo di ricerca GIEFFRA (Groupe International d’Etudes sur les Femmes et la Famille dans la Rome Antique) coordinato da F. Chausson, I. Cogitore, F. Cenerini, F. Rohr.
Il volume si propone di fare il punto sulla figura del primo prefetto di Egitto, Gaio Cornelio Ga... more Il volume si propone di fare il punto sulla figura del primo prefetto di Egitto, Gaio Cornelio Gallo, poeta, militare, politico di rilievo nella Roma tardo repubblicana e proto imperiale, morto suicida in circostanze non chiarite dalla tradizione antica e oggetto dell'interesse della critica da numerosi decenni. Il volume valorizza la competenza di studiosi di formazione diversa che da prospettive diverse analizzano il personaggio e il clima politico-culturale in cui operò nel suo ultimo e più prestigioso incarico in Egitto. Il volume ospita un'Introduzione di E.M: Ciampini e F. Rohr Vio e contributi di F. Arcaria, M. Capasso, E.M. Ciampini, G. Cresci, B. Delignon, P. Gagliardi, A. Roccati, F. Rohr Vio. Il volume è scaricabile gratuitamente al link seguente.
Il volume ha per oggetto la categoria politica dei viri militares, i ‘signori della guerra’ che f... more Il volume ha per oggetto la categoria politica dei viri militares, i ‘signori della guerra’ che furono i protagonisti della scena politica romana, contendendosi il potere nell’ambito delle guerre civili in virtù non dei nobili natali ma primariamente delle competenze tattico-strategiche e dell’abilità dimostrata nella gestione delle truppe. I contributi raccolti nel volume si riferiscono tutti al I secolo a.C., periodo percepito dalla critica come unitario e definito ‘rivoluzione romana’ per le sue caratteristiche di fase di transizione e trasformazione, anche violenta, rispetto all’esperienza repubblicana, trasformazione in cui carattere connotante è riconosciuto appunto all’azione dei viri militares. Il soggetto viene affrontato nel volume attraverso una duplice prospettiva specifica: le modalità adottate dai viri militares per autorappresentarsi allo scopo di promuovere la propria immagine; le forme di rappresentazione degli stessi da parte di terzi in rebus e post eventum, tra deformazioni e ricostruzione evenemenziale fededegna. Si è valorizzato un approccio interdisciplinare, che ha consentito di collazionare testimonianze di molteplici categorie documentarie: le scelte iconografiche delle monete e della statuaria, la definizione del cursus honorum nelle iscrizioni, le modalità della codificazione storiografica. Il volume raccoglie saggi di M. Blasi, S. Palazzo, S. Marsura, F. Rohr Vio, A. Cavagna, R. Mangiameli, A. Valentini, F.R. Trombetta, A. Dalla Rosa, A. Pistellato e si apre con un'introduzione di T.M. Lucchelli e F. Rohr Vio. Il volume può essere scaricato gratuitamente al seguente link.
Il volume si configura come un approfondimento della storia romana nel periodo compreso tra la di... more Il volume si configura come un approfondimento della storia romana nel periodo compreso tra la dittatura di Silla e la dinastia flavia, periodo in cui giunse a compimento la crisi delle istituzioni repubblicane, in seguito maturarono tentativi di soluzione e si addivenne, infine, ad una riorganizzazione complessiva che consentì all'impero di Roma di vivere ancora per secoli. L'approccio interpretativo pone l'accento sugli uomini di potere, di cui si indagano le modalità di ascesa e l'attività politica e militare, interpretando le peculiarità dell'affermazione politica come trasposizione ed effetto di precisi fenomeni e caratteri sociali e politici del contesto in cui questi personaggi vissero e di cui le loro figure possono considerarsi espressione. Considerando gli uomini di potere, le forme del potere che rivestirono e ciò che attuarono si interpreta l’epoca che li promosse.
Dalle origini alla caduta dell’impero romano d’Occidente, il manuale fornisce un quadro esaurient... more Dalle origini alla caduta dell’impero romano d’Occidente, il manuale fornisce un quadro esauriente della storia romana, secondo una impostazione nuova che privilegia nel corso della trattazione un ampio, costante e diretto riferimento alle fonti antiche. Testi letterari, iscrizioni, monete, papiri, complessi architettonici, oggetti della cultura materiale vanno a costituire così una eterogenea quanto imponente base documentaria indispensabile per ricostruire i processi storici nella loro complessità. Accompagnato da un ricchissimo apparato illustrativo il testo è corredato inoltre da utili sussidi per lo studio, ulteriormente arricchiti nella versione online.
Il volume raccoglie saggi di studiosi italiani e stranieri sul tema del dissenso nella sua evoluz... more Il volume raccoglie saggi di studiosi italiani e stranieri sul tema del dissenso nella sua evoluzione tra la tarda repubblica e il principato flavio, ovvero nel tempo in cui si consumò la crisi della repubblica e lo stato romano venne rifondato attraverso un processo di revisione istituzionale e trasformazione della dialettica politica. Le manifestazioni di dissenso si traducono in un indicatore fondamentale delle criticità del sistema in essere e in divenire ma anche delle modalità di governo adottate dai detentori del potere.