Dario Donetti | Università di Verona (original) (raw)
Books by Dario Donetti
www.palladiomuseum.org Realizzazione Marsilio Editori ® s.p.a. www.marsilioeditori.it isbn 978-88... more www.palladiomuseum.org Realizzazione Marsilio Editori ® s.p.a. www.marsilioeditori.it isbn 978-88-297-1742-2 Tutti i diritti riservati Rivista di classe A nell'elenco dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsias... more Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. per rimanere aggiornati su libri in catalogo e novità, eventi, rassegna stampa, contenuti extra officinalibraria.net Officina.Libraria officinalibraria «Sono il Margollo» Negli stessi anni in cui Francesco da Sangallo partecipava al cantiere della Sagrestia Nuova, o forse poco oltre, cioè quando le prime sculture monumentali in marmo vedevano la luce, Anton Francesco Grazzini scriveva in suo nome un sonetto satirico, vividamente aperto da queste stanze:
P artiamo dalla fine, dall'immagine cioè che di Francesco Giamberti da Sangallo hanno restituito ... more P artiamo dalla fine, dall'immagine cioè che di Francesco Giamberti da Sangallo hanno restituito gli studî e la storiografia. Una figura, quella dell'ultimo della schiatta dei celebri artisti fiorentini, che si direbbe difficile da mettere a fuoco, in parte schiacciata tra gli esiti dell'attività di Michelangelo alla Sagrestia Nuova -impresa cui lo stesso Francesco collaborò quando aveva suppergiù trent'anni -e il nuovo volto imposto all'architettura dello Stato fiorentino a partire dagli anni cinquanta del XVI secolo. Come troppo spesso accade tutto l'interesse si coagula attorno ad alcune opere, certo esiti altissimi, ma che fanno sfumare tutto il resto sullo sfondo. Così la Sant'Anna Metterza della chiesa fiorentina di Orsanmichele (1522-'26), testo fondamentale della scultura cinquecentesca, è un po' l'opera paradigmatica di Francesco da Sangallo. Più in generale, la sua attività di scultore ha fatto la parte del leone nella storiografia.
Exhibition Catalogues and Edited Volumes by Dario Donetti
L a mostra agli Uffizi (2017) dei disegni di architettura e di figura di Giuliano da Sangallo ha ... more L a mostra agli Uffizi (2017) dei disegni di architettura e di figura di Giuliano da Sangallo ha restituito all'apprezzamento generale un progettista di statura gigantesca, posto da Vasari al di qua della maniera moderna, eppure condannato a soccombere, a Roma, dinanzi allo "smisurato concetto" di Bramante per la nuova San Pietro, "come a persona di più giudizio, migliore ingegno e maggiore invenzione". Viene in mente la formula felicissima di Giancarlo Mazzacurati quando, nel Rinascimento dei moderni (1985), invitava a guardare sotto la vernice dei palinsesti testuali, per rintracciare i caratteri vernacolari sussunti nella magniloquente omogeneità del nostro smagliante Cinquecento: tanto più davanti alla dinamica emozionante sprigionata dal disegno per la pianta di San Pietro, che passò dalle mani di Giuliano (recto) a quelle di Bramante (verso), probabilmente convocati nello stesso momento dal papa. Si trattava di riprogettare radicalmente la crociera della basilica, dopo che Giulio II, nell'aprile del 1505, aveva deciso che il suo mausoleo, affidato a Michelangelo, dovesse ergersi libero all'incrocio dei bracci e non fosse più collocato in una cappella a sé stante come avrebbe voluto Giuliano. Il modo peculiare di aggregare per giustapposizione gerarchica i volumi deve esser apparso a Bramante troppo scolastico, tanto è vero che, sul verso, in cui egli copiò il progetto sangallesco, risaltano tanto più potenti i suoi tratti vergati con la pietra rossa, nello sforzo di collegare i robusti blocchi della pianta centrale del recto in modo più osmotico e fluido per suggerire, al contrario, una croce latina. E sì che in patria Giuliano Giamberti aveva saputo realizzare perfettamente l'ideale della magnificenza di Lorenzo, tanto che Leone X lo chiamò ancora sul cantiere petriano per affiancare Raffaello, nominato successore di Bramante, e Fra' Giocondo in ruolo però subalterno. Il fatto è che le scatole perfette di Palazzo Gondi, Santa Maria delle Carceri, della Villa di Poggio a Caiano, della Sacrestia di Santo Spirito sono radicate in pensieri progettuali, prassi esecutive, invenzioni formali fatalmente condizionate dalle faglie lasciate a vista dall'eredità quattrocentesca toscana, e dunque dall'esigenza di armonizzare e incastrare (in senso proprio e figurato) Alberti in Brunelleschi, rinascenze medievali e perennità romana -si ricordi ancora Vasari: "Portò (a Firenze) Giuliano da Roma il gettare le volte di materie che venissero intagliate, come in casa sua ne fa fede una camera, et al Poggio a Caiano nella sala grande la volta che vi si vede ora" -, insomma latino e volgare: ne è l'emblema il celebre fregio di maiolica invetriata che corre sulla facciata della Villa. La costante forma mentis di Giuliano progettista è ben evidente nel modello ligneo in scala 1:40 di Palazzo Strozzi, l'unico di un edificio privato rinascimentale a essersi conservato. Secondo Sabine Frommel: "I tre livelli smontabili consentono di studiare e verificare progressivamente la distribuzione interna generale, il collegamento degli appartamenti tramite le infilate, la definizione degli scaloni, degli ingressi e dei mezzanini, il rapporto tra gli spazi privati e quelli pubblici e infine, gli effetti che avrebbe avuto la luce penetrando negli interni". E le fisionomie di artista e d'architetto si sovrappongono nei disegni di figura che acquistano nella lunga scheda di Marzia Faietti -messa a punto storico-critica e filologica da ora in poi imprescindibile -connotazioni warburghiane, grazie all'insistenza sulle "vesti al vento (…) rese con sistemi grafici affini a quelli impiegati da artisti di spiccati interessi antiquari educati nella scuola del Verrocchio o gravitanti nel suo ambito". Merita segnalare contestualmente la raccolta, preziosa anche per confezione editoriale, degli atti di due seminari, il primo fiorentino del 2011 (tenuto presso il Kunsthistorisches Institut) e il secondo vicentino (CISA) del 2012, in cui Giuliano compare in tutte le vesti: "progettista, scultore, legnaiuolo, modellista, architetto, ingegnere di fortificazioni, rilevatore, disegnatore e studioso di architettura", e pure splendidamente fotografato da Václav Šedý nella sessantina di tavole poste all'inizio del volume, secondo un itinerario che da Firenze passa per Poggio a Caiano, Prato, Pistoia e arriva a quel capolavoro misconosciuto che è la Fortezza di Pisa. massimiliano.rossi@unisalento.it M. Rossi insegna storia della critica d'arte all'Università del Salento Autore inafferrabile, scritti imperscrutabili di Laura Iamurri Edoardo Persico NOTIZIE DALLA MODERNITÀ Tutte le opere 1923-1935 a cura di Giuseppe Lupo, pp. 1184, € 60, Aragno, Torino 2017
Articles, Book Chapters, and Reviews by Dario Donetti
I testi degli articoli qui raccolti sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.... more I testi degli articoli qui raccolti sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. The texts of the articles here collected are licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. cbk nd Le immagini sono distribuite con Licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 4.0 Internazionale. Si rinvia alle didascalie per i crediti specifici. The images are licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License. Please refer to the captions for the credits of each image. Certificazione scientifica delle Opere pubblicate da Edizioni Ca' Foscari: tutti gli articoli pubblicati hanno ottenuto il parere favorevole da parte di valutatori esperti della materia, attraverso un processo di revisione doppia anonima, sotto la responsabilità del Comitato scientifico della rivista. La valutazione è stata condotta in aderenza ai criteri scientifici ed editoriali di Edizioni Ca' Foscari. Scientific certification of the works published by Edizioni Ca' Foscari: all the articles published in this issue have received a favourable opinion by subject-matter experts, through an anonymous double-blind peer review process under the responsibility of the Scientific Committee of the journal. The evaluations were conducted in adherence to the scientific and editorial criteria established by Edizioni Ca' Foscari.
Into the Fold Drawings on the Move from the Sangallo Archive Among the multiplicity of processes ... more Into the Fold Drawings on the Move from the Sangallo Archive Among the multiplicity of processes involved in the production of Renaissance architectural drawings, one that still awaits in-depth analysis concerns sheets that have been folded up and transported from the workshop to the building site, the patron, and sometimes back again: a particular type of drawing intentionally created to be sent by mail, which thus formed part of the larger phenomenon of letter writing in the early modern period. In recent years, the attributes of Renaissance epistolary practices has received increasing scholarly attention. From Armando Petrucci's survey of the technical aspects of letter production to the more recent account by Deanna Shemek, the explosive growth of paper mail that took place in Europe between the fourteenth and fifteenth centuries has come to be examined on the basis of the many traces it has left in modern archives. However, only a few cases of such practices have emerged in the literature on Renaissance architectural drawings. The vast corpus of Michelangelo's drawings may be the only case that permits this kind of analysis, due in part to the relatively low degree of subsequent manipulation that his architectural drawings have undergone. The U zi possesses one of the largest collections of sixteenth-century architectural drawings, and perhaps the largest reserve of works on paper for the study of Italian Renaissance architecture in general. An important subset of this collection is made up of the hundreds of sheets attributed to the Sangallo family: nearly fifteen hundred drawings created by Giuliano and Antonio the Elder, and subsequently by Francesco, Antonio the Younger, Battista, Giovan Francesco, and Aristotile. This wide and varied corpus o ers an opportunity to verify the
www.palladiomuseum.org Realizzazione Marsilio Editori ® s.p.a. www.marsilioeditori.it isbn 978-88... more www.palladiomuseum.org Realizzazione Marsilio Editori ® s.p.a. www.marsilioeditori.it isbn 978-88-297-1742-2 Tutti i diritti riservati Rivista di classe A nell'elenco dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsias... more Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. per rimanere aggiornati su libri in catalogo e novità, eventi, rassegna stampa, contenuti extra officinalibraria.net Officina.Libraria officinalibraria «Sono il Margollo» Negli stessi anni in cui Francesco da Sangallo partecipava al cantiere della Sagrestia Nuova, o forse poco oltre, cioè quando le prime sculture monumentali in marmo vedevano la luce, Anton Francesco Grazzini scriveva in suo nome un sonetto satirico, vividamente aperto da queste stanze:
P artiamo dalla fine, dall'immagine cioè che di Francesco Giamberti da Sangallo hanno restituito ... more P artiamo dalla fine, dall'immagine cioè che di Francesco Giamberti da Sangallo hanno restituito gli studî e la storiografia. Una figura, quella dell'ultimo della schiatta dei celebri artisti fiorentini, che si direbbe difficile da mettere a fuoco, in parte schiacciata tra gli esiti dell'attività di Michelangelo alla Sagrestia Nuova -impresa cui lo stesso Francesco collaborò quando aveva suppergiù trent'anni -e il nuovo volto imposto all'architettura dello Stato fiorentino a partire dagli anni cinquanta del XVI secolo. Come troppo spesso accade tutto l'interesse si coagula attorno ad alcune opere, certo esiti altissimi, ma che fanno sfumare tutto il resto sullo sfondo. Così la Sant'Anna Metterza della chiesa fiorentina di Orsanmichele (1522-'26), testo fondamentale della scultura cinquecentesca, è un po' l'opera paradigmatica di Francesco da Sangallo. Più in generale, la sua attività di scultore ha fatto la parte del leone nella storiografia.
L a mostra agli Uffizi (2017) dei disegni di architettura e di figura di Giuliano da Sangallo ha ... more L a mostra agli Uffizi (2017) dei disegni di architettura e di figura di Giuliano da Sangallo ha restituito all'apprezzamento generale un progettista di statura gigantesca, posto da Vasari al di qua della maniera moderna, eppure condannato a soccombere, a Roma, dinanzi allo "smisurato concetto" di Bramante per la nuova San Pietro, "come a persona di più giudizio, migliore ingegno e maggiore invenzione". Viene in mente la formula felicissima di Giancarlo Mazzacurati quando, nel Rinascimento dei moderni (1985), invitava a guardare sotto la vernice dei palinsesti testuali, per rintracciare i caratteri vernacolari sussunti nella magniloquente omogeneità del nostro smagliante Cinquecento: tanto più davanti alla dinamica emozionante sprigionata dal disegno per la pianta di San Pietro, che passò dalle mani di Giuliano (recto) a quelle di Bramante (verso), probabilmente convocati nello stesso momento dal papa. Si trattava di riprogettare radicalmente la crociera della basilica, dopo che Giulio II, nell'aprile del 1505, aveva deciso che il suo mausoleo, affidato a Michelangelo, dovesse ergersi libero all'incrocio dei bracci e non fosse più collocato in una cappella a sé stante come avrebbe voluto Giuliano. Il modo peculiare di aggregare per giustapposizione gerarchica i volumi deve esser apparso a Bramante troppo scolastico, tanto è vero che, sul verso, in cui egli copiò il progetto sangallesco, risaltano tanto più potenti i suoi tratti vergati con la pietra rossa, nello sforzo di collegare i robusti blocchi della pianta centrale del recto in modo più osmotico e fluido per suggerire, al contrario, una croce latina. E sì che in patria Giuliano Giamberti aveva saputo realizzare perfettamente l'ideale della magnificenza di Lorenzo, tanto che Leone X lo chiamò ancora sul cantiere petriano per affiancare Raffaello, nominato successore di Bramante, e Fra' Giocondo in ruolo però subalterno. Il fatto è che le scatole perfette di Palazzo Gondi, Santa Maria delle Carceri, della Villa di Poggio a Caiano, della Sacrestia di Santo Spirito sono radicate in pensieri progettuali, prassi esecutive, invenzioni formali fatalmente condizionate dalle faglie lasciate a vista dall'eredità quattrocentesca toscana, e dunque dall'esigenza di armonizzare e incastrare (in senso proprio e figurato) Alberti in Brunelleschi, rinascenze medievali e perennità romana -si ricordi ancora Vasari: "Portò (a Firenze) Giuliano da Roma il gettare le volte di materie che venissero intagliate, come in casa sua ne fa fede una camera, et al Poggio a Caiano nella sala grande la volta che vi si vede ora" -, insomma latino e volgare: ne è l'emblema il celebre fregio di maiolica invetriata che corre sulla facciata della Villa. La costante forma mentis di Giuliano progettista è ben evidente nel modello ligneo in scala 1:40 di Palazzo Strozzi, l'unico di un edificio privato rinascimentale a essersi conservato. Secondo Sabine Frommel: "I tre livelli smontabili consentono di studiare e verificare progressivamente la distribuzione interna generale, il collegamento degli appartamenti tramite le infilate, la definizione degli scaloni, degli ingressi e dei mezzanini, il rapporto tra gli spazi privati e quelli pubblici e infine, gli effetti che avrebbe avuto la luce penetrando negli interni". E le fisionomie di artista e d'architetto si sovrappongono nei disegni di figura che acquistano nella lunga scheda di Marzia Faietti -messa a punto storico-critica e filologica da ora in poi imprescindibile -connotazioni warburghiane, grazie all'insistenza sulle "vesti al vento (…) rese con sistemi grafici affini a quelli impiegati da artisti di spiccati interessi antiquari educati nella scuola del Verrocchio o gravitanti nel suo ambito". Merita segnalare contestualmente la raccolta, preziosa anche per confezione editoriale, degli atti di due seminari, il primo fiorentino del 2011 (tenuto presso il Kunsthistorisches Institut) e il secondo vicentino (CISA) del 2012, in cui Giuliano compare in tutte le vesti: "progettista, scultore, legnaiuolo, modellista, architetto, ingegnere di fortificazioni, rilevatore, disegnatore e studioso di architettura", e pure splendidamente fotografato da Václav Šedý nella sessantina di tavole poste all'inizio del volume, secondo un itinerario che da Firenze passa per Poggio a Caiano, Prato, Pistoia e arriva a quel capolavoro misconosciuto che è la Fortezza di Pisa. massimiliano.rossi@unisalento.it M. Rossi insegna storia della critica d'arte all'Università del Salento Autore inafferrabile, scritti imperscrutabili di Laura Iamurri Edoardo Persico NOTIZIE DALLA MODERNITÀ Tutte le opere 1923-1935 a cura di Giuseppe Lupo, pp. 1184, € 60, Aragno, Torino 2017
I testi degli articoli qui raccolti sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.... more I testi degli articoli qui raccolti sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. The texts of the articles here collected are licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. cbk nd Le immagini sono distribuite con Licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 4.0 Internazionale. Si rinvia alle didascalie per i crediti specifici. The images are licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License. Please refer to the captions for the credits of each image. Certificazione scientifica delle Opere pubblicate da Edizioni Ca' Foscari: tutti gli articoli pubblicati hanno ottenuto il parere favorevole da parte di valutatori esperti della materia, attraverso un processo di revisione doppia anonima, sotto la responsabilità del Comitato scientifico della rivista. La valutazione è stata condotta in aderenza ai criteri scientifici ed editoriali di Edizioni Ca' Foscari. Scientific certification of the works published by Edizioni Ca' Foscari: all the articles published in this issue have received a favourable opinion by subject-matter experts, through an anonymous double-blind peer review process under the responsibility of the Scientific Committee of the journal. The evaluations were conducted in adherence to the scientific and editorial criteria established by Edizioni Ca' Foscari.
Into the Fold Drawings on the Move from the Sangallo Archive Among the multiplicity of processes ... more Into the Fold Drawings on the Move from the Sangallo Archive Among the multiplicity of processes involved in the production of Renaissance architectural drawings, one that still awaits in-depth analysis concerns sheets that have been folded up and transported from the workshop to the building site, the patron, and sometimes back again: a particular type of drawing intentionally created to be sent by mail, which thus formed part of the larger phenomenon of letter writing in the early modern period. In recent years, the attributes of Renaissance epistolary practices has received increasing scholarly attention. From Armando Petrucci's survey of the technical aspects of letter production to the more recent account by Deanna Shemek, the explosive growth of paper mail that took place in Europe between the fourteenth and fifteenth centuries has come to be examined on the basis of the many traces it has left in modern archives. However, only a few cases of such practices have emerged in the literature on Renaissance architectural drawings. The vast corpus of Michelangelo's drawings may be the only case that permits this kind of analysis, due in part to the relatively low degree of subsequent manipulation that his architectural drawings have undergone. The U zi possesses one of the largest collections of sixteenth-century architectural drawings, and perhaps the largest reserve of works on paper for the study of Italian Renaissance architecture in general. An important subset of this collection is made up of the hundreds of sheets attributed to the Sangallo family: nearly fifteen hundred drawings created by Giuliano and Antonio the Elder, and subsequently by Francesco, Antonio the Younger, Battista, Giovan Francesco, and Aristotile. This wide and varied corpus o ers an opportunity to verify the
Nel 1925 Benito Mussolini, in un celebre discorso pronunciato per l'insediamento del primo Govern... more Nel 1925 Benito Mussolini, in un celebre discorso pronunciato per l'insediamento del primo Governatore di Roma, dettava enfaticamente i principi che, di lì in poi, avrebbero informato la ristrutturazione della capitale d'Italia:
Nell'estate del 1895 una significativa selezione di disegni di architettura della collezione di g... more Nell'estate del 1895 una significativa selezione di disegni di architettura della collezione di grafica degli Uffizi veniva, per la prima volta, resa accessibile al grande pubblico: 211 fogli selezionati dall'allora ispettore del Gabinetto dei disegni e delle stampe, Pasquale Nerino Ferri, furono montati in 36 cornici su due colonne girevoli, negli ambienti della Galleria, ampliando il percorso espositivo ideato già due anni prima, quando la generale riorganizzazione della mostra di grafica aveva raddoppiato il numero di documenti offerti ai visitatori 1 . A quelle date era ancora cosa recente la pubblicazione dei primi inventari sistematici del fondo, vale a dire l'Indice geografico-analitico dei disegni di architettura civile e militare (1885) e il Catalogo riassuntivo della raccolta di disegni antichi e moderni (1890). Questi repertori seguivano al notevole sforzo di riclassificazione sostenuto da Ferri, che si era potuto avvalere delle appassionate consulenze dei protagonisti della connoisseurship europea come Gaetano Milanesi, Heinrich von Geymüller o Cornelius von Fabriczy, ospiti frequenti del Gabinetto dei disegni e delle stampe negli anni del suo direttorato. Si inaugurava così, proprio con gli studi fioriti attorno alla più significativa raccolta di grafica architettonica rinascimentale, un nuovo modo di guardare al disegno, riconosciuto quale testimonianza più viva e diretta delle intenzioni dei grandi autori del passato e fonte primaria per una storia dell'architettura interpretata come filologia e ricostruzione, anche di quei progetti irrealizzati -fra cui la facciata della basilica di San Lorenzo -destinati a occupare alcune delle pagine più importanti della letteratura scientifica. Tra i disegni esposti agli Uffizi da Ferri comparivano proprio quelli tradizionalmente identificati come proposte per il fronte basilicale dell'epoca di Leone X, appartenenti al corpus di Giuliano da Sangallo, e precisamente i tre fogli invv. 276, 278-279 della sezione di architettura 2 ; con il corrispondente numero di cornice, indicandone scrupolosamente la collocazione, venivano citati in un breve pamphlet di Gino La Pegna uscito in quegli stessi anni e intitolato, appunto, La facciata della Basilica di S. Lorenzo. La descrizione dei progetti di Giuliano era seguita da quelli di Michelangelo e Jacopo Sansovino -ricostruiti sulla base, rispettivamente, dei fogli di Casa Buonarroti 43, 45 e 47 di Architettura e della riproduzione pubblicata da Giuseppe Richa -e si concludeva con un accorato appello per il completamento della chiesa fiorentina, auspicando il recupero letterale delle invenzioni cinquecentesche, con la sola aggiunta di due torri campanarie in stile da innestare sul progetto prescelto 3 . Difficile non riconoscere nell'arbitrario e divertente progetto per parole del libello, pubblicato a Firenze nel 1899, una reazione alla Mostra storico-critica inaugurata il 7 gennaio di quell'anno per promuovere il concorso bandito dal Circolo artistico fiorentino. Dopo aver patrocinato nel 1896 la realizzazione del monumento funebre a Donatello nella cappella Martelli di San Lorenzo, a opera di Dario Guidotti e su progetto di Raffaello Romanelli, l'associazione si era infatti votata a un'impresa più volte tentata nel corso dell'Ottocento, ma rimasta ancora senza esito, come il completamento della facciata 4 . Un comitato presieduto dal principe Tommaso Corsini sarebbe stato incaricato di lì a poco di sovrintendere a tutte le fasi della gara e redigere il bando del 5 aprile 1900, ma il primo passo fu quello di costituire una Commissione artistica diretta da Arturo Faldi per l'organizzazione della mostra storiografica. Nei locali del Circolo vennero così esposte le riprese realizzate da Alinari dei disegni di Giuliano da Sangallo agli Uffizi (i numeri 276-277, 281 e 280, quest'ultimo in realtà di Antonio il Vecchio), e dei fogli di Casa Buonarroti (43, 47 e 45 A), insieme ad alcune riproduzioni delle copie antiche da Michelangelo presenti in altre raccolte straniere, nel frattempo portate all'attenzione degli studi 5 : una mostra documentaria, dunque, in senso stretto, che già faceva affidamento sul potenziale scientifico della restituzione fotografica, certo risentendo delle imprese di pubblicazione facsimilare moltiplicatesi negli ultimi decenni dell'Ottocento, a partire dai pioneristici volumi di Geymüller e Dujardin. L'esposizione, inoltre, poteva contare su almeno un pezzo antico, e di dimensioni monumentali, come il grande modello esecutivo in legno del progetto michelangiolesco allora conservato all'Accademia di Belle Arti, di cui iniziava in quel momento la fortuna critica. Per esempio con il giudizio assai duro di Benvenuto Igino Supino, che negava la paternità di Michelangelo proprio all'interno del testo di commento alla mostra, introduttivo alla pubblicazione dei progetti del primo concorso del 1901, e successivamente sulle pagine de "L'Arte" 6 . È questo stesso saggio -un aggiornato rendiconto sulla storia della facciata di San Lorenzo attorno al 1900, integrato da ampie citazioni delle fonti, del carteggio e dei contratti -a riepilogare anche le iniziative dell'Elettrice Palatina e gli altri precedenti ottocenteschi di progetti per il completamento della facciata, dal neoclassicismo regionale di Pasquale Poccianti (1837) alle proposte di osservanza quattrocentesca realizzate Emilio Marcucci (1875) e Lorenzo Urbani (1876), tutti presenti in mostra attraverso i disegni originali 7 . La centralità della testimonianza fornita dai disegni emersi in quegli anni all'attenzione della comunità accademica, ma anche a quella di artisti, architetti e intendenti di diversa natura, è ribadita nei primi paragrafi del bando, che però -in nome della filologia -prende velocemente le distanze dalle invenzioni cinquecentesche, per invitare piuttosto i partecipanti al 66
G iuliano da Sangallo è autore dalla fortuna discontinua: il diagramma dell'interesse storiografi... more G iuliano da Sangallo è autore dalla fortuna discontinua: il diagramma dell'interesse storiografico nei suoi confronti, dal Cinquecento a oggi, mostra lunghi periodi di flessione e pochi apici, che corrispondono in genere alla più intensa attenzione critica per il suo corpus di disegni. Le Vite vasariane sono, canonicamente, le prime a ricostruirne la biografia artistica, con un doppio medaglione dedicato a lui e al fratello Antonio il Vecchio 1 . Sebbene non vi si faccia menzione degli eccezionali esempi di grafica prodotti da Giuliano, la raccolta posseduta da Giorgio Vasari -quel Libro de' Disegni ricostruito dalle ricerche di Otto Kurz e Licia Collobi Ragghianti 2 -doveva concedere ampia rappresentanza ai fogli sangalleschi; da lì provengono i più spettacolari 'disegni di dimostrazione' attribuitigli nella raccolta degli Uffizi, come certificano alcune prove materiali ravvisabili su di essi 3 . In seguito, pochissime altre rassegne biografiche dedicano una qualche menzione a Giuliano: nei due casi riscontrati, la sua opera è trattata in modo sommario, ignorandone di fatto l'attività di disegnatore 4 . La prima, vera fama dell'autore coincide piuttosto con il riemergere alla storia dell'arte dei vasti fondi di grafica conservati nelle collezioni europee, ed è sostanzialmente risarcita nell'ultimo Ottocento da una generazione di conoscitori che, nel perimetro della storiografia architettonica, ha come campione Heinrich von Geymüller, padre nobile della disciplina e possessore a sua volta di numerosi fogli della famiglia Sangallo 5 . Questa stagione di connoisseurship è conclusa idealmente con la pubblicazione facsimilare del Codice Barberiniano, commentata da Christian Hülsen: un esercizio filologico di grande respiro sul più importante lascito grafico di Giuliano, che avrà un duraturo impatto su tutte le successive ricerche di taglio antiquario 6 . Ma il merito maggiore nel recupero della sua figura artistica e storica spetta, per questi anni, a un altro erudito tedesco, vale a dire a Cornelius von Fabriczy, alle sue fondamentali ricognizioni documentarie uscite in supplemento allo "Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen" del 1902 e al contemporaneo Die Handzeichnungen Giuliano's da Sangallo 7 .
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsias... more Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. isbn: 978-88-97737-38-4 © Officina Libraria, Milano, 2014 www.officinalibraria.com Printed in Italy L'idea di questo libro nasce a seguito del ciclo di lezioni di storia dell'arte Michelangelo. Una vita in 27 puntate, tenutosi presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano dal 1 ottobre 2013 al 21 maggio 2014 e organizzato dal FAI -Fondo Ambiente Italiano
Giornata di studi organizzata da Dario Donetti, Sabine Frommel e Alessandro Nova, in collaborazio... more Giornata di studi organizzata da Dario Donetti, Sabine Frommel e Alessandro Nova, in collaborazione con il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi
Workshop organized by Dario Donetti and Alessandro Nova
Giornata di studi in onore di Alessandro Nova | Studientag zu Ehren von Alessandro Nova // Studie... more Giornata di studi in onore di Alessandro Nova | Studientag zu Ehren von Alessandro Nova // Studientag zu Ehren von Alessandro Nova
An Online Exhibition of the Photo Library of the Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max- Pla... more An Online Exhibition of the Photo Library of the Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max- Planck-Institut
Concept: Dario Donetti
Texts: Dario Donetti (Sangallo architect / Surface / Orders), Almut Goldhahn (Sangallo in photography / Modelling / Polychromy), Alessandro Nova (Sangallo//Šedý)
Image processing: Stefano Fancelli
Translations: Dario Donetti, Almut Goldhahn, Peter Spring Coordination: Almut Goldhahn
SYNAGOGUE, CHURCH, MOSQUE: CONNECTIONS AND CONVERSIONS Organized by Sabine Frommel (EPHE PSL) and... more SYNAGOGUE, CHURCH, MOSQUE: CONNECTIONS AND CONVERSIONS
Organized by Sabine Frommel (EPHE PSL) and Johan Mårtelius (SRII) with the collaboration of Gerhard Wolf (Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut)
Venue: Swedish Research Institute in Istanbul (SRII), Istiklal Caddesi 247, Beyolu, Istanbul
Journal of the Society of Architectural Historians
Concursos De Arquitectura 14 Congreso Internacional De Expresion Grafica Arquitectonica Oporto Del 31 De Mayo Al 2 De Junio De 2012 2012 Isbn 978 989 640 106 1 Pags 391 396, 2012