Matteo Tomasoni | University of Salamanca (original) (raw)
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Propuesta de análisis de la conspiración más extendida y popular del siglo XX: "Los Protocolos de... more Propuesta de análisis de la conspiración más extendida y popular del siglo XX: "Los Protocolos de los Sabios de Sion". Un falso histórico que tuvo un papel fundamental en el ascenso de los fascismos y las teorías conspirativas antisemitas.
https://www.youtube.com/watch?v=kgbhu1flfBg&t
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Papers by Matteo Tomasoni
Con-Ciencia Social, 2024
Entrevista a Francesco Filippi (Associazione di Promozione Sociale Deina), autor de obras referen... more Entrevista a Francesco Filippi (Associazione di Promozione Sociale Deina), autor de obras referenciales para comprender las pervivencias y mutaciones del fascismo ahora que cumple cien años de existencia: Ma perché siamo ancora fascisti? (Bollati Boringhieri, 2020) y Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (Bollati Boringhieri, 2019), editada en castellano por la Editorial Prometeo en 2023.
Annali. Museo Storico Italiano della Guerra, 2023
La Vallagarina è da sempre un luogo di passaggio verso ambite mete turistiche delle Alpi: dalle r... more La Vallagarina è da sempre un luogo di passaggio verso ambite mete turistiche delle Alpi: dalle rive del Lago di Garda alle cime delle Dolomiti. Ma questo luogo fu anche uno degli epicentri del fronte italo-austriaco della Grande Guerra di cui conserva ferite e memorie. Oggi, a più di cent'anni di distanza da quell'evento, il turismo può rappresentare un nuovo approccio per (ri)scoprire l'eredità storica che ci hanno lasciato manufatti, luoghi e areali sparsi lungo tutta la valle.
Rubrica Contemporanea
TOMASONI La Gran Guerra llega a España uso de estudios recientes que han destacado el papel de Es... more TOMASONI La Gran Guerra llega a España uso de estudios recientes que han destacado el papel de España en el conflicto pese a su neutralidad 3 , y también la introducción de importantes pautas reflexivas que mucho tuvieron que afectar al tipo de propaganda que se desplegó en revistas como Los Aliados, en concomitancia con la información que provenía de los países beligerantes 4. El fondo de propaganda del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto es un claro ejemplo de la existencia de una amplia red propagandística, que hubo de afectar a todas aquellas publicaciones que compartían la causa aliadófila y que, de una forma u otra, contribuyeron a crear un renovado entusiasmo en la víspera del final de un conflicto que había superado cualquier imaginario social, político y económico posible. Los Aliados y la situación bélica europea en 1918 El 13 de julio de 1918 salía a la venta en Madrid la revista Los Aliados, dirigida por Carlos Micó España, con la colaboración, entre otros, de Antonio de Lezama y Manuel Bueno 5. En aquel primer número, el insigne filósofo Miguel de Unamuno-sin duda el colaborador más prestigioso que tuvo la revista durante su corta existenciatuvo la responsabilidad de dar comienzo a un debate que pretendía abrir un nuevo marco de reflexión sobre una guerra que, pese a ser de origen europeo, había acabado por tomar una dimensión global. A diferencia de otras intervenciones, la de Unamuno no solo tomó en consideración la extensión o el "atractivo modernizante" de aquel conflicto, sino que colocó en el centro de su análisis la postura de España en ella. Con la intención de responder a las actitudes germanófilas de conocidos colaboradores (en su 3 Entre las más recientes publicaciones sobre
Historia Actual Online, Apr 14, 2011
Diacronie Studi Di Storia Contemporanea, 2011
Germania dovettero considerare la presenza del modesto stato meridionale, soprattutto nell'ottica... more Germania dovettero considerare la presenza del modesto stato meridionale, soprattutto nell'ottica di future espansioni nell'arco del Mediterraneo. Da parte sua, la Spagnacoinvolta in una grave e secolare decadenza politica-non poté far a meno che dirigere la sua attenzione verso il vicino e storico "cugino" linguistico. Nonostante un inizio difficoltoso, le relazioni tra i due paesi si trasformarono in un continuo interscambio di accordi, trattati e proposte culturali. L'avvicinamento della Spagna durante la prima metà del XX secolo, fu consolidata anche dall'inarrestabile ascesa del fascismo italiano che contribuirà-durante il conflitto civile spagnolo-alla nascita non solo di un "fascismo spagnolo" ma di un vero e proprio stato dittatoriale governato dall'«amico» Francisco Franco. 1. Lo sviluppo di una politica estera durante la consolidazione dell'Unità nazionale: i rapporti italo-spagnoli alla fine del XIX secolo (1880-1898) isulta impegnativo riassumere in pochi passaggi la complicata rete di rapporti politico-diplomatici che il neocostituito Regno d"Italia dovette affrontare nel tentativo di guadagnarsi uno spazio all"interno del complicato panorama internazionale della fine del XIX secolo. L"attenzione dei politici italiani dell"epoca fu senza dubbio rivolta a rafforzare una ancor debole omogeneità statale, dovendo oltretutto tener ben presente un incompleto Diacronie Studi di Storia Contemporanea www.diacronie.it N. 5 | 1|2011 Dossier: Italie altre. Immagini e comunità italiane all'estero 2/ L'Italia alla periferia del Mediterraneo. Le relazioni italo-spagnole tra XIX e XX secolo: politica, economia e società Matteo TOMASONI* R L'Italia alla periferia del Mediterraneo. Le relazioni italo-spagnole tra XIX e XX secolo: politica, economia e società Diacronie. Studi di Storia Contemporanea
Annali | Museo Storico Italiano della Guerra , 2020
Agli inizi degli anni Trenta la Spagna sperimentò un processo di modernizzazione politica che pos... more Agli inizi degli anni Trenta la Spagna sperimentò un processo di modernizzazione politica che pose fine agli oltre cinquant’anni di restaurazione borbonica. L’avvento di un nuovo regime democratico – la Seconda Repubblica – risvegliò non poche attenzioni sul paese iberico, specialmente da parte dei totalitarismi fascisti che segnalarono la Spagna come l’epicentro di una nuova rivoluzione dalle evanescenze bolsceviche. Queste critiche penetrarono all’interno del paese consolidando l’opposizione dei partiti conservatori, ma favorirono anche lo sviluppo di un estremismo che ben presto assorbì il fascismo come arma politica. Nel 1931, non appena proclamata la repubblica, giovani esponenti delle fazioni più radicalizzanti della destra spagnola si unirono per dar vita ad un movimento d’esaltazione nazionale, la cui ideologia s’ispirò alla rivoluzione sociale espressa dal fascismo. Le “Giunte rivoluzionarie” di Ramiro Ledesma Ramos e Onésimo Redondo Ortega trovarono nella Falange di José Antonio Primo de Rivera un valido alleato, dando vita – nell’ottobre del 1933 – all’ambizioso progetto di fascistizzazione della società spagnola. La guerra civile e il lento ma graduale processo di assimilazione della Falange all’interno del Franchismo portarono al declino del fascismo primigenio, ma non eliminò del tutto la sua funzione sociale e ideologica almeno fino alla caduta dei fascismi europei nel 1945.
Parole chiave: Spagna, Falange, Seconda Repubblica, Fascismo, Franchismo
In the early thirties, Spain experienced a political modernization that ends more than fifty years of the Bourbon Restoration. The beginning of a new democratic regime – the Second Spanish Republic – attracted the attention of this Iberian country, especially from fascist totalitarianism that marks Spain as the epicentre of a new Bolshevik revolution. These judgments fill inside the society, consolidating the opposition of the conservative parties, but also assist the development of extremists that soon absorbed fascism as a political weapon. In 1931, when the Republic was proclaimed, some young political representative of radicalized factions, quickly joined together to create a national movement with an ideology inspired by the social fascist revolution. The revolutionary “Juntas” of Ramiro Ledesma Ramos and Onésimo Redondo Ortega joined José Antonio Primo de Rivera in 1933, starting the ambitious project of fascistization of Spanish society. Years after, the Spanish Civil war and the process of assimilation of the Falange into the Francoist regime led to the decline of this ‘primitive’ fascism but did not eliminate its social and ideological function until the fall of the European fascisms in 1945.
Key words: Spain, Falange (Phalanx), Second Spanish Republic, Fascism, Francoist regime
HISTORIA Y CINE EL PRIMER FRANQUISMO (1939-1945), 2020
El fascismo italiano fue uno de los primeros promotores del cine como agente de difusión de infor... more El fascismo italiano fue uno de los primeros promotores del cine como agente de difusión de información y propaganda. Su capacidad de captar las gestas de los soldados o las oraciones de los políticos, le valió el título de “arma più forte” como dijo el mismo Duce de Italia, Benito Mussolini. Entre las numerosas cintas producidas por el régimen fascista italiano, especial mención tienen los conflictos de la época como fueron el caso de España y su guerra civil o Abisinia y su forzada anexión al Imperio italiano. Menos conocida es sin embargo la producción cinematográfica de la posguerra y más concretamente el caso de las buenas relaciones que se mantuvieron entre la España franquista y la Italia fascista. El ojo de la cámara del cinegiornale Luce retuvo su atención al caso ibérico, con la intención de celebrar no sólo la autoridad representada por el Caudillo Francisco Franco, sino también exaltando la construcción de un nuevo Estado fascista en Europa.
Palabras clave: Fascismo, Istituto Luce, cinema, Italia, España, franquismo.
Abstract. Italian fascism was one of the first promoters of cinema as information and propaganda agent. Its ability to catch the soldier deeds or the political speeches, enforce in it the qualification of “arma più forte” (strongest weapon) as the same Duce, Benito Mussolini, has said. Among the films produced by Italian fascist regime, a special mention could be dedicated to conflicts as Spanish civil war, Abyssinian conquest and the creation of Italian Empire. However, less known is the post-war film productions related with the political and ideological relations between Franco’s Spain and fascist Italy. The eye of the cinegiornale Luce camera kept the attention on the Iberian case, with the idea to celebrate not only the authority represented by the Caudillo, but also emphasize the consolidation of a new fascist State in Europe.
Keywords: Fascism, Luce Institute, cinema, Italy, Spain, Francoist regime.
Postguerres/ Aftermaths of War, 2020
El frente ítalo-austríaco ha sido uno de los más estables del primer conflicto mundial, gracias a... more El frente ítalo-austríaco ha sido uno de los más estables del primer conflicto mundial, gracias a la morfología de un territorio que se caracteriza por sus estrechos valles y altas cumbres alpinas. El sector más meridional de esta línea del fuego se modeló según las necesidades militares, con la construcción de una imponente obra de ingeniería que la K.u.K. Geniedirektion (genio militar austríaco) utilizó para contrastar el avance italiano de 1915. Trincheras, fortalezas, teleféricos y todo tipo de líneas de comunicación, plasmaron un territorio que los habitantes de aquellos lugares apenas reconocieron a su vuelta en 1918. La Gran Guerra dejó una herida indeleble en todo el arco alpino, siendo especialmente desastrosa para quienes tuvieron que convivir a posteriori con aquella herencia bélica. A cien años de distancia, la trinchera de la “Forra del Lupo/Wolfsschlucht” sigue siendo un testigo directo del primer conflicto, rescatando – gracias a un proyecto de recuperación empezado en 2013 – la memoria de una comunidad que aún hoy se identifica con su pasado bélico.
The Alpine front (austro-italian front) has been one of the most stable during the First World War due to the particular morphology characterized by tight valleys and high alpine peaks. The southern sector of this firing line was adapted according to the military needs and the construction of an impressive engineering work made by K.u.K. Geniedirektion (Austrian Military Corps of Engineers) used to stop the Italian first offensive of 1915. Trenches, fortress, cable cars and all kind of communications, dramatically shaped the alpine environment and created a problematic legacy for the population after the conflict in 1918. A hundred years later the trench “Forra del Lupo / Wolfsschlucht” continues to be a direct witness of this conflict, rescuing – thanks to a recovery project begun in 2013 – the past and memory of a Community that still identify itself with this war-time.
Diacronie - Studi di Storia Contemporanea, 2020
RESUMEN: En el marco de los fascismos europeos del siglo XX, el caso español tiende a diferenciar... more RESUMEN: En el marco de los fascismos europeos del siglo XX, el caso español tiende a diferenciarse por la constante búsqueda de unidad ideológica y afirmación social. Desde sus inicios y a través del movimiento jonsista fundado en 1931, se observan no pocas dificultades para unificar método y propaganda, sin olvidar la falta de cohesión y los frecuentes debates internos. El jonsismo marcó profundamente la consolidación de un espacio fascistizado en España, siendo la religión católica un instrumento central de su discurso político. Según los dirigentes del partido, la apropiación del discurso religioso - entendido a través de su retórica y transformado en liturgia política - fue una de las claves para la creación de un proyecto político eficaz para contrastar el anticlericalismo del régimen republicano. Tradición, espiritualidad y nación se convirtieron en el eje de la propaganda fascista, cuyos principales órganos de prensa, «Libertad» e «Igualdad», no tardaron en defender durante su breve pero intensa trayectoria política.
***
ABSTRACT: In the framework of the European fascism of XXth Century, the Spanish case has been characterized by the constant research of ideological unit and social identity. From the beginnings of the jonsista movement founded in 1931, this politics where considered inadequate to unify method with propaganda and attempt ideological cohesion with internal debates. The jonsismo deeply marked the consolidation of a fascistized space in Spain, making Catholic religion an important instrument of his political speech. According to the other leaders, the appropriation of a religious discourse – analysed by its rhetoric and converted into political liturgy – became a key for the creation of a determined political project against republican anticlericalism. Notions as tradition, spirituality and nation became the heart of the fascist propaganda, defended by the weeklies «Libertad» and «Igualdad».
Del siglo XIX al XXI. Tendencias y debates. XIV Congreso de la Asociación de Historia Contemporánea, 2019
Abstract In 2019 the Italian journal “Diacronie – Studi di Storia Contemporanea” will celebrate t... more Abstract
In 2019 the Italian journal “Diacronie – Studi di Storia Contemporanea” will celebrate ten years of activity. Since its inception, the main objective of this publication has turned to the idea to become a benchmark for Italian digital history, giving priority to open access and the interaction between readers and the scientific journal. In the course of time Diacronie has gained a foothold in the national historiographical panorama, while being integrated in the networks opportunities and becoming one of the first Italian journals that have claimed to a reflection upon the limits imposed by the old editorial outlines. Due to a new idea of editorial strategies, a scientific communication based on the ‘social friendly’ and a sustained reflection on historical news, Diacronie is nowadays a “meeting point” where increase and explain the new approaches of the digital era, with a special view in the development of a modern scientific debate.
Keywords: Diacronie, digital history, journals, research, Digital Humanities, open access.
Resumen
En 2019 la revista italiana “Diacronie – Studi di Storia Contemporanea” cumplirá diez años de actividad. Desde sus inicios el principal objetivo de esta publicación ha sido convertirse en un nuevo referente de la digital history en Italia, dando prioridad al formato open access y la continua interacción entre el lector y la revista. Con el pasar del tiempo Diacronie ha logrado hacerse con un hueco en el panorama historiográfico nacional, sin todavía dejar de cultivar su interés por las potencialidades ofrecidas por la red, siendo entre las primeras revistas a plantear una reflexión capaz de cruzar fronteras y límites impuestos por las viejas líneas editoriales. Gracias a innovadoras estrategias editoriales, una comunicación científica basada en lo social friendly y la constante reflexión sobre la actualidad histórica, Diacronie es hoy un representante de la nueva era digital que cada vez y con más fuerza se aproxima al porvenir de un más crítico debate científico.
Palabras clave: Diacronie, historia digital, revistas, investigación, Digital Humanities, open access
COMARES, 2019
El franquismo viene siendo un asunto recurrente en la historiografía española y posiblemente uno ... more El franquismo viene siendo un asunto recurrente en la historiografía española y posiblemente uno de los principales temas de debate en la historia de España. No obstante, consideramos que aún quedan cuestiones pendientes de estudio como su naturaleza, los motivos de su larga duración o las huellas que ha dejado en la sociedad actual. Con un enfoque multidisciplinar, reconocidos expertos en la materia abordan en este libro estas preguntas desde diferentes perspectivas, que van desde el análisis histórico, sociológico, o educativo al de género. El resultado es una ponderada y extendida reflexión que afronta cuestiones esenciales como las raíces ideológicas, la construcción y consolidación del sistema, los instrumentos de dominación y legitimación del régimen; el control y el papel desempeñado por los medios de comunicación en la configuración de la mentalidad, y la herencia político-institucional y sociológica del franquismo. Es hora ya de cerrar tan negro capítulo de nuestra historia reciente para lo que resulta imprescindible, como defienden los especialistas en los archivos, conservar las pruebas escritas de las violaciones de los derechos humanos. Hoy más que nunca, consideramos que el planteamiento aquí propuesto contribuye a aportar nuevos enfoques con el fin de ampliar y enriquecer el debate sobre el franquismo. Por ello, nuestro objetivo es demostrar que solo a través del estudio crítico del pasado puede entenderse el presente y, a la vez, recuperar una memoria que nos pertenece a todos.
Ayer, 2019
The impact caused by the reforms of the Second Spanish Republic provoked significant changes in S... more The impact caused by the reforms of the Second Spanish Republic provoked significant changes in Spanish society. Among the most important was the establishment of a secular state. This process of modernization quickly generated social unrest among traditionalist sectors of the population, which included the members of the socalled national-syndicalist movement. Among the leaders, Onésimo Redondo Ortega, a native of Valladolid, became the chief representative of Catholic followers of Spanish fascism. He led a strong campaign opposing the authority of the republican regime. As time went by, he became the spokesman for the most intransigent wing of conservative traditionalism.
Los efectos provocados por el reformismo de la Segunda República originaron numerosos cambios en la sociedad española, siendo uno de los más importantes la implantación de un Estado laico. Este proceso de modernización no tardó en canalizar el descontento de los sectores tradicionalistas, entre los cuales se distinguió el llamado movimiento nacionalsindicalista. Entre sus dirigentes, fue el vallisoletano Onésimo Redondo Ortega quien asumió el cargo de adalid católico del fascismo español, liderando una campaña de firme oposición ante la autoridad republicana, y quien acabaría convirtiéndose —con el paso del tiempo— en el promotor de la línea más intransigente del tradicionalismo conservador.
Zibaldone. Estudios italianos , 2018
Nacido en el seno de una familia acomodada del Trentino austríaco, Damiano Chiesa se inició desde... more Nacido en el seno de una familia acomodada del Trentino austríaco, Damiano Chiesa se inició desde muy joven a la defensa de la italianità de este territorio. Sus años formativos se caracterizaron por su intensa actividad anti-austriaca, obligándole en más de una ocasión a hacer frente a las amenazas que provenían de la autoridad civil, particularmente atenta a sofocar cualquier ensayo patriótico-irredentista local. Elevado al grado de ‘mártir por la causa italiana’ al finalizar la Gran Guerra, compartió este reconocimiento con el socialista Cesare Battisti y el patriota Fabio Filzi, completando así la célebre tríada del irredentismo trentino.
Born in a middle-class family of the Austrian region of Trentino, Damiano Chiesa became, in his early life, a firm supporter of the Italian identity. During this training period he started a passionate anti-Austrian propaganda, being often a victim of threats and attacks made by the local civil authority. At the end of the First World War he was raised as a new ‘martyr of the Italian sacrifice’, sharing this award with the socialist Cesare Battisti and the patriot Fabio Filzi and including his name in the middle of the famous triad of the Trentino irredentism.
La proposta dottrinale di Onésimo Redondo, padre fondatore insieme a Ramiro Ledesma Ramos e José ... more La proposta dottrinale di Onésimo Redondo, padre fondatore insieme a Ramiro Ledesma Ramos e José Antonio Primo de Rivera del fascismo spagnolo, è ancora oggi offuscata da una storiografia che da tempo ha omesso — se non quasi del tutto emarginato — la sua eredità politica. Eppure la partecipazione di questo sindacalista castigliano nella costruzione dell'ideologia nazionalsindacalista non fu poi così secondaria come invece sembrano dimostrare alcuni — in realtà pochi — testi dedicati alla sua figura. Onésimo Redondo fu un dirigente politico indubbiamente versatile, ma anche estremamente legato alla sua terra, la Castiglia, intorno alla quale plasmò buona parte del suo pensiero e luogo da cui non riuscì mai del tutto a distaccarsi. Sebbene le particolarità della sua riflessione non siano del tutto note, conviene inquadrarlo all'interno di un gruppo di teorici che provarono a formulare — incuranti della eterogeneità presente all'interno del loro movimento — un discorso che cercò di creare la base sulla quale edificare il progetto politico del fascismo spagnolo. Lo fecero, forse, con la certezza di aver trovato la chiave di lettura di un'epoca, gli anni Trenta, che stava stravolgendo l'essenza storico-tradizionale di una nazione immersa in una serie di grandi cambiamenti culminati proprio con l'arrivo della Seconda Repubblica
Spagna Contemporanea, 2012
Diacronie, 2011
... Page 11. JOSÉ-VIDAL PELAZ LÓPEZ, MATTEO TOMASONI Diacronie. ... carta que una de las condenad... more ... Page 11. JOSÉ-VIDAL PELAZ LÓPEZ, MATTEO TOMASONI Diacronie. ... carta que una de las condenadas a muerte escribe a su hijo, que incluye la frase: «Que mi nombre no se borre de la historia». De alguna forma se espera que el público de hoy ...
Propuesta de análisis de la conspiración más extendida y popular del siglo XX: "Los Protocolos de... more Propuesta de análisis de la conspiración más extendida y popular del siglo XX: "Los Protocolos de los Sabios de Sion". Un falso histórico que tuvo un papel fundamental en el ascenso de los fascismos y las teorías conspirativas antisemitas.
https://www.youtube.com/watch?v=kgbhu1flfBg&t
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Con-Ciencia Social, 2024
Entrevista a Francesco Filippi (Associazione di Promozione Sociale Deina), autor de obras referen... more Entrevista a Francesco Filippi (Associazione di Promozione Sociale Deina), autor de obras referenciales para comprender las pervivencias y mutaciones del fascismo ahora que cumple cien años de existencia: Ma perché siamo ancora fascisti? (Bollati Boringhieri, 2020) y Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (Bollati Boringhieri, 2019), editada en castellano por la Editorial Prometeo en 2023.
Annali. Museo Storico Italiano della Guerra, 2023
La Vallagarina è da sempre un luogo di passaggio verso ambite mete turistiche delle Alpi: dalle r... more La Vallagarina è da sempre un luogo di passaggio verso ambite mete turistiche delle Alpi: dalle rive del Lago di Garda alle cime delle Dolomiti. Ma questo luogo fu anche uno degli epicentri del fronte italo-austriaco della Grande Guerra di cui conserva ferite e memorie. Oggi, a più di cent'anni di distanza da quell'evento, il turismo può rappresentare un nuovo approccio per (ri)scoprire l'eredità storica che ci hanno lasciato manufatti, luoghi e areali sparsi lungo tutta la valle.
Rubrica Contemporanea
TOMASONI La Gran Guerra llega a España uso de estudios recientes que han destacado el papel de Es... more TOMASONI La Gran Guerra llega a España uso de estudios recientes que han destacado el papel de España en el conflicto pese a su neutralidad 3 , y también la introducción de importantes pautas reflexivas que mucho tuvieron que afectar al tipo de propaganda que se desplegó en revistas como Los Aliados, en concomitancia con la información que provenía de los países beligerantes 4. El fondo de propaganda del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto es un claro ejemplo de la existencia de una amplia red propagandística, que hubo de afectar a todas aquellas publicaciones que compartían la causa aliadófila y que, de una forma u otra, contribuyeron a crear un renovado entusiasmo en la víspera del final de un conflicto que había superado cualquier imaginario social, político y económico posible. Los Aliados y la situación bélica europea en 1918 El 13 de julio de 1918 salía a la venta en Madrid la revista Los Aliados, dirigida por Carlos Micó España, con la colaboración, entre otros, de Antonio de Lezama y Manuel Bueno 5. En aquel primer número, el insigne filósofo Miguel de Unamuno-sin duda el colaborador más prestigioso que tuvo la revista durante su corta existenciatuvo la responsabilidad de dar comienzo a un debate que pretendía abrir un nuevo marco de reflexión sobre una guerra que, pese a ser de origen europeo, había acabado por tomar una dimensión global. A diferencia de otras intervenciones, la de Unamuno no solo tomó en consideración la extensión o el "atractivo modernizante" de aquel conflicto, sino que colocó en el centro de su análisis la postura de España en ella. Con la intención de responder a las actitudes germanófilas de conocidos colaboradores (en su 3 Entre las más recientes publicaciones sobre
Historia Actual Online, Apr 14, 2011
Diacronie Studi Di Storia Contemporanea, 2011
Germania dovettero considerare la presenza del modesto stato meridionale, soprattutto nell'ottica... more Germania dovettero considerare la presenza del modesto stato meridionale, soprattutto nell'ottica di future espansioni nell'arco del Mediterraneo. Da parte sua, la Spagnacoinvolta in una grave e secolare decadenza politica-non poté far a meno che dirigere la sua attenzione verso il vicino e storico "cugino" linguistico. Nonostante un inizio difficoltoso, le relazioni tra i due paesi si trasformarono in un continuo interscambio di accordi, trattati e proposte culturali. L'avvicinamento della Spagna durante la prima metà del XX secolo, fu consolidata anche dall'inarrestabile ascesa del fascismo italiano che contribuirà-durante il conflitto civile spagnolo-alla nascita non solo di un "fascismo spagnolo" ma di un vero e proprio stato dittatoriale governato dall'«amico» Francisco Franco. 1. Lo sviluppo di una politica estera durante la consolidazione dell'Unità nazionale: i rapporti italo-spagnoli alla fine del XIX secolo (1880-1898) isulta impegnativo riassumere in pochi passaggi la complicata rete di rapporti politico-diplomatici che il neocostituito Regno d"Italia dovette affrontare nel tentativo di guadagnarsi uno spazio all"interno del complicato panorama internazionale della fine del XIX secolo. L"attenzione dei politici italiani dell"epoca fu senza dubbio rivolta a rafforzare una ancor debole omogeneità statale, dovendo oltretutto tener ben presente un incompleto Diacronie Studi di Storia Contemporanea www.diacronie.it N. 5 | 1|2011 Dossier: Italie altre. Immagini e comunità italiane all'estero 2/ L'Italia alla periferia del Mediterraneo. Le relazioni italo-spagnole tra XIX e XX secolo: politica, economia e società Matteo TOMASONI* R L'Italia alla periferia del Mediterraneo. Le relazioni italo-spagnole tra XIX e XX secolo: politica, economia e società Diacronie. Studi di Storia Contemporanea
Annali | Museo Storico Italiano della Guerra , 2020
Agli inizi degli anni Trenta la Spagna sperimentò un processo di modernizzazione politica che pos... more Agli inizi degli anni Trenta la Spagna sperimentò un processo di modernizzazione politica che pose fine agli oltre cinquant’anni di restaurazione borbonica. L’avvento di un nuovo regime democratico – la Seconda Repubblica – risvegliò non poche attenzioni sul paese iberico, specialmente da parte dei totalitarismi fascisti che segnalarono la Spagna come l’epicentro di una nuova rivoluzione dalle evanescenze bolsceviche. Queste critiche penetrarono all’interno del paese consolidando l’opposizione dei partiti conservatori, ma favorirono anche lo sviluppo di un estremismo che ben presto assorbì il fascismo come arma politica. Nel 1931, non appena proclamata la repubblica, giovani esponenti delle fazioni più radicalizzanti della destra spagnola si unirono per dar vita ad un movimento d’esaltazione nazionale, la cui ideologia s’ispirò alla rivoluzione sociale espressa dal fascismo. Le “Giunte rivoluzionarie” di Ramiro Ledesma Ramos e Onésimo Redondo Ortega trovarono nella Falange di José Antonio Primo de Rivera un valido alleato, dando vita – nell’ottobre del 1933 – all’ambizioso progetto di fascistizzazione della società spagnola. La guerra civile e il lento ma graduale processo di assimilazione della Falange all’interno del Franchismo portarono al declino del fascismo primigenio, ma non eliminò del tutto la sua funzione sociale e ideologica almeno fino alla caduta dei fascismi europei nel 1945.
Parole chiave: Spagna, Falange, Seconda Repubblica, Fascismo, Franchismo
In the early thirties, Spain experienced a political modernization that ends more than fifty years of the Bourbon Restoration. The beginning of a new democratic regime – the Second Spanish Republic – attracted the attention of this Iberian country, especially from fascist totalitarianism that marks Spain as the epicentre of a new Bolshevik revolution. These judgments fill inside the society, consolidating the opposition of the conservative parties, but also assist the development of extremists that soon absorbed fascism as a political weapon. In 1931, when the Republic was proclaimed, some young political representative of radicalized factions, quickly joined together to create a national movement with an ideology inspired by the social fascist revolution. The revolutionary “Juntas” of Ramiro Ledesma Ramos and Onésimo Redondo Ortega joined José Antonio Primo de Rivera in 1933, starting the ambitious project of fascistization of Spanish society. Years after, the Spanish Civil war and the process of assimilation of the Falange into the Francoist regime led to the decline of this ‘primitive’ fascism but did not eliminate its social and ideological function until the fall of the European fascisms in 1945.
Key words: Spain, Falange (Phalanx), Second Spanish Republic, Fascism, Francoist regime
HISTORIA Y CINE EL PRIMER FRANQUISMO (1939-1945), 2020
El fascismo italiano fue uno de los primeros promotores del cine como agente de difusión de infor... more El fascismo italiano fue uno de los primeros promotores del cine como agente de difusión de información y propaganda. Su capacidad de captar las gestas de los soldados o las oraciones de los políticos, le valió el título de “arma più forte” como dijo el mismo Duce de Italia, Benito Mussolini. Entre las numerosas cintas producidas por el régimen fascista italiano, especial mención tienen los conflictos de la época como fueron el caso de España y su guerra civil o Abisinia y su forzada anexión al Imperio italiano. Menos conocida es sin embargo la producción cinematográfica de la posguerra y más concretamente el caso de las buenas relaciones que se mantuvieron entre la España franquista y la Italia fascista. El ojo de la cámara del cinegiornale Luce retuvo su atención al caso ibérico, con la intención de celebrar no sólo la autoridad representada por el Caudillo Francisco Franco, sino también exaltando la construcción de un nuevo Estado fascista en Europa.
Palabras clave: Fascismo, Istituto Luce, cinema, Italia, España, franquismo.
Abstract. Italian fascism was one of the first promoters of cinema as information and propaganda agent. Its ability to catch the soldier deeds or the political speeches, enforce in it the qualification of “arma più forte” (strongest weapon) as the same Duce, Benito Mussolini, has said. Among the films produced by Italian fascist regime, a special mention could be dedicated to conflicts as Spanish civil war, Abyssinian conquest and the creation of Italian Empire. However, less known is the post-war film productions related with the political and ideological relations between Franco’s Spain and fascist Italy. The eye of the cinegiornale Luce camera kept the attention on the Iberian case, with the idea to celebrate not only the authority represented by the Caudillo, but also emphasize the consolidation of a new fascist State in Europe.
Keywords: Fascism, Luce Institute, cinema, Italy, Spain, Francoist regime.
Postguerres/ Aftermaths of War, 2020
El frente ítalo-austríaco ha sido uno de los más estables del primer conflicto mundial, gracias a... more El frente ítalo-austríaco ha sido uno de los más estables del primer conflicto mundial, gracias a la morfología de un territorio que se caracteriza por sus estrechos valles y altas cumbres alpinas. El sector más meridional de esta línea del fuego se modeló según las necesidades militares, con la construcción de una imponente obra de ingeniería que la K.u.K. Geniedirektion (genio militar austríaco) utilizó para contrastar el avance italiano de 1915. Trincheras, fortalezas, teleféricos y todo tipo de líneas de comunicación, plasmaron un territorio que los habitantes de aquellos lugares apenas reconocieron a su vuelta en 1918. La Gran Guerra dejó una herida indeleble en todo el arco alpino, siendo especialmente desastrosa para quienes tuvieron que convivir a posteriori con aquella herencia bélica. A cien años de distancia, la trinchera de la “Forra del Lupo/Wolfsschlucht” sigue siendo un testigo directo del primer conflicto, rescatando – gracias a un proyecto de recuperación empezado en 2013 – la memoria de una comunidad que aún hoy se identifica con su pasado bélico.
The Alpine front (austro-italian front) has been one of the most stable during the First World War due to the particular morphology characterized by tight valleys and high alpine peaks. The southern sector of this firing line was adapted according to the military needs and the construction of an impressive engineering work made by K.u.K. Geniedirektion (Austrian Military Corps of Engineers) used to stop the Italian first offensive of 1915. Trenches, fortress, cable cars and all kind of communications, dramatically shaped the alpine environment and created a problematic legacy for the population after the conflict in 1918. A hundred years later the trench “Forra del Lupo / Wolfsschlucht” continues to be a direct witness of this conflict, rescuing – thanks to a recovery project begun in 2013 – the past and memory of a Community that still identify itself with this war-time.
Diacronie - Studi di Storia Contemporanea, 2020
RESUMEN: En el marco de los fascismos europeos del siglo XX, el caso español tiende a diferenciar... more RESUMEN: En el marco de los fascismos europeos del siglo XX, el caso español tiende a diferenciarse por la constante búsqueda de unidad ideológica y afirmación social. Desde sus inicios y a través del movimiento jonsista fundado en 1931, se observan no pocas dificultades para unificar método y propaganda, sin olvidar la falta de cohesión y los frecuentes debates internos. El jonsismo marcó profundamente la consolidación de un espacio fascistizado en España, siendo la religión católica un instrumento central de su discurso político. Según los dirigentes del partido, la apropiación del discurso religioso - entendido a través de su retórica y transformado en liturgia política - fue una de las claves para la creación de un proyecto político eficaz para contrastar el anticlericalismo del régimen republicano. Tradición, espiritualidad y nación se convirtieron en el eje de la propaganda fascista, cuyos principales órganos de prensa, «Libertad» e «Igualdad», no tardaron en defender durante su breve pero intensa trayectoria política.
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ABSTRACT: In the framework of the European fascism of XXth Century, the Spanish case has been characterized by the constant research of ideological unit and social identity. From the beginnings of the jonsista movement founded in 1931, this politics where considered inadequate to unify method with propaganda and attempt ideological cohesion with internal debates. The jonsismo deeply marked the consolidation of a fascistized space in Spain, making Catholic religion an important instrument of his political speech. According to the other leaders, the appropriation of a religious discourse – analysed by its rhetoric and converted into political liturgy – became a key for the creation of a determined political project against republican anticlericalism. Notions as tradition, spirituality and nation became the heart of the fascist propaganda, defended by the weeklies «Libertad» and «Igualdad».
Del siglo XIX al XXI. Tendencias y debates. XIV Congreso de la Asociación de Historia Contemporánea, 2019
Abstract In 2019 the Italian journal “Diacronie – Studi di Storia Contemporanea” will celebrate t... more Abstract
In 2019 the Italian journal “Diacronie – Studi di Storia Contemporanea” will celebrate ten years of activity. Since its inception, the main objective of this publication has turned to the idea to become a benchmark for Italian digital history, giving priority to open access and the interaction between readers and the scientific journal. In the course of time Diacronie has gained a foothold in the national historiographical panorama, while being integrated in the networks opportunities and becoming one of the first Italian journals that have claimed to a reflection upon the limits imposed by the old editorial outlines. Due to a new idea of editorial strategies, a scientific communication based on the ‘social friendly’ and a sustained reflection on historical news, Diacronie is nowadays a “meeting point” where increase and explain the new approaches of the digital era, with a special view in the development of a modern scientific debate.
Keywords: Diacronie, digital history, journals, research, Digital Humanities, open access.
Resumen
En 2019 la revista italiana “Diacronie – Studi di Storia Contemporanea” cumplirá diez años de actividad. Desde sus inicios el principal objetivo de esta publicación ha sido convertirse en un nuevo referente de la digital history en Italia, dando prioridad al formato open access y la continua interacción entre el lector y la revista. Con el pasar del tiempo Diacronie ha logrado hacerse con un hueco en el panorama historiográfico nacional, sin todavía dejar de cultivar su interés por las potencialidades ofrecidas por la red, siendo entre las primeras revistas a plantear una reflexión capaz de cruzar fronteras y límites impuestos por las viejas líneas editoriales. Gracias a innovadoras estrategias editoriales, una comunicación científica basada en lo social friendly y la constante reflexión sobre la actualidad histórica, Diacronie es hoy un representante de la nueva era digital que cada vez y con más fuerza se aproxima al porvenir de un más crítico debate científico.
Palabras clave: Diacronie, historia digital, revistas, investigación, Digital Humanities, open access
COMARES, 2019
El franquismo viene siendo un asunto recurrente en la historiografía española y posiblemente uno ... more El franquismo viene siendo un asunto recurrente en la historiografía española y posiblemente uno de los principales temas de debate en la historia de España. No obstante, consideramos que aún quedan cuestiones pendientes de estudio como su naturaleza, los motivos de su larga duración o las huellas que ha dejado en la sociedad actual. Con un enfoque multidisciplinar, reconocidos expertos en la materia abordan en este libro estas preguntas desde diferentes perspectivas, que van desde el análisis histórico, sociológico, o educativo al de género. El resultado es una ponderada y extendida reflexión que afronta cuestiones esenciales como las raíces ideológicas, la construcción y consolidación del sistema, los instrumentos de dominación y legitimación del régimen; el control y el papel desempeñado por los medios de comunicación en la configuración de la mentalidad, y la herencia político-institucional y sociológica del franquismo. Es hora ya de cerrar tan negro capítulo de nuestra historia reciente para lo que resulta imprescindible, como defienden los especialistas en los archivos, conservar las pruebas escritas de las violaciones de los derechos humanos. Hoy más que nunca, consideramos que el planteamiento aquí propuesto contribuye a aportar nuevos enfoques con el fin de ampliar y enriquecer el debate sobre el franquismo. Por ello, nuestro objetivo es demostrar que solo a través del estudio crítico del pasado puede entenderse el presente y, a la vez, recuperar una memoria que nos pertenece a todos.
Ayer, 2019
The impact caused by the reforms of the Second Spanish Republic provoked significant changes in S... more The impact caused by the reforms of the Second Spanish Republic provoked significant changes in Spanish society. Among the most important was the establishment of a secular state. This process of modernization quickly generated social unrest among traditionalist sectors of the population, which included the members of the socalled national-syndicalist movement. Among the leaders, Onésimo Redondo Ortega, a native of Valladolid, became the chief representative of Catholic followers of Spanish fascism. He led a strong campaign opposing the authority of the republican regime. As time went by, he became the spokesman for the most intransigent wing of conservative traditionalism.
Los efectos provocados por el reformismo de la Segunda República originaron numerosos cambios en la sociedad española, siendo uno de los más importantes la implantación de un Estado laico. Este proceso de modernización no tardó en canalizar el descontento de los sectores tradicionalistas, entre los cuales se distinguió el llamado movimiento nacionalsindicalista. Entre sus dirigentes, fue el vallisoletano Onésimo Redondo Ortega quien asumió el cargo de adalid católico del fascismo español, liderando una campaña de firme oposición ante la autoridad republicana, y quien acabaría convirtiéndose —con el paso del tiempo— en el promotor de la línea más intransigente del tradicionalismo conservador.
Zibaldone. Estudios italianos , 2018
Nacido en el seno de una familia acomodada del Trentino austríaco, Damiano Chiesa se inició desde... more Nacido en el seno de una familia acomodada del Trentino austríaco, Damiano Chiesa se inició desde muy joven a la defensa de la italianità de este territorio. Sus años formativos se caracterizaron por su intensa actividad anti-austriaca, obligándole en más de una ocasión a hacer frente a las amenazas que provenían de la autoridad civil, particularmente atenta a sofocar cualquier ensayo patriótico-irredentista local. Elevado al grado de ‘mártir por la causa italiana’ al finalizar la Gran Guerra, compartió este reconocimiento con el socialista Cesare Battisti y el patriota Fabio Filzi, completando así la célebre tríada del irredentismo trentino.
Born in a middle-class family of the Austrian region of Trentino, Damiano Chiesa became, in his early life, a firm supporter of the Italian identity. During this training period he started a passionate anti-Austrian propaganda, being often a victim of threats and attacks made by the local civil authority. At the end of the First World War he was raised as a new ‘martyr of the Italian sacrifice’, sharing this award with the socialist Cesare Battisti and the patriot Fabio Filzi and including his name in the middle of the famous triad of the Trentino irredentism.
La proposta dottrinale di Onésimo Redondo, padre fondatore insieme a Ramiro Ledesma Ramos e José ... more La proposta dottrinale di Onésimo Redondo, padre fondatore insieme a Ramiro Ledesma Ramos e José Antonio Primo de Rivera del fascismo spagnolo, è ancora oggi offuscata da una storiografia che da tempo ha omesso — se non quasi del tutto emarginato — la sua eredità politica. Eppure la partecipazione di questo sindacalista castigliano nella costruzione dell'ideologia nazionalsindacalista non fu poi così secondaria come invece sembrano dimostrare alcuni — in realtà pochi — testi dedicati alla sua figura. Onésimo Redondo fu un dirigente politico indubbiamente versatile, ma anche estremamente legato alla sua terra, la Castiglia, intorno alla quale plasmò buona parte del suo pensiero e luogo da cui non riuscì mai del tutto a distaccarsi. Sebbene le particolarità della sua riflessione non siano del tutto note, conviene inquadrarlo all'interno di un gruppo di teorici che provarono a formulare — incuranti della eterogeneità presente all'interno del loro movimento — un discorso che cercò di creare la base sulla quale edificare il progetto politico del fascismo spagnolo. Lo fecero, forse, con la certezza di aver trovato la chiave di lettura di un'epoca, gli anni Trenta, che stava stravolgendo l'essenza storico-tradizionale di una nazione immersa in una serie di grandi cambiamenti culminati proprio con l'arrivo della Seconda Repubblica
Spagna Contemporanea, 2012
Diacronie, 2011
... Page 11. JOSÉ-VIDAL PELAZ LÓPEZ, MATTEO TOMASONI Diacronie. ... carta que una de las condenad... more ... Page 11. JOSÉ-VIDAL PELAZ LÓPEZ, MATTEO TOMASONI Diacronie. ... carta que una de las condenadas a muerte escribe a su hijo, que incluye la frase: «Que mi nombre no se borre de la historia». De alguna forma se espera que el público de hoy ...
En este artículo se pretenden analizar algunos de los acontecimientos finales de la Primera Guerr... more En este artículo se pretenden analizar algunos de los acontecimientos finales de la Primera Guerra Mundial y los efectos que éstos provocaron en un país neutral como España a lo largo de la segunda mitad de 1918. Este estudio se hará a través del enfoque periodístico de una revista aliadófila, Los Aliados, que en su momento se creó no sólo como respuesta a los ambientes germanófilos – en su mayoría reunidos en torno a la revista Renovación Española –, sino también como núcleo intelectual comprometido con una paz democrática de claros matices wilsonianos. Lo que nos demostrará que, pese a su neutralidad, España permaneció muy atenta al desarrollo del conflicto y comprometida con un debate que con el tiempo proporcionó las condiciones de su futura adhesión a la Sociedad de las Naciones. Al respecto, observaremos que la propaganda jugó un papel fundamental en este avance político, debido a la publicación – precisamente en Los Aliados – de una ingente cantidad de material propagandístico proveniente en su mayoría desde el exterior, originando a su vez la base y el filtro informativo más cercano a las posturas aliadófilas.
This paper aims to analyze some of the most important final events of the First World War and the effects they produced on a neutral country as Spain was during the second half of 1918. This study has been done through the journalistic approach of a pro Allies voice journal, Los Aliados. This journal was created to develop not only a sort of response to Renovación Española (pro Germans Spanish review), but also the principal intellectual-core committed to a democratic proposal based on Wilson's plan for peace.
This fact will explain the attention Spanish Kingdom deserved to the development of the war and to the discussion for the creation of the future League of Nations, despite its official neutrality. Meanwhile we will analyze how much influence propaganda had over this political breakthrough thanks to the publication of a big amount of propaganda material from abroad published on Los Aliados. Finally, this also produced the pretext to carry out the Entente project during the final term of war.
Mecanismos de control social y político en el primer franquismo, 2019
La ciudad de Valladolid intervino en el conflicto civil con un gran afán de reconocimiento. En pr... more La ciudad de Valladolid intervino en el conflicto civil con un gran afán de reconocimiento. En primer lugar porque su implicación en la sublevación fue inmediata y exitosa, mientras que en segundo lugar porque este entorno urbano había sido la cuna del nacionalsindicalismo castellano. No obstante, el desarrollo político en la ciudad del Pisuerga – durante y después de la guerra – se caracterizó por una feroz represión y la imposición de un sistema de control político afín a los ideales falangistas. No fue un proceso llevado a cabo con facilidad: aunque la gestora estuvo bajo control nacionalsindicalista, a menudo las voces que representaban a otros grupos (militares, empresariales, eclesiásticos, etc.) intervinieron en el debate con el fin de alcanzar sus respectivos intereses. Lo que viene a demostrar que a pesar de su condición de ciudad entregada y condecorada por la causa nacional, también fue un terreno fértil para las diatribas y los enfrentamientos por el control político y ciudadano.
¿Fachadolid? Mesas ciudadanas sobre el franquismo en Valladolid, 2018
El primer bienio republicano. Cultura política y movilización ciudadana entre 1931-1933, Feb 2016
Mientras la mayoría popular acogía la proclamación de la Segunda República como el restablecimien... more Mientras la mayoría popular acogía la proclamación de la Segunda República como el restablecimiento de las libertades civiles después de más de siete años de dictadura, algunas minorías políticas aprovecharon la situación para denunciar la aparición de un régimen democrático que tenía la intención – en su opinión – de acabar con la nación. Esta conducta fue adoptada por un grupo de jóvenes descontentos quienes, al fundar las Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista (JONS), dieron comienzo a una lucha política que marcaría el debate de los años siguientes. Entre ellos, podríamos distinguir a un joven abogado y sindicalista agrario llamado Onésimo Redondo Ortega quién, pese a haber adoptado una postura algo distinta a la estrategia política impuesta por el principal teórico del grupo, Ramiro Ledesma Ramos, no dudó en sumarse a este movimiento. Aunque el dirigente de Valladolid no alcanzó una notoriedad y capacidad de mando similar a la de Ledesma, no cabe duda de que a través de su actuación supo entre otras cosas condicionar a un grupo que se convirtió en un importante instrumento de crítica y lucha antidemocrática. No sería sin embargo hasta la aparición de otro interlocutor, José Antonio Primo de Rivera, cuando el jonsismo adoptó posturas más radicales, determinando su definitiva adhesión al proyecto fascista español y conformando un núcleo político más afín a las ideas joseantonianas. Pese a ello, fue precisamente durante el primer bienio de la Segunda República cuando actores políticos como Onésimo Redondo hicieron de su ideal una bandera y contribuyeron de forma determinante – con todas las responsabilidades que esto conlleva – al proceso de radicalización de una sociedad destinada al enfrentamiento social.
Qué cosas vimos con Franco..., 2011
La historia general de la dictadura española no ha dado a los medios de comunicación el protagoni... more La historia general de la dictadura española no ha dado a los medios de comunicación el protagonismo que les corresponde. Sin embargo, estos resultan indispensables para analizar con rigor el pensamiento de los ciudadanos en esos años. La configuración, el desarrollo y el declive del régimen franquista tuvieron en los productos culturales un apoyo y un eco insoslayable.
Qué cosas vimos con Franco… ayuda a recordar y a entender cómo la prensa, la televisión, la imagen, el cine de ficción y documental, así como la cultura popular y la vanguardia artística acompañaron e influyeron en los acontecimientos históricos y políticos.
Hispania Nova, 2023
Tendencias historiográficas actuales. Retos, propuestas y debates de los jóvenes historiadores
Claves del Mundo Contemporáneo. Debate e Investigación, 2013
Recibida la comunicación el 15 de julio de 2012 Aceptada por el Comité Científico el 31 de diciem... more Recibida la comunicación el 15 de julio de 2012 Aceptada por el Comité Científico el 31 de diciembre de 2012
Falange. Las culturas políticas del fascismo en la España de Franco (1936-1975), 2013
Hablar hoy de Onésimo Redondo Ortega significa rememorar una página de la historia vinculada a la... more Hablar hoy de Onésimo Redondo Ortega significa rememorar una página de la historia vinculada a la fundación y desarrollo de Falange. No obstante, este vallisoletano de adopción fue también protagonista de una batalla por la defensa de los derechos del mundo agrario y del planteamiento de una fórmula política -según él -capaz de rescatar a la sociedad del estancamiento económico-social de la época: el sindicalismo nacional 1 . Sin duda Onésimo no estuvo solo en su lucha; desde los comienzos de su actividad política coincidió en muchos aspectos con las ideas propuestas por el grupo encabezado por Ramiro Ledesma Ramos. Más tarde consintió en la unificación -aun reservando cierta incertidumbre-con los seguidores de José Antonio Primo de Rivera, dando vida al partido Falange Española de las JONS. Sin embargo, Onésimo se diferenciaría de los demás fundadores por sus raíces agrarias, por su cercanía a la gente del campo y por su firme e inagotable defensa del mundo agrario 2 .
De la guerra al consenso. El lenguaje de la dictadura y de la democracia en España, 2013
Sono passati 65 anni dalla prima pubblicazione di "Se questo è un uomo", nell’ormai lontano 1947.... more Sono passati 65 anni dalla prima pubblicazione di "Se questo è un uomo", nell’ormai lontano 1947. Eppure questo testo, unico nel suo genere, è ancora un libro di tremenda attualità, testimone di una generazione che ha vissuto e che soffre ancor oggi le terribili cicatrici lasciate da un’epoca che alla maggior parte di noi, sembra già lontana. Dimenticare ciò che è stato, sarebbe l’errore più grave che potremmo commettere. Non ‘ricordare’ i fatti, le immagini, le memorie di coloro che hanno vissuto tutto ciò, sarebbe come perdere una parte della nostra propria identità. Il 27 gennaio, ancora una volta, fermiamoci anche solo per un attimo, riflettiamo e meditiamo su queste parole, consideriamoci parte di questa storia.
Revista de Historia Jerónimo Zurita, 2021
Ecos imperiales: diálogos sobre la Imperio Nostalgia aborda las persistencias y los usos públicos... more Ecos imperiales: diálogos sobre la Imperio Nostalgia aborda las persistencias y los usos públicos del pasado de la memoria imperial en la edad contemporánea. Los imperios y sus memorias, lejos de desaparecer con los procesos de descolonización a mediados del siglo XX, continúan actuando como vectores de los imaginarios nacionales y como escenario para el conflicto de modelos regeneracionistas. A partir de un vasto horizonte espacial –España, Estados Unidos, Italia, República Checa o Alemania– y tomando como eje conceptual la nostalgia imperial, se analiza con profusión su impronta desde los orígenes de los Estados-nación, su intensificación en el seno de los fascismos europeos de entreguerras y las continuidades de esa memoria en los debates historiográficos y en las narrativas nacionalistas en la actualidad.
Coordinación: Matteo Tomasoni y César Rina Simón
seminal del siglo XX" 1 , acertó en un diagnóstico que cada día que pasa nos parece más incontest... more seminal del siglo XX" 1 , acertó en un diagnóstico que cada día que pasa nos parece más incontestable. Una vez que la historiografía ha comenzado a poner en su punto justo, más allá de milenarismos y épicas, a fenómenos surgidos directamente de aquella guerra como la revolución bolchevique, la república de Weimar y los fascismos, hay otros como el estallido de la Segunda Guerra Mundial, la brutal posguerra, la Guerra Fría y las guerras de descolonización que nos resultan patentemente ligados a aquel enfrentamiento armado. Hoy, cada vez más, albergamos la certeza de vivir en un mundo que tuvo en parte su origen en la desintegración de una Europa que en 1914 estaba en el apogeo de su poder y a la que la Gran Guerra derrumbó y desplazó hasta los márgenes del poder mundial de decisión.
Convegno per il decennale della rivista "Diacronie Studi di storia contemporanea" (ISSN: 2038-092... more Convegno per il decennale della rivista "Diacronie Studi di storia contemporanea" (ISSN: 2038-0925)
Università Ca’ Foscari Venezia
21-22 ottobre 2019
Convegno storico sulla Guerra Civile spagnola. Riflessioni su idee, principi, esperienze umane e ... more Convegno storico sulla Guerra Civile spagnola. Riflessioni su idee, principi, esperienze umane e politiche.
El Congreso se estructura en cuatro ejes principales: - ¿Qué fue el Franquismo? - ¿Por qué el Fra... more El Congreso se estructura en cuatro ejes principales: - ¿Qué fue el Franquismo? - ¿Por qué el Franquismo el prolongó durante 40 años? - Las huellas Del Franquismo - Archivos para la Historia del Franquismo. Animamos a todos los investigadores interesados enviar sus propuestas hasta el 31 de mayo de 2017. Más información / More info: http://www.franquismoadebate.com/
Desde el momento en que los humanos empezamos a desarrollar una capacidad crítica, miramos hacia ... more Desde el momento en que los humanos empezamos a desarrollar una capacidad crítica, miramos hacia atrás para explicar la sociedad en la que vivimos. Con el paso del tiempo, esta práctica se ha convertido en una disciplina – la Historia – que nos ayuda en la interpretación de los procesos que caracterizan nuestro pasado. Las metodologías, el debate, la investigación o el mismo análisis de las fuentes son sólo algunos de los instrumentos que tienen los historiadores para definir el espacio histórico, a lo que – en épocas más recientes – debe añadirse la transversalidad donde diferentes corrientes de estudio dialogan entre sí para alcanzar con mayor profundidad la comprensión de los hechos pasados. Los jóvenes historiadores están concienciados de su importancia y llevan años demostrando que sus trabajos de investigación se dirigen con determinación hasta estas posturas. En este libro hemos pretendido reunir una pequeña muestra de estudios implicados en este diálogo transversal, cuyo eje de estudio va más allá de los temas tratados. Se trata, en suma, de una propuesta multidisciplinar que nos invita a seguir reflexionando sobre los procesos históricos que caracterizan nuestra misma existencia.
Este volumen reúne múltiples estudios cuyo centro gravitacional gira en torno a la historia de la... more Este volumen reúne múltiples estudios cuyo centro gravitacional gira en torno a la historia de las mujeres, imprescindibles para entender sus proyectos emancipativos y de reivindicación social y política de estos últimos siglos. La escritora estadouniden-se Emily Dickinson manifestó hace tiempo que para viajar lejos, no hay mejor nave que un libro, y qué mejor que un libro que hable de mujeres, de sus anhelos y de su pelea desigual contra una sociedad que las ha ignorado y marginado como sujetos históricos.
Los autores que participan en este estudio coral plantean sus investigaciones desde tres grandes temáticas: la lucha y resistencia de las mujeres frente a los totalitarismos, la defensa de las libertades de género frente a sociedades excluyentes y amnésicas y, por último, pero no menos importante, la importancia de la memoria como herra-mienta de concienciación ante el futuro de la lucha feminista. En definitiva, tres áreas de investigación que aportan importantes pautas de reflexión, pero sobre todo nuevas y estimulantes perspectivas de estudio.
COMARES, 2019
El libro esta dividido en cuatro partes: La naturaleza del franquismo con texto de Pere Ysàs, Alf... more El libro esta dividido en cuatro partes: La naturaleza del franquismo con texto de Pere Ysàs, Alfonso Botti, Ferran Gallego, Ignacio Peiró, Carme Molinero, Ismael Saz, Enrique Moradiellos y José Carlos Mainer.
Los motivos de su larga pervivencia, con textos de Raimundo Cuesta, Salvador Gómez, Carlos Barrera,sobre medios de comunicación Rosario Ruiz Franco, Raquel Osborne y Mercedes Yusta sobre género y franquismo. franquismo.
El tercer bloque corresponde a las huellas del franquismo donde encontramos textos de Philippe Raxhon, Marie-Claude Chaput, Emilio Silva y Guillem Martinez.
Y un último bloque dedicado a los archivos del franquismo en el que encontramos textos de Antonio González Quintana, Evelia Vega, Manuel Melgar, Mª del Carmen Rial y Luis Miguel Rodríguez Alfageme.
El franquismo viene siendo un asunto recurrente en la historiografía española y posiblemente uno ... more El franquismo viene siendo un asunto recurrente en la historiografía española y posiblemente uno de los principales temas de debate en la historia de España. No obstante, consideramos que aún quedan cuestiones pendientes de estudio como su naturaleza, los motivos de su larga duración o las huellas que ha dejado en la sociedad actual. Con un enfoque multidisciplinar, reconocidos expertos en la materia abordan en este libro estas preguntas desde diferentes perspectivas, que van desde el análisis histórico, sociológico, o educativo al de género. El resultado es una ponderada y extendida reflexión que afronta cuestiones esenciales como las raíces ideológicas, la construcción y consolidación del sistema, los instrumentos de dominación y legitimación del régimen; el control y el papel desempeñado por los medios de comunicación en la configuración de la mentalidad, y la herencia político-institucional y sociológica del franquismo. Es hora ya de cerrar tan negro capítulo de nuestra historia reciente para lo que resulta imprescindible, como defienden los especialistas en los archivos, conservar las pruebas escritas de las violaciones de los derechos humanos. Hoy más que nunca, consideramos que el planteamiento aquí propuesto contribuye a aportar nuevos enfoques con el fin de ampliar y enriquecer el debate sobre el franquismo. Por ello, nuestro objetivo es demostrar que solo a través del estudio crítico del pasado puede entenderse el presente y, a la vez, recuperar una memoria que nos pertenece a todos.
Onésimo Redondo Ortega (1905-1936) ha sido y sigue siendo un personaje incómodo. Lo fue a lo larg... more Onésimo Redondo Ortega (1905-1936) ha sido y sigue siendo un personaje incómodo. Lo fue a lo largo de su corta pero intensa trayectoria política durante los convulsos años de la IIº República, lo volvió a ser durante el franquismo al ser incluido en el panteón de los «caídos por Dios y por España», y lo es hoy al haberse convertido en un auténtico desconocido. Sin embargo Onésimo Redondo fue mucho más que un simple agitador político o un antecedente —hasta cierto punto—
del franquismo. El conocido como el ‘Caudillo de Castilla’ fue un representante de la doctrina nacionalsindicalista y uno de sus principales defensores; junto con Ramiro Ledesma Ramos y José Antonio Primo de Rivera, es considerado el tercer ‘padre fundador’ del fascismo español y el promotor de esta ideología en su región natal, Castilla.
Esta obra pretende profundizar en las razones de su largo y sorprendente olvido. Se acerca a su pensamiento, a su compromiso con el mundo tradicional y católico de la España rural, o a su obsesión por el mito del contubernio judeo-masónico-bolchevique. El libro pretende sacar a la luz no sólo las facetas más polémicas de su radicalismo político y social, sino también investigar a un autor —gracias a la ingente cantidad de material inédito hallado en tiempos recientes— que contribuyó a generar un pensamiento en el que creyó firmemente. Onésimo Redondo ha sido, de los máximos representantes del fascismo español, el «Caudillo Olvidado». Por fin este libro le presta la atención que merece.
Con prólogo de Ferran Gallego: "Onésimo Redondo y los cánones del fascismo español"
Info Libro/Book: http://www.editorialcomares.com/TV/articulo/3165-El_caudillo_olvidado.html
Congreso multidisciplinar sobre el franquismo en Valladolid. Mesas ciudadanas desde el 2 hasta el... more Congreso multidisciplinar sobre el franquismo en Valladolid. Mesas ciudadanas desde el 2 hasta el 23 de noviembre de 2017.
Más info: http://www.franquismoadebate.com/
Durante los últimos años, la amplia renovación experimentada por los estudios del Franquismo ha e... more Durante los últimos años, la amplia renovación experimentada por los estudios del Franquismo ha encontrado en el estudio de las actitudes sociales de la población un motor incansable. Tal y como ha sucedido con el análisis de las prácticas violentas, la comprensión de los comportamientos sociales y la opinión popular se ha diversificado atendiendo a una gran variedad de conductas. En el estudio de las resistencias, al análisis más habitual de distintas formas de oposición al régimen se ha añadido una vertiente más cotidiana y próxima a la noción de infrapolítica que ha permitido complejizar el debate y atender a numerosas prácticas antes soslayadas. Esta mesa invita a presentar comunicaciones que aborden cualquier aspecto de este amplio abanico de prácticas resistentes, disidentes y opositoras. Aproximaciones teóricas a esta esquiva problemática, trabajos sobre la reconstrucción de la actividad política dentro o fuera del país, acercamientos a sus manifestaciones más cotidianas o aportaciones al fenómeno guerrillero, son algunos de los enfoques que tendrán cabida en este espacio de debate.
Tras la recepción de las numerosas propuestas y la fusión de algunas de ellas debido a la semejan... more Tras la recepción de las numerosas propuestas y la fusión de algunas de ellas debido a la semejanza temática, presentamos a través de esta II Circular la relación final de las Mesas-taller aceptadas para la celebración del Segundo Congreso Internacional Territorios de la Memoria-Lucha y resistencia (s) feministas. Caminando hacia la igualdad. Asimismo, anunciamos que la fecha límite para la entrega de las propuestas de comunicación será el próximo día 10 de mayo de 2020. La extensión de las mismas no excederá las trescientas palabras en formato Word. Deberán ser remitidas tanto al Comité Organizador (segundo.congreso.tdm@uva.es) como a las coordinadoras y coordinadores de la mesa-taller y podrán ser redactadas en cualquiera de las lenguas cooficiales del Estado español, así como en inglés, portugués, francés, italiano o alemán. El plazo límite para que los coordinadores y las coordinadoras comuniquen a la organización y comunicantes cuáles son las propuestas aceptadas, concluye el 15 de junio de 2020. Los coordinadores y las coordinadoras de cada mesa ejercerán la figura de relator, presentando las distintas comunicaciones y fomentando el debate. Para ello, los comunicantes deben enviar tanto a los coordinadores y las coordinadoras como al Comité Organizador los textos ajustados a las normas propuestas. Para más información sobre el Segundo Congreso, está disponible la página web del colectivo (www.territoriosdelamemoria.es) y nuestras redes sociales (TW: @territoriosmemo y FB: Territorios de la Memoria-España).
Un cordial saludo,
El Comité Organizador
Those interested in raising a panel discussions (workshops) may do so until December, 30th 2019, ... more Those interested in raising a panel discussions (workshops) may do so until December, 30th 2019, by sending them to the email address segundo.congreso.tdm@uva.es . Before January 26th, the Organizing Committee will publish a list, with the approved workshop tables and the coordinators of each of them.
Diacronie - Studi di Storia Contemporanea, 2020
Recensione al libro: FRIZZERA, Francesco, "Cittadini dimezzati. I profughi trentini in Austria-Un... more Recensione al libro: FRIZZERA, Francesco, "Cittadini dimezzati. I profughi trentini in Austria-Ungheria e in Italia (1914-1919)", Bologna, Il Mulino, 2018, 278 pp.
Annali | Museo Storico Italiano della Guerra, 2020
Recensione del libro MUSIL, Robert, "L’ultimo giornale dell’Imperatore", Reverdito, Trento 2019, ... more Recensione del libro MUSIL, Robert, "L’ultimo giornale dell’Imperatore", Reverdito, Trento 2019, pp. 254.
Zibaldone. Estudios Italianos, 2019
Publicado en la sección reseñas de la revista Zibaldone, el 20/09/2019 | "El Fascismo hoy: entre ... more Publicado en la sección reseñas de la revista Zibaldone, el 20/09/2019 | "El Fascismo hoy: entre la banalización y la polisemia" por Matteo Tomasoni URL: http://www.zibaldone.es/index.php/resenas/item/215-gentile-fascismo-hoy
GENTILE, Emilio, Chi è fascista, Bari-Roma, Laterza, 2019, 136 pp.