I sepolcri della ‘piazzola’ di Alcimo: aspetti del rituale funerario nella Necropoli della via Triumphalis - Stato Città del Vaticano, Ricciardi M., Di Blasi L., Bucci I., Duday H. con la collaborazione di Caldarini C. e Di Giannantonio S. (original) (raw)
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Archeologia e Antropologia della morte 2. Corpi, relazioni e azioni: il paesaggio del rito, Atti dell’Incontro Internazionale di Studi, a cura di V. Nizzo 2018
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Memento mori. Ritualità, immagine e immaginario della morte nelle Alpi Vol. 6 | ISBN: 9788827843598 | Anno 2018 Raccolta di saggi a tema artistico, antropologico e archeologico riguardanti l’argomento della morte nell’arco alpino. Tra i soggetti esaminati vi sono i Trionfi della morte e le Danze macabre (a Clusone, Iseo, Pisogne, Bienno, Cassiglio, Pinzolo, Carisolo), le tradizioni funebri in Val d’Aosta e alta Valtellina e alcune indagini archeologiche in Trentino e nel Bellunese. Saggio introduttivo di Chiara Frugoni. In appendice la ristampa della Mariegola della confraternita di s. Giovanni Battista in Cimbergo di Valcamonica.
Lo studio delle necropoli della prima età del ferro e dell’Orientalizzante della Campania ha permesso di riconoscere le continuità, le discontinuità e le complesse strategie che regolano il comportamento funerario nelle due fasi dell’età del Ferro. I recenti contributi di B. d’Agostino, P. Gastaldi, G. Melandri e M. Minoja sulla fase IIB/III della prima età del ferro della Campania vedono nell’evoluzione dei rituali funerari della fase precedente l’embrione dell’Orientalizzante. A Pontecagnano, questo, come dimostrato da Mariassunta Cuozzo, coincide con un nuovo paesaggio funerario: espressione di un rinnovato ‘immaginario sociale’. Questa strutturazione è percepibile non solo nell’organizzazione topografica, ma anche da evidenti differenziazioni di ideologie e ‘espressioni rituali’. Questa riorganizzazione, indicata dalla Cuozzo come fase di ‘reinvenzione della tradizione’, è il risultato della dialettica tra gruppi elitari differenti e talora antagonisti. Lo studio della stratigrafia orizzontale e verticale di nuove aree di necropoli da Capua, Cales, Salerno e Pontecagnano ha permesso di riconoscere l’esistenza di differenti sistemi di performance funerarie all’interno di gruppi sepolcrali omogenei: segni espressi nella composizione e disposizione del corredo vascolare e dall’architettura tombale, evidenziando un particolare rapporto rituale tra vivi e defunti esprimendo, talora, esuberanze nel rituale. L’organizzazione del corredo vascolare, la deposizione di parti di offerte animali a contatto con il defunto, la frammentazione rituale di oggetti e l’architettura tombale celano un sistema di segni rituali che coinvolgono sia il corpo che la struttura, con forti suggestioni di tipo ctonio che si discosta dalla semplice libagione o offerta funeraria, per accostarsi marcatamente a ritualità conosciute per i santuari, riversando così sul ruolo dei defunti valenze e attributi di tipo sacrale. L’occorrenza di differenti ideologie e performance funerarie costituiscono, così, parte attiva nella riproduzione e legittimazione dei rapporti vigenti, nella promozione di differenti posizioni sociali, nella costruzione di identità, nelle dinamiche di negoziazione, resistenza o cambiamento sociale. Nonostante siano appannaggio di poche sepolture, è possibile riscontrare la ricorrenza di questi gesti in differenti aree di necropoli della Campania, permettendo di ricostruire una semantica rituale comune, forse per pochi, che affonda la propria ritualità nella fase finale della prima età del ferro. L’analisi, quindi, vuole evidenziare, partendo dai recenti casi del territorio salernitano, il linguaggio comune, ricostruibile dai dati di scavo, che si evidenzia tra le sepolture con ritualità di tipo ctonio conosciute in Campania.
2013
Relazione presentata la XX Colloquio dell'International Research Center for Late Antiquity and the Middle Ages della University of Zagreb. Session II: Images of Christianity and the (re) making of Christian identity Abstract: In Campania si sono conservati undici crocifissi lignei databili tra XII e XIII secolo. Si tratta di un numero consistente al confronto con le regioni limitrofe dell’Italia meridionale, dove raramente sopravvivono esemplari anteriori al XIII. I crocifissi campani si segnalano soprattutto per la varietà tipologica e iconografica. Quello di Mirabella Eclano, vicino Benevento, riprende un modello di Christus triumphans molto simile alla Crocifissione di un Exultet (1120 circa), miniato nella stessa zona. Un modello analogo è attestato più tardi ad Acerra, nel cuore della Campania normanna. A Napoli, un diverso tipo di Christus triumphans è adottato nei crocifissi di San Giovanni Maggiore (ora perduto), che aveva preservato le tabelle laterali con i dolenti, e in quello di San Giorgio Maggiore, con iscrizione a rilievo nella cimasa. Da un documento del 1230 si apprende che il crocifisso di San Giorgio si trovava sopra un altare. I crocifissi di Sant’Aniello a Caponapoli e del Duomo raffigurano Cristo morto e sono ispirati a un modello francese. In quello di Santa Maria a Piazza, che ha conservato la croce dipinta originaria, la posizione dell’aureola a rilievo dimostra che era esposto leggermente inclinato verso il basso, come nelle croci raffigurate da Giotto nelle Storie di San Francesco ad Assisi. Dimensioni e morfologia suggeriscono la collocazione di questi crocifissi presso un altare posto in “in medio ecclesiae”. La loro funzione liturgica spiega la venerazione che gli era riservata a Napoli, dove sin dal secolo XI sono attestate donazioni di terreni in loro favore “pro remedio animae”. Il culto della croce era alimentato anche da confraternite, sia laiche sia clericali, dedite all’officiatura per i defunti e ad attività di assistenza ai poveri e agli ammalati.
Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts - Römische Abteilung 126, 2020
The “Tomba della Regina” from Sirolo-Numana (Ancona, Italy) is one of the richest graves from the 6th century BC in European archaeology. Found inside a funerary circle, the body of the deceased was completely covered by hundreds of ornaments, mostly made of bronze, silver, iron, amber, ivory, and glass. After almost 30 years since its discovery and excavation, and despite the thorough restora- tion of the majority of its goods, this tomb still requires a comprehensive scientific study. In the context of a new research project led by the RGZM Mainz, the SABAP Marche and the Museum of Ancona some of the finds are now being reconsidered for further conservation and investigation. This paper presents two previous unparalleled full-dress fibulae with bone decoration and amber inlays. A new reconstruc- tion reveals their complex structure and allows a new classification for both objects. Some comparisons with other rich female tombs of Numana also shed new light on the funerary ritual and the tradition of this Picene site.
Performed Topographies and Topomimetic Piety. Imaginative Sacred Spaces in Medieval Italy
2017
in Valdelsa: problemi topografici ed interpretazioni simbologiche di una 'Gerusalemme' cinquecentesca in Toscana' // Religiosità e società in Valdelsa nel basso medioevo. Florence, 1980, p. 11-74; Vannini G. 'S. Vivaldo e la sua documentazione materiale: lineamenti di una ricerca archeologica' // S. Gensini (ed.), La "Gerusalemme" di San Vivaldo e i sacri monti in Europa. Montaione-Pisa, 1989, p. 241-270; Gensini S. 'La "Gerusalemme" di San Vivaldo tra agiografia e storia' // L. Vaccaro and F. Ricardi (eds.), Sacri Monti: devozione, arte e cultura della Controriforma. Milan, 1992, p. 65-84; Forsgren F. 'Topomimesis: the "Gerusalemme" at San Vivaldo' // P. Sivefors (ed.), Urban Preoccupations: Mental and Material Landscapes. Pisa 2007, p. 171-196; Gensini S. 'Un luogo di pellegrinaggio sostitutivo: la "Gerusalemme" di San Vivaldo in Toscana // A. Barbero and G. Roma (eds.), Di ritorno dal pellegrinaggio a Gerusalemme: riproposizione degli avvenimenti e dei luoghi di Terra Santa nell'immaginario religioso fra XV e XVI secolo.
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2012
R. Martorelli, A. Piras, P.G. Spanu, Isole e terraferma nel primo cristianesimo. Identità locale ed interscambi culturali, religiosi e produttivi, Atti dell'XI Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana (Cagliari-Sant’Antioco, 23-27 settembre 2014) vol. I, PFTS University Press, ISBN 9788898146222, 2015